52006DC0026




[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 25.1.2006

COM(2006) 26 definitivo

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Programma tematico di cooperazione con i paesi terzi nei settori dell’emigrazione e dell’asilo

INDICE

1. Introduzione 3

2. Contesto 3

2.1. Analisi del tema 3

2.2. Quadro politico attuale 4

2.3. Interventi finanziati nel passato ed esperienza acquisita 5

2.4. Motivi che giustificano un’impostazione tematica 7

3. Il futuro programma tematico 8

3.1. Obiettivo generale e campo di applicazione 8

3.2. Orientamenti strategici 9

3.2.1. Favorire i legami tra emigrazione e sviluppo 10

3.2.2. Promuovere una gestione efficace dell’emigrazione di manodopera 11

3.2.3. Combattere l'immigrazione clandestina e favorire la riammissione degli immigrati clandestini 12

3.2.4. Proteggere gli emigranti dallo sfruttamento e dall’emarginazione 12

3.2.5. Promuovere le politiche di asilo e di protezione internazionale dei rifugiati 13

3.3. Programmazione e principi di attuazione 14

1. INTRODUZIONE

Al fine di razionalizzare e semplificare l’attuale quadro normativo che disciplina le azioni esterne della Comunità, la Commissione europea ha proposto sei nuovi strumenti nell'ambito delle prospettive finanziarie 2007-2013. Tre di essi (aiuti umanitari, stabilità e assistenza macrofinanziaria) sono concepiti come strumenti orizzontali per far fronte a esigenze e circostanze particolari. Gli altri tre (assistenza di preadesione, sostegno alla politica europea di prossimità e cooperazione allo sviluppo e cooperazione economica) sono volti all’attuazione di politiche specifiche e presentano un ambito geografico ben definito. In futuro, questi strumenti costituiranno gli atti di base per le spese comunitarie a sostegno dei programmi di cooperazione esterna, inclusi i programmi tematici, e sostituiranno i regolamenti tematici esistenti.

Secondo queste proposte, i programmi tematici offrono un valore aggiunto specifico e comprendono attività volte ad integrare i programmi geografici, che restano l’ambito privilegiato per la cooperazione comunitaria con i paesi terzi[1].

La Commissione si è impegnata ad avviare un dibattito con il Parlamento europeo ed il Consiglio, attraverso comunicazioni ufficiali alle due istituzioni, sulla portata, gli obiettivi e le priorità di ciascun programma tematico. L’esito di questo processo fornirà gli orientamenti politici per le fasi di programmazione successive, in particolare l’elaborazione dei documenti strategici tematici conformemente alle disposizioni degli strumenti citati.

L’obiettivo della presente comunicazione è di esporre le caratteristiche del programma tematico di cooperazione con i paesi terzi nei settori dell’emigrazione e dell’asilo.

2. CONTESTO

2.1. Analisi del tema

I movimenti migratori sono al centro del dibattito politico in Europa e sono una delle priorità strategiche delle relazioni esterne dell’Unione. Dopo essere stata per oltre due secoli una zona di emigrazione, l’Europa è divenuta una delle principali destinazioni dei flussi migratori internazionali. Gli squilibri esistenti fra Stati europei ricchi, democratici e stabili, caratterizzati da un invecchiamento della popolazione, e Stati poveri, meno stabili, con popolazioni giovani e in forte crescita, sono all’origine di questa evoluzione, che si prevede destinata a continuare nel corso dei prossimi anni.

La situazione attuale in materia di emigrazione è caratterizzata dai fattori seguenti: crescita in termini assoluti del numero di migranti, compreso il numero di donne, moltiplicarsi dei tipi di emigrazione, aumento della tratta di esseri umani, sviluppo delle diaspore, sfide poste dall’integrazione per i migranti e i paesi ospiti, rafforzamento dei legami con le persone rimaste nel paese d’origine, diversificazione delle origini e delle destinazioni nonché moltiplicarsi delle rotte migratorie. La pressione migratoria sta aumentando fortemente in Europa e in altri paesi industrializzati, mentre la migrazione sud/sud rappresenta un fenomeno importante (sottolineando così che è importante considerare anche la migrazione sud/sud e i fattori connessi). In alcuni casi, paesi che fino a poco tempo fa erano solo paesi d’origine e/o di transito sono divenuti anche paesi di transito o di accoglienza: così è, ad esempio, per alcuni Stati dell’Europa centrale ed orientale e dell’Africa settentrionale. Tuttavia, tali paesi non sono sempre attrezzati e le loro infrastrutture, così come il personale incaricato di gestire le migrazioni, a volte sono inadeguati a far fronte alla situazione. Parallelamente, le persone che prevedono di emigrare hanno bisogno di consulenza e aiuto pratico, mentre quelle che rientrano nel paese d’origine possono molto spesso aver bisogno di un sostegno per il reinserimento.

In questo contesto, benché sia impossibile fornire stime affidabili, l’immigrazione clandestina costituisce un fenomeno sempre più diffuso. Sebbene gran parte degli immigrati clandestini lavori nell'economia e sul mercato europei, l’immigrazione clandestina, in parte risultante da attività di contrabbando e tratta di esseri umani, è anche fonte di vari problemi. I paesi di destinazione, inclusi tutti quelli dell'Unione europea, elaborano politiche specifiche volte a combattere questo fenomeno, cercando al tempo stesso di rafforzare la coerenza delle loro politiche di gestione dell’emigrazione e di promuoverne la dimensione sociale e di sviluppo. Tuttavia, l’efficacia di queste politiche dipende dalla cooperazione dei paesi terzi d’origine e di transito.

L’emigrazione rientra inoltre nell’ambito del processo di modernizzazione dei paesi in via di sviluppo. È attualmente in corso un vasto dibattito per determinare in che modo essa potrebbe offrire un maggiore contributo allo sviluppo. Nel quadro di queste riflessioni, un primo aspetto da esaminare è il potenziale di crescita delle rimesse dei lavoratori migranti e, in particolare, il modo per ridurre i costi di trasferimento di tali rimesse ed incoraggiare gli investimenti in attività di sviluppo. Benché l’emigrazione di cittadini poco qualificati possa sembrare benefica per i paesi in via di sviluppo, l’emigrazione di lavoratori con qualifiche medio-alte può costituire una perdita di risorse umane. La ricerca di misure che consentano di ovviare a questa fuga di cervelli e di promuovere piuttosto la mobilità dei cervelli costituisce un secondo aspetto da trattare nel quadro delle discussioni sul tema dell’emigrazione e dello sviluppo. Occorre infine incoraggiare il contributo delle diaspore allo sviluppo del loro paese d’origine.

Contrariamente alle migrazioni economiche o a quelle legate a motivi familiari, le migrazioni dovute ai conflitti o all'insicurezza sono in genere di natura più ciclica. Le partenze in massa sono spesso seguite da ritorni in massa non appena viene ristabilita una certa sicurezza nel paese. Questo tipo di migrazione forzata ha come effetto uno spostamento di rifugiati verso le regioni limitrofe in cui è possibile trovare una protezione o un rifugio immediato. I rifugiati mettono talvolta a dura prova le strutture politiche, economiche e sociali dei paesi ospiti, che non sempre dispongono delle infrastrutture e dei mezzi legislativi e amministrativi per far fronte alla situazione. Queste situazioni, quando si prolungano, rischiano di accrescere la pressione sulle risorse economiche e ambientali e possono talvolta creare tensioni o generare movimenti migratori secondari.

Tutti questi sviluppi incidono sulle relazioni bilaterali e regionali dell’Unione europea con i paesi terzi.

2.2. Quadro politico attuale

Il trattato di Amsterdam ha creato i fondamenti giuridici per una politica comunitaria in materia di immigrazione e asilo. Gli obiettivi di questa politica, esposti nel trattato, sono stati concretizzati dal Consiglio europeo di Tampere (ottobre 1999), ulteriormente sviluppati nell'ambito dei Consigli europei successivi e riesaminati dal Consiglio europeo dell'Aia (novembre 2004). Riguardano la gestione dei flussi migratori, la creazione di un regime comune in materia di asilo, il trattamento equo dei cittadini dei paesi terzi e la conclusione di partenariati con i paesi terzi nel contesto di una strategia globale, coerente ed equilibrata. Per quanto riguarda la cooperazione con i paesi terzi, il programma dell’Aia afferma in particolare che “[la] politica dell’UE dovrebbe mirare ad assistere, nel contesto di un pieno partenariato, i paesi terzi, utilizzando ove opportuno risorse comunitarie esistenti, negli sforzi che compiono per migliorare la loro capacità di gestione della migrazione e di protezione dei rifugiati, prevenire e contrastare l’immigrazione clandestina, informare circa canali legali di migrazione, risolvere le situazioni dei rifugiati offrendo un migliore accesso a soluzioni durature, creare una capacità di controllo delle frontiere, aumentare la sicurezza dei documenti e affrontare il problema del rimpatrio”[2].

La Commissione ha risposto a questi appelli inserendo le questioni connesse all’emigrazione e all’asilo nel dialogo politico con i paesi terzi e integrandole nelle strategie in materia di cooperazione. Ha inoltre proposto approcci globali, come è avvenuto di recente attraverso la comunicazione del 30 novembre 2005 intitolata “Priorità d’azione per rispondere alle sfide dell’immigrazione. Prima iniziativa presa dopo la riunione di Hampton Court”[3].

Inoltre, nel 2003 la Commissione ha proposto un nuovo strumento specifico, il programma AENEAS[4] (articolo del bilancio 19 02 03), destinato a succedere alle azioni preparatorie finanziate dalla voce di bilancio B7-667 tra il 2001 e il 2003 al fine di aiutare i paesi terzi a gestire più efficacemente i flussi migratori. Questo strumento, adottato tramite una procedura di codecisione nel 2004 e destinato a coprire il periodo 2004-2008, è stato dotato di un importo di 250 milioni di euro[5]. In previsione della conclusione, al termine del 2006, dell’attuale quadro finanziario dell’UE[6], la durata del programma AENEAS è stata ridotta a tre anni e si è deciso di creare un nuovo programma tematico, che costituisce l’oggetto del presente documento. Esso proseguirà in particolare le attività del programma AENEAS nel quadro delle prospettive finanziarie 2007-2013.

2.3. Interventi finanziati nel passato ed esperienza acquisita

a) Interventi nel quadro degli strumenti geografici

Benché il nuovo programma tematico sull’emigrazione non includa i paesi in fase di preadesione, vale la pena di osservare che i temi dell’emigrazione, dell’asilo, del controllo alle frontiere e dei visti d’ingresso sono stati e continueranno ad essere oggetto di una grande attenzione nell’ambito dell’allargamento. Tra il 1997 e il 2003, è stato utilizzato un totale di 413,3 milioni di euro per vari progetti in questi settori nel quadro dei programmi nazionali PHARE per i 10 paesi candidati. Un gran numero di questi progetti consisteva in “gemellaggi” che hanno condotto all’invio di esperti degli Stati membri presso le amministrazioni dei paesi candidati.

Nell’ambito di strumenti geografici come TACIS e MEDA, circa 450 milioni di euro sono stati stanziati per il periodo 2002-2006 allo scopo di finanziare azioni direttamente connesse all’emigrazione, in particolare nei Balcani, nel bacino del Mediterraneo e nell’Europa orientale. I principali settori di intervento riguardavano il rafforzamento delle capacità istituzionali, il miglioramento dei controlli frontalieri, la lotta all’immigrazione clandestina e alla tratta di esseri umani, il rientro e il reinserimento dei rifugiati e degli sfollati, il miglioramento delle politiche e delle strutture di accoglienza per le persone in cerca di asilo e i rifugiati.

Quanto alla natura delle operazioni finanziate fino ad oggi per l’Asia, l’America latina e l’Africa sub-sahariana, si è trattato piuttosto di azioni a favore dei rifugiati e degli sfollati che di iniziative legate alla politica di emigrazione in quanto tale.

b) Interventi nel quadro delle azioni preparatorie 2001-2003

La voce di bilancio B7-667 è stata creata nel 2001 per consentire l’adozione di azioni preparatorie nel campo dell’emigrazione e dell’asilo. Per il primo anno di attività, disponeva di un totale di 10 milioni di euro. Tale dotazione è salita a 12,5 milioni nel 2002 e a 20 milioni nel 2003, per un totale di 42,5 milioni. Nel corso di questi tre anni sono state cofinanziate 49 operazioni (di importo spesso inferiore a 1 milione di euro).

La gestione dei flussi migratori, la prevenzione dell’immigrazione clandestina, il reinserimento dei migranti nei paesi d’origine, il legame tra emigrazione e sviluppo e la protezione internazionale hanno costituito i principali settori di intervento. Da un punto di vista geografico, le azioni sono state condotte in massima parte nei Balcani (inizialmente in Albania), nell’Europa orientale (in particolare in Ucraina e in Russia), nei paesi mediterranei (Marocco, Tunisia, Turchia) e in Asia (essenzialmente in Afghanistan e Sri Lanka).

Le iniziative finanziate a titolo della voce di bilancio B7-667 hanno contribuito a rafforzare la visibilità delle azioni esterne della Comunità nel settore dell’emigrazione presso gli Stati membri, le amministrazioni di taluni paesi terzi nonché nell’ambito di talune organizzazioni internazionali specializzate e di un crescente numero di organizzazioni non governative. Tuttavia, a causa della nuova impostazione adottata e di uno sviluppo relativamente autonomo rispetto al resto delle altre azioni esterne della Comunità, gli interventi condotti nel quadro della voce di bilancio B7-667 hanno in alcuni casi portato al finanziamento di operazioni isolate dalla programmazione esistente.

Tuttavia, il livello di risposta agli inviti a presentare proposte indica in modo inequivocabile il crescente interesse suscitato da questo strumento. Si è inoltre constatata una diversificazione dei partner, benché questo aspetto debba ancora essere migliorato.

c) Interventi nel quadro del programma AENEAS

Il programma AENEAS costituisce in sé una risposta alle carenze identificate nel corso delle azioni preparatorie. In questo contesto, l'aspetto più innovativo è stata l'elaborazione di un documento di programmazione che fissa a titolo indicativo le priorità d’intervento considerate per i primi tre anni di attuazione (2004-2006). Questo documento, redatto tenendo conto dei documenti strategici e dei programmi indicativi nazionali e regionali, contribuisce a rafforzare la coerenza fra le strategie elaborate nell'ambito degli strumenti geografici e di quelli tematici.

È prematuro dare una valutazione definitiva sui risultati del programma AENEAS, dato che le decisioni di finanziamento per le proposte selezionate a seguito del primo invito a presentare proposte del 2004 sono appena state completate[7], mentre il nuovo invito a presentare proposte relativo all’attuazione del programma di lavoro annuale 2005 è stato appena pubblicato[8] e il nuovo programma di lavoro annuale 2006 è in corso di preparazione.

L'unica osservazione che può essere fatta in questa fase è che il programma AENEAS ha suscitato una partecipazione più vasta (benché ancora limitata) delle organizzazioni governative e non governative dei paesi terzi e degli Stati membri dell’UE. Questa evoluzione, dovuta fra l’altro alla maggiore pubblicità data agli inviti a presentare proposte, non può che essere considerata un elemento positivo.

2.4. Motivi che giustificano un’impostazione tematica

L’impostazione tematica è giustificata dalla necessità di fornire un quadro comunitario orizzontale in grado di rafforzare la cooperazione tra gli attori dell’UE, i paesi terzi e gli attori internazionali interessati al fenomeno della migrazione, al fine di migliorare la comprensione dei problemi e contribuire alla ricerca di soluzioni equilibrate e reciprocamente soddisfacenti.

Risponde inoltre all’esigenza di integrare i temi dell’emigrazione e dell’asilo nelle politiche comunitarie di cooperazione e sviluppo e può al tempo stesso permettere di venire incontro agli interessi della Comunità nei settori in causa, oltre a soddisfare la richiesta di una maggiore coerenza politica.

L’impostazione tematica risponde inoltre alla volontà della Commissione di garantire una maggiore visibilità delle azioni condotte nel quadro della politica esterna della Comunità in materia di emigrazione e può facilitare la creazione di sinergie tra le strategie comunitarie e quelle degli Stati membri nel settore.

Dovrebbe inoltre garantire una maggiore flessibilità, che consentirà di fornire una risposta tempestiva ed efficace a situazioni in rapida evoluzione e alle nuove tendenze in materia di emigrazione.

Infine, risponde all’esigenza di adottare metodi differenziati, che associno tutti i paesi situati lungo la stessa rotta migratoria o i paesi che si trovano ad affrontare sfide analoghe nel settore dell’emigrazione e dell’asilo.

3. IL FUTURO PROGRAMMA TEMATICO

3.1. Obiettivo generale e campo di applicazione

In linea col programma AENEAS, l’obiettivo generale del programma tematico nei settori dell’emigrazione e dell’asilo è di fornire un aiuto specifico e complementare ai paesi terzi al fine di sostenere gli sforzi messi in atto per garantire una migliore gestione dei flussi migratori in tutte le loro dimensioni.

Il contributo del programma tematico non mira a sostituire gli interventi programmati negli stessi settori e finanziati da strumenti geografici: il finanziamento di attività nazionali o regionali connesse all’emigrazione dovrebbe continuare a provenire essenzialmente dagli strumenti geografici. Dato che, in linea di massima, i progetti finanziati dal programma tematico saranno di portata limitata[9], tale programma risulta lo strumento ideale per integrare gli interventi degli strumenti geografici o per proporre nuove iniziative, eventualmente sulla base di progetti pilota, tenendo conto dell'impostazione strategica definita dalla Comunità nei confronti dei paesi terzi e delle regioni interessate.

Esso sarà inoltre lo strumento privilegiato qualora rappresenti per la Comunità un mezzo più idoneo o più efficace per ottenere i risultati previsti, in particolare quando si tratti di:

- finanziare iniziative mondiali o multiregionali;

- incoraggiare iniziative di cooperazione nell’ambito delle quali i partner dei paesi d’origine, transito e destinazione elaboreranno e condivideranno le proprie esperienze e i propri metodi di lavoro sui vari aspetti dell’emigrazione;

- dare concreta espressione a priorità politiche, obblighi internazionali o impegni comunitari nel quadro delle relazioni esterne della Comunità;

- avviare azioni preliminari, se e ove necessario, nei paesi e nelle regioni dove le questioni legate all’emigrazione e/o all’asilo stanno diventando prioritarie ma in cui non esiste alcun documento strategico o programma indicativo o dove quest’ultimo non prevede la possibilità di interventi nel settore perché l’emigrazione e/o l’asilo non costituivano temi prioritari nel momento in cui il programma indicativo è stato approvato;

- finanziare azioni tramite le ONG e altri attori della società civile senza l’accordo del governo, nei casi in cui la cooperazione risulti limitata o in situazioni di partenariato difficili.

A livello tematico, il programma previsto riguarderà i principali settori d’intervento che corrispondono agli aspetti fondamentali del fenomeno migratorio, in particolare il legame tra emigrazione e sviluppo, le migrazioni economiche, la prevenzione e la lotta contro l’immigrazione clandestina (incoraggiando in particolare il rientro volontario e il reinserimento dei migranti) nonché la protezione internazionale. Di per sé, il programma non finanzierà operazioni volte ad affrontare direttamente le cause profonde dell’emigrazione (conflitti, povertà, cattiva amministrazione, ecc.). Tale compito spetta infatti ai programmi di cooperazione più vasti attualmente finanziati nel quadro degli strumenti geografici e, in futuro, nell'ambito dello Strumento europeo di prossimità e partenariato (ENPI) e dello Strumento per la cooperazione allo sviluppo e la cooperazione economica (DCECI), che meglio si prestano alla realizzazione di questo obiettivo. Le azioni finanziate sulla base del programma saranno comunque coerenti con gli sforzi comunitari volti ad affrontare le cause profonde dell’emigrazione.

Il campo d’azione limitato e la natura specifica e tecnica del presente programma tematico lo rendono particolarmente adatto allo sviluppo di capacità, in particolare anche in materia di formazione del personale. La fornitura del materiale necessario per svolgere le attività previste nell’ambito del programma potrà essere presa in considerazione, ma questo aspetto non dovrebbe costituire la parte essenziale dell’intervento.

Da un punto di vista geografico non andrebbero poste limitazioni a priori, poiché del programma possono beneficiare tutti i paesi terzi confinanti e in via di sviluppo contemplati dall’ENPI e dal DCECI[10]. Tuttavia, l’oggetto del programma tematico è in primo luogo – anche se non esclusivamente – l’emigrazione verso l’Unione europea (sud/nord e est/ovest). Di conseguenza, le regioni di emigrazione e di transito verso l'Unione europea andrebbero considerate prioritariamente, mentre può essere prestata un’adeguata attenzione anche alle iniziative regionali o interregionali emergenti relative all’emigrazione nonché ai flussi migratori sud/sud più rilevanti.

Il programma tematico dovrebbe infine anche fornire la possibilità di finanziare azioni innovative, selezionate sulla base delle loro qualità intrinseche e a prescindere dalla regione geografica, soggetta al campo di applicazione sopra definito, in cui saranno realizzate.

Il rispetto dei principi democratici e dello Stato di diritto, dei diritti dell'uomo e delle minoranze, delle libertà fondamentali e dei pertinenti accordi internazionali costituisce un elemento essenziale di cui tener conto nell'attuazione del programma tematico. Nella misura del possibile, le azioni finanziate nel quadro di questo programma andrebbero associate a misure destinate a rafforzare la democrazia, i diritti dell'uomo, le norme fondamentali in materia di diritto del lavoro e condizioni di impiego e lo Stato di diritto. Misurare i progressi della promozione di questi valori fondamentali è un elemento chiave della valutazione delle necessità e dei risultati prima di finanziare ulteriormente le azioni identificate. Questo approccio promuoverebbe il coinvolgimento dei paesi terzi alle questioni in materia di migrazione e asilo.

3.2. Orientamenti strategici

Partendo dall’obiettivo e dal campo di applicazione sopra descritti, il programma tematico potrebbe adottare gli stessi orientamenti del programma AENEAS, apportandovi tuttavia gli adeguamenti resi necessari dagli sviluppi politici registrati a partire dal 2004. Tra questi sviluppi politici, quelli relativi al legame tra emigrazione e sviluppo e alle migrazioni economiche legali sono probabilmente destinati ad avere gli effetti più innovativi. Inoltre, fino a tempi recenti la dimensione esterna della politica in materia di emigrazione era stata principalmente concepita nell’ottica di migliorare la gestione dei flussi migratori al fine di ridurre la pressione migratoria sull'Unione. Benché questo resti un valido obiettivo, la sfida supplementare consiste oggi nello sviluppo di politiche che riconoscano la necessità, per i lavoratori migranti, di contribuire al buon funzionamento delle nostre economie nei settori in cui l’UE registra una carenza di manodopera e di personale qualificato e, al tempo stesso, di politiche che potenzino al massimo i vantaggi dell’emigrazione sia per i migranti che per i rispettivi paesi d’origine. Ciò presuppone un’impostazione che vada oltre le semplici questioni di controllo frontaliero e lotta contro l’immigrazione clandestina per includere altre dimensioni del fenomeno migratorio, in particolare lo sviluppo e l’occupazione.

A tal fine, il futuro programma tematico dovrà articolarsi intorno ai seguenti cinque obiettivi:

- favorire i legami tra emigrazione e sviluppo;

- promuovere una gestione efficace dell’emigrazione di manodopera;

- combattere l'immigrazione clandestina e favorire la riammissione degli immigrati clandestini;

- proteggere gli emigranti dallo sfruttamento e dall’emarginazione;

- promuovere le politiche di asilo e di protezione internazionale, anche attraverso programmi di protezione regionale.

3.2.1. Favorire i legami tra emigrazione e sviluppo

Il fenomeno dell'emigrazione è parte integrante del processo di sviluppo e oggi viene generalmente riconosciuta la necessità di passare da un approccio basato sul principio “più sviluppo per meno emigrazione” a un approccio basato sul principio “una migliore gestione dell’emigrazione per un maggiore sviluppo”[11]. Nel dicembre 2002, la Commissione ha presentato una comunicazione[12] sull’integrazione delle questioni connesse all’emigrazione nelle relazioni dell’Unione europea con i paesi terzi che comprendeva un capitolo “Emigrazione e sviluppo”. Pur riconoscendo che l’obiettivo prioritario a lungo termine della Commissione è affrontare le cause profonde dell’emigrazione, il documento invita l’Unione a prestare maggiore attenzione a taluni aspetti specifici del legame tra emigrazione e sviluppo. Il Consiglio ha approvato questa impostazione e ha invitato la Commissione ad elaborarla ulteriormente[13]. Nel settembre 2005 la Commissione ha dunque pubblicato una seconda comunicazione[14] che identifica una serie di orientamenti concreti che possono avere un impatto positivo sul legame tra emigrazione e sviluppo. Il programma tematico dovrebbe sostenere l'attuazione delle misure ivi identificate, che prevedono in particolare di:

- incoraggiare il contributo delle diaspore allo sviluppo socioeconomico del loro paese d’origine e accrescere l’utilità del rientro dei migranti;

- limitare la fuga di cervelli e promuovere la mobilità dei cervelli, anche attraverso forme adeguate di emigrazione temporanea;

- facilitare le trasferte finanziarie dei lavoratori migranti (rimesse) verso il loro paese d’origine, in particolare riducendone i costi e promuovendone l'utilizzo in attività di sviluppo;

- incoraggiare il rientro volontario e il reinserimento socioeconomico dei migranti nel loro paese d’origine, in particolare fornendo sostegno alle politiche pubbliche interessate nonché ai regimi di previdenza sociale;

- sviluppare capacità ai fini di una migliore gestione dell’emigrazione.

3.2.2. Promuovere una gestione efficace dell’emigrazione di manodopera

Nel 2003, nella comunicazione su immigrazione, integrazione e occupazione[15], e in linea con l’agenda di Lisbona, la Commissione ha dimostrato la necessità di adottare un atteggiamento proattivo nei confronti dell’immigrazione clandestina al fine di favorire l’occupazione. Una simile impostazione è necessaria per consentire all’Unione di rispondere alle sfide demografiche, sociali ed economiche con cui è costretta a un sempre più duro confronto. L’immigrazione non è l’unica soluzione possibile ma, almeno a breve e medio termine, può contribuire a ridurre l'impatto di questi cambiamenti, sopperendo al tempo stesso almeno in parte alle necessità dei mercati del lavoro dell'Unione europea.

All’inizio del 2005, la Commissione ha pubblicato un Libro verde sull’approccio dell’Unione europea alla gestione della migrazione economica[16], il cui obiettivo era individuare le principali sfide e le possibili opzioni per elaborare un quadro legislativo comunitario in materia di migrazione economica. I risultati del dibattito pubblico avviato da questo Libro verde sono stati integrati nel piano strategico sulla migrazione legale adottato dalla Commissione il 21 dicembre 2005[17]. In questo piano strategico, che contiene una tabella di marcia relativa a un insieme di misure legislative e non, la Commissione sottolinea che la gestione delle migrazioni economiche richiede non solo una politica di ammissione chiara e armonizzata, ma anche un dialogo e una cooperazione con i paesi terzi per poter giungere insieme a migliorare la gestione dell'emigrazione internazionale di manodopera. In quest’ambito, un ruolo importante deve essere svolto dalle politiche in materia di relazioni esterne e cooperazione, fermo restando il principio della preferenza comunitaria, dato che è evidente che occorre utilizzare pienamente la forza lavoro disponibile all'interno dell'UE. In proposito, il programma tematico potrebbe contribuire a:

- diffondere informazioni sul quadro giuridico per la migrazione e sulle condizioni di ingresso e di soggiorno sul territorio dell’Unione;

- diffondere informazioni sulle opportunità e le necessità di migrazione di manodopera negli Stati membri e sulle qualifiche dei candidati all’emigrazione dei paesi terzi; sostenere la formazione prima della partenza dei candidati all’emigrazione legale verso l’Unione europea, anche dando informazioni sull’integrazione negli Stati membri e sui diritti e gli obblighi dei migranti;

- promuovere l’elaborazione e l’attuazione di quadri legislativi per i lavoratori migranti nei paesi terzi.

Alla luce delle recenti comunicazioni in materia di emigrazione e sviluppo e della strategia di azione comunitaria in merito alla carenza di risorse umane per la sanità nei paesi in via di sviluppo[18], gli orientamenti proposti al secondo e al terzo trattino di questa sezione andrebbero applicati tenendo pieno conto della necessità di evitare fughe di cervelli. Occorre pertanto prestare attenzione alle necessità strutturali o temporanee dichiarate in alcuni settori e in alcune professioni e regioni nei paesi terzi che risultano aggravate da tali fughe. Occorre inoltre un approccio globale e coerente al fine di garantire che l’assunzione dei lavoratori avvenga sulla base di principi etici.

3.2.3. Combattere l'immigrazione clandestina e favorire la riammissione degli immigrati clandestini

È di fondamentale importanza non consentire l’ingresso non autorizzato degli emigranti. Il controllo dell’emigrazione resta pertanto una priorità strategica a medio termine. Il presente programma tematico dovrebbe contribuire al rispetto di questa priorità favorendo progetti di cooperazione con i paesi terzi e in particolare il coordinamento fra le istituzioni responsabili della gestione dell'emigrazione nei seguenti settori:

- la lotta al contrabbando e alla tratta di esseri umani;

- la comunicazione di informazioni volte a scoraggiare l’immigrazione clandestina e a sensibilizzare le persone sui rischi ad essa collegati;

- la prevenzione e la lotta contro l’immigrazione clandestina (anche migliorando le capacità in materia di frontiere, gestione dei visti e dei passaporti, compresa la sicurezza dei documenti e la possibilità di introdurre dati biometrici, e infine l’individuazione di documenti falsi);

- l’attuazione degli accordi di riammissione conclusi con la Comunità, incluso il reinserimento sociale e professionale dei rimpatriati al fine di renderne sostenibile il rientro;

- l’aiuto ai paesi terzi nella gestione dell’immigrazione clandestina (assistenza nella negoziazione e nell’attuazione di accordi di riammissione con altri paesi terzi, comprendente eventualmente la garanzia di condizioni umanitarie adeguate nei centri in cui vengono accolti gli immigrati clandestini prima del rimpatrio, sostegno al rientro volontario e reinserimento sostenibile nel paese d’origine).

In questo contesto, occorre prestare attenzione al rispetto delle libertà fondamentali e dei diritti dell’uomo e andrebbero definiti criteri specifici per garantire una più efficace applicazione di tali diritti, nonché per valutare i progetti dal punto di vista del loro impatto sui diritti dell’uomo.

3.2.4. Proteggere gli emigranti dallo sfruttamento e dall’emarginazione

Una delle priorità del presente programma, già inclusa nel programma AENEAS, dovrebbe essere quella di incoraggiare la possibilità per gli emigranti, nei paesi terzi, di essere integrati nelle società di accoglienza e di essere protetti dai maltrattamenti, in particolare rafforzando le capacità degli operatori non statali e la formazione dei principali soggetti interessati. Gli interventi potrebbero riguardare:

- lo sviluppo della legislazione dei paesi terzi nel settore dell’immigrazione legale, in particolare per quanto concerne le norme di ammissione, i diritti e lo statuto delle persone ammesse nonché la parità di trattamento dei residenti legali;

- l’integrazione e la non discriminazione, nonché l’adozione di misure volte a proteggere i migranti contro il razzismo e la xenofobia, in particolare sensibilizzandoli riguardo ai loro diritti fondamentali e alle vie di ricorso in caso di violazione di tali diritti;

- la prevenzione della tratta di esseri umani e di ogni forma di schiavitù e la lotta contro tali fenomeni.

Nell’attuazione di questi orientamenti, un’attenzione speciale deve essere rivolta alla tutela dei migranti maggiormente esposti ai rischi di maltrattamento ed emarginazione, in particolare i bambini e le donne. Occorre inoltre prendere in considerazione il diritto dei migranti a condizioni di lavoro decenti e a un trattamento equo nella sfera sociale e professionale.

3.2.5. Promuovere le politiche di asilo e di protezione internazionale dei rifugiati

Le questioni in materia di asilo figurano ormai fra le priorità della politica dell'UE nel settore delle relazioni esterne e della cooperazione allo sviluppo con i paesi terzi che si trovano ad affrontare movimenti di rifugiati. A livello mondiale, la Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati e il protocollo di New York del 1967 costituiscono il quadro giuridico che regola il sistema di protezione internazionale. L’“Agenda per la protezione” e l’iniziativa “Convenzione +” dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati sono volte a facilitare la soluzione dei problemi posti dalla situazione dei rifugiati grazie ad accordi specifici fra gli Stati, altri partner e l’UNHCR. Si concentrano in particolare sul reinsediamento, l'aiuto allo sviluppo e la gestione dei movimenti secondari dei rifugiati e dei richiedenti asilo.

L’UE concorda con l’UNHCR sul fatto che le soluzioni ai problemi dei profughi vanno ricercate anzitutto nelle regioni d’origine, che spesso ospitano le maggiori popolazioni di profughi. Tali paesi spesso non hanno neppure la capacità istituzionale e finanziaria per affrontare da soli le sfide. Nel quadro dell'aiuto esterno, la Commissione punta in particolare a rafforzare le capacità dei paesi terzi al fine di garantire una protezione efficace e soluzioni durevoli nelle regioni d’origine, grazie alla creazione di capacità in materia di asilo, all'integrazione locale, al rimpatrio e al reinsediamento. Questo obiettivo si rispecchia altresì nell’approccio adottato dall’UE in materia di protezione internazionale, attuato tramite programmi pilota di protezione regionale (come per esempio gli NSI occidentali e la regione dei Grandi Laghi in Africa).

Uno degli obiettivi del programma AENEAS è di favorire questi sviluppi nonché l'attuazione di questi programmi pilota di protezione regionale. In tal modo, il programma tematico dovrebbe continuare a fornire sostegno comunitario per trovare soluzioni sostenibili ai problemi duraturi dei profughi, e in particolare:

- rafforzare le capacità istituzionali dei paesi terzi in materia di asilo e di protezione internazionale e metterli in grado di elaborare un quadro giuridico nazionale;

- favorire la registrazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati;

- promuovere il rispetto delle norme internazionali e l'applicazione degli strumenti relativi alla protezione dei rifugiati;

- sostenere il miglioramento delle condizioni di accoglienza, dell’integrazione locale, del reinserimento durevole dei rimpatriati e dei programmi di reinsediamento.

Benché la situazione dei rifugiati sia alquanto diversa da quella dei migranti per ragioni economiche, molte delle iniziative che saranno elaborate nell’ambito delle altre sezioni del programma – volte ad esempio ad incoraggiare i contributi delle diaspore, a facilitare le trasferte di rimesse, a proteggere contro la discriminazione, ecc. - dovrebbero presentare vantaggi anche per i rifugiati.

3.3. Programmazione e principi di attuazione

Il presente programma tematico sarà oggetto di una programmazione pluriennale da parte della Commissione, parallelamente e in linea con la programmazione degli aiuti concessi tramite i programmi geografici. La programmazione pluriennale avverrà sotto forma di documento di strategia tematica e di programma indicativo pluriennale. Il primo documento di strategia tematica e il primo programma indicativo pluriennale saranno fissati per il periodo 2007-2010; i secondi per il periodo 2011-2013.

Sulla base del documento di strategia tematica e del programma indicativo pluriennale, la Commissione elaborerà ogni anno un programma di lavoro, fissando le azioni prioritarie da sostenere, specificando le aree geografiche e i settori tematici, gli obiettivi specifici, i risultati previsti e gli importi indicativi. Nell’elaborare il programma di lavoro annuale, la Commissione può considerare eventuali priorità e sviluppi nuovi non previsti dal programma indicativo pluriennale. Questo programma di lavoro annuale sarà attuato con tutti i mezzi appropriati, conformemente alle norme finanziarie e contrattuali applicabili, prevedendo un certo margine di flessibilità che consenta di rispondere tempestivamente e in maniera efficace a contesti in rapida evoluzione e alle nuove tendenze e priorità in materia di migrazione. Inoltre, in caso di gravi necessità o circostanze impreviste o urgenti[19], la Commissione può adottare misure speciali non previste dal documento di strategia tematica o dal programma indicativo pluriennale conformemente alle pertinenti disposizioni dei regolamenti che istituiscono l’ENPI e il DCECI.

Le potenziali risposte alle situazioni di crisi dovrebbero essere considerate principalmente nel contesto dello Strumento di stabilità.

La Commissione sarà assistita da un comitato, conformemente a una procedura che sarà definita negli atti giuridici applicabili.

L’elenco dei partner ammissibili al sostegno finanziario nell’ambito del programma tematico dovrebbe essere il più possibile ampio ed includere amministrazioni pubbliche federali, nazionali, provinciali e locali, i loro servizi e le loro agenzie, comuni, organizzazioni e agenzie regionali e internazionali nonché organizzazioni non governative o altri operatori non statali, istituti di ricerca, associazioni, parti sociali e operatori pubblici e privati, sia nell’Unione europea che nei paesi terzi, allo scopo di promuovere la creazione di partenariati.

La Commissione intende coinvolgere i paesi terzi nelle azioni finanziate dal programma tematico al fine di favorire la partecipazione attiva dei paesi stessi. A tal fine i paesi terzi saranno informati, attraverso i canali opportuni (delegazioni, comitati misti, riunioni, scambi regolari nel quadro di accordi di cooperazione bilaterali, ecc.), in merito agli inviti a presentare proposte e alle azioni programmate e messe in atto. Benché l’obiettivo sia ottenere l'accordo ufficiale dei paesi terzi e la loro partecipazione attiva alle azioni, il programma tematico garantirà alla Comunità una certa autonomia e flessibilità rispetto ai governi dei paesi beneficiari: la Commissione sarà libera di finanziare azioni tramite le ONG e altri attori della società civile senza l’accordo del governo, nei casi in cui la cooperazione è limitata o in situazioni di partenariato difficili.

Sarà effettuata una valutazione esterna delle operazioni durante il primo triennio (2007-2009) per fornire un contributo alla preparazione del secondo documento di strategia tematica (2011-2013). Per quanto possibile, la valutazione dovrebbe riguardare gli effetti delle misure adottate in materia di gestione delle migrazioni associati a quelli delle misure e delle azioni volte a migliorare l'impatto delle migrazioni sullo sviluppo, a promuovere la buona gestione dell’emigrazione della manodopera e a rafforzare la protezione internazionale. Nel quadro di questa valutazione andrà tenuto conto del parere dei partner responsabili dell'attuazione dei progetti finanziati a titolo del programma tematico. Il rapporto della valutazione sarà trasmesso al Consiglio e al Parlamento europeo e discusso con essi.

ANNEX I

Projects selected for co-financing by the European Commission under the 2004 budget for the AENEAS Programme

(financial and technical assistance to third countries in the areas of migration and asylum)

Applicant | Project Title | Location | EC contribution | Actions and objectives |

Direccion General d'immigration de la Coopération pour le Developpement et du Volontariat de la Communauté de Madrid | Accompagnement à l'amélioration des conditions d'accueil et de protection des mineurs de 14 ans regroupés en provenance du territoire de la Communauté de Madrid | Espagne et Maroc | 1.999.999,00 € | Le projet a pour but de résoudre les problèmes qu´éprouvent des mineurs de moins de 14 ans d´origine marocaine, qui se trouvent tout seuls, non accompagnés et en situation irrégulière dans la région de Madrid. Il propose de mettre en place un mécanisme qui garantisse leur protection depuis leur identification et facilite de façon efficace et effective leur retour auprès de leur famille dans leur milieu et pays d´origine. |

UNHCR | Building an Asylum structure in Serbia and Montenegro | Serbia et Montenegro | 698.005,92 € | to assist Serbia and Montenegro in developing the asylum structure. |

ERA | Training Action for the Balkans , Three intensive seminars on Asylum and International Protection for 120 civil servants | Balkans | 512.617,00 € | Three seminars, one week each, will first and foremost give a general overview of all the issues related to the migration and asylum, in particular: legal migration; dialogue on migratory flows; readmission and reintegration of the returnees; illegal immigration. |

Ministry of Interior, Public Administration and Decentralisation of the Hellenic Republic | Building on Mechanism to effectively and sustainably implement readmission agreements between Albania, the EC and third countries | Albanie et Greece | 1.454.768,00 € | The main set of activities will be: capacity building of return and readmission entities in Albania; cooperative approaches to information exchange between administrations in the implementation of readmission agreements; building mechanisms of return to and from Albania including improving the identification of illegal immigrants bound for readmission and the re-integration of returnees. |

Ministry of Interior Italy Across Sahara | Italy, Libya and Niger | 1.567.158,27 € | enhancing cooperation between Libya and Niger in border control and fight against illegal migration, to organise their structures and to consider revision of legislation; training of trainers/officers of staff employed in specific sectors of interest |

IOM | Enhanced Capacity building in Migration Management to Support Effective Return and Sustainable reintegration of refugees in Sri Lanka | Sri Lnaka | 1.873.464,00 € | To enhance the capacity of the Government of Sri Lanka to manage migration with a particular focus on return migration. To enhance measures to assist in the sustainable reintegration of returning migrants |

IOM | Programme de renforcement et de soutien au Dialogue et a la gestion des migrations irrégulières et de Transit au Maghreb en provenance de l'Afrique de l'Ouest | EU, Maghreb, Afrique Sub-Saharien | 1.561.245,56 € | Renforcement du dialogue et des mécanismes de suivi et de coordination Coopération technique en matière de renforcement des capacités institutionnelles des pays de transit et d’origine Campagnes d’information auprès des migrants potentiels au sein des pays émetteurs |

IOM | An integrated approach to promoting legal migration through national capacity building | South Caucasus | 777.397,00 € | to prevent illegal immigration, facilitate discussions on conclusion of bilateral readmission agreements based on the EU-standard, enable improved reintegration, and promote legal migration within each South Caucasus country and bilaterally with targeted receiving EU member states through dialogue and capacity building. |

UNHCR | Strengthening protection and durable solutions for asylum seekers and refugees in Egypt | Egypt | 524.058,00 € | Strengthening Protection and Durable Solutions for Asylum-Seekers and Refugees in Egypt |

UNHCR | The cross border cooperation process | Belarus , Moldova, Ukraine | 1.307.898,40 € | develop a coordinating mechanism to effectively respond to asylum, migration and border management challenges in Belarus, Moldova and Ukraine, and in the region at large in close cooperation with Estonia, Hungary, Latvia, Lithuania Poland, Romania, Slovakia. |

ILO | ILO/UNIFEM/EC Asian Programme of the Governance of Labour Migration | countries of the Mekong region China Korea Japan and South Asia countries | 1.955.335,00 € | contribute to the promotion of rights and gender-based governance of labour migration and the protection of Asian migrant workers from exploitative and abusive treatment |

IOM | TRIM | Libya | 2.000.000,00 € | the Action will strengthen Libya's capacities to address illegal transit immigration in a humane and orderly manner |

IOM | Regional Dialogue and Program on facilitating managed and legal migration between Asia and the EU | Asia | 848.583,00 € | develop legal migration and enhance regional dialogue and cooperation in facilitating managed migration from Asia to the EU |

CISP - Comitato Internazioanale per lo Sviluppo dei popoli | Projet réseau Afrique/Migration | Maghreb et Libye | 1.307.131,00 € | Le projet vise à renforcer l’engagement opérationnel et la collaboration régionale des acteurs de la société civile en matière de gestion des flux migratoires, en particulier l’immigration illégale et le trafic des êtres humains, par la mise en place et la livraison d’un ensemble de services en faveur des immigrés illégaux, par la croissance de la perception et des informations de l’opinion publique et des autorités locales maghrébines sur la réalité de la migration et, enfin, par le renforcement et l’élargissement du réseau Afrique Migration. |

Comune di Roma | W.A.R.M. | Albania | 1.215.196,00 € | Reintegration of Albanian returnees through their insertion on labour market and through micro-enterprises creation. |

Euro- Mediterranean Human Rights Network -EMHRN | Enhancing civil society participation in human rights management of migration | Libie et Maghreb | 535.598,00 € | Enhancing civil society participation in human rights management of migration and asylum in the Southern Mediterranean and Middle East |

Mairie de Cartaya | Programme de gestion integral de l'immigration seasonniere | Maroc Espagne | 1.196.000,00 € | Gestion intégrale de l´immigration saisonnière de travailleurs marocains vers un groupe de municipalités agricoles espagnoles. |

Guardia Civil Ministry of Interior | Project Seahorse | Maroc Mauritanie | 2.000.000,00 € | Establish and develop Maghreb- Sub Saharan African relations and dialogue on migration questions. |

MLAL - Progettomondo | Promotion d'une migration responsable | Maroc | 868.214,40 € | Promouvoir une migration responsable dans la région de Tadla Azilal en encourageant la conscientisation des jeunes sur les risques de l’émigration clandestine. |

World Bank | International migration from Middles East and North Africa | Middle East and North Africa | 733.570,00 € | identify and support the implementation of projects, policies, regional arrangements, and institutional reforms that will maximise the benefits of international migration flows and reduce their costs |

Croatian Law Centre | Protection of Asylum seekers in the Republic of Croatia and Region | Croatia and region | 1.000.000,00 € | Strengthening the protection in CRO and region (BH, SMN) by developing asylum system consistent with international standards. |

European Council on Refugees ,and Exiles - ECRE | The protection of refugees asylum seekers and forced migrants | Belarius, Moldova, Russia, Ukraine | 529.705,00 € | Improve the implementation in Belarus, Molodva, Ukraine and European Russia of national and international refugee and human rights instruments – leading to increased security and protection for refugees. |

Institut Universitaire Europeén | Action collective dee soutien à la réintégration des migrants de retour dans leur pays d'origine | Algerie Maroc Tunisie | 1.076.000,00 € | soutenir la réintégration durable des personnes en retour en Algérie, au Maroc et en Tunisie (Construction d’une base de données sur les personnes en retour, production de rapports sur le retour et la réintégration, rencontres sur le thème de la réintégration, présentation de propositions |

COOPI - Cooperazione Internazionale | ALBAMAR | Albanie et Maroc | 1.334.572,00 € | definition and implementation of an integrated support to Moroccan and Albanian migrants forcedly or voluntarily repatriated from Italy that are highly exposed to the risks of illegal migration and criminal activities |

VASA PRAVA - BiH | Strengthening the protection of asylum seekers | BiH | 616.562,98 € | ensuring a maximum protection and access to justice for asylum seekers, recognized refugees and other categories of persons under international protection in BiH, and victims of human trafficking, ensuring the full access to their rights via the provision of free legal aid and information campaigns |

Cabinet of Secretary for Security of the Macao Special Administrative Region | 2005/2006 MIGRAMACAO | Macao , China | 500.904,80 € | The aim of the MIGRAMACAU action is to ensure entities of Macao more effective management in all aspects of migration flows, including the prevention and combating of illegal immigration and trafficking in human beings through the cooperation with regional countries and the coordination with the EC |

29.993.983,33 € |

ANNEX II

AENEAS ANNUAL WORKPROGRAMME 2005

Regions |Regions and countries |Areas |Article |Objectives |Types of activities (indicative) |Indicative amounts (million €) |AWP | | All regions |Countries concerned by readmission negotiations | Readmission |Art. 2 § 1 e |Support implementation of readmission agreement with the EC, once initialled, signed or concluded. |Develop the exchange of information between the administrations concerned, improve the identification and the documentation of returnees, improve the infrastructure of reception and develop capacity of reception of non-national returnees before transfer to their country of origin. |3.35 |2005 | |North Africa |Countries of the region to be determined |Management of Migration+ Asylum and International Protection+ Fight against illegal migration |Art. 2 § 1 c & d |1. Improve conditions of reception of refugees in the region.2. Improve international protection, complying with international conventions and reinforce legal structures in the regions. Promote regional cooperation in the field of management of migration flows, especially transit migration, illegal migration and trafficking in human beings. |1. Improvement of the conditions of reception and of the capacity of registration and of documentation of asylum seekers and refugees as well as of integration in the host country.2. Development of a regional dialogue on asylum and strengthening of the legislative capacities and of the expertise available in the region.3. Development of exchange of expertise and advice with the EU.4. Development of the training of the administrations concerned. Development of the transnational coordination of the central services for fight against illegal immigration in view of encouraging coordination, dialogue, exchange of experience and information between the specialised services of the national administrations.5. Development and setting up of a protocol defining short and medium term immediate responsibility for the victims of shipwreck and clandestine passage. Setting-up of an entity for legal assistance and support to the investigators allowing to reconcile the humanitarian responsibility and the research of the authors of the most serious offences of trafficking of the human beings'.6. Development of a network of liaison officers for harbour and airport control of migration in order to improve the fight against illegal migration. |3,0 |2005 | |Eastern Europe, Southern Caucasus and Central Asia |All the countries of the region and Russia in particular |Legal migration |Art. 2 § 1 a & b |1. Improve the protection and the treatment of migrants.2. Improve the policies related to the management of immigration for labour purposes |1. Development of the training of staff and exchange of information and experience, creation of a network for information concerning migration for economic purposes.2. Support of actions for fight against racism and xenophobia towards migrants.3. Capacity building of regional and national authorities in order to evaluate the needs and perspectives for foreign workforce and putting in place of appropriate strategies and pilot projects. |3,0 |2005 | |Eastern Europe, Southern Caucasus and Central Asia |Moldova, Belarus, Armenia, Georgia, Azerbaijan, Tajikistan |Legal Migration |Art. 2 § 1 a & b |Facilitate the use of remittances in favour of the macroeconomic development of the countries concerned. |Support initiatives in view of using remittances for productive goals. |2,0 |2005 | |Eastern Europe, Southern Caucasus and Central Asia |Russia, Ukraine, Moldova and Belarus |Asylum and international protection. |Art. 2. § 1 c |Improve international protection |Improvement of the conditions of reception and of the capacity of registration and of documentation of their asylum seekers and refugees as well as of integration in the host country. |2,0 |2005 | |Eastern Europe, Southern Caucasus and Central Asia |All the countries of the region of Eastern Europe, Southern Caucasus and Central Asia |Fight against illegal migration |Art. 2 § 1 d |Fight against trafficking and smuggling of human beings |1. Promotion of cooperation and of information exchange at the regional level, management of transit migration and fight against false documents.2. Development of the capacities to persecute traffickers and of protection and reintegration of victims.3.Development of information and awareness-raising of candidates for migration.4. Staff training for detection of false documents. |5,0 |2005 | |Balkans |Region as a whole |Management of Migration |Art. 2 § 1 |Support the development of national policies according to a unified approach in the fields of migration and asylum and visa |Improve the management capacity of the institutions involved in the fields of asylum, migration and visa. |4,0 |2005 | |Turkey |Turkey |Asylum and international protection. |Art. 2 § 1 c |Reinforce asylum systems |Improve the necessary reception conditions and the capacity in the field of registration and documentation of asylum seekers and refugees as well as their integration in the host country. |1,0 |2005 | |Turkey |Turkey |Fight against illegal migration |Art. 2 § 1 d |Increase the fight against illegal migration |Contribute to the implementation of the action plan for fight against illegal immigration |1,0 |2005 | |Asia |China |Fight against illegal migration |Art. 2 § 1 d |Improve the cooperation EU/RPC in the field of the fight against illegal migration and smuggling of human beings. |Development of exchange of information, of cooperation and recognition of respective knowledge of systems between administrations of the RPC and the EU, especially in the field of return, false documents and biometrics. |4,0 |2005 | |Latin America |Region as a whole (and in particular the countries of the Andean Community Argentina and Uruguay). |Legal Migration |Art. 2 § 1 a & b |Support the development of the interregional dialogue EU/LAC |1. Promote a more efficient use of remittances in the macro-economic development of the country.2. Establish and/or develop systems for data collection and treatment in the field of migration flows. |3,0 |2005 | |Sub-Saharan Africa |All the countries of the region. |Migration and development + Legal Migration |Art. 2 § 1 a & b & d | Support improvement of laws, policies and management structures in the field of migration especially through actions of regional character. |1. Reinforce the link between migration and development (notably by improving transfer systems for remittances, enhancing the role of diasporas, limiting 'brain drain', favouring "brain circulation" and starting experiences at intra-regional level).2. Facilitation and circulation of legal migrants.3. Fight against smuggling of human beings and illegal immigration.4. Develop the capacity of authorities and responsible organisations to collect and analyse data on migrants and to manage the questions related to migration. |5,0 |2005 | |Sub-Saharan Africa |Countries receiving important quantities of refugees (with a priority for Tanzania) |Asylum and International Protection |Art. 2. § 1 c |Develop sustainable solutions in favour of refugees |Reinforce the capacity of protection in the host regions especially in order to 1) support the management capacity of the national authorities 2) develop registration and documentation systems for refugees et 3) tackle the problems concerning their integration in the host regions |4,0 |2005 | | | | | | | |40,350,000 | | |

[1] Cfr. la comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo “Azioni esterne varate attraverso i programmi tematici nell’ambito delle future prospettive finanziarie 2007-2013” [COM(2005) 324 def.] del 3 agosto 2005.

[2] 14292/1/04 REV 1, Conclusioni della Presidenza – Bruxelles, 8 dicembre 2004, capitolo 1.6.1.

[3] COM(2005) 621.

[4] “Aeneas” è il nome inglese di Enea, l’eroe dell’Eneide di Virgilio.

[5] 30 milioni di euro per il 2004, 45 milioni di euro per il 2005, 45 milioni di euro per il 2006, 60 milioni di euro per il 2007 e 70 milioni di euro per il 2008 (ripartizione annuale indicativa).

[6] Ciò spiega anche per quale motivo non verrà più realizzata la versione riveduta per il 2006 del documento di riferimento del programma AENEAS 2004-2006, che doveva fissare le azioni di quest’ultimo per gli esercizi 2007-2008 ed era stata inclusa (punto 2.7, lettera b) nel piano d’azione recante attuazione del programma dell’Aia approvato dal Consiglio il 10 giugno 2005.

[7] La Comunità finanzierà 26 progetti realizzati nell’Africa settentrionale, nei Balcani, nell’Europa orientale e nel Sud-est asiatico, per un importo totale di 30 milioni di euro. Vedi allegato I.

[8] Questo programma di lavoro consentirà alla Comunità di cofinanziare progetti nell’Africa settentrionale e sub-sahariana, in Medio oriente, nell’Europa orientale, in Asia centrale, nei Balcani, in Turchia, in Cina, in America latina e nei Caraibi, per un importo totale di 45 milioni di euro. Vedi allegato II.

[9] Le sovvenzioni attualmente concesse mediante invito a presentare proposte nell’ambito del programma AENEAS vanno da un minimo di 500 000 a un massimo di 2 000 000 di euro e devono corrispondere a una percentuale compresa fra l’80 e il 50% dei costi totali ammissibili dell’azione.

[10] Per quanto riguarda la preadesione di alcuni paesi, compresi i Balcani occidentali, la cooperazione in materia di migrazione e asilo continuerà ad essere finanziata dallo Strumento di preadesione (IPA) come parte integrante dei programmi nazionali.

[11] Titolo di un seminario organizzato nel 2005 dal Centro internazionale per lo sviluppo delle politiche migratorie (ICMPD).

[12] COM (2002) 703.

[13] Si vedano in proposito le conclusioni del Consiglio del maggio 2003 in materia di emigrazione e sviluppo.

[14] COM (2005) 390.

[15] COM (2003) 336.

[16] COM (2004) 811.

[17] COM (2005) 669.

[18] COM (2005) 642.

[19] Vedi anche le conclusioni della Presidenza, Consiglio europeo di Bruxelles, 15-16 dicembre 2005, allegato I – Approccio globale in materia di migrazione.