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Document 52009DC0329

Libro Verde - Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento

/* COM/2009/0329 def. */

52009DC0329




[pic] | COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE |

Bruxelles, 8.7.2009

COM(2009) 329 definitivo

LIBRO VERDE

Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento

LIBRO VERDE

Promuovere la mobilità dei giovani per l'apprendimento

Introduzione

La mobilità per l'apprendimento diventa sempre più importante

La mobilità per l'apprendimento, ovvero la mobilità transnazionale volta all'acquisizione di nuove competenze, è uno dei mezzi fondamentali attraverso i quali una persona, soprattutto se giovane, può incrementare le proprie possibilità di occupazione e potenziare il proprio sviluppo personale[1]. Gli studi confermano che la mobilità per l'apprendimento accresce il capitale umano, dato che gli studenti acquisiscono nuove conoscenze e sviluppano nuove competenze linguistiche e interculturali. Inoltre i datori di lavoro riconoscono e apprezzano tali vantaggi.[2] Gli Europei che sperimentano la mobilità da giovani studenti hanno maggiori possibilità di essere mobili anche più tardi nella vita, sul mercato del lavoro. La mobilità per l'apprendimento ha svolto un ruolo importante nell'aprire ulteriormente i sistemi di istruzione e formazione, rendendoli più europei e più internazionali, più accessibili e più efficienti[3]. La mobilità può anche rafforzare la competitività dell'Europa contribuendo alla costruzione di una società ad alto contenuto di conoscenza, e quindi al raggiungimento degli obiettivi della strategia di Lisbona a favore della crescita e dell'occupazione.

Nel contesto dell'attuale crisi economica la Commissione ha sottolineato l'estrema importanza degli investimenti nell'istruzione e nella formazione. La Commissione ha inoltre precisato che, sebbene in tali circostanze si possa essere tentati a sottrarre risorse destinate a tali attività per assegnarle ad altre, è proprio in un periodo di difficoltà economica che vanno salvaguardati gli investimenti nella conoscenza e nelle competenze[4]. Di conseguenza la mobilità dei discenti dovrebbe far parte di una strategia rinnovata per costituire in Europa capacità e competenze atte ad innovare e concorrere a livello internazionale. La mobilità può anche essere d'aiuto nel superare il paradosso dell'immobilità, secondo il quale perfino oggi, durante una grave crisi, in alcuni paesi e settori vi sono posti vacanti a causa della mancanza di competenze.

La mobilità per l'apprendimento presenta anche altri vantaggi. Essa può, ad esempio, contribuire a combattere i rischi di isolamento, protezionismo e xenofobia che emergono in tempi di crisi economica. Può inoltre contribuire a promuovere un senso più profondo di identità e cittadinanza europea tra i giovani. La mobilità stimola anche la circolazione della conoscenza, fondamentale per il futuro dell'Europa della conoscenza.

Anziché costituire un'eccezione, come succede attualmente, la mobilità per l'apprendimento dovrebbe diventare una caratteristica naturale degli Europei ed un'opportunità accessibile a tutti i giovani in Europa. In questo modo può contribuire concretamente a garantire competitività e coesione nell'Unione europea del futuro.

Perché un Libro verde?

La mobilità per l'apprendimento ed il suo potenziale contributo alle strategie europee per l'apprendimento e le competenze sono stati recentemente al centro di una profonda riflessione. Il ventesimo anniversario del programma Erasmus nel 2007 ha avviato molti dibattiti sui vantaggi della mobilità nell'istruzione superiore e sulla necessità di estenderla ad altri settori. Il Consiglio ha concluso che la mobilità, in particolare nell'istruzione superiore, è una priorità cruciale[5]. La relazione della Commissione sulla strategia di Lisbona del dicembre 2007 ha proposto che la mobilità di tipo Erasmus diventi una parte consueta della formazione universitaria[6].

Nel gennaio 2008 la Commissione europea ha istituito un forum di esperti di alto livello al fine di individuare le possibilità di estendere la mobilità, non solo in ambito universitario, ma tra i giovani in generale. La relazione del forum è stata presentata nel giugno 2008 e ha chiesto che la mobilità per l'apprendimento diventi la regola e non resti un'eccezione tra i giovani europei[7]. Nel luglio 2008 nell'"Agenda sociale rinnovata: opportunità, accesso e solidarietà nell'Europa del 21° secolo"[8] si afferma che la Commissione intende elaborare una "quinta libertà fondamentale", eliminando gli ostacoli alla libera circolazione della conoscenza e promuovendo la mobilità di gruppi specifici quali i giovani. Su quest'ultima tematica viene annunciata la programmazione di un Libro verde per il 2009.

Nel novembre 2008 il Consiglio ha concluso che "tutti i giovani dovrebbero avere la possibilità di partecipare ad una forma di mobilità, durante il loro percorso scolastico o formativo, sotto forma di tirocinio oppure nel contesto di attività di volontariato." Il Consiglio ha invitato gli Stati membri e la Commissione in particolare ad approfondire ulteriormente il concetto di mobilità per tutti i giovani, durante i loro studi o la loro formazione, attraverso un tirocinio o nel contesto di attività di volontariato[9].

Infine il comunicato di Lovanio, adottato il 29 aprile 2009 dai ministri incaricati dell'istruzione superiore nei paesi partecipanti al processo di Bologna, stipula che nel 2020 almeno il 20% dei laureati nello Spazio europeo dell'istruzione superiore dovrebbe aver trascorso un periodo di studio o formazione all'estero[10].

Tra le priorità fondamentali per superare l'attuale recessione e incentivare la creazione di posti di lavoro elencate nella comunicazione della Commissione sull'occupazione del giugno 2009 figura la promozione della mobilità. La Commissione sottolinea in particolare che per i giovani disoccupati la mobilità può essere considerata un'opportunità di migliorare le loro competenze[11].

In breve, in ambito politico e tra gli esperti si è riflettuto molto sui vantaggi della mobilità per l'apprendimento e sulle possibilità di estenderla. Tutti sono d'accordo nel sostenere l'obiettivo di incrementare le possibilità di mobilità e di estenderle ai giovani in generale. Ora è necessario fondarsi su tale consenso per definire le strategie attraverso le quali raggiungere tali obiettivi. Il presente Libro verde intende coinvolgere nel dibattito i diretti interessati ed il grande pubblico, affinché esprimano le loro opinioni in merito alle modalità per ampliare sostanzialmente le possibilità dei giovani di sperimentare la mobilità.

Quale tipo di mobilità?

Il presente Libro verde affronta una tematica molto vasta; esso intende trattare la situazione di tutti i giovani nei vari contesti di apprendimento, ad esempio a scuola, nell'ambito degli studi universitari a livello "bachelor", "master" e "PhD", nonché in tirocini, apprendistati, scambi di giovani, attività di volontariato o formazione professionale all'interno o all'esterno dell'Unione europea. La mobilità per l'apprendimento viene considerata pertinente per tutte le discipline e per tutti gli ambiti quali cultura, scienza, tecnologia, arti, sport e giovani imprenditori. Il Libro verde desidera promuovere la ricerca e l'analisi delle modalità per mobilitare meccanismi e strumenti nuovi o esistenti al fine di promuovere la mobilità dei giovani, nonché individuare le possibilità di mobilitare le autorità pubbliche a vari livelli, UE, nazionale, regionale e locale, unitamente agli altri interessati, aziende, società civile, singole persone.

Il Libro verde in particolare:

- intende promuovere la mobilità per l'apprendimento organizzata . La mobilità va collegata a specifici risultati dell'apprendimento per l'ottenimento di qualifiche, crediti e/o esperienza professionale. Possono essere compresi anche l'attività di volontariato e l'apprendimento non formale, in quanto mezzi efficaci per raggiungere giovani che altrimenti rischierebbero di non rientrare nei programmi di mobilità per l'apprendimento, a condizione che le attività vengano adeguatamente convalidate. Oltre alla mobilità sostenuta da programmi europei, il Libro verde presenta anche altri tipi di mobilità per l'apprendimento sostenuti all'interno degli Stati membri nonché su base privata;

- affronta innanzitutto la mobilità tra i paesi che attualmente partecipano a programmi UE, secondo gli auspici espressi dal Consiglio nelle conclusioni del novembre 2008, cercando nel contempo di sviluppare scambi a livello mondiale. Particolare attenzione viene riservata alla mobilità transnazionale, dato che spostarsi in un altro paese costituisce un'esperienza più interessante ed arricchente e perché tale tematica è particolarmente adatta ad una consultazione comunitaria di questo tipo;

- promuove non solo la mobilità transfrontaliera "tra simili" , ma anche intersettoriale (scuole, università, imprese, ecc.). Vengono trattati anche gli spostamenti intersettoriali tra l'ambiente scolastico e quello imprenditoriale e viceversa; tra il mondo dell'istruzione e quello del volontariato; tra la formazione professionale e le università; tra gli organismi di ricerca pubblici e le aziende;

- è incentrato sulla mobilità fisica , ma riconosce anche il valore della mobilità virtuale, l'utilizzo delle TIC per il gemellaggio e lo scambio di giovani nel contesto dell'apprendimento, quale mezzo per preparare, arricchire e completare l'esperienza della mobilità fisica e quale attività che presenta almeno alcuni dei vantaggi della mobilità fisica. La mobilità virtuale, sostenuta da Comenius e eTwinning o attraverso le reti sociali, può essere particolarmente preziosa in quanto invita i giovani in età scolastica a sperimentare nuovi contatti e nuove culture;

- si concentra sulla mobilità dei giovani, il che non significa che la mobilità per l'apprendimento non sia importante per tutti i gruppi di età ; nello spirito dell'apprendimento permanente non sono stabiliti limiti d'età precisi, ma il gruppo target principale riguarderebbe le persone di età compresa tra 16 e 35 anni.

A che punto siamo?

L'UE vanta una lunga esperienza nel sostegno della mobilità per l'apprendimento attraverso vari programmi ed iniziative, in particolare attraverso il programma sull'apprendimento permanente 2007-2013, che copre un'ampia gamma di settori[12].- Anche i Fondi strutturali sostengono la mobilità per l'apprendimento. La mobilità e lo scambio di personale e studenti dell'istruzione superiore tra le università europee ed extraeuropee sono sostenuti nell'ambito dei programmi Erasmus Mundus e Tempus.

Inoltre la Commissione europea ha contribuito allo sviluppo di una serie di strumenti volti ad agevolare la mobilità, quali l'Europass, il sistema ECTS per l'istruzione superiore (Sistema europeo di trasferimento e di accumulo dei crediti), il supplemento di diploma, il quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente, il sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (ECVET), lo "Youthpass", EURAXESS, la direttiva sui visti per gli studenti [13] ed il pacchetto sui visti scientifici[14].

Considerati globalmente, gli attuali programmi, strumenti ed iniziative sulla mobilità si rivolgono ai vari strati della popolazione giovanile europea. Tuttavia la mobilità continua a restare un'eccezione anziché diventare la regola ed è più accessibile a determinati gruppi, ad esempio gli studenti, rispetto ad altri, ad esempio chi segue una formazione professionale e gli apprendisti, per i quali restano molti ostacoli di carattere concreto. Nel 2006 circa 310 000 giovani hanno beneficiato della mobilità nell'ambito di programmi europei, ovvero solo lo 0,3% delle persone di età compresa tra 16 e 29 anni nell'UE. In tale ambito si potrebbe decisamente fare di più.

Struttura

Il Libro verde comprende tre parti. La prima parte riguarda tematiche relative alla preparazione di un periodo di mobilità, ovvero informazione, motivazione, preparazione linguistica ecc.; la seconda parte riguarda il periodo effettivamente trascorso all'estero (compreso l'alloggio e l'assistenza didattica) ed esamina il periodo che segue l'esperienza di mobilità, quale convalida e riconoscimento di tale esperienza. La terza parte presenta proposte in merito ad una nuova partnership sulla mobilità dei giovani.

1. Prepararsi ad un periodo di mobilità per l'apprendimento

Una preparazione accurata è essenziale ai fini del successo della mobilità per l'apprendimento e deve essere al centro di ogni progetto o programma. Quando i giovani cercano opportunità di mobilità, devono poter accedere ad informazioni sulle possibilità di scelta e sui finanziamenti ed essere orientati in merito alla scelta e agli aspetti pratici.

1.1. Informazione e orientamento

Internet ed altri mezzi di informazione e comunicazione elettronici consentono ai giovani di preparare un soggiorno all'estero, apprendere la lingua, familiarizzarsi con il paese ospite e la sua cultura, con la struttura che li ospiterà, allacciare contatti diretti ecc.. Le informazioni e gli orientamenti disponibili su questioni connesse alla mobilità possono essere raggruppati in tre aspetti principali:

- possibilità di finanziamento: i programmi dell'Unione europea a sostegno della mobilità, molti nell'ambito del programma sull'apprendimento permanente o del programma Gioventù in azione, sono già stati elencati. Le iniziative della Commissione vengono completate da numerose iniziative a livello nazionale e regionale, compresi programmi svolti da aziende, fondazioni, ecc.;

- opportunità di apprendimento per i giovani (programmi di istruzione e formazione): la Commissione ha istituito vari portali informativi, quali PLOTEUS, il portale sulle opportunità di apprendimento nello Spazio europeo[15], il portale europeo per i giovani[16], Study in Europe[17], Euraxess – Researchers in motion[18], il sito Marie Curie per tutte le azioni Marie Curie[19], La tua Europa[20], Euroguidance[21], EURES[22] e Eurodesk[23], Erasmus per giovani imprenditori[24] e sostegno per la formazione e la mobilità per le PMI[25].

- informazioni pratiche sulle possibilità di alloggio, sui finanziamenti, sul costo della vita, sugli aspetti giuridici ad es. visti, permessi di lavoro, assicurazioni, ecc..

Queste fonti d'informazione si rivolgono non solo alle singole persone, ma anche ad istituzioni e associazioni che organizzano la mobilità dei giovani quale parte di corsi di formazione, programmi di studio, progetti di volontariato, ecc..

Anche se le attuali iniziative informative sono utili, esistono evidenti lacune per quanto riguarda la conoscenza degli strumenti e dei programmi disponibili nonché il sostegno alla mobilità dei giovani. Le informazioni devono essere aggiornate meglio e ne va agevolato l'accesso; questo è stato sottolineato più volte, ultimamente dal Consiglio nel novembre 2008. I giovani sono spesso inconsapevoli delle opportunità che esistono. Questo vale per gli studenti universitari e i ricercatori, ma più particolarmente per i giovani che seguono una formazione scolastica, una formazione professionale o che svolgono attività di volontariato o che effettuano un apprendistato, ecc..

Buone pratiche: Study in Germany Il sito web study-in-germany.de offre informazioni in otto lingue sulle possibilità di studiare e ottenere borse di studio in Germania e fornisce informazioni utili sulle condizioni di vita, ad es. sull'alloggio, l'alimentazione e lo sport. www.study-in-germany.de Euronaver Euronaver.net è una rete europea volta a migliorare la mobilità transnazionale nell'ambito dell'istruzione e della formazione professionale (VET). La rete offre accesso ad una piattaforma europea di conoscenza e allo scambio di buone pratiche relative alla mobilità. I suoi obiettivi principali sono le esigenze specifiche nell'ambito dell'apprendistato e dell'istruzione e formazione professionale all'interno dell'artigianato e della piccola impresa. Si rivolge prevalentemente alle organizzazioni industriali, ai fornitori di VET, agli intermediari e alle imprese. www.euronaver.net |

Come migliorare la disponibilità di informazioni e orientamento sulla mobilità?

Si prega di fornire esempio di buone pratiche, compresi gli strumenti adeguati e le modalità di diffusione di tali informazioni.

1.2. Promozione e motivazione

Molti decisori politici sono del parere che la mobilità per l'apprendimento sia benefica per i giovani. Tuttavia i vantaggi di tale mobilità possono non essere compresi a sufficienza dai giovani stessi.

Vari fattori possono contribuire a trattenere i giovani anche dal prendere solo in considerazione un soggiorno all'estero: l'impossibilità di sottrarre tempo al completamento degli studi o della formazione, lavoro, mancanza di risorse finanziarie, mancanza di competenze linguistiche e di conoscenza interculturale nonché una generale riluttanza a "partire da casa". I giovani sarebbero più disponibili nei confronti della mobilità se venissero spiegati loro meglio i vantaggi della mobilità per l'apprendimento. Gli insegnanti, i formatori, chi opera in ambito giovanile, soprattutto a livello dirigenziale, possono svolgere un ruolo fondamentale per incoraggiare e promuovere la mobilità e fornire esempi positivi riconoscendo il valore aggiunto della mobilità a fini di apprendimento nelle loro attività. Un'altra questione riguarda le modalità per incrementare la motivazione di chi ospita partecipanti ai programmi di mobilità, compresi giovani imprenditori e apprendisti.

I giovani devono anche essere convinti del fatto che un periodo di mobilità produca effetti benefici. Una questione cruciale è il riconoscimento che si possono attendere per aver effettuato un soggiorno all'estero. I crediti saranno riconosciuti formalmente, attraverso ECTS, ECVET o sistemi di credito analoghi? Le nuove competenze acquisite saranno registrate adeguatamente, ad esempio nel supplemento al diploma, nell'Europass o nello Youthpass? Dalle valutazioni risulta che, malgrado gli accordi siano di lunga data, troppo spesso gli studenti che hanno effettuato periodi di mobilità hanno difficoltà nell'ottenere il riconoscimento atteso. Questa situazione è dannosa per i diretti interessati e sicuramente frenerà ancora di più l'entusiasmo per la mobilità a fini di apprendimento. La parte 2.2 è dedicata agli aspetti connessi al riconoscimento.

Si potrebbero invitare le reti europee di regioni, società, istituzioni, associazioni professionali e studentesche europee ed altre reti pertinenti ad impegnarsi nella promozione della mobilità dei giovani e nel potenziamento del ruolo di promozione e sostegno della mobilità delle autorità locali e regionali. I giovani devono essere informati dei vantaggi che si possono trarre da un'esperienza di mobilità in termini di sviluppo personale, occupabilità, competenze interculturali e linguistiche. Le attività di stimolo della motivazione devono essere mirate sui vari gruppi, dall'alunno al giovane imprenditore, tenendo conto dei vantaggi ottenibili e delle diverse sfide pertinenti.

Come promuovere meglio la mobilità e motivare i giovani a farne uso? Come operare per garantire il massimo effetto? Si prega di fornire esempi concreti di buone pratiche in tale ambito.

Quali sono, a vostro avviso, i principali ostacoli alla motivazione dei giovani nei confronti della mobilità?

1.3. Lingue e cultura

Alcune delle principali competenze da acquisire in un periodo di mobilità a fini di apprendimento sono le lingue straniere e le competenze interculturali. Vivere, studiare e lavorare in un paese straniero fornisce l'opportunità di immergersi totalmente in un'altra lingua e in un'altra cultura. Le competenze linguistiche e interculturali ampliano la scelta professionale, migliorano le competenze della forza lavoro europea e sono elementi essenziali di una vera identità europea. Uno strumento fondamentale è l'obiettivo di Barcellona, stabilito dal Consiglio europeo nel 2002, secondo il quale si devono insegnare almeno due lingue straniere a partire da un'età precoce. La Comunicazione strategica della Commissione sul multilinguismo del 2008[26] ha esaminato in che misura si stia raggiungendo tale obiettivo e quali siano le relazioni tra le competenze linguistiche e la mobilità a fini di apprendimento.

Un apprendimento più ampio delle lingue ha agevolato la mobilità, che altrimenti sarebbe irrealizzabile; tuttavia i progressi non sono omogenei e per taluni gruppi di giovani la lingua continua ad essere l'ostacolo principale, ad es. nella formazione e nell'istruzione professionali. Inoltre la diversità linguistica dell'Europa è una delle sue principali ricchezze ed è importante garantire che anche paesi la cui lingua non è tra le più parlate siano promossi quali destinazioni di mobilità.

Buone pratiche: Glossomuseums Glossomuseums contribuisce a promuovere l'apprendimento delle lingue e la diversità linguistica in Europa. Si tratta di un partenariato interattivo tra 12 organizzazioni provenienti da Grecia, Germania, Danimarca, Spagna, Francia, Italia e Portogallo. I principali obiettivi del progetto sono familiarizzare i bambini in età scolastica con le caratteristiche culturali di alcune fra le lingue ufficiali dell'UE, soprattutto quelle meno diffuse e insegnate, motivandoli ad apprendere una seconda lingua. Il programma promuove anche l'apprendimento linguistico permanente e la scoperta del patrimonio culturale comune europeo. www.ecose.org |

Come affrontare gli ostacoli linguistici e culturali alla mobilità?

Si prega di fornire esempi di buone pratiche.

1.4. Aspetti giuridici

Un importante aspetto della fase preparatoria riguarda lo status giuridico dei giovani in mobilità nel paese ospite. L'ampliamento dell'UE ha notevolmente ingrandito la portata geografica della mobilità dei giovani. Restano tuttavia vari ostacoli di tipo amministrativo e legislativo. Mentre lo status giuridico di chi studia o effettua un tirocinio all'estero è solitamente piuttosto chiaro, non lo è sempre invece quello dei giovani in mobilità, che non rientrano esattamente in nessuna delle categorie succitate (ad es. giovani professionisti quali artisti, designer, imprenditori che effettuano una mobilità a fini di apprendimento).

La legislazione in taluni paesi può ostacolare la mobilità, soprattutto a livello di scuola secondaria e anche nell'ambito dell'istruzione e formazione professionale. Sarebbe utile istituire un quadro sicuro per la mobilità dei minorenni. Lo statuto di tirocinante europeo potrebbe contribuire a superare le difficoltà specifiche connesse ai tirocini all'estero derivanti dal fatto che i regolamenti che si applicano a questo tipo di attività sono estremamente diversi, ad es. quelli relativi ai salari o ai contratti di lavoro. Nel settore universitario persiste il problema specifico dei dottorandi/giovani ricercatori, il cui status può variare tra quello di studente/borsista e dipendente. La mancanza di chiarezza in merito al loro status pregiudica la loro copertura in termini di sicurezza sociale e può scoraggiarli dall'affrontare la mobilità[27].

Quali sono i principali ostacoli giuridici alla mobilità da voi incontrati? Si prega di fornire esempi concreti.

Potete fornire esempi di buone pratiche nel superare gli ostacoli giuridici alla mobilità?

1.5. Portabilità delle sovvenzioni e dei prestiti

Un soggiorno all'estero richiede anche una preparazione finanziaria. Oltre alla borsa di studio, altre fonti importanti di finanziamento possono essere costituite da prestazioni sociali e prestiti erogati dal paese di origine. Tuttavia, questi ed altri sussidi diretti e indiretti spesso non sono portabili, in taluni casi in contrasto con la legislazione comunitaria, e tale situazione scoraggia i giovani dal recarsi all'estero. Ad esempio, nell'ambito dell'istruzione superiore pochissimi paesi consentono la totale portabilità delle sovvenzioni e dei prestiti e quattro Stati membri non autorizzano nessun tipo di portabilità[28].

La Corte di giustizia europea in una sentenza del 1990 ha stabilito che i figli dei lavoratori migranti che decidono di studiare in uno Stato membro diverso dal paese che li ospita, hanno diritto agli stessi vantaggi dei quali godrebbero nel paese ospite.[29] Con una decisione del 2007[30] la Corte ha esteso tale giurisprudenza affermando che, se uno Stato membro offre ai propri cittadini un sostegno a fini d'istruzione e formazione e se i cittadini intendono seguire i corsi d'istruzione o formazione in un altro Stato membro, lo Stato membro d'origine non può imporre che il programma seguito all'estero sia la continuazione di quanto effettuato nello Stato d'origine. La Commissione continuerà ad agire nei confronti degli Stati membri che non rispettano la legislazione comunitaria in tale ambito.

Per ulteriori informazioni: Cause riunite C-11/06 Rhiannon Morgan contro Bezirksregierung Köln e C-12/06 Iris Bucher contro Landrat des Kreises Düren, sentenza del 23 ottobre 2007 La Corte di giustizia europea ha statuito che, sebbene gli Stati membri siano competenti per la fissazione del contenuto dei programmi d'insegnamento e per l'organizzazione dei rispettivi sistemi d'istruzione, detta competenza va esercitata nel rispetto della legislazione comunitaria e, in particolare, nel rispetto della libertà di circolazione dei cittadini dell'Unione di cui all'articolo 18 del trattato. Di conseguenza, se uno Stato membro istituisce un sistema di sussidi all'istruzione o alla formazione che consente agli studenti di ottenere tali sussidi proseguendo gli studi in un altro Stato membro, deve garantire che le norme dettagliate per la concessione di tali sussidi non costituiscano una limitazione non giustificata della libertà di circolazione. |

Anche se gli Stati membri sono in genere consapevoli dell'acquis in tale settore e le infrazioni tendono ad essere l'eccezione anziché la regola, la Commissione ritiene che sarebbe utile pubblicare una guida per le autorità pubbliche e per i diretti interessati negli Stati membri, che presenti le conseguenze della giurisprudenza stabilita finora dalla Corte. La guida potrebbe trattare questioni quali l'accesso agli istituti d'insegnamento, il riconoscimento dei diplomi, la portabilità delle sovvenzioni e altri diritti degli studenti nel paese ospite o nel paese di origine.

Che tipo di ostacoli avete incontrato per quanto riguarda la portabilità delle sovvenzioni e dei prestiti e l'accesso alle prestazioni sociali? Si prega di fornire esempi concreti.

1.6. Mobilità da e verso l'Unione europea

Promuovendo la mobilità dei giovani europei e attraendo giovani dei paesi terzi verso l'Europa si contribuisce notevolmente alla competitività futura dell'Europa. I visti hanno costituito un notevole ostacolo al corretto funzionamento della mobilità degli studenti verso l'UE nell'ambito di Erasmus Mundus nella prima fase del programma[31]. Secondo la direttiva 2004/114/CE (la "direttiva studenti")[32], gli Stati membri dell'UE snelliscono la procedura di ammissione per gli studenti, anche attraverso un rapido rilascio dei visti necessari. La direttiva reca inoltre disposizioni volte a consentire l'ammissione di studenti cittadini di paesi terzi in vari Stati membri dell'UE. La direttiva è stata recepita nella legislazione nazionale di quasi tutti gli Stati membri e gli studenti dei paesi terzi possono appellarsi alle sue disposizioni qualora si verifichino consistenti ritardi nel rilascio dei loro visti o permessi di soggiorno.

Esistono ostacoli specifici, prevalentemente problemi con i visti, anche per altri gruppi nell'ambito della mobilità all'esterno dell'UE, ad esempio per i partecipanti ai programmi di volontariato UE, agli scambi di alunni o ai tirocini non retribuiti. Gli Stati membri dell'UE potrebbero quindi fare uso della possibilità di applicare la direttiva studenti 2004/114 anche a tali gruppi. Nel 2010 la Commissione effettuerà una valutazione e redigerà un rapporto sull'applicazione di tale direttiva negli Stati membri.

La direttiva 2005/71/CE[33] del Consiglio prevede un permesso di soggiorno specifico per i ricercatori stranieri, a prescindere dalla loro situazione contrattuale (dipendenti, autonomi o titolari di sovvenzioni). Un semplice contratto (convenzione d'accoglienza) con un organismo di ricerca europeo riconosciuto, pubblico o privato, menzionante le competenze scientifiche del ricercatore, le risorse finanziarie e l'assicurazione sanitaria costituisce la base per un rapido rilascio del permesso di soggiorno. Questo sistema presenta numerosi vantaggi, quali evitare i permessi di lavoro, un più semplice ricongiungimento familiare, procedure di ammissione più rapide e una più scorrevole mobilità all'interno dell'UE[34].

Buone pratiche: Visti rapidi per i tirocinanti AIESEC in Danimarca La sezione danese dell'associazione internazionale degli studenti AIESEC ha concordato con il Ministero degli esteri danese una procedura rapida per il rilascio di visti ai membri dell'AIESEC provenienti da paesi che non fanno parte dell'UE e che intendono recarsi in Danimarca per un periodo di formazione. In seguito all'accordo il periodo necessario per il trattamento di una domanda di visto per i membri dell'AIESEC è stato ridotto da 2-3 mesi a 3-4 settimane. http://www.aiesec.org |

Come si potrebbe intervenire ulteriormente per promuovere la mobilità da e verso l'Unione europea? In che modo?

Si prega di fornire esempi di buone pratiche.

1.7. Preparazione del periodo di mobilità e questioni relative alla qualità

È evidente che la mobilità funzionerà in modo ottimale per i giovani ed essi saranno più facilmente convinti della sua grande utilità se viene preceduta da una buona preparazione e dall'organizzazione di tutti i suoi aspetti. Gli organizzatori della mobilità a fini di apprendimento devono istituire meccanismi appropriati per la selezione dei partecipanti. La selezione deve essere equa e trasparente. Le istituzioni che inviano e ricevono giovani devono cooperare per consentire ai partecipanti di accedere alle istituzioni ospiti. Una buona preparazione dei partecipanti, anche in termini linguistici e culturali, dovrebbe far parte di tale fase. La mobilità all'estero dovrebbe corrispondere il più possibile ai percorsi di apprendimento personali, alle competenze e alla motivazione dei partecipanti, e dovrebbe svilupparli o completarli. La Carta europea di qualità per la mobilità può fornire orientamenti al riguardo attraverso un elenco dei principi generali da tenere in considerazione (cfr. riquadro "Per ulteriori informazioni"). Sono state elaborate altre carte per specifici settori, ad es. la formazione professionale (Impegno per la qualità della mobilità Leonardo da Vinci), la ricerca (Carta europea per i ricercatori e codice di condotta[35]), l'università (Carta degli studenti Erasmus[36]), il volontariato (Carta del servizio volontario europeo[37]) e l'impresa (Impegno Erasmus per i giovani imprenditori)[38]. In termini generali un chiaro impegno a favore della qualità dovrebbe sussistere sia da parte dell'istituzione/dell'organismo d'invio che di quello ospite.

Sarebbe inoltre opportuno elaborare una convenzione di apprendimento o di formazione, tenendo conto del livello di conoscenza e di competenze e della preparazione linguistica del partecipante, e farla accettare dalle organizzazioni d'invio e ospite nonché dal partecipante. La convenzione dovrebbe indicare gli obiettivi e i risultati attesi dall'apprendimento, così come le modalità per conseguirli, attuarli e farli riconoscere.

Per ulteriori informazioni: Carta europea di qualità per la mobilità La raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 2006 sulla mobilità transnazionale all'interno della Comunità a fini di istruzione e formazione fornisce una descrizione concisa delle tematiche attinenti a questo tipo di mobilità. La Carta europea di qualità per la mobilità, che fa parte della raccomandazione, offre un "elenco di controllo" dei punti più importanti da tenere in considerazione quando si organizzano periodi di mobilità e può essere adattata a varie situazioni, da quelle scolastiche all'apprendistato, ecc. Essa descrive in particolare la necessità di un "piano di apprendimento", che deve essere concordato da tutte le parti in causa (istituzione d'invio e ospite e persona che effettua la mobilità). http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/en/oj/2006/l_394/l_39420061230en00050009.pdf |

Buone pratiche: Ap n’ go Ap 'n go è una piattaforma attraverso la quale studenti e apprendisti possono chiedere un tirocinio all'estero e le ditte interessate a giovani tirocinanti possono descrivere le loro esigenze. Il sito agevola l'incontro tra la domanda e l'offerta. Inoltre fornisce consulenza pratica e informazioni per gli studenti/apprendisti e le imprese, strumenti online in varie lingue e consente di condividere le esperienze e le buone pratiche di apprendisti e imprese. www.ap-and-go.eu |

Quali misure possono essere adottate per garantire che il periodo di mobilità sia di qualità elevata?

Si prega di fornire esempi di buone pratiche.

1.8. Raggiungere i gruppi svantaggiati

È necessario raggiungere i gruppi che tendono ad essere esclusi dalle opportunità di mobilità. Gli argomenti a favore della mobilità a fini di apprendimento – affrontare la globalizzazione, incrementare la competitività e rafforzare la coesione sociale – valgono ancora di più per i gruppi svantaggiati dato che sono i più vulnerabili. Eventuali misure volte ad incrementare la mobilità dovrebbero in particolare tentare di includere chi deve già affrontare difficoltà particolari, ad esempio gruppi svantaggiati economicamente o socialmente, persone con esigenze particolari e popolazioni migranti meno privilegiate. I programmi per l'apprendimento permanente, Gioventù in azione ed Erasmus Mundus forniscono sostegno specifico alle persone con esigenze speciali. Questa prassi potrebbe essere estesa ad altri programmi e azioni di mobilità dato che l'aspetto benefico dello sviluppo personale attraverso la mobilità per l'apprendimento è particolarmente importante per tali gruppi.

Buone pratiche: Spread the sign

Il linguaggio dei segni è uno strumento di comunicazione indispensabile tra i non udenti o gli ipoudenti. Tuttavia, contrariamente a quanto si crede, il linguaggio dei segni non è universale e per gli studenti non udenti è difficile recarsi all'estero per studiare. "Spread the sign" è un dizionario web della lingua dei segni, che fornisce per la prima volta un supporto visivo a chi desidera esprimere termini specifici in altri linguaggi dei segni. È stato elaborato per aiutare chi segue una formazione professionale e si reca all'estero per un tirocinio. Attualmente sono disponibili i linguaggi dei segni di 11 paesi.

www.spreadthesign.com

Quali sono le principali difficoltà incontrate dai gruppi svantaggiati in relazione alla mobilità a fini di apprendimento?

Si prega di fornire esempi di buone pratiche riguardanti il modo in cui superare tali difficoltà.

2. IL SOGGIORNO ALL'ESTERO ED IL RELATIVO FOLLOW-UP

Inviare più giovani all'estero è solo un aspetto della questione. Si devono anche raggiungere accordi volti ad organizzare adeguatamente il loro ricevimento. La mancanza di alloggi a prezzi accessibili, soprattutto nelle grandi città, nonché di strutture di accoglienza (uffici di consulenza, mense, servizi sanitari, ecc.) continua a costituire un problema, che può diventare ancora più grave se si dovesse realizzare la prevista impennata del numero di giovani in mobilità.

2.1. Tutoraggio ed integrazione

L’organizzazione di accoglienza (istituto scolastico, organizzazione giovanile, impresa, ecc.) dovrebbe offrire servizi quali il tutoraggio per consigliare i partecipanti ed aiutarli a integrarsi efficacemente nel nuovo contesto, e dovrebbe fungere da punto di contatto per ottenere assistenza continuativa.

Si prega di fornire esempi concreti di buone pratiche in tale ambito.

2.2. Riconoscimento e convalida

È essenziale registrare, riconoscere e convalidare i periodi di mobilità a fini di apprendimento in modo adeguato. Il processo di Bologna (per l'istruzione universitaria), il processo di Copenaghen (per l'istruzione e la formazione professionale) e lo Spazio europeo della ricerca hanno contribuito a migliorare la trasparenza e a semplificare il riconoscimento delle qualifiche e dei crediti a fini di insegnamento, che restano di competenza nazionale. Gli strumenti europei attualmente disponibili comprendono:

- il Sistema europeo di trasferimento e di accumulo dei crediti ECTS (per l'istruzione superiore)

- il sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (ECVET, adottato nel 2009)

- il Quadro europeo delle qualifiche (EQF)

- un quadro unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze, Europass (decisione 2241/2004/CE). Esso comprende Europass Mobility, un archivio delle esperienze di mobilità, il supplemento del diploma per l'istruzione superiore (elaborato in comune dall'UNESCO-CEPES, dal Consiglio d'Europa e dalla Commissione europea), nonché il supplemento di certificato per la formazione professionale;

- il certificato Youthpass per gli scambi di giovani ed il volontariato

- la Carta europea di qualità per la mobilità.

Per l'istruzione superiore esiste anche la Convenzione sul riconoscimento delle qualifiche riguardanti l'istruzione superiore nella regione europea (Convenzione di Lisbona sul riconoscimento), elaborata dal Consiglio d'Europa e dall'UNESCO nel 1997.

La responsabilità per la corretta attuazione della maggior parte di tali strumenti incombe alle autorità nazionali. I progressi nell'ambito del riconoscimento potrebbero essere più rapidi se gli strumenti attuali fossero impiegati per raggiungere accordi di riconoscimento a livello regionale e settoriale. Grazie all'attuale orientamento dell'insegnamento e della formazione verso i risultati dell'apprendimento[39] e alla nascita di quadri delle qualifiche sarà più semplice per le scuole, le università, le aziende e le organizzazioni giovanili formulare accordi per il riconoscimento dei periodi di mobilità. Le attività volte a garantire il riconoscimento sono più avanzate nel settore universitario, ma anche in esso persistono problemi.

Tuttavia un adeguato follow-up della mobilità può andare oltre il riconoscimento formale. La conoscenza formale acquisita deve essere registrata adeguatamente, ad esempio in Europass Mobility, nello Youthpass o nel supplemento di diploma, ma nello spirito dell'apprendimento permanente vanno convalidati anche l'apprendimento non formale ed informale[40].

Per ulteriori informazioni: ECTS (Sistema europeo di trasferimento e di accumulo dei crediti) ECTS è uno strumento che consente agli studenti di cumulare crediti di apprendimento ottenuti attraverso l'insegnamento superiore. ECTS è un sistema incentrato sul discente, che intende incrementare la trasparenza dei risultati e dei processi di apprendimento. Esso intende agevolare la programmazione, la fornitura, la valutazione, il riconoscimento e la convalida di qualifiche e unità di apprendimento nonché di mobilità degli studenti. ECTS è ampiamente impiegato nell'istruzione superiore formale e può essere applicato ad altre attività di apprendimento permanente. Originariamente elaborato nell'ambito del programma Erasmus, è diventato uno degli strumenti principali dello Spazio europeo dell'istruzione superiore (processo di Bologna). http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-policy/doc48_en.htm |

Secondo la vostra esperienza, la convalida ed il riconoscimento dell'apprendimento (formale e non formale) continuano ad essere un ostacolo concreto per la mobilità?

Si prega di fornire esempi concreti e opinioni in merito alle possibili soluzioni per migliorare la situazione.

3. UN NUOVO PARTENARIATO PER LA MOBILITÀ

3.1. Mobilitare i responsabili e le risorse

Per estendere le possibilità di mobilità da offrire ai giovani notevolmente oltre i programmi esistenti è necessaria la cooperazione di tutte le parti in causa. Solo attraverso una strategia concertata di tutti i settori, dall'insegnamento linguistico ai servizi di volontariato, si possono superare i persistenti ostacoli alla mobilità. Serve un nuovo partenariato, in cui le autorità pubbliche operano insieme a partner della società civile e delle aziende. Le associazioni professionali, le ONG e le organizzazioni giovanili possono essere incentivate ad impegnarsi nella promozione della mobilità per i giovani. La mobilità può essere inserita in tutti gli ambiti politici pertinenti, da quello dell'istruzione, formazione e cultura a quello della ricerca, impresa e innovazione[41]. Le organizzazioni della società civile possono essere invitate a cooperare tra di loro, seguendo l'esempio dei gemellaggi tra città, e ad avviare strutture di dialogo. A tal fine possono essere impiegati i programmi europei esistenti. Le regioni europee hanno il potenziale di poter svolgere un ruolo importante in tale nuovo partenariato per la mobilità. Molte lo svolgono già sostenendo la mobilità, fornendo tra l'altro finanziamenti, strutture di accoglienza e consulenza su problemi giuridici.

Buone pratiche: Cooperazione interregionale Le regioni Toscana, Catalogna e Västra Götaland hanno firmato accordi bilaterali per promuovere la mobilità tra di esse nei vari settori, ad esempio nelle scuole, nell'apprendistato, a livello post-secondario, per i giovani laureati o per gli imprenditori. Le suddette regioni hanno definito una carta di qualità per la mobilità interregionale, per fornire maggiore trasparenza alle questioni relative alla qualità nella programmazione dei flussi di mobilità. http://www.mob-reg.eu |

Le scuole e le università possono sviluppare attività comuni atte a preparare gli alunni alla mobilità che potranno effettuare quando saranno studenti, ad esempio corsi estivi su tematiche specifiche presso le università per gli alunni degli ultimi anni della scuola secondaria. Basandosi sull'iniziativa Comenius-Regio[42] e sulle componenti relative alla mobilità del programma Gioventù in azione, si potrebbe incrementare l'interazione con altri operatori del settore dell'insegnamento non formale.

Per ulteriori informazioni: Partenariati Comenius-Regio I partenariati Comenius Regio finanziano la cooperazione regionale nel campo dell'istruzione scolastica e promuovono lo scambio di esperienze e di buone pratiche tra regioni e comuni in Europa. Insieme alle scuole e ad altri partner della regione o del comune, le autorità regionali che svolgono un ruolo nell'istruzione scolastica sono invitate a costituire partenariati con altre regioni e a collaborare su qualsiasi tematica di interesse comune. Appoggiare la mobilità tra le due regioni partner e sviluppare sistemi di mobilità sostenibile per gli alunni può essere una delle attività dei partenariati Comenius-Regio. I primi partenariati Comenius-Regio saranno avviati nell'autunno 2009. http://ec.europa.eu/education/comenius/doc1002_en.htm |

Un aspetto importante della mobilità dei giovani è il finanziamento. Anche se la disponibilità di risorse finanziarie non è il solo ostacolo, e spesso non è l'ostacolo maggiore, all'espansione della mobilità, è evidente che per poter offrire possibilità di mobilità a tutti i gruppi di giovani la base di finanziamento deve essere ampliata considerevolmente, al di là della portata attuale e potenziale dei programmi di mobilità europei. Talune regioni fanno già ricorso al Fondo sociale europeo per sostenere la mobilità, soprattutto nel settore della formazione professionale. Nell'ambito delle azioni Marie Curie è stato elaborato un nuovo meccanismo di finanziamento (COFUND) volto a sostenere programmi regionali, nazionali o internazionali esistenti o di nuova creazione, che intendono promuovere la mobilità transnazionale a fini di formazione e di sviluppo professionale. I Fondi strutturali possono offrire altre possibilità di sostenere la mobilità in futuro. La Banca europea per gli investimenti sta sostenendo una serie di iniziative a livello nazionale e regionale per fornire prestiti agli studenti universitari. Le risorse della Banca dispongono del potenziale sufficiente ad espandere il finanziamento disponibile per la mobilità. Tutte le varie fonti di finanziamento aiutano l'Europa a svolgere un ruolo cruciale nella promozione della mobilità a fini di apprendimento. Tuttavia, per raggiungere l'obiettivo di estendere le opportunità ad un gruppo molto più ampio, possono essere necessari una ristrutturazione dei finanziamenti europei e un nuovo orientamento di quelli esistenti, per fornire a tali attività maggiore visibilità e più efficacia. Il finanziamento europeo non sarà comunque sufficiente e sarà necessario reperire una base finanziaria molto più ampia. Le autorità europee, nazionali e regionali devono cooperare con gli istituti d'insegnamento, con gli organismi della società civile e con le autorità locali impegnate nella mobilità per unire le loro capacità di finanziamento della mobilità.

Come mobilitare meglio tutti gli operatori e tutte le risorse a livello nazionale, regionale e locale a vantaggio della mobilità dei giovani?

Potete fornire esempi di partenariati territoriali ben funzionanti?

Potete fornire esempi positivi e idee innovative sul finanziamento della mobilità dei giovani?

3.2. Maggiore coinvolgimento attivo delle imprese

Le imprese possono essere motivate ad impegnarsi maggiormente a favore della mobilità dei giovani. I tirocini, i programmi di ricerca e i progetti di collaborazione, che consentono ai giovani di lavorare con un'impresa o in un'impresa, da soli o in gruppi interdisciplinari, vanno incentivati in tutte le discipline e in tutti i settori. Le imprese devono essere convinte del valore della mobilità a fini di apprendimento, affinché intraprendano lo sforzo supplementare di offrire un maggior numero di tirocini ai giovani. Le imprese possono inoltre contribuire al finanziamento della mobilità dei giovani, in collaborazione con le autorità europee, nazionali e regionali[43].

La mobilità dei giovani imprenditori contribuisce a migliorare l'internazionalizzazione e la competitività delle imprese europee. L'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT), non appena sarà operativo, fornirà esempi di maggiore mobilità degli studenti, anche universitari, e dei ricercatori nei suoi vari ambiti di attività[44].

Per ulteriori informazioni: Azioni Marie Curie

Le azioni Mari Curie offrono un'ampia gamma di opportunità di mobilità geografica e intersettoriale ai ricercatori. Ad esempio, le reti per la formazione iniziale (ITN) offrono ai ricercatori all'inizio della carriera l'opportunità di migliorare le loro competenze di ricerca, di far parte di gruppi di ricerca esperti, organizzati in reti internazionali, e di migliorare le loro prospettive professionali. Le reti individuano ed assumono ricercatori e forniscono moduli di formazione specializzati e contatti con il settore privato. Un altro esempio è quello dei partenariati e percorsi Marie Curie industria-università (IAPP), che possono comprendere università e imprese di qualsiasi tipo e dimensione partecipanti a progetti di ricerca. Gli IAPP intendono favorire lo scambio di competenze tra i settori commerciale e non commerciale attraverso il distacco di personale.

http://ec.europa.eu/mariecurieactions/

Buone pratiche: Go for Europe Quest'iniziativa comune delle Camere di commercio e artigianato nonché delle industrie metalmeccanica ed elettrica del Baden-Württemberg (Germania) intende sostenere i tirocini di apprendisti all'estero e internazionalizzare la formazione di apprendisti per prepararli meglio al mercato del lavoro europeo. http://www.goforeurope.de/home.html |

Come motivare le imprese ad un maggiore coinvolgimento nella mobilità dei giovani? Si prega di fornire esempi di buone pratiche.

3.3. Reti virtuali e gemellaggi elettronici (eTwinning)

La mobilità virtuale, ovvero l'uso di Internet e di altri mezzi d'informazione e comunicazione elettronici, funge spesso da catalizzatore per intraprendere un periodo di mobilità fisica. Pur non sostituendo la mobilità fisica, consente ai giovani di preparare il soggiorno all'estero e può creare le condizioni per la futura mobilità fisica agevolando amicizie, contatti e reti sociali. Fornisce anche un mezzo per restare in contatto con il paese ospite dopo il periodo di mobilità. La mobilità virtuale fornisce anche una dimensione internazionale ai discenti che, per vari motivi, non possono o non vogliono recarsi all'estero. In tale contesto le TIC possono essere impiegate per il "gemellaggio elettronico" e per le piattaforme virtuali, per gli insegnanti, per altri "moltiplicatori", per i singoli interessati, per le comunità interattive, per iniziative "open source", ecc. La mobilità virtuale può costituire anche una forma di mobilità pratica e adatta ai giovani alunni, che non sempre possono recarsi all'estero. Il gemellaggio elettronico può incrementare la qualità delle iniziative di mobilità (ad es. grazie ad una migliore preparazione) e renderle più sostenibili.

Per ulteriori informazioni: Comenius eTwinning Nell'ambito del programma Comenius si sta elaborando eTwinning, per integrare l'impiego delle tecnologie di informazione e comunicazione per promuovere l'apprendimento collaborativo, la dimensione europea, la condivisione delle risorse e delle prassi e l'impiego pedagogico delle TIC nelle scuole di tutta l'Europa. Attraverso eTwinning, si creano gemellaggi su Internet con scuole partner in Europa, elementari e secondarie. Il principale risultato di eTwinning sono i progetti pedagogici comuni sviluppati dalle scuole partecipanti utilizzando strumenti e spazi Internet messi a disposizione attraverso il portale europeo eTwinning. La caratteristica più originale di eTwinning è che, anziché finanziare singoli progetti, offre sostegno, servizi, idee, strumenti e riconoscimento per agevolare la collaborazione fra scuole. Oltre 50 000 scuole partecipano a eTwinning in Europa. http://www.etwinning.net/en/pub/index.htm |

Buone pratiche: Campus virtuale per "studenti elettronici" Si tratta di una rete europea di fornitori di insegnamento aperto e a distanza, che sta costruendo un campus virtuale per "studenti elettronici", volto a fornire fonti e strumenti pedagogici aperti e a garantire la compatibilità dei vari ambienti di eLearning impiegati nelle università partner. www.vicadis.net |

Come utilizzare in modo ottimale le TIC per fornire utili opportunità di mobilità virtuale atte ad arricchire la mobilità fisica?

La strategia eTwinning può essere impiegata in altri settori dell'apprendimento, ad esempio il servizio volontario, il settore della formazione professionale?

3.4. Impegnare i "moltiplicatori"

Come brevemente menzionato nella parte 1.2, l'entusiasmo di un insegnante, di un formatore o di un operatore giovanile che ha sperimentato lui stesso la mobilità può motivare i giovani ad intraprendere un periodo di mobilità all'estero. Queste persone hanno la credibilità necessaria a spiegare i vantaggi della mobilità e ad agire in qualità di ambasciatori della mobilità dei giovani.

Tuttavia essere mobili ed aiutare i giovani a recarsi all'estero richiede, nella maggior parte dei casi, un forte investimento personale degli insegnanti, dei formatori e degli operatori giovanili. I periodi di mobilità degli insegnanti e dei formatori nelle scuole, nelle università e nel settore della formazione professionale vanno incentivati e riconosciuti quali parte integrante del loro percorso professionale, così come la mobilità dei giovani operatori delle organizzazioni giovanili.

Vanno riconosciuti adeguatamente nella descrizione delle mansioni e nel programma di lavoro anche il tempo e l'impegno prodigato dagli insegnanti, dai formatori e dagli operatori giovanili nell'aiutare i giovano a preparare il loro soggiorno all'estero. Troppo spesso le opportunità di mobilità risultano dall'impegno personale di un insegnante, formatore o operatore giovanile che dedica il proprio tempo libero e le proprie risorse private per crearle. Queste persone devono ricevere incentivi ed essere riconosciute per il lavoro prezioso che svolgono.

Si potrebbero ad esempio elaborare opportunità di mobilità per educatori e formatori di tutti i settori, quali sistemi di scambio di insegnanti. Si potrebbe riservare particolare attenzione alla formazione dei formatori in settori di importanza strategica e per le competenze deficitarie identificate dall'iniziativa "New skills for new jobs" (nuove competenze per nuovi lavori)[45].

Gli insegnanti di lingue sono un gruppo di "moltiplicatori" particolarmente importante. Tuttavia, anche se sembrerebbe ovvio che gli insegnanti di lingue abbiano soggiornato nel paese la cui lingua essi insegnano, non è questa la situazione di tali insegnanti in ogni paese dell'Europa. Inoltre gli insegnanti di lingue dovrebbero avere l'opportunità di insegnare la loro lingua materna all'estero.

Un altro gruppo di persone che potrebbero fornire il loro contributo in tale contesto è costituito da chi ha sperimentato personalmente la mobilità, ovvero i membri delle associazioni di ex studenti e varie reti di alunni, studenti ed ex volontari.

Buone pratiche: Marie Curie Fellows Association La MFCA è l'associazione di giovani ricercatori scientifici che hanno beneficiato di una sovvenzione della Comunità europea per la mobilità a fini di ricerca. L'associazione fornisce informazioni ed un forum di discussione ai giovani ricercatori europei. http://mcfa.eu Rete degli studenti Erasmus La rete degli studenti Erasmus (ESN) è un'organizzazione internazionale degli studenti senza scopo di lucro. Il suo obiettivo consiste nel promuovere la mobilità degli studenti universitari secondo il principio degli studenti che aiutano gli studenti. La rete fornisce servizi ed informazioni a 150 000 studenti. www.esn.org Associazione degli ex studenti Erasmus Mundus L'obiettivo dell'associazione degli ex studenti Erasmus Mundus (EMA) consiste nell'offrire un forum per la costruzione di reti, la comunicazione e la collaborazione e nel promuovere Erasmus Mundus come programma europeo di eccellenza nell'istruzione internazionale. Gli ex studenti EM hanno dimostrato di essere i migliori ambasciatori per la promozione del programma EM nei loro paesi d'origine, grazie alla loro conoscenza diretta delle esigenze, dei problemi e della lingua degli studenti. www.em-a.eu |

Nei programmi europei va concesso ulteriore sostegno e visibilità alle opportunità di mobilità per i "moltiplicatori" (insegnanti, formatori, operatori giovanili, ecc.)?

Quali sono i principali ostacoli ad un maggiore impegno degli insegnanti e dei formatori nella promozione della mobilità?

3.5. Obiettivi relativi alla mobilità

I Ministri riuniti in sede di Consiglio Istruzione nel novembre 2008 hanno manifestato pieno sostegno ad una nuova mobilitazione volta ad incrementare la mobilità; questo ampio sostegno deve ora essere trasformato in obiettivi precisi. La definizione di obiettivi concreti da raggiungere in un determinato settore può essere uno strumento efficace per incoraggiare gli Stati membri, le autorità regionali, le istituzioni e le organizzazioni a riorganizzare la loro strategia. Attualmente sono stabiliti obiettivi all'interno del settore dell'istruzione e della formazione quale parte della strategia di Lisbona, ma finora non hanno mai compreso la mobilità. Gli obiettivi esistenti hanno dimostrato la loro utilità all'interno del metodo aperto di coordinamento, soprattutto per motivare le parti in causa a raggiungere nuove mete. Nel contesto della strategia rinnovata per l'istruzione e la formazione si stanno discutendo obiettivi specifici sulla mobilità. Nell'aprile 2009 è stato raggiunto un risultato estremamente significativo con l'adozione di un obiettivo sulla mobilità nell'istruzione universitaria nel contesto del processo di Bologna. Secondo tale obiettivo entro il 2020 almeno il 20% degli studenti che si laureano nello spazio europeo dell'istruzione superiore deve aver trascorso un periodo di studio o formazione all'estero (cfr. nota 10). Su tale base, nel maggio 2009 il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a esaminare la possibilità di estendere tale obiettivo per comprendervi l'istruzione e la formazione professionale e la mobilità degli insegnanti[46].

Oltre ad obiettivi europei e nazionali, sarebbe forse utile che le regioni, le università, le scuole e le associazioni fissassero i loro obiettivi strategici, in linea con le loro proprie strategie sull'istruzione e sulle competenze. In tal modo si sentirebbero più autonome e motivate a raggiungere gli obiettivi.

Buone pratiche: obiettivi di mobilità nazionali e organizzativi nell'istruzione superiore La nuova strategia per l'internazionalizzazione degli istituti d'insegnamento superiore in Finlandia 2009-2015 prevede obiettivi di mobilità per il 2015: la mobilità di studenti e tirocinanti dalle università deve raggiungere il 6% (nel 2007: 3,8%) e dai politecnici l'8% (nel 2007: 6,1%). Il governo austriaco ha stabilito un obiettivo secondo il quale il 50% dei laureati deve aver effettuato un periodo di mobilità pertinente allo studio entro il 2020. Gli obiettivi vengono fissati non solo a livello governativo: il servizio tedesco di scambi accademici DAAD propone che almeno il 50% dei laureati svolga un periodo di mobilità "a medio termine". |

Ritenete che gli obiettivi siano uno strumento utile a definire la strategia di mobilità? Se sì, a quale livello (europeo, nazionale, istituzionale, settoriale, ecc.)?

Si prega di fornire esempi di buone pratiche.

CONCLUSIONI

Il presente Libro verde intende sollevare una serie di questioni connesse alla mobilità dei giovani europei a fini di apprendimento in tutte le discipline e in tutti i contesti.

La Commissione europea esorta tutti gli interessati, dai governi alle singole persone, a sostenerla nell'impegno a diffondere la mobilità dei giovani facendone la regola anziché l'eccezione. Anche se nell'attuale contesto economico tale obiettivo è piuttosto difficile da raggiungere, la mobilità a fini di apprendimento è un elemento fondamentale della strategia globale volta a fornire all'Europa le competenze e le capacità necessarie per il futuro.

Il presente Libro verde evidenzia una serie di settori in cui vanno intraprese maggiori iniziative. Molte implicano un intervento a livello nazionale, regionale ed istituzionale, nonché il coinvolgimento attivo della società civile, delle aziende e delle altre parti in causa.

Vengono presentati suggerimenti sulle possibilità d'intervento da prendere in considerazione a vari livelli. Tali suggerimenti intendono suscitare un feedback e non vanno considerati esaustivi. Tutti gli interessati possono contribuire al dibattito presentando le loro idee per il futuro. La Commissione esaminerà attentamente il feedback derivante dalla consultazione ed elaborerà una proposta per il follow up concreto.

Come partecipare alla consultazione

Le risposte al presente Libro verde vengono rilevate in due fasi.

Innanzitutto la Commissione invita tutti gli interessati a rispondere alle questioni sollevate nel testo, a prospettare ulteriori riflessioni e a fornire esempi di buone pratiche.

Tutti i dati personali restano anonimi. Chi risponde a nome di un'organizzazione è pregato di indicare il nome e la natura dell'organismo che rappresenta. Le organizzazioni professionali sono invitate ad iscriversi al registro dei rappresentanti d'interessi della Commissione . (http://ec.europa.eu/transparency/regrin).

Le risposte possono essere inviate tramite posta elettronica a

EAC-GREEN-PAPER-MOBILITY@ec.europa.eu .

oppure per posta all'indirizzo seguente:

EAC GREEN PAPER MOBILITY

DG EAC/B3

MADO 11/14

Commissione europea

B - 1049 Bruxelles

In secondo luogo va completato un questionario online a scelta multipla destinato al grande pubblico:

http://ec.europa.eu/dgs/education_culture/consult/index_en.html

Il periodo di consultazione pubblica si conclude il 15 dicembre 2009 .

[1] Il presente Libro verde non comprende la mobilità sul mercato del lavoro, ma si concentra sulla mobilità a fini di apprendimento.

[2] Ad esempio, secondo uno studio il 54% degli ex studenti Erasmus ritiene che il periodo all'estero sia stato utile per ottenere il primo lavoro. Cfr. Friedhelm Maiworm e Ulrich Teichler: Study abroad and early career : Experiences of former Erasmus students, 2004; indagini annuali della rete degli studenti Erasmus; valutazione finale dei programmi comunitari Socrates II, Leonardo da Vinci II e eLearning; Analisi degli effetti delle misure sulla mobilità del programma Leonardo da Vinci sui giovani tirocinanti e impiegati e influenza dei fattori socioeconomici, 2007.

[3] Per l'istruzione universitaria il vantaggio sistemico è stato provato dallo studio "L'impatto di Erasmus sull'istruzione universitaria europea: qualità, apertura e internazionalizzazione", dicembre 2008,http://ec.europa.eu/education/erasmus/doc/publ/impact08.pdf . Cfr anche la valutazione intermedia di Erasmus Mundus effettuata dal CSES, giugno 2007,http://ec.europa.eu/education/programmes/mundus/doc/evalreport_en.pdf.Nel settore della ricerca, le attività "Marie Curie", che promuovono la mobilità dei ricercatori, contribuiscono ad una circolazione equilibrata dei talenti scientifici, non solo attraverso l'Europa, ma anche n tutto il mondo.

[4] Piano europeo di ripresa economica - COM(2008) 800, 26.11.2008, pag. 15.

[5] Risoluzione del Consiglio, del 23 novembre 2007, sulla modernizzazione delle università per la competitività dell'Europa in un'economia globale della conoscenza.

[6] Relazione strategica sulla strategia di Lisbona rinnovata per la crescita e l'occupazione: lanciare il nuovo ciclo (2008–2010) - (COM(2007) 803.

[7] Relazione del forum di esperti di alto livello sulla mobilità, giugno 2008,http://ec.europa.eu/education/doc/2008/mobilityreport_en.pdf

[8] COM(2008)412.

[9] Conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri sulla mobilità dei giovani, 20 e 21 novembre 2008 (GU C 320 del 16.12.2008), http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/en/educ/104249.pdf

[10] http://www.ond.vlaanderen.be/hogeronderwijs/bologna/conference/documents/Leuven_Louvain-la-Neuve_Communiqué_April_2009.pdf

[11] Comunicazione della Commissione "Un impegno comune per l'occupazione" - COM(2009) 257

[12] Tra essi vanno citati i seguenti. istruzione superiore (Erasmus, Erasmus Mundus, Marie Curie) per studenti, dottorandi e personale, istruzione superiore e ricerca (Marie Curie, mobilità all'interno delle reti di eccellenza e delle piattaforme tecnologiche); dall'istruzione superiore alle aziende (tirocini nell'ambito di Erasmus e Marie Curie); formazione professionale e apprendistato (Leonardo); istruzione di secondo livello (Comenius), apprendimento degli adulti e volontariato degli anziani (Grundtvig); ambito culturale (Programma "Cultura"); scambi di giovani e volontariato (Gioventù in azione); volontariato (Servizio volontario europeo nell'ambito del programma "Gioventù in azione"); società civile (programma "Europa per i cittadini") e attività preparatorie "Erasmus per giovani imprenditori".

[13] Direttiva 2004/114/CE del Consiglio del 13 dicembre 2004 relativa alle condizioni di ammissione dei cittadini di paesi terzi per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato

[14] Comprendente la direttiva 2005/71/CE del Consiglio, del 12 ottobre 2005, relativa a una procedura specificamente concepita per l’ammissione di cittadini di paesi terzi a fini di ricerca scientifica (visti scientifici).

[15] http://ec.europa.eu/ploteus/home.jsp?language=en

[16] http://europa.eu/youth/index.cfm?l_id=en

[17] http://www.study-in-europe.org/

[18] http://ec.europa.eu/euraxess

[19] http://ec.europa.eu/mariecurieactions/

[20] http://ec.europa.eu/youreurope/index_en.html

[21] http://www.euroguidance.net/

[22] http://ec.europa.eu/eures

[23] http://www.eurodesk.org

[24] http://www.erasmus-entrepreneurs.eu

[25] http://ec.europa.eu/enterprise/entrepreneurship/craft/craft-skills_training/skills_training_main_en.htm

[26] Il multilinguismo: una risorsa per l'Europa e un impegno comune - COM(2008)566.

[27] Cfr. anche la comunicazione della Commissione intitolata "Migliori carriere e maggiore mobilità: una partnership europea per i ricercatori" - COM(2008)317.

[28] Cfr. il rapporto "Eurydice" sull'istruzione superiore 2009: sviluppi del processo di Bologna.

[29] Causa 308/89, di Leo, Raccolta della giurisprudenza della Corte 1990, pag. I-4185.

[30] Cause riunite C-11/06 Morgan e C-12/06 Bucher, Raccolta della giurisprudenza 2007, pag. I-9161.

[31] Valutazione interinale di Erasmus Mundus da parte del CSES, giugno 2007http://ec.europa.eu/education/programmes/mundus/doc/evalreport_en.pdf

[32] Direttiva 2004/114/CE del Consiglio del 13 dicembre 2004 relativa alle condizioni di ammissione dei cittadini di paesi terzi per motivi di studio, scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato

[33] Direttiva 2005/71/CE del Consiglio, del 12 ottobre 2005, relativa a una procedura specificamente concepita per l’ammissione di cittadini di paesi terzi a fini di ricerca scientifica (GU L 289 del 3.11.2005, pag.15).

[34] http://ec.europa.eu/euraxess/index_en.cfm?l1=17&l2=0&l3=1&CFID=88944&CFTOKEN=69293189

[35] http://ec.europa.eu/euraxess/index_en.cfm?l1=0&l2=3

[36] http://ec.europa.eu/education/archive/million/charter_en.html

[37] http://ec.europa.eu/youth/pdf/doc716_en.pdf

[38] Cfr. l'allegato della guida per l'utente di Erasmus per giovani imprenditori all'indirizzo seguente:http://www.erasmus-entrepreneurs.eu/upload/H840-290%20Erasmus%20Guide.pdf

[39] Risultato dell'apprendimento: dichiarazione relativa a cosa il discente sa, capisce ed è in grado di fare dopo aver completato il processo di apprendimento.

[40] A livello europeo vengono impiegate le seguenti definizioni: apprendimento formale è quello solitamente fornito dagli istituti d'insegnamento o formazione, con obiettivi di apprendimento, orari e sostegno all'apprendimento strutturati. Viene seguito dal discente intenzionalmente e si conclude con una certificazione. Apprendimento non formale è un apprendimento che non è erogato da un istituto d'insegnamento o formazione e che non sfocia di norma in una certificazione. Tuttavia viene seguito intenzionalmente dal discente e persegue obiettivi, orari e sostegno strutturati. Apprendimento informale è l'apprendimento risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia o al tempo libero. Non è strutturato e solitamente non si conclude con una certificazione. Nella maggior parte dei casi non viene seguito intenzionalmente da parte del discente.

[41] Nel settore della ricerca si sta attuando un partenariato basato sulle conclusioni del Consiglio su migliori carriere e maggiore mobilità: una partnership europea per i ricercatori del 26 settembre 2008.

http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/08/st13/st13671.en08.pdf

[42] Partenariati Comenius-Regio: nuove opportunità per la cooperazione regionale nell'istruzione scolastica, 3.11.2008, http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/08/1621&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=fr

[43] Cfr. anche la comunicazione della Commissione "Un nuovo partenariato per la modernizzazione delle università: : il forum dell’UE sul dialogo università-imprese" - COM(2009) 158.

[44] http://eit.europa.eu/

[45] Nuove competenze per nuovi lavori: anticipare e soddisfare il mercato del lavoro e le esigenze in termini di competenze - SEC(2008) 3058, http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-policy/doc/com868_en.pdf

[46] Conclusioni del Consiglio nel quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/09/st09/st09845.en09.pdf

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