24.7.2017 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 239/49 |
Ricorso proposto il 10 maggio 2017 — Michela Curto/Parlamento europeo
(Causa T-275/17)
(2017/C 239/62)
Lingua processuale: l'inglese
Parti
Ricorrente: Michela Curto (Genova, Italia) (rappresentanti: L. Levi e C. Bernard-Glanz, avvocati)
Convenuto: Parlamento europeo
Conclusioni
La ricorrente chiede che il Tribunale voglia:
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annullare la decisione impugnata del 30 giugno 2016, che ha respinto la richiesta di assistenza della ricorrente e, se necessario, la decisione di rigetto della denuncia; |
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condannare il convenuto a versare alla ricorrente l’importo di EUR 10 000, o qualsiasi altra somma che il Tribunale riterrà appropriata, a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale subito, oltre agli interessi legali fino al pagamento integrale; |
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condannare il convenuto alle spese. |
Motivi e principali argomenti
A sostegno del ricorso, la ricorrente deduce due motivi.
1. |
Primo motivo, vertente su un errore manifesto di valutazione.
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2. |
Secondo motivo, vertente sulla violazione dell’articolo 24 dello Statuto e dell’obbligo di prestare assistenza.
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