COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Valorizzare i settori culturali e creativi per favorire la crescita e l'occupazione nell'UE /* COM/2012/0537 final */
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL
PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO
E AL COMITATO DELLE REGIONI Valorizzare i settori culturali e creativi
per favorire la crescita e l'occupazione nell'UE 1. Una risorsa ancora da sfruttare per la
strategia Europa 2020 Fulcro del tessuto sociale, la cultura plasma
le nostre identità, le nostre aspirazioni e le relazioni con gli altri e con il
mondo. Essa modella i luoghi e i paesaggi in cui viviamo e gli stili di vita
che adottiamo. Il patrimonio culturale, le arti visive e dello spettacolo, il
cinema, la musica, l'editoria, la moda e il design hanno un ruolo di primo
piano nella nostra vita quotidiana. Il contributo che i settori creativi e
culturali[1]
possono apportare allo sviluppo sociale ed economico dell'UE, tuttavia, non è
ancora pienamente riconosciuto. La globalizzazione e il passaggio al digitale
comportano grandi sfide per questi settori, che vanno incoraggiati ad adattarsi
alle nuove opportunità per realizzare appieno il loro potenziale e per
valorizzare la tradizionale eccellenza europea e renderla un vantaggio
comparativo sulla scena mondiale. La presente comunicazione propone una
strategia per trarre il massimo contributo dai settori creativi e culturali per
la crescita e l'occupazione nell'UE. Settori ad alta crescita L'importanza economica dei settori culturali e
creativi è evidente: nell'UE essi rappresentano il 3,3% del PIL e danno lavoro
a 6,7 milioni di persone (3% dell'occupazione totale)[2]. I numeri sono significativi anche se si
considerano l'industria della moda[3]
e quella dei prodotti di alta gamma[4],
per le quali l'aspetto creativo e culturale è fondamentale. Ciascuno di questi
due settori rappresenta il 3% del PIL ed essi impiegano rispettivamente 5
milioni e 1 milione di persone, che nell'industria dei prodotti di alta gamma
diventeranno 2 milioni nel 2020[5].
Tra il 2008 e il 2011 l'occupazione nei
settori creativi e culturali ha mostrato una capacità di recupero migliore
dell'economia dell'UE nel suo complesso[6],
anche se i tassi di crescita sono stati diversi tra i vari sotto-settori. Questa
tendenza è ancor più interessante perché in alcuni settori si riscontra un
tasso di occupazione giovanile più alto che nel resto dell'economia. In alcuni casi,
a livello locale o regionale, gli investimenti strategici in questi settori
hanno conseguito risultati spettacolari. In particolare i festival e le
capitali europee della cultura hanno un ritorno economico importante, a volte
anche dieci volte superiore all'investimento di partenza. Catalizzatori
di innovazione Al crocevia tra arte, impresa e tecnologia i
settori creativi e culturali occupano una posizione strategica per avere
ricadute positive sulle altre industrie. Questi settori forniscono i contenuti
alle applicazioni delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione
(TIC), alimentando la domanda di elettronica di consumo e di strumenti di
comunicazione sofisticati. La cultura e la creatività hanno inoltre un impatto
diretto su settori come il turismo e sono integrate a tutti i livelli della
catena di valore di altri settori quali le industrie della moda e dei prodotti
di alta gamma, dove il loro ruolo di risorse fondamentali in grado di fare la
differenza è sempre più evidente[7].
Più in generale, questi settori influenzano
l'innovazione in altre industrie. Come sottolineato nella comunicazione
sull'Unione dell'innovazione[8],
l'innovazione è trainata sempre più da fattori non tecnologici come creatività,
design e nuovi processi organizzativi e modelli di business. Essa dipende in
gran parte da ecosistemi creativi nei quali la qualità e la diversità delle
interazioni tra settori e attori diversi è decisiva. L'esempio più ovvio è
l'uso diffuso del design nell'industria manifatturiera, fonte di valore
aggiunto per i prodotti, i servizi, i processi e le strutture del mercato. Le
aziende i cui investimenti in progetti creativi raggiungono il doppio del
valore medio hanno il 25% di probabilità in più di introdurre innovazioni nei
prodotti[9].
Queste potenzialità catalizzatrici possono
costituire una risorsa chiave per l'innovazione sociale e per risolvere i
grandi problemi della società quali il cambiamento climatico, lo sviluppo
sostenibile, i cambiamenti demografici o la diversità culturale[10]. Ad esempio i settori culturali
e creativi possono contribuire, insieme a quelli dell'istruzione e della
formazione professionale, allo sviluppo del mix di competenze che ruotano
intorno alla creatività e all'imprenditorialità, al pensiero critico, alla
capacità di assumere rischi e all'impegno di cui l'UE ha bisogno per essere
competitiva nella società della conoscenza. Un elemento fondamentale per la concorrenza
globale e il "soft power" I partner internazionali dell'Europa investono
già molto nei settori culturali e creativi. Gli USA lo fanno da decenni, sia
per il loro valore strategico dal punto di vista economico sia per affermare la
propria presenza sulla scena mondiale. Altri, come Cina, Corea del Sud e India,
stanno investendo massicciamente per aumentare il loro potenziale economico e
il loro "soft power", e partecipano di conseguenza alla competizione
globale per i talenti creativi. L'investimento pubblico nella cultura in Cina,
ad esempio, è aumentato del 23% annuo dal 2007, e si prevede che la quota del
PIL del settore aumenterà dal 2,5% al 5-6% entro il 2015[11]. Mentre il contributo della moda e dei prodotti
di alta gamma alle esportazioni europee[12]
e alla promozione dell'eccellenza europea nel mondo aumenta sempre più, il
potenziale di altri settori, quali cinema o musica, non è ancora sfruttato
strategicamente all'estero. La sfida è di aumentare le esportazioni favorendo
così l'economia dell'UE e presentando al tempo stesso l'immagine dinamica di
un'Europa attraente e creativa, aperta alle culture e ai talenti del resto del
mondo. 2. Trasformare le sfide in nuove
opportunità di crescita e in nuovi posti di lavoro I settori culturali e creativi operano in un ambiente
che cambia rapidamente sotto la spinta del passaggio al digitale e della
globalizzazione, in cui emergono nuovi attori, grandi strutture
convivono con microentità, la catena del valore si trasforma progressivamente e
i comportamenti e le aspettative dei consumatori sono in costante evoluzione. Questi
cambiamenti, che offrono grandi opportunità grazie alla riduzione dei costi di
produzione e ai nuovi canali di distribuzione, impongono al tempo stesso
un'azione coordinata a più livelli. In questo contesto in evoluzione, l'accesso
ai finanziamenti resta una delle principali difficoltà; il settore
bancario non ha infatti le competenze necessarie per l'analisi dei modelli di
business di questi settori e non è in grado di valutarne correttamente le
risorse immateriali. La crisi economica e finanziaria rende la situazione
ancora più difficile proprio nel momento in cui sarebbe necessario un
adeguamento degli investimenti. Questi settori sono inoltre caratterizzati da
una marcata frammentazione dovuta ai confini nazionali e linguistici.
Sebbene la diversità culturale che ne risulta sia un'indiscutibile risorsa per
l'Europa, essa implica al tempo stesso una circolazione non ottimale delle
opere creative e culturali e degli operatori del settore sia all'interno
dell'UE che al di fuori, disequilibri geografici e, di conseguenza, una scelta
limitata per i consumatori. Dinamiche potenti si sviluppano ai confini
tra settori diversi (ad esempio, i legami sempre più
stretti tra videogiochi, film e musica) e tra attività imprenditoriali diverse
(come la moda, i prodotti di alta gamma o il turismo). I settori e le politiche
sono tuttavia spesso organizzati per compartimenti stagni, che limitano la
portata delle sinergie e ostacolano l'emergere di nuove soluzioni e di nuove
attività imprenditoriali. Queste sfide interessano i vari settori in
modi diversi, ma necessitano ugualmente di una risposta strategica unica che
coinvolga tutti gli attori, dal livello locale a quello dell'UE. 3. La necessità di una strategia
multilivello – il ruolo degli Stati membri Un approccio olistico per strategie
integrate Nonostante la grande diversità di contesti
nazionali e regionali, lo sviluppo di strategie di successo, capaci di
trasformare le sfide in nuove opportunità di crescita e di occupazione nell'Ue,
segue in linea di massima sempre lo stesso schema logico[13]. Di norma le strategie di successo per i
settori culturali e creativi si basano su una mappatura completa e sulla
mobilizzazione delle risorse culturali e creative di un determinato territorio.
Si tratta di strategie olistiche, che richiedono la partecipazione di diversi
ambiti (cultura, industria, economia, istruzione, turismo, pianificazione
territoriale ecc.) e che coinvolgono tutte le parti interessate, sia pubbliche
che private, per aumentare il senso di appartenenza. Alla base di queste
strategie vi è la ricerca, per assicurare efficacia, efficienza e
sostenibilità. Per ciascuno degli aspetti rilevanti - dallo sviluppo di
competenze all'accesso ai finanziamenti o ai mercati mondiali ecc. - queste
strategie individuano cosa può essere affrontato con politiche e strumenti
generici e cosa richiede un approccio su misura. Ciò vale per tutti i livelli
di governo: da quello locale, al regionale, al nazionale fino a quello europeo.
Negli ultimi anni alcuni Stati membri, regioni
e città, come ad esempio il Regno Unito, l'Estonia, la Slovacchia, la Vallonia,
la Puglia, Barcellona, Amsterdam, sono stati abili nello sfruttare al massimo
il potenziale straordinario dei settori creativi e culturali per la promozione
dello sviluppo economico e hanno elaborato progressivamente strategie ad hoc.
Altri stanno invece appena iniziando. Tuttora, anche dove queste strategie sono
state elaborate, esse tendono a focalizzarsi sul rafforzamento di questi
settori e non ancora a incoraggiare l'interazione e le ricadute positive sugli
altri settori. Fattori chiave di impulso delle politiche Per far fronte alle sfide identificate è
necessaria un'azione coordinata, in particolare nelle seguenti aree chiave. Soddisfare la domanda di nuove
competenze È necessaria una collaborazione più stretta
tra i settori creativi e culturali, le parti sociali e i settori
dell'istruzione e della formazione professionale, sia nella formazione iniziale
che nello sviluppo professionale continuo. Questa collaborazione permetterà di
mettere a disposizione dei diversi settori il mix di competenze necessarie
all'imprenditorialità creativa in un ambiente in continuo mutamento. In alcuni
settori si avverte inoltre la carenza di personale con abilità manuali e
competenze tecniche e tradizionali, soprattutto perché i giovani sono meno
attratti da questo tipo di formazione. Le competenze legate alla creatività vanno
apprese sin dall'infanzia per creare i presupposti per un flusso costante di
nuovi talenti creativi e per stimolare la domanda di contenuti e prodotti
creativi diversi e sofisticati. In una prospettiva di apprendimento permanente
le abilità e le competenze creative possono aiutare a rispondere alle mutate
esigenze del mercato del lavoro. La collaborazione con il settore
dell'istruzione può inoltre contribuire a creare un ambiente di apprendimento
stimolante, incoraggiando i discenti, in particolare quelli in difficoltà, ad
acquisire le abilità di base e a sviluppare le competenze necessarie alla loro
futura vita professionale, aumentando così la loro occupabilità. Le iniziative
creative e culturali a livello locale possono contribuire all'integrazione
delle comunità marginalizzate e offrire opportunità alle persone che vivono in
quartieri disagiati. Migliorare l'accesso ai finanziamenti Le dimensioni ridotte delle imprese creative e
culturali, l'incertezza sulla domanda dei loro prodotti, la complessità dei
loro piani aziendali e la mancanza di risorse materiali sono altrettanti
ostacoli all'ottenimento di finanziamenti. Il finanziamento azionario, gli
investimenti informali, il capitale di rischio e le garanzie sono altrettante
alternative, che rimangono però poco usate. Si constata inoltre un vuoto di
mercato per il finanziamento delle operazioni di export. È dunque necessario che le istituzioni
finanziarie comprendano il potenziale economico di questi settori e sviluppino
la loro capacità di valutare attività economiche basate su risorse immateriali.
Anche gli imprenditori di questi settori devono essere aiutati a capire meglio
i meccanismi della pianificazione aziendale e dell'erogazione dei finanziamenti
per finanziare le attività e la crescita delle loro aziende. Espandere il mercato: nuove partnership
e modelli di business Le istituzioni e i servizi culturali e
artistici devono migliorare la propria capacità di ampliare e diversificare il
pubblico di riferimento, di cogliere nuove opportunità (in particolare quelle
di respiro internazionale) e di far fronte ai cambiamenti del comportamento e
delle aspettative del pubblico. Stanno nascendo nuovi servizi che sfruttano le
possibilità offerte dalle TIC e dai servizi on line, proponendo modelli per
soddisfare meglio la domanda di accesso a un'ampia varietà di contenuti e
prodotti e di maggiore partecipazione al processo creativo dei consumatori. Questi
nuovi approcci e servizi vanno trasformati in nuove fonti di reddito. Per progredire
nella creazione, nella produzione e nella distribuzione dei contenuti digitali
su tutte le piattaforme, i settori culturali e creativi devono creare
partnership strategiche ed eque con altri settori, dando vita a modelli di
business innovativi. L'accesso ai contenuti potrà così avvenire con modalità
differenti e si potrà stabilire un equilibrio tra l'esigenza del pubblico di
accedere ai contenuti e alla conoscenza e i diritti, anche economici, di chi
detiene la proprietà intellettuale. In questo contesto Europeana[14], la piattaforma digitale che
fornisce un accesso unico alle collezioni digitali delle biblioteche, dei musei
e degli archivi d'Europa, dovrebbe essere sfruttata sempre più quale base di un
nuovo ecosistema di applicazioni e prodotti digitali rivolti al turismo,
all'istruzione e alla cultura. Ampliare la dimensione internazionale Politiche intelligenti di
internazionalizzazione e promozione delle esportazioni sono necessarie per
consentire al maggior numero possibile di piccole organizzazioni e aziende di
operare in un contesto globale e raggiungere nuovi pubblici e nuovi mercati nel
resto del mondo. È necessario identificare i servizi di supporto più efficaci,
facilitare l'accesso ai mercati esteri, intensificare il dialogo tra le
autorità di regolamentazione e valutare i possibili meccanismi di condivisione
dei rischi. Per valorizzare e incrementare la presenza culturale e creativa
dell'Europa sulla scena mondiale e promuovere l'immagine accattivante di
un'Europa dove convivono eccellenza nel campo del patrimonio storico-artistico
e un ambiente creativo vivace e all'avanguardia è necessario creare sinergie
tra le risorse e aumentare la collaborazione tra i vari attori all'interno
dell'UE. Migliorare le sinergie tra i settori I settori culturali e creativi prosperano
negli ambienti multidisciplinari dove è possibile l'incontro con imprese di
altri settori. Ogni intervento pubblico finalizzato al loro sviluppo deve
incentivare le sinergie tra settori diversi. Per questo è necessario sviluppare
e testare strumenti migliori di sostegno alle imprese e politiche finalizzate a
facilitare le connessioni intersettoriali e le ricadute positive da un settore
all'altro. Ciò significa sostenere il cambiamento all'interno dei settori
fornendo al tempo stesso nuove abilità e competenze alle altre imprese, e
viceversa. È anche necessaria una cooperazione più
stretta tra politiche diverse, in particolare nei settori dell'economia,
dell'industria, dell'istruzione, del turismo, dell'innovazione, dello sviluppo
urbano e regionale e della pianificazione territoriale. Alla luce di quanto precede gli Stati membri, a tutti i livelli
territoriali e coinvolgendo, ove appropriato, tutte le parti interessate
pubbliche e private, sono invitati a: - realizzare una valutazione accurata del potenziale degli SCC[15] per una crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva e integrare ancor più profondamente questi settori
nelle loro strategie di sviluppo a tutti i livelli, in particolare nel contesto
delle strategie di specializzazione intelligente[16]; - rafforzare la cooperazione tra gli SCC e con gli altri settori quali
TIC, turismo ecc., anche mediante iniziative congiunte mirate ad accrescere la
comprensione tra i settori e a sviluppare un atteggiamento più aperto,
innovativo e imprenditoriale nell'economia; - incoraggiare e facilitare la costituzione di piattaforme, reti e
cluster tra le parti interessate pubbliche e private nell'ambito degli SCC; - incoraggiare collaborazioni strutturate tra gli SCC, le parti sociali
e tutti i diversi operatori dell'istruzione e della formazione, inclusi gli
apprendistati; - promuovere il riconoscimento delle qualifiche nell'istruzione e nella
formazione informali e non formali negli ambiti di interesse per gli SCC; - migliorare la propensione all'investimento delle istituzioni
finanziarie e degli SCC e ideare strumenti di ingegneria finanziaria dedicati,
in particolare sistemi di garanzia, anche mediante l'uso opportuno del futuro
programma Europa creativa e dei fondi della politica di coesione; - sostenere gli SCC nell'esplorazione e nella sperimentazione di nuove
strategie di ampliamento e diversificazione del pubblico e di modelli di
business per il passaggio al digitale; - sostenere la digitalizzazione dei contenuti culturali e lo sviluppo
di piattaforme on line in conformità con la normativa UE sugli aiuti di stato; - incoraggiare gli SCC a esplorare e consolidare la propria presenza
sui mercati internazionali, anche mediante lo sviluppo di collaborazioni
internazionali e in cooperazione con i paesi terzi. 4. Valore aggiunto per un'azione a livello
di UE L'Unione europea ha senza dubbio un ruolo da
svolgere per creare un contesto favorevole e sostenere questo piano di
adeguamento. Promuovere il giusto contesto normativo Nell'ambito dello Small Business Act
per l'Europa l'UE sta sviluppando un quadro politico per le PMI che coinvolge
l'Unione e gli Stati membri nel miglioramento dell'approccio complessivo
all'imprenditorialità[17].
Si tratta di un'iniziativa di grande interesse per i settori culturali e
creativi, nei quali predominano aziende di piccole e piccolissime dimensioni. La comunicazione "Un mercato unico
dei diritti di proprietà intellettuale"[18], dedicata alla necessità di
progredire nel raggiungimento di un mercato unico digitale completamente
integrato, prevede un programma di iniziative per garantire un quadro relativo
ai DPI nell'UE che ricompensi gli sforzi creativi e semplifichi le attività
transfrontaliere nel mercato interno. La Commissione ha dunque adottato
proposte legislative sulle opere orfane[19]
e sulla gestione collettiva dei diritti d'autore[20]. La valutazione del settore
degli audiovisivi continua secondo quanto previsto nel libro verde sulla
distribuzione online di opere audiovisive nell'Unione europea [21].
La Commissione promuove un processo di mediazione con le parti interessate sul
compenso per le copie private. La Commissione prevede anche di occuparsi del
miglioramento della valutazione delle risorse immateriali, un aspetto cruciale
per l'accesso ai finanziamenti privati. Per i settori creativi e culturali che si
basano sulla lealtà dei consumatori e sull'attaccamento al marchio, la
modernizzazione e l'adeguamento del sistema dei marchi è fondamentale.
Nell'ambito dell'osservatorio UE sulle violazioni dei DPI è necessario
migliorare l'analisi di dati affidabili sul valore e sulla violazione dei DPI,
la condivisione delle migliori pratiche e la sensibilizzazione per combattere
la contraffazione e la pirateria in modo efficace ed efficiente. In questo
contesto la Commissione facilita la cooperazione tra i detentori dei DPI e le
piattaforme Internet nel contesto del protocollo d'intesa sulla vendita
su Internet di prodotti contraffatti che mira a ridurre, a livello
paneuropeo, l'offerta di beni culturali falsificati su Internet[22]. Alcuni aspetti delle iniziative di riutilizzo
delle informazioni del settore pubblico, nell'ambito dell'agenda
digitale per l'Europa[23],
che prevede interventi per eliminare gli ostacoli allo sviluppo dei mercati europei
on line, possono contribuire a migliorare l'accesso alle risorse culturali e il
loro uso. Una delle azioni prioritarie previste nella Comunicazione
sul futuro dell'IVA[24]
è la revisione della struttura attuale delle aliquote IVA. Secondo uno dei principi
guida di tale revisione, beni e servizi simili dovrebbero essere soggetti alla
stessa aliquota IVA e bisognerebbe tener conto del progresso tecnologico per
affrontare la sfida della convergenza tra ambiente fisico e ambiente virtuale. Per un mercato digitale efficiente che offra
nuove opportunità ai settori culturali e creativi la Commissione continuerà ad
attuare le iniziative previste dal piano di azione sul mercato unico digitale
del commercio elettronico e dei servizi online[25],
tra cui l'iniziativa sulle procedure di notifica e intervento e quella sulla
neutralità della rete. Nel contesto della modernizzazione degli
aiuti di stato[26],
l'esenzione dalla notifica sarà considerata per gli aiuti nel settore
culturale. Si terrà inoltre conto del sostegno all'innovazione, anche non
tecnologica, nella prossima revisione della disciplina comunitaria per
gli aiuti di stato a ricerca, sviluppo e innovazione. Facilitare lo scambio di buone pratiche
e l'apprendimento tra pari Le iniziative a livello di UE possono rendere
più rapido l'adeguamento, favorire la diffusione delle buone pratiche e la
costituzione di reti nei settori creativi e culturali. Ad esempio da quando nel
2007 è stata adottata l'agenda europea per la cultura[27] le autorità nazionali hanno
cooperato in questo campo. È stato costituito un gruppo di esperti per
discutere e convalidare le migliori pratiche regionali o nazionali e presentare
proposte per iniziative di cooperazione. Il gruppo ha pubblicato un manuale
sull'uso strategico dei fondi della politica di coesione per sfruttare il
potenziale della cultura per lo sviluppo locale, regionale e nazionale, in
particolare contribuendo alle strategie di specializzazione intelligente[28], e si concentrerà ora
sull'internazionalizzazione e sulle strategie di esportazione. Un altro esempio
è la piattaforma di apprendimento politico costituita nell'ambito dell'alleanza
europea delle industrie creative[29]
per promuovere gli scambi e la cooperazione finalizzati a migliorare il
supporto offerto alle imprese, l'accesso ai finanziamenti e la cooperazione e
l'eccellenza dei cluster. La Commissione intende inoltre sostenere i
processi di apprendimento tra pari tra amministrazioni locali per dare la
possibilità ai politici di condividere e comparare le esperienze sull'impatto
della cultura sul rilancio sociale ed economico delle città. Verso il 2020: rendere disponibile
un'ampia gamma di supporti finanziari generici e specifici I programmi e gli strumenti proposti dalla
Commissione nell'ambito del nuovo quadro finanziario pluriennale 2014-2020,
in particolare Europa creativa[30],
Erasmus per tutti[31],
i fondi della politica di coesione[32],
Orizzonte 2020[33],
Cosme[34] e il meccanismo per collegare
l'Europa[35]
possono dare un contributo decisivo allo sviluppo dei settori culturali e creativi
e accrescere il loro contributo alla strategia Europa 2020 per l'occupazione e
la crescita. Europa creativa mira a promuovere la diversità culturale e linguistica e a rafforzare
la competitività dei settori creativi e culturali e in particolare intende
fornire supporto: - alle reti transfrontaliere, alle
collaborazioni e alle attività di apprendimento tra pari per migliorare la
capacità di questi settori di operare al di là delle frontiere nazionali e di
fronteggiare sfide quali il passaggio al digitale, la globalizzazione e la
frammentazione dei mercati europei; - alla costituzione di uno strumento
finanziario dedicato che fornisca le garanzie per agevolare l'accesso
al credito delle piccole imprese e delle organizzazioni; tale strumento, uno
degli strumenti di debito per le PMI insieme agli strumenti di Orizzonte 2020 e
COSME, avrà inoltre un impatto sistemico sul settore finanziario, migliorando
la capacità delle istituzioni finanziarie di valutare i progetti culturali e
creativi, condividendo la limitata esperienza attuale al di là dei confini
nazionali e supportando le iniziative per aumentare la disponibilità a
investire in questi settori. - alle azioni di creazione di capacità mirate
all'ampliamento e alla diversificazione dei pubblici e alla sperimentazione dei
modelli di business; - alle misure per l'internazionalizzazione del
settore. Erasmus per tutti sosterrà gli investimenti nell'istruzione e
nella formazione favorendo la mobilità per l'apprendimento, i partenariati per
l'innovazione e garantendo supporto alle politiche. Per promuovere la
cooperazione finalizzata all'innovazione il programma sosterrà le
"alleanze per la conoscenza", che sono partenariati ad ampio raggio
tra le istituzioni di istruzione superiore e le imprese, e le "alleanze
per le competenze settoriali", partenariati tra le istituzioni di
formazione professionale e le imprese. Saranno così favorite le opportunità di
collaborazione tra i settori culturali e creativi e i settori dell'istruzione e
della formazione professionale. Partendo dalle numerose opportunità già
disponibili[36],
i fondi della politica di coesione continueranno a sostenere gli
investimenti nei settori culturali e creativi, per massimizzare il contributo
della cultura allo sviluppo locale e regionale, al rilancio delle città, allo
sviluppo rurale, all'occupazione e all'inclusione sociale. Gli investimenti
possono riguardare, ad esempio, la ricerca, l'innovazione, la competitività
delle imprese e l'imprenditorialità nelle aziende dei settori culturali e
creativi o la protezione e la valorizzazione del patrimonio culturale e del
paesaggio[37].
Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale continuerà
inoltre a operare a sostegno del patrimonio culturale rurale e per il
miglioramento dell'accesso ai servizi culturali nelle aree rurali investendo e
offrendo formazione alle aziende culturali e creative, stimolando la
costituzione di reti e lo sviluppo di cluster, in particolare mediate LEADER[38]..
L'uso di strumenti di ingegneria finanziaria
specifici verrà ulteriormente incoraggiato, anche in relazione ai settori
creativi e culturali. La Commissione ha sottolineato, nella sua visione della
futura politica di coesione, il ruolo di questi settori nell'elaborazione di
strategie di specializzazione intelligente per lo sviluppo regionale e locale[39]. Ciò comporta un'integrazione
più profonda tra le strategie a livello locale e regionale e quelle nazionali.
Nella definizione dei futuri accordi di partenariato e nei programmi operativi
e di sviluppo rurale andrà posto l'accento sulla valutazione del potenziale di
questi settori per le strategie di sviluppo regionale, tenendo in
considerazione le connessioni dinamiche tra le risorse culturali tradizionali,
lo sviluppo di aziende creative e la risposta alle sfide sociali e ambientali,
e favorendo una combinazione migliore di investimenti in infrastrutture e in
capitale umano[40].
COSME mira
ad aumentare la competitività e la sostenibilità delle imprese e delle PMI
dell'UE e a incoraggiare la cultura imprenditoriale. La Commissione prevede
interventi per favorire lo sviluppo di cluster e reti di aziende di livello
internazionale e di accelerare lo sviluppo di industrie competitive basate su
attività transettoriali, particolarmente rilevanti per i settori culturali e
creativi. Vengono proposte azioni concrete per incoraggiare l'adozione di nuovi
modelli di business e gli usi commerciali di idee creative, allo scopo di
produrre beni e servizi personalizzati che soddisfino le esigenze dei
consumatori e per collegare e arricchire le abilità e le competenze nel campo
del design, della creatività e della produzione industriale. Orizzonte 2020 coordinerà il sostegno europeo alle attività di ricerca e innovazione e
favorirà un migliore sfruttamento del potenziale industriale delle politiche
d'innovazione, di ricerca e di sviluppo tecnologico. L'obiettivo di aumentare
la competitività di tutta una serie di industrie e settori emergenti è di
particolare rilevanza per i settori culturali e creativi. Verranno sostenuti
gli sviluppi tecnologici di interesse per questi settori, come le tecnologie
innovative per la creazione e l'uso di contenuti creativi e i materiali
innovativi per le industrie creative. Orizzonte 2020 esplorerà inoltre nuove
forme di innovazione, quali l'innovazione sociale e la creatività, per favorire
lo sviluppo di dinamiche interculturali positive in Europa e con i partner
internazionali. Il meccanismo per collegare l'Europa,
dedicato allo sviluppo delle reti energetiche, dei trasporti e digitali in
Europa, erogherà finanziamenti sostenibili a Europeana e darà supporto alle
attività collegate quali i meccanismi per lo scambio di informazioni sui
diritti e per la concessione delle licenze e i centri di competenza sulla
digitalizzazione e sulla conservazione del patrimonio culturale digitale. A livello internazionale il dialogo politico tra l'UE e i paesi terzi, sia bilaterale che
regionale, può essere usato per costruire fiducia e creare opportunità di
collaborazione fruttuose per tutti i partecipanti, anche nei settori creativi e
culturali[41].
Grazie alla cooperazione la cultura continuerà a essere un veicolo fondamentale
di sviluppo socioeconomico e di consolidamento dei diritti umani, della
democrazia, delle società civile e di altri elementi cruciali per una buona
governance[42].
La Commissione intende: - continuare a migliorare il quadro normativo
dell'UE per gli SCC; - negoziare con il Parlamento europeo e il Consiglio le sue proposte
relative agli strumenti di finanziamento dell'UE per il periodo 2014-2020, e
prepararne l'attuazione; - favorire lo scambio di buone pratiche nell'UE. Azioni a breve termine a livello di UE
per sostenere i fattori chiave di impulso delle politiche Nel breve periodo gli sforzi realizzati dagli
Stati membri, a tutti i livelli territoriali, saranno integrati da una serie di
iniziative dell'UE a supporto degli ecosistemi creativi emergenti tra vari
settori e nei diversi livelli della catena di valore: - Soddisfare la domanda di nuove competenze Le istituzioni di istruzione superiore e le aziende stanno testando le
alleanze per la conoscenza per la promozione dell'innovazione. La Cinema and
Industry Alliance for Knowledge and Learning[43]
presenterà una relazione sul proprio lavoro nel 2013. L'UE finanzia la prima fase di un Consiglio europeo delle competenze settoriali
nel settore degli audiovisivi e degli spettacoli dal vivo[44] un Consiglio europeo delle
competenze settoriali nel settore del tessile, dell'abbigliamento e dei pellami
per analizzare la domanda di competenze[45].
Entro la fine del 2013 un gruppo di esperti degli Stati membri,
costituito nel quadro dell'agenda europea della cultura, presenterà una
relazione sulla promozione dei partenariati creativi tra le scuole e le aziende
e le organizzazioni dei settori culturali e creativi. - Migliorare l'accesso ai finanziamenti Nell'ambito dell'Alleanza europea delle industrie creative l'UE
finanzierà fino al 2014 due partenariati sul miglioramento dell'accesso ai
finanziamenti (FAME e C-I Factor). Il fondo di garanzia per la produzione del programma MEDIA[46] agevola l'accesso dei
produttori cinematografici alle fonti private di finanziamento. La Commissione valuterà la possibilità di costituire un analogo fondo
di garanzia per le aziende del settore della moda. Nell'ambito della strategia per i DPI la Commissione formulerà proposte
strategiche per un migliore sfruttamento economico dei DPI[47]. - Espandere il
mercato Nel 2012 la Commissione: - finanzierà un'azione preparatoria sulla circolazione dei film europei
nell'era digitale[48]; - finanzierà un progetto pilota sugli usi innovativi delle TIC nei SCC[49]; - finanzierà una rete tematica sui nuovi modelli di business per
l'editoria nell'era digitale[50]; - organizzerà una conferenza[51]
per lo scambio di esperienze sull'ampliamento e la diversificazione del
pubblico; -adotterà una raccomandazione sui film europei nell'era digitale. Entro la fine del 2012 un gruppo di esperti degli Stati membri,
costituito nel quadro dell'agenda europea della cultura, presenterà una
relazione sulle politiche e le buone pratiche delle istituzioni pubbliche per
la promozione dell'accesso e della partecipazione alla cultura. Nel 2013 la Commissione: - sosterrà la produzione di strumenti più potenti e interattivi per le
industrie creative e anticiperà le tendenze future nel campo della ricerca e
dell'innovazione mediante l'interazione all'interno e tra i diversi segmenti di
queste industrie[52]; - avvierà il progetto pilota WORTH per favorire sostegno e consulenza
orientati al mercato per le PMI della moda o dei prodotti personali di design e
lo sviluppo di prodotti e servizi creativi in collaborazione con i designer. Le iniziative dedicate al marchio del patrimonio europeo[53] e alle capitali europee della
cultura[54]
saranno ulteriormente sfruttate come laboratori per l'ampliamento e la
diversificazione del pubblico e la partecipazione dei cittadini. - Ampliare la dimensione internazionale Nel 2012-2013 la Commissione creerà occasioni di incontro e
collaborazione per sostenere l'internazionalizzazione delle PMI, comprese
quelle dei SCC, mediante i cluster. Continuerà la cooperazione nei SCC prevista nel quadro del progetto
commerciale UE-Cina come fase pilota per la cooperazione rafforzata in questo
ambito. Il dialogo politico sulla cultura con i partner emergenti si focalizzerà
sull'ambiente favorevole alla cooperazione e agli scambi nei SCC. Inoltre la Commissione: - verificherà la fattibilità di una condivisione dei rischi negli
attuali regimi di assicurazione dei crediti all'esportazione per le PMI; - analizzerà, in collaborazione con il SEAE, come valorizzare l'aspetto
della cultura nelle relazioni esterne; Nel 2013 un gruppo di esperti degli Stati membri, costituito
nell'ambito dell'Agenda europea per la cultura, redigerà un manuale sulle
strategie a supporto dell'internazionalizzazione per i SCC. - Migliorare le sinergie tra i settori Nel 2012 la Commissione: - ha promosso i legami intersettoriali grazie all'Alleanza europea
delle industrie creative; - ha finanziato tre progetti dimostrativi su larga scala a sostegno del
turismo culturale nell'ambito dell'alleanza europea delle industrie mobili e
per la mobilità. Nel 2012-2013 inoltre la Commissione: - costituirà un centro europeo di servizi all'innovazione, che fornirà
consulenza alle organizzazioni regionali sull'innovazione nei servizi e sulla
creatività a sostegno del cambiamento industriale; - pubblicherà una guida su come utilizzare al meglio i fondi della
politica di coesione per creare valore mediante l'innovazione dei servizi,
particolarmente utile per i SCC; - finanzierà un progetto pilota di accompagnamento di due regioni
tradizionalmente industriali nella transizione per diventare "distretti
creativi europei"[55]; - esaminerà le sfide e le possibili misure da adottare per aumentare la
competitività delle industrie della moda e dei prodotti di alta gamma nell'UE,
tenendo in considerazione i rispettivi documenti di lavoro dei servizi della
Commissione; - valuterà le raccomandazioni che saranno presentate dallo European
Design Leadership Board nel 2012 e produrrà un piano d'azione per accrescere il
ruolo del design nelle politiche di innovazione; - svilupperà e testerà, nell'ambito dell'iniziativa European Cluster
Excellence, modelli di formazione per promuovere il ruolo della creatività, le
abilità creative e i settori creativi per favorire il cambiamento delle
attività industriali tradizionali; - avvierà una consultazione delle parti interessate sull'opportunità di
costituire una Alleanza europea dell'economia dell'esperienza per favorire
l'interazione intersettoriale tra gli SCC, il tempo libero, lo sport e il
turismo e incoraggiare lo sviluppo di nuove catene del valore industriali. 5. Controllo dei progressi compiuti Se si riuscirà a sfruttarne appieno il
potenziale gli SCC potranno dare un grande contributo alla crescita e
all'occupazione e accelerare l'evoluzione verso una società basata
sull'innovazione e sulla conoscenza. A questo fine è necessaria un'azione a
livello locale, regionale, nazionale e di UE che attui la strategia
multilivello delineata sopra, concentrandosi soprattutto, sia nel breve che nel
lungo periodo, sui cinque fattori chiave di impulso delle politiche: sviluppare
le competenze; migliorare l'accesso ai finanziamenti; promuovere nuovi modelli
di business e ampliare e diversificare i pubblici; favorire la cooperazione con
altri settori e politiche; ampliare la dimensione internazionale. Questa
strategia promuoverà inoltre la cooperazione con i partner dell'UE con il
supporto delle istituzioni europee e delle parti interessate. Per verificare i progressi compiuti nell'attuazione
della strategia la Commissione propone di usare il quadro di cooperazione
esistente, cioè il metodo aperto di coordinamento. [1] In particolare l'architettura, gli archivi e le
biblioteche, l'artigianato artistico, gli audiovisivi (compresi i film, la
televisione, i videogiochi e il i prodotti multimediali), il patrimonio
culturale, il design (compresa la moda), i festival, la musica, le arti dello
spettacolo, l'editoria, la radio e le arti visive. [2] 2010 European Competitiveness Report. Secondo altre fonti
le stime sarebbero maggiori: il 4,5% del PIL e 8,5 milioni di lavoratori (TERA
Consultants, 2010). [3] Compreso il design, la fabbricazioni di prodotti e
materiali per la moda e la loro distribuzione. [4] In particolare moda, gioielleria e orologi, accessori,
articoli in pelle, profumi e cosmetici, mobilio e apparecchiature per la casa,
auto, barche nonché gastronomia, hotel e attività per il tempo libero di alta
gamma. [5] Competitiveness of the EU fashion industries, Idea
Consult, 2012; The value of the cultural and creative industries to the
European economy, Frontier Economics, 2012. [6] Fonte: Eurostat, (EU-LFS, indagine sulla forza lavoro
europea). [7] Come si riscontra, ad esempio, nel settore del
"pronto moda" che propone al mercato diverse nuove collezioni l'anno.
[8] COM(2010) 546. [9] Creating Innovation: Do the creative industries support
innovation in the wider economy?, NESTA 2008. [10] Sostenuto – Culture as a factor of economic and social
innovation, 2012. KEA European Affairs – Study on the impact of culture on
creativity, 2009. [11] Dodicesimo piano quinquennale (2011-2015) della Cina. [12] Ad esempio il 62% dei beni fabbricati dai marchi europei
di alta gamma è venduto al di fuori dell'Europa e il valore di queste
esportazioni è stimato in 260 miliardi (circa il 10% del valore delle
esportazioni europee). [13] Si veda:
http://ec.europa.eu/culture/our-policy-development/documents/120505-cci-policy-handbook.pdf [14] www.europeana.eu. [15] SCC sta per settori culturali e creativi. [16] Cfr. pagina 10. [17] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/small-business-act/. [18] COM(2011) 287. [19] COM(2011) 289. [20] COM(2012) 372. [21] COM(2011) 427. [22] http://ec.europa.eu/internal_market/iprenforcement/stakeholders/index_en.htm#maincontentSec2. [23] COM(2010) 245. [24] COM(2011) 851. [25] COM(2011) 942. [26] COM(2012) 209. [27] COM(2007) 242. [28] http://ec.europa.eu/culture/news/cci_en.htm. [29] https://www.howtogrow.eu/ecia/. [30] COM(2011) 785. [31] COM(2011) 788. [32] http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/proposals_2014_2020_it.cfm. [33] COM(2011) 809. [34] COM(2011) 834. [35] COM(2011) 665. [36] Study on the contribution of culture to local and regional
development, 2010. [37] Documento di lavoro dei servizi della Commissione (2012)
61, parte II. [38] http://enrd.ec.europa.eu/leader/it/leader_it.cfm. [39] http://s3platform.jrc.ec.europa.eu/c/document_library/get_file?uuid=a39fd20b-9fbc-402b-be8c-b51d03450946&groupId=10157. [40] Ibidem. [41] In particolare il dialogo politico può essere sostenuto
dallo strumento di partenariato. [42] Tali obiettivi saranno portati avanti sia dalla
cooperazione geografica che da quella tematica mediante lo strumento per la
cooperazione allo sviluppo (DCI), lo strumento europeo di vicinato (ENI), lo
strumento di assistenza preadesione (IPA) e l'undicesimo Fondo europeo di
sviluppo (FES). [43] http://ec.europa.eu/education/higher-education/ka1_en.htm. [44] http://www.pearle.ws/en/projects/detail/16. [45] http://europeanskillscouncil.t-c-l.eu/eng/. [46] http://ec.europa.eu/culture/media/programme/overview/funding/index_en.htm. [47] http://ec.europa.eu/enterprise/policies/innovation/policy/intellectual-property/index_en.htm [48] http://ec.europa.eu/culture/media/programme/overview/digitaldistrib/prepaction/index_en.htm. [49] http://ec.europa.eu/culture/news/12062012-pilotproject-eac10_en.htm. [50] WP ICT PSP 2012, p.19. [51] http://ec.europa.eu/culture/news/20120316-pilotproject-eac10_en.htm. [52] WP ICT PSP 2013, pp. 10, 81-85. [53] http://ec.europa.eu/culture/our-programmes-and-actions/label/european-heritage-label_en.htm. [54] http://ec.europa.eu/culture/our-programmes-and-actions/capitals/european-capitals-of-culture_en.htm. [55] http://ec.europa.eu/enterprise/newsroom/cf/itemdetail.cfm?item_id=5782&lang=en.