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Document 52003DC0676

Proseguire l'allargamento - Documento di strategia e Relazione della Commissione europea sui progressi compiuti da Bulgaria, Romania e Turchia in vista dell'adesione {SEC(2003) 1210, 1211, 1212}

/* COM/2003/0676 def. */

52003DC0676

Proseguire l'allargamento - Documento di strategia e Relazione della Commissione europea sui progressi compiuti da Bulgaria, Romania e Turchia in vista dell'adesione {SEC(2003) 1210, 1211, 1212} /* COM/2003/0676 def. */


proseguire l'allargamento - Documento di strategia e Relazione della Commissione europea sui progressi compiuti da Bulgaria, Romania e Turchia in vista dell'adesione {SEC(2003) 1210, 1211, 1212}

INDICE

prefazione

A. stato d'avanzamento del processo di allargamento

B. il cammino di bulgaria e romania per l'adesione all'unione

1. Progressi compiuti dalla bulgaria per soddisfare i criteri di adesione

2. Progressi compiuti dalla romania per soddisfare i criteri di adesione

3. la strategia di preadesione per la bulgaria e la romania

4. un quadro per la conclusione dei negoziati

4.1 Verso la conclusione dei negoziati

4.2 Schema di quadro finanziario

C. la turchia nel processo di allargamento - progressi e sfide

1. progressi compiuti dalla turchia per soddisfare i criteri di adesione

2. strategia di preadesione per la turchia

D. conclusioni e raccomandazioni

allegati

allegato 1: referendum e ratifiche del trattato di adesione del 2003

allegato 2: conclusioni delle relazioni periodiche sulla bulgaria, la romania e la turchia

Bulgaria

Romania

Turchia

allegato 3: convenzioni sui diritti dell'uomo ratificate dai paesi candidati

allegato 4: progetti di gemellaggio e valutazioni da parte dei pari

allegato 5: stato d'avanzamento dei negoziati

allegato 6: principali indicatori statistici (2002)

prefazione

L'Unione europea si trova alla vigilia di uno dei più grandi sviluppi della sua storia. Fra sei mesi, essa vedrà il numero dei suoi membri estendersi da 15 a 25 paesi con l'ingresso, il 1° maggio 2004, della Repubblica ceca, dell'Estonia, di Cipro, della Lettonia, della Lituania, dell'Ungheria, di Malta, della Polonia, della Slovenia e della Slovacchia. Inoltre, sono in corso negoziati con la Bulgaria e la Romania in vista della loro adesione all'Unione nel 2007 e una strategia di preadesione rafforzata per la Turchia è in fase di attuazione.

Questo allargamento, il quinto in ordine di tempo dalla creazione della Comunità europea cinquant'anni fa, dimostra ancora una volta la forza di attrazione del modello europeo sulle giovani democrazie.

Tale allargamento, tuttavia, è diverso da tutti quelli che lo hanno preceduto. Mai precedentemente si erano verificati così tanti ingressi di nuovi paesi nello stesso tempo. Mai precedentemente le adesioni erano state così minuziosamente preparate, con trasformazioni radicali delle economie e delle società dei paesi candidati. Democrazie stabili ed economie di mercato funzionanti sono ora ben stabilite nell'Europa centrale ed orientale e il merito di questo successo va attribuito in larga parte ai governi e ai popoli di questi paesi, incoraggiati dalla prospettiva dell'adesione all'Unione europea.

In una prospettiva storica, l'imminente allargamento è più di un'ulteriore espansione dell'UE; è l'applicazione su scala continentale di un modello europeo di integrazione pacifica e volontaria fra popoli liberi. Infatti, è la realizzazione del sogno dei fondatori dell'integrazione europea: la riunificazione del continente europeo, diviso in seguito alla seconda guerra mondiale.

I paesi in via di adesione devono inoltre adattarsi al loro ruolo futuro di stati membri dell'UE, che comporta una totale parità di diritti con i membri attuali. Fino ad ora, il loro compito nel cammino verso l'adesione all'UE è consistito nell'adozione ed attuazione delle politiche comuni; il loro nuovo compito in Europa, a partire dalla data di ingresso, sarà quello di far sentire la propria voce nell'elaborazione di quelle politiche. Le istituzioni UE, così come gli Stati membri, devono essere preparate all'espansione, portando a termine il trattato costituzionale, al fine di fornire un quadro operativo per l'Unione allargata.

I negoziati d'ingresso sono a buon punto con la Bulgaria e la Romania e proseguiranno secondo i medesimi principi che sono stati alla base dei negoziati con i dieci paesi in via di adesione, senza rimettere in discussione i risultati già ottenuti. Ciò è stato chiarito anche nel trattato di adesione.

La Turchia sta compiendo progressi significativi per prepararsi all'adesione e questi ultimi sono valutati alla stregua dei criteri d'ingresso fissati per tutti gli altri paesi.

Il processo di adesione, che è già servito da catalizzatore del cambiamento per i paesi in via di adesione, offre notevoli benefici in termini di stabilità e prosperità. Ai Paesi dei Balcani occidentali è stata offerta una prospettiva europea. Tra questi, la Croazia ha recentemente presentato la propria candidatura all'adesione.

Il processo di allargamento è una sfida che l'UE ha accettato di buon grado. Gli attuali membri sono disposti a condividere con altri paesi i benefici ottenuti mediante la creazione, nell'Europa occidentale, di uno spazio politico ed economico, che ha reso la guerra impossibile. I futuri membri contano su di noi per garantire la stabilità, la pace e la prosperità, nonché per l'opportunità di prender parte, insieme a noi, all'unificazione dell'Europa. Per queste nuove democrazie, l'Europa è un simbolo forte, che rappresenta i loro valori ed aspirazioni fondamentali.

A. stato d'avanzamento del processo di allargamento

Nel documento di strategia dello scorso anno intitolato "Verso l'Unione allargata", la Commissione raccomandava di concludere i negoziati di adesione con la Repubblica ceca, l'Estonia, Cipro, la Lettonia, la Lituania, l'Ungheria, Malta, la Polonia, la Slovenia e la Slovacchia. Nell'approvare i risultati e le raccomandazioni della Commissione europea, il Consiglio europeo di Bruxelles dell'ottobre 2002, ha confermato "la propria determinazione a concludere i negoziati di adesione con questi paesi al Consiglio europeo di Copenaghen" nel dicembre 2002, considerando che tali paesi saranno in grado di soddisfare i criteri di adesione a partire dall'inizio del 2004. Il Consiglio ha inoltre preso in considerazione la totalità dei progressi compiuti nel corso dei negoziati d'adesione, così come la trasposizione e l'applicazione dell'acquis e gli impegni assunti dai paesi candidati nella medesima occasione.

Di conseguenza, i negoziati con questi dieci paesi sono entrati nella loro fase finale nel corso dei mesi che hanno condotto al Consiglio europeo di Copenaghen del dicembre 2002. Il pacchetto finale, equo ed equilibrato, è stato adottato a Copenaghen, ossia proprio nel luogo in cui, nel 1993, sono stati fissati i "criteri per l'adesione".

Il trattato di adesione è stato firmato il 16 aprile 2003 nel corso di una cerimonia alla Stoa di Attalos ad Atene. [1] Il trattato è stato quindi sottoposto a ratifica da parte degli attuali Stati membri e dei paesi in via di adesione, conformemente alle procedure di ratifica nazionali proprie di ciascuno Stato. Tale processo dovrà continuare senza indugio negli Stati in cui non è ancora stato attuato, in modo da garantire l'entrata in vigore del trattato il 1° maggio 2004, data fissata per l'adesione dei nuovi paesi all'Unione. I lavori preparatori per la sua attuazione sono in corso.

[1] I documenti relativi all'adesione, compreso il trattato di adesione, sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale (GU L 236, del 23.9.2003, pag. 1), consultabile su Internet al seguente indirizzo:

Per quanto riguarda Cipro, il Consiglio europeo ha più volte sottolineato la sua netta preferenza per l'ingresso di un'isola riunificata. Purtroppo, gli sforzi del Segretario generale delle Nazioni Unite per trovare una soluzione al problema di Cipro non hanno avuto ancora successo. Al Consiglio europeo di Salonicco nel giugno 2003, l'Unione ha lanciato un appello a favore di una rapida ripresa dei colloqui di pace sulla base delle proposte del Segretario generale dell'ONU e ha accolto favorevolmente la volontà della Commissione di offrire assistenza per una rapida soluzione al problema di Cipro. Rispondendo all'invito del Consiglio europeo di Copenaghen, la Commissione ha adottato, nel giugno 2003, una comunicazione che mira allo sviluppo economico del nord dell'isola e al suo avvicinamento all'Unione. La Commissione ritiene che vi siano le condizioni favorevoli, per le due comunità, ad una soluzione definitiva della questione cipriota prima dell'adesione di questo paese all'UE il 1° maggio 2004. L'adesione all'UE di una Cipro riunificata sarebbe vantaggiosa per tutti i cittadini ciprioti e promuoverebbe la pace civile e la riconciliazione. Essa favorirebbe, inoltre, la stabilità generale nella regione. L'UE prevede di stanziare la somma di 206 milioni di euro per la parte settentrionale dell'isola in caso di una soluzione del conflitto.

In tutti i paesi in via di adesione, ad eccezione di Cipro, l'adesione all'UE è stata oggetto di un referendum. I referendum hanno dimostrato un chiaro sostegno pubblico all'adesione, con il sigillo dell'approvazione popolare dei negoziati: l'affluenza alle urne è stata sufficiente in tutti i paesi per produrre validi risultati referendari con maggioranze davvero convincenti. Una rassegna dei referendum e delle ratifiche si trova all'

allegato 1: referendum e ratifiche del trattato di adesione del 2003.

I governi degli attuali e futuri Stati membri hanno lanciato campagne di informazione di ampia portata per informare i loro cittadini sull'allargamento; anche la maggior parte dei paesi in via di adesione ha organizzato campagne prereferendarie impegnate ed intense. La Commissione ha fornito assistenza pratica e finanziaria per molti anni nell'ambito della sua strategia di comunicazione sull'allargamento. Sono stati impegnati ogni anno fino a 30 milioni di euro per l'informazione dei cittadini sul processo e sulle conseguenze dell'allargamento, mediante centri specifici d'informazione, partenariati, seminari, opuscoli, cooperazione con i media e siti Internet. La Commissione continuerà a sostenere le azioni d'informazione sull'allargamento, con la prospettiva del completamento del processo di ratifica.

Dal momento che la tanto attesa data dell'adesione si avvicina, i dieci paesi in via di adesione devono completare i loro preparativi finali per unirsi all'UE nelle migliori condizioni. A tale scopo, la Commissione presenta, in un documento separato, la propria valutazione nell'ambito di una relazione globale di monitoraggio.

Sono state messe a punto procedure speciali di informazione e consultazione per garantire il coinvolgimento dei rappresentanti dei paesi in via di adesione nello sviluppo del nuovo acquis fin dalla conclusione dei negoziati. Tra l'altro, dopo la firma del trattato di adesione, i paesi in via di adesione hanno partecipato come "osservatori attivi" ai lavori del Consiglio, così come ai comitati presieduti dalla Commissione. Essi hanno avuto il diritto di esprimere i propri punti di vista sulle varie proposte in discussione, ma senza poter votare. Inoltre, deputati designati dai parlamenti nazionali dei paesi candidati hanno lo status di osservatori al Parlamento europeo.

Gli attuali paesi candidati e in via di adesione hanno partecipato al dibattito sul futuro dell'Europa nell'ambito della Convenzione europea, che ha concluso i suoi lavori con una proposta di trattato che stabilisce una Costituzione per l'Europa sottoposta al Consiglio europeo nella prospettiva della Conferenza intergovernativa sulla futura architettura istituzionale dell'Unione. I dieci paesi in via di adesione partecipano a pieno titolo alla Conferenza intergovernativa varata il 4 ottobre 2003, e il nuovo trattato dovrebbe essere firmato dopo il loro ingresso. In quanto paesi candidati all'adesione, la Bulgaria, la Romania e la Turchia partecipano in qualità di osservatori a tale Conferenza.

Come molti altri accordi che l'Unione ha con i paesi terzi, gli accordi europei con la Bulgaria e la Romania e l'accordo di associazione con la Turchia hanno bisogno di essere adattati per tener conto dell'allargamento. La Commissione negozierà questi adattamenti con la Bulgaria, la Romania e la Turchia sulla base di un mandato da parte del Consiglio. I protocolli degli accordi, che riflettono l'esito di questi negoziati, dovrebbero essere conclusi il più presto possibile dopo l'adesione, secondo una procedura semplificata prevista nel trattato di adesione. Uno dei principali settori da adattare negli accordi con la Bulgaria e la Romania è quello delle concessioni sul commercio dei prodotti agricoli (trasformati e non). Le concessioni sono state migliorate per due volte negli ultimi anni come risultato dei negoziati del cosiddetto "doppio zero" e "doppio profitto". Per continuare questo processo di graduale integrazione dei mercati nel periodo di preadesione, la Commissione prevede un nuovo ciclo di liberalizzazione degli scambi. Un altro settore da sviluppare nel prossimo periodo è il reciproco riconoscimento della valutazione della conformità, sulla base di protocolli sulla valutazione di conformità europea.

I preparativi amministrativi delle istituzioni UE per l'allargamento sono in corso, al fine di garantire che tutte le misure necessarie siano a punto alla data dell'adesione. Tutto questo comprende, tra l'altro, la valutazione dei bisogni di risorse umane e i preparativi per l'assunzione di personale, l'organizzazione delle attività di traduzione e di interpretazione in ulteriori lingue, la preparazione degli edifici e delle scuole. La Commissione ha identificato in particolare i suoi bisogni aggiuntivi in termini di risorse umane, la cui assunzione avrà inizio a partire dal 2004 per concludersi intorno al 2008. [2] L'Ufficio di selezione del personale (EPSO) è diventato operativo nel gennaio 2003 e i primi concorsi per i candidati dei paesi in via di adesione sono stati banditi nella prima metà del 2003. La Commissione ha fissato obiettivi indicativi in materia di assunzione su un periodo transitorio di sette anni. Inoltre, al fine di soddisfare i maggiori bisogni in termini di risorse umane prima dell'adesione in taluni settori politici quali l'agricoltura, le politiche strutturali e i servizi linguistici sono stati resi disponibili già nel 2003 cinquecento posti temporanei. Questi agenti temporanei, in massima parte cittadini dei paesi in via di adesione, hanno ora cominciato a lavorare nei servizi della Commissione.

[2] Vedi la comunicazione della Commissione sulle attività e le risorse umane della Commissione nell'UE allargata, del 5 giugno 2002 (COM(2002) 311 def.).

Le delegazioni della Commissione nei nuovi Stati membri saranno trasformate in uffici di stampa e rappresentanza dal 1° maggio 2004 e si concentreranno sul loro nuovo ruolo di informazione dei cittadini e dei media negli Stati membri che li ospitano. Tuttavia, allo scopo di accompagnare la progressiva soppressione degli aiuti di preadesione, un certo numero di personale specializzato sarà mantenuto, come richiesto, per un periodo transitorio.

Il 20 febbraio 2003, la Croazia ha presentato la sua candidatura per l'adesione all'Unione europea. Nella sua riunione del 14 aprile 2003, il Consiglio ha deciso di applicare la procedura prevista all'articolo 49 del trattato sull'Unione europea, e ha invitato la Commissione a trasmettere al Consiglio il suo parere su questa candidatura. Al fine di ottenere un quadro preciso della situazione, un questionario é stato trasmesso alle autorità croate in luglio, al quale le autorità croate hanno risposto in ottobre. Il parere della Commissione è in fase di preparazione e dovrebbe essere disponibile nella primavera del 2004.

L'Unione ha affermato, in diverse occasioni, che non desidera che l'allargamento determini nuove linee di divisione in Europa. Tenendo presente questa preoccupazione, la Commissione ha adottato nel marzo 2003 una Comunicazione su un nuovo quadro per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali [3]. La Commissione propone una nuova ed ambiziosa visione: la creazione di una zona allargata di pace, stabilità e prosperità, basata su valori comuni e su una profonda integrazione, che comprende i vicini dell'est e del sud che attualmente non hanno una prospettiva di adesione all'UE. In risposta ai progressi concreti nell'attuazione delle riforme politiche, economiche ed istituzionali, i paesi vicini dell'UE beneficeranno della prospettiva di rapporti economici e politici più stretti con l'UE. La Commissione ha proposto di adottare un approccio differenziato, progressivo e fondato sulla comparazione delle prestazioni (benchmarking) per attuare l'iniziativa e di sviluppare piani d'azione distinti per singoli paesi. L'iniziativa è stata accolta molto favorevolmente sia dagli Stati membri che dai paesi vicini.

[3] Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo - L'Europa ampliata - Prossimità: Un nuovo contesto per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali, dell'11 marzo 2003 (COM(2003) 104 def.). Questo quadro si applica ai seguenti paesi: Russia, Ucraina, Moldavia, Bielorussia, Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Autorità palestinese, Siria, Tunisia.

In luglio la Commissione ha anche adottato una Comunicazione su un nuovo strumento di prossimità [4], che indica gli adattamenti degli aiuti comunitari nelle regioni frontaliere alla nuova politica di prossimità, basata su un approccio in due fasi: la fase iniziale, che si estende fino al 2006, dovrebbe cercare soluzioni pratiche e dinamiche per migliorare l'attuale cooperazione tra gli strumenti esistenti ed aumentare l'efficacia e la visibilità della cooperazione transfrontaliera e regionale sulla base dell'attuale quadro giuridico. Una soluzione di più ampia portata potrebbe essere quindi considerata in una fase successiva per il periodo a partire dal 2007, dopo una valutazione delle pertinenti questioni giuridiche e di bilancio.

[4] Comunicazione della Commissione: "Preparare il terreno per un nuovo strumento di prossimità", del 1° luglio 2003 (COM(2003) 393 def.).

La Commissione continuerà a studiare e ad elaborare una strategia globale per mettere in pratica il concetto di Europa allargata - vicinato. Questa comprende un esame approfondito delle nostre attuali relazioni con i paesi interessati e la preparazione dei primi piani d'azione. Sulla base delle conclusioni del Consiglio di Salonicco, la Commissione presenterà al Consiglio, l'anno prossimo, una relazione globale comprendente proposte di azioni concrete.

Il resto di questa relazione riguarda i tre paesi candidati non compresi nelle adesioni che avranno luogo il 1° maggio 2004, vale a dire la Bulgaria, la Romania e la Turchia. Le relazioni periodiche del 2003 su questi tre paesi presentano un'analisi dettagliata dei loro progressi verso l'adesione compiuti negli ultimi dodici mesi. Tali progressi sono valutati mediante gli stessi criteri e la stessa metodologia che sono stati costantemente applicati a tutti i paesi candidati. Conformemente alle conclusioni dei Consigli europei di Copenaghen (1993) e di Madrid (1995), la relazione presta attenzione sia ai cambiamenti legislativi che alla capacità amministrativa di attuare ed applicare l'acquis. Le relazioni mostrano che la Bulgaria, la Romania e la Turchia hanno compiuto passi avanti nei tre criteri: politici, economici e dell'acquis, fissati nel 1993 dal Consiglio europeo di Copenaghen.

B. l'ingresso di bulgaria e romania nell'unione

1. Progressi compiuti dalla Bulgaria per soddisfare i criteri di adesione

La Bulgaria continua a rispettare i criteri politici di Copenaghen. Sono stati compiuti progressi con l'adozione di un programma e di un piano d'azione per l'attuazione della strategia di modernizzazione dell'amministrazione statale, ma saranno necessari sforzi sostenuti per conseguire l'obiettivo della Bulgaria di avere a disposizione, nel medio termine, un servizio pubblico qualificato ed efficiente. Il processo di riforma del settore giudiziario è continuato. In particolare, gli emendamenti alla Costituzione riguardanti lo status dei magistrati rappresenta un importante passo avanti. La corruzione resta un problema e la Bulgaria dovrebbe mantenere gli sforzi concertati al fine di attuare misure a tal riguardo.

La Bulgaria continua a rispettare i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali. Il quadro giuridico relativo all'asilo, alla protezione dell'infanzia, alle pari opportunità e alla politica contro la discriminazione è considerevolmente migliorato. Tuttavia, le condizioni di vita dei bambini e dei disabili mentali ospitati in istituti non sono migliorate. Ulteriori sforzi sono ugualmente necessari per combattere il trattamento degradante da parte delle forze di polizia ed il traffico di esseri umani. Il nuovo piano d'azione per attuare il programma quadro per l'integrazione sociale dei Rom rappresenta un passo positivo, ma sforzi determinati e sostenuti sono necessari per combattere atteggiamenti e comportamenti discriminatori. Una tabella sinottica delle convenzioni sui diritti umani ratificate dalla Bulgaria si trova nell'

Allegato 3: Convenzioni sui diritti dell'uomo ratificate dai paesi candidati.

Per quanto concerne i criteri economici, la Bulgaria ha un'economia di mercato funzionante. Essa dovrebbe essere in grado di fronteggiare la pressione della concorrenza e delle forze di mercato all'interno dell'Unione nel breve termine, a patto che continui ad attuare il suo programma di riforme per eliminare difficoltà persistenti.

L'economia bulgara ha raggiunto un elevato livello di stabilità e ha compiuto buoni progressi nelle riforme strutturali. Questo assicura meccanismi di mercato funzionanti e un'allocazione delle risorse sempre più efficiente. Tuttavia, la flessibilità del mercato dei prodotti e del lavoro dovrebbe essere ulteriormente aumentata. In particolare, l'efficienza del sistema amministrativo e giudiziario dovrebbe essere migliorata, al fine di fornire un quadro più stabile e prevedibile per gli attori economici. Il programma di privatizzazioni ha bisogno di essere completato e le norme e le procedure amministrative che si applicano alle imprese devono essere ulteriormente semplificate. Una selezione di indicatori statistici si trova nell'

Allegato 6: Principali indicatori statistici (2002).

Negli ultimi anni, la Bulgaria ha continuato, nella maggior parte dei settori, a compiere buoni progressi per quanto concerne l'adozione dell'acquis e dovrebbe poter completare la trasposizione legislativa richiesta prima della data prevista per la sua adesione, se riuscirà a mantenere l'attuale passo. I dettagli sui progressi compiuti nei vari capitoli dell'acquis si possono trovare nella Relazione periodica sulla Bulgaria.

La Bulgaria ha bisogno di continuare a compiere sforzi sostenuti per sviluppare una capacità amministrativa e giudiziaria sufficiente per attuare ed applicare l'acquis. Nel proseguire la riforma orizzontale della pubblica amministrazione, essa ha bisogno di concentrarsi sullo sviluppo della capacità di partecipare al mercato interno e di applicare l'acquis in settori quali l'agricoltura, l'ambiente e la politica regionale. Sono necessari sforzi prolungati per stabilire la capacità amministrativa richiesta per assicurare una gestione sana ed efficace dei fondi UE.

Le conclusioni integrali della Relazione periodica sulla Bulgaria si trovano nell'

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 2: Conclusioni delle relazioni periodiche sulla Bulgaria, la Romania e la Turchia.

2. Progressi compiuti dalla Romania per soddisfare i criteri di adesione

La Romania continua a soddisfare i criteri politici. Una serie di iniziative politiche sono state lanciate negli ultimi anni per riformare la pubblica amministrazione e il settore giudiziario. La Romania deve concentrare la propria attenzione sull'effettiva attuazione di queste misure e di moltiplicare questi sforzi per far fronte a pesanti procedure amministrative, ad una trasparenza limitata e ad una capacità limitata di esecuzione politica. Essa ha bisogno di sviluppare ed attuare una strategia per fronteggiare la riforma delle politiche e del processo legislativo. La corruzione in Romania continua ad essere diffusa. Sono state prese una serie di misure di grande levatura, ma sono necessari sforzi sostanzialmente maggiori.

La Romania continua a rispettare i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali e ha compiuto buoni progressi specialmente per quanto concerne la lotta alla discriminazione, la protezione dell'infanzia e delle minoranze nazionali. L'attuazione della strategia in favore dei Rom deve continuare. Sono in preparazione riforme in una serie di altri settori, ma la sfida per il futuro sarà l'effettiva attuazione di queste iniziative. Una tabella sinottica delle convenzioni sui diritti dell'uomo ratificate dalla Romania si trova nell'

Allegato 3: Convenzioni sui diritti dell'uomo ratificate dai paesi candidati.

Per quanto concerne i criteri economici, la Romania può essere considerata come un'economia di mercato funzionante dal momento che i progressi positivi compiuti sono proseguiti in maniera decisiva. Occorre, inoltre, un'attuazione vigorosa e sostenuta del suo programma di riforme strutturali, al fine di poter fronteggiare, nel breve periodo, la pressione della concorrenza e delle forze di mercato all'interno dell'Unione.

Ulteriori progressi verso la stabilità macroeconomica sono stati realizzati, la privatizzazione e la ristrutturazione delle imprese pubbliche sono state accelerate e i meccanismi di entrata e uscita dal mercato sono stati migliorati. Tuttavia, le politiche fiscali e salariali devono restare prudenti, la riforma delle spese deve ancora avanzare e il rispetto delle norme fiscali deve migliorare. In via prioritaria, la disciplina finanziaria delle imprese deve essere rafforzata, in particolare fronteggiando il continuo accumulo degli arretrati. La ristrutturazione e la privatizzazione di settori chiave, quali l'energia, il settore minerario e quello dei trasporti, devono ancora avanzare. Una selezione di indicatori statistici si trova nell'

Allegato 6: Principali indicatori statistici (2002).

La Romania ha compiuto notevoli progressi nell'adozione dell'acquis ed è in via di trasporre la legislazione richiesta prima della data prevista per la sua adesione, a patto che mantenga l'attuale ritmo. Le debolezze riscontrate nel processo legislativo implicano che la qualità della legislazione trasposta non è uniforme e in taluni casi saranno necessarie revisioni prima dell'attuazione delle leggi. I dettagli sui progressi relativi ai vari capitoli dell'acquis si trovano nelle conclusioni delle relazioni periodiche sulla Romania.

In una serie di settori importanti c'è stato un continuo divario tra i progressi nella trasposizione giuridica e la capacità generale limitata della pubblica amministrazione di attuare ed applicare la legislazione di nuova adozione. Ciò rappresenta un notevole impedimento per i preparativi per l'adesione della Romania e per fronteggiare la questione occorrerebbe una riforma globale e strutturale sia della pubblica amministrazione che del sistema giudiziario. Tali preoccupazioni vanno al di là dell'adozione dell'acquis e si applicano anche alla gestione degli aiuti finanziari dell'UE. Sono continuati i progressi nella creazione delle nuove strutture istituzionali richieste dall'acquis, sebbene i risultati non siano stati finora omogenei.

Le conclusioni integrali della Relazione periodica sulla Romania si trovano nell'

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 2: Conclusioni delle relazioni periodiche sulla Bulgaria, la Romania e la Turchia.

3. Strategia di preadesione per la Bulgaria e la Romania

Secondo le raccomandazioni del documento di strategia dello scorso anno, il Consiglio ha approvato piani dettagliati e ha adottato partenariati per l'adesione rivisti per la Bulgaria e la Romania. Questi partenariati di adesione sono basati sulle conclusioni delle relazioni periodiche del 2002 e fissano un elenco di compiti concreti da intraprendere, al fine di proseguire e completare i preparativi per l'adesione all'UE. Lo scopo dei partenariati di adesione è quello di stabilire in un quadro unico i settori prioritari di lavoro identificati nella relazione periodica della Commissione, i mezzi finanziari disponibili per aiutare i paesi candidati ad attuare queste priorità e le condizioni da applicare a questi aiuti.

Il rafforzamento delle capacità istituzionali, insieme agli investimenti nello sviluppo collegato all'acquis, dovrebbe continuare ad essere l'obiettivo principale degli aiuti comunitari, in particolare nel quadro del programma Phare. In tale contesto, la valutazione "inter pares" e il gemellaggio sono strumenti disponibili, di cui si sta facendo largo uso (vedi le tabelle dell'

Allegato 4: Progetti di gemellaggio e valutazioni da parte dei pari). Ciò dovrebbe essere ulteriormente sostenuto.

Il secondo obiettivo principale degli aiuti comunitari resta la promozione della coesione economica e sociale, chiaramente incentrata sulla preparazione delle amministrazioni di Bulgaria e Romania, nonché dei beneficiari, alle azioni future dei fondi strutturali e dei fondi di coesione.

Le tabelle di marcia (Road Maps) di Bulgaria e Romania, proposte dalla Commissione ed approvate dal Consiglio europeo di Copenaghen, forniscono un considerevole aumento degli aiuti finanziari nel periodo 2004-2006 per entrambi i paesi (1 360 milioni di euro nel 2004, 1 502 milioni di euro nel 2005 e 1 650 milioni nel 2006). Tale aumento, che è stato successivamente incorporato nella modifica della Prospettiva finanziaria 2000-2006, decisa dalle autorità di bilancio, ha lo scopo di sostenere la Bulgaria e la Romania nel prendere le misure necessarie per soddisfare i criteri di adesione e continuare i preparativi per la partecipazione ai Fondi strutturali.

L'aumento degli aiuti sarà condizionato dal compimento di progressi soddisfacenti nell'attuazione del piano e delle priorità del partenariato per l'adesione e da miglioramenti significativi per quanto concerne la capacità di questi paesi di gestire e di utilizzare i fondi in maniera efficace. I preparativi dovrebbero continuare ad attuare la decentralizzazione estesa (EDIS) di Phare ed ISPA fino alla fine del 2004. Inoltre, la Bulgaria e la Romania dovrebbero garantire l'esistenza di strutture efficaci di prevenzione, scoperta e repressione di possibili casi di frode e corruzione.

4. Un quadro per la conclusione dei negoziati

4.1 Verso la conclusione dei negoziati

La Bulgaria e la Romania si sono prefissate l'obiettivo di aderire all'UE nel 2007. Questa data è ora diventata un obiettivo comune dell'Unione a partire dal Consiglio europeo di Copenaghen del dicembre 2002, a patto che si compiano ulteriori progressi per soddisfare i criteri di adesione. L'obiettivo dichiarato dall'Unione per accogliere come membri la Bulgaria e la Romania nel 2007 deve restare il punto focale dei preparativi di questi due paesi, con il supporto della Commissione.

I negoziati di adesione hanno compiuto finora considerevoli progressi. Tutti i capitoli dell'acquis sono stati aperti con la Bulgaria e la Romania. Dei 31 capitoli dei negoziati, 26 sono stati provvisoriamente chiusi con la Bulgaria e 20 con la Romania. Una tabella sinottica dello stato di avanzamento dei negoziati è presente nell'

Allegato 5: Stato d'avanzamento dei negoziati.

I negoziati devono avanzare verso la loro conclusione globale sulla base dei principi esistenti fissati al loro inizio. Come dichiarato dal Consiglio europeo di Salonicco, i negoziati "proseguiranno sulla stessa base e secondo i medesimi principi che si applicano ai dieci paesi in via di adesione".

Il principio fondamentale dei negoziati è che ciascun paese avanza sulla base dei propri meriti. Ciò significa che il ritmo dei negoziati sarà determinato, come in passato, principalmente sulla base dei progressi compiuti sul campo, ossia dei progressi da parte dei paesi impegnati nei negoziati nell'incorporare l'acquis nella propria legislazione e nel costruire le capacità per attuarlo ed applicarlo efficacemente. La misurazione di tali progressi è precisamente l'obiettivo delle relazioni periodiche della Commissione che servono da base per decidere sulla conduzione dei negoziati. La Commissione continuerà a controllare il rispetto degli impegni da parte dei paesi coinvolti nei negoziati. I progressi nei negoziati continueranno a procedere di pari passo con i progressi compiuti sul campo.

Inoltre, gli attuali progressi nei negoziati e la chiusura provvisoria dei capitoli in negoziazione dipendono dai contributi necessari resi dalle singole parti. Questo implica, per i paesi candidati, la presentazione di documenti di sintesi sostanziali che riflettono i progressi compiuti in ciascun capitolo per quanto concerne la capacità di trasposizione ed attuazione nel periodo a partire dal precedente giro di negoziati, accompagnati da impegni credibili in merito a quanto resta ancora da realizzare. Da parte sua, la Commissione continuerà a formulare le proposte necessarie per i capitoli che restano aperti, per permettere all'Unione di elaborare posizioni comuni da presentare ai paesi candidati.

Al fine di rendere possibili le adesioni nel 2007, dovrebbe essere firmato un trattato di adesione comune per la Bulgaria e la Romania al più tardi verso la fine del 2005, il che richiede la conclusione dei negoziati in tempo utile. Questo deve essere preceduto dalla raccomandazione finale della Commissione sullo stato di preparazione della Bulgaria e della Romania per l'adesione. Il Consiglio europeo di Salonicco ha sostenuto gli sforzi di Bulgaria e Romania nel raggiungere l'obiettivo della conclusione dei negoziati nel 2004, invitandoli ad accelerare i preparativi sul campo. Il conseguimento di questo obiettivo dipenderà dai progressi reali compiuti sul campo e nel processo di negoziazione sulla base dei meriti di ciascun paese.

4.2 Schema di quadro finanziario

Come nel caso dei negoziati condotti con i dieci paesi in via di adesione nel 2002, uno dei compiti prioritari per preparare il terreno in vista della conclusione dei negoziati è stabilire un piano finanziario coerente. Questo aprirà la strada alla conclusione dei negoziati nei capitoli sull'agricoltura e sulla politica regionale, che hanno importanti implicazioni di bilancio e che sono collegati al capitolo sulle disposizioni finanziarie e di bilancio.

Nel caso dei paesi in via di adesione, il pacchetto finanziario per l'adesione è stato ampiamente determinato dal quadro finanziario per il periodo 2000-2006 deciso nell'ambito del Consiglio europeo di Berlino nel marzo 1999. Nel caso della Bulgaria e della Romania, non vi è ancora un quadro finanziario generale in cui collocare le implicazioni di bilancio della loro adesione. Tuttavia, il Consiglio europeo che si è riunito a Salonicco in giugno ha dichiarato che "le discussioni o l'accordo sulle future riforme politiche, o la nuova prospettiva finanziaria non ostacoleranno né il proseguimento, né la conclusione dei negoziati di adesione, né pregiudicheranno l'esito di questi negoziati".

Le proposte della Commissione saranno pertanto fondate sull'attuale acquis, così come sui principi e la metodologia che sono alla base al quadro finanziario sviluppato per i negoziati con i dieci paesi in via di adesione. In particolare:

- Nel settore dell'agricoltura, l'obiettivo dell'introduzione graduale dei pagamenti diretti in favore degli agricoltori dei nuovi Stati membri per un periodo di dieci anni partendo dal 25% del livello allora applicabile all'UE a quindici, deve essere mantenuto. La posizione negoziale dell'UE dovrebbe riflettere la riforma della politica agricola comune che nel frattempo si è verificata. Lo stanziamento per lo sviluppo rurale in favore della Bulgaria e della Romania sarà calcolato sulla base degli stessi criteri adoperati per la divisione della dotazione in favore dello sviluppo rurale per i dieci paesi in via di adesione. Le spese supplementari legate al mercato, derivanti dall'adesione di Bulgaria e Romania, dovranno essere aggiunte al massimale complessivo UE a 25, per quanto concerne il titolo 1.A. [5]

[5] Come fissato dalla decisione dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in seno al Consiglio il 18 novembre 2002.

- Le azioni strutturali dovrebbero essere basate per un terzo sul fondo di coesione e su uno stanziamento complessivo fissato seguendo un approccio simile a quello relativo ai dieci paesi in via di adesione, tenendo conto, tra l'altro, dell'introduzione graduale dei fondi strutturali, al fine di riflettere il progressivo aumento della capacità di assorbimento di questi paesi. Questo comprende, per un dato anno, la fissazione di un massimale del 4% del prodotto nazionale lordo atteso per i trasferimenti. Una volta che questo stanziamento globale sarà deciso, gli importi individuali per paese e per politica saranno determinati in massima parte sulla base della metodologia applicata per gli attuali Stati membri per il periodo 2000-2006. Questi costituiranno stanziamenti indicativi, suscettibili di variazioni a seconda dei risultati della riforma delle politiche, ma senza intaccare lo stanziamento finanziario totale.

- Oltre a garantire la piena partecipazione di Bulgaria e Romania alle politiche interne alla Comunità, si dovrebbero destinare fondi supplementari per la costruzione delle capacità istituzionali simili a quelle previste per i paesi in via di adesione (in particolare il "programma di transizione").

- Al momento dell'adesione, la Bulgaria e la Romania non dovrebbero trovarsi in una posizione netta di bilancio peggiore di quella dell'anno precedente, quando beneficiavano dei fondi di preadesione.

- I fondi dovrebbero essere assegnati in funzione di problemi specifici, come lo smantellamento di installazioni nella centrale nucleare di Kozloduy.

La continuità intrinseca in tale approccio è equa nei confronti sia degli attuali che dei futuri paesi dell'UE e si giustifica prendendo in considerazione il bisogno di evitare di pregiudicare le riforme future delle politiche e la prospettiva finanziaria globale. Dato che questa proposta sarà basata sugli stessi principi e sulla stessa metodologia utilizzati per i paesi in via di adesione, i negoziati potrebbero essere notevolmente semplificati.

Sebbene sia auspicabile, dal punto di vista dell'allargamento, che la nuova prospettiva finanziaria globale per l'Unione che comincerà nel 2007 preservi questa continuità, almeno come punto di partenza, non si può escludere che il quadro finanziario per la Bulgaria e la Romania avrà bisogno di essere adattato, sotto molti aspetti, al fine di riflettere le riforme future delle politiche o i cambiamenti strutturali alla prospettiva finanziaria globale in rapporto all'attuale prospettiva. È pertanto prudente ed opportuno limitare il quadro finanziario per la Bulgaria e la Romania ad un periodo di tre anni a partire dalla loro adesione. Questo è, infatti, lo stesso periodo che è stato coperto dai negoziati con i dieci paesi in via di adesione, che è stato limitato all'attuale prospettiva finanziaria in scadenza nel 2006.

Se il quadro finanziario per l'adesione di Bulgaria e Romania dovesse aver bisogno di subire adattamenti dopo la conclusione dei negoziati, occorrerebbe una procedura per coinvolgere questi paesi nel modo opportuno in questo processo di decisione. Se necessario, questa procedura sarà inclusa nel trattato di adesione.

La Commissione assicurerà che il Consiglio possa discutere tali questioni all'inizio del 2004, nell'ambito di un quadro finanziario per l'adesione di Bulgaria e Romania. Su questa base, la Commissione proporrà al Consiglio posizioni comuni di negoziato nei settori dell'agricoltura, della politica regionale e delle questioni di bilancio, conformemente all'approccio innanzi delineato.

C. la turchia nel processo di allargamento - progressi e sfide

1. Progressi compiuti dalla Turchia per soddisfare i criteri di adesione

Il Consiglio europeo di Copenaghen del dicembre 2002 ha ricordato la decisione presa nel 1999 ad Helsinki secondo la quale la Turchia è un "paese candidato destinato ad aderire all'Unione sulla base degli stessi criteri applicati agli altri paesi candidati". Esso si è fortemente rallegrato per "le importanti misure prese dalla Turchia per soddisfare i criteri di Copenaghen" e ha incoraggiato questo paese a proseguire energicamente il processo di riforma. Esso ha concluso che "se il Consiglio europeo del dicembre 2004, sulla base di una relazione e di una raccomandazione da parte della Commissione, deciderà che la Turchia soddisfa i criteri politici di Copenaghen, l'Unione europea aprirà i negoziati di adesione con la Turchia senza indugio".

Nella sua riunione di Salonicco nel giugno 2003, il Consiglio europeo ha salutato "l'impegno del governo turco di proseguire il processo di riforma, in particolare i restanti lavori legislativi entro la fine del 2003" e ha sostenuto gli "sforzi che sta compiendo al fine di soddisfare i criteri politici di Copenaghen per aprire i negoziati di adesione con l'Unione."

Nel corso dell'ultimo anno, il governo turco ha mostrato una grande determinazione nell'accelerare il ritmo delle riforme legislative nei settori coperti dai criteri politici. Esso ha compiuto passi importanti per assicurare la loro affettiva attuazione, al fine di consentire ai cittadini turchi di godere delle libertà fondamentali e dei diritti umani, in linea con le norme europee. Tali sforzi costituiscono progressi significativi verso il raggiungimento del rispetto dei criteri politici di Copenaghen.

Alcune delle riforme riguardano questioni sensibili, quali la libertà di espressione, la libertà di riunione pacifica, i diritti culturali e il controllo civile sul settore militare e dimostrano la determinazione del governo turco di andare avanti. La Turchia ha ratificato due importanti convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici, così come sui diritti sociali ed economici. Diversi prigionieri condannati per aver espresso la propria opinione in maniera non violenta sono stati liberati. La legislazione sulla lotta alla tortura è stata considerevolmente rafforzata e la detenzione segreta è stata abolita. Molte priorità riconducibili ai criteri politici nel partenariato di adesione rivisto sono state affrontate.

Tuttavia, nonostante la determinazione del governo, la Commissione ritiene che la Turchia non soddisfi ancora completamente i criteri politici di Copenaghen. Un chiaro quadro per garantire i diritti politici, civili, economici, sociali e culturali non è completamente stabilito e sono necessari ulteriori sforzi per aumentare la coerenza tra le disposizioni giuridiche e la pratica.

Per quanto riguarda il quadro legislativo e normativo, si dovrebbe prestare un'attenzione particolare al rafforzamento dell'indipendenza e al funzionamento del settore giudiziario, al quadro globale per l'esercizio delle libertà fondamentali (di associazione, espressione e culto), all'ulteriore allineamento delle relazioni tra il settore civile e quello militare con la pratica europea e alla situazione nella parte sudorientale del paese. I diritti culturali dovrebbero essere garantiti a tutti i cittadini turchi, indipendentemente dalla loro origine.

L'attuazione delle riforme deve essere rafforzata, il che richiede che tutte le istituzioni e le persone coinvolte ne accettino lo spirito. La responsabilità per l'applicazione della legislazione riformata nei settori delle libertà fondamentali, delle disposizioni per i ricorsi, il rispetto delle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo e le misure per combattere la tortura sono di pertinenza di giudici e procuratori. D'altra parte, gli organi esecutivi a tutti i livelli sono ugualmente responsabili dell'attuazione delle riforme politiche. In una serie di casi, per esempio in relazione ai diritti culturali e alla libertà di culto, tali organi hanno ridotto la portata delle riforme stabilendo condizioni restrittive, impedendo così il raggiungimento degli obiettivi inizialmente perseguiti. A tal riguardo, è incoraggiante la creazione, da parte del governo, di un gruppo di controllo della riforma, al fine di garantire l'effettiva attuazione delle riforme e di superare la resistenza burocratica.

Le modifiche di ampio raggio apportate al sistema politico e giuridico turco nell'ultimo anno sono parte di un processo storico a più lungo termine e il pieno beneficio di queste riforme per il popolo turco maturerà in un certo numero di anni. Occorrerà del tempo per far sì che lo spirito delle riforme si rifletta completamente nella condotta degli organi esecutivi e giudiziari, a tutti i livelli e in tutto il paese, dando prova così un'effettiva attuazione. Vi sono, tuttavia, chiari segnali di miglioramento in termini di rispetto dei diritti dell'uomo e di libertà fondamentali. Resta comunque molto preoccupante il fatto che la Turchia non abbia dato seguito a numerose sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, assicurando il pagamento dell'equo indennizzo o ribaltando le decisioni prese in violazione della Corte europea dei diritti dell'uomo.

La Commissione ricorda che gli sforzi per risolvere il problema di Cipro fanno parte del dialogo politico rafforzato tra l'Unione europea e la Turchia. Come ripetutamente sottolineato dal Consiglio europeo, la Turchia, insieme alle parti interessate, ha un interesse decisivo nel fornire un sostegno decisivo agli sforzi per una completa soluzione della questione cipriota. La Commissione ritiene che vi siano condizioni favorevoli per le due comunità di raggiungere un accordo prima dell'ingresso di Cipro nell'UE il 1° maggio 2004. La mancata soluzione della questione potrebbe diventare un serio ostacolo alle aspirazioni della Turchia di aderire all'UE.

La Commissione ricorda, inoltre, le conclusioni del Consiglio europeo di Helsinki, che spingono i paesi candidati a compiere qualunque sforzo per risolvere ogni eventuale disputa frontaliera di rilievo e le questioni ad essa collegate sulla base del principio di risoluzione pacifica delle dispute, conformemente alla Carta delle Nazioni Unite.

Per quanto concerne i criteri economici, la Turchia ha notevolmente migliorato il funzionamento della sua economia di mercato, anche se restano squilibri di carattere macroeconomico. Ulteriori passi decisivi verso la stabilità macroeconomica e le riforme strutturali aumenteranno la capacità della Turchia di far fronte alla pressione della concorrenza e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

La stabilità economica è aumentata con il proseguimento del processo di disinflazione; le riforme strutturali e la modernizzazione delle norme di mercato e delle relative istituzioni hanno compiuto passi avanti. La disinflazione e il processo di riforma dovrebbero essere mantenuti, in particolare con il sostegno alla disciplina fiscale, la ristrutturazione, l'ulteriore privatizzazione del settore bancario e la deregolamentazione dei mercati. Al fine di valorizzare il potenziale di crescita dell'economia, si dovrebbe incoraggiare l'afflusso di investimenti esteri diretti mediante la rimozione delle barriere ancora esistenti. Una selezione di indicatori statistici si può trovare nell'

Allegato 6: Principali indicatori statistici (2002).

L'allineamento della Turchia con l'acquis ha fatto registrare progressi nella maggior parte dei settori, ma resta in una fase iniziale in molti capitoli. Esso è molto avanzato nei capitoli collegati all'Unione doganale tra la Turchia e l'UE, anche se in quest'ambito la Turchia non rispetta pienamente i suoi obblighi. L'allineamento è inoltre più avanzato in settori in cui esistono altri obblighi internazionali simili all'acquis. Occorrono ulteriori lavori legislativi in tutti i settori e la Turchia dovrebbe concentrarsi sull'attuazione del suo programma nazionale per l'adozione dell'acquis, in linea con le priorità del partenariato di adesione, in modo più uniforme in tutti i capitoli. Inoltre, la nuova legislazione non dovrebbe scostarsi dall'acquis. I dettagli sui progressi nei diversi capitoli dell'acquis si possono trovare nelle conclusioni delle relazioni periodiche sulla Turchia.

In molti settori l'attuazione è debole. La capacità amministrativa deve essere rafforzata in diversi settori per assicurare che l'acquis sia attuato ed applicato in maniera effettiva. In alcuni casi, la riforma amministrativa dovrebbe imporre la creazione di nuove strutture, per esempio nel settore degli aiuti di stato e dello sviluppo regionale. Laddove sono stati istituiti nuovi organi di regolamentazione, si dovrebbe assicurare la loro relativa autonomia e si dovrebbe fornire personale e risorse finanziarie sufficienti.

Le conclusioni integrali della relazione periodica sulla Turchia si possono trovare nell'

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 2: Conclusioni delle relazioni periodiche sulla Bulgaria, la Romania e la Turchia.

2. Strategia di preadesione per la Turchia

Negli ultimi dodici mesi l'Unione europea ha notevolmente rafforzato la strategia di preadesione per la Turchia. La Commissione continuerà ad attuare questa strategia nei diversi settori, in particolare in vista della relazione e della raccomandazione sulla Turchia, che sarà presentata l'anno prossimo.

Un partenariato di adesione rivisto è stato adottato dal Consiglio il 19 maggio 2003. Il suo scopo è quello di assistere le autorità turche negli sforzi per soddisfare i criteri di adesione, in modo particolare i criteri politici. Esso forma anche la base per programmare gli aiuti di preadesione con i fondi comunitari.

Il dialogo politico rafforzato è continuato intensamente sotto le presidenze danese, greca ed italiana. Tra i temi discussi vi sono le riforme politiche in Turchia, i diritti umani, Cipro e la risoluzione pacifica delle dispute, così come questioni internazionali di più ampio respiro. Dal 2003 la Commissione sta integrando il dialogo politico rafforzato con consultazioni dettagliate regolari con le autorità turche sui progressi compiuti dal loro paese in materia di osservanza dei criteri politici. Tale approccio sarà ulteriormente sviluppato, al fine di garantire una migliore comprensione reciproca delle questioni in gioco. Il dialogo economico rafforzato tra l'UE e la Turchia relativamente a questioni di prestazioni in materia macroeconomica, stabilità e riforme economiche sta procedendo in maniera intensa.

Il processo di esame legislativo, condotto nell'ambito dei sottocomitati dell'accordo di associazione, è attualmente integrato da seminari TAIEX e da riunioni tecniche o da gruppi di studio su tematiche specifiche.

I negoziati per l'estensione dell'unione doganale CE-Turchia ai servizi e l'apertura reciproca dei mercati pubblici stanno continuando, in vista di una loro conclusione nel 2004.

Nel 2003 la Turchia ha cominciato a partecipare alle attività dell'agenzia europea per l'ambiente e ai seguenti programmi comunitari: Impresa e imprenditorialità, pari opportunità, lotta alla discriminazione, lotta contro l'esclusione sociale, misure incentivanti nel settore dell'occupazione e il sesto programma quadro sulla ricerca. Sono in corso preparativi per la partecipazione ad una serie di altri programmi, compresa la piena partecipazione ai programmi in materia d'istruzione nel 2004.

Nell'aprile 2003 è stato raggiunto un accordo tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione per includere la Turchia nel titolo di preadesione delle prospettive finanziarie e per fornire un'assistenza finanziaria sostanzialmente superiore per il periodo 2004-2006, pari a 1 050 milioni di euro nell'arco dei tre anni. Sarà prestata una particolare attenzione per fornire assistenza sia agli organi governativi che non governativi in settori collegati ai criteri politici.

Complessivamente, l'impatto dell'assistenza comunitaria alla Turchia è sempre più positivo. Dall'ottobre 2003, l'attuazione del programma di assistenza finanziaria è stata devoluta alle autorità turche nell'ambito del "sistema di attuazione decentralizzato" (DIS). Nel frattempo, la Commissione continua ad essere responsabile di un elevato numero di progetti in corso. Gli arretrati degli impegni di risorse finanziarie dell'UE in favore della Turchia sono stati ulteriormente ridotti nel 2003. La Commissione verificherà il rispetto degli obblighi, da parte della Turchia, ai sensi del DIS e continuerà a rafforzare la sua rappresentanza nel paese per assicurare il continuo successo dei suoi programmi di cooperazione finanziaria.

D. conclusioni e raccomandazioni

Alla luce di quanto sopra, le conclusioni e le raccomandazioni della Commissione europea sono le seguenti:

(1) Le relazioni periodiche di quest'anno mostrano che la Bulgaria e la Romania hanno continuato a compiere progressi significativi nel corso dell'ultimo anno per quanto concerne l'attuazione dei criteri di adesione. Esse continuano a rispettare i criteri politici e sono vicine alla soddisfazione dei criteri economici e di acquis.

(2) I negoziati di adesione con la Bulgaria e la Romania continueranno sulla stessa base e sugli stessi principi applicati ai paesi in via di adesione, in particolare il principio dei meriti propri. Come in passato, il ritmo dei negoziati sarà determinato principalmente dai progressi compiuti dai paesi candidati nell'incorporazione dell'acquis nella loro legislazione e nella costruzione delle capacità di attuarlo ed applicarlo in maniera efficace. La Commissione continuerà a controllare il rispetto degli impegni da parte dei paesi candidati.

(3) L'obiettivo dichiarato dell'Unione è quello di accogliere come membri la Bulgaria e la Romania nel 2007, secondo gli ulteriori progressi compiuti per soddisfare i criteri di adesione. Quest'obiettivo deve restare il punto centrale dei preparativi da parte di questi due paesi e la Commissione offrirà il proprio sostegno al riguardo. Affinché l'adesione possa aver luogo nel 2007, dovrebbe essere firmato un trattato di adesione comune per Bulgaria e Romania al più tardi verso la fine del 2005, il che richiederebbe che i negoziati siano conclusi in tempo utile prima di quella data. Ciò sarà preceduto dalla raccomandazione finale della Commissione sul grado di preparazione della Bulgaria e della Romania per l'adesione. Il Consiglio europeo di Salonicco ha sostenuto gli sforzi di Bulgaria e Romania per raggiungere l'obiettivo di concludere i negoziati nel 2004, invitandoli ad accelerare i loro preparativi sul campo. Il conseguimento di tale obiettivo dipenderà dai progressi effettivamente compiuti e dallo stato di avanzamento del processo di negoziazione sulla base dei meriti propri di ciascun paese.

(4) La Commissione presenterà al Consiglio, all'inizio del 2004, un quadro finanziario comune su base triennale, al fine di preparare il terreno per il completamento dei negoziati. In linea con le conclusioni del Consiglio europeo di Salonicco, le discussioni o l'accordo sulle future riforme politiche, o la nuova prospettiva finanziaria non impediranno la prosecuzione o la conclusione dei negoziati di adesione, né saranno pregiudicate dal loro risultato. La Commissione ritiene che, al fine di garantire l'equità tra gli attuali e futuri paesi candidati all'adesione e di semplificare i negoziati, questo quadro finanziario debba essere fondato sui principi e sulla metodologia sviluppati per i negoziati con i dieci paesi in via di adesione. Su questa base, la Commissione proporrà allora al Consiglio posizioni comuni di negoziato, prendendo in considerazione le implicazioni finanziarie nei settori dell'agricoltura, della politica regionale e delle questioni di bilancio.

(5) Nell'ultimo anno la Turchia, accelerando il ritmo delle riforme, ha compiuto sforzi risoluti e progressi significativi dal punto di vista del rispetto dei criteri politici di Copenaghen. La Turchia ha anche continuato ad avanzare verso il rispetto dei criteri dell'acquis, sebbene resti ancora molto da fare in numerosi settori. Molte priorità ricadenti nell'ambito dei criteri politici nel partenariato di adesione rivisto sono state fronteggiate. Tuttavia, sono necessari ulteriori sforzi. Ciò riguarda in particolare il rafforzamento dell'indipendenza e del funzionamento del settore giudiziario, il quadro globale per l'esercizio delle libertà fondamentali (di associazione, espressione e culto), l'ulteriore allineamento delle relazioni tra il settore civile e quello militare con la pratica europea, la situazione nella parte sud-orientale del paese e i diritti culturali. La Turchia dovrebbe assicurare la completa ed effettiva attuazione delle riforme, al fine di garantire che suoi i cittadini possano godere dei diritti umani e delle libertà fondamentali, in linea con le norme europee.

(6) L'anno prossimo la Commissione valuterà i progressi realizzati dalla Turchia per soddisfare i criteri di adesione, come richiesto dal Consiglio europeo di Copenaghen. A tal riguardo, la Commissione pubblicherà una relazione e una raccomandazione prima della fine di ottobre 2004. Ciò dovrebbe permettere al Consiglio europeo di decidere, nella riunione di dicembre 2004, sulla possibile apertura dei negoziati di adesione con la Turchia.

(7) Per quanto concerne Cipro, il Consiglio europeo ha più volte sottolineato la sua spiccata preferenza per l'adesione di una Cipro unita. La Commissione ritiene che vi siano condizioni favorevoli per le due comunità di raggiungere una soluzione globale del problema di Cipro prima dell'ingresso di questo paese nell'UE il 1° maggio 2004. A tal fine, l'UE dovrebbe reiterare il suo appello a tutte le parti interessate, in particolare alla Turchia e alla dirigenza turco-cipriota, per una ripresa dei colloqui, sulla base della proposta del Segretario generale dell'ONU. L'assenza di una soluzione potrebbe diventare un serio ostacolo alle aspirazioni della Turchia di aderire all'UE. Il Consiglio europeo di Salonicco ha espresso la volontà dell'Unione di adattare i termini di una soluzione della questione ai principi fondatori dell'UE. La Commissione è pronta a fornire la propria assistenza alla ricerca di una soluzione rapida.

allegati

allegato 1: referendum e ratifiche del trattato di adesione del 2003

(situazione alla fine di ottobre 2003)

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 2: Conclusioni delle relazioni periodiche sulla Bulgaria, la Romania e la Turchia

Bulgaria

La Bulgaria continua a soddisfare i criteri politici di Copenaghen.

Sono stati compiuti progressi con l'adozione di un programma e di un piano d'azione per l'attuazione della strategia di modernizzazione della pubblica amministrazione, che mira al consolidamento del quadro giuridico in questo settore. Saranno necessari sforzi sostenuti per attuare maggiormente la riforma della pubblica amministrazione e raggiungere l'obiettivo della Bulgaria di avere un servizio pubblico efficiente a medio termine , per garantire un'effettiva attuazione ed applicazione dell'acquis nel momento in cui la Bulgaria aderirà all'Unione.

Il processo globale di riforma nel settore giudiziario è proseguito in linea con il piano d'azione per il 2002. In particolare, le modifiche alla costituzione per quanto concerne lo status dei magistrati rappresenta un importante passo avanti. Altre misure legislative mirano alla riduzione della durata delle procedure giudiziarie e al rafforzamento del controllo giudiziario sulle decisioni dell'esecutivo. Tuttavia, sono necessari ulteriori sforzi per riorganizzare il servizio d'indagine come parte dell'esecutivo in linea con le migliori pratiche degli Stati membri. La Bulgaria ha inoltre bisogno di assicurare che il bilancio per il settore giudiziario sia adeguato al buon funzionamento del sistema.

La corruzione resta un problema e la Bulgaria dovrebbe sostenere sforzi concertati per attuare misure a tal riguardo. La lotta contro la corruzione è rimasta ai primi posti sull'agenda politica e sono state adottate ulteriori misure in tale contesto.

La Bulgaria continua a rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali.

Il quadro giuridico per le questioni d'asilo e la protezione dell'infanzia è notevolmente migliorato. Ciò nonostante, le condizioni di vita dei bambini ospitati in istituti sono cambiate solo di poco nel corso dell'ultimo anno. Per quanto concerne i disabili mentali, manca ancora il quadro giuridico richiesto, in particolare per l'interdizione della detenzione arbitraria. Nonostante alcuni sforzi per fronteggiare la situazione, le condizioni di vita negli istituti per disabili mentali sono difficili e le opportunità di riabilitazione e terapia sono scarse. Ulteriori sforzi sono necessari per fronteggiare la situazione per quanto concerne i trattamenti degradanti utilizzati dalle forze di polizia e la tratta di esseri umani. Nel settore dei diritti sociali ed economici, si possono registrare progressi in materia di pari opportunità e lotta alla discriminazione.

Il nuovo piano d'azione per l'attuazione del "Programma quadro per l'integrazione paritaria dei Rom nella società bulgara" rappresenta un passo positivo, dal momento che uno specifico sostegno finanziario è fornito per misure in materia di lotta alla discriminazione, istruzione, cultura, alloggio, occupazione e protezione sociale. Sforzi intensi e sostenuti sono necessari per combattere gli atteggiamenti e i comportamenti discriminatori e per fronteggiare lo svantaggio sociale diffuso che interessa la comunità Rom.

La Bulgaria è un'economia di mercato funzionante. Essa dovrebbe essere in grado di fronteggiare la pressione della concorrenza e delle forze di mercato all'interno dell'Unione nel breve termine, a condizione che continui ad attuare il suo programma di riforme per eliminare le difficoltà che permangono.

L'economia bulgara ha raggiunto un livello elevato di stabilità macroeconomica, grazie ad una buona armonizzazione delle politiche effettuato mediante un sistema di "currency board", una stretta fiscale e una moderazione salariale. La stabilità economica e i progressi positivi nelle riforme strutturali consentono ai meccanismi di mercato di fornire un'allocazione più efficiente delle risorse che, in assenza del tasso di cambio nominale come strumento di adattamento, sta fissando la base per un processo di crescita sostenuta. Questo vale, in particolare, per il ruolo crescente del settore privato mediante la privatizzazione e la riduzione degli aiuti di stato, lo sviluppo positivo del settore bancario e alcuni miglioramenti in ambito regolamentare.

Tuttavia, la flessibilità dei mercati dei prodotti e del lavoro ha bisogno di essere ulteriormente rafforzata. In particolare, l'efficienza del sistema amministrativo e giudiziario deve essere migliorato, per fornire agli agenti economici un quadro più stabile e prevedibile, che consenta loro una migliore applicazione dei diritti di proprietà. Il programma di privatizzazione ha bisogno di essere completato. Le norme e le procedure amministrative che riguardano le imprese devono essere ulteriormente semplificate, anche per fornire condizioni più agevoli alle piccole e medie imprese. La ristrutturazione e la liberalizzazione delle industrie di rete ha bisogno di avanzare ulteriormente, al fine di ridurre i sussidi, aumentare la qualità e consentire una riduzione dei prezzi dei loro servizi. L'attuale riduzione della disoccupazione dovrebbe essere ulteriormente sostenuta fronteggiando le rigidità presenti nel mercato del lavoro e migliorando il sistema d'istruzione. L'attuazione di queste misure di riforma dovrebbe contribuire ad innalzare i livelli degli investimenti pubblici e privati, contribuendo in questo modo a sviluppare una crescita ed una competitività sostenute nell'ambito dell'Unione.

Nell'ultimo anno, la Bulgaria ha continuato a compiere progressi positivi nella maggior parte dei settori dell'acquis ed è sulla buona strada per completare la trasposizione legislativa richiesta prima della data fissata per l'adesione, se manterrà l'attuale ritmo.

Per quanto riguarda il mercato interno, la Bulgaria ha compiuto ulteriori progressi nella maggior parte dei settori. Nella libera circolazione dei beni, sono continuati i progressi con l'adozione della legislazione specifica nei settori coperti dalle direttive di "nuovo approccio". Nei settori coperte dalle direttive di "vecchio approccio", sono stati registrati progressi in particolare per quanto concerne la protezione dei dati per i prodotti farmaceutici. Mentre si registrano progressi nel settore della sicurezza alimentare, sono necessari ulteriori sforzi sia per la trasposizione che per la capacità amministrativa. Nel settore non armonizzato, la Bulgaria dovrebbe continuare l'esame delle misure che possono essere incompatibili con il principio della libera circolazione dei beni. Per quanto concerne l'approvvigionamento pubblico, sono necessari ulteriori sforzi per allinearsi all'acquis e costruire la necessaria capacità amministrativa.

Per quanto concerne la libera circolazione delle persone, i progressi sono stati limitati ed è necessario ulteriore lavoro per quanto concerne il reciproco riconoscimento delle qualifiche (specialmente per quanto riguarda i programmi di studio e i requisiti formativi) e la creazione dei necessari organismi amministrativi per il coordinamento futuro dei sistemi di sicurezza sociale. In materia di diritto di stabilimento e di libera prestazione dei servizi, la Bulgaria ha compiuto ulteriori progressi per quanto riguarda il regime non discriminatorio del trattamento nazionale degli stranieri che esercitano attività economiche in Bulgaria. La creazione della commissione di vigilanza finanziaria è un passo importante verso il rafforzamento della vigilanza. Ulteriori sforzi sono necessari per quanto concerne la protezione dei dati e i servizi informatici. Nel settore della libera circolazione dei capitali, la Bulgaria ha compiuto progressi positivi nell'adozione della nuova legislazione sui movimenti di capitale e sui pagamenti e sulla lotta al riciclaggio di denaro sporco.

Il diritto societario è stato ulteriormente allineato all'acquis. L'attenzione dovrebbe essere posta ora sull'applicazione della legislazione sulla protezione dei diritti della proprietà intellettuale ed industriale, in particolare mediante un migliore coordinamento tra le autorità competenti. Ulteriori progressi sono stati registrati nel settore della politica della concorrenza, nell'ambito del quale sono stati consolidati sia l'antitrust che gli aiuti di stato. Ulteriori sforzi sono necessari per migliorare il livello di applicazione degli aiuti di stato. La Bulgaria ha inoltre bisogno di ristrutturare il proprio settore siderurgico in linea con le pertinenti disposizioni dell'accordo europeo.

Per quanto riguarda l'agricoltura, la Bulgaria ha compiuti notevoli progressi nell'adozione della legislazione, in particolare nel settore veterinario e fitosanitario. Le strutture amministrative sono state ulteriormente consolidate e rafforzate, nonostante siano necessari ulteriori miglioramenti. Resta ancora molto da fare, affinché la Bulgaria soddisfi le norme di controllo e igiene nel settore veterinario e fitosanitario. La Bulgaria ha raggiunto un livello ragionevole di allineamento legislativo nel settore della pesca. Tuttavia, ulteriori progressi sono necessari per quanto concerne la capacità tecnica di ispezione e i sistemi di controllo, così come la conformità con i requisiti comunitari di igiene e salute.

La Bulgaria ha continuato a compiere progressi nell'allineamento della legislazione dei trasporti con l'acquis e ha compiuto sforzi per migliorare il livello di sicurezza marittima. Questi sforzi dovrebbero continuare. Le strutture amministrative nel settore viario, ferroviario e marittimo devono essere rafforzate. Occorre prestare attenzione nel garantire il finanziamento di importanti investimenti necessari in questo settore, in particolare per la modernizzazione della rete stradale.

Per quanto concerne il settore fiscale, è stato possibile registrare progressi positivi nei settori dell'IVA e delle accise, nei quali è stata adottata una nuova legislazione. Tuttavia, sono necessari ulteriori sforzi significativi per rafforzare l'amministrazione fiscale. Si dovrebbe prestare attenzione per migliorare la riscossione dei tributi, aumentare il controllo interno, assicurare che il sistema informatizzato di informazione fiscale sia pienamente operativo e che sia interconnesso con i sistemi informatici dell'UE.

Per quanto riguarda la politica sociale e dell'occupazione, sono stati realizzati alcuni progressi, in particolare nel settore della lotta alla discriminazione. Tuttavia, resta molto lavoro da svolgere in materia di trasposizione giuridica, in particolare nei settori del diritto del lavoro, della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro e della sicurezza pubblica. Le capacità amministrative devono essere rafforzate.

Le riforme nel settore dell'energia sono proseguite, sebbene non siano state ancora adottate leggi importanti per la preparazione al mercato interno e la fissazione di un quadro per l'efficacia energetica. La preparazione per la privatizzazione delle società di distribuzione è progredita. La Bulgaria deve continuare a rispettare i suoi impegni in materia di sicurezza nucleare, in particolare per quanto concerne la centrale nucleare di Kozloduy ed assicurare un livello elevato di sicurezza nucleare nelle sue installazioni.

La Bulgaria ha compiuto progressi significativi nell'allineamento con l'acquis delle telecomunicazioni, mediante l'adozione di una nuova legge sulle telecomunicazioni. Gli sforzi dovrebbero ora concentrarsi sull'attuazione e sull'ulteriore rafforzamento della capacità dell'Ente preposto alla regolamentazione.

Per quanto concerne la politica regionale e il coordinamento degli strumenti strutturali, la Bulgaria ha compiuto alcuni progressi nei preparativi per l'attuazione dei fondi strutturali e di coesione, in particolare in materia di strutture istituzionali e di programmazione. Sono ancora necessari notevoli sforzi per sviluppare, consolidare o completare le strutture istituzionali e portare al livello richiesto le capacità amministrative (compresi il personale e la formazione) e le procedure. Si dovrebbe, inoltre, dare priorità all'introduzione di sistemi efficienti e completamente trasparenti in materia di approvvigionamento, gestione e controllo finanziari, così come di sorveglianza valutazione e rafforzamento del coordinamento interministeriale.

La Bulgaria ha raggiunto un buon livello di allineamento dell'acquis ambientale e ha sviluppato piani di attuazione di specifiche direttive e strategie di finanziamento. Gli sforzi costanti per sviluppare le capacità amministrative, in particolare a livello locale, ed elaborare ulteriormente meccanismi per controllare l'effettiva attuazione dovrebbero continuare. L'attuazione resta un'importante sfida, insieme al bisogno di una maggiore capacità amministrativa e al costo dell'allineamento.

Alcuni progressi sono stati realizzati per allineare la legislazione della Bulgaria con l'acquis nel settore della salute e protezione dei consumatori. La Bulgaria deve concludere il suo quadro legislativo, in particolare nel settore delle misure non collegate alla sicurezza. Ulteriori sforzi sono necessari per mettere a punto un meccanismo efficiente di sorveglianza del mercato.

Sono stati notati buoni progressi nel settore della giustizia e degli affari interni. La nuova legislazione adottata nei settori della protezione dei dati, dei visti, dell'immigrazione, dell'asilo e del riciclaggio di denaro sporco ha quasi completato l'allineamento con l'acquis. Sono necessari sforzi consistenti per rafforzare ulteriormente il sistema giudiziario, mediante una prosecuzione delle riforme. Un'attenzione particolare dovrebbe essere prestata alla lotta agli stupefacenti e all'immigrazione clandestina.

Per quanto concerne le dogane, è stato raggiunto un buon livello di allineamento giuridico e sono stati notati progressi in materia di capacità amministrativa ed operativa, così come di informatizzazione. Questi sforzi dovrebbero continuare. Sono state prese misure nel quadro della strategia di lotta alla corruzione.

Ulteriori progressi significativi sono stati compiuti nel rafforzamento del controllo finanziario in Bulgaria, sviluppando ulteriormente l'intera base giuridica e le necessarie capacità amministrative. Ulteriori lavori dovrebbero concentrarsi sull'attuazione della legislazione e sull'ulteriore rafforzamento delle strutture istituzionali richieste, compresa la protezione degli interessi finanziari dell'UE.

Progressi regolari sono attualmente registrati in altri capitoli dell'acquis.

La Bulgaria deve continuare a compiere sforzi sostenuti per sviluppare una sufficiente capacità amministrativa e giudiziaria per la messa a punto e l'applicazione dell'acquis. Essa deve continuare la riforma orizzontale della pubblica amministrazione, concentrandosi in particolare sullo sviluppo della capacità di partecipare al mercato interno e sull'applicazione dell'acquis in settori quali l'agricoltura, l'ambiente e la politica regionale. Sono richiesti sforzi prolungati per sviluppare le necessarie capacità amministrative per garantire una gestione solida ed efficiente dei fondi UE.

Nei negoziati di adesione, 26 capitoli sono stati provvisoriamente chiusi. Gli impegni assunti nel corso dei negoziati hanno come prospettiva l'adesione all'UE nel 2007. Essi sono stati in via generale rispettati, sebbene siano stati riscontrati ritardi in alcuni settori specifici.

Romania

La Romania continua a soddisfare i criteri politici.

Esiste la volontà politica di avviare una riforma amministrativa e giudiziaria; inoltre, una serie di iniziative positive sono state lanciate lo scorso anno per riformare la pubblica amministrazione e il settore giudiziario. Per esempio, lo statuto dei funzionari pubblici è stato rivisto ed è stata avviata un'importante riorganizzazione del sistema dei tribunali. Tuttavia, il processo di riforma si trova in una fase iniziale. La pubblica amministrazione rumena è caratterizzata da procedure complicate, da una trasparenza limitata e da una ridotta capacità di esecuzione delle politiche. Il sistema giudiziario ha bisogno di migliorare la gestione dei casi e la coerenza dei giudizi, così come l'indipendenza del settore giudiziario. Tali questioni chiave devono essere urgentemente fronteggiate.

La Romania deve ancora sviluppare una strategia per avviare la riforma del processo politico e legislativo. Sono stati compiuti progressi grazie alla restrizione dell'uso delle ordinanze d'urgenza. Le leggi sulla libertà d'informazione e sulla trasparenza nel processo legislativo sono ugualmente sviluppi positivi, ma esse sono state attuate solo parzialmente. La riforma costituzionale del sistema parlamentare dovrebbe essere accompagnata da misure volte ad aumentare la capacità parlamentare per esaminare efficacemente la legislazione in preparazione.

La corruzione in Romania continua ad essere diffusa e pervade tutti gli aspetti della società. Una serie di misure di elevato profilo sono state lanciate nel periodo esaminato - ma l'attuazione della politica contro la corruzione nel suo complesso è stata limitata. Le misure prese non hanno ancora avuto un impatto e sono necessari sforzi sostanzialmente maggiori.

La Romania continua a rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali e ha compiuto buoni progressi in una serie di settori importanti.

Sono state create strutture per attuare la legislazione antidiscriminazione e sono stati sanzionati diversi casi di discriminazione. La capacità dell'ufficio del mediatore è stata rafforzata. I progressi positivi notati nella relazione dello scorso anno per quanto concerne la riforma del sistema di protezione dell'infanzia sono continuati ed ulteriori iniziative sono state prese per rafforzare i diritti delle minoranze nazionali. L'attuazione della strategia per i Rom è proseguita, sebbene una mancanza di risorse abbia determinato risultati in qualche modo limitati. Allo stesso modo, il processo di restituzione delle proprietà è continuato, ma non è ancora concluso.

Sono state varate riforme in una serie di altri settori: la modernizzazione della polizia, il miglioramento delle cure per i disabili, la riduzione dell'esclusione sociale, il miglioramento del dialogo sociale. Fino ad oggi, il compito principale in questi settori è consistito nello sviluppo di strategie e nella preparazione della legislazione quadro. La sfida per il futuro sarà l'effettiva attuazione di queste iniziative. Mentre le proposte di riforma per codice penale rappresentano sviluppi positivi, sono necessari ulteriori sforzi per rafforzare la libertà di espressione. Misure supplementari sono inoltre necessarie per ridurre ulteriormente l'affollamento delle prigioni.

La Romania può essere considerata come un'economia di mercato funzionante, dal momento che i progressi positivi sono continuati in maniera decisiva. Inoltre, un'attuazione vigorosa e sostenuta del suo programma di riforme strutturali è necessaria per consentire al paese di far fronte, nel breve periodo, alla pressione della concorrenza e delle forze di mercato nell'ambito dell'Unione.

Ulteriori progressi verso la stabilità macroeconomica sono stati compiuti dal momento che l'inflazione ha continuato a scendere da livelli relativamente alti, nonostante gli ulteriori adattamenti dei prezzi regolamentati. La posizione esterna è rimasta sostenibile e la politica fiscale si è mantenuta prudente. Si stanno gradualmente mettendo a punto misure per migliorare l'amministrazione fiscale. Gli impegni per controllare l'intero disegno di legge sui salari nel settore pubblico sono stati ampiamente rispettati ed alcune azioni sono state intraprese per applicare la disciplina finanziaria delle imprese, più in particolare una disposizione in qualche modo più severa per disconnettere il servizio agli utenti di energia con arretrati di pagamento. La privatizzazione e la ristrutturazione delle imprese pubbliche hanno conosciuto un'accelerazione. La proprietà pubblica è ugualmente diminuita nel settore bancario, che ha continuato a sviluppare il suo ruolo di intermediazione. Sono state introdotte migliori procedure amministrative di ingresso sul mercato e meccanismi di uscita, insieme a varie iniziative volte a migliorare l'ambiente economico.

Le autorità dovrebbero ora consolidare i progressi realizzati in questi settori, trattando in maniera più decisiva le questioni in cui i miglioramenti sono stati insufficienti. Al fine di mantenere lo slancio verso una maggiore stabilità macroeconomica, il recente giro di vite nella politica monetaria dovrebbe essere accompagnato da prudenti politiche fiscali e salariali, così come da una continua riduzione del deficit quasi fiscale. Anche le prospettive fiscali a medio termine devono essere rafforzate mediante la prosecuzione della riforma delle spese e il miglioramento del rispetto delle leggi. Ciò aiuterebbe a rafforzare la disciplina finanziaria delle imprese, che resta una questione chiave irrisolta. Le misure dovrebbero concentrarsi sulle cause originarie degli arretrati nel settore del bilancio e dell'energia. Gli sforzi per migliorare il funzionamento del meccanismo di mercato devono essere completati, grazie ad una maggiore volontà di liquidare le imprese in deficit e fissare, per il gas naturale, prezzi che riflettano in maniera adeguata i costi a breve e a lungo termine. Avendo superato le fasi iniziali, la ristrutturazione e la privatizzazione in settori chiave, quali quelli dell'energia, delle attività estrattive e dei trasporti, devono essere portate avanti. Questo incoraggerebbe notevolmente la creazione di un'economia di mercato funzionante e lo sviluppo della capacità, da parte della Romania, di far fronte alla pressione della concorrenza e delle forze di mercato all'interno dell'Unione.

La Romania ha compiuto progressi costanti nell'adozione dell'acquis ed è a buon punto per quanto concerne la trasposizione della legislazione richiesta prima della data fissata per l'adesione, a condizione che sia mantenuto l'attuale passo. Le debolezze del processo legislativo significano che la qualità della legislazione trasposta è irregolare e in alcuni casi saranno necessarie revisioni prima dell'attuazione delle leggi.

Nel settore del mercato interno, la Romania ha continuato a compiere progressi mediante la trasposizione della legislazione specifica di settore sulla libera circolazione dei beni e dell'approvvigionamento pubblico. Una particolare attenzione va prestata allo sviluppo della capacità di amministrare l'acquis relativo all'approvvigionamento pubblico, ai prodotti alimentari e alla sicurezza alimentare. La Romania dovrebbe, inoltre, continuare l'esame attento delle misure che possono essere incompatibili con il principio della libera circolazione dei beni. I progressi nel settore della libera circolazione delle persone sono stati limitati e sforzi aggiuntivi dovrebbero ora concentrarsi sui preparativi per l'attuazione dell'acquis per quanto concerne il riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali. Sono proseguiti i lavori per l'identificazione delle barriere alla libera circolazione dei servizi, sebbene siano state rimosse solo alcune restrizioni. Mentre l'allineamento con l'acquis relativo alla libera circolazione dei capitali sta costantemente migliorando, sono necessari maggiori sforzi per migliorare i sistemi di pagamento e la lotta contro il riciclaggio di denaro sporco.

La Romania ha compiuto progressi nel settore del diritto societario in quanto tale. Si dovrebbe dare priorità all'attuazione delle nuove norme di contabilità e revisione. Sono necessari maggiori sforzi per proteggere i diritti della proprietà industriale ed intellettuale. Mentre la legislazione rumena sulla concorrenza è ampiamente in linea con le norme comunitarie antitrust, non vi è ancora un sufficiente controllo nel settore degli aiuti di stato. Nel settore dell'acciaio, il paese dovrebbe continuare a rispettare gli obblighi in materia di trasparenza sugli aiuti di stato diretti e indiretti.

Ulteriori progressi sono stati compiuti nella trasposizione dell'acquis nel settore agricolo e nella ristrutturazione dello stesso. L'applicazione della legislazione è ostacolata da limitate capacità amministrative e di gestione. Una particolare attenzione dovrebbe, pertanto, essere prestata al rafforzamento delle capacità amministrative per attuare ed applicare l'acquis, in particolare nel settore veterinario e in quello fitosanitario. Si sono registrati solo progressi limitati nel settore della pesca, oltre che ritardi nella trasposizione dell'acquis, in particolare per quanto riguarda il registro dei natanti da pesca. Le capacità amministrative devono essere notevolmente rafforzate.

La Romania ha continuato a compiere progressi positivi per quanto riguarda la trasposizione dell'acquis relativo al settore dei trasporti, grazie alla creazione delle strutture amministrative richieste, ma la sicurezza marittima resta un motivo di preoccupazione. Si dovrebbe dare priorità allo sviluppo delle istituzioni per applicare la nuova legislazione ed assicurare il finanziamento necessario per realizzare i pesanti investimenti richiesti.

La Romania ha compiuto progressi nell'allineamento dell'acquis nel settore fiscale e una particolare attenzione dovrebbe essere ora prestata alla modernizzazione dell'amministrazione fiscale e al miglioramento dei sistemi delle tecnologie informatiche. L'adozione del codice del lavoro è stato un importante passo avanti nella trasposizione dell'acquis sulla politica sociale e l'occupazione. Gli sforzi futuri dovrebbero consistere nell'attuazione delle varie iniziative intraprese e nel rafforzamento delle capacità amministrative. I progressi legislativi nel settore dell'energia hanno bisogno di essere accompagnati dalla creazione di strutture di attuazione efficaci, portando a compimento le riforme strutturali e migliorando il funzionamento del mercato interno dell'energia.

Sono state oramai poste le basi per una moderna politica industriale, ma la sfida cruciale è la sua attuazione, dal momento che debolezze strutturali ne limitano la capacità di applicazione. Sono stati compiuti sforzi considerevoli per migliorare l'ambiente imprenditoriale, sebbene la situazione che le piccole e medie imprese si trovano a fronteggiare resti difficile. La Romania ha compiuto progressi significativi nel settore delle telecomunicazioni con la creazione di un organo di regolamentazione, la liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni e la trasposizione del nuovo acquis delle telecomunicazioni.

Il quadro istituzionale della politica regionale e del coordinamento degli strumenti strutturali non è ancora chiaramente definito e restano ancora da realizzare disposizioni specifiche per la gestione e il controllo finanziari. Sono necessari sforzi considerevoli per portare le capacità amministrative al livello richiesto. Nel settore dell'ambiente, sebbene la Romania abbia trasposto una quantità notevole di legislazione, le capacità amministrative e le risorse finanziarie dedicate al settore restano inadeguate.

L'allineamento legislativo in materia di salute e protezione dei consumatori è continuato e la Romania ha compiuto alcuni progressi per quanto concerne le attività di sorveglianza del mercato e il coordinamento delle attività di controllo tra i ministeri e le autorità competenti.

Progressi legislativi sono stati compiuti nella maggior parte del settore della giustizia e degli affari interni, soprattutto in materia di immigrazione, criminalità organizzata, riciclaggio di denaro sporco e cooperazione giudiziaria nelle questioni civili. Tuttavia, la capacità di attuazione resta debole in quasi tutti i settori e la Romania dovrebbe aumentare gli sforzi per sviluppare le capacità amministrative e la cooperazione tra le agenzie preposte.

Sono stati compiuti progressi anche nel settore delle dogane, sebbene siano necessari sforzi aggiuntivi per fronteggiare la corruzione nell'ambito dell'amministrazione doganale e per prepararsi in anticipo all'applicazione di misure che saranno introdotte al momento dell'adesione. Notevoli progressi sono stati compiuti nel settore del controllo finanziario. Ulteriori sforzi dovrebbero concentrarsi sull'attuazione di solidi sistemi finanziari, sul completamento dell'allineamento legislativo e sul rafforzamento delle capacità amministrative.

Progressi costanti sono stati registrati negli altri capitoli dell'acquis.

In una serie di importanti settori, vi è un divario continuo tra i progressi nella trasposizione giuridica e una limitata capacità della pubblica amministrazione di attuare ed applicare la legislazione di recente adozione. Ciò rappresenta un obbligo importante per i preparativi d'ingresso della Romania e per fronteggiare tale questione occorrerà una riforma strutturale globale sia della pubblica amministrazione che del sistema giudiziario. Queste preoccupazioni vanno al di là dell'adozione dell'acquis e si applicano anche alla gestione dell'assistenza finanziaria dell'UE. I progressi nella creazione delle nuove strutture istituzionali richieste dall'acquis sono proseguiti, nonostante i risultati siano stati finora irregolari.

Nel corso dei negoziati di adesione, 20 capitoli sono stati provvisoriamente chiusi. Gli impegni sono stati presi in quell'occasione in vista dell'adesione nel 2007. In via generale, essi sono stati rispettati, nonostante siano stati riscontrati ritardi in taluni settori specifici.

Turchia

Lo scorso anno, il governo turco ha mostrato una grande determinazione nell'accelerare il ritmo delle riforme, il che ha prodotto cambiamenti di ampia portata del sistema politico e giuridico. Esso ha compiuto anche passi importanti per assicurare la loro effettiva attuazione, al fine di consentire ai cittadini turchi di godere delle libertà fondamentali e dei diritti umani in linea con le norme europee. Sono stati adottati quattro importanti pacchetti di riforme politiche, che hanno introdotto cambiamenti nei diversi settori della legislazione. Alcune riforme hanno un grande significato politico, dal momento che riguardano questioni sensibili nel contesto turco, quali la libertà di espressione, la libertà di manifestazione, i diritti culturali e il controllo civile del settore militare. Sono state fronteggiate molte priorità ricadenti nei criteri politici fissati dalla nuova versione del partenariato di adesione.

Sono in corso progressi nella semplificazione del funzionamento della pubblica amministrazione e del governo. Il governo ha, in particolare, avviato riforme in vista della promozione di una gestione più trasparente delle risorse umane nel servizio pubblico. Questo serve anche a rafforzare la lotta alla corruzione.

I doveri, i poteri e il funzionamento del Consiglio nazionale di sicurezza (CNS) sono stati sostanzialmente modificati, al fine di avvicinare praticamente il quadro delle relazioni tra il settore civile e quello militare a quello in vigore negli Stati membri dell'UE. Il ruolo del Segretario generale del CNS è stato rivisto e i suoi poteri esecutivi sono stati aboliti. Vi sono ancora rappresentanti del CNS nell'ambito di consigli civili, quali il Consiglio superiore dell'audiovisivo (RTÜK) e il Consiglio superiore dell'istruzione (YÖK). Occorre garantire un totale controllo parlamentare sulle spese militari sia in termini di approvazione del bilancio che di revisione contabile.

Ulteriori sforzi sono ancora necessari per aumentare l'efficienza e l'indipendenza del settore giudiziario. Il sistema giudiziario è stato rafforzato mediante la creazione di un nuovo sistema di tribunali familiari. La competenza dei tribunali militari nel giudicare i civili è stata abolita. Cambiamenti positivi sono stati realizzati nell'ambito del sistema dei tribunali di sicurezza di Stato, in particolare con l'abolizione della detenzione segreta. Tuttavia, il funzionamento di questi tribunali deve essere ancora completamente allineato con le norme europee, in particolare con i diritti di difesa e con il principio del giusto processo.

Nella pratica, l'attuazione delle riforme è irregolare. In alcuni casi, gli organismi esecutivi e giudiziari incaricati dell'attuazione delle riforme politiche relative alle libertà fondamentali adottate dal Parlamento hanno limitato la portata di queste riforme, stabilendo condizioni restrittive ed ostacolando la realizzazione degli obiettivi inizialmente perseguiti. Il governo ha riconosciuto che le riforme non vengono sistematicamente messe in pratica e ha istituito un gruppo di controllo ad hoc, al fine di assicurarne l'attuazione.

La Turchia ha ratificato la convenzione di diritto civile sulla corruzione, di modo che il 1° gennaio 2004 diventerà membro del Gruppo di Stati del Consiglio d'Europa contro la corruzione (GRECO). Tuttavia, nonostante diverse iniziative, la corruzione resta ad un livello notevolmente alto ed interessa molte sfere della vita pubblica.

La Turchia ha ratificato le principali convenzioni internazionali ed europee, quali il patto internazionale sui diritti civili e politici, sui diritti sociali ed economici, così come il Protocollo 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Desta, tuttavia, grandi preoccupazioni il fatto che la Turchia non abbia eseguito molte sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo, assicurando il pagamento dell'equo indennizzo o ribaltando le decisioni prese in violazione della Corte stessa. Un esempio è il caso Loizidou, dal momento che sono trascorsi cinque anni da quando la Corte europea dei diritti dell'uomo ha deciso sulla questione.

La lotta alla tortura e al maltrattamento si è rafforzata e il sistema giuridico turco si è avvicinato alle norme europee in tal senso. L'impiego della tortura è diminuito, anche se vi sono ancora episodi che riguardano casi specifici e che continuano a preoccupare.

La riforma del sistema carcerario è proseguita e i diritti dei detenuti sono migliorati. In pratica, il diritto di accesso ad un avvocato non è sempre garantito.

La possibilità di una revisione dei processi è stata introdotta, ma in pratica pochi casi sono stati effettivamente interessati. Nel caso di Zana ed altri, la revisione del processo è finora consistita in una ripetizione del processo precedente, suscitando notevoli preoccupazioni sul rispetto dei diritti di difesa.

L'adozione del pacchetto di riforme ha condotto all'eliminazione di diverse restrizioni giuridiche sull'esercizio della libertà di espressione. L'applicazione delle disposizioni riviste del codice penale ha condotto a molti proscioglimenti, sebbene continuino a verificarsi processi a persone che esprimono opinioni non violente. Diverse persone detenute in carcere per espressione non violenta di opinione, ai sensi di disposizioni oramai abolite, sono state rilasciate.

Considerevoli progressi sono stati raggiunti nel settore della libertà di manifestazione e di assemblea pacifica, nei quali diverse restrizioni sono state eliminate. Ciò nonostante, in taluni casi di manifestazione pacifica, le autorità hanno fatto un uso sproporzionato della forza.

Per quanto concerne la libertà di associazione, alcune restrizioni sono state attenuate, ma le associazioni sono ancora soggette a procedure laboriose. Continuano a verificarsi casi di procedimenti contro associazioni e in particolare contro i difensori dei diritti umani.

La legge sui partiti politici è stata modificata per rendere più difficile l'interdizione di un partito politico. Tuttavia, l'HADEP è stato bandito dalla Corte costituzionale e il DEHAP è oggetto di procedimenti in vista dell'interdizione.

Per quanto concerne la libertà di culto, i cambiamenti introdotti dal pacchetto di riforme non hanno ancora prodotto gli effetti desiderati. Gli organi esecutivi continuano ad adottare un'interpretazione molto restrittiva delle disposizioni in materia, di modo che la libertà di religione è soggetta a serie limitazioni in rapporto ai livelli europei. Questo è, in particolare, il caso dell'assenza di personalità giuridica, istruzione e formazione del personale ecclesiastico, nonché del pieno godimento dei diritti di proprietà delle comunità religiose.

Sono state prese misure per rimuovere il bando sulla trasmissione radiotelevisiva e sull'insegnamento di lingue diverse dal turco. Le riforme finora adottate in questi settori hanno prodotto pochi effetti pratici.

L'eliminazione dello stato di emergenza nel sud-est del paese ha in generale alleviato le tensioni tra la popolazione. C'è stata una maggiore tolleranza per gli eventi culturali. Il programma per il ritorno nei villaggi procede secondo un ritmo molto lento. Seri sforzi sono necessari per fronteggiare i problemi delle persone dislocate all'interno del paese, lo sviluppo socio-economico della regione e i diritti culturali in generale.

Nelle conclusioni del Consiglio europeo di Salonicco e del partenariato di adesione, la Turchia è incoraggiata a sostenere strenuamente gli sforzi del Segretario generale dell'ONU per la soluzione del problema di Cipro. La Turchia ha espresso, in diverse occasioni, il proprio sostegno per una soluzione della questione cipriota. Essa ha indicato che un accordo che mira a stabilire un'unione doganale con la parte settentrionale di Cipro non entrerà in vigore.

Le relazioni tra la Turchia e la Grecia sono progressivamente migliorate. Stanno proseguendo gli sforzi per mettere in pratica le nuove misure volte a sviluppare la fiducia reciproca. Anche i contatti esploratori tra i due ministri degli esteri, aventi come oggetto l'Egeo, sono proseguiti.

La Turchia ha deciso di dare il suo accordo, in quanto membro della NATO, alle modalità di partecipazione di alleati non europei ad operazioni condotte dall'UE utilizzando risorse NATO. Ciò ha risolto un problema che aveva fino ad allora ostacolato l'effettivo lancio della Politica europea di sicurezza e difesa.

Complessivamente, negli ultimi dodici mesi, la Turchia ha compiuto ulteriori sforzi legislativi di grande rilevanza, che rappresentano progressi significativi verso il rispetto dei criteri di Copenaghen. La Turchia dovrebbe trattare le questioni in sospeso evidenziate nella presente relazione, con particolare attenzione al rafforzamento dell'indipendenza e del funzionamento del settore giudiziario, al quadro generale per l'esercizio delle libertà fondamentali (associazione, espressione e religione), all'ulteriore allineamento delle relazioni fra il settore civile e militare con la pratica europea, alla situazione nel sud-est e ai diritti culturali. La Turchia dovrebbe assicurare una piena ed effettiva attuazione delle riforme per garantire ai suoi cittadini di poter godere dei diritti umani e delle libertà fondamentali in linea con le norme europee.

Inoltre, la Turchia dovrebbe fornire un deciso sostegno agli sforzi per raggiungere una soluzione globale del problema di Cipro.

La Turchia ha considerevolmente migliorato il funzionamento della sua economia di mercato, mentre restano squilibri macroeconomici. Ulteriori passi decisivi verso la stabilità macroeconomica e le riforme strutturali aumenteranno anche la capacità turca di far fronte alla pressione competitiva e alle forze di mercato all'interno dell'Unione.

La stabilità economica e la prevedibilità sono aumentate grazie ad un costante calo delle pressioni inflazionistiche, sebbene queste restino ancora elevate, e alla modernizzazione delle norme e delle istituzioni relative al mercato turco. Gli effetti positivi delle riforme strutturali adottate e gradualmente attuate hanno consentito di contrastare gli effetti della crisi irachena senza che si producesse un arretramento economico. Le agenzie indipendenti di regolamentazione e controllo hanno giocato un ruolo cruciale in questo senso. Il controllo del settore finanziario è stato rafforzato e sono state gettate le basi per una moderna legislazione sugli investimenti esteri diretti. La trasparenza e l'efficienza della gestione della finanza pubblica sono migliorate.

L'attuale processo di riforme dovrebbe essere mantenuto. La disciplina fiscale e una politica economica orientata alla stabilità sono pietre angolari per rafforzare la fiducia nei mercati e la sostenibilità delle finanze pubbliche. Al fine di raggiungere un'economia ben equilibrata e solida, il processo di disinflazione deve essere mantenuto. La ristrutturazione del settore bancario non è ancora sufficientemente avanzata e il processo di allineamento del controllo nel settore e delle norme prudenziali con le norme internazionali dovrebbe essere completato. La privatizzazione di banche ed imprese di proprietà statale, così come la deregolamentazione devono essere accelerate e le distorsioni strutturali dovrebbero essere fronteggiate. Investimenti pubblici e privati sufficienti per usi produttivi e una particolare attenzione alla formazione sono importanti per aumentare la competitività e la potenziale crescita dell'economia. Occorre incoraggiare l'afflusso di investimenti esteri diretti mediante l'eliminazione delle barriere ancora esistenti.

L'allineamento della Turchia è progredito nella maggior parte dei settori, ma resta in una fase iniziale in molti capitoli. Esso è più avanzato nei capitoli relativi all'unione doganale CE-Turchia, ma a tal riguardo la Turchia non sta completamente soddisfacendo i suoi obblighi. L'allineamento é ugualmente più avanzato in settori in cui esistono altri obblighi internazionali simili all'acquis. Ulteriori lavori legislativi sono necessari in tutti i settori e la Turchia dovrebbe concentrarsi sull'attuazione del suo programma nazionale per l'adozione dell'acquis, in linea con le priorità del partenariato di adesione, in maniera più costante in tutti i capitoli. Inoltre, la nuova legislazione non dovrebbe allontanarsi dall'acquis.

In materia di libera circolazione dei beni, la Turchia ha compiuto progressi, in particolare per quanto concerne la legislazione specifica di settore, ma sono necessari sforzi sostanziali in termini sia di allineamento che di attuazione della legislazione, di "nuovo e vecchio approccio", sulla sicurezza dei prodotti e le specifiche dei prodotti, per quanto riguarda al tempo stesso i prodotti alimentari industriali e trasformati, compresa la sicurezza alimentare. Si sono verificati solo progressi limitati nella messa a punto di meccanismi e istituzioni per la valutazione della conformità e per il controllo del mercato; inoltre, il sistema di metrologia giuridica ha bisogno di essere rafforzato. Mediante modifiche della legge sui mercati pubblici, la Turchia ha ridotto il livello di osservanza dell'acquis. Nel breve periodo, il paese dovrebbe cercare di adottare strumenti per la rimozione delle barriere tecniche al commercio. Molto lavoro resta da svolgere per garantire la corretta attuazione dell'acquis e il rispetto degli obblighi che scaturiscono dalla decisione sull'unione doganale, applicabile a partire dal 31 dicembre 2000.

Per quanto concerne la libera circolazione delle persone, sono stati registrati alcuni progressi nel periodo di riferimento, principalmente nel settore della libera circolazione dei lavoratori, ma l'allineamento della Turchia resta limitato. Riguardo alla libera circolazione dei servizi, la Turchia ha compiuto alcuni progressi in relazione al settore bancario, ai servizi d'investimento e ai mercati dei valori mobiliari. Nel campo dei servizi professionali, sono stati compiuti progressi limitati. Nel settore assicurativo, è necessario uno sforzo sostanziale per armonizzare la legislazione con l'acquis e rafforzare le capacità amministrative. Gli sforzi per adottare la legislazione sulla protezione dei dati dovrebbe proseguire e si dovrebbe adottare un'ulteriore legislazione concernente i servizi informatici conformemente all'acquis. In materia di libera circolazione dei capitali, l'allineamento con l'acquis sta compiendo progressi, in particolare per quanto concerne la liberalizzazione dei movimenti dei capitali, ma ulteriori sforzi sono necessari.

Nonostante le misure prese negli anni precedenti, l'allineamento nel settore del diritto societario, compresi i diritti di proprietà intellettuale ed industriale, resta limitato. Occorrono misure sia legislative che applicative per combattere la pirateria e la violazione dei diritti di proprietà intellettuale ed industriale. Per quanto concerne la concorrenza, sono necessari sforzi per consolidare le disposizioni del controllo degli aiuti di stato e per stabilire un'autorità di controllo degli stessi.

Per quanto concerne l'agricoltura, sono stati compiuti alcuni progressi nei settori veterinario e fitosanitario, particolarmente per quanto riguarda il controllo delle malattie degli animali, l'identificazione e la registrazione degli animali bovini e di organismi nocivi per le patate. Saranno necessari ulteriori sforzi sostanziali volti ad aumentare le capacità amministrative, a migliorare i sistemi di controllo e ispezione e a modernizzare gli stabilimenti per le trasformazioni alimentari, se si vuole raggiungere una completa osservanza in questi settori. Si dovrebbe mettere a punto una strategia per lo sviluppo rurale. Nel settore della pesca, sono stati compiuti progressi limitati, ma alcuni lavori preparatori, specialmente nel settore dell'ispezione e del controllo, devono essere completati. Tuttavia, l'allineamento della legislazione cruciale con l'acquis e la riforma istituzionale restano ancora da realizzare.

In materia di trasporti, i progressi restano molto limitati. In alcuni settori, in particolare nei trasporti stradali e nella sicurezza marittima, il livello di allineamento raggiunto dipende dalla trasposizione di varie convenzioni internazionali. Sforzi sostanziali sono necessari nel settore della sicurezza marittima e dei trasporti stradali e ferroviari. Progressi limitati sono stati raggiunti nel settore fiscale, sia in termini di legislazione che di capacità amministrative. Per quanto riguarda la legislazione, è necessario un ulteriore allineamento nel settore dell'IVA, in cui si dovrebbe prestare la dovuta attenzione alla portata delle esenzioni e all'applicazione di aliquote ridotte. Per quanto riguarda le accise, nonostante sia stato raggiunto un certo ravvicinamento per i dazi sull'alcool e il tabacco, i diritti applicati sono pur sempre inferiori ai minimi UE. La Turchia ha anche bisogno di attuare il regime di sospensione dei diritti.

La Turchia ha compiuto alcuni progressi in tutti i settori statistici, ma sono necessari maggiori sforzi, al fine di soddisfare le principali richieste per quanto concerne l'allineamento. L'attuale legislazione ha bisogno di essere portata in linea con l'acquis, al fine di attuare i principi fondamentali dell'imparzialità e dell'affidabilità dei dati, della trasparenza delle statistiche e della segretezza dei dati personali. Nel settore della politica sociale e dell'occupazione, la Turchia ha compiuto alcuni progressi. Le capacità amministrative sono state rafforzate e sono state adottate misure per promuovere la parità dei diritti tra uomini e donne nella legislazione sul lavoro e nella politica per l'occupazione. Ulteriori sforzi sono necessari nei settori del dialogo sociale e della salute e sicurezza. Per quanto concerne l'energia, sono stati raggiunti progressi significativi mediante l'adozione di varie disposizioni di attuazione delle leggi quadro sui mercati dell'elettricità e del gas. Anche l'allineamento nei settori dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili ha compiuto progressi. In tutti i settori energetici, sono necessari ulteriori sforzi per assicurare il completamento dell'allineamento.

Nel settore della politica industriale, la Turchia ha compiuto progressi nell'ambito della riforma del settore pubblico, così come con l'adozione di una nuova legge sugli investimenti esteri diretti. Ulteriori sforzi sono necessari per ristrutturare le imprese di proprietà statale. La ristrutturazione dell'industria dell'acciaio resta un'assoluta priorità. La Turchia ha compiuto alcuni progressi per quanto concerne la politica delle piccole e medie imprese. L'introduzione di procedure semplificate per registrare e costituire una società è uno sviluppo positivo. La Turchia è ben dotata di centri di sviluppo tecnologico. La completa associazione della Turchia al sesto programma quadro dimostra un impegno positivo nei settori della scienza e della ricerca, sebbene la partecipazione del paese ai programmi UE abbia avuto inizio solo di recente. La Turchia dovrebbe elevare i livelli di investimento nella scienza e nella ricerca. Alcuni progressi sono stati raggiunti nel settore dell'istruzione e della formazione. La Turchia dovrebbe aumentare i suoi sforzi per completare la partecipazione a tre programmi comunitari e garantire l'attuazione delle relative misure.

Nonostante alcuni progressi, l'allineamento legislativo con l'acquis delle telecomunicazioni è ancora insufficiente ed ulteriori sforzi sono necessari, in particolare per quanto concerne i servizi universali, la numerazione, il noleggio di linee e la protezione dei dati. Si dovrebbe migliorare l'attuazione e l'applicazione dell'attuale legislazione. Notevoli sforzi sono necessari per liberalizzare i mercati dei servizi postali. La Turchia ha compiuto progressi legislativi per quanto riguarda la politica culturale e dell'audiovisivo, in particolare mediante l'autorizzazione alla trasmissione di programmi radiotelevisivi anche in lingue diverse dal turco. Tuttavia, sono necessari sforzi sostanziali per l'allineamento con l'acquis e la Turchia è incoraggiata ad adottare misure di attuazione sulla diffusione radiotelevisiva in altre lingue.

Nel settore della politica regionale, alcuni progressi sono stati realizzati a partire dall'ultima relazione periodica, ma notevoli sforzi sono ancora necessari per assicurare l'attuazione della politica regionale a livello centrale e locale. Occorre creare istituzioni appropriate e dotate di adeguate risorse umane e finanziarie. In materia ambientale, la Turchia ha compiuto progressi limitati in una serie di settori e complessivamente il livello di allineamento con l'acquis resta basso nella maggior parte di essi. Maggior sforzi sono necessari in materia sia di legislazione che di attuazione per quanto riguarda tutti gli aspetti della politica ambientale.

L'allineamento in materia di salute e protezione dei consumatori ha compiuto passi avanti, in particolare grazie all'adozione di una legge quadro. Tuttavia, un effettivo regime di sorveglianza sulla sicurezza dovrebbe essere stabilito e risorse adeguate sono necessarie per assicurare un elevato livello di protezione dei consumatori. Nell'adozione delle strategie iniziali per l'allineamento nel settore della giustizia e degli affari interni, la Turchia ha compiuto importanti progressi. La cooperazione è migliorata in molti settori, quali la lotta all'immigrazione clandestina e alla criminalità organizzata. La Turchia dovrebbe iniziare l'attuazione delle strategie già adottate ed intensificare gli sforzi per allineare il suo quadro giuridico ed istituzionale. Essa dovrebbe avviare i negoziati per un accordo di riammissione con l'Unione europea.

Nell'ambito del capitolo relativo all'unione doganale si dovrebbe dare priorità alle seguenti questioni in sospeso: legislazione sugli aspetti doganali di controllo; beni contraffatti e oggetti di pirateria; beni culturali e legislazione non doganale relativa all'applicazione delle disposizioni doganali sulle zone franche e ai regimi economici. Le capacità amministrative sono state migliorate, ma la Turchia dovrebbe continuare a rafforzare la cooperazione interistituzionale, i controlli a posteriori e i controlli alle frontiere, al fine di raggiungere una soddisfacente attuazione ed applicazione della legislazione già allineata.

La Turchia ha compiuto progressi molto limitati nelle relazioni esterne, nell'ambito delle quali restano da soddisfare obblighi che sono in sospeso da tempo, in particolare nel settore del sistema generalizzato delle preferenze. Nel contesto degli accordi bilaterali, la Turchia dovrebbe proseguire gli sforzi per concludere accordi di libero scambio con quei partner con cui l'UE detiene tali accordi. Nel settore della politica estera e di sicurezza comune, la posizione della Turchia ha continuato ad allinearsi con quella dell'UE. La Turchia dovrebbe assicurare che le sue politiche e pratiche nazionali siano conformi alle posizioni comuni dell'UE e garantire che tutte le sanzioni e le misure restrittive possano essere adeguatamente attuate.

A causa del ritardo nell'adozione della legge sulla gestione e sul controllo finanziario pubblico, sono stati registrati pochi progressi nel settore del controllo finanziario. La Turchia dovrebbe adottare questa legge e concentrarsi sul miglioramento della trasparenza del bilancio e sulle norme contabili ed attuare la nuova struttura codificata del bilancio.

In molti settori l'attuazione è debole. La capacità amministrativa nei diversi settori deve essere rafforzata per garantire che l'acquis sia attuato ed applicato in maniera effettiva. In taluni casi, la riforma amministrativa dovrebbe interessare la creazione di nuove strutture, per esempio nel settore degli aiuti di Stato e dello sviluppo regionale. Laddove sono stati istituiti nuovi organismi di regolamentazione, si dovrebbe assicurare la loro autonomia e dotarli di personale e risorse finanziarie sufficienti.

Allegato 3: Convenzioni sui diritti dell'uomo ratificate dai paesi candidati

(situazione alla fine di ottobre 2003)

>SPAZIO PER TABELLA>

1 Non ancora notificato al Consiglio d'Europa.

Allegato 4: Progetti di gemellaggio e valutazioni da parte dei pari

>SPAZIO PER TABELLA>

Valutazioni da parte dei pari realizzate dall'ufficio TAIEX della Commissione europea

Ottobre 2002 - Settembre 2003

>SPAZIO PER TABELLA>

Note:

1 Analisi dei rischi e controllo dei punti critici; sorveglianza del mercato, metrologia

2 Servizi finanziari

3 Base di dati relativa a bovini, quote latte, stabilimenti veterinari, vino, alimenti per animali, benessere degli animali, zoonosi, classificazione delle carcasse bovine, agenzie di pagamento, meccanismi di scambio (non tutti i punti in tutti i paesi)

4 Trasporto marittimo, stradale e ferroviario

5 Malattie trasmissibili

6 Servizi postali

7 Controllo e prevenzione dell'inquinamento industriale, protezione della natura, qualità dell'acqua

8 Giustizia e affari interni, compresi i seguenti punti: attuazione del piano d'azione di Schengen e frontiere esterne, settore giudiziario, diritto d'asilo, stupefacenti, politica dei visti, riciclaggio di denaro sporco, lotta alla criminalità economica e finanziaria, frode e corruzione, cooperazione di polizia, contraffazione dell'euro

Valutazioni da parte dei pari realizzate da TAIEX: numero di esperti mobilitati per Stato membro

Stato membro // Numero totale di esperti mobilitati

//

Austria // 22

Belgio // 20

Danimarca // 47

Finlandia // 31

Francia // 48

Germania // 47

Grecia // 7

Irlanda // 30

Italia // 19

Lussemburgo // 4

Paesi Bassi // 45

Portogallo // 18

Spagna // 18

Svezia // 25

Regno Unito // 71

//

Totale // 452

Nota: Le cifre si riferiscono al numero totale di esperti mobilitati, non al totale degli esperti utilizzati.

Allegato 5: Stato d'avanzamento dei negoziati

(situazione al 31 ottobre 2003)

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 6: Principali indicatori statistici (2002)

>SPAZIO PER TABELLA>

Fonti : Eurostat sulla base di fonti nazionali.

(1) 2001

(2) 1999

(3) Questa cifra è un'approssimazione basata sullo SPA calcolato per l'UE a 15; lo SPA non è ancora disponibile in questa fase sulla base dell'UE a 25.

>SPAZIO PER TABELLA>

Fonti : Eurostat sulla base di fonti nazionali.

(1) 2001

(2) 2000

(3) 1999

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