52000DC0698

Relazione della Commissione - Undicesima relazione annuale sui Fondi strutturali (1999) /* COM/2000/0698 def. */


RELAZIONE DELLA COMMISSIONE Undicesima relazione annuale sui Fondi strutturali (1999)

La presente relazione è stata elaborata dalla Direzione generale Politica regionale della Commissione europea, in collaborazione con le Direzioni generali Occupazione e affari sociali, Agricoltura e Pesca nonché con il contributo del Segretariato generale e delle Direzioni generali Affari economici e finanziari, Imprese, Concorrenza, Energia e trasporti, Ambiente, Ricerca, Mercato interno, Istruzione e cultura, Bilancio, Controllo finanziario e dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode.

In seguito all'introduzione dell'euro il 1° gennaio 1999, è stato deciso, per fini di coerenza, di esprimere in euro gli importi che figurano nella presente relazione, anche se le operazioni sono antecedenti a tale data. Il simbolo « EUR » utilizzato nella relazione si riferisce all'ecu per gli importi relativi al periodo fino al 31 dicembre 1998 e all'euro a partire dal 1° gennaio 1999.

INDICE

INTRODUZIONE

A. Sintesi generale

B. una relazione all'insegna delle azioni a favore della parità tra uomini e donne

CAPITOLO 1 : EVENTI SALIENTI DEL 1999:

1.1. Preparazione del periodo di programmazione 2000-2006

1.1.1. L'accordo di Berlino, quadro di riferimento delle politiche strutturali per il periodo 2000-2006

1.1.2. L'adozione dei nuovi regolamenti sui Fondi strutturali (2000-2006)

1.1.3. le proposte di orientamenti per le iniziative comunitarie 2000-2006

1.1.4. L'elaborazione dei programmi 2000-2006: le prime tappe

1.2. Approfondimento delle priorità tematiche della coesione

1.2.1. La strategia europea per l'occupazione: un'integrazione più incisiva negli interventi dei Fondi

1.2.2. Una nuova carta per gli aiuti di Stato a finalità regionale

1.2.3. I progressi in materia di assetto del territorio

1.3. Prolungamento di azioni recenti

1.3.1. Patti territoriali per l'occupazione: bilancio provvisorio e conferenza di

divulgazione

1.3.2. Il proseguimento dei lavori metodologici per la valutazione dei programmi

Capitolo 2 : Attuazione ed esecuzione dei programmi negli Stati membri

2.1. Presentazione generale degli obiettivi e delle iniziative comunitarie

2.1.1. Programmi adottati nel 1999

2.1.2. panoramica generale dell'attuazione

2.1.3. Attuazione degli obiettivi 1 (regioni in ritardo di sviluppo) e 6 (regioni a scarsa densità di popolazione)

2.1.4. Attuazione dell'obiettivo 2 (regioni in fase di riconversione industriale)

2.1.5. attuazione degli obiettivi 3 e 4 (risorse umane e mercato del lavoro)

2.1.6. attuazione dell'obiettivo 5a (adeguamento delle strutture agricole e della pesca)

2.1.7. attuazione dell'obiettivo 5b (sviluppo delle zone rurali)

2.1.8. attuazione delle iniziative comunitarie

2.1.9. azioni innovative ed assistenza tecnica

2.2. Presentazione per Stato membro

2.2.1. BELGIO

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.2. DANIMARCA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.3. GERMANIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.4. GRECIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.5. SPAGNA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.6. FRANCIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.7. IRLANDA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.8. ITALIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.9. LUSSEMBURGO

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.10. PAESI BASSI

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.11. AUSTRIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.12. PORTOGALLO

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.13. FINLANDIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.13. SVEZIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

2. Le iniziative comunitarie

2.2.14. REGNO UNITO

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi nel Regno Unito

2. Le iniziative comunitarie

CAPITOLO 3: VALUTAZIONE E ANALISI DELL'IMPATTO DEI FONDI STRUTTURALI

3.1. Valutazione ex ante e nuova programmazione degli obiettivi 1 e 3, dei programmi di sviluppo rurale e dello SFOP

3.2. Bilancio dell'esperienza dei periodi precedenti

3.2. Valutazioni tematiche

CAPITOLO 4: ESECUZIONE DEL BILANCIO, CONTROLLO FINANZIARIO E VERIFICA DELL'ADDIZIONALITÀ

4.1. Esecuzione del bilancio nel 1999 per tutti i periodi di programmazione

4.2. Controlli effettuati dai servizi dei Fondi, dal Controllo finanziario e dall'UCLAF/OLAF

4.3. Verifica dell'addizionalità

CAPITOLO 5: COORDINAMENTO CON GLI ALTRI STRUMENTI FINANZIARI

5.1. Coordinamento con il Fondo di coesione

5.2. Coordinamento con la Banca europea per gli investimenti (BEI)

5.3. Coordinamento con il Fondo europeo per gli investimenti (FEI)

5.4. Meccanismo finanziario dello Spazio economico europeo (SEE)

5.5. Coordinamento con i programmi di istruzione e formazione

5.6. Coordinamento con il contributo finanziario nel settore delle reti transeuropee (RTE)

CAPITOLO 6: COMPATIBILITÀ E SINERGIA CON LE ALTRE POLITICHE COMUNITARIE

6.1. Fondi strutturali, politica agricola comune (PAC) e politica comune della pesca

6.2. Fondi strutturali e ambiente

6.3. Fondi strutturali e politica imprenditoriale

6.4. Fondi strutturali, ricerca e sviluppo tecnologico (RST)

6.5. Fondi strutturali e reti transeuropee (RTE)

6.6. Fondi strutturali, cultura e turismo

6.7. Fondi strutturali e politica di concorrenza

6.8. Fondi strutturali e trasparenza degli appalti pubblici

CAPITOLO 7: DIALOGO INTERISTITUZIONALE, DIALOGO CON LE PARTI ECONOMICHE E SOCIALI, INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

7.1. Dialogo interistituzionale

7.1.1. Dialogo con il Parlamento europeo

7.1.2. Pareri dei comitati dei Fondi strutturali

7.1.3. Dialogo con il Comitato economico e sociale

7.1.4. Dialogo con il Comitato delle regioni

7.2. Dialogo con le parti economiche e sociali

7.3. Informazione e comunicazione, scambio di esperienze

Allegati (volume II)

Allegato 1: Esecuzione finanziaria 1994-1999 per obiettivo

Allegato 2: Esecuzione finanziaria 1994-1999 delle iniziative comunitarie

Allegato 3: Esecuzione finanziaria 1994-1999 delle misure transitorie e azioni innovative

Allegato 4: Progetti pilota e azioni innovative

Allegato 5: Grandi progetti 1994-1999

Allegato 6: Esecuzione degli stanziamenti nel 1999 per voce di bilancio (esclusi disimpegni e riporti)

Allegato 7: Esecuzione dei programmi per Stato membro (obiettivi e iniziative comunitarie) - 1999 nell'ambito della programmazione 1994-1999

Sigle e abbreviazioni

INTRODUZIONE

A. Sintesi generale

La presente relazione trova la sua ragion d'essere nel disposto dell'articolo 16 del regolamento quadro (CEE) n. 2052/88 sui Fondi strutturali, modificato, quale precisato dall'articolo 31 del regolamento (CEE) n. 4253/88 sul coordinamento dei Fondi, modificato. Il suo scopo consiste nel presentare l'applicazione della regolamentazione sui Fondi strutturali nel corso del 1999 e, in particolare, il perseguimento dei rispettivi obiettivi da 1 a 6 e delle iniziative comunitarie. La struttura della relazione risponde ovviamente ad esigenze regolamentari, anche se per taluni aspetti è andata evolvendosi.

L'innovazione introdotta nella settima relazione annuale (1995) che consisteva nel trattare un tema orizzontale che permei l'intera relazione è stata riconfermata. Quest'anno il tema presentato è quello delle azioni a favore della parità tra uomini e donne. Inoltre, in linea con il criterio seguito per il 1997 e il 1998, si è cercato di ridurre il volume della relazione, che anche per il 1999 si limita quindi a riportare i fatti che hanno maggiormente caratterizzato l'anno nel settore dei Fondi strutturali e ad illustrare in modo esaustivo i dati riguardanti l'esecuzione finanziaria dei programmi negli allegati. Oltre ai capitoli corrispondenti alle esigenze regolamentari, il capitolo 1 presenta in una dozzina di pagine i principali eventi del 1999, fra cui la preparazione del prossimo periodo di programmazione 2000-2006.

L'anno 1999

L'attività dell'anno in esame nel campo della politica di coesione economica e sociale, finanziata dai Fondi strutturali, può essere riassunta secondo i tre grandi temi indicati in appresso.

1. La conclusione del periodo 1994-1999

Ultimo anno del periodo di programmazione, il 1999 ha sancito la completa esecuzione dei programmi. Nel corso dell'anno è stato quindi deciso un numero molto limitato di nuovi interventi.

Nel 1999 sono stati operati complessivamente, per i vari obiettivi, solo 5 nuovi interventi. Si tratta di due programmi operativi dell'obiettivo 1 (regioni in ritardo di sviluppo), di cui uno riguarda i patti territoriali per l'occupazione in Spagna, l'altro un programma di sviluppo di autobus ecologici in Grecia. Inoltre, sono state approvate anche tre sovvenzioni globali a favore dell'Italia. I 5 nuovi interventi nel loro complesso rappresentano solo lo 0,1% dei contributi dei Fondi per il periodo.

Parallelamente, nel corso dell'anno sono stati adottati anche 24 piccoli programmi a titolo delle iniziative comunitarie: si tratta di due programmi INTERREG II C (cooperazione transnazionale), di cui uno relativo allo spazio atlantico e l'altro alla lotta contro la siccità in Grecia; tutti gli altri 22 programmi riguardano l'iniziativa PMI.

Come già registrato nel 1997 e nel 1998, anche il 1999 è stato caratterizzato da una notevole accelerazione nell'esecuzione degli stanziamenti, che in molti casi ha consentito di recuperare i ritardi accusati nel corso dei primi anni del periodo di programmazione. Tale accelerazione ha riguardato sia i programmi d'iniziativa nazionale (QCS/DOCUP), sia le iniziative comunitarie.

Ne consegue che, per quanto riguarda i QCS/DOCUP, alla fine dell'anno (che costituisce quindi anche la fine del periodo) è stato impegnato il 99% dei contributi totali dei Fondi. Grazie alla notevole accelerazione impressa agli impegni, nel solo 1999 è stato registrato il 21% di tutti gli impegni dal 1994. Allo stesso modo, alla fine dell'anno è stato versato il 75% degli stanziamenti di pagamento. Si tenga presente che i pagamenti in loco per il periodo 1994-1999 potranno essere scaglionati fino al 31 dicembre 2001.

Come nel 1998, gli obiettivi 1 (regioni in ritardo di sviluppo) e 3 (lotta contro la disoccupazione e l'esclusione) hanno registrato i migliori tassi di esecuzione. A titolo di esempio, l'obiettivo 1, che assorbe i 2/3 della disponibilità globale dei Fondi, fa registrare un tasso di esecuzione degli impegni quasi completo (99%) ed un tasso dei pagamenti del 78%. Gli obiettivi 2 (zone in riconversione industriale), 4 (mercato del lavoro) e 5b (zone rurali) riportano invece un tasso di esecuzione dei pagamenti meno elevato.

Si tenga presente che, come nel 1998, gli Stati membri che registrano i migliori tassi di esecuzione degli stanziamenti sono i paesi meno prosperi dell'Unione che costituiscono anche i principali beneficiari dei Fondi: Spagna, Portogallo, Irlanda, Grecia. D'altro canto, altri Stati membri tra i più prosperi dell'Unione accusano ancora un ritardo.

Anche per le iniziative comunitarie (IC) si è registrata una notevole accelerazione nell'esecuzione, al cui impulso hanno contribuito le ridistribuzioni finanziarie effettuate nel 1998. Alla fine dell'anno, era stato impegnato il 95% circa degli stanziamenti totali disponibili per l'anno e ne era stato versato il 57%, con un rilevante miglioramento rispetto agli anni precedenti. In materia di esecuzione si osservano ancora disparità tra le varie iniziative comunitarie: RESIDER, RECHAR, ADAPT, OCCUPAZIONE e PESCA registrano i tassi di esecuzione più elevati.

2. Un approfondimento di alcuni temi prioritari

Seguendo la stessa linea degli anni precedenti, nel 1999 la Commissione si è impegnata ad imprimere nuovo impulso a certe sue azioni e priorità. In particolare ci si è concentrati sul mantenimento e sulla promozione dell'occupazione. nel 1999 è stata consolidata la strategia europea per l'occupazione, presentata in occasione del Consiglio europeo straordinario di Lussemburgo svoltosi nel novembre 1997. È stato effettuato un riesame completo dei piani d'azione nazionali per l'occupazione, che si è tradotto in alcune raccomandazioni agli Stati membri sul modo di assolvere nel modo migliore possibile i loro impegni. Gli orientamenti in materia di occupazione adottati nel 1998 dalla Commissione, nel 1999 sono stati rielaborati per tener conto di nuovi obiettivi, quali la formazione lungo tutto l'arco della vita, l'accesso alla società dell'informazione, il coinvolgimento delle parti sociali nell'organizzazione del lavoro e l'integrazione della parità tra uomini e donne nei programmi. Nella sua risoluzione sugli orientamenti in materia di occupazione, il Consiglio ha sottolineato il ruolo dei Fondi strutturali, e in particolare del FSE, a favore degli obiettivi della strategia europea per l'occupazione. Per questo motivo, il regolamento sui Fondi strutturali per il periodo 2000-2006 dispone che gli Stati membri integrino nei loro programmi gli orientamenti in materia di occupazione e, più in generale, i principi enunciati nella strategia europea per l'occupazione.

In un altro settore, dopo l'adozione degli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, la Commissione ha invitato gli Stati membri a notificarle un progetto di carta nazionale degli aiuti regionali che precisi le regioni proposte a titolo delle deroghe previste dal trattato, nonché i massimali d'intensità degli aiuti agli investimenti o degli aiuti alla creazione di posti di lavoro connessi con investimenti. Le carte degli aiuti di Stato per 4 Stati membri sono state approvate alla fine dell'anno.

Nel febbraio 1999 si è svolto a Bruxelles un seminario conclusivo in materia di assetto territoriale e in occasione del Consiglio informale di Potsdam tenutosi in maggio è stata adottata la versione finale dello SSSE (schema di sviluppo dello spazio europeo), delle cui opzioni proposte si tiene conto nelle nuove programmazioni per il periodo 2000-2006.

3. Gli ultimi preparativi del periodo 2000-2006

Dopo le proposte di regolamenti sui Fondi strutturali definite dalla Commissione nel 1998, il 1999 è stato un anno cruciale per la preparazione concreta del periodo 2000-2006, tenuto conto delle numerose decisioni adottate.

In occasione del Consiglio europeo straordinario di Berlino del 24 e 25 marzo 1999, i Capi di Stato e di governo sono pervenuti ad un accordo sull'Agenda 2000, che fissa le prospettive finanziarie dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione per il periodo 2000-2006 nel suo complesso. Sono state decise quindi le dotazioni globali per ciascun Fondo strutturale e ogni singolo obiettivo. Inoltre, i Capi di Stato e di governo hanno anche concordato la dotazione per gli aiuti strutturali a favore dei paesi candidati all'adesione per il periodo 2000-2006.

Inoltre, le proposte di regolamenti, presentate dalla Commissione nel marzo 1998, dopo essere state oggetto di ampi dibattiti ed esami tra le diverse istituzioni comunitarie sono state adottate dal Consiglio nei mesi di maggio e giugno 1999: il regolamento relativo al FEAOG è stato adottato il 17 maggio; l'insieme dei regolamenti sui Fondi strutturali, compreso quello concernente le disposizioni generali, è stato adottato il 21 giugno e 12 luglio 1999. Ognuno di questi regolamenti si applica, per gli stanziamenti del periodo di programmazione 2000-2006, a decorrere dal 1° gennaio 2000. Il 21 giugno il Consiglio ha adottato anche i regolamenti che istituiscono i nuovi strumenti di preadesione: si tratta del regolamento relativo all'ISPA (strumento per le politiche strutturali di preadesione), del regolamento relativo al SAPARD (strumento di sostegno comunitario per misure di preadesione a favore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale) e del regolamento di coordinamento dell'aiuto di preadesione.

In seguito all'adozione dei nuovi regolamenti e nel quadro fissato dall'Agenda 2000, il 1° luglio 1999 la Commissione ha approvato alcune decisioni che riguardano la ripartizione indicativa per Stato membro degli stanziamenti d'impegno per ciascun obiettivo, le dotazioni assegnate a ciascuna iniziativa comunitaria, l'elenco delle regioni ammissibili all'obiettivo 1 (comprese le regioni che beneficiano del sostegno transitorio), il massimale di popolazione per Stato membro nel quadro dell'obiettivo 2.

Il regolamento generale sui Fondi strutturali precisa che gli Stati membri dispongono di un termine di quattro mesi dalla definizione degli elenchi delle regioni ammissibili agli obiettivi 1 e 2 per trasmettere alla Commissione i progetti di documenti di programmazione (i «piani»). Dato che l'elenco delle regioni ammissibili all'obiettivo 1 è stato approvato il 1° luglio 1999 per l'Unione nel suo complesso, gran parte dei piani a titolo di detto obiettivo è pervenuta alla Commissione prima del 31 dicembre 1999. La Commissione ha subito giudicato ricevibile la maggior parte di essi, fatto che ha consentito di avviare i negoziati con le autorità di ciascuno Stato membro: pertanto, nel primo trimestre del 2000 è stato possibile adottare alcuni programmi a titolo dell'obiettivo 1. Per quanto riguarda l'obiettivo 2, gli elenchi delle zone ammissibili sono stati definiti meno celermente, dati il carattere più complesso dei criteri e le specificità nazionali di cui tener conto. Per questo motivo, al 31 dicembre 1999 non era pervenuto alla Commissione alcun piano a titolo dell'obiettivo 2. Cionondimeno tutti i piani attinenti a questo obiettivo sono stato trasmessi tra il mese di gennaio e la fine di aprile 2000, con la rilevante eccezione dell'Italia.

B. una relazione all'insegna delle azioni a favore della parità tra uomini e donne

Da quattro anni la relazione annuale sui Fondi strutturali affronta un tema orizzontale, comune ai quattro Fondi. I temi trattati sono stati l'aspetto ambientale degli interventi (1995), il sostegno allo sviluppo tecnologico delle regioni (1996), le azioni a favore delle PMI (1997), lo sviluppo locale (1998). Quest'anno la relazione si propone di analizzare le azioni a favore della parità tra uomini e donne. Più precisamente, si tratta di valutare i miglioramenti apportati all'integrazione di questa priorità politica nei programmi dei Fondi.

Il principio di parità tra uomini e donne («pari opportunità»)

Parità tra uomini e donne nel trattato

La parità tra uomini e donne costituisce un principio fondamentale della democrazia e del rispetto della persona. L'Unione è stata la forza trainante nella promozione delle pari opportunità per donne e uomini. Il trattato di Amsterdam rafforza la base d'azione a favore della parità tra uomini e donne. L'articolo 141 fornisce una base giuridica specifica per l'adozione di misure che assicurino l'applicazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, compreso il principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore. Infine, l'articolo 141 consente anche agli Stati membri di mantenere o adottare misure di azione positiva per il sesso sottorappresentato riguardo alle carriere professionali. L'articolo 2 del trattato di Amsterdam formalizza l'impegno comunitario verso l'integrazione di genere nel complesso delle politiche e azioni comunitarie (cfr. riquadro al punto 2.1.2. della presente relazione), definendo la promozione della parità tra uomini e donne come un compito comunitario specifico nonché un obiettivo orizzontale che si riflette su tutti i compiti comunitari.

Parità tra uomini e donne come fattore produttivo

Spesso si ritiene che la promozione della parità tra uomini e donne non sia solo una questione di giustizia sociale, ma anche un peso o un vincolo che frena la crescita e lo sviluppo economico, percepito come un lusso che i paesi possono non essere in grado di permettersi nelle attuali condizioni di competitività. È tuttavia ampiamente dimostrato che la promozione delle pari opportunità accresce l'efficienza nel mercato del lavoro e favorisce un impiego migliore delle risorse umane. Dalle proiezioni demografiche emerge che la popolazione europea sta invecchiando, con conseguenze di ampia portata su sanità, pensioni, solidarietà intergenerazionale e sull'occupazione. Ciò significa che la crescita dell'occupazione che si dovrà conseguire nei decenni a venire dipende in larga misura dall'inserimento di un maggior numero di donne nella forza lavoro.

I divari tra uomini e donne sul mercato del lavoro: situazione attuale

La partecipazione attiva delle donne nel mercato del lavoro è costantemente aumentata negli ultimi trent'anni - la crescita della forza lavoro dell'Unione negli ultimi 10-15 anni è ascrivibile quasi totalmente alle donne; l'occupazione femminile è passata da poco più della metà (54%) rispetto a quella maschile ad oltre il 70% di oggi - ma i divari tra uomini e donne rimangono:

- in quasi tutti gli Stati membri i tassi di disoccupazione sono più elevati per le donne che per gli uomini;

- negli Stati membri il divario tra i tassi di occupazione femminile e maschile è in media di circa il 20%;

- il tasso di occupazione femminile si riduce con l'aumento del numero di figli presenti nel nucleo familiare, mentre ciò non vale per gli uomini; le donne svolgono quasi tutto il lavoro domestico non retribuito, comprese la custodia dei bambini e l'assistenza ad altre persone a carico;

- anche nei paesi con alti tassi di partecipazione e occupazione il mercato del lavoro continua ad essere caratterizzato da un'elevata segregazione di genere e le donne rappresentano ancora la maggior parte dei lavoratori a tempo parziale, spesso su base non volontaria. Il divario delle retribuzioni tra donne e uomini rimane rilevante (28% in media a livello di Unione europea).

Ciò mette in evidenza l'importanza del principio dell'integrazione della dimensione delle pari opportunità nelle politiche delle risorse umane e nelle politiche regionali che costituiscono i principali strumenti comunitari per migliorare l'occupazione e le prospettive di integrazione.

La strategia europea per l'occupazione

Negli ultimi anni si sono registrati notevoli progressi. Il principio delle pari opportunità è ora parte integrante della strategia europea per l'occupazione. Nell'ambito dell'attuazione delle relative politiche occupazionali, gli Stati membri si sono impegnati a ridurre i divari tra uomini e donne nell'occupazione, a incoraggiare la conciliazione tra lavoro e famiglia nonché ad adottare un approccio che tenga conto dell'integrazione di genere. Gli orientamenti in materia di occupazione riconoscono l'importanza della parità tra uomini e donne per l'economia. Le pari opportunità costituiscono ora una questione sia di giustizia sociale che di buona gestione economica.

Considerazione delle pari opportunità nei Fondi strutturali

Nel corso degli ultimi anni è stata rivolta una maggiore attenzione al modo in cui i Fondi strutturali possono incidere sulla parità tra uomini e donne, con il risultato che nel 1996 il Consiglio dei ministri ha presentato una risoluzione sull'integrazione delle pari opportunità per uomini e donne nei Fondi strutturali.

Successivamente, si è proseguito su questa strada a vari livelli: nel 1997 è stato condotto uno studio metodologico sulla «applicazione del principio delle pari opportunità nel sostegno alle regioni e al mercato del lavoro nel quadro degli interventi dei Fondi strutturali» i cui risultati sono stati pubblicati nel marzo 1998. Un altro studio, basato su un insieme di buone pratiche applicate in Germania, Regno Unito e Francia, è stato presentato nel corso di un seminario sull'argomento svoltosi nel gennaio 1999 a Gelsenkirchen. Queste riflessioni sono servite in particolare a rafforzare l'incidenza del principio della parità tra uomini e donne nei nuovi regolamenti sui Fondi per il periodo 2000-2006.

I nuovi regolamenti sui Fondi strutturali per il periodo 2000-2006 contengono quindi nuovi elementi sull'integrazione delle pari opportunità per donne e uomini nei programmi regionali e nazionali. Gli Stati membri e le regioni dovranno procedere ad un'approfondita analisi ex ante che si basi su considerazioni relative alla specificità di genere, definendo adeguati criteri di selezione dei progetti e controllando tutte le attività sotto tale profilo. Ciò significa che gli indicatori e i dati statistici devono essere suddivisi per sesso. Gli Stati membri dovranno anche promuovere una partecipazione equilibrata di uomini e donne nei comitati di sorveglianza dei programmi regionali e nazionali e coinvolgere le autorità responsabili in materia di pari opportunità.

Il principio di parità tra uomini e donne è infatti ribadito in 13 dei 56 articoli del nuovo regolamento generale sui Fondi strutturali [1].

[1] Regolamento (CE) n. 1260/1999 del 21 giugno 1999.

L'integrazione delle pari opportunità nei Fondi strutturali riveste comunque un'enorme importanza al di là delle giustificazioni giuridiche. L'eliminazione delle ineguaglianze tra uomini e donne sul mercato del lavoro contribuisce all'efficacia globale dei piani e dei programmi dei Fondi strutturali. La crescita, la competitività e l'occupazione non potrebbero essere conseguite senza la mobilitazione di tutti i cittadini, uomini e donne.

Si constata effettivamente una stretta sinergia tra gli obiettivi dei Fondi strutturali e la parità tra donne e uomini. Ecco alcuni esempi:

* il miglioramento delle possibilità di partecipazione di uomini e donne, a tutti i livelli del mercato del lavoro, contribuisce all'efficacia e all'efficienza degli investimenti in risorse umane;

* il miglioramento delle qualifiche e delle competenze professionali delle donne contribuisce ad accrescere la produttività nonché le possibilità di lavoro e di promozione;

* le attività economiche create dalle donne costituiscono spesso una risposta innovativa alle possibilità di impiego ed alle esigenze locali;

* il potenziamento dei servizi di trasporto e delle strutture destinate alla custodia dei bambini consente ad un maggior numero di donne di accedere al mercato del lavoro e di creare nuove fonti occupazionali.

CAPITOLO 1 : EVENTI SALIENTI DEL 1999:

1.1. Preparazione del periodo di programmazione 2000-2006

1.1.1. L'accordo di Berlino, quadro di riferimento delle politiche strutturali per il periodo 2000-2006

Il 24 e 25 marzo 1999, in occasione del Consiglio europeo straordinario di Berlino, i Capi di Stato e di governo hanno raggiunto un accordo sull'Agenda 2000.

Politica di coesione per i 15 Stati membri:

Per quanto riguarda la politica di coesione, l'importo degli stanziamenti di impegno a disposizione dei 15 Stati membri per il periodo 2000-2006 è pari a 213,01 miliardi di euro (prezzi 1999). Tale importo è inferiore a quello proposto dalla Commissione nel marzo 1998, ossia 239,4 miliardi di euro (prezzi 1999), ma riflette comunque l'alta priorità politica riconosciuta allo sforzo di coesione. L'importo è suddiviso come segue:

- 195,01 miliardi di euro per i Fondi strutturali;

- 18 18 miliardi di euro per il Fondo di coesione.

I Capi di Stato e di governo si sono accordati altresì in merito alla dotazione assegnata ad ognuno dei 3 obiettivi dei Fondi strutturali, nonché allo strumento finanziario di orientamento della pesca per gli interventi al di fuori delle regioni dell'obiettivo 1:

- 135,95 miliardi di euro destinati all'obiettivo 1, ovvero il 69,7% della dotazione globale dei Fondi strutturali;

- 22,45 miliardi di euro destinati all'obiettivo 2, ovvero l'11,5% della dotazione globale dei Fondi strutturali;

- 24,05 miliardi di euro destinati all'obiettivo 3, ovvero il 12,3% della dotazione globale dei Fondi strutturali.

Aiuti strutturali per i paesi candidati all'adesione [2]

[2] Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Romania, Slovenia, Ungheria.

Il Consiglio europeo di Berlino ha accettato gli importi proposti dalla Commissione per gli aiuti strutturali a favore dei paesi candidati all'adesione, per il periodo 2000-2006, corrispondenti a 46,860 miliardi di euro (prezzi 1999):

- 7,28 miliardi di euro assegnati allo strumento strutturale di preadesione (ISPA);

- 39,58 miliardi di euro a titolo di aiuti strutturali post-adesione.

Inoltre, lo strumento SAPARD (sostegno comunitario per misure di preadesione a favore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale) ha una dotazione di 520 milioni di euro l'anno, destinati ai paesi candidati fino al momento della loro adesione effettiva.

Le decisioni della Commissione dopo l'adozione dei regolamenti sui Fondi strutturali da parte del Consiglio

Subito dopo l'adozione dei nuovi regolamenti sui Fondi strutturali [3], il 1° luglio 1999 la Commissione ha adottato 7 decisioni [4] relative agli obiettivi 1, 2 e 3 e allo SFOP, che costituiscono le basi necessarie per l'attuazione del nuovo periodo di programmazione 2000-2006:

[3] Regolamento (CE) n. 1260/1999, del 21 giugno 1999, recante disposizioni generali sui Fondi strutturali; regolamento (CE) n. 1261/1999, del 21 giugno 1999, relativo al FESR; regolamento (CE) n. 1262/1999, del 21 giugno 1999, relativo al FSE; regolamento (CE) n. 1263/1999, del 21 giugno 1999, relativo allo SFOP; regolamento (CE) n. 1257/1999, del 17 maggio 1999, relativo al FEAOG

[4] GU L 194 del 27.7.1999, pag. 47 e segg.

- 4 decisioni stabiliscono la ripartizione indicativa per Stato membro degli stanziamenti di impegno a titolo rispettivamente degli obiettivi 1, 2 e 3 e dello SFOP al di fuori delle regioni dell'obiettivo 1;

- una decisione riguarda le dotazioni assegnate a ciascuna iniziativa comunitaria;

- una decisione stabilisce l'elenco delle regioni interessate dall'obiettivo 1, comprese quelle che beneficiano del sostegno transitorio;

- una decisione stabilisce un massimale di popolazione ammissibile per Stato membro nel quadro dell'obiettivo 2.

È opportuno notare che, contrariamente al precedente periodo di programmazione 1994-1999, le misure di sviluppo rurale nelle zone ammissibili all'obiettivo 2 saranno finanziate dal FEAOG-Garanzia (lo strumento di finanziamento della politica agricola comune) e non più dal FEAOG-Orientamento.

* Ripartizione indicativa degli stanziamenti di impegno per Stato membro (cfr. tabella)

Le ripartizioni indicative degli stanziamenti per Stato membro sono state stabilite dalla Commissione conformemente alle disposizioni dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio e alle conclusioni del Consiglio europeo di Berlino.

Periodo 2000-2006 (stanziamenti d'impegno; in milioni di EUR; prezzi 1999)

>SPAZIO PER TABELLA>

(1) Al di fuori delle iniziative comunitarie e azioni innovative

(2) Inclusi gli stanziamenti di PEACE (2000-2004)

(3) Inclusi gli stanziamenti del programma speciale per le zone costiere svedesi

- Obiettivo 1

Per le regioni ammissibili all'obiettivo 1, il metodo seguito consiste nel destinare, per ciascun abitante delle regioni ammissibili, un aiuto pari ad una percentuale del differenziale fra il livello di PIL pro capite della regione in questione e la media comunitaria. Tale percentuale è in funzione del livello di prosperità dello Stato membro in cui è situata la regione. Per le regioni che registrano un tasso di disoccupazione particolarmente elevato è aggiunto un supplemento. In base a tale metodo, viene stabilito un rapporto diretto fra la gravità dei problemi che devono affrontare le regioni ammissibili di uno Stato membro (prosperità regionale e disoccupazione) e la consistenza degli interventi concessi dall'Unione a favore di dette regioni. È prevista dunque una modulazione del sostegno in funzione delle difficoltà delle regioni.

Le regioni interessate dal sostegno transitorio dell'obiettivo 1 beneficiano nel 2000 di un trattamento identico a quello riservato alle regioni ammissibili a pieno titolo all'obiettivo in questione. A tal fine, il loro livello di prosperità è equiparato a quello di una regione con un PIL pro capite pari al 75% della media comunitaria. Il tasso di aiuto per il 2000 non può tuttavia essere superiore al 75% del livello di aiuto raggiunto nel 1999 per nessuna regione ammessa al sostegno transitorio dell'obiettivo 1. Fra il 2001 e il 2003, la dotazione annuale concessa a titolo del sostegno transitorio viene ridotta progressivamente fino a raggiungere nel 2004 un'intensità di aiuto per abitante equivalente a quella di cui beneficiano le zone ammissibili all'obiettivo 2.

È importante sottolineare tuttavia che taluni Stati membri hanno voluto adeguare, d'intesa con la Commissione, il profilo annuale degli aiuti alle regioni che beneficiano del sostegno transitorio dell'obiettivo 1, conformemente alle disposizioni dell'articolo 7, paragrafo 3 del regolamento generale sui Fondi strutturali.

- Obiettivo 2

Per quanto riguarda le zone ammissibili all'obiettivo 2, gli stanziamenti d'impegno sono stati ripartiti sulla base di un livello di aiuto pro capite identico per tutte le zone ammissibili (41,4 euro, prezzi 1999).

Gli stanziamenti destinati al sostegno transitorio a titolo dell'obiettivo 2 sono stati ripartiti, fra gli Stati membri interessati, sulla base della differenza fra la popolazione ammissibile agli ex obiettivi 2 e 5b per il periodo 1994-1999 e la popolazione ammissibile al nuovo obiettivo 2 per il periodo 2000-2006.

- Obiettivo 3

Gli stanziamenti destinati all'obiettivo 3 sono stati suddivisi fra gli Stati membri secondo i criteri seguenti: disoccupazione di lunga durata, disoccupazione giovanile, livello di occupazione, divario tra donne e uomini nell'accesso al mercato del lavoro, livello di istruzione e livello di povertà.

Ripartizione degli stanziamenti SFOP al di fuori dell'obiettivo 1

Questi stanziamenti sono stati ripartiti in base a 2 criteri di base: (1) importanza relativa del settore della pesca in ogni Stato membro interessato e delle esigenze specifiche di tale settore e (2) "risultati" relativi dei programmi 1994-1999, in termini di progressi constatati.

* Dotazioni assegnate a ciascuna delle 4 iniziative comunitarie

Il 1° luglio 1999 la Commissione ha anche definito l'importo degli stanziamenti d'impegno destinati per il periodo 2000-2006 a ciascuna delle 4 iniziative comunitarie previste dal regolamento generale sui Fondi strutturali, ovvero (prezzi 1999):

- INTERREG III: 4.875 milioni di euro (cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale);

- EQUAL: 2.847 milioni di euro (lotta contro le discriminazioni sul mercato del lavoro);

- LEADER +: 2.020 milioni di euro (azioni mirate di sviluppo rurale)

- URBAN: 700 milioni di euro (quartieri urbani in crisi).

* Elenchi delle zone ammissibili a titolo degli obiettivi 1 e 2 (vedasi cartina delle zone ammissibili all'inizio della pubblicazione)

Nel 2006, le zone che beneficeranno dell'intervento a titolo degli obiettivi 1 o 2 copriranno il 41% della popolazione dell'Unione, contro il 50% del 1999. Questa concentrazione geografica, accompagnata da una concentrazione finanziaria a favore dell'obiettivo 1, consentirà di focalizzare gli interventi dei Fondi strutturali sulle zone più gravemente colpite.

Obiettivo 1:

L'elenco delle regioni cui si applica l'obiettivo 1 per il periodo 2000-2006 è stato elaborato dalla Commissione conformemente all'articolo 3 del regolamento generale sui Fondi strutturali. La popolazione di queste regioni è di 92,212 milioni di abitanti, vale a dire il 22% dell'intera popolazione dell'Unione.

Obiettivo 2:

Il regolamento generale sui Fondi strutturali (n. 1260/1999) prevede che le zone ammissibili all'obiettivo 2 rappresentino al massimo il 18% della popolazione totale dell'Unione. Sono interessati all'obiettivo 2 dodici Stati membri su quindici. Irlanda, Grecia e Portogallo sono infatti interamente ammissibili all'obiettivo 1 o oggetto del sostegno transitorio a titolo dello stesso obiettivo.

Ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 2 del regolamento generale sui Fondi strutturali, il massimale di popolazione ammissibile per ogni Stato membro è stato calcolato sulla base di 4 elementi:

- popolazione delle regioni di livello NUTS III conformi ai criteri comunitari di ammissibilità (paragrafi 5 e 6 dell'articolo 4);

- livelli della disoccupazione totale e della disoccupazione di lunga durata nelle regioni non interessate dall'obiettivo 1;

- numero di disoccupati e numero di disoccupati di lunga durata nelle zone densamente popolate;

- "rete di sicurezza" che limita ad un terzo la riduzione massima della popolazione ammissibile in uno Stato membro rispetto alla copertura degli ex obiettivi 2 (zone industriali in riconversione) e 5b (zone rurali fragili).

Dopo la fissazione dei massimali di popolazione ammissibile, la Commissione ha invitato gli Stati membri interessati a trasmettere entro il 31 agosto 1999 le corrispondenti proposte di zone ammissibili all'obiettivo 2. Le comunicazioni sono state inviate fra il 16 agosto 1999 e il 3 dicembre 1999. La Commissione ha deciso di raggruppare le proposte ricevibili (e cioè complete e conformi alle norme) in funzione della data di ricevimento per consentire agli Stati membri che avevano trasmesso per primi proposte conformi alle disposizioni del regolamento di procedere rapidamente all'attuazione della loro programmazione. In tal modo, nel 1999 la Commissione ha adottato decisioni di massima sull'elenco delle zone ammissibili all'obiettivo 2, alle date seguenti:

- il 26 ottobre 1999 per Finlandia, Belgio, Danimarca e Paesi Bassi;

- il 24 novembre 1999 per la Germania;

- il 22 dicembre 1999 per Regno Unito e Spagna.

Dopo avere consultato i tre comitati previsti dal regolamento generale sui Fondi strutturali, il 22 dicembre 1999 la Commissione ha adottato una decisione definitiva per i primi 4 Stati membri succitati. Per gli altri Stati membri interessati dall'obiettivo 2, ad eccezione dell'Italia, l'elenco delle zone ammissibili all'obiettivo 2 è stato stabilito all'inizio del 2000.

Le decisioni della Commissione relative agli strumenti di preadesione ISPA e SAPARD

Per la prima volta nel contesto di un allargamento dell'Unione, è stata predisposta una vera e propria strategia di preadesione. I regolamenti (CE) n. 1267/1999 e n. 1268/1999, adottati dal Consiglio il 21 giugno 1999, istituiscono rispettivamente due nuovi strumenti di preadesione.

- Uno strumento per le politiche strutturali di preadesione (ISPA), con modalità d'intervento simili a quelle del Fondo di coesione e destinato a preparare l'adesione all'Unione dei seguenti paesi candidati: Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Romania, Slovenia e Ungheria. Esso ha una dotazione di 1,040 miliardi di euro l'anno (prezzi 1999) e i suoi settori di intervento sono gli investimenti in materia di ambiente e di infrastrutture dei trasporti.

- Uno strumento di sostegno comunitario per misure di preadesione a favore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale (SAPARD), da attuare nei 10 paesi summenzionati, dotato di 520 milioni di euro (prezzi 1999) l'anno.

ISPA:

Il 20 luglio 1999 la Commissione ha adottato una decisione di massima che fissa una ripartizione indicativa della dotazione globale ISPA per i vari paesi beneficiari. Tale ripartizione è conforme ai criteri dell'articolo 4 del regolamento relativo all'ISPA, ovvero popolazione, superficie e PIL pro capite.

Il 21 dicembre il comitato di gestione dell'ISPA ha espresso un parere favorevole sul progetto di ripartizione. A seguito di questo parere, la Commissione ha adottato una decisione finale il 7 marzo 2000.

SAPARD:

Nel luglio 1999 la Commissione ha adottato una decisione relativa alla ripartizione indicativa della dotazione finanziaria comunitaria annuale nell'ambito delle misure di preadesione a favore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale [5]. Alla fine del 1999 è stato pubblicato il regolamento (CE) n. 2759/1999 della Commissione recante modalità di attuazione del regolamento (CE) n. 1268/1999.

[5] Decisione 1999/595/CE.

A ciascun paese candidato è stato concesso un aiuto a titolo del SAPARD in funzione di criteri obiettivi quali la popolazione agricola, la superficie dei terreni agricoli, il livello di prosperità (PIL) e la situazione territoriale specifica.

1.1.2. L'adozione dei nuovi regolamenti sui Fondi strutturali (2000-2006)

In vista del nuovo periodo di programmazione, nel marzo 1998 la Commissione aveva adottato le sue proposte di regolamento [6]. Le proposte in questione sono state oggetto per tutto il 1998 di esami e discussioni in seno alle diverse istituzioni comunitarie. Il Consiglio europeo straordinario di Berlino del 24 e 25 marzo 1999 è giunto ad un accordo globale sull'Agenda 2000, comprese le prospettive finanziarie per il periodo 2000-2006, il che ha consentito l'adozione ufficiale da parte del Consiglio di tutti i regolamenti nel maggio e giugno 1999: il regolamento relativo al FEAOG è stato adottato il 17 maggio [7]; gli altri regolamenti dei Fondi strutturali sono stati adottati il 21 giugno 1999 [8]. Tutti i regolamenti sono entrati in vigore il 1° gennaio 2000.

[6] COM(1998) 131 def. del 18 marzo 1998.

[7] Regolamento (CE) n. 1257/1999.

[8] Regolamento (CE) n. 1260/1999 recante disposizioni generali; regolamento (CE) n. 1261/1999 relativo al FESR; regolamento (CE) n. 1262/1999 relativo al FSE; regolamento (CE) n. 1263/1999 relativo allo SFOP.

I nuovi regolamenti consistono in una semplificazione del quadro legislativo dei Fondi:

* i precedenti regolamenti "quadro" e "di coordinamento" sono riuniti in un solo regolamento generale (1260/1999), che raggruppa l'insieme delle disposizioni comuni per tutti i Fondi, precedentemente disseminate in più regolamenti;

* i regolamenti del FESR, del FSE e dello SFOP vengono mantenuti in una forma semplificata;

* un unico regolamento relativo al sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEAOG sostituisce i 9 regolamenti precedenti e raccoglie il complesso delle misure di sviluppo rurale che possono essere sovvenzionate sia dal FEAOG-Orientamento che dal FEAOG-Garanzia.

Il regolamento generale riflette la ricerca di una maggiore efficacia dell'utilizzazione dei Fondi strutturali, segnatamente mediante

* la riduzione a tre del numero degli obiettivi prioritari e l'introduzione di un sostegno transitorio nelle regioni che perdono l'ammissibilità;

* la riduzione del numero delle iniziative comunitarie a quattro: il proseguimento di INTERREG e di LEADER; una nuova iniziativa di sostegno alla lotta contro le discriminazioni sul mercato del lavoro, denominata EQUAL e il proseguimento di URBAN, incentrato sui quartieri urbani in crisi; viene introdotta una semplificazione importante: ogni iniziativa comunitaria sarà sovvenzionata da un solo Fondo, ma ogni Fondo potrà estendere il proprio campo di intervento per finanziare attività normalmente sovvenzionate da altri Fondi;

* una definizione chiara delle competenze che spettano rispettivamente alla Commissione e agli Stati membri: questi ultimi sono soprattutto responsabili dell'attuazione dei Fondi; all'interno di essi, la partecipazione dei vari partner è estesa in modo da rafforzare il principio di partenariato;

* disposizioni per semplificare la programmazione e l'attuazione dei Fondi: i programmi adottati dalla Commissione saranno incentrati sulla strategia e sulle priorità tematiche nonché sulle modalità di attuazione; l'attuazione delle misure sarà di competenza degli Stati membri attraverso un "complemento di programmazione";

* nuove disposizioni in materia di gestione, sorveglianza e valutazione: descrizione precisa dei compiti delle autorità di gestione e dei comitati di sorveglianza, descrizione del contenuto delle relazioni annuali di esecuzione, definizione degli obiettivi delle valutazioni e degli indicatori di sorveglianza;

* l'instaurazione di un sistema di gestione finanziaria più semplice, ma più rigoroso: impegni di bilancio annuali automatici della Commissione; pagamento di un anticipo ad inizio programma e successivamente pagamenti intermedi a titolo di rimborso delle spese effettive certificate dagli Stati membri, saldo finale versato alla chiusura degli interventi;

* il rafforzamento dei dispositivi di controllo finanziario.

Ogni regolamento relativo ad un determinato Fondo presenta anche talune semplificazioni:

Il regolamento del FESR introduce poche modifiche: il Fondo continuerà a sovvenzionare tre tipi di investimenti: gli investimenti produttivi nelle imprese e segnatamente nelle PMI; le infrastrutture; lo sviluppo del potenziale endogeno, comprese le iniziative locali per l'occupazione.

Il regolamento del FSE si inserisce nel quadro del nuovo Titolo sull'occupazione introdotto dal trattato di Amsterdam. Il Fondo contribuirà alla strategia europea per l'occupazione attraverso cinque settori prioritari: politiche attive per il mercato del lavoro, inserimento sociale, formazione lungo tutto l'arco della vita, adattabilità, miglioramento dell'occupazione delle donne.

Lo SFOP diventa un Fondo strutturale a pieno titolo.

Il nuovo regolamento del FEAOG mira ad attuare una politica integrata di sviluppo rurale sostenibile mediante un unico strumento che garantisca una migliore coerenza con la politica agricola comune (PAC). Sono privilegiati tre grandi assi di sviluppo: rafforzamento del settore agricolo e forestale, miglioramento della competitività delle zone rurali, preservazione dell'ambiente e del patrimonio rurale. Le modalità di applicazione del regolamento FEAOG sono state descritte nel regolamento di applicazione (CE) n. 1750/1999 e le norme transitorie per il sostegno allo sviluppo rurale sono state precisate nel regolamento (CE) n. 2603/1999 adottato nel dicembre 1999.

1.1.3. le proposte di orientamenti per le iniziative comunitarie 2000-2006

Nel corso del 1999 la Commissione ha elaborato i progetti di orientamenti per le quattro nuove iniziative comunitarie per il periodo 2000-2006 (INTERREG, URBAN, LEADER e EQUAL). Questi progetti sono stati oggetto di consultazioni fra le varie istituzioni comunitarie prima di essere adottati dalla Commissione.

* Il 13 ottobre 1999 è stato adottato il progetto di orientamenti relativi a EQUAL. L'obiettivo di questi orientamenti è sviluppare cooperazioni transnazionali intese a promuovere nuovi mezzi per combattere qualsiasi forma di discriminazione e disuguaglianza sul mercato del lavoro. EQUAL prende in considerazione anche l'integrazione sociale e professionale dei richiedenti asilo. A seguito dell'adozione del progetto, la Commissione ha avviato una consultazione a livello di Stati membri e di Parlamento europeo che si è conclusa il 15 aprile 2000 con l'adozione della versione definitiva degli orientamenti per EQUAL.

* Il 14 aprile 2000 è stato adottato il progetto di orientamenti per LEADER +, iniziativa intesa ad instaurare strategie integrate di incentivazione dello sviluppo rurale. Il suo obiettivo è duplice: sostenere progetti pilota innovativi gestiti da gruppi d'azione locale e incoraggiare lo scambio di esperienze e la cooperazione transnazionale.

* Il 28 aprile 2000 la Commissione ha adottato il testo finale degli orientamenti relativi a INTERREG III. La nuova iniziativa comprende tre settori di intervento: il settore A riguarda la cooperazione transfrontaliera, ovvero la promozione di uno sviluppo regionale integrato fra regioni di frontiera; il settore B è dedicato alla cooperazione transnazionale, ossia il contributo ad un'integrazione territoriale armoniosa nell'Unione europea; il settore C mira a rafforzare la cooperazione interregionale e a migliorare quindi le politiche e le tecniche per lo sviluppo economico interregionale. Gli orientamenti per il periodo 2000-2006 tengono conto delle esperienze maturate nel periodo 1994-1999 e sono intesi a consolidare i risultati già ottenuti, garantendo il coordinamento degli sforzi delle regioni e dei territori interessati e la loro effettiva cooperazione attraverso l'attuazione di strategie e programmi comuni e la creazione di strutture amministrative comuni. A tal fine, il 29 novembre 1999 si è svolta una giornata d'informazione su INTERREG III.

* Il 28 aprile 2000 la Commissione ha adottato gli orientamenti relativi a URBAN. Questa iniziativa persegue due principali obiettivi: a) promuovere l'elaborazione e l'attuazione di strategie particolarmente innovative di rivitalizzazione socioeconomica dei centri urbani medio-piccoli e di quartieri degradati dei grandi agglomerati urbani; b) favorire lo sviluppo e lo scambio di conoscenze ed esperienze sulla rivitalizzazione e sullo sviluppo urbani sostenibili nell'Unione europea.

1.1.4. L'elaborazione dei programmi 2000-2006: le prime tappe

In seguito all'adozione dei regolamenti per il periodo 2000-2006, sono state fissate diverse fasi successive per pervenire all'adozione formale dei documenti di programmazione.

* Subito dopo l'adozione dei regolamenti sui Fondi, la Commissione ha stabilito degli Orientamenti come strumento di ausilio per le autorità nazionali e regionali nella preparazione delle strategie di programmazione a titolo degli obiettivi 1, 2 e 3. Gli orientamenti, adottati il 1° luglio 1999 [9], si articolano intorno a tre grandi assi: (i) miglioramento della competitività regionale; (ii) promozione dell'occupazione, priorità assoluta della Comunità; (iii) integrazione dello sviluppo urbano e rurale.

[9] COM (1999) 344 def. del 1° luglio 1999.

* La Commissione stabilisce gli elenchi delle regioni/zone ammissibili agli obiettivi per territorio (obiettivi 1 e 2). L'elenco delle regioni ammissibili all'obiettivo 1 è stato elaborato per l'intera Unione il 1° luglio 1999, sulla base dell'unico criterio fissato (PIL pro capite) e a livello regionale NUTS II (regione amministrativa). Per quanto riguarda l'obiettivo 2, poiché i criteri di ammissibilità delle zone sono più numerosi e complessi (cfr. articolo 4 del regolamento generale sui Fondi (CE) n. 1260/1999) e applicati a zone di livello inferiore (NUTS III) gli elenchi sono stati elaborati per ciascun singolo Stato membro. Ciò spiega il motivo per cui le zone ammissibili all'obiettivo 2 di taluni Stati membri hanno potuto essere stabilite definitivamente solo all'inizio del 2000 (segnatamente, per Francia e Italia).

* Dalla definizione degli elenchi delle regioni/zone ammissibili, gli Stati membri hanno avuto a disposizione 4 mesi per elaborare i progetti di programmi (o "piani", ovvero progetti di QCS o di DOCUP) nazionali o regionali che hanno in seguito trasmesso alla Commissione.

* Dopo avere ricevuto un piano conforme a tutte le condizioni fissate nel regolamento, la Commissione dispone di 5 mesi per adottare il documento di programmazione corrispondente (QCS o DOCUP). Durante questo periodo, vengono condotti intensi negoziati sia in seno alla Commissione che con ciascuno Stato membro per adeguare il contenuto dei piani e predisporre il documento definitivo. Parallelamente, la Commissione dispone di 5 mesi per adottare i programmi operativi, che possono essere presentati dagli Stati membri contestualmente al QCS cui si riferiscono o successivamente.

Dalla decisione recante approvazione dei DOCUP/PO, lo Stato membro dispone di altri 3 mesi per trasmettere alla Commissione un "complemento di programmazione". Si tratta di un documento che precisa talune disposizioni dei DOCUP e dei PO (descrizione dettagliata delle misure; categorie dei beneficiari finali; piano di finanziamento per ciascuna misura; modalità relative allo scambio informatizzato dei dati fra Stato membro e Commissione).

La maggior parte dei piani attinenti all'obiettivo 1 è pervenuta alla Commissione prima del 31/12/1999. Solo i progetti di DOCUP relativi a tre dipartimenti francesi d'oltremare (Guadalupa, Martinica, Guyana) sono pervenuti posteriormente a quella data (ovvero il 10 gennaio 2000). Poiché la Commissione ha ritenuto ricevibile la maggior parte dei piani, i negoziati con gli Stati membri hanno potuto essere avviati relativamente presto e taluni programmi sono stati quindi adottati dalla Commissione già nel primo trimestre 2000 (i due DOCUP finlandesi e il DOCUP austriaco).

Per quanto riguarda l'obiettivo 2, gli elenchi delle zone ammissibili sono stati elaborati più tardi rispetto all'obiettivo 1, data la maggiore complessità dei criteri di cui tenere conto. Per questo motivo al 31 dicembre 1999 la Commissione non aveva ancora ricevuto alcun piano. Tutti i piani relativi all'obiettivo 2 sono stati trasmessi fra l'inizio di gennaio e la fine di aprile 2000.

Per quanto riguarda la programmazione degli stanziamenti per le risorse umane (obiettivo 3), la totalità dei piani è stata trasmessa alla Commissione prima della fine del 1999 e per la maggior parte di essi erano già stati avviati i negoziati con gli Stati membri.

Nel quadro dello sviluppo rurale, la fine del 1999 ha coinciso con la prima fase di predisposizione dei piani. Le azioni di sviluppo rurale da integrare nei programmi degli obiettivi 1 e 2 sono previste nei piani preparatori a questi programmi. Tuttavia, per alcuni territori le cui zone ammissibili all'obiettivo 2 non occupano la totalità della superficie, le azioni di sostegno dello sviluppo rurale possono far parte di un progetto più ampio che include certe zone al di fuori degli obiettivi. Questi piani, definiti "piani di sviluppo rurale", sono dunque elaborati al livello geografico ritenuto più opportuno. Le misure di sviluppo rurale applicabili ad una zona devono essere integrate, per quanto possibile, in un unico piano. Elaborati sulla base di una valutazione "ex ante" effettuata dalle autorità designate dallo Stato membro, questi piani dovevano essere trasmessi alla Commissione entro il 3 gennaio 2000, previa consultazione delle autorità e delle organizzazioni competenti a livello territoriale.

Inoltre, tutti gli interventi a favore dello sviluppo rurale devono obbligatoriamente comportare misure agroambientali.

1.2. Approfondimento delle priorità tematiche della coesione

1.2.1. La strategia europea per l'occupazione: un'integrazione più incisiva negli interventi dei Fondi

L'entrata in vigore del trattato di Amsterdam ha impresso un nuovo impulso alla strategia europea per l'occupazione. Dal Consiglio europeo straordinario di Lussemburgo del novembre 1997, tutti i governi dell'UE hanno iniziato ad attuare il nuovo approccio di coordinamento delle politiche, stabilendo obiettivi comuni (orientamenti in materia di occupazione), predisponendo piani nazionali d'azione e controllando congiuntamente i progressi (relazioni comuni sull'occupazione). Nel 1999 il processo di Lussemburgo è stato ulteriormente consolidato ed è stato così completato un intero ciclo annuale, in conformità dell'articolo 128 del trattato. A seguito della revisione dei piani nazionali d'azione, agli Stati membri sono state inviate raccomandazioni sulle modalità di attuazione dei rispettivi impegni in relazione agli obiettivi comuni della strategia per l'occupazione.

Gli orientamenti in materia di occupazione sono stati incentrati, fin dalla loro prima adozione nel 1998, su quattro pilastri che riflettono le principali priorità politiche: migliorare l'occupabilità, sviluppare l'imprenditorialità, incoraggiare l'adattabilità delle imprese e della forza lavoro e rafforzare le politiche in materia di pari opportunità. Queste priorità sono state descritte in 21 orientamenti, che sono stati successivamente adeguati ed elaborati in linea con la valutazione dei piani nazionali d'azione e della situazione dell'occupazione, al fine di inserirvi nuovi obiettivi. Nel 1999 gli orientamenti sono stati rielaborati in modo includervi nuovi obiettivi quali: formazione lungo tutto l'arco della vita, accesso alla società dell'informazione, coinvolgimento delle parti sociali al miglioramento dell'organizzazione del lavoro e integrazione della dimensione di genere.

La relazione congiunta sull'occupazione del 1999 analizza la situazione dell'occupazione in Europa, che rimane caratterizzata da uno scarso livello di occupazione (61%), una limitata presenza delle donne e degli anziani sul mercato del lavoro e persistenti elevati tassi di disoccupazione di lunga durata e giovanile. Di fronte a queste sfide, la strategia europea per l'occupazione è divenuta la struttura base riconosciuta per procedere alla riforma, comprese le politiche per il mercato del lavoro, i sistemi fiscali e previdenziali, i sistemi scolastici e formativi e i servizi per l'occupazione. Si nota attualmente una chiara tendenza per un approccio di tipo maggiormente preventivo nei confronti della disoccupazione di lunga durata di giovani e di adulti, sebbene taluni Stati membri siano riusciti meglio di altri a soddisfare gli obiettivi comuni consistenti nell'offrire a tutti i giovani e agli adulti disoccupati un nuovo impiego prima che siano trascorsi 6 o 12 mesi di disoccupazione. Inoltre, la maggior parte degli Stati membri ha raggiunto il parametro di riferimento del 20% per la partecipazione dei disoccupati ai corsi di formazione e ad altre misure attive analoghe. Gli Stati membri cominciano a considerare in modo più strategico l'importanza dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e il ruolo del settore dei servizi e mostrano un crescente impegno nei confronti del pilastro delle pari opportunità. D'altro canto, lo sviluppo dello spirito imprenditoriale rimane un processo dagli esiti incerti, mentre il progresso nel settore dell'adattabilità è deludente.

Nella sua risoluzione sugli orientamenti in materia di occupazione per il 1999, il Consiglio ha sottolineato il ruolo di sostegno del FSE agli obiettivi della strategia per l'occupazione, segnatamente il contributo allo sviluppo qualitativo delle risorse umane. In particolare, il FSE dovrebbe favorire il necessario passaggio dall'attuazione di politiche passive a politiche attive per il mercato del lavoro e attribuire maggiore peso alle misure preventive piuttosto che a quelle puramente curative. I regolamenti sui Fondi strutturali per il periodo 2000-2006 e gli orientamenti per la loro attuazione impongono agli Stati membri di integrare la programmazione degli interventi a titolo dei Fondi strutturali, in particolare i programmi sovvenzionati dal FSE, nell'attuazione degli orientamenti in materia di occupazione e, più in generale, della strategia europea per l'occupazione.

Per molti Stati membri, le raccomandazioni loro rivolte sull'attuazione delle rispettive politiche dell'occupazione rafforzano questo orientamento dato che si incentrano su settori dove il contributo del FSE è fondamentale, quali le politiche di intervento sul mercato del lavoro per la prevenzione della disoccupazione giovanile e di lunga durata, la formazione professionale e le politiche per la promozione di pari opportunità fra donne e uomini.

1.2.2. Una nuova carta per gli aiuti di Stato a finalità regionale

A seguito dell'adozione degli orientamenti relativi agli aiuti di Stato a finalità regionale [10],la Commissione ha invitato gli Stati membri a notificarle un progetto di carta nazionale degli aiuti regionali comprendente le regioni proposte a titolo delle deroghe di cui all'articolo 87, paragrafo 3, lettere a) e c) del trattato, i massimali di intensità degli aiuti agli investimenti iniziali o degli aiuti alla creazione di posti di lavoro legati agli investimenti previsti per ciascuno di essi nonché i massimali di cumulo applicabili.

[10] GU C 74 del 10.03.1998.

Sebbene taluni Stati (Spagna, Italia, Lussemburgo) abbiano risposto alla richiesta solo nel dicembre 1999, tutti gli altri Stati membri hanno proceduto a notificare il loro progetto di carta degli aiuti regionali nel corso dell'anno. Dopo avere esaminato le proposte, la Commissione ha approvato i progetti presentati da Danimarca, Grecia, Irlanda e Finlandia, nonché la parte della carta relativa alle regioni di Germania e Portogallo ammissibili alla deroga di cui all'articolo 87, paragrafo 3, lettera a).

Per contro, la Commissione ha espresso dubbi in merito alla compatibilità dei progetti di certi Stati membri con il trattato. La Commissione ha avviato la procedura di cui all'articolo 88, paragrafo 2 nei confronti delle proposte relative alle carte di Belgio, Francia e Paesi Bassi, nonché per quanto riguarda la parte relativa alle regioni di Germania e Portogallo ammissibili alla deroga di cui all'articolo 87, paragrafo 3, lettera c).

Essendo state notificate tardivamente, le carte degli altri Stati membri non hanno potuto essere approvate prima della fine del 1999. In attesa dell'approvazione e nella misura in cui le carte degli aiuti regionali stabiliscono l'elenco delle regioni in cui le grandi imprese potranno ricevere un sostegno all'investimento (cofinanziato o meno dai Fondi strutturali) gli Stati membri non possono più concedere questo tipo di aiuti a partire dal 1° gennaio 2000. Questa sospensione è limitata tuttavia ai soli aiuti di Stato a finalità regionale e non riguarda assolutamente gli interventi dei Fondi strutturali che potrebbero eventualmente cofinanziare regimi d'aiuto con altre finalità o che non comporterebbero aiuti alle imprese.

1.2.3. I progressi in materia di assetto del territorio

A seguito di un dibattito su scala europea, promosso dalla Commissione e dagli Stati membri in stretta cooperazione e caratterizzato da otto seminari transnazionali nel 1998 e da un forum conclusivo tenutosi a Bruxelles nel febbraio 1999, il Consiglio informale dei ministri competenti per l'assetto del territorio ha adottato a Potsdam, nel maggio 1999, il primo documento definitivo sullo Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo (SSSE). I ministri e il Commissario responsabile hanno sottolineato che si è trattato di un ulteriore importante passo avanti verso l'integrazione europea. Per la prima volta i responsabili del processo decisionale a tutti i livelli dell'Unione hanno avuto a disposizione uno strumento di riferimento comune per lo sviluppo dello spazio. A questo fine, sono stati proposti tre obiettivi politici di base:

* Sviluppo di un sistema urbano equilibrato e policentrico e di un nuovo rapporto fra città e zone rurali;

* Garanzia della parità di accesso alle infrastrutture e alle conoscenze;

* Sviluppo sostenibile, gestione prudente e tutela del patrimonio naturale e culturale.

Per ciascuno degli obiettivi politici, lo SSSE propone opzioni politiche concrete che lo rendono uno strumento adeguato ed effettivo per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile e territorialmente equilibrato dell'UE. Si tratta di un documento non vincolante che non prevede alcuna nuova competenza a livello comunitario e rispetta il principio di sussidiarietà. Per promuovere l'attuazione dello SSSE, all'incontro tenutosi a Tampere nell'ottobre 1999, i ministri competenti per l'assetto del territorio e per la politica urbana e regionale e il Commissario europeo per la politica regionale hanno approvato un programma d'azione. Fra le azioni proposte, figurano l'integrazione dello SSSE nei Fondi strutturali nonché l'applicazione dei suoi orientamenti politici nelle politiche comunitarie pertinenti e nella preparazione dell'allargamento dell'Unione europea.

1.3. Prolungamento di azioni recenti

1.3.1. Patti territoriali per l'occupazione: bilancio provvisorio e conferenza di divulgazione

Quest'azione pilota, lanciata nel quadro del patto di fiducia per l'occupazione nel 1996, si è sviluppata nei 15 Stati membri su 89 zone che raggruppano complessivamente oltre 35 milioni di abitanti.

Sulla base di un'analisi del territorio e grazie all'assistenza tecnica comunitaria, è stato organizzato un ampio partenariato nelle varie zone interessate al fine di elaborare un piano integrato di azioni a favore dell'occupazione. Questo piano è stato sovvenzionato a titolo dei Fondi strutturali grazie ai margini di manovra previsti nella loro programmazione. Ai piani di azioni è assegnata pertanto, da ora alla fine del 2001, una dotazione finanziaria di 1.600 milioni di euro (di cui 500 milioni provenienti dai Fondi strutturali) che dovrebbe consentire la creazione o il mantenimento diretto di 55.000 posti di lavoro [11].

[11] Documento dei servizi della Commissione "II relazione intermedia sull'attuazione dei patti territoriali per l'occupazione", SEC (1999) 1932 del 26 novembre 1999.

In vista della programmazione 2000-2006, in occasione di una conferenza organizzata dalla Commissione sotto forma di borsa di scambi è stata data ampia diffusione di tale approccio e dei primi risultati.

La conferenza si è svolta a Bruxelles dall'8 al 10 novembre 1999, alla presenza di circa 830 partecipanti. Nell'ambito di oltre 1.200 incontri bilaterali fra i coordinatori dei patti e i rappresentanti di collettività locali e di amministrazioni nazionali, sono stati presentati 59 "strumenti" inseriti nei piani d'azione dei patti territoriali per l'occupazione e opportunamente modellati per un eventuale trasferimento.

I principali interventi hanno permesso di mettere in evidenza

* il forte sostegno dato dalla Presidenza finlandese all'azione (intervento del ministro del Lavoro finlandese) nonché dal Comitato delle regioni, rappresentato dal suo presidente; l'accento è stato posto sul potenziale di creazione di posti di lavoro a livello locale e sulla relativa articolazione con la strategia europea per l'occupazione;

* gli orientamenti della Commissione per il periodo di programmazione 2000-2006 [12], volti all'integrazione dei patti territoriali nei programmi relativi a ciascun obiettivo dei Fondi strutturali.

[12] Documento dei servizi della Commissione "Guida dei patti territoriali per l'occupazione 2000-2006", SEC (1999) 1933 del 17 novembre 1999

1.3.2. Il proseguimento dei lavori metodologici per la valutazione dei programmi

I servizi della Commissione hanno proseguito i lavori metodologici avviati nel 1998 al fine di preparare il nuovo periodo di programmazione. I documenti di lavoro sulla valutazione ex ante, sugli indicatori di sorveglianza e sulla riserva di efficacia ed efficienza sono stati in particolare oggetto di discussioni in seno al gruppo tecnico di valutazione e sono stati ampiamente diffusi fra gli Stati membri e pubblicati sul sito Internet "Inforegio".

La riflessione metodologica sulla valutazione degli effetti sull'occupazione è proseguita mediante uno studio delle prassi osservate negli Stati membri. Sulla base degli esempi di buona pratica (quali il calcolo degli effetti netti nei programmi britannici), la Commissione cercherà di promuovere scambi di esperienze e di know-how metodologici con la partecipazione delle amministrazioni interessate in modo da disporre di una valutazione esatta degli effetti potenziali e reali degli interventi strutturali in materia di occupazione.

Il settore specifico delle risorse umane è stato anche oggetto di progressi metodologici in materia di sorveglianza e di valutazione. I nuovi orientamenti sono stati testati nel quadro della valutazione finale e convalidati congiuntamente con gli Stati membri. In questi orientamenti sono inclusi criteri comuni di sorveglianza, una tipologia degli impatti degli interventi nel settore delle risorse umane e, in particolare, del rapporto tra gli effetti sull'occupazione e sull'occupabilità.

Capitolo 2 : Attuazione ed esecuzione dei programmi negli Stati membri

2.1. Presentazione generale degli obiettivi e delle iniziative comunitarie

2.1.1. Programmi adottati nel 1999

Il 1999 è stato l'ultimo anno del periodo di programmazione 1994-1999. È stato quindi adottato un numero limitato di nuovi programmi dato che tutti i programmi sono in fase di attuazione.

Nel 1999 sono stati adottati complessivamente solo 5 nuovi interventi relativamente a tutti gli obiettivi. Si tratta di due programmi operativi per l'obiettivo 1 che non hanno potuto essere adottati in precedenza: un programma che integra i patti territoriali per l'occupazione nella programmazione in Spagna, per un importo totale di 64,6 milioni di euro, e un programma destinato al potenziamento di autobus ecologici in Grecia, per un importo complessivo di 37,4 milioni di euro. Oltre a questi due programmi operativi, sono state approvate tre sovvenzioni globali a favore dell'Italia per le regioni interessate dall'obiettivo 1, per un importo complessivo di circa 45 milioni di euro.

L'insieme di questi 5 nuovi interventi rappresenta solo lo 0,1 % dei contributi dei Fondi destinati ai vari obiettivi per il periodo 1994-1999.

Nel corso dell'anno sono stati inoltre adottati 25 programmi nell'ambito delle iniziative comunitarie. Si tratta di programmi di importo unitario molto limitato (al massimo 1,5 milioni di euro), ad eccezione di due programmi INTERREG IIC (cooperazione transnazionale) relativi uno allo spazio atlantico e l'altro alla lotta contro la siccità in Grecia (13,4 milioni di euro ciascuno). Questi nuovi programmi (22) riguardano essenzialmente l'iniziativa PMI.

2.1.2. panoramica generale dell'attuazione

Al termine del 1999, la programmazione degli obiettivi prioritari dei Fondi strutturali 1994-1999 è attuata tramite 610 interventi, di cui la maggior parte per gli obiettivi 1 e 2. A questa cifra viene ad aggiungersi quella relativa alle iniziative comunitarie, attuate attraverso 524 programmi.

Complessivamente, gli interventi a titolo dei Fondi strutturali per il periodo 1994-1999 sono dunque attuati da 1.134 programmi.

Riepilogo dei contributi dei Fondi strutturali 1994-1999 (QCS e DOCUP) in milioni di euro, al 31 dicembre 1999

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A seguito dell'accelerazione nella realizzazione degli interventi constatata nel 1997 e 1998, l'esercizio 1999 è stato caratterizzato dall'attuazione completa della programmazione, come illustrano i grafici che seguono.

QCS/DOCUP: esecuzione degli stanziamenti dal 1994 al 1999 per tutti gli obiettivi

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In quest'ultimo anno di esecuzione, per gli obiettivi da 1 a 6 è stato impegnato il 93,47% e pagato l'87,09% degli stanziamenti disponibili. Al termine del periodo di programmazione, è stato dunque impegnato il 99% dei contributi totali. Nel 1999 si è registrata una considerevole accelerazione degli impegni, che hanno rappresentato il 21% degli stanziamenti impegnati dal 1994. La situazione varia leggermente da uno Stato membro all'altro, in misura comunque inferiore rispetto agli anni precedenti. Infatti, solo due Stati membri hanno impegnato il 100% degli stanziamenti disponibili per il periodo in questione (Belgio e Danimarca). La maggior parte degli Stati membri ha impegnato il 99% degli stanziamenti, mentre altri hanno registrato tassi di impegno inferiori: è il caso del Lussemburgo (98%), dell'Austria (98%) e del Regno Unito (96%). Conformemente alle regole applicabili, gli stanziamenti non impegnati al 31 dicembre 1999 per il periodo 1994-1999 non possono essere recuperati dallo Stato membro interessato.

Anche in materia di pagamenti nel 1999 è stato osservato un netto miglioramento: il tasso globale di esecuzione dei pagamenti si colloca infatti al 75%. Va notato che i pagamenti per il periodo 1994-1999 possono essere scaglionati sino al 31 dicembre 2001. Anche in questo caso, la situazione varia a seconda degli Stati membri. Infatti, così come per il 1998, gli Stati membri che registrano un tasso di esecuzione dei pagamenti più elevato sono soprattutto i "paesi della coesione", vale a dire i meno prosperi e i principali beneficiari dei Fondi strutturali: Spagna (81%), Portogallo (89%), Irlanda (87%). Per contro, taluni Stati membri fra i più prosperi dell'Unione registrano un tasso di esecuzione dei pagamenti inferiore alla media comunitaria.

Per gli obiettivi 1 e 3 si registrano i tassi di esecuzione più elevati: il tasso di esecuzione degli impegni raggiunge rispettivamente il 99% e il 100% mentre quello di esecuzione dei pagamenti è pari o di poco inferiore all'80%, risultati questi superiori alla media. Per contro, gli obiettivi 2, 4 e 5b continuano a registrare ritardi di esecuzione dei pagamenti. Per quanto riguarda l'obiettivo 2, i cui tassi di esecuzione sono i più modesti, i ritardi a livello dei pagamenti dipendono dal fatto che i programmi per il periodo 1997-1999 sono stati adottati nel corso del 1997: non tutte le azioni contemplate da questi programmi sono state attuate e i relativi pagamenti saranno effettuati in gran parte nel 2000.

Considerazione della parità fra donne e uomini nei programmi di iniziativa nazionale

L'integrazione della dimensione di genere si prefigge l'inserimento sistematico in tutte le politiche delle situazioni, priorità ed esigenze specifiche di donne e uomini. Lo scopo è promuovere la parità fra donne e uomini e mobilitare tutte le politiche e le misure di carattere generale specificamente per il raggiungimento di questo fine. Gli effetti della politica sulle rispettive situazioni delle donne e degli uomini sono presi in considerazione nello stadio di pianificazione nonché nelle fasi di attuazione, sorveglianza e valutazione.

Il mainstreaming è una strategia intesa a promuovere la parità fra donne e uomini in maniera più efficace. È importante tenere presente che adottare un'impostazione basata sul mainstreaming, significa integrare i meccanismi e le misure di azione positiva già esistenti a favore delle donne o del sesso sottorappresentato. Si tratta infatti di un duplice approccio complementare: azione orizzontale generale accompagnata, se del caso, da un'azione specifica più mirata.

Il mainstreaming consiste nel trasformare le politiche generali in politiche più attente alla dimensione di genere. Le politiche dovrebbero quindi tenere conto delle peculiarità che differenziano la vita delle donne da quella degli uomini, cercare di promuovere la parità in generale e affrontare le disuguaglianze. Ciò implica la predisposizione di interventi per garantire il superamento degli ostacoli e il rispetto su un piede di parità delle esigenze e degli interessi di donne e uomini.

La Commissione ha compiuto sforzi per promuovere misure specifiche volte a migliorare la situazione delle donne attraverso programmi di azione pluriennali successivi nonché per attuare l'integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche.

La comunicazione della Commissione del 1996 "Integrare la parità di opportunità tra le donne e gli uomini nel complesso delle politiche e azioni comunitarie" dà una definizione del concetto di mainstreaming e evidenzia l'impegno della Commissione sul versante di una politica basata sulla "mobilitazione di tutte le misure generali, specificamente ai fini del raggiungimento della parità". È stata la prima comunicazione ufficiale dell'impegno assunto dalla Commissione per una politica basata sull'integrazione della dimensione di genere, documento che è stato il punto di partenza di tutte le azioni successive.

2.1.3. Attuazione degli obiettivi 1 (regioni in ritardo di sviluppo) e 6 (regioni a scarsa densità di popolazione)

Nel 1999 sono stati adottati cinque interventi nel quadro dell'obiettivo 1 (cfr. punto 2.1.1.), che rappresentano un finanziamento globale di 147 milioni di euro, vale a dire soltanto lo 0,15% dei contributi totali dei Fondi strutturali destinati all'obiettivo 1 per il periodo 1994-1999.

Alla fine del 1999, l'obiettivo 1 è complessivamente attuato con 219 forme d'intervento (DOCUP, PO, sovvenzioni globali, grandi progetti). L'obiettivo 6 nelle regioni settentrionali di Svezia e Finlandia è attuato con due DOCUP (adottati entrambi nel 1995).

Esecuzione degli stanziamenti

Nella linea del 1998, l'obiettivo 1, al pari dell'obiettivo 3, è stato caratterizzato anche nel 1999 dai migliori tassi di esecuzione degli stanziamenti, confermando l'accelerazione nell'attuazione dei programmi, come indicano i grafici seguenti:

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Alla fine del 1999, infatti, per l'obiettivo 1 era stato impegnato quasi il 100% degli stanziamenti ed effettuato il 78% dei pagamenti, mantenendo in tal modo l'accelerazione nell'esecuzione iniziata nel 1997. Il 1999 rappresentava infatti l'ultimo anno del periodo di programmazione e, in conformità del regolamento, gli impegni dovevano essere eseguiti prima del 31 dicembre. Si osservano risultati positivi nell'attuazione dell'obiettivo 1, in particolare per i principali beneficiari dei Fondi - Spagna, Portogallo, Irlanda, Germania - che registrano complessivamente tassi di esecuzione superiori alla media dell'Unione, soprattutto nel caso del Portogallo (con il 99% di stanziamenti impegnati e l'89% di pagamenti effettuati) e dell'Irlanda (con il 99% degli stanziamenti impegnati e l'87% dei pagamenti effettuati); la Grecia si colloca nella media comunitaria, dato che nel 1999 ha recuperato quasi del tutto il ritardo di esecuzione a livello dei pagamenti. Come già constatato nel 1997 e 1998, gli Stati membri che registrano tuttora ritardi nell'attuazione dell'obiettivo 1 sono anche nel 1999 i paesi più prosperi: Belgio, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito. L'Italia, dal canto suo, ha registrato nel 1999 una forte accelerazione nell'esecuzione degli stanziamenti, ma ciò non le ha consentito di recuperare il ritardo accumulato fin dall'inizio del periodo, tranne che per gli impegni.

Per quanto riguarda l'obiettivo 6, i due paesi beneficiari continuano a presentare situazioni differenti: infatti, nonostante l'esecuzione degli impegni raggiunga il 100% per entrambi gli Stati membri, la Finlandia registra un tasso di esecuzione dei pagamenti nettamente superiore alla Svezia (rispettivamente il 65% e il 54%). In generale, i tassi di esecuzione sono di gran lunga inferiori alla media comunitaria osservata per l'insieme degli obiettivi. Va rilevato tuttavia che i programmi a titolo dell'obiettivo 6 sono stati adottati solo nel 1995, dopo l'adesione di questi due paesi.

2.1.4. Attuazione dell'obiettivo 2 (regioni in fase di riconversione industriale)

Dopo l'avvio nel 1997 del nuovo periodo di programmazione (1997-1999) e l'adozione di tutti i programmi in quell'anno e nel 1998, nel 1999 non è stato adottato alcun nuovo programma a titolo dell'obiettivo 2. Il 1999 è stato dunque un anno di consolidamento dell'esecuzione e di attuazione sul campo.

Esecuzione degli stanziamenti per l'obiettivo 2

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Dato che taluni programmi erano stati adottati alla fine del 1997 o solo nel 1998, la loro attuazione è stata effettiva solo a partire dal 1999; per questo motivo il tasso di esecuzione dei pagamenti risulta relativamente modesto (il 60% degli stanziamenti totali del periodo). Per tali programmi, tuttavia, i pagamenti potranno essere scaglionati fino al 31 dicembre 2001.

Va notato che l'anno 1999 ha registrato una notevolissima accelerazione nell'esecuzione degli impegni, dato che ha concentrato il 25% degli impegni del periodo. Ciononostante, il 3% degli stanziamenti totali (477,5 milioni di euro) non ha potuto essere impegnato prima del 31 dicembre e dovrà dunque essere restituito, poiché non è possibile alcun trasferimento di impegni fra il periodo 1994-1999 e il periodo 2000-2006.

2.1.5. attuazione degli obiettivi 3 e 4 (risorse umane e mercato del lavoro)

Le azioni a favore della parità fra donne e uomini in materia di risorse umane

Per quanto riguarda l'obiettivo 3, nell'ultimo trimestre dell'anno si è proceduto a una serie di riassegnazioni finanziarie. Tale operazione ha permesso di destinare fondi supplementari alle priorità della strategia europea per l'occupazione, in particolare a favore delle politiche attive del mercato del lavoro per i giovani, della partecipazione delle donne a queste politiche nonché dell'inserimento della dimensione di genere nei programmi.

Per loro natura e finalità, i programmi dell'obiettivo 4, destinati a vari settori dell'economia, non sono incentrati su azioni specifiche a favore della parità fra donne e uomini. Talune azioni risultano tuttavia, vantaggiose per le donne, specialmente nel settore del riorientamento professionale.

* attuazione dell'obiettivo 3 (disoccupazione di lunga durata, inserimento dei giovani e integrazione nel mercato del lavoro)

L'obiettivo 3 è di tipo orizzontale (riguarda l'intero territorio, ad eccezione delle regioni dell'obiettivo 1 che beneficiano di un approccio integrato) e interessa diversi gruppi bersaglio: giovani disoccupati, disoccupati di lunga durata e soggetti esposti all'esclusione dal mercato del lavoro.

A seguito del varo della strategia europea per l'occupazione nel 1997, i programmi sono stati modulati per tenere conto dei nuovi orientamenti.

Esecuzione degli stanziamenti per l'obiettivo 3

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Alla fine del 1999, è stato impegnato il 100% e pagato l'80% degli stanziamenti per il periodo, valori nettamente superiori alla media registrata per l'insieme degli obiettivi.

* Attuazione dell'obiettivo 4 (mutamenti industriali e sistemi di produzione)

Anche l'obiettivo 4 è di carattere orizzontale (è applicabile sull'intero territorio comunitario ad eccezione delle regioni dell'obiettivo 1) ed è volto a migliorare le opportunità occupazionali e le qualifiche professionali, in particolare dei soggetti che più rischiano di rimanere esclusi dal mercato del lavoro. Le azioni dell'obiettivo 4 riguardano: formazione professionale, assistenza e consulenza, creazione di una rete e miglioramento dei sistemi di formazione continua. I programmi riflettono la priorità accordata all'adattabilità nella strategia europea per l'occupazione.

Esecuzione degli stanziamenti a titolo dell'obiettivo 4

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Il miglioramento nell'esecuzione degli stanziamenti osservato nel 1998 è stato confermato anche nel 1999. In particolare, sono stati compiuti sforzi considerevoli nel Regno Unito (che aveva presentato il programma per l'obiettivo 4 solo nel 1998) e in Italia. Alla fine del 1999 risultava impegnato il 100% degli stanziamenti, ma l'esecuzione dei pagamenti ha raggiunto solo il 69%, in parte a causa della natura fortemente innovativa di talune misure. Ciononostante, tutti i pagamenti dovrebbero essere eseguiti nel corso del 2000, compresi Regno Unito e Italia, i due Stati membri che hanno accumulato maggiori ritardi.

2.1.6. attuazione dell'obiettivo 5a (adeguamento delle strutture agricole e della pesca)

* L'obiettivo 5a - agricoltura

L'obiettivo 5a-agricoltura è un obiettivo di tipo orizzontale che riguarda l'attività agricola in tutto il territorio dell'Unione e sostiene l'ammodernamento delle strutture agricole. Sotto questo profilo è pertanto ancorato alla politica agricola comune e interviene altresì nel settore della silvicoltura.

Nel 1999, i regolamenti relativi all'obiettivo 5a-agricoltura (segnatamente i regolamenti n. 950/97, n. 951/97 e n. 952/97) sono stati raggruppati in un unico regolamento in materia di sviluppo rurale (n. 1257/1999), in vigore dal 1° gennaio 2000. In questo quadro, la Commissione ha adottato in febbraio il regolamento relativo agli aiuti ai gruppi di produttori (n. 243/1999 [13]), in marzo una decisione che modifica l'elenco delle zone svantaggiate (n. 251/1999 [14]) e in luglio un regolamento concernente le associazioni di produttori e le relative unioni (n. 1606/1999 [15]).

[13] Regolamento (CE) n. 243/1999 della Commissione del 1° febbraio 1999 recante modifica dei regolamenti (CE) n. 478/97 e (CE) n. 20/98 che fissano le modalità d'applicazione del regolamento (CE) n. 2200/96.

[14] Decisione della Commissione del 23 marzo 1999, GU L 96 del 10.4.1999, pagg. 29-30.

[15] Regolamento della Commissione del 22 luglio 1999 che modifica il regolamento (CEE) n. 220/91 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 952/97.

La Commissione ha modificato e di conseguenza aumentato l'importo globale del QCS relativo al miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli in Italia. Essa ha altresì adottato nel corso dell'anno dodici modifiche di DOCUP, che interessano 7 Stati membri.

Le azioni a favore della parità fra donne e uomini nel settore agricolo

Nelle misure orizzontali relative all'obiettivo 5a per il periodo in questione (1994-1999) figura un numero limitato di misure specifiche in materia di pari opportunità Tuttavia, parte degli insediamenti di giovani agricoltori riguarda donne. Le donne possono anche beneficiare degli aiuti agli investimenti, delle misure agroambientali e di quelle connesse con la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli. Esse sono infatti presenti soprattutto nella promozione di progetti relativi alla fabbricazione di prodotti locali nell'impresa agricola, in particolare prodotti regionali, che contribuiscono ad integrare il reddito dell'impresa agricola. Esse sono promotrici di progetti di turismo rurale e di attività di ristorazione, spesso legate alla vendita diretta di prodotti dell'azienda e artigianali.

Le donne fanno ricorso ai servizi di sostituzione (segnatamente in caso di malattia), qualora esistano. La maggior parte delle zone rurali denuncia una grave carenza di servizi in numerosi settori: istruzione, sanità, servizi per l'infanzia e gli anziani e così via. Questo tipo di servizi può essere promosso in tutte le regioni grazie alla nuova legislazione in materia di sviluppo rurale (articolo 33 del regolamento n. 1257/1999).

Esecuzione degli stanziamenti per l'obiettivo 5a-agricoltura

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Al pari degli altri obiettivi, l'obiettivo 5a-agricoltura ha continuato a registrare nel 1999 un miglioramento a livello di esecuzione, in particolare per quanto riguarda gli impegni. Alla fine del 1999 risulta impegnato il 96% e pagato il 70% degli stanziamenti per il periodo in questione. Ciononostante, questi tassi sono ancora inferiori alla media osservata per l'insieme degli obiettivi. Esistono tuttora sostanziali differenze fra i vari Stati membri: come nel 1998, l'Italia e i Paesi Bassi registrano i tassi di esecuzione degli stanziamenti più modesti.

* L'obiettivo 5a - pesca

Gli obiettivi specifici dello SFOP nel quadro dell'obiettivo 5a-pesca possono essere così riassunti:

- per le flotte di pesca: equilibrio fra lo sforzo di pesca e le risorse disponibili (definito "adeguamento della capacità di pesca"), senza pregiudicare il necessario rinnovo delle flotte e l'ammodernamento delle navi;

- per gli altri settori (acquacoltura, trasformazione e commercializzazione dei prodotti, attrezzature portuali, ecc.): ammodernamento e razionalizzazione dei vari elementi e unità di produzione, al fine di migliorare la redditività e la competitività delle imprese e di ampliare l'offerta.

Le priorità fissate per la selezione dei finanziamenti concessi sono le seguenti:

- per le flotte: riduzione non reversibile delle capacità di pesca (misure di fermo definitivo delle attività dei pescherecci; costituzione di società miste); rispetto degli obiettivi di riduzione fissati dai "programmi pluriennali di orientamento per le flotte di pesca - POP";

- per gli altri settori: ammodernamento degli impianti e adeguamento alle norme sanitarie; limitazione dell'impatto ambientale; diversificazione della produzione.

Le azioni a favore della parità fra donne e uomini nel settore della pesca

Per quanto riguarda la pesca, la Commissione ha in previsione di avviare uno studio sul ruolo delle donne nel settore, che riassumerà l'insieme delle informazioni disponibili in merito. La Commissione incoraggia inoltre gli Stati membri a includere, nel quadro della nuova programmazione dello SFOP per il 2000-2006, misure volte a promuovere la parità di opportunità fra donne e uomini a livello di occupazione nel settore della pesca nonché azioni a favore delle madri di famiglia nelle attività della piccola pesca costiera (in applicazione delle disposizioni previste agli articoli 11 e 17 del nuovo regolamento di esecuzione dello SFOP).

Esecuzione degli stanziamenti a titolo dell'obiettivo 5a-pesca

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Nel 1999 quasi una ventina di programmi ha dovuto essere riprogrammata una o più volte per tenere conto di ritardi di esecuzione, o per modificare la ripartizione finanziaria fra le misure, o ancora per inglobare il risultato dell'indicizzazione annuale.

Nel 1999 si è registrato un notevole recupero nell'esecuzione degli stanziamenti, dopo il rallentamento verificatosi nel 1998: infatti, al 31 dicembre 1999 è stato impegnato il 100% e pagato il 73% degli stanziamenti, valori paragonabili alla media dell'insieme degli obiettivi.

Gli Stati membri che nel 1998 registravano ritardi sono riusciti per la maggior parte a recuperarli, a volte grazie alla riduzione della dotazione iniziale dei programmi (Italia, Regno Unito, Danimarca).

2.1.7. attuazione dell'obiettivo 5b (sviluppo delle zone rurali)

L'obiettivo 5b è un obiettivo regionalizzato inteso ad agevolare lo sviluppo e l'adeguamento strutturale delle zone rurali al di fuori delle regioni dell'obiettivo 1. Nel corso del 1999, sono state apportate ai documenti di programmazione circa 110 modifiche, relative ai 12 Stati membri interessati, allo scopo di adeguare le disponibilità finanziarie alle esigenze delle misure più avanzate.

Le azioni a favore della parità fra donne e uomini nelle zone rurali

Nei programmi relativi alle zone dell'obiettivo 5b figurano poche misure specifiche. Le misure presentate riguardano l'imprenditoria femminile (Svezia) e la formazione professionale, destinata in particolare alle donne. Quest'ultima misura è stata peraltro considerata poco efficace perché la scelta del tipo di formazione non era adeguata al mercato del lavoro o perché non corrispondeva alle aspirazioni delle donne interessate.

Sebbene non si disponga di dati precisi relativi al numero di donne che hanno beneficiato delle varie misure (salvo in taluni casi per la formazione professionale), è comunque un dato di fatto che le donne hanno tratto vantaggi soprattutto dai progetti di diversificazione delle attività in ambiente rurale.

Per contro, il FEAOG ha finanziato numerose misure destinate ai giovani agricoltori. Si tratta in generale di complementi alla sovvenzione relativa alla creazione dell'impresa, ma soprattutto di misure di inquadramento, formazione, orientamento e assistenza tecnica. Queste misure completano la misura orizzontale e la rendono più efficace grazie alla presenza di esperti che orientano e preparano e assistono i giovani agricoltori, uomini e donne, nella scelta del tipo di azienda.

Esecuzione degli stanziamenti per l'obiettivo 5b

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Nel 1999 si è registrata una notevole accelerazione nell'esecuzione, soprattutto per quanto riguarda gli impegni. Questa accelerazione è in parte imputabile ad un migliore orientamento delle azioni e all'adeguamento delle misure effettuato a seguito delle valutazioni intermedie del 1998. Numerosi programmi sono stati modificati allo scopo di renderli più coerenti con le priorità comunitarie, quali il sostegno all'occupazione (mediante azioni di sostegno alle imprese in Francia, Finlandia o Regno Unito) o il miglioramento dell'ambiente rurale in Belgio e Danimarca.

Alla fine del 1999 risulta impegnato il 99% e pagato il 68% degli stanziamenti per il periodo in questione. L'obiettivo 5b registra ancora un persistente ritardo a livello dei pagamenti (secondo tasso di esecuzione più modesto, dopo quello relativo all'obiettivo 2). Quantunque la maggior parte degli Stati membri abbia registrato tassi di esecuzione dei pagamenti soddisfacenti (70-75% circa), altri Stati membri non sono riusciti a recuperare i ritardi accumulati: è il caso in particolare di Belgio, Italia e Paesi Bassi. In Italia la valutazione intermedia del 1998 ha evidenziato che la lentezza d'attuazione dipende da talune peculiarità: la separazione fra le procedure di attuazione dei programmi dell'obiettivo 5b e la normale programmazione regionale, la prevalenza di regimi di aiuto che promuovono una moltitudine di microprogetti, la complessità della normativa nazionale applicabile all'esecuzione dei progetti e, in particolare, la lunga durata e la complessità delle gare d'appalto. In Belgio i ritardi riguardano sempre i due programmi fiamminghi e sono in gran parte imputabili a difficoltà di funzionamento del partenariato regionale.

2.1.8. attuazione delle iniziative comunitarie

In questa sezione non viene illustrata ogni singola iniziativa comunitaria (IC), ma vengono messi in evidenza gli elementi salienti dell'anno 1999.

Le riassegnazioni finanziarie effettuate nel 1998 su richiesta del Parlamento europeo hanno comportato una nettissima accelerazione dell'attuazione delle iniziative comunitarie nel 1999. Tali riassegnazioni hanno favorito un aumento degli stanziamenti pari a 100 milioni di euro a favore dell'iniziativa PEACE (riconciliazione nell'Irlanda del Nord) e parallelamente una diminuzione dei contributi di altre iniziative con maggiori difficoltà di esecuzione.

Adozione di nuovi programmi di iniziativa comunitaria

Nel 1999 sono state adottati 25 nuovi programmi a titolo delle IC. di questi programmi, 22 riguardano l'iniziativa PMI e rappresentano un importo unitario molto limitato (da 0,2 a 1,9 milioni di euro). È stato adottato inoltre un programma URBAN (rivitalizzazione dei quartieri urbani in crisi) per la regione di Bruxelles-Capitale (1,4 milioni di euro). A titolo di INTERREG II-C (cooperazione transnazionale) sono stati adottati due programmi più importanti sotto il profilo finanziario: uno riguarda lo spazio atlantico (fra Spagna, Francia, Irlanda, Portogallo e Regno Unito), l'altro la lotta contro la siccità in Grecia. I due nuovi programmi dispongono ciascuno di una dotazione di 13,4 milioni di euro.

Le iniziative ADAPT e OCCUPAZIONE

Le valutazioni effettuate a livello comunitario e i lavori dei gruppi tematici hanno iniziato a dare i loro primi risultati concreti. Alla luce di queste attività, gli Stati membri e la Commissione hanno potuto trarre specifici insegnamenti strategici che dovrebbero consentire l'integrazione dei risultati più importanti nelle politiche in materia di integrazione della dimensione di genere a livello europeo e a livello nazionale mediante la strategia europea per l'occupazione.

Nel gennaio 1999, nell'Irlanda del Nord si è svolta la conferenza "Building territories for the millennium" (Costruire territori per il millennio) per inserire nelle iniziative l'apporto del gruppo tematico sugli approcci territoriali. In giugno, il Regno Unito ha ospitato la conferenza "Empowering the excluded" (coinvolgere gli esclusi) (OCCUPAZIONE INTEGRA), mentre in novembre i gruppi tematici "Crossing the job threshold" (sbocchi nel mondo del lavoro) (OCCUPAZIONE e ADAPT) e "Empowerment of young people" (rafforzare la partecipazione dei giovani) (OCCUPAZIONE-YOUTHSTART) hanno organizzato una conferenza congiunta a Helsinki e a Stoccolma.

L'iniziativa LEADER II

Nel corso del 1999, i gruppi beneficiari (GAL - gruppi d'azione locale) hanno adottato le decisioni necessarie per l'approvazione dei singoli progetti, il che ha consentito per la fine dell'anno di impegnare il 100% degli stanziamenti comunitari. I GAL hanno inoltre compiuto notevoli sforzi per ultimare gli accordi di cooperazione internazionale previsti nei loro programmi.

L'iniziativa PESCA

L'iniziativa PESCA implica l'intervento di tre Fondi strutturali, aspetto questo che ne ha fortemente complicato la gestione, sia a livello comunitario che nazionale. Per il nuovo periodo di programmazione 2000-2006, è stato deciso di non mantenere l'IC PESCA, ma di finanziare progetti riguardanti la pesca solo tramite lo SFOP. Gli interventi dello SFOP potranno essere integrati da quelli del FESR e del FSE nelle zone dipendenti dalla pesca inserite nei programmi regionali degli obiettivi 1 e 2.

A titolo delle azioni transnazionali dell'IC PESCA, vanno segnalati gli elementi seguenti:

- la Commissione ha lanciato il 4° e ultimo invito a presentare proposte per progetti transnazionali di cooperazione e di messa in rete fra le zone dipendenti dalla pesca; sono stati selezionati 15 progetti che rappresentano un contributo comunitario di circa 800.000 euro;

- il 5 e 6 novembre a Santiago de Compostela (Spagna) si è svolta la 3a conferenza tematica PESCA, dedicata al "Futuro dell'acquacoltura in Europa";

- nel 1999 hanno avuto luogo 4 incontri interregionali PESCA: in febbraio a Galway (Irlanda) sul futuro dell'acquacoltura, in aprile a Preveza (Grecia) sullo stesso tema, in giugno a Turku (Finlandia) sul tema della donna e la pesca e in dicembre nelle Azzorre (Portogallo) sulla situazione della pesca nelle regioni ultraperiferiche e nelle isole.

Le iniziative comunitarie e la parità fra donne e uomini

L'iniziativa OCCUPAZIONE-NOW: il 1999 era l'ultimo anno del programma OCCUPAZIONE-NOW e ha visto la conclusione di cinque anni di lavoro innovativo svolto in tutta l'Unione. Nel periodo di attuazione di NOW, circa 1.900 progetti hanno analizzato vari approcci volti all'inserimento a pieno titolo delle donne nel mercato del lavoro. Gli insegnamenti tratti da questi progetti sono stati integrati nella progettazione e nell'attuazione delle politiche in materia di occupazione e di formazione e nelle attività di ogni Stato membro. A livello europeo, la Commissione ha organizzato un gruppo tematico al fine di esaminare in modo approfondito la questione dell'apertura del mercato del lavoro, utilizzando le esperienze concrete maturate dai progetti NOW e ADAPT. I risultati di questo lavoro saranno pubblicati in varie forme nel corso del 2000. Gli insegnamenti di ordine teorico e pratico di NOW si sono rivelati preziosi nel 1999 per la progettazione della nuova iniziativa comunitaria in materia di risorse umane, EQUAL, in cui sono cruciali le questioni dell'inserimento e della lotta alla discriminazione. In tal modo, la priorità accordata all'aspetto delle pari opportunità nel programma NOW, la si ritroverà in EQUAL.

Nel quadro dell'iniziativa URBAN, talune azioni sono destinate specificamente alle donne e al loro ambiente: queste azioni possono quindi riguardare la creazione o l'approntamento di asili o di spazi destinati alla custodia dei bambini nei quartieri urbani difficili, nonché la pianificazione dei loro orari. In Italia, è stata condotta un'azione innovativa concernente una "rete contro la violenza subita dalle donne". Questo progetto pilota, lanciato nel corso del secondo semestre 1999, riguarda le città di Catania, Napoli, Roma, Venezia (capo fila) e Palermo, alle quali si sono aggiunte Cosenza, Reggio Calabria, Foggia e Lecce. La creazione di questa rete ha l'obiettivo di individuare e analizzare gli ambienti a rischio, di definire le possibili forme di intervento contro la violenza di cui sono vittime le donne all'esterno e all'interno del nucleo familiare e definire di conseguenza una metodologia da seguire a questo fine.

Anche l'iniziativa LEADER ha riguardato le donne. Numerose azioni infatti, senza essere specificamente orientate a favore delle donne, hanno contribuito a promuovere le loro attività, come dimostra una relazione dell'Osservatorio dello sviluppo rurale, presentata al gruppo delle donne rurali del comitato consultivo sullo sviluppo rurale [16]. Le donne rappresentano il 28% dei responsabili dei GAL (gruppi d'azione locale), dei responsabili politici e dei tecnici. Questa percentuale raggiunge persino il 60% in Finlandia. Per quanto attiene ai progetti presentati da donne, il 26% riguarda il settore del turismo rurale o dei prodotti trasformati, il 22% i servizi e le attrezzature collettive e il 21% le nuove tecnologie. Grazie a questa iniziativa le donne hanno anche contribuito direttamente alla creazione del 18% dei posti di lavoro (rinnovamento dei villaggi: 12%; turismo: 12%; settore agroalimentare: 8%). La maggior parte di queste azioni è costituita da microprogetti che non trovano collocazione nel quadro dei programmi di iniziativa nazionale.

[16] Il gruppo delle donne rurali di questo comitato è stato costituito nel 1998 ed è composto dalle organizzazioni agricole e di sviluppo rurale a livello europeo.

Due dei progetti transnazionali LEADER II sono stati incentrati sulla promozione delle attività delle donne. Talune azioni di animazione, informazione e sensibilizzazione sono mirate a questo gruppo. L'insieme delle azioni ha avuto ripercussioni importanti sui territori interessati e i finanziamenti LEADER hanno consentito di accedere ad altri finanziamenti.

Per quanto riguarda PESCA, nel mese di giugno 1999 la Commissione ha organizzato un incontro interregionale nel quadro dell'IC PESCA sul tema: "la donna e la pesca".

Esecuzione degli stanziamenti

A seguito della riassegnazione degli stanziamenti fra le iniziative comunitarie, alla fine del 1999 è stato impegnato il 95% e pagato il 57% degli stanziamenti. L'impegno di quasi tutti i contributi permetterà il pagamento fino al 31 dicembre 2001 delle azioni già attuate.

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Le disparità dei tassi di esecuzione fra le varie iniziative tendono ad attenuarsi nel 1999, quanto meno a livello di impegni. I tassi di esecuzione degli impegni risultano infatti abbastanza omogenei e si collocano intorno alla media del 95% osservata per l'insieme delle IC. Ciononostante, si può constatare che le IC PESCA, ADAPT e OCCUPAZIONE, nonché RESIDER e RECHAR registrano i tassi di esecuzione degli impegni più elevati. Per contro, per le IC PEACE e PMI si rilevano tassi più modesti. Per quanto riguarda PEACE, la spiegazione è riconducibile alla riassegnazione degli stanziamenti che ha comportato un aumento della dotazione totale pari a 100 milioni di euro (25% della dotazione iniziale); per l'IC PMI il tasso di esecuzione degli impegni incompleto si spiega con l'adozione tardiva di taluni programmi nel 1998 e 1999, a causa del loro carattere innovativo, segnatamente in materia di partenariati locali.

In termini di pagamenti, le differenze sono più marcate e variano con tassi di esecuzione dal 52% al 74%. Come per il 1998, l'IC OCCUPAZIONE e le IC di riconversione industriale (RECHAR, KONVER, RETEX) - ad eccezione di RESIDER - hanno registrato i migliori tassi di esecuzione dei pagamenti. L'IC ADAPT, che presentava un considerevole ritardo nel 1998, ha migliorato la sua esecuzione e ha raggiunto nel 1999 la media dell'insieme delle IC. Va rilevato che, come per i QCS e i DOCUP, i pagamenti a titolo dei programmi di iniziativa comunitaria potranno essere scaglionati fino al 31 dicembre 2001.

2.1.9. azioni innovative ed assistenza tecnica

Ogni Fondo può finanziare azioni che riguardino azioni innovative o assistenza tecnica. I finanziamenti non possono superare i seguenti importi massimi: 1,5% della dotazione annua del FESR, 1% di quella del FEAOG, 1,5% di quella del FSE e 2% di quella dello SFOP (cfr. allegato 4).

Per quanto riguarda la linea di bilancio B2-1600 (azioni a favore dell'ambiente nell'ambito dei Fondi strutturali), istituita nel 1997 su iniziativa del Parlamento europeo, il 1999 ha confermato il tasso di esecuzione positivo registrato nel 1998: alla fine dell'anno risulta infatti impegnato il 100% degli stanziamenti. Le azioni finanziate nel 1999 comprendono in particolare l'acquisto di immagini satellitari per il progetto "Corine Land Cover 2000", la sensibilizzazione in materia di ambiente e la valorizzazione del paesaggio in Portogallo (Alentejo), un seminario sulla promozione dello sviluppo sostenibile a Berlino, e un progetto pilota di sviluppo sostenibile nella Haute-Normandie.

Nel marzo 1999 è stata trasmessa al Parlamento europeo una relazione sugli interventi realizzati nel 1997-1998.

Le azioni a favore della parità fra donne e uomini nelle azioni innovative

Come per i programmi di iniziativa nazionale e per le iniziative comunitarie, anche talune azioni innovative incoraggiano la promozione della parità fra donne e uomini.

In materia di cooperazione interregionale, nel quadro di RECITE è stato organizzato un seminario per le reti dei centri di risorse che favoriscono l'integrazione delle donne nella vita economica.

Un programma ECOS-OUVERTURE aiuta i paesi candidati all'adesione ad integrare la priorità della parità fra donne e uomini.

Nelle zone rurali, nel 1999 sono state adottate azioni mirate: 13 azioni nuove sulle 16 adottate nel 1999 riguardano progetti a favore delle coltivatrici o delle donne in ambiente rurale. Le azioni in questione comprendono, ad esempio, la qualificazione e la promozione delle donne e la strutturazione dei servizi per le persone che vivono in ambiente rurale in Francia, una rete di servizio elettronico destinata alle coltivatrici e alle donne in ambiente rurale in Svezia, e la creazione di una rete di asili nelle zone rurali in Spagna.

Azioni innovative e assistenza tecnica ai sensi dell'articolo 10 del regolamento FESR

Nuove azioni adottate nel 1999 (cfr. allegato 4)

* Quasi tutti i nuovi impegni hanno riguardato la cooperazione interregionale. In materia di cooperazione interregionale interna e nel quadro del programma RECITE II, la Commissione ha approvato 14 progetti per un totale di 28,7 milioni di euro. Il programma ha impegnato complessivamente 111,5 milioni di euro per 56 progetti di cooperazione interregionale con 295 partner.

Nel 1999 si è svolta la prima fase di attuazione dei 56 progetti della durata di otto mesi, al termine della quale il responsabile di ciascun progetto è tenuto a presentare una relazione di verifica della fattibilità. Sulla base di tale relazione, la Commissione decide (a seguito di una riunione con i partner del progetto, l'ufficio di assistenza tecnica e due esperti esterni) se il progetto può continuare. La Commissione ha accettato finora il proseguimento di 41 dei 42 progetti che avevano completato questa prima fase. Gli obiettivi per la DG REGIO erano i) verificare la fattibilità dei progetti dopo otto mesi di lavoro delle reti e bloccare l'attuazione di quelli che non hanno superato questa prima fase in maniera soddisfacente, ii) individuare i punti di forza e di debolezza di ciascun progetto, prevedendo una sorveglianza particolare per taluni di essi, iii) suggerire miglioramenti da apportare ai progetti, sulla base della valutazione di fattibilità con l'aiuto di esperti esterni. Sono stati organizzati due seminari: uno destinato ai responsabili dei progetti relativi all'internazionalizzazione delle PMI, l'altro riservato alle reti incentrate sulle pari opportunità. Nel 1999 si è tenuto inoltre un seminario sugli obblighi amministrativi e finanziari dei gestori dei progetti.

Per quanto riguarda la cooperazione interregionale esterna, la Commissione ha lanciato 63 progetti Ecos-Ouverture, scelti fra oltre 500 proposte trasmesse alla Commissione, indizio significativo del fortissimo interesse delle collettività territoriali per le cooperazioni a livello europeo, al di là delle difficoltà procedurali tipiche di queste azioni. Il programma prepara ad un livello decentrato il prossimo ampliamento in taluni settori essenziali per le collettività dei PECO, come l'elaborazione di strategie regionali di sviluppo, la valorizzazione economica del patrimonio culturale, le pari opportunità, l'ambiente e gli aiuti alle PMI.

Come per gli anni passati, si sono tenute 2 manifestazioni EUROPARTENARIATO: in maggio a Vienna (Austria) e in ottobre a Potsdam (Germania). Collegate a "Phare-Partenariato", tali manifestazioni hanno dato modo di organizzare oltre 44.000 incontri in vista di progetti di cooperazione fra PMI dell'Unione e dei PECO. Attualmente la Commissione sta procedendo ad una valutazione dell'azione EUROPARTENARIATO per determinarne il "valore aggiunto" conseguito negli ultimi 10 anni e proporre i riorientamenti necessari in funzione delle nuove sfide cui le PMI devono far fronte sul mercato internazionale.

L'iniziativa RISI (Regional Information Society Initiative- Iniziativa regionale della società dell'informazione), intesa ad integrare il concetto di società dell'informazione nelle regioni più svantaggiate dell'Unione, ha concluso nel 1999 la fase intermedia (RISI 1 e RISI 2). Il successo di RISI ha portato a finanziare una seconda fase (RISI +) al fine di rafforzare gli obiettivi di integrazione della società dell'informazione nelle strategie regionali di sviluppo, segnatamente attraverso il finanziamento dei programmi dei Fondi strutturali. Nel mese di ottobre 1999, sono stati lanciati tredici progetti "monoregionali" innovativi, con un finanziamento comunitario di 250.000 euro per regione, volti a sperimentare talune azioni previste nella prima fase. Per quanto riguarda le strategie d'innovazione regionale (RIS), nel 1999 21 regioni hanno completato l'elaborazione di una strategia e di un piano d'azione destinati a migliorare la politica pubblica e i know-how in materia di promozione dell'innovazione nelle PMI. Il piano d'azione dovrebbe consentire a queste regioni di migliorare in futuro la gestione qualitativa e quantitativa delle spese pubbliche e private nel settore dell'innovazione, al fine di accrescere la competitività della loro economia. Il successo delle RIS ha indotto la Commissione a sostenere una seconda fase (RIS +) per approfondire gli obiettivi di promozione dell'innovazione nelle strategie regionali di sviluppo mediante un finanziamento di progetti pilota scaturiti dal piano d'azione RIS. Dal luglio 1999, sono stati lanciati 25 progetti RIS+ con un finanziamento comunitario dell'ordine di 250.000 euro per regione.

Parallelamente alle nuove azioni selezionate nel 1999, sono proseguiti anche alcuni progetti pilota, lanciati negli anni precedenti. Si tratta di particolare di 6 progetti RTT di trasferimento di tecnologie basati sulla cooperazione interregionale, che raggruppano una trentina di organizzazioni di varie regioni dell'Unione in diversi settori - tessile, acquacoltura, tecnologie pulite e riciclaggio, calzature, e così via -, che hanno continuato ad attuare il loro piano d'azione. Anche quasi tutti i 26 progetti pilota urbani (1997-1999) hanno beneficiato, su richiesta, di proroghe che consentiranno di proseguire le relative attività fin verso la fine del 2000. Il controllo "urbano" lanciato nel 1998, i cui risultati saranno pubblicati nel 2000, è proseguito nel 1999 con la raccolta di una trentina di indicatori relativi alla qualità della vita in 58 fra le maggiori città europee. Infine, nel 1999 hanno assunto una maggiore importanza 15 progetti pilota di assetto del territorio TERRA. La riunione annuale dei partner ha avuto luogo in Finlandia come pure un seminario tecnico sugli indicatori.

Azioni finanziate ai sensi dell'articolo 10 del regolamento FESR (milioni di euro)

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Assistenza tecnica ai sensi dell'articolo 7 del regolamento FESR

L'articolo 7 del regolamento FESR dispone che questo Fondo può finanziare, nel limite dello 0,5% della dotazione annuale del Fondo, studi ed azioni di assistenza tecnica e d'informazione.

Nel 1999 le azioni di preparazione e di sorveglianza hanno rappresentato il 43% circa degli impegni totali: esse comprendono, in particolare, 27 nuovi impegni relativi al proseguimento dei patti territoriali per l'occupazione fino alla fine del 2001, in 10 Stati membri, con un contributo unitario del FESR dell'ordine di 100.000 euro; un'altra componente importante di questo tipo di azioni è costituita dalla promozione della cooperazione transfrontaliera (3 milioni di euro). Le azioni d'informazione e di pubblicità (18% dei nuovi impegni) hanno riguardato un'esposizione multimediale sulla cooperazione transnazionale nel settore dell'assetto del territorio, a sostegno dell'iniziativa comunitaria INTERREG II-C. Gli studi a carattere regionale (12% dei nuovi impegni) riguardano l'istituzione di un sistema continuo di indagini sulla forza lavoro negli Stati membri (LFS - Labour Force Survey), o ancora una sovvenzione destinata a generalizzare la regionalizzazione dei conti nazionali. Infine, per quanto riguarda le conferenze, i colloqui e i seminari (8% circa dei nuovi impegni), vanno ricordati il finanziamento di una conferenza su "sviluppo sostenibile e assetto del territorio europeo", il miglioramento della qualità dei programmi dell'obiettivo 2 grazie allo scambio di esperienze nel Regno Unito e il colloquio euromediterraneo a Palermo.

Azioni di assistenza tecnica finanziate ai sensi dell'articolo 7 del FESR (in milioni di euro)

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Azioni innovative e assistenza tecnica ai sensi dell'articolo 6 del regolamento FSE

I nuovi bacini occupazionali

Nel 1999 gran parte dei progetti pilota in materia di occupazione/formazione di cui all'articolo 6 ha cominciato ad essere integrata nel processo di capitalizzazione avviato nel contesto del terzo sistema pilota. Questa operazione ha consentito alla Commissione di promuovere ulteriormente la propria politica di sviluppo locale in tutte le politiche connesse con l'occupazione. Alla fine del 1999 sono stati portati a termine alcuni progetti che erano stati lanciati nel 1996. Le informazioni tratte dalle valutazioni finali sembrano già confermare il potenziale di creazione di posti di lavoro dello sviluppo locale e delle nuove fonti di occupazione individuate nel Libro bianco "Crescita, competitività e occupazione". Nel quadro della sua politica di informazione e divulgazione, la Commissione ha redatto una guida ai progetti a titolo dell'articolo 6, contenente brevi descrizioni e dati di contatto dei progetti finanziati nel contesto degli inviti del 1996 e 1997. La guida dovrebbe essere pubblicata nel 2000.

Capitale sociale locale

Nel 1998 la Commissione ha pubblicato un invito a presentare proposte in vista del lancio di progetti pilota capitale sociale locale. In tal modo sarà possibile individuare le buone pratiche nell'attuazione delle disposizioni dell'articolo 4, paragrafo 2 del nuovo regolamento FSE in merito ai programmi degli obiettivi 1 e 3 [17] Gli organismi intermediari per il capitale sociale locale sono organizzazioni senza scopo di lucro che forniranno sostegno sia finanziario (microborse) che tecnico (consulenza tecnica e logistica in merito alla qualità e sorveglianza della partecipazione) per microprogetti intesi al ripristino della coesione sociale, al rafforzamento delle reti locali e dei gruppi attivi nel settore dell'inserimento sociale delle persone e all'avviamento di microimprese e di cooperative. Nel primo semestre del 1999 la Commissione ha completato la valutazione delle 594 proposte ricevute e ha selezionato 31 organismi intermediari di 12 Stati membri. Gli organismi intermediari hanno ufficialmente iniziato i propri lavori il 1° settembre. Nei giorni 16-19 settembre è stato tenuto a Belfast un seminario di presentazione che ha fornito l'occasione per scambiare pareri, armonizzare metodi e approcci e trarre insegnamenti dall'esperienza maturata grazie al programma PEACE [18] su questioni correlate. A metà dicembre, la Commissione ha pubblicato un manuale dei promotori.

[17] Cfr.art.4,paragrafo 2 del regolamento (CE) n.1262/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 giugno 1999 relativo al Fondo sociale europeo.

[18] Programma speciale di sostegno per la pace e la riconciliazione nell'Irlanda del Nord.

Nel 1999 la Commissione ha selezionato la società cui ha affidato la valutazione intermedia ed ex post del progetto pilota. Il 10 settembre 1999 è stato tenuto a Bruxelles un seminario per informare i gestori dei progetti della metodologia adottata dai valutatori e discutere dell'autovalutazione degli organismi intermediari.

Iniziativa regionale per la società dell'informazione

Le misure relative all'indagine sui benefici socioeconomici della società dell'informazione sono proseguite in regioni che avevano già partecipato a RISI (iniziativa regionale della società dell'informazione). I progetti RISI sono finanziati in una serie di regioni europee a titolo dell'articolo 10 del FESR e dell'articolo 6 del FSE, con il sostegno della direzione generale "Società dell'informazione" della Commissione. Le regioni che hanno preparato una strategia e un piano d'azione (RISI 1) continueranno a lavorare ad una seconda fase di attuazione per esaminare la fattibilità di applicazioni individuate nei loro documenti strategici. Partecipano a questa fase 21 regioni, di cui 13 sovvenzionate dal FESR e 8 dal FSE. I partenariati multiregionali che hanno approntato applicazioni pilota della società dell'informazione (RISI 2) stanno attualmente svolgendo le fasi conclusive. In totale sono attuati 9 progetti, 7 dei quali finanziati dal FESR e 2 dal FSE.

Libera circolazione dei lavoratori

A seguito dell'adozione del piano d'azione per la libera circolazione dei lavoratori sono finanziati, a titolo dell'articolo 6, paragrafo 1, lettera a) del regolamento FSE, 13 progetti nel settore della mobilità professionale. I progetti in questione sono stati selezionati nel contesto di un invito ristretto destinato alle organizzazioni delle parti sociali a livello europeo.

Nuove forme di organizzazione del lavoro, nuove metodologie di formazione e nuove forme di dialogo

A seguito di un invito a presentare proposte del marzo 1998, rivolto alle organizzazioni delle parti sociali interprofessionali e settoriali, sono attualmente finanziati 8 progetti relativi a nuove forme di organizzazione del lavoro, nuove metodologie di formazione e nuove forme di dialogo.

Azioni finanziate ai sensi dell'articolo 6 del regolamento FSE (in milioni di euro)

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Y compris reports, reconstitutions et dégagements Les paiements ne se rapportent pas nécessairement aux engagements de la même période

Azioni innovative e assistenza tecnica ai sensi dell'articolo 8 del FEAOG-Orientamento

Nel corso dell'anno sono state adottate 16 azioni nuove nel quadro dell'articolo 8. A seguito della selezione nel 1998 di 75 proposte di progetti di dimostrazione a favore di coltivatrici e donne in ambiente rurale, 13 azioni nuove su 16 riguardano questo tipo di progetti, con un contributo totale del FEAOG-Orientamento di 2,7 milioni di euro. Queste azioni comprendono, ad esempio, la qualificazione e la promozione delle donne e la strutturazione dei servizi per le persone che vivono in ambiente rurale in Francia e una rete di servizio elettronico destinata alle coltivatrici e alle donne in ambiente rurale in Svezia, o ancora alla creazione di una rete di asili nelle zone rurali in Spagna. Fra le altre azioni adottate di recente, possiamo citare un progetto di sviluppo dell'artigianato del legno nella Moy Valley in Irlanda.

Azioni finanziate ai sensi dell'articolo 8 del regolamento FEAOG (in milioni di euro)

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Azioni innovative e assistenza tecnica ai sensi dell'articolo 4 del regolamento SFOP

Fra gli studi intrapresi nel 1999 vanno sottolineati

- una serie di studi riguardanti le sovvenzioni al settore della pesca nell'Unione europea e nei paesi terzi,

- uno studio relativo all'impatto del progresso tecnico sullo sforzo di pesca, in vista della preparazione di programmi pluriennali di orientamento (POP) per le flotte di pesca.

La parte relativa all'informazione e alla divulgazione è stata caratterizzata nel 1999

- dalla preparazione di una nuova rivista periodica destinata al settore della pesca e dell'acquacoltura e agli altri ambienti connessi;

- dalla partecipazione alla fiera internazionale "European Seafood" a Bruxelles, nel mese di aprile, dedicata alla trasformazione e al commercio dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura.

Per quanto riguarda l'assistenza tecnica propriamente detta, gli stanziamenti sono stati destinati essenzialmente alla manutenzione dello schedario comunitario della flotta da pesca, che rappresenta un importante strumento di gestione per l'inquadramento degli aiuti finanziari a favore dei pescherecci.

Azioni finanziate ai sensi dell'articolo 4 del regolamento SFOP (in milioni di euro)

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2.2. Presentazione per Stato membro

2.2.1. BELGIO

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

Esempio di azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne in Belgio:

Il programma URBAN Curreghem prevede una misura «sistemazione ed allestimento di un asilo nido». Il progetto, per complessivi 160.000 EUR, è cofinanziato dal FESR per un importo di 50.000 EUR e prevede la costruzione di un edificio dotato di un asilo nido riservato agli abitanti del quartiere di Curreghem. Esso darà in particolare alle giovani madri, la possibilità di cercare più agevolmente un lavoro, di seguire corsi di formazione professionale o di partecipare ad attività di reinserimento.

OBIETTIVO 1

L'Hainaut (1 300 000 abitanti, pari ad un terzo della popolazione vallone) è ammissibile all'obiettivo 1. I comitati di sorveglianza hanno deciso diverse modifiche del DOCUP volte ad assegnare gli stanziamenti a misure che comprendono progetti in attesa di finanziamento. Si tratta essenzialmente di aiuti agli investimenti, aiuti alla ricerca e capitali di rischio. Nel corso del 1999 sono stati portati a termine vari progetti di valorizzazione del patrimonio turistico, fra i quali i più rilevanti sono la sistemazione dei siti del Grand Hornu e del Bois de Cazier nonché il restauro della cinta muraria di Binche. La dotazione finanziaria assegnata al progetto di salvaguardia della falda acquifera della regione di Tournai (la «Transhennuyère») è stata integrata in modo da assicurare il corretto completamento dei lavori. È continuata anche la bonifica dei siti industriali e urbani abbandonati, nonostante le difficoltà di carattere amministrativo e giuridico (acquisto dei siti, disinquinamento, riassegnazione dei siti bonificati). Alla fine del 1999, su richiesta della Commissione, a un comitato di sorveglianza è stato affidato l'incarico di procedere alla valutazione qualitativa della programmazione del periodo 1994-1999. Sono stati esaminati i seguenti temi: aiuti agli investimenti produttivi; accesso al capitale di rischio; capacità di attrazione della regione; misure di ricerca e sviluppo; sensibilizzazione della popolazione; turismo; animazione economica; informatizzazione della gestione del DOCUP.

Nel 1999 è stata avviata una nuova misura a favore dell'economia sociale, relativa alla creazione di imprese di inserimento, e otto imprese dell'Hainaut hanno sollecitato l'intervento del FSE. Con tale misura si perseguono due obiettivi principali: da un lato, rispondendo alla domanda solvibile, contribuire all'inserimento socioprofessionale di persone in difficoltà e, dall'altro lato, rispondere ad una richiesta poco solvibile di servizi di prossimità per i quali i prezzi di mercato sono spesso ancora troppo elevati per i privati. Sono state altresì sostenute le azioni di modernizzazione dell'insegnamento, in linea con la strategia europea per l'occupazione. Esse intendono favorire l'impiego delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (NTIC) nell'insegnamento secondario. Queste azioni sono associate ad una formazione del personale docente. È stato anche deciso di mettere a disposizione materiale informatico allo scopo di promuovere l'accesso alle NTIC nelle grandi scuole parauniversitarie. Il settore delle NTIC non è stato privilegiato solo in ambito scolastico, ma anche nelle azioni a favore delle persone in cerca di lavoro e dei dipendenti delle PMI. Le misure di promozione della RST continuano ad avere un reale successo e 62 ricercatori esperti in vari settori di punta sono stati messi a disposizione dei centri di ricerca e dei poli di eccellenza dell'Hainaut consentendo una più adeguata valorizzazione delle attrezzature tecniche e assicurando una migliore diffusione delle loro potenzialità tra gli utilizzatori e gli operatori economici della regione. Ciò è dovuto ad una buona integrazione sul campo degli interventi del FSE e del FESR.

L'attuazione della misura «pesca» nell'Hainaut ha registrato buoni progressi nel 1999 e la dotazione inizialmente prevista per la trasformazione dei prodotti della pesca e per l'acquacoltura è stata quadruplicata nel corso del periodo.

OBIETTIVO 2

Nella zona Mosa-Vesdre la priorità attribuita alla dinamizzazione e alla diversificazione economica è stata accentuata potenziando le misure di aiuto agli investimenti e di sviluppo delle infrastrutture di accoglienza e del potenziale turistico. Sono state rafforzate anche le misure a favore dell'innovazione tecnologica (e in particolare i poli di eccellenza). Parallelamente, sono stati ridotti gli interventi a favore dell'ambiente e dell'economia sociale di mercato. In materia di risorse umane, le misure di formazione di breve durata per i lavoratori e le persone in cerca di lavoro e le misure di formazione nel settore delle nuove tecnologie hanno registrato un autentico successo. Le azioni integrate FSE/FESR riguardanti il potenziamento dei centri di ricerca sono state coronate da risultati soddisfacenti. Le misure a favore dello sviluppo dell'economia sociale hanno invece riportato risultati modesti.

Nel quadro del DOCUP di Aubange, è stata bandita la gara per la costruzione del centro di servizi telematici nella zona di attività del «Point Triple» (zona delle tre frontiere Belgio/Francia/Lussemburgo).

Nelle Fiandre, la Commissione ha approvato (in agosto per il Limburgo e in dicembre per Turnhout) le decisioni con cui alle dotazioni iniziali vengono aggiunti gli importi risultanti dall'indicizzazione e che consentono un riallineamento dell'aiuto dei Fondi strutturali. Alla fine del 1999, entrambi i programmi dell'obiettivo 2 sono riusciti ad impegnare la totalità della dotazione comunitaria. Nel primo trimestre del 1999 sono state pubblicate le relazioni sulla valutazione intermedia dei programmi dell'obiettivo 2, da cui si evince che la situazione economica e occupazionale delle regioni beneficiarie è migliorata in modo significativo, con una riduzione delle differenze tra tali regioni ed il resto delle Fiandre. La percentuale di donne e di giovani nei dati statistici regionali relativi alla disoccupazione è rimasta elevata. Maggiore attenzione è stata riservata alle nuove infrastrutture, alle PMI, alle innovazioni tecnologiche, al capitale umano e all'incentivazione dello spirito imprenditoriale. In materia di risorse umane, l'83% dei partecipanti alle attività di formazione era riuscito a ritrovare un lavoro, solo il 25% dei tirocinanti era costituito da donne. I due programmi hanno dedicato un notevole sforzo all'approccio proattivo per quanto riguarda le problematiche relative alle imprese.

OBIETTIVI 3 E 4

Nell'ambito della comunità francese (Vallonia e Bruxelles) nel 1999 è continuata in via prioritaria la preparazione dei dispositivi del percorso d'inserimento, in particolare attraverso la creazione di commissioni subregionali di coordinamento del percorso d'inserimento (CSRC), da un lato, e di «forum per la formazione», dall'altro lato. Le CSRC hanno lo scopo di incoraggiare le azioni di coordinamento locali fra operatori. I «forum per la formazione» sono invece strumenti di informazione e di consulenza volti ad assicurare la trasparenza dell'offerta e la diffusione delle informazioni a favore delle persone e degli operatori locali. Nelle Fiandre, hanno avuto molto successo le azioni a favore dell'occupazione relative ai seguenti settori: sostegno alla famiglia e assistenza domiciliare; progetti di costruzione, per i quali è stata constatata una maggiore richiesta da parte delle imprese; iniziative nel campo delle nuove tecnologie. La cooperazione con i datori di lavoro si è rivelata indispensabile e in questo quadro sono state definite alcune azioni. La maggiore preoccupazione è stata quella di individuare mezzi adeguati per l'inserimento delle persone più vulnerabili. A Bruxelles, la maggior parte delle risorse del programma dell'obiettivo 3 è stata utilizzata per la definizione di misure di sostegno e di accompagnamento (in particolare la misura relativa alla custodia dei figli delle persone in cerca di lavoro) e lo sviluppo di centri di promozione per gli aiuti sociali. Va segnalata anche l'importanza delle misure che prevedono la concessione di aiuti al reinserimento e il ruolo attivo dei centri di ricerca di occupazione.

Per quanto riguarda l'obiettivo 4, nella comunità francese ci si è concentrati su delle misure a favore delle PMI e delle MI (microimprese). Il progetto PLATO, che nasce da un'idea ripresa da un progetto dell'obiettivo 2 per le Fiandre, combina un programma di formazione alla gestione per PMI con l'assistenza (tutoraggio) di quadri di grandi imprese allo scopo di perfezionare i dirigenti di PMI nella gestione della loro impresa, consentendo lo scambio di esperienze e di know-how. Il progetto CEQUAL, la cui prima fase è iniziata nel 1997, nel 1999 ha raggiunto la fase di crociera in materia di formazione e di accompagnamento. Il suo scopo è sensibilizzare alla formazione professionale continua circa 500 PMI e MI all'anno. Questi cicli di lavori comprendono un'ispezione della PMI, la formazione dei dirigenti e dei quadri, la formazione in materia di qualità (qualità totale QT e ISO) ed il bilancio di fine formazione. L'aspetto relativo alla sensibilizzazione del personale delle PMI in merito all'introduzione delle NTIC nella loro organizzazione è stata una delle priorità nel 1999. Le azioni proseguiranno fino alla metà del 2001. Per intensificare gli sforzi sul versante della formazione e dell'orientamento, è stato istituito un sistema di «buoni di formazione», il cui numero è aumentato grazie al finanziamento del FSE, che consentiranno di potenziare i mezzi destinati alla formazione continua dei lavoratori e di ampliare la domanda solvibile di formazione. Nelle Fiandre, i criteri di selezione dei progetti sono stati adeguati per far accedere al cofinanziamento un maggior numero di progetti, tra i quali quelli relativi alla formazione rivolta ai quadri ed ai lavoratori autonomi. L'idea di un "piano di formazione" nell'impresa sembra contribuire fortemente alla promozione sociale e merita quindi di essere generalizzata.

OBIETTIVO 5A - Agricoltura

Le misure volte a migliorare l'efficienza delle strutture agricole, gli aiuti ai giovani agricoltori e gli investimenti nelle aziende agricole dipendono dal governo federale e dagli esecutivi regionali fiammingo e vallone. La regione vallone è l'unica ad applicare il meccanismo delle indennità compensative degli handicap naturali (zone svantaggiate). L'attuazione dei DOCUP per gli aiuti alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli e silvicoli nelle regioni fiamminga, vallone e di Bruxelles-Capitale procede ad un ritmo soddisfacente. Nel 1999, gli aiuti hanno riguardato gli stessi settori dell'anno precedente, ossia patate, ortofrutticoli, carni e silvicoltura in Vallonia e carni, uova, pollame ed ortofrutticoli nelle Fiandre. In seguito agli sviluppi registrati nei mercati agricoli, nel 1999 i DOCUP delle due regioni sono stati modificati. La maggior parte dei progetti presenta un carattere innovativo e rispettoso dell'ambiente.

OBIETTIVO 5A - Pesca

Continua la tendenza positiva degli investimenti nel settore della pesca registrata negli ultimi anni. Nel corso del 1999, la priorità degli investimenti cofinanziati dallo SFOP è passata dal settore della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti della pesca a quello della modernizzazione dei pescherecci.

OBIETTIVO 5B

Lo stato di avanzamento del DOCUP per la Vallonia nel corso del 1999 è stato soddisfacente. I ritardi tecnici di talune misure dovuti alla necessità di preparare in maniera adeguata i progetti si sono infatti riassorbiti. È opportuno notare che l'esecuzione di questo programma avviene in maniera armonizzata per tutti e tre i Fondi interessati. Al FSE si fa ampio ricorso a sostegno di azioni finanziate dagli altri Fondi: le azioni di formazione professionale e di promozione dell'occupazione svolte mirano a soddisfare le esigenze di manodopera qualificata per le misure di sviluppo sostenute dal FEAOG e dal FESR, in modo da massimizzare l'impatto dei Fondi. Le donne rappresentano il 40% circa dei partecipanti alle azioni di formazione. Nel giugno 1999 la Commissione ha approvato un'ultima decisione di modifica, che ha consentito di impegnare la totalità degli stanziamenti al 31 dicembre. La decisione rispecchia perfettamente lo stato di avanzamento di tutte le misure del DOCUP e permette l'esecuzione di tutti i progetti previsti nel quadro di questo programma.

I due programmi delle Fiandre (Meetjesland e Westhoek) insistono sull'approccio integrato dello sviluppo rurale, che deve essere visto nella prospettiva globale dell'utilizzo dello spazio attraverso una valorizzazione dei vantaggi comparati delle varie zone. Il rafforzamento ed il mantenimento dell'occupazione costituiscono una delle priorità essenziali. Il turismo è considerato una leva privilegiata dello sviluppo delle regioni, ma si deve mettere in primo piano anche la possibilità di accogliere imprese. Nei due DOCUP vengono intraprese alcune azioni a favore dell'ambiente e delle PMI (creazione di un centro di coordinamento, sostegno alle imprese in materia di ambiente e valutazione ambientale delle imprese della regione). I due comitati di sorveglianza si sono riuniti in due occasioni nel 1999 e hanno constatato che la realizzazione delle azioni previste al di fuori dei progetti strettamente agricoli è stata più lenta. Questo ritardo è riconducibile in gran parte ai problemi di cofinanziamento del governo fiammingo. Nel 1999 sono state adottate due decisioni di modifica per ciascuno dei due programmi fiamminghi, che hanno consentito segnatamente di operare storni tra misure di uno stesso Fondo, tra Fondi (Meetjesland) e tra obiettivi (Westhoek), di riscaglionare quote annuali, di applicare il deflatore e di adeguare il contenuto tecnico di talune misure (Westhoek).

2. Le iniziative comunitarie

Per quanto riguarda le iniziative di riconversione industriale, nella regione vallone RESIDER ha consentito di finanziare l'attrezzatura di zone industriali, di centri di ricerca e di università, nonché la creazione di un centro di innovazione e di promozione aziendale a Tubize. Nella regione di La Louvière è proseguito il miglioramento dell'ambiente delle zone gravemente degradate a causa della produzione siderurgica. Nel quadro dell'iniziativa comunitaria KONVER, nel 1999 nella regione di Bruxelles è stato istituito un nuovo sottoprogramma, grazie alla ripartizione della riserva. Il sottoprogramma «riconversione delle attività militari della SABCA» si articola attorno a due misure: incentivazione dell'attività di ricerca e sviluppo e azioni di formazione del personale in materia di nuove tecnologie. L'iniziativa RECHAR nel Limburgo (in Fiandra) ha beneficiato di storni tra misure, a favore delle misure «infrastrutture economiche» e «incentivi economici». L'iniziativa RETEX nelle Fiandre ha subito anch'essa alcune modifiche: è stato attribuito maggior peso alle misure di sostegno ai settori tessile e dell'abbigliamento, anche se complessivamente le misure a favore della riconversione economica rappresentano il 75% dei contributi.

Nel quadro dell'iniziativa URBAN a Mons-La Louvière, sono stati cofinanziati un incubatore di imprese e infrastrutture sociali, sportive e di trasporto. Nel 1999 la regione di Bruxelles ha potuto beneficiare di un secondo programma URBAN, destinato a un quartiere svantaggiato di Anderlecht. Le misure proposte riguardano lo sviluppo di attività d'inserimento, la valorizzazione del commercio di prossimità e il rafforzamento delle infrastrutture e delle attrezzature collettive.

Quanto a INTERREG II, i programmi «Estuario della Schelda» e «Middengebied» sono stati oggetto di nuove decisioni approvate rispettivamente il 15 novembre e il 10 dicembre. In tale circostanza è stata offerta la possibilità di operare storni tra misure.

In materia di risorse umane, le iniziative ADAPT e OCCUPAZIONE in Vallonia e a Bruxelles avevano portato a termine i loro progetti e iniziato la fase di diffusione dei risultati. In questo modo, nel secondo semestre dell'anno ha avuto inizio la diffusione su vasta scala dell'esperienza di ADAPT attraverso servizi televisivi settimanali di informazioni sui progetti. Nelle Fiandre, 45 dei 47 progetti originariamente selezionati erano ancora in corso. I «gruppi d'azione tematici», destinati a intensificare la cooperazione transnazionale, hanno proseguito la loro attività.

Per quanto attiene all'iniziativa LEADER II nelle Fiandre, nel 1999 è stata adottata una decisione di modifica per i due programmi interessati volta ad assegnare l'importo risultante dall'indicizzazione e a stornare la totalità degli stanziamenti dal FSE agli altri Fondi. In Vallonia, il 1998 e il 1999 sono stati contrassegnati dalla selezione dei gruppi di azione locale (GAL). Sono stati selezionati 16 GAL che hanno iniziato la realizzazione dei loro programmi d'innovazione rurale.

Nel settore della pesca, dato che l'iniziativa PESCA è ormai ben nota tra i beneficiari potenziali, i progetti presentati superano le dotazioni disponibili, il che consente di concludere efficacemente il programma.

2.2.2. DANIMARCA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne in Danimarca

I sindacati "Kvindeligt Arbejder Forbund DAK" (sindacato delle lavoratrici in Danimarca) e "Specialarbejderforbundet i Danmark SID" (sindacato degli operai qualificati in Danimarca) sono titolari del progetto relativo a tre "seminari mobili di orientamento" in tre aree geografiche della Contea di Viborg. I seminari, di cui sono responsabili un capo progetto e un responsabile didattico, si svolgono presso imprese ed organizzazioni/mutue sindacali per orientare i partecipanti a corsi di lettura e scrittura, intesi quali strumenti per promuovere l'istruzione. Ai seminari i potenziali partecipanti vengono sottoposti a prove per verificarne le capacità di lettura e scrittura. Durante l'intera durata del corso vengono utilizzati computer portatili allo scopo di accrescere la mobilità e al tempo stesso di demistificare la tecnologia. Il progetto si propone di orientare le persone con un basso livello di istruzione scolastica per motivarle e metterle in grado di accedere a un ulteriore livello di istruzione/formazione permanente.

Gruppi destinatari

Persone con un basso livello di istruzione, disoccupati e occupati, con problemi di lettura e scrittura.

Dotazione finanziaria del progetto

Il programma dell'obiettivo 5b del FSE ha concesso 953 932 DKR, che corrispondono al 30% dei costi ammissibili per il progetto "seminari mobili di orientamento". Vengono anche concessi fondi a titolo dell'obiettivo 3 per 105 partecipanti disoccupati, mentre il progetto dell'obiettivo 5b ha 230 partecipanti. Nel progetto sono coinvolte tutte le parti sociali.

OBIETTIVO 2

Gli obiettivi generali del programma per il Lolland sono la promozione del potenziale di sviluppo della regione, l'ampliamento della base per lo sviluppo delle imprese, il mantenimento e l'aumento del numero di posti di lavoro nel breve e lungo termine, e l'incremento del reddito generale della regione. Si prevede la creazione e il mantenimento di circa 230 posti di lavoro nel breve termine e di 600 a più lungo termine nonché la formazione di altre 6.000 persone.

L'obiettivo generale del programma relativo allo Jutland settentrionale è rafforzare le condizioni favorevoli ad un'ulteriore crescita delle imprese della regione e in questo modo mantenere e aumentare il numero di posti di lavoro. La strategia per conseguire questo obiettivo è quella della «globalizzazione»: potenziamento della capacità delle imprese di competere a livello internazionale, attraverso l'innovazione, la capacità di conversione e una maggiore competenza, il rafforzamento dell'istruzione e di altre infrastrutture generali. Si ritiene che il programma consentirà la creazione di circa 2.100 nuovi posti di lavoro e che verranno formate 4.800 persone.

Entrambi i programmi hanno ottenuto buoni risultati: ad esempio, la creazione di posti di lavoro supererà gli obiettivi fissati nel programma e alla fine del 1999 sono risultati impegnati tutti i fondi disponibili.

OBIETTIVI 3 E 4

Il programma dell'obiettivo 3 nel complesso ha registrato progressi soddisfacenti. L'attuazione del programma è proseguita secondo le conclusioni e le raccomandazioni emerse dalla valutazione intermedia. La valutazione finale effettuata nel 1999 conclude che nel programma si è rilevata una tendenza generale a concentrare maggiormente l'attenzione sui disoccupati senza lavoro da un periodo di tempo relativamente lungo, in particolare disoccupati che al momento in cui vengono inseriti in un progetto non lavorano da più di due anni. Considerata la diminuzione del numero di disoccupati e di disoccupati di lunga durata, si può presumere che il gruppo restante abbia dovuto affrontare periodi di disoccupazione più lunghi nonché problemi di altra natura.

Secondo la relazione di valutazione la ricerca evidenzia anche una certa correlazione tra il contenuto dei progetti e l'effetto della partecipazione previsto. Si ritiene che i progetti che si concentrano esclusivamente sull'istruzione abbiano come risultato per i partecipanti l'accesso a un'ulteriore istruzione o l'ottenimento di un posto di lavoro, mentre i progetti in cui si uniscono istruzione e formazione più probabilmente si traducono in occupazione. Lo stesso vale per i progetti che consistono in attività di formazione senza una componente di istruzione. Tuttavia, in quest'ultimo caso è probabile che un numero equivalente di partecipanti rimanga all'interno di progetti pubblici di avviamento al lavoro. Inoltre, per migliorare i progetti esistenti e svilupparne di nuovi è stata avviata un'analisi volta ad individuare e a comprendere i fattori e le dinamiche di un progetto e le condizioni che potrebbero essere significative nel determinarne il successo o il fallimento.

Quanto all'obiettivo 4, nel 1999 un esperto esterno ha effettuato una valutazione finale. La relazione conclude che la grande maggioranza dei progetti era rivolta a entrambi i sessi. Una minoranza si concentrava principalmente sulle donne, mentre solo pochi progetti erano destinati soprattutto ed espressamente a uomini. La relazione evidenzia altresì che i progetti concentrati principalmente sull'anticipazione cercano di definire nuovi metodi analitici nonché di eseguire analisi specifiche. Un altro obiettivo importante consiste nel migliorare la base dei processi decisionali per i responsabili politici ai vari livelli. Per i progetti focalizzati sulla formazione gli obiettivi primari sono la qualificazione delle persone occupate per nuovi profili di lavoro o un'occupazione alternativa. Per quanto riguarda i progetti che promuovono la creazione di sistemi di formazione, essi prevedono principalmente attività quali lo sviluppo di un corso e la messa a punto di materiale di formazione che si avvale di strumenti tecnologici.

OBJECTIF 5A - Agricoltura

Dei 130 milioni di euro stanziati per migliorare l'efficienza delle strutture agricole, gran parte (ossia 71 milioni di euro) è destinata all'aiuto a favore degli investimenti: seguono gli aiuti per l'insediamento dei giovani agricoltori e la formazione. Altre misure applicate nel quadro del regolamento n. 950/97, ma di minore importanza, sono le indennità compensative per gli agricoltori di 30 piccole isole e gli aiuti agli investimenti aggiuntivi per i giovani agricoltori. Il cambiamento più rilevante avvenuto nel 1999 è la limitazione degli aiuti agli investimenti intesi a migliorare il benessere degli animali nell'allevamento dei suini e dei bovini. Nel 1999, sono stati approvati circa 731 piani di miglioramenti materiali per un investimento totale di circa 90 milioni di euro. Per quanto riguarda gli aiuti a favore della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, alla fine del 1999 risultavano approvati complessivamente 29 progetti, il che rappresenta una diminuzione rispetto al 1998.

OBIETTIVO 5A- Pesca

Al termine del programma la dotazione dello SFOP è stata ridotta di 12 milioni di euro a causa di vincoli di bilancio nazionali. Nel corso dell'intero periodo di programmazione, la parte principale dei fondi disponibili è stata investita nelle misure «ammodernamento della flotta» e «trasformazione e commercializzazione» a ciascuna delle quali è stato destinato circa 1/3 degli investimenti totali, mentre la misura «adeguamento dello sforzo di pesca» ha assorbito il 10% circa dei fondi disponibili totali. Alla fine del 1999 la Commissione ha versato tutti i restanti anticipi tranne quello finale per il 1999. Il numero di progetti cofinanziati è di oltre 3.300.

OBIETTIVO 5B

I principali obiettivi sono la creazione ed il mantenimento dei posti di lavoro e l'incremento del livello di reddito nelle zone interessate, tenendo conto nel contempo dell'aspetto ambientale. L'avanzamento delle azioni è stato piuttosto lento nella prima parte del periodo di programmazione. La situazione è poi migliorata ed alla fine del 1999 era stata impegnata la totalità dei contributi comunitari. Sulla scorta delle raccomandazioni della valutazione intermedia, sono stati effettuati taluni adeguamenti finanziari fra le varie misure, ponendo l'accento principalmente sul programma di conversione agricola, con particolare riguardo all'agricoltura biologica, ed al miglioramento del benessere degli animali, nonché sugli aiuti a favore degli investimenti nelle PMI, sulla formazione professionale e sulla riqualificazione legata allo sviluppo delle PMI e sulle infrastrutture turistiche.

2. Le iniziative comunitarie

La Danimarca partecipa a cinque programmi INTERREG II A e a due programmi INTERREG II C. Come indicato nella Decima relazione annuale dei Fondi strutturali, nel corso del 1998 sono state effettuate valutazioni intermedie per tutti i programmi INTERREG II-A, dalle quali risulta che il programma ha registrato risultati positivi in termini di integrazione e coerenza d'azione tra le varie regioni. Dal punto di vista finanziario, tutti i programmi sono riusciti ad impegnare i fondi disponibili alla fine del 1999. Nel dicembre 1997 sono stati approvati due programmi INTERREG II-C, che interessano rispettivamente la zona del Mar Baltico e la zona del Mare del Nord, e per i quali la Danimarca riceve 4 milioni di euro dal FESR. I programmi sono stati avviati in maniera soddisfacente nel 1998 e hanno continuato a registrare risultati positivi nel corso di tutto il 1999. La qualità dei progetti nonché il coinvolgimento degli operatori locali, quali i consigli di contea, con un approccio dal basso verso l'alto, sono promettenti.

Fino al 1998 il programma PMI danese, che interessa le regioni ammissibili agli obiettivi 2 e 5b, aveva fatto registrare progressi meno rapidi del previsto, ma nel 1999 il ritmo di attuazione è diventato molto più celere, grazie all'introduzione di una nuova misura volta ad accrescere l'impiego dell'informazione e delle telecomunicazioni da parte delle PMI e la comprensione dei vantaggi che ne possono derivare.

In materia di risorse umane, la Danimarca partecipa a 7 dei 9 gruppi tematici nell'ambito delle iniziative ADAPT e OCCUPAZIONE e a livello nazionale è stato organizzato un lavoro tematico incentrato su tre temi principali: nuove forme di organizzazione del lavoro (ADAPT); nuovi imprenditori (ADAPT e OCCUPAZIONE); emarginazione e attivazione (OCCUPAZIONE). Questi temi sono stati scelti per due motivi: sono caratteristici dei progetti danesi di ADAPT e OCCUPAZIONE e sono al centro della strategia europea per l'occupazione e del PNA danese (Piano d'azione nazionale per l'occupazione). Questi gruppi di lavoro coadiuvati da esperti esterni e comprendenti un certo numero di progetti in materia di «migliori pratiche» sono stati istituiti all'inizio del 1999. Le conclusioni di questo lavoro sono state pubblicate e le relative conclusioni hanno costituito anche i temi principali di una conferenza nazionale di diffusione dei risultati delle due iniziative svoltasi il 9 dicembre 1999. La conferenza, intitolata «Il futuro della manodopera - la manodopera del futuro» ha riunito circa 300 rappresentanti delle organizzazioni delle parti sociali, attori promotori di imprese, autorità pubbliche, politici, istituti di istruzione e formazione, imprese ed istituzioni. Inoltre, sono stati raccolti e pubblicati i risultati di singoli progetti o gruppi di progetti.

L'obiettivo a lungo termine del programma danese LEADER II è quello di conservare e rilanciare le zone interessate, in modo che rimangano comunità locali attive, vitali e vivibili. Dopo un inizio relativamente lento, i progetti hanno cominciato ad avanzare. Secondo la relazione intermedia presentata nel giugno 1998, si prevedeva l'utilizzo della totalità o di buona parte delle risorse del programma. L'ultima modifica apportata al programma nel dicembre 1999 ha reso possibile impegnare il 100% della dotazione.

Il programma PESCA ha registrato un notevole successo in Danimarca. Quasi la metà dei fondi disponibili è stata investita in progetti volti a migliorare la competitività del settore della pesca e a promuovere l'innovazione, mentre un terzo è stato utilizzato per la conversione ad attività al di fuori del settore. Nel 1999 l'importo dei fondi comunitari è stato aumentato con l'assegnazione dell'importo risultante dall'indicizzazione e della riserva, e alla fine dell'anno il comitato di sorveglianza ha adottato un'ulteriore lieve modifica del programma.

2.2.3. GERMANIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne in Germania

Il rafforzamento della competitività dell'economia del Brandeburgo, regione caratterizzata da una forte sottoccupazione che colpisce soprattutto le donne, richiede particolare attenzione quanto alla destinazione delle dotazioni dei Fondi strutturali a fini occupazionali. Poiché non esistevano dati sistematici sull'impatto della partecipazione dei Fondi strutturali ad iniziative nel settore delle pari opportunità, il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, della sanità e delle pari opportunità ha commissionato uno studio, finanziato dal FESR, allo scopo di presentare proposte su come i finanziamenti dei Fondi strutturali possono essere efficacemente utilizzati per promuovere le pari opportunità e di indicare campi di azione per l'intervento coordinato dei Fondi. I risultati di questo studio rivestono un interesse che va al di là dei confini del solo Brandeburgo.

I (sotto)programmi sulle risorse umane dell'obiettivo 1 privilegiano le iniziative a favore delle donne, considerate le perdenti dell'unificazione tedesca. In media, circa la metà dei partecipanti alle misure finanziate dal FESR erano donne; la partecipazione femminile era quindi pressoché pari alla loro percentuale di disoccupazione nei nuovi Länder (51 %). Inoltre, una serie di iniziative specifiche mirate alla (re)integrazione professionale delle donne è stata attuata nell'ambito dell'obiettivo 1.

Dortmund è una delle città più gravemente colpite dal declino dell'industria siderurgica nel bacino della Ruhr (obiettivo 2). Il progetto del FESR "Integratives Telehaus für Frauen" (telelavoro integrativo per le donne) ha combinato con successo l'esigenza di un cambiamento strutturale con altri obiettivi degli aiuti strutturali, quali l'introduzione delle pari opportunità nell'attività professionale e l'accesso al mercato del lavoro da parte di altri gruppi svantaggiati. Partendo dal presupposto che le nuove tecnologie offrono la possibilità di creare posti di lavoro permanenti, il progetto "Telehaus" mira alla formazione di donne, in particolare di donne disabili, nel settore delle moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Oltre alla creazione di posti di lavoro stabili, il progetto si propone l'obiettivo di superare i pregiudizi nei confronti delle capacità professionali delle donne disabili. L'investimento globale per il progetto "Telehaus" ammonta a 832.000 EUR, per metà finanziati dal FESR.

OBIETTIVO 1

Gli stanziamenti di impegno relativi ai 16 programmi operativi nei nuovi Länder si sono conclusi nel 1999. Nel complesso sono stati impegnati 7.095,4 milioni di euro, pari alla totalità degli stanziamenti. Alla fine del 1999 erano stati pagati 5.549,7 milioni di euro, pari al 78%. La ripartizione per Länder e per programma è indicata di seguito.

Secondo i dati forniti dalle autorità nazionali, nel periodo di programmazione 1994 - 1999 sono stati finanziati circa 40.000 progetti, creando 133.519 nuovi posti di lavoro e mantenendone altri 348.863. Il comitato di sorveglianza si è riunito il 2 giugno a Magdeburgo (Sassonia-Anhalt) e il 27 ottobre a Freiberg (Sassonia). Una riunione del gruppo di lavoro "Assistenza tecnica" si è svolta il 2 marzo a Bonn su iniziativa della Commissione. I partner economici e sociali sono stati coinvolti nelle deliberazioni attraverso gli incontri di preparazione e la partecipazione ai sottocomitati regionali. Nel 1999 erano disponibili 72,182 milioni di euro risultanti dall'indicizzazione (36,091 milioni di euro del FESR). Nello stesso anno ulteriori fondi per l'assistenza tecnica, interamente finanziata dalla Commissione, sono stati inoltre resi disponibili per i programmi operativi, su iniziativa della Commissione stessa. A tale scopo sono previsti stanziamenti dell'ordine di 13,7 milioni di euro. Un obiettivo importante dell'asse prioritario è costituito dal decentramento e dalla partecipazione dei partner economici e sociali a livello regionale e locale, al fine di promuovere l'occupazione su base più ampia nel nuovo periodo di programmazione.

In materia di risorse umane, il numero totale di persone che hanno beneficiato di assistenza e formazione finanziati dal FSE nel corso dell'intero periodo è stimato a circa 950.000. Gli elementi principali dell'assistenza del FSE sono stati la formazione iniziale per i giovani, la formazione continua per i disoccupati nelle PMI, il sostegno a favore dell'occupazione e la formazione/assistenza professionale per le persone che creano nuove imprese (Existenzgründer). Al fine di migliorare l'inserimento professionale dei gruppi svantaggiati, in questo settore di sostegno del FSE è stato potenziato l'approccio del «percorso formativo» (Förderketten). In queste misure consulenza, formazione e assistenza professionale sono state spesso combinate in «pacchetti». Complessivamente, nei settori delle assunzioni e dell'assistenza professionale le valutazioni hanno confermato l'esistenza di casi di miglioramenti della situazione indipendenti dalle misure prese, pari al 25%. L'effetto sull'occupazione per quanto riguarda gli specifici gruppi destinatari del contributo del FSE si è quindi aggirato sul 75%. Quanto alla formazione continua per le persone occupate nelle PMI, un sondaggio sui datori di lavoro condotto in Sassonia ha evidenziato che questo tipo di aiuto era considerato molto utile, soprattutto in termini di potenziamento del capitale umano e di miglioramento della produttività e della competitività. È stato possibile trarre conclusioni particolarmente positive dalle valutazioni effettuate nel settore del sostegno del FSE a favore dell'avviamento di imprese. Da uno studio condotto in Turingia è emerso che l'80% delle nuove imprese avviate con il sostegno del FSE nel corso del 1994 erano ancora in attività nel 1999. Oltre alla formazione in materia di avviamento di imprese, l'assistenza professionale nel corso della fase di consolidamento dell'attività ha contribuito a stabilizzare tali PMI. Con questo tipo di aiuto del FSE sono stati creati complessivamente 130.000-140.000 posti di lavoro.

Nel settore dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, è stata attribuita la massima importanza al sostegno di misure nel quadro dello sviluppo locale. Anche se il tasso di disoccupazione nei nuovi Länder tedeschi rimane elevato, il sostegno di numerosi progetti di sviluppo di villaggi ha consentito di mantenere e creare nuovi posti di lavoro nel settore agricolo e in questo modo la qualità di vita della popolazione rurale è nettamente migliorata. Gli investimenti nel settore dell'agriturismo hanno continuato a rendere le regioni rurali più attraenti e hanno creato nuove fonti di reddito. I vari programmi sono stati riprogrammati o modificati (storno di stanziamenti non utilizzati dello SFOP per un importo di 30.907.594 EUR verso il FEAOG-Orientamento e loro distribuzione a favore dei Länder Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania occidentale, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia; applicazione dell'indicizzazione e storni tra misure).

Nel settore della pesca, l'attuazione del settore d'intervento «trasformazione e commercializzazione» ha suscitato una certa preoccupazione. Tenendo conto di questi problemi il programma è stato ridefinito trasferendo fondi dello SFOP verso il FEAOG. Il programma operativo ridefinito è stato infine completamente impegnato nel 1999.

OBIETTIVO 2

L'aiuto nell'ambito dei nove DOCUP di base ha continuato ad essere incentrato sul sostegno alle PMI, sulla tecnologia e l'innovazione, sulla realizzazione di infrastrutture economiche e su misure di carattere ambientale. Nel 1999 7,657 milioni di euro risultanti dall'indicizzazione sono stati stanziati a favore delle regioni dell'obiettivo 2. Nello stesso anno sono state decise numerose modifiche ai singoli DOCUP in seguito all'indicizzazione e al termine della fase di impegno.

Nelle regioni dell'obiettivo 2 tre grandi progetti sono stati approvati dalla Commissione nel 1999, tra cui uno inteso al recupero funzionale dell'ex stabilimento metallurgico Krupp-Hoesch a Duisburg-Rheinhausen (Renania settentrionale-Vestfalia). Si tratta di un grande progetto con un volume sovvenzionabile di investimenti superiore a 50 milioni di euro, sul quale, come previsto, è stata presentata una relazione al Parlamento europeo.

OBIETTIVI 3 E 4

In Germania, l'obiettivo 3 è attuato attraverso 12 programmi operativi, uno gestito dal governo federale e 11 gestiti dai Länder non interessati dall'obiettivo 1. Nel quadro dell'obiettivo 3 il FSE viene ampiamente utilizzato per finanziare misure o elementi di costo e per aiutare categorie non sufficientemente coperte dai principali piani nazionali.

Mentre in passato l'attenzione è stata rivolta soprattutto ai disoccupati di lunga durata, il recente aumento del numero di disoccupati giovani e la percentuale in continua crescita di giovani svantaggiati, che spesso abbandonano la scuola senza aver conseguito alcun diploma, hanno indotto i responsabili dei programmi a riorientare le risorse a favore della fascia più giovane di disoccupati. La dotazione finanziaria per la priorità "inserimento professionale dei giovani" è stata dieci volte maggiore rispetto al 1998 e ha rappresentato più di un terzo della quota annuale totale destinata al programma. Il "programma in loco" ha manifestamente offerto ulteriori possibilità ai giovani, essendo stata la massima priorità su cui si sono incentrati gli sforzi a livello federale e di Länder.

Il comitato di sorveglianza nazionale ha discusso i primi risultati della valutazione finale che riguardava il periodo 1994-1998, da cui è emerso che circa 300.000 persone hanno beneficiato di aiuti nel quadro dell'obiettivo 3. Le donne hanno partecipato ai programmi dei Länder in misura superiore al 45%, mentre nella disoccupazione totale esse rappresentavano il 43% circa.

Nel complesso i risultati del finanziamento per i singoli partecipanti sono stati positivi. Dati quali la percentuale di ritiri o la percentuale di partecipanti che hanno trovato un lavoro o sono stati inseriti in un corso di formazione sei mesi dopo il completamento delle misure sono identici a quelli delle misure nazionali in materia di politica del mercato del lavoro. Tenuto conto delle particolari difficoltà di molte delle categorie beneficiarie, questi risultati sono da considerare un successo. Le analisi evidenziano che gli elementi di spesa cofinanziati dal FSE, quali collocamenti, moduli di istruzione generale, assistenza sociale e custodia dei bambini hanno aumentato il livello di successo fra i partecipanti.

I risultati principali della valutazione intermedia del programma dell'obiettivo 4 sono stati discussi nel novembre 1999. Nel corso dell'anno era stata condotta un'analisi basata su un gruppo di controllo con tre categorie di imprese. I dati relativi al periodo 1996-1998 dimostrano che le imprese che beneficiano del sostegno dell'obiettivo 4 hanno registrato leggeri vantaggi nella crescita dell'occupazione, che sono ancora più evidenti se si considerano i dati per il periodo 1998-1999. Dall'analisi è altresì emerso che il 40% di tutti i corsi cofinanziati dal FSE erano ancora corsi tradizionali standardizzati, che possono nondimeno rivelarsi efficaci nel mobilitare le imprese la cui attività in materia di qualificazione del personale è scarsa o nulla. L'attuazione del programma di sostegno promosso dalla Bundesanstalt für Arbeit per "l'assistenza professionale a coloro che creano nuove imprese" ha evidenziato che le qualifiche dei formatori possono rivelarsi un fattore limitativo del successo di un programma di sostegno. Il risultato più evidente del programma dell'obiettivo 4, che quando è stato avviato rappresentava un'innovazione per la politica tedesca del mercato del lavoro, è la decisione di mantenere quest'approccio nel periodo 2000-2006.

OBIETTIVO 5A - Agricoltura

Per quanto riguarda le misure di miglioramento delle strutture agricole, circa il 50% della dotazione globale, pari a 869 milioni di euro, è stato destinato al versamento, ai sensi del regolamento n. 950/97, di indennità miranti a compensare gli handicap naturali a cui devono far fronte gli agricoltori che si trovano nelle zone svantaggiate. Tali zone coprono la metà della superficie agricola tedesca. Le somme destinate alle indennità compensative continuano a diminuire a vantaggio degli aiuti agli investimenti nelle aziende agricole. La terza categoria di misure è costituita dagli aiuti all'insediamento dei giovani agricoltori.

Nel 1999, il contributo del FEAOG-Orientamento alle misure di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli è ammontato a 283,4 milioni di euro per il periodo 1994-1999. Le misure suddette sono attuate nell'ambito di dieci DOCUP regionali. Nel 1999 sono state introdotte dieci modifiche, tra cui diverse riguardanti una riprogrammazione finanziaria e per ognuno di questi DOCUP è stato assegnato un finanziamento per la valutazione.

OBIETTIVO 5A - Pesca

Nel 1999 è continuata la tendenza positiva degli investimenti registrata negli ultimi anni, con il risultato che alla fine dell'anno risultavano impegnati tutti i fondi dello SFOP. Gli investimenti effettuati nel 1999 si sono concentrati in via prioritaria sulla trasformazione e commercializzazione del pesce e dei prodotti della pesca.

OBIETTIVO 5B

Il compito principale degli otto comitati di sorveglianza per i programmi dell'obiettivo 5b è stato quello di preparare i programmi per la fase finale di attuazione. Nelle loro riunioni i comitati hanno deciso sull'assegnazione dei fondi aggiuntivi resisi disponibili in seguito all'indicizzazione dei programmi e sugli storni di fondi tra misure e tra le varie quote annuali.

Nella maggior parte dei casi il contributo comunitario aggiuntivo è stato assegnato in modo proporzionale ai tre Fondi strutturali secondo la decisione originaria, con l'unica importante eccezione del Baden-Württemberg, per il quale il comitato competente ha deciso non solo di assegnare al FESR e al FSE l'importo risultante dall'indicizzazione, ma anche di trasferire 4,5 milioni di euro dal FEAOG al FESR.

Per alcune regioni l'attuazione finanziaria è stata diversa da quella riportata nei piani finanziari indicativi e per consentire l'impegno dei fondi comunitari previsti dal bilancio dell'Unione europea entro la fine dell'anno, i piani finanziari hanno dovuto essere adeguati di conseguenza. Tutti i comitati di sorveglianza hanno deciso di procedere a storni di lieve entità fra misure, operazione da cui si è potuto vedere il livello di assorbimento dei fondi. Alla fine del 1999 tutti i fondi sono risultati completamente impegnati ed alcune regioni hanno fatto ricorso alla possibilità di "overbooking" allo scopo di assicurare l'utilizzo completo del cofinanziamento comunitario.

2. Le iniziative comunitarie

Il 1999 si è concluso con l'impegno di tutte le dotazioni del FESR. Il comitato di sorveglianza ha approvato una valutazione intermedia dell'iniziativa comunitaria concernente le PMI. Anche per quanto riguarda le iniziative comunitarie, sono state trattate numerose richieste di modifiche presentate nel 1999 al termine della fase di impegno.

Nella seconda fase dell'iniziativa comunitaria OCCUPAZIONE (1997-1999) sono stati selezionati 418 progetti, la maggior parte dei quali è stata portata a termine entro la fine del 1999. Un piccolo numero di progetti è stato protratto fino al 2000 allo scopo di consentire un'approfondita autovalutazione e attività di diffusione e di mainstreaming (integrazione trasversale delle politiche di parità). Le donne hanno rappresentato il 60% di tutti i beneficiari dell'iniziativa OCCUPAZIONE in Germania. Particolare attenzione è stata riservata alle donne che rientrano nel mercato del lavoro, ai giovani svantaggiati, in particolare quelli appartenenti a comunità di emigrati/immigranti, persone con difficoltà di apprendimento e di udito ed ex detenuti. A livello di progetto e di programma è stato scelto un duplice approccio per l'integrazione trasversale e la diffusione: 13 promotori di progetti sono stati incaricati di organizzare conferenze e seminari o di pubblicare le migliori pratiche. Fra i temi trattati sono compresi i percorsi integrati verso l'occupazione, la responsabilizzazione dei gruppi svantaggiati, lo sviluppo di risorse umane per la società dell'informazione, le reti di datori di lavoro per migliorare le possibilità di lavoro per i disabili, l'imprenditoria e l'economia sociale.

Questi temi sono al centro di una serie di cosiddetti seminari di scambio di esperienze, previsti per l'aprile 2000, con la partecipazione di promotori di progetti, esperti e dei principali soggetti interessati quali enti locali/regionali, parti sociali, operatori nel campo della formazione generale e responsabili delle decisioni a livello politico.

Nel 1998 ADAPT si è concentrato sulla creazione di reti fra progetti per far sì che nel 1999 i progetti continuassero a promuovere lo scambio di esperienze in reti e gruppi tematici, con il sostegno delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nonché del sito Internet del programma. Tuttavia, l'oggetto principale del programma di integrazione trasversale della dimensione di genere è stato riveduto ed è stato fissato un nuovo obiettivo, quello della diffusione delle buone pratiche tra utilizzatori potenziali al di fuori del programma, con particolare riguardo ai responsabili delle decisioni politiche, alle amministrazioni e alle parti sociali. Nel quadro di questo sforzo di integrazione trasversale della dimensione di genere, un ruolo molto importante è stato dato alle produzioni dei media, con una serie di dieci programmi televisivi.

L'iniziativa comunitaria LEADER II ha avuto effetti positivi, mobilitando, secondo il principio "dal basso verso l'alto", numerosi gruppi di azione locale e traducendo il potenziale endogeno esistente in progetti concreti ed innovativi. Alla fine del periodo di sostegno, sono stati impegnati tutti gli stanziamenti disponibili. Sono stati creati posti di lavoro, è stata migliorata la qualità degli approvvigionamenti, l'ecosistema risulta protetto ed è stata conservata l'identità regionale degli abitanti delle zone rurali. I paesaggi culturali tipici ed i villaggi si sono visti riconoscere o hanno conservato la loro originalità. Nel corso dell'anno, sono state effettuate modifiche ai programmi, segnatamente riprogrammazioni in seguito all'indicizzazione e agli storni tra misure (soprattutto per rafforzare i gruppi di azione locale).

Nel 1999 gli investimenti del programma PESCA si sono concentrati principalmente sulle opere infrastrutturali legate ai Fondi regionali nei porti di pesca. I progressi fatti nell'attuazione delle due componenti del programma PESCA (una riguardante la zona dell'obiettivo 1 e l'altra le zone che dipendono dalla pesca al di fuori dell'obiettivo 1) hanno portato all'impegno di tutti i fondi comunitari. Le autorità tedesche si sono rammaricate del fatto che questa iniziativa non sia proseguita dopo il 1999.

2.2.4. GRECIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

OBIETTIVO 1

All'obiettivo 1 è ammissibile l'intero territorio greco.

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne in Grecia

La custodia dei bambini è uno dei problemi principali che impedisce ai giovani genitori, soprattutto alle giovani madri, di entrare nel mercato del lavoro. Attraverso i programmi operativi «Formazione continua » e «Istruzione e formazione iniziale» sono state realizzate e sono tuttora in corso azioni volte a creare in tutto il paese strutture per la custodia dei bambini. Tali azioni consentono di ottenere ottimi risultati per quanto riguarda i bambini e al tempo stesso di dare alle giovani madri la possibilità di entrare nel mercato del lavoro e di cercare in condizioni normali lavori a tempo pieno o parziale.

Introduzione della parità di genere nei libri scolastici: molti testi scolastici sono stati adattati per tenere conto della parità fra uomini e donne. Questa azione è stata realizzata attraverso il PO «Istruzione e formazione iniziale».

Nel corso del 1999 l'accelerazione dell'utilizzo degli stanziamenti del FSE è continuata ad un ritmo elevato. Questa accelerazione è stata possibile grazie all'efficace lavoro delle agenzie create per l'attuazione dei grandi progetti del FSE e ad una serie di decisioni adottate dal comitato di sorveglianza del FSE che hanno avuto come effetto un netto miglioramento permettendo:

- il completamento delle dotazioni dei programmi operativi attraverso un'ultima serie di storni di stanziamenti,

- l'attuazione della «circolare 2/96» volta alla creazione di un quadro più efficace per l'esecuzione di lavori pubblici in Grecia, soprattutto limitando i superamenti della dotazione disponibile nei progetti di lavori pubblici.

Analogamente, i comitati di sorveglianza dei programmi hanno deciso di effettuare storni di stanziamenti all'interno dei programmi.

Nel 1999 le autorità nazionali hanno rivolto particolare attenzione alle questioni orizzontali, segnatamente ai meccanismi e alle strutture relativi ai lavori pubblici; gli interventi più importanti hanno riguardato:

- il controllo qualitativo dei lavori pubblici. Il «consulente speciale in materia di controllo di qualità», un meccanismo istituito negli anni precedenti, ha proseguito la sua attività consistente in ispezioni e controlli qualitativi delle caratteristiche fisiche dei progetti mediante prove di laboratorio. Il consulente speciale ha già effettuato tali ispezioni e controlli qualitativi su 1 100 progetti e si prevede che continui a farlo fino alla fine del 2001;

- le concessioni pubbliche. In questo settore, le autorità greche hanno fatto ricorso ad un consulente finanziario sui contratti di concessione per le autostrade e hanno confermato la loro decisione di creare immediatamente una società che controlli l'avanzamento di tutti i grandi lavori pubblici realizzati attraverso tali contratti;

- le gare d'appalto e i contratti per i lavori pubblici. In questo settore, le autorità greche hanno rinnovato il contratto concluso con l'Unità di controllo delle gare d'appalto e dei contratti istituita e gestita nel quadro del «Centro di diritto internazionale, europeo ed economico» di Tessalonica.

Per quanto riguarda l'organizzazione delle segreterie dei comitati di sorveglianza, l'Unità di gestione e organizzazione, un dispositivo istituito dalle autorità greche per un più efficace funzionamento dei comitati di sorveglianza, ha proceduto agli ultimi concorsi generali per l'assunzione di personale per le segreterie delle regioni che erano ancora prive di dette unità.

Infine, le autorità greche hanno iniziato i preparativi per il prossimo periodo di programmazione, con riunioni e scambio di opinioni fra i vari livelli dell'amministrazione greca nonché fra le parti sociali.

In seguito alla revisione del 1998 del PO "Istruzione e formazione iniziale", sotto il profilo finanziario e del contenuto, l'attuazione del programma è stata notevolmente accelerata. Alcune misure sono state riorientate per tener conto in modo più puntuale delle questioni della riforma del sistema scolastico greco, (ad esempio, modernizzazione dell'istruzione secondaria superiore, aggiornamento dell'istruzione tecnica e professionale iniziale, accesso all'istruzione universitaria), avviata nel 1997, o per porre un maggiore accento sulle medesime. Tuttavia, l'impegno proseguirà nel prossimo periodo di programmazione 2000-2006 maggiormente mirato a specifiche priorità politiche, nei settori di intervento definiti dal nuovo regolamento del FSE e dagli orientamenti della strategia europea per l'occupazione. Il PO "Formazione continua e promozione dell'occupazione" è entrato nella fase finale di attuazione con l'approvazione di tutte le azioni che devono essere attuate nel 2000 e nel 2001. È iniziata l'attuazione delle misure di nuova istituzione relative alla promozione delle pari opportunità (ossia strutture per la custodia dei bambini), all'assistenza sociale, alla promozione dell'occupazione nelle PMI e all'acquisizione di esperienza lavorativa per i laureati disoccupati. È stata adottata una misura specifica a favore dei disoccupati nelle zone maggiormente colpite dal terremoto del settembre 1999. Quanto al PO "Combattere l'esclusione dal mercato del lavoro", nel 1999 è stato compiuto un notevole sforzo per accelerarne l'attuazione. In seguito al devastante terremoto del settembre 1999 nella Grande Atene il PO è stato leggermente modificato per tenere conto delle esigenze delle vittime del terremoto, fra cui i pazienti dell'ospedale psichiatrico Attica gravemente danneggiato. L'attuazione del PO "Modernizzazione della pubblica amministrazione" progredisce in modo soddisfacente senza sostanziali modifiche.

A causa della loro tardiva adozione l'attuazione dei sette patti territoriali per l'occupazione è iniziata insieme alle altre azioni dei programmi regionali. Le azioni adottate nell'ambito dei patti territoriali per l'occupazione greci sono fortemente caratterizzate da una combinazione di formazione, formazione sul luogo di lavoro e promozione dell'occupazione soprattutto nei settori dell'economia nazionale, dei servizi di assistenza sociale, del turismo e del patrimonio culturale, delle PMI e della promozione di società cooperative. In termini di occupazione locale si prevede che i patti possano creare circa 600 posti di lavoro nell'arco di un periodo di due anni. Gli accordi di partenariato hanno mobilitato in larga misura gli operatori locali creando una notevole esperienza e un precedente per l'affermazione dell'approccio "dal basso verso l'alto" a livello regionale e locale. Sono state incontrate difficoltà nel mobilitare in maggiore misura il settore privato. Anche se gli obiettivi, i gruppi destinatari e gli accordi di partenariato sono ben definiti, considerando la tardiva elaborazione e adozione dei patti greci, non sono ancora disponibili dati sull'impatto quantitativo e qualitativo nel breve termine.

Il programma «agricoltura» è stato modificato due volte, per aggiungervi l'importo di 45 milioni di euro risultante dall'indicizzazione e dalle ridistribuzioni del QCS, e per procedere ad un ultimo adeguamento del piano finanziario tramite storni, in particolare tra misure. Questo PO ha segnato la fine del QCS II essendo il primo PO in termini di utilizzo degli stanziamenti e di realizzazioni effettive, poiché il 97% dei pagamenti è stato effettuato prima della fine del 1999. Il fatto saliente è che alla fine del percorso risultava una notevole insufficienza di stanziamenti FEAOG che non ha potuto essere coperta dalle ridistribuzioni del QCS, lasciando quindi a carico del QCS III, a titolo delle disposizioni transitorie dei Fondi strutturali, gran parte dei pagamenti ai beneficiari finali di alcune azioni realizzate dopo il 1° gennaio 2000.

Fra le grandi realizzazioni di questo PO, va sottolineato l'ammodernamento di circa 30.000 aziende agricole, di cui quasi la metà è di proprietà di giovani di età inferiore ai 40 anni. L'importanza di questo risultato risiede nel rinnovo della popolazione agricola in Grecia, se si tiene conto che il 57% degli agricoltori ha un'età superiore ai 55 anni. È opportuno notare altresì l'insediamento di circa 12.000 giovani agricoltori e il lancio di 600 progetti di trasformazione/commercializzazione dei prodotti agricoli. Per quanto riguarda la componente regionale (13 PO regionali), i finanziamenti del FEAOG hanno favorito la realizzazione di molte azioni a favore dello sviluppo rurale. Grazie a questi risultati, il FEAOG, con un tasso di pagamenti del 93% in media ponderata, è il Fondo più avanzato nel finanziamento del QCS al 31 dicembre 1999. Tuttavia, la mancanza di stanziamenti del FEAOG adeguati alle esigenze individuate è stato il fatto saliente del periodo 1994-1999 che ha consentito di conseguire solo parzialmente i risultati previsti in termini di consolidamento dello sviluppo rurale, di competitività dell'agricoltura e di capitale fisso investito in quest'ultima.

Il contributo totale dell'Unione europea a favore del programma relativo alla pesca è stato ridotto nel 1999 da 153,1 milioni di euro a 147,4 milioni di euro. Alla fine del 1999, era stato impegnato il 100% del programma che comprende 3.200 progetti ed era stato speso il 79% del contributo dell'Unione europea. La spesa si concentra sulle misure relative alla flotta, all'acquacoltura e alla trasformazione, commercializzazione e promozione dei prodotti della pesca.

2. Le iniziative comunitarie

In materia di risorse umane, sono stati avviati i 177 progetti selezionati nel 1997 per l'iniziativa OCCUPAZIONE nel corso del secondo invito a presentare progetti. I progetti approvati sono equamente ripartiti su tutto il territorio. Per quanto riguarda l'iniziativa ADAPT, nel 1998 sono stati avviati 114 progetti presentati in occasione del secondo invito. Si osserva un notevole tasso di partecipazione delle PMI ai progetti ADAPT, il che costituisce uno degli obiettivi perseguiti dall'iniziativa.

Nel 1998 e nel 1999 si è poi prestata particolare attenzione alla diffusione e all'utilizzazione dei risultati dei progetti. Inoltre, nel 1999 sono state organizzate numerose manifestazioni nazionali e regionali in connessione con il lavoro tematico intrapreso a livello europeo per confrontare le buone pratiche e divulgare i risultati delle azioni condotte.

Per quanto riguarda LEADER II, i gruppi di azione locale (GAL) ed altri soggetti locali hanno impegnato la totalità delle loro dotazioni fino alla fine del 1999, il che costituiva in effetti un punto critico nell'avanzamento dei loro programmi operativi, tenendo conto in particolare dei ritardi negli impegni accumulati fin dall'inizio e alle soglie del 1999. Anche se al 31 dicembre 1999 i pagamenti dei gruppi non avevano raggiunto ritmi eccezionali, la ridotta dimensione dei progetti unita all'introduzione del biennio supplementare per l'esecuzione dei pagamenti consentirà in prospettiva una realizzazione ottimale del programma. Gli effetti di LEADER consistono nella mobilitazione dei partner locali, nell'elaborazione di piani da parte di 52 enti locali e nella realizzazione di migliaia di progetti creatori di ricchezza e di occupazione per la popolazione rurale beneficiaria. La valutazione ex post dovrà specificare tali effetti.

Per quanto riguarda l'iniziativa comunitaria INTERREG II (frontiere esterne), tutti gli stanziamenti di impegno del FEAOG sono stati eseguiti, ma la loro esecuzione materiale ha accusato un certo ritardo, in quanto alla fine del 1999 le spese in loco rappresentavano solo il 44% delle misure del FEAOG. Ciò dimostra una certa lentezza nel portare a termine le azioni e i progetti più complessi.

Quanto a INTERREG II-C (siccità), è stato impegnato un importo di 3 milioni di euro a titolo del FEAOG per la realizzazione di un certo numero di studi e di piccoli progetti di gestione delle risorse idriche nelle regioni più aride, segnatamente nelle isole.

Per quanto riguarda l'iniziativa PESCA, nel 1999 il piano finanziario è stato riveduto due volte allo scopo di adeguare il programma in modo da soddisfare le esigenze del settore della pesca e di assegnare l'importo di 0,503 milioni di euro risultante dall'indicizzazione. Al 31 dicembre 1999, erano in corso 540 progetti; tutto il contributo comunitario era stato impegnato e il 59% era stato pagato dalla Commissione. La spesa si concentra sulla costruzione di strutture di protezione e sulla promozione e commercializzazione dei prodotti della pesca.

2.2.5. SPAGNA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne in Spagna

Nel quadro del FSE, il servizio di dinamizzazione e d'informazione per l'occupazione delle donne (SERDIFEM) della comunità autonoma di Estremadura attua una serie di azioni volte a favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Tale servizio mira in particolare ad offrire alle donne informazione, orientamento e formazione personalizzata, sostegno alla realizzazione di programmi di formazione specifica per i beneficiari, assistenza alla creazione di imprese, nonché informazione legata alle questioni dell'occupazione. Inoltre, questo centro intraprende azioni di sensibilizzazione relative all'inserimento delle donne nel mercato del lavoro.

Il corso di creazione di imprese per le donne, realizzato in collaborazione con l'Instituto de la Mujer e l'Ayuntamiento de Zaragoza per l'inserimento nel mercato del lavoro e l'autoccupazione ha consentito la partecipazione di 25 donne, la maggior parte delle quali di età compresa fra i 25 ed i 35 anni. Questo corso ha portato alla creazione di 13 imprese, con 20 nuovi posti di lavoro.

OBIETTIVO 1

Nel corso del 1999 è stato adottato un nuovo programma che comprende i patti territoriali per l'occupazione nelle regioni dell'obiettivo 1. La partecipazione finanziaria dei Fondi strutturali a favore di questo programma ammonta a 64,6 milioni di euro. Alla fine dell'anno è stata impegnata la totalità del contributo assegnato al programma e ne è stato pagato il 50%. Più in generale, tutte le comunità autonome (regioni) hanno impegnato la totalità del contributo per il periodo 1994-1999, ad eccezione delle regioni Asturie (97,7% impegnato), Castiglia-León (99,27%), Castiglia-La Mancha (97,59%) e Murcia (97,53%). Se si tiene conto dei pagamenti effettuati, le comunità autonome più dinamiche sono le Canarie, la Galizia e Ceuta. Estremadura, Asturie, Cantabria e Andalusia alla fine del 1999 registravano invece ancora un certo ritardo.

Nel 1999 sono stati inoltre approvati gli ultimi adeguamenti e modifiche dei piani finanziari. In tale contesto, il programma pluriregionale INEM ha beneficiato in particolare di uno stanziamento supplementare di 11 milioni di euro derivanti dal QCS per consentire l'introduzione di una nuova misura relativa alle "talleres de empleo", nonché per il rafforzamento della misura di orientamento, secondo quanto indicato dal piano di azione nazionale per l'occupazione. Tutti gli impegni finanziari relativi a questi interventi sono stati effettuati.

In materia di risorse umane, i risultati della valutazione intermedia finale che ha riguardato il periodo 1996-1998 hanno confermato gli orientamenti della prima valutazione intermedia basata sugli anni di avvio della programmazione (1994-1995). Uno degli aspetti interessanti è che la valutazione degli interventi è diventata una prassi abituale dei gestori dei programmi.

Nel settore agricolo e dello sviluppo rurale, le riprogrammazioni finali delle varie forme di intervento del QCS (1994-1999) cofinanziate dal FEAOG-Orientamento hanno comportato l'assegnazione degli importi risultanti dall'indicizzazione tra i vari programmi operativi regionali "Agricoltura e sviluppo rurale", lo storno di 30,86 milioni di euro dalla sovvenzione globale FESR-ICO al PO "Industria agroalimentare e misure strutturali agricole", lo storno di 3,706 milioni di euro dal FESR al FEAOG per rafforzare il PO regionale della Murcia, e lo storno di 1 milione di euro dal FEAOG-Orientamento al FESR, all'interno della sovvenzione globale SODICAMAN.

Alla fine del 1999 il livello di esecuzione delle forme di intervento nel loro complesso è stato molto elevato. Prima del 31 dicembre 1999 sono stati impegnati a livello comunitario tutti gli stanziamenti del FEAOG-Orientamento programmati per il periodo 1994-1999. Alcune forme di intervento hanno registrato invece un tasso di esecuzione ancora modesto. Fra queste ultime si può citare in particolare il programma operativo di diversificazione economica delle zone rurali e quello relativo ai patti territoriali per l'occupazione. Per questi due programmi i pagamenti dovranno continuare fino alla fine del 2001.

Nel settore della pesca, dagli ultimi dati sullo stato di avanzamento delle spese effettuate dai beneficiari finali emerge che per la fine del 1999 esse hanno raggiunto 1329,66 milioni di euro, ossia oltre il 68% dell'importo totale programmato. Nel corso del 1999 il tasso di cofinanziamento dello SFOP è diminuito allo scopo di coprire un maggior numero di progetti, e di conseguenza i costi totali ammissibili al cofinanziamento dello SFOP sono aumentati del 12% circa. I settori di intervento in cui gli investimenti sono risultati più elevati sono stati l'adeguamento dello sforzo di pesca, il rinnovo e l'ammodernamento della flotta e la trasformazione e commercializzazione dei prodotti.

OBIETTIVO 2

È proseguita come previsto la realizzazione in loco degli otto programmi operativi derivanti dal quadro comunitario di sostegno (1997-1999), ossia sette interventi regionali FESR-FSE e un intervento multiregionale FSE. In seguito alle riunioni dei comitati di sorveglianza svoltesi nel 1999, tali interventi sono stati riprogrammati in vista dell'assegnazione dell'importo risultante dall'indicizzazione, dello storno di stanziamenti fra programmi, nonché delle modifiche dei progetti tipiche di qualsiasi programma pluriennale.

Alla fine del 1999, allo scopo di stabilire i piani finanziari definitivi corrispondenti al completamento degli impegni nazionali, i comitati di sorveglianza dei sette programmi operativi FESR-FSE si sono nuovamente riuniti per approvare lievi modifiche delle quote 1999 e le tabelle finanziarie di chiusura. Alla fine del mese di dicembre 1999 tali modifiche sono state notificate alla Commissione, la quale all'inizio del prossimo anno approverà le corrispondenti decisioni di modifica. Rispetto al piano finanziario iniziale, definito ai prezzi del 1997, la dotazione del FESR è aumentata di 38,745 milioni di euro, mentre quella del FSE è diminuita di 1,386 milioni di euro. Al 31 dicembre 1999, sono stati completati tutti gli impegni comunitari previsti.

In materia di risorse umane, dopo le prime modifiche apportate nel 1998 (storni tra Fondi e applicazione dell'indicizzazione), il 1999 ha comportato soprattutto piccoli adeguamenti tra assi di intervento e misure in funzione delle previsioni di esecuzione reali. Il ruolo del FSE nell'ambito dell'obiettivo 2 è stato confermato, in particolare attraverso il sostegno dell'occupazione nelle PMI, il sostegno allo sviluppo locale e urbano nelle zone in declino e il rafforzamento della ricerca, della tecnologia e dell'innovazione in nuovi campi d'attività. La concentrazione degli interventi del FSE su azioni di qualità nel corso del 1999 consentirà di tener conto in modo più adeguato delle esigenze delle zone dell'obiettivo 2 nei futuri interventi del FSE.

OBIETTIVI 3 E 4

Nell'ambito dell'obiettivo 3 è stata mantenuta la ripartizione delle risorse per assi di intervento con un leggero rafforzamento dell'asse per l'inserimento dei giovani. La suddivisione dell'aiuto è la seguente: 31% per la lotta contro la disoccupazione di lunga durata, 56% per l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, 9% per la lotta contro l'esclusione e 4% per la promozione della parità di opportunità.

Dopo la ripartizione dell'importo risultante dall'indicizzazione avvenuta nel 1998, nel 1999 i piani finanziari non hanno subito modifiche di rilievo. La fondazione ONCE ha assorbito alcune risorse cedute da altri piccoli organismi per la realizzazione di azioni a favore dei disabili. Le misure di politica attiva previste nel quadro della strategia europea per l'occupazione hanno continuato ad essere finanziate con un aumento sensibile degli aiuti all'occupazione. I programmi regionali hanno subito alcuni adeguamenti tra misure senza modifiche sostanziali.

Per quanto riguarda l'obiettivo 4, il 1999 ha confermato il corretto svolgimento del DOCUP. È stata impegnata la totalità degli stanziamenti del periodo. La proposta di modifica approvata dal comitato di sorveglianza riunitosi nell'ottobre 1999 non ha modificato l'importo finanziario assegnato a questo programma, limitandosi unicamente ad un adeguamento del piano finanziario in vigore (un rafforzamento di proporzioni assai ridotte delle risorse attribuite alle misure di formazione e di anticipazione).

Un aspetto significativo del 1999 è stata la realizzazione della seconda fase della valutazione intermedia. Tale esercizio ha evidenziato che gran parte delle conclusioni della prima fase confermano la loro piena validità per la prossima fase di programmazione. Anche se l'obiettivo 4 in quanto tale è scomparso dai regolamenti per il periodo 2000-2006, prosegue il tipo di azioni da esso sostenute. Questo è un aspetto fondamentale per la Spagna dove l'obiettivo 4 è servito soprattutto a far sì che la formazione continua venisse considerata un investimento e non esclusivamente una spesa. Si tratta di un primo passo verso il consolidamento di un sistema di formazione continua che dovrà essere adeguatamente coordinato con gli altri due sistemi (formazione iniziale e formazione professionale per disoccupati). Allo stesso modo, in Spagna inizia a consolidarsi una certa cultura "dell'anticipazione" e le PMI partecipano in misura sempre maggiore a questo tipo di azioni, riservato finora alle grandi imprese. Per il prossimo periodo, il FSE intende contribuire allo sviluppo della formazione continua in Spagna, prendendo tuttavia le mosse da una determinata prospettiva, ossia sostenendo in modo chiaro le PMI e utilizzando le priorità tematiche del regolamento del FSE: la società dell'informazione, lo sviluppo locale e la parità di opportunità.

OBIETTIVO 5A - Agricoltura

La maggior parte degli aiuti per il miglioramento delle strutture di produzione (153 milioni di euro pagati nel 1999) è destinata agli investimenti nelle aziende agricole (57 milioni di euro pagati nel 1999), seguiti dagli aiuti destinati ai giovani agricoltori (47,5 milioni di euro) e dalle indennità compensative (43 milioni di euro).

Nel 1999 il ritmo di esecuzione del DOCUP riguardante gli aiuti alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli e silvicoli ha subito un'accelerazione. A seguito della richiesta giustificata di mettere a disposizione della misura stanziamenti supplementari per il 1999 avanzata dalle autorità spagnole nel 1998, al DOCUP sono stati assegnati 118 milioni di euro (103 milioni di euro, compreso l'importo risultante dall'indicizzazione, derivanti dalla riserva assegnata all'obiettivo 5a e 15 milioni di euro stornati dal quadro finanziario del regolamento n. 950/97, che è stato ridotto dello stesso importo). Per l'intero periodo sono stati approvati 1.635 progetti. Oltre l'85% degli investimenti riguarda i settori delle carni, dei prodotti ortofrutticoli, del vino e del latte. Inoltre, è stata presentata la versione finale della valutazione intermedia del DOCUP.

OBIETTIVO 5A - Pesca

Dai dati sullo stato delle spese effettuate dai beneficiari finali emerge che alla fine del 1999 queste ultime hanno raggiunto 280,92 milioni di euro, ossia il 70,36% dell'importo totale programmato. Nel corso del 1999 il tasso di cofinanziamento dello SFOP è diminuito in modo da coprire un maggior numero di progetti; di conseguenza, i costi totali ammissibili al cofinanziamento dello SFOP sono aumentati del 20,7% circa. I settori di intervento in cui gli investimenti sono risultati più elevati sono stati l'adeguamento degli sforzi di pesca, il rinnovo e l'ammodernamento della flotta e la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti. Il programma è stato interamente impegnato.

OBIETTIVO 5B

In occasione delle riunioni dei comitati di sorveglianza tenutesi nel giugno 1999, è stato deciso di modificare l'equilibrio fra misure e assi prioritari, tenendo conto delle realizzazioni e delle previsioni finali per il periodo 1994-1999. Nel dicembre 1999 sono state adottate le decisioni riguardanti i DOCUP di sette regioni spagnole dell'obiettivo 5b.

Le misure più importanti sono state l'infrastruttura rurale nonché il rinnovo e lo sviluppo di villaggi in Aragona e Catalogna, la diversificazione agricola nelle Baleari, il rinnovo e lo sviluppo dei villaggi di La Rioja, la protezione e il ripristino dell'ambiente naturale a Madrid, l'infrastruttura rurale e la protezione delle risorse naturali in Navarra e l'infrastruttura rurale nei Paesi baschi.

In conformità della strategia europea per l'occupazione, è opportuno sottolineare l'importanza delle azioni a favore della parità tra donne e uomini in applicazione del principio di integrazione transversale della dimensione di genere nei programmi «gender mainstreaming».

Nelle zone rurali che subiscono una diminuzione della popolazione, la distanza tra gli abitanti costituisce un'ulteriore difficoltà all'organizzazione di azioni adeguate, in particolare per le regioni dell'Aragona, delle Baleari e di Madrid, che hanno approvato lo storno di 16,1 milioni di euro del FSE verso altri Fondi. Quello più rilevante è stato lo storno al FESR di 9,5 milioni di euro destinati all'Aragona.

2. Le iniziative comunitarie

La Spagna beneficia di tutte le iniziative comunitarie, ad esclusione ovviamente di PEACE. Ogni iniziativa è attuata mediante un programma operativo a livello nazionale, ad eccezione di URBAN (due programmi nazionali) e LEADER II (attuato attraverso diciassette sovvenzioni globali, ossia una per regione).

Nel 1999 è stato constatato un netto miglioramento nell'attuazione del programma INTERREG II Spagna-Portogallo.

Nel 1999 gli interventi a titolo di tutte le iniziative comunitarie hanno proseguito le loro realizzazioni in loco come previsto. In seguito alle riunioni dei comitati di sorveglianza, i programmi operativi sono stati riprogrammati per tener conto dell'assegnazione dell'importo risultante dall'indicizzazione annuale, nonché delle modifiche di progetti tipiche di qualsiasi azione pluriennale.

In materia di risorse umane, è continuata l'attuazione dei 689 progetti dell'iniziativa comunitaria OCCUPAZIONE e dei 189 progetti dell'iniziativa ADAPT, della seconda e ultima fase dei progetti avviati nel 1997. Per quanto riguarda questi due programmi nel loro complesso, si registra un buon livello di esecuzione. L'amministrazione spagnola responsabile del FSE si è poi occupata della capitalizzazione e della diffusione delle buone pratiche dei progetti attraverso seminari, conferenze, ecc., con riguardo a tutte le componenti delle iniziative; essa ha anche guidato un gruppo di lavoro tematico al quale hanno partecipato quasi tutte le comunità autonome, che si è occupato di vari aspetti specifici di questi programmi e che potrebbe servire da base per la prossima iniziativa comunitaria in materia di risorse umane EQUAL.

Per quanto riguarda LEADER II (sviluppo rurale), i gruppi di azione locale beneficiari hanno compiuto notevoli passi avanti nell'attuazione dei loro progetti di innovazione rurale. Infatti, alla fine del 1999, si stima che essi abbiano impegnato con i beneficiari finali (promotori dei progetti) la totalità degli stanziamenti comunitari assegnati ai programmi regionali.

Quanto all'iniziativa REGIS II, che riguarda la regione ultraperiferica delle Canarie, nel corso dell'anno l'attuazione del programma ha registrato una netta accelerazione.

Per quanto riguarda l'iniziativa PESCA, il programma è stato eseguito in maniera soddisfacente tenuto conto della difficoltà di trasmissione dei dati tra i vari ministeri interessati che rende complessa la contabilizzazione dei pagamenti. Le quote annuali per gli anni 1994, 1995, 1996 e 1997 sono già state concluse per tutti i Fondi strutturali intervenuti. In ogni caso, il livello reale delle spese effettuate in loco dai beneficiari finali è superiore a quello che sembrerebbe indicare la situazione contabile.

2.2.6. FRANCIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne in Francia

Nelle zone dell'obiettivo 5b della regione Rhône-Alpes, è stato condotto uno studio sulla situazione delle donne nel turismo rurale prendendo in esame tre territori rurali: una zona di montagna (Vercors), una zona attorno ad un prodotto leader (la Drôme provenzale con la strada della lavanda), una zona di turismo urbano di prossimità (i monti del Lionese). Lo studio si è incentrato sulla qualificazione, sulla retribuzione e sulle condizioni di lavoro delle donne occupate nel settore turistico, ma anche sulla partecipazione delle donne negli organismi che definiscono la politica in materia di turismo. Le conclusioni dello studio mostrano che le donne si trovano in condizioni «più precarie, sono meno pagate, sono meno riconosciute nelle loro responsabilità; le donne sono più presenti, impegnate, fedeli nelle imprese in cui lavorano e progrediscono più rapidamente degli uomini». Questa conclusione, che si basa su elementi quantificati, è stata ampiamente integrata nelle riflessioni relative alla preparazione del nuovo obiettivo 2 (2000-2006), per tener conto delle 38.000 lavoratrici del settore turistico nella regione Rhône-Alpes.

In materia di risorse umane, al di fuori delle azioni specifiche incentrate sulla formazione delle donne (Auvergne, Champagne-Ardenne e Nord-Pas-de-Calais), si possono segnalare misure innovative nelle regioni dell'obiettivo 2, quali ad esempio: un fondo speciale di garanzia per la creazione di attività da parte delle donne (Provence-Alpes-Côte d'Azur); un'azione a favore dell'inserimento di donne creatrici d'impresa (Rhône-Alpes); un'azione a favore dell'inserimento delle donne nel mercato del lavoro a partire da associazioni di datori di lavoro (Piccardia); la creazione di un Osservatorio per l'occupazione e le pari opportunità per migliorare la disponibilità di indicatori in Provence-Alpes-Côte d'Azur; lo sviluppo di nuovi mezzi di comunicazione a favore delle donne per romperne l'isolamento (Alvernia).

Nel quadro di operazioni integrate finanziate dal FSE e dal FESR, il progetto Trans'Faire (Rhône-Alpes) propone un approccio innovativo il cui obiettivo è l'integrazione sistematica delle politiche a favore delle pari opportunità per donne e uomini nei settori dell'orientamento e dell'occupazione (inserimento, formazione professionale) lungo tre assi principali: l'occupazione dei giovani; la parità professionale nell'impresa; la conciliazione tra lavoro e vita familiare, sociale e civile.

Nel Languedoc-Roussillon, è stato attuato un progetto nel quadro del Piano per la parità professionale 1998-2000 (obiettivo 4): in seno alla società Vitembal (progettazione, fabbricazione di prodotti per l'imballaggio di ortofrutticoli, carni, pollame e prodotti lattiero-caseari), 60 lavoratrici hanno beneficiato di una formazione mirata il cui obiettivo era consentire al personale femminile del settore «termoformatura per imballaggio» di accedere a posti qualificati.

L'iniziativa comunitaria URBAN ad Aulnay-sous-Bois ha elaborato un progetto dal titolo «sviluppo di nuovi modi di custodia dei bambini». Questo progetto riguarda in particolare le madri di famiglia che lavorano a tempo parziale, ad interim o che sono in cerca di lavoro, perché la custodia dei figli costituisce spesso un problema difficile che va ad accrescere la vulnerabilità di questa parte della popolazione. Per rispondere a quest'esigenza, l'asilo nido «la rose des vents» offre posti riservati in via prioritaria alle persone in cerca di lavoro dei quartieri Nord, agli abitanti che occupano posti di inserimento o precari o lavorano con contratti assistiti, o ancora a coloro che entrano in processo di inserimento professionale.

Nel 1999, la Commissione ha adottato più di una ventina di decisioni di modifica dei DOCUP degli obiettivi 1 e 2, riguardanti essenzialmente l'adeguamento degli scadenzari finanziari rispetto all'effettiva esecuzione dei programmi. Inoltre, la Commissione ha deciso di approvare una modifica del programma pluriregionale «Difesa» (obiettivo 2), per il quale è previsto un contributo comunitario a titolo del FESR di 38 milioni di euro, che consente di impegnare tutti gli stanziamenti del FESR e di adeguare il PO alle esigenze reali della programmazione in loco. Infine, la Commissione ha adottato diverse decisioni di modifica dei programmi di iniziativa comunitaria in corso, allo scopo di integrare le risorse della riserva e di tener conto delle esigenze derivanti dalla programmazione in loco.

Alla fine del 1999, restavano ancora da chiudere 18 dossier relativi al periodo di programmazione 1989-1993, per un saldo da pagare di circa 60 milioni di euro. Molti di questi dossier sono in attesa di informazioni complementari da parte delle autorità francesi, o più semplicemente in attesa della richiesta ufficiale di pagamento del saldo. Problemi legati ad osservazioni della Corte dei conti europea e dell'Ufficio per la lotta antifrode (UCLAF, ora OLAF) (4 casi), alla procedura di recupero dei fondi (2 casi), a questioni sorte in occasione dei controlli in loco (4 casi), e all'attesa di informazioni complementari da parte delle autorità francesi (8 casi), sono all'origine del ritardo che ancora si registra nell'esecuzione di questi programmi.

OBIETTIVO 1

I quattro dipartimenti d'oltremare (Martinica, Guadalupa, Guiana, Riunione), la Corsica nonché le circoscrizioni (arrondissements) di Douai, Valenciennes e Avesnes («Hainaut français») sono ammissibili all'obiettivo 1 per il periodo 1994-1999.

Nel 1999 è stato registrato un notevole recupero dei ritardi di esecuzione, poiché alla fine dell'anno praticamente tutti (98%) gli stanziamenti del periodo erano stati impegnati. Parimenti, rispetto al 1998 è stato registrato un netto miglioramento a livello dei pagamenti effettuati.

In materia di risorse umane, gli sforzi si sono concentrati principalmente sul miglioramento del livello di qualificazione, in particolare dei giovani di età inferiore ai 25 anni, il cui tasso di disoccupazione è notevolmente elevato, soprattutto nei DOM, sull'integrazione delle persone esposte al rischio di esclusione dal mercato del lavoro, nonché sulle azioni a favore del sostegno all'adeguamento dell'occupazione ed al rafforzamento della competitività.

Nel settore agricolo, alla fine del 1998 è stato elaborato un nuovo calendario per i programmi dei tre DOM dell'Atlantico e dell'Hainaut francese che è stato adottato in occasione della prima riunione del comitato di sorveglianza del 1999.

Nel settore della pesca, sono state effettuate riduzioni dei contributi dello SFOP in Corsica (-4,16 milioni di euro), Guadalupa (-1,8 milioni di euro), Guiana (-3,05 milioni di euro) e Riunione (-3,61 milioni di euro). Il programma della Martinica è stato riveduto in modo da consentire storni di stanziamenti fra misure.

OBIETTIVO 2

Nel corso del 1999 è stato compiuto un notevole sforzo nell'esecuzione dei programmi. Tranne due eccezioni (Borgogna e Alta Normandia), tutti i DOCUP del periodo 1997-1999 sono stati impegnati al 100%, mentre alla fine del 1998 il tasso globale di impegno arrivava solo al 73%. Il timore espresso nel 1998 riguardo ad una perdita di stanziamenti per alcune regioni è stato quindi parzialmente dissipato: le perdite di stanziamenti si limiteranno al 2% circa per il periodo 1994-1996 e all'1% per il periodo 1997-1999.

Tuttavia, è necessario compiere ulteriori sforzi a livello di esecuzione dei pagamenti: infatti, anche se il tasso globale è del 64%, ossia leggermente superiore alla media comunitaria per l'obiettivo 2, alcune regioni francesi accusano ancora un notevole ritardo in termini di pagamento (Basse Normandie, Lorena, Pays de la Loire, Rhône-Alpes). I pagamenti in loco potranno tuttavia essere scaglionati fino al 31 dicembre 2001, come consentito dal regolamento generale sui Fondi strutturali.

OBIETTIVI 3 E 4

Per quanto riguarda l'obiettivo 3, il 1999 è stato caratterizzato da una riprogrammazione volta ad integrare il programma francese di prevenzione e di lotta contro le esclusioni, segnatamente i dispositivi previsti dalla legge di orientamento, adottata il 29 luglio 1998, e contenuti nel piano d'azione nazionale per l'occupazione. Si tratta principalmente di azioni di accompagnamento nella ricerca di lavoro: contratti per lavori socialmente utili, azioni condotte dall'ANPE, accompagnamento personalizzato dei giovani ("TRACE": percorso d'accesso all'occupazione - 5.000 giovani dai 16 ai 26 anni nel 1998, 15.000 nel 1999). Inoltre, è stato aumentato considerevolmente il numero dei piani locali d'inserimento economico, una delle misure in cui l'apporto del FSE è stato determinante.

A livello dell'obiettivo 4, le azioni di formazione volte all'adeguamento dei lavoratori ai mutamenti industriali hanno costituito la parte essenziale del programma. Gli operai non qualificati e altri lavoratori poco qualificati hanno rappresentato circa la metà dei beneficiari. Le formazioni volte all'adeguamento ai mutamenti tecnologici sono state le più numerose (rappresentando quasi la metà delle azioni di formazione) seguite dalle formazioni legate al miglioramento della qualità e ai cambiamenti organizzativi. La diversificazione settoriale dei progetti è proseguita. Il numero di imprese di servizi ha superato quello delle industrie manifatturiere. Quasi due terzi dei progetti sono stati presentati dagli OPCA (Organismes Paritaires Collecteurs Agréés), dai sindacati di categoria e dalle reti consolari. Il numero di progetti collettivi che raggruppano più imprese o enti ha rappresentato quasi il 10% dei progetti e sembra essere un mezzo importante per raggiungere le piccole imprese. Oltre il 90% dei progetti ha riguardato i dipendenti delle PMI che hanno costituito oltre la metà dei beneficiari.

OBIETTIVO 5A - Agricoltura

Per quanto riguarda le misure volte a migliorare l'efficienza delle strutture agricole, le tre misure principali attuate in Francia sono gli aiuti all'ammodernamento delle aziende agricole, gli aiuti all'insediamento dei giovani agricoltori e le indennità compensative degli svantaggi naturali.

In materia di ammodernamento delle aziende agricole, gli aiuti agli investimenti hanno interessato circa 6.000 aziende nel 1999 (numero di approvazioni), cifra che conferma l'inversione di tendenza iniziata nel 1995. Per quanto attiene ai giovani agricoltori nel 1999 sono stati approvati quasi 8.000 dossier di insediamento. Questo dato conferma la ripresa dell'aiuto all'insediamento constatata dal 1994 e riflette la priorità attribuita a questa misura da parte delle autorità francesi. Infine, in materia di indennità compensative, il numero di beneficiari è stato di 115.000.

Quanto agli aiuti alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli e silvicoli, il ritmo di esecuzione del DOCUP è stato più intenso dell'anno precedente. Ciò ha richiesto un rafforzamento finanziario del DOCUP tramite lo storno di stanziamenti inizialmente assegnati ad altre misure di tipo «5a». Alla fine del 1999 è risultato impegnato l'intero contributo finanziario del FEAOG.

Oltre l'80% dell'importo totale impegnato finora è destinato ad investimenti nel settore "carni macellate", "ortofrutticoli", "vino e alcolici", "latte e prodotti lattiero-caseari", "uova e pollame".

OBIETTIVO 5A - Pesca

Nel corso dell'anno è stato riveduto il piano finanziario del DOCUP per tener conto dell'importo risultante dall'indicizzazione e rafforzare le misure destinate alla flotta e alla produzione e commercializzazione dei prodotti della pesca. Alla fine dell'anno erano stati impegnati tutti gli stanziamenti.

OBIETTIVO 5B

Al 31 dicembre 1999, il tasso d'impegno globale per i programmi dell'obiettivo 5b è del 100% per gli stanziamenti comunitari e le spese pubbliche nazionali. Questo risultato assai soddisfacente è in gran parte dovuto a numerosi adeguamenti tecnici e soprattutto finanziari che hanno caratterizzato tutto il 1999: elaborazione di un nuovo calendario dei piani di finanziamento e storni tra misure, tra Fondi o tra programmi (da due programmi per le zone montane verso i programmi regionali corrispondenti). In alcuni casi, diversi progetti presentati alla fine dell'anno non hanno potuto essere presi in considerazione a causa dell'esaurimento degli stanziamenti.

È opportuno notare che ciascun programma è stato oggetto di una valutazione finale che dovrà servire da valutazione ex ante per la programmazione del futuro obiettivo 2. La qualità di tali valutazioni varia a seconda della regione, ma le raccomandazioni e le previsioni degli autori tendono sempre a convergere su determinati punti quali la ricerca di una migliore sinergia tra i Fondi. Inoltre, ciascuna regione ha elaborato un capitolato d'oneri che integra gli orientamenti per rispondere al meglio e in modo armonizzato alle esigenze regolamentari di una valutazione ex post. Nel quadro dei programmi dell'obiettivo 5b, l'intervento del FSE si è tradotto in un sostegno finanziario ad attività di formazione per la creazione di imprese, di formazione degli artigiani e dei loro familiari coadiuvanti, ad associazioni di datori di lavoro, ad azioni di formazione e di sviluppo.

Va rilevato l'interesse di due iniziative attuate dalla regione Bassa Normandia a favore dei giovani in cerca di lavoro: l'attuazione di un dispositivo, ossia un "centro di intermediazione per i servizi per l'occupazione", allo scopo di offrire ai giovani una maggiore disponibilità, di sviluppare un'assistenza personalizzata e di intraprendere azioni collettive di ricerca di lavoro; l'avvio dell'operazione "borse locali per l'occupazione e la formazione" destinata a fornire una soluzione nelle immediate vicinanze ai giovani in cerca di lavoro poco mobili e poco qualificati. La regione Poitou-Charente ha realizzato un'operazione nel Marais Poitevin che offre una soluzione originale al problema dell'esclusione sociale dei disoccupati con un'azione di manutenzione del patrimonio naturale: venendo incontro all'esigenza di protezione dell'ambiente è stata sperimentata la nuova professione di "agente per le zone paludose" nonché la ricerca di potenzialità di posti di lavoro permanenti nel settore della gestione e della valorizzazione della palude.

2. Le iniziative comunitarie

I programmi d'iniziativa comunitaria hanno incontrato alcune difficoltà di avanzamento rispetto al calendario inizialmente fissato, difficoltà che si riflettono nei risultati della programmazione nazionale registrati al 31 dicembre 1999. Infatti, anche se alla fine dell'anno alcune iniziative comunitarie riportano un tasso di impegno degli stanziamenti del 100% (le iniziative di riconversione industriale RECHAR, RESIDER, RETEX, KONVER), nonché le iniziative URBAN, LEADER II, PESCA e taluni programmi INTERREG II, altri programmi di iniziative comunitarie registrano un'esecuzione incompleta (PMI, REGIS, nonché numerosi programmi INTERREG II).

In materia di risorse umane, nel 1999 la Francia ha avviato un vasto processo di rafforzamento per le iniziative OCCUPAZIONE e ADAPT, con cui arrivare ad un sostanziale aumento delle risorse finanziarie di numerosi progetti della prima serie (1995) e della seconda serie (1997) allo scopo di sostenere quelli più efficienti nel momento in cui si fossero manifestati i primi risultati. Oltre 200 progetti OCCUPAZIONE, in tutti i settori, hanno beneficiato di questo rafforzamento che deve consentire loro di proseguire le attività per lo più fino alla fine del 2000. Numerosi progetti ADAPT rafforzati si concentrano sulle esigenze di formazione e su altre implicazioni dello sviluppo delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Per le due iniziative, nel 1999 sono state organizzate diverse manifestazioni locali o regionali, in connessione con il lavoro tematico intrapreso a livello europeo, per confrontare le buone pratiche e diffondere i risultati delle azioni condotte. In tale occasione, numerosi progetti hanno potuto rendere noti i nuovi prodotti risultanti dalle loro attività. Erano in fase di preparazione diverse manifestazioni fra le quali la "Settimana transnazionale" dedicata alle nuove forme di organizzazione del lavoro e alla società dell'informazione (nel quadro di ADAPT) e "Impatto" (i prodotti dell'iniziativa OCCUPAZIONE).

LEADER II riporta un tasso di impegno globale del 100% per gli stanziamenti comunitari. Nel 1999 la programmazione ha registrato progressi rilevanti. Occorre però un grosso sforzo per portare a termine i programmi, tenuto conto di un tasso di pagamento ancora basso (59%). In linea generale, indipendentemente dal tasso di avanzamento, i soggetti interessati riportano un bilancio positivo in termini di filosofia di sviluppo, di impulso o di accompagnamento delle iniziative di organizzazione del territorio e dei partenariato al servizio di una strategia territoriale globale.

Quanto all'iniziativa PESCA, il piano finanziario è stato riveduto per tener conto dell'importo risultante dall'indicizzazione, assegnato principalmente alla misura di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti della pesca. Questa misura ha anche beneficiato di storni di stanziamenti provenienti dal FSE e dal FESR.

2.2.7. IRLANDA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne in Irlanda

Nel corso dell'anno il FES ha continuato a concentrarsi sulle azioni a favore delle donne e ad elaborare in particolare nuove azioni relative all'assistenza e alla custodia dei bambini. La mancanza in Irlanda di un adeguato servizio di custodia per bambini è stata individuata in molte relazioni come un ostacolo per l'accesso e la partecipazione delle donne al mondo del lavoro, all'istruzione e alla formazione.(Tale mancanza è anche stata oggetto delle raccomandazioni del Consiglio all'Irlanda nell'ambito del rapporto congiunto sull'occupazione del 1999). Nel 1999 è stato assegnato uno stanziamento supplementare per le azioni a sostegno delle comunità locali e dei datori di lavoro, compresi aiuti non rimborsabili per i partenariati e i gruppi comunitari, la formazione per il personale responsabile della custodia dei bambini e l'elaborazione di politiche a favore della famiglia. (In un approccio integrato, il FESR ha finanziato sovvenzioni in conto capitale).

Tramite il programma operativo di assistenza tecnica del QCS è stato anche fornito un finanziamento a favore del ministero della Giustizia, delle pari opportunità e della riforma legislativa per contribuire allo sviluppo del processo di "gender mainstreaming", (promozione della parità tra uomini e donne a tutti i livelli dell'azione politica) che prevede seminari/formazione e la nomina di un esperto incaricato di assistere i ministeri nei preparativi per il QCS del periodo 2000-2006.

Alla fine del 1998, al comitato di sorveglianza per il programma operativo per l'agricoltura, lo sviluppo rurale e la silvicoltura 1994-1999 è stato presentato uno studio di valutazione sulle pari opportunità. Nella valutazione è stato esaminato il ruolo delle donne nelle zone rurali e in particolare nei settori agricolo e silvicolo e l'accesso offerto alle donne nel quadro del programma operativo. Le donne rappresentano il 30% della forza lavoro nell'agricoltura e forniscono il 27% del lavoro totale. Il 9,6% delle aziende agricole è di proprietà femminile. Le donne sono meno coinvolte nel lavoro fisico che l'attività agricola comporta, ma partecipano pienamente, spesso con i loro coniugi, all'amministrazione dell'azienda. Nel 20% delle aziende agricole il coniuge del proprietario lavora fuori dell'azienda e contribuisce in questo modo al reddito familiare. Tuttavia, va notato che la partecipazione delle donne ai corsi destinati ai futuri agricoltori è bassa. Lo studio ha esaminato l'ingresso delle donne nell'agricoltura, principalmente attraverso il matrimonio, ed il livello di formazione delle agricoltrici. L'autore dello studio ha formulato 20 raccomandazioni che vanno dall'esame dei criteri di selezione delle azioni volte ad eliminare i pregiudizi contro la comproprietà, ad un programma pilota di investimenti nella tecnologia dell'informazione, a raccomandazioni volte ad incoraggiare una formazione migliore e più adeguata per le agricoltrici. Per quanto riguarda le altre valutazioni il comitato di sorveglianza ha esaminato regolarmente le azioni intraprese in base alle raccomandazioni.

OBIETTIVO 1

L'Irlanda è interamente ammissibile all'obiettivo 1 per il periodo 1994-1999.

L'andamento dei programmi operativi in Irlanda è stato soddisfacente. Gli obiettivi fissati all'inizio dei programmi sono stati conseguiti e in molti casi superati. Tuttavia, nel corso dell'ultimo anno del periodo di finanziamento, si sono resi necessari alcuni adeguamenti per tener conto del mutamento delle circostanze e di eventi imprevisti. Dei 5,823 miliardi di euro di sostegno comunitario assegnati al PO, alla fine del 1999 non risultavano ancora spesi solo 260 milioni di euro. In merito alla creazione di posti di lavoro lorda, l'obiettivo è stato fissato a circa 15.000 posti di lavoro all'anno. Tuttavia, si prevede che il risultato finale sia dell'ordine di circa 350.000 posti di lavoro supplementari. Turismo: in generale, gli obiettivi degli investimenti nel settore del turismo sono stati raggiunti e in molti casi superati. Tuttavia, la costruzione del proposto Centro nazionale di conferenze di Dublino è stata esclusa dal programma a causa del periodo di programmazione. I fondi sono stati quindi stornati dal programma operativo "Turismo" e riassegnati al programma operativo "Trasporti". Servizi ambientali: in generale, per questo programma sono stati conseguiti tutti gli obiettivi. Circa 5,8 milioni di euro stornati dal programma operativo "industria" sono stati utilizzati nelle sottomisure "Approvvigionamento idrico" e "Impianti consortili", che sono riusciti ad assorbire i fondi aggiuntivi. Industria: nel 1999 il programma operativo "Industria" ha continuato a fornire un notevole contributo allo sviluppo industriale. Il riorientamento degli investimenti ha messo in evidenza il forte sviluppo del settore dei servizi con un conseguente impatto significativo sulla creazione di posti di lavoro. Trasporti: gli investimenti effettuati nel quadro del programma operativo per i trasporti continuano a contribuire in misura significativa al miglioramento delle infrastrutture di trasporto. Alla fine del mese di giugno 1999, il 61% della rete stradale nazionale primaria era stata rinnovata per adeguarla alla norma 'Mid D' (che corrisponde ad una velocità interurbana di 80 chilometri all'ora), contro il 35% all'inizio del programma operativo nel 1994 e un obiettivo riveduto per la fine del 1999 del 58%. Alla fine di giugno 1999 il risparmio di tempo sui principali corridoi stradali dovuto ai notevoli miglioramenti realizzati era di 189 minuti, superando l'obiettivo riveduto previsto per il 1999. Per quanto riguarda la rete ferroviaria principale, nel 1998 il numero totale di passeggeri è stato di 9,65 milioni, ossia 0,45 milioni in più dell'obiettivo riveduto per la fine del 1999. Si sono registrati sensibili aumenti del numero di passeggeri e dei servizi di trasporto ro-ro, lo-lo e di merci alla rinfusa nei porti marittimi ed è stato raggiunto l'obiettivo del programma di ridurre del 15% i costi combinati portuali e di spedizione per gli utenti del porto. Nel caso delle strade non nazionali, si calcola che nel periodo compreso fra l'inizio del programma operativo e la fine di giugno 1999 siano stati migliorati 1.815 chilometri di strade, che corrispondono al 91% dell'obiettivo di 2000 chilometri fissato per la fine del 1999. Nell'ambito della misura di gestione del traffico della Dublin Transportation Initiative (DTI), è già stato completato un gran numero di progetti, compresi la creazione di alcuni Quality Bus Corridors (QBC - strutture mirate al potenziamento e miglioramento del traffico degli autobus), di piste ciclabili, miglioramenti delle strade e miglioramento delle infrastrutture per i disabili. Il differimento del progetto LUAS al nuovo periodo di programmazione ha consentito un ulteriore sviluppo del programma QBC (e della relativa pista ciclabile) cui si dovrebbe imprimere un'accelerazione con i fondi riassegnati. Infrastruttura economica: gli investimenti sono proseguiti ad un ritmo sostenuto nel settore delle telecomunicazioni e in quello dell'energia. Nel contesto della valutazione intermedia e alla luce degli sviluppi politici a livello di Unione europea, è stato deciso di finanziare lo sviluppo della società dell'informazione. Di conseguenza, sono state istituite due nuove misure per rafforzare l'economia incentrate sulla società dell'informazione: le misure "Commercio elettronico" e "Sensibilizzazione aziendale".

Nel settore agricolo, il 1999 è stato un anno difficile, con una prevalenza di prezzi bassi per la maggior parte dei prodotti. Tuttavia, sono stati compiuti buoni progressi nell'esecuzione dei programmi operativi per il settore. Nel corso del 1999 lo stanziamento del FEAOG nel quadro del programma operativo "Industria" e lo stanziamento del FSE nel quadro del programma operativo per l'agricoltura, lo sviluppo rurale e la silvicoltura sono stati aumentati dai rispettivi comitati di sorveglianza. Alla fine dell'anno tutti gli impegni nel quadro di questi programmi sono stati effettuati e lo stanziamento del FEAOG nel quadro del programma operativo per lo sviluppo urbano e rurale locale e la spesa nell'ambito di tutti e tre i programmi erano in fase avanzata. Per alcune misure agricole gli stanziamenti comunitari erano esauriti e alcune di esse sono state chiuse o in alcuni casi la misura è stata portata avanti ricorrendo a finanziamenti nazionali. D'altro canto, il sottoprogramma "Foreste" ha recuperato la maggior parte del ritardo accumulato negli anni precedenti. Sono state eseguite valutazioni su tre aspetti dell'agricoltura (PO «Sviluppo rurale e foreste - servizi nelle zone rurali, effetti ambientali del programma e misura "Agriturismo"»).

Nel settore della pesca, la decisione di concedere un aiuto comunitario a tale programma è stata modificata due volte nel 1999. L'importo supplementare di 1,832 milioni di euro risultante dall'indicizzazione è stato assegnato allo SFOP, al FESR e al FSE, e il piano finanziario è stato adeguato per tener conto dell'andamento reale della spesa del programma. La spesa si concentra sulle misure che riguardano la flotta, l'acquacoltura, le infrastrutture portuali e la trasformazione dei prodotti della pesca.

Programma operativo "Sviluppo delle risorse umane": Il fatto che anche nel 1999 il numero delle persone che hanno completato i programmi di formazione e di istruzione nell'ambito del sottoprogramma "Esclusione sociale" sia ancora diminuito riflette l'andamento prevalentemente positivo del mercato del lavoro. Quanto al sottoprogramma "Qualità della formazione", anche se una parte consistente dei casi di completamento si riferisce a corsi brevi di formazione permanente, le persone che hanno completato corsi lunghi nel 1999 con il sostegno del programma operativo sono state di nuovo più di 125.000. Il Programma operativo ha chiaramente svolto un ruolo importante nel fornire un numero sufficiente di persone formate per rispondere ai bisogni di una crescita occupazionale particolarmente sostenuta.

A seguito del comitato di sorveglianza del QCS tenutosi nel giugno 1999, al PO "Sviluppo delle risorse umane" sono state assegnate risorse aggiuntive provenienti dal FSE, tra cui un cofinanziamento destinato a migliorare l'assistenza all'infanzia, accrescere le possibilità di formazione per gli ex-detenuti, incrementare l'aiuto per i giovani che rischiano di essere coinvolti nella criminalità e sviluppare una nuova strategia per promuovere l'alfabetizzazione degli adulti. Lo stanziamento aggiuntivo del FSE dovrà inoltre servire allo sviluppo di azioni preventive contro gli abbandoni nella scuola secondaria e alla creazione di un fondo inteso a rafforzare la presenza di studenti svantaggiati nell'istruzione di terzo livello.

2. Le iniziative comunitarie

Iniziativa comunitaria PEACE: nel 1999, il programma speciale di sostegno alla pace ed alla riconciliazione nell'Irlanda del Nord e nelle contee limitrofe dell'Irlanda ha beneficiato di una riassegnazione di 100 milioni di euro provenienti da altre iniziative comunitarie. Di tale importo, 20 milioni di euro sono stati assegnati alle contee limitrofe dell'Irlanda e risultavano interamente impegnati alla fine del 1999. Il Consiglio europeo di Berlino (marzo 1999) ha deciso che "quale riconoscimento dei particolari sforzi compiuti per il processo di pace in Irlanda del Nord, si continuerà ad attuare il programma PEACE per 5 anni con un importo di 500 milioni di euro, 100 milioni dei quali saranno assegnati all'Irlanda». Mentre il programma PEACE I era un'iniziativa comunitaria (1995-1999), il Consiglio ha deciso che PEACE II (2000-2004) venisse istituito nell'ambito dell'obiettivo 1 [19].

[19] Articolo 7, paragrafo 4 del regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999 recante disposizioni generali sui Fondi strutturali; GU L 161 del 26.6.1999, pag. 1.

Nel quadro dell'iniziativa comunitaria OCCUPAZIONE, nel 1999 hanno continuato a operare 126 progetti della seconda serie mentre nell'ambito di ADAPT hanno continuato ad essere attivi i 32 progetti della seconda serie. L'"integrazione trasversale" dei risultati del programma OCCUPAZIONE è proseguito con l'attività del Forum sulla politica in materia di integrazione trasversale della dimensione di genere, istituito dal ministero per le Imprese, il commercio e l'occupazione. Nell'ambito dell'iniziativa ADAPT, l'attività di "integrazione trasversale" è proseguita attraverso un numero limitato di progetti specifici di diffusione, il cui unico scopo era la raccolta e la diffusione delle migliori pratiche. Inoltre, i progetti e le autorità nazionali hanno partecipato a gruppi tematici a livello nazionale e comunitario; a livello europeo questa attività è diventata sempre più produttiva con pubblicazioni e conferenze per la diffusione dei risultati.

I progressi compiuti nel quadro dell'iniziativa LEADER II hanno subito un'accelerazione nella fase finale. L'Irlanda ha partecipato attivamente all'iniziativa LEADER II, il che si è tradotto in un coinvolgimento nelle priorità locali, ma anche in una maggiore difficoltà di partecipazione a progetti transnazionali congiunti.

L'iniziativa PESCA, con il 93% del programma già impegnato al 30 giugno 1999 e la successiva modifica del piano finanziario, che ha assegnato l'ulteriore importo di 0,1308 milioni di euro risultante dall'indicizzazione alle misure del FESR (0,0408 milioni di euro) e del FSE (0,09 milioni di euro) allineandosi al reale andamento della spesa, giustifica l'impegno quasi completo (99%) da parte della Commissione del contributo finanziario dell'Unione europea alla fine del 1999. La spesa si concentra sulla diversificazione dalle attività della pesca e sugli investimenti produttivi nel settore della pesca.

2.2.8. ITALIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne in Italia

Nelle regioni dell'obiettivo 1, l'utilizzazione dei fondi destinati alle azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne non è stata molto pronunciata. Ad eccezione delle attività di formazione che facilitano l'accesso al mercato del lavoro (finanziate dal FSE), i progetti intrapresi nell'ambito dei programmi regionali cofinanziati dal FESR non sono stati molti. Vi sono tuttavia alcuni esempi a livello del PO "Industria" che prevede una misura volta a sostenere le donne imprenditrici attraverso un regime di aiuti, o dell'iniziativa comunitaria "PMI" che concede aiuti per la creazione di nuove imprese. Si possono altresì menzionare, nell'ambito dell'iniziativa URBAN, un'azione innovativa relativa ad una «rete contro la violenza subita dalle donne». Questo progetto pilota, lanciato nel secondo semestre del 1999, riguarda le città di Catania, Napoli, Roma, Venezia, Reggio Calabria, Foggia e Lecce. La rete è stata creata al fine di individuare ed analizzare gli ambienti a rischio, definire le forme di intervento contro la violenza subita dalle donne all'interno e all'esterno del nucleo familiare e, di conseguenza, stabilire una metodologia da seguire a questo fine.

I DOCUP italiani del periodo 1997-1999 relativi all'obiettivo 2 hanno previsto azioni intese a promuovere le pari opportunità nel rilancio economico delle zone di riconversione industriale. A questo fine, la regione Toscana ha istituito una misura per la ristrutturazione a fini sociali degli edifici di interesse storico e/o architettonico, da adibire ad asili o centri di accoglienza per l'infanzia, favorendo le opportunità e le condizioni di lavoro delle donne. Altre regioni (Emilia Romagna, Piemonte e Veneto) hanno inserito nella loro programmazione aiuti alle imprese, con priorità per le imprese gestite da donne. Anche la regione Liguria ha concesso aiuti per la creazione di nuove imprese, subordinati a talune condizioni, fra le quali figura una «discriminazione positiva» a favore delle donne o dei gruppi di donne.

OBIETTIVO 1

Nel 1999 l'attuazione del QCS per le regioni dell'obiettivo 1 è stata caratterizzata da due adeguamenti della ripartizione delle risorse assegnate ai programmi operativi, al fine di ottimizzare la capacità di spesa a livello regionale e centrale. L'attività di controllo finanziario ha consentito di recuperare in misura rilevante il ritardo registrato a livello sia degli impegni che dei pagamenti e quindi di chiudere correttamente gli impegni nel bilancio comunitario al 31 dicembre 1999. Per l'insieme dei programmi dell'obiettivo 1 è stato infatti impegnato il 100% degli stanziamenti del periodo, con un netto miglioramento rispetto ai ritardi registrati alla fine del 1998 (quando risultava impegnato solo il 73% del totale degli stanziamenti).

Nelle azioni di accompagnamento degli interventi, si è posto l'accento sull'informazione e sulla pubblicità, sulla valutazione intermedia e sul controllo materiale. Quanto al FESR, l'avvio delle procedure ha subito considerevoli ritardi.

Per quanto riguarda gli interventi del periodo 1989-1993, il processo di chiusura è avanzato, ma numerosi dossier rimangono tuttora aperti.

Gli interventi in materia di formazione cofinanziati dal FSE, previsti negli attuali programmi per le regioni dell'obiettivo 1, sono stati realizzati in un periodo caratterizzato nel Mezzogiorno da bassi livelli di crescita sia della produzione sia dell'occupazione e dal crescente divario fra questa zona e le zone più ricche dell'Italia. Le disparità esistenti all'interno della popolazione attiva (in primo luogo giovani e donne) del Mezzogiorno rimangono strutturalmente elevate e sono chiaramente collegate - in particolare nel caso delle donne - a inadeguati livelli di istruzione.

L'analisi dell'impatto, condotta misurando l'incidenza degli interventi sui potenziali beneficiari, ha mostrato che il numero degli adulti disoccupati di lunga durata beneficiari delle misure è stato particolarmente basso. Il contrario può invece dirsi per gli interventi a favore dei giovani, che coprono una quota molto maggiore della popolazione interessata. Oltre al previsto scarso impatto globale, l'analisi degli interventi a favore dei disoccupati, limitata alle quattro regioni in grado di offrire informazioni generali (Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sicilia), conferma la diversità delle politiche regionali: la percentuale dei beneficiari diretti selezionati in seno alla popolazione potenziale varia dallo 0,2% in Sicilia al 2,1% in Basilicata. Anche in questo caso si registra un notevole ritardo in termini di attuazione degli interventi. Dall'analisi dell'attuazione delle pari opportunità emerge che la presenza delle donne nelle azioni di formazione rappresentava solo il 45% dei beneficiari totali. Confrontando tuttavia il numero dei beneficiari con la popolazione potenziale, l'indicatore dell'impatto è del 3,3% sia per gli uomini che per le donne. Quanto alle misure relative all'occupabilità dei giovani e dei disoccupati di lunga durata, il 55% dei beneficiari diretti è costituito da donne, con un tasso di copertura del 4,2% contro il 3,2% della popolazione maschile. D'altro canto, le donne sono sottorappresentate negli interventi di formazione continua (20%), il che rivela un forte divario rispetto ai livelli di esecuzione del FSE nelle regioni dell'obiettivo 3.

Per quanto riguarda il settore agricolo e lo sviluppo rurale, a livello multiregionale, oltre al programma di aiuti ai produttori di ortofrutticoli, solo il programma "Sostegno ai servizi in agricoltura" ha registrato un discreto ritmo di esecuzione fin dall'inizio. Ciò è dovuto al fatto che si tratta in parte di attività più tradizionali quali il sostegno alla diffusione agricola. Ai contrario, una nuova misura "Innovazione e ricerca" è stata avviata con molto più ritardo a causa della complessità delle procedure relative alla selezione dei beneficiari. Si sono comunque già avuti alcuni risultati incoraggianti che potrebbero essere consolidati nei prossimi due anni. Gli altri due programmi approvati più di recente «Patti territoriali per l'occupazione» e «Servizi per la valorizzazione commerciale delle produzioni agricole meridionali» non hanno ancora raggiunto un buon livello di esecuzione e contano sui due anni restanti per conseguire i loro obiettivi piuttosto ambiziosi. Il ministero nazionale delle Politiche agricole ha impegnato tutte le risorse previste a favore delle 14 «Macro-organizzazioni commerciali» (MOC). Il loro tasso di esecuzione raggiunge attualmente il 22%. A livello regionale, a due anni dalla chiusura definitiva dei pagamenti, l'esecuzione risulta soddisfacente per le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sardegna, ma è inferiore alla media per Campania, Molise, Puglia e Sicilia.

Nel settore della pesca, nel corso del 1999 il piano finanziario del programma è stato modificato due volte per cercare di assegnare i fondi là dove erano maggiormente necessari. Con la prima modifica, sono stati stornati 40 milioni di euro dalla misura "Reti derivanti" alle misure relative alla flotta, all'acquacoltura e alla trasformazione e commercializzazione. Tuttavia, essendo poco probabile che si riesca a utilizzare tutti gli stanziamenti assegnati al programma, con la seconda revisione del piano finanziario sono stati tolti 19,5 milioni di euro - principalmente dalle misure relative alle flotte e alla trasformazione e commercializzazione. Alla fine dell'anno, era stato pagato il 55% e impegnato il 100% del contributo comunitario assegnato al programma.

OBIETTIVO 2

Tre degli undici DOCUP relativi all'obiettivo 2 che hanno ricevuto un contributo comunitario nel periodo 1994-1996 hanno ottenuto un anno di proroga per l'esecuzione dei pagamenti, fino al 31 dicembre 1999 (Piemonte, Veneto e Lazio). I finanziamenti strutturali per questa fase sono ammontati a 524 milioni di euro. Alla fine del 1999, era stato impegnato il 100% degli stanziamenti e pagato il 51%. Per la fase di programmazione 1997-1999 la dotazione comunitaria è stata di 918 milioni di euro, tenendo conto sia dell'importo riportato dal precedente periodo sia dello storno di 50 milioni di euro alle regioni Marche e Umbria, colpite da un terremoto nel 1997. Come nel passato, l'attuazione varia a seconda delle regioni. Tuttavia, il sistema creato dalle autorità centrali che obbliga le regioni a fornire previsioni di impegno e di pagamento su base trimestrale e prevede lo storno delle risorse da un programma all'altro in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, si è dimostrato efficace. In tale contesto, due regioni (Piemonte e Toscana) hanno ottenuto il rimborso delle risorse trasferite a Marche e Umbria a causa del terremoto. Il 1999 è stato un anno cruciale per i comitati di sorveglianza, che hanno dovuto controllare attentamente lo stato di esecuzione dei programmi per adottare prontamente le modifiche necessarie per garantire l'attuazione degli impegni. Al riguardo, quasi tutti i comitati di sorveglianza hanno preso decisioni finali di riprogrammazione dei piani finanziari.

Per quanto riguarda le risorse umane, gli 11 programmi regionali adottati nel 1997 registrano tassi di spesa soddisfacenti e tutte le risorse sono state impegnate. Una delle componenti essenziali dei programmi dell'obiettivo 2 sono diverse misure per lo sviluppo locale. I risultati principali riguardano l'assistenza tecnica e la valorizzazione o riqualificazione delle risorse umane. Queste azioni mirano a consolidare il ruolo cruciale delle risorse umane nelle zone colpite dal declino industriale.

OBIETTIVI 3 E 4

Gli interventi a titolo dell'obiettivo 3 destinati ai giovani registrano il migliore tasso di spesa in Italia. Ciò è dovuto alla tradizione del sistema della formazione professionale in Italia, destinato precipuamente a questa fascia di popolazione. Il numero di individui coinvolti rappresenta il 13% dei potenziali beneficiari su base annua. Le azioni destinate ai giovani hanno dato buoni frutti in termini di inserimento sul mercato del lavoro. Nel 1999 le azioni volte a migliorare le pari opportunità sono state circa 8 000. L'accento è stato posto però più sulla salvaguardia del posto delle donne nel mercato del lavoro che sul miglioramento dell'accesso o della posizione delle donne in tale mercato. Inoltre, sono mancati totalmente servizi di cura e misure di accompagnamento per migliorare la partecipazione delle donne alle attività finanziate dal FSE o al mercato del lavoro. La formazione rappresenta l'84% delle azioni, anche se è stata introdotta una certa diversificazione con la creazione di percorsi integrati verso l'occupazione che comprendono attività di consulenza e altre azioni.

Per quanto riguarda l'obiettivo 4, si è fatto ricorso alla formazione continua per sostenere e sviluppare le PMI in crescita, ma non per riqualificare un numero rilevante di lavoratori che hanno bisogno di aggiornare le loro qualifiche. La formazione continua ha coinvolto persone con qualifiche medio-alte e ha avuto un impatto positivo sul settore delle PMI. Il tasso di copertura (numero di persone partecipanti rispetto al numero di occupati nel settore privato) varia dall'1,3% al 3,6%, a seconda della definizione di formazione continua (se si tratta cioè di un'azione annuale periodica o di un'opportunità isolata). Il principale impatto degli interventi a titolo dell'obiettivo 4 è stato lo sviluppo di un "sistema" di formazione continua, con la messa a punto di specifiche metodologie di apprendimento e la sensibilizzazione delle imprese sulle opportunità offerte dalla formazione continua. Si è inoltre proceduto alla diffusione di buone pratiche e alla progettazione di corsi di formazione più specifici "su misura" per una determinata impresa.

OBIETTIVO 5A - Agricoltura

Per quanto riguarda i programmi di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli e silvicoli, tutti i piani di finanziamento sono stati modificati per tenere conto del reale stato di avanzamento. Le dotazioni di alcuni piani sono state incrementate con risorse supplementari risultanti dall'indicizzazione e dalle riassegnazioni degli stanziamenti, ad esempio Trento (+ 54%), Bolzano (+ 33%) e Liguria (+ 11%).

Dato che il 1999 era l'ultimo anno del periodo di programmazione 1994-1999, la Commissione, alla fine dell'esercizio, ha approvato le ultime decisioni di riprogrammazione di tutti i programmi operativi dell'obiettivo 5a per potere impegnare l'ultima quota del 1999 e chiudere la totalità degli stanziamenti di impegno. Per contro, lo stato di avanzamento dei pagamenti è mediocre e varia sensibilmente a seconda delle regioni. Il tasso di esecuzione dei pagamenti va dal 19% per la città di Trento all'80% per il Veneto.

obiettivo 5A - Pesca

Nel 1999 il piano finanziario di questo programma è stato modificato due volte quando ci si è resi conto dell'impossibilità di utilizzare tutti gli stanziamenti. Con la prima modifica sono stati stornati 25 milioni di euro al QCS dell'obiettivo 1, provenienti principalmente dalle misure relative alla flotta e alla trasformazione e commercializzazione nonché dalla misura "Reti derivanti". In seguito, sono stati aggiunti al programma 5,12 milioni di euro risultanti dall'indicizzazione, per finanziare in particolare il ritiro definitivo delle navi e la protezione delle zone marine. Alla fine dell'anno, era stato speso il 40% e impegnato il 100% del contributo comunitario assegnato al programma.

OBIETTIVO 5B

Nel 1999, la Commissione ha approvato le ultime decisioni di riprogrammazione per tenere conto del reale stato di avanzamento dei programmi, dell'utilizzazione dell'importo risultante dall'indicizzazione e della ripartizione delle dotazioni tra i Fondi. Tale riprogrammazione ha comportato una sorveglianza estremamente rigorosa, d'intesa con le autorità nazionali e regionali interessate. Un'attenzione particolare è stata rivolta alle misure di ricostruzione inserite nei programmi delle regioni Umbria e Marche. In tutti i programmi è stata impegnata l'ultima quota degli stanziamenti del 1999 e sono stati conclusi gli stanziamenti di impegno. I tassi di pagamento variano dal 26% per il Lazio all'85% per il Piemonte.

La principale caratteristica dello sviluppo delle risorse umane nelle zone rurali è il collegamento fra le azioni finanziate dal FSE e gli interventi a titolo del FEAOG che ha consentito la formulazione e l'attuazione di azioni "su misura" che rispondono alle esigenze di queste aree. Le modifiche apportate ai programmi a seguito del terremoto che ha colpito le regioni Umbria e Marche prevedono una dotazione per le risorse umane, di cui si cominciano a vedere i risultati. Inoltre, l'esecuzione di alcuni programmi che si trovavano in difficoltà nel 1998 ha registrato nel 1999 un netto miglioramento.

2. Le iniziative comunitarie

L'attuazione dei programmi INTERREG II ha continuato ad essere piuttosto laboriosa a motivo delle difficoltà legate al carattere transnazionale delle azioni e della necessità di garantire una reale cooperazione fra i partner locali su entrambi i lati della frontiera.

In materia di risorse umane, nel 1999 l'Italia ha concluso una parte importante dei progetti delle iniziative OCCUPAZIONE e ADAPT della prima fase e ha continuato a seguire con impegno la realizzazione dei progetti selezionati per il periodo 1997-1999. Il ministero del Lavoro ha organizzato seminari tecnici periodici rivolti agli ispettori e ai controllori sulle specificità delle iniziative comunitarie per preparare in modo più coerente la chiusura contabile. I responsabili istituzionali, le parti sociali, le ONG nonché i promotori, alla luce dei risultati e dei prodotti realizzati, hanno intensificato tutte le attività di diffusione e di integrazione trasversale correlate alla politica dell'occupazione. Numerosi promotori hanno organizzato manifestazioni di integrazione trasversale e di diffusione dei risultati. L'Italia, in qualità di capofila, provvede al coordinamento del gruppo tematico «Nuovi posti di lavoro» e partecipa al gruppo «Nuove forme di organizzazione del lavoro». La partecipazione a questi gruppi tematici e l'organizzazione a livello nazionale di un'attività di animazione territoriale si inseriscono in un processo nazionale di valorizzazione dei risultati delle iniziative comunitarie

Nel settore dello sviluppo rurale, nel 1999 i programmi LEADER II sono stati oggetto di una riprogrammazione per tenere conto del reale livello di esecuzione. I programmi sono stati conclusi per quanto riguarda gli stanziamenti di impegno, ma l'avanzamento dei pagamenti è estremamente modesto e va dal 4% della Toscana al 45% dell'Emilia Romagna. I pagamenti restanti dovranno essere effettuati dalle regioni entro il 31.12.2001.

Per quanto riguarda l'iniziativa PESCA, nel 1999 il piano finanziario è stato modificato due volte. È stato assegnato un importo supplementare di 3,63 milioni di euro risultante dall'indicizzazione e dall'attribuzione della riserva ed è stata aggiunta una misura di assistenza tecnica. Sono stati poi effettuati storni di minore importanza da una misura all'altra, in quanto il contributo del FSE è stato dimezzato a vantaggio dello SFOP e del FESR. L'intero contributo comunitario destinato al programma è stato impegnato e la Commissione ne ha versato il 45%.

2.2.9. LUSSEMBURGO

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne nel Lussemburgo

Un progetto, promosso dall'associazione «ZARABINA asbl - Initiativen fir Fraën» e comprendente cinque comuni, è destinato alle donne disoccupate e a quelle in cerca di occupazione. Il progetto mira ad analizzare le caratteristiche dell'occupazione femminile, a preparare corsi di formazione rispondenti alle esigenze delle donne, ad organizzare in rete i vari partner e a sostenere la creazione di imprese da parte delle donne. Nel 1998, l'associazione ha intrapreso azioni d'informazione, offerto corsi di formazione e fornito consulenze individuali coinvolgendo 369 donne. Complessivamente sono state effettuate 14.396 ore di formazione.

Il progetto, gestito dal Servizio per la promozione delle donne del comune di Bettembourg, è destinato alle donne che hanno interrotto le loro attività professionali o che sono disoccupate. Nell'ambito del progetto è stato aperto un centro di documentazione e uno sportello "Occupazione". Inoltre, sono stati organizzati incontri mensili dedicati ad un tema concernente il mercato del lavoro, nonché corsi di formazione in informatica e in altre tecnologie orientate alla realizzazione della società dell'informazione.

OBIETTIVO 2

sono proseguiti gli sforzi volti a promuovere gli investimenti produttivi e l'innovazione nelle imprese. Inoltre, è stato selezionato un terreno abbandonato di 17 ha nella località ARBED-BELVAL, che sarà riutilizzato a fini economici. Per contro, le azioni a favore dell'attuazione di nuove tecnologie ecologiche, inizialmente previste dal programma, hanno dovuto essere abbandonate a vantaggio di una nuova misura relativa all'ingrandimento e all'ammodernamento del depuratore di Esch-Schifflange.

Nell'ambito delle misure a favore delle risorse umane è stata realizzata più di una ventina di progetti finanziati dal FSE. L'obiettivo generale dell'azione è stato rafforzare nel breve periodo la competitività e lo sviluppo del tessuto economico regionale, incoraggiando l'innovazione attraverso la formazione e promuovendo in particolare le iniziative locali e regionali in materia di occupazione e le pari opportunità fra uomini e donne. I dispositivi esistenti sono stati completati da un contratto "Piena occupazione".

OBIETTIVI 3 E 4

I due programmi («PO Promotori pubblici» e «PO Promotori privati») relativi all'obiettivo 3 nonché il programma dell'obiettivo 4 sono stati attuati conformemente alle previsioni. Per quanto riguarda l'obiettivo 3, è stata utilizzata la totalità degli stanziamenti. Quanto all'obiettivo 4, il livello di utilizzazione, dopo un periodo di avvio laborioso, è diventato molto incoraggiante.

Il 1999 è stato caratterizzato da un'importante crescita dell'occupazione (sia nazionale che frontaliera). Anche la popolazione attiva è in aumento, incoraggiata senza dubbio dalle buone prospettive offerte dal mercato del lavoro. La disoccupazione è diminuita da un tasso del 3,3% nel gennaio 1999 al 2,3% nel gennaio 2000 (dati EUROSTAT).

OBIETTIVO 5A - Agricoltura

Per quanto riguarda il miglioramento dell'efficienza delle strutture agricole, la maggior parte dei finanziamenti concessi è destinata agli aiuti a favore delle regioni svantaggiate, seguiti dagli aiuti all'investimento e dagli aiuti ai giovani agricoltori. Nel 1999 tutti gli stanziamenti sono stati impegnati e il tasso dei pagamenti ha raggiunto il 70%.

Il contributo del FEAOG per il periodo 1994-1999 relativo al miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli è ammontato a 4,909 milioni di euro. Nel 1999 è stata impegnata la totalità degli stanziamenti, con un tasso di pagamento del 62%.

OBIETTIVO 5A - Pesca

L'esecuzione del programma lussemburghese relativo allo sviluppo di progetti di acquacoltura è stato caratterizzato, fin dal suo avvio, da numerose difficoltà tecniche. Il tasso di impegno e di esecuzione del programma in loco è rimasto stazionario intorno all'8% (a livello comunitario è stato pagato il 29% degli stanziamenti del periodo).

OBIETTIVO 5B

Il programma dell'obiettivo 5b si basa su una strategia articolata intorno a tre assi prioritari: rilancio dell'agricoltura e della silvicoltura nel rispetto dell'ambiente, creazione e mantenimento di posti di lavoro durevoli e investimenti a favore del turismo e della qualità della vita. Dopo un avvio tardivo del programma, nel 1999 è stata impegnata la totalità degli stanziamenti assegnati.

I vari partner coinvolti nel programma hanno portato avanti una politica specifica a favore dello sviluppo delle zone rurali più fragili e della promozione del potenziale locale. In tale ambito all'attuazione del programma hanno partecipato anche le strutture di sviluppo locale.

2. Le iniziative comunitarie

Nel 1999 è stato effettuato uno storno di stanziamenti dall'iniziativa comunitaria KONVER all'iniziativa RESIDER, a favore delle azioni di riadattamento e di formazione professionale nonché degli investimenti in infrastrutture per la formazione. Sono state altresì rafforzate le azioni a favore del turismo, delle infrastrutture di R&S e dei trasporti.

La dotazione di bilancio dell'iniziativa URBAN è stata ridotta a vantaggio del programma PEACE (Irlanda del Nord e contee limitrofe dell'Irlanda), dato che il progetto di Differdange non ha potuto essere eseguito secondo le previsioni.

Le azioni previste nell'ambito dell'iniziativa PMI sono proseguite e sono state adattate o rafforzate, a seconda delle esigenze delle PMI.

Per quanto riguarda le risorse umane, i progetti realizzati nell'ambito dell'iniziativa OCCUPAZIONE, segnatamente a titolo di Now, Horizon e Youthstart, nonché il programma Integra, hanno riscosso un considerevole successo. I progetti a titolo dell'iniziativa ADAPT devono essere ancora completati. I lavori svolti nell'ambito del gruppo tematico «ruolo dei datori di lavoro nei confronti dei portatori di handicap» per il quale il Lussemburgo è stato capofila, si sono rivelati utili e sono stati presentati nel corso del seminario tenutosi a Copenaghen nel mese di dicembre 1999.

Per quanto riguarda l'iniziativa LEADER II, nonostante talune difficoltà incontrate a livello istituzionale ed amministrativo, tutti gli stanziamenti sono stati impegnati, con un tasso di pagamento del 51%. I soggetti interessati a livello locale si sono riuniti in due GAL (gruppi d'azione locale): Clervaux-Vianden e Redange-Wiltz. A questi dispositivi si è aggiunto un contratto "Piena occupazione".

2.2.10. PAESI BASSI

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

OBIETTIVO 1

Nel 1999, il Flevoland ha istituito un fondo per le imprese tecnologiche in fase di avviamento (Techno-fund). Il fondo è destinato alle imprese nel settore dell'alta tecnologia che si trovano nella fase di avviamento e alle imprese ad alto potenziale che hanno appena superato tale fase. Il fondo mira a finanziare investimenti ad alto rischio e riguarda in particolare lo sviluppo di azioni innovative (prodotti, servizi, processi, ecc.). La struttura sarà quella di un fondo rotativo; tuttavia, a motivo dei finanziamenti ad alto rischio, il capitale iniziale dovrebbe diminuire dopo pochi anni. Il fondo opererà sulla base della normativa "de minimis".

Azione per l'occupazione (AfE): il Flevoland è una delle tre regioni olandesi partecipanti ai patti per l'occupazione. Sebbene il patto sia stato concluso precedentemente, è divenuto pienamente operativo nel 1999. La attività hanno riguardato i progetti seguenti: (i) "Leerwerk-projecten": sono stati organizzati corsi per l'elaborazione di piani aziendali; (ii) è stato lanciato il progetto RTO (Regionale Transfer Organisatie - comprendente partner pubblici e regionali), che adesso sta divenendo operativo sul mercato; (iii) Urk (piccola cittadina tradizionalmente caratterizzata da attività di pesca): le azioni di diversificazione avviate sembrano riscuotere successo. Dovrebbe inoltre essere creata una «piattaforma regionale per la politica dell'occupazione». Per attuare i futuri interventi nell'ambito dell'AfE, la regione ha chiesto una dotazione supplementare per l'assistenza tecnica nel quadro del patto per l'occupazione con cui far fronte alle spese di organizzazione fino al 2001.

Quest'anno è stata effettuata la quarta valutazione dei programmi. La relazione attira l'attenzione sull'evoluzione socioeconomica della regione, sullo sviluppo finanziario e sulle realizzazioni materiali. Si incentra inoltre su questioni organizzative e crea un collegamento con il prossimo periodo di programmazione, formulando raccomandazioni sulla conclusione del presente programma, la futura struttura organizzativa e l'elaborazione del programma di ritiro graduale. I principali punti sono sintetizzati qui di seguito.

Al momento della presentazione del progetto vengono introdotti indicatori di risultato e di output, per i quali è previsto un monitoraggio approfondito oltre al normale controllo finanziario. Anche se l'effetto degli indicatori materiali può essere misurato solo con un certo ritardo, la maggior parte degli obiettivi era già stata conseguita al momento della valutazione (consulenze alle PMI, innovazioni ambientali, creazione di superfici atte all'insediamento di imprese, ecc.). D'altro lato, alcuni risultati sono ben lungi dall'essere stati raggiunti, quali, ad esempio, il sostegno alle imprese in fase di avviamento, il miglioramento della gestione delle risorse idriche espressa in ha , la salvaguardia dell'ambiente, ecc.

Nel 1999 la Commissione ha apportato una modifica al programma, che ha comportato un aumento del contributo comunitario grazie all'assegnazione di un importo di 2,5 milioni di euro risultante dall'indicizzazione e allo storno di altri 2,5 milioni di euro dal programma nazionale per la pesca dell'obiettivo 5a. Quest'ultimo importo è destinato a finanziare la riduzione dello sforzo di pesca nel porto di Urk. La modifica ha comportato altresì spostamenti di priorità e storni tra misure. È stato posto l'accento sull'adeguamento e sull'ammodernamento della flotta di pesca. Particolare attenzione è stata data alla misura «Sviluppo urbano».

A motivo del basso livello di assorbimento degli stanziamenti del FSE negli ultimi anni, nel 1999 sono stati impegnati circa due terzi dei contributi totali. Dopo ulteriori sforzi, l'ufficio per l'occupazione del Flevoland, responsabile dell'attuazione del FSE, è riuscito ad impegnare la parte restante dei fondi. Di conseguenza, nel 2000 e nel 2001 saranno attuati numerosi progetti previsti in tale ambito. Grazie agli sviluppi positivi sul mercato del lavoro olandese, il numero di disoccupati è diminuito sensibilmente, anche nel Flevoland. Le persone beneficiarie del sostegno del FSE erano molto lontane dal mercato del lavoro e necessitavano di speciali percorsi individuali finalizzati all'integrazione, che includevano anche forme di assistenza sociale. L'ufficio regionale per l'occupazione e i comuni hanno collaborato strettamente all'istituzione di questo tipo di progetti. alle attività di formazione finanziate dal FSE hanno partecipato anche imprese ed organizzazioni settoriali. Numerosi corsi di formazione erano dedicati alle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni.

OBIETTIVO 2

Su richiesta delle regioni interessate, nel 1999 la Commissione ha adottato per tutte e cinque le zone olandesi dell'obiettivo 2 una decisione di modifica che comporta un aumento del contributo comunitario grazie all'assegnazione dell'importo risultante dall'indicizzazione ripartita fra priorità e misure e nella maggior parte dei casi un aggiornamento delle cifre di bilancio mediante storni fra quote annuali.

L'ultimo anno di programmazione è stato caratterizzato da quanto segue.

Limburgo meridionale: il programma prevede quattro priorità. Nel giugno 1999, il comitato di sorveglianza ha deciso di ripartire il contributo del FESR fra le misure, modificando il rapporto fra importi destinati alle infrastrutture e importi destinati alle misure a favore delle imprese: tale rapporto passa così dal 52/45% al 70/27% del bilancio totale FESR. Nel luglio 1999 la Commissione europea ha dovuto sospendere il sostegno del FESR destinato al Sito industriale transfrontaliero Heerlen-Aachen a causa di possibili violazioni del regolamento sull'habitat. La DG Ambiente della Commissione europea ha commissionato un'indagine indipendente sulla situazione della popolazione di criceti selvatici. Nella regione Twente, la Commissione ha approvato due piani il "piano Stimulus" e il fondo "Inno". "Stimulus" incoraggia l'attuazione di innovazioni nelle PMI. "Inno", che era già stato istituito nel precedente periodo di programmazione, dovrebbe fornire capitali di rischio per progetti innovativi nella regione Twente ed è destinato alle imprese coinvolte nelle nuove tecnologie o nell'attuazione di nuove combinazioni prodotto/mercato. La regione Groninga-Drenthe, in collaborazione con la Commissione e altre regioni dell'UE, ha concluso uno studio sullo sviluppo sostenibile della regione. È stata organizzata una serie di seminari per i partner locali interessati. Lo studio fornisce un importante contributo per il prossimo periodo di programmazione quando la regione attualmente rientrante nell'obiettivo 2 farà parte di un'entità più vasta. Uno dei principali progetti DOCUP "Ferrovia Van Starkenborgh/Sauwer" ha avuto inizio nel 1999. Gli storni fra misure derivanti dalla decisione di modifica dovrebbero permettere l'assegnazione di stanziamenti supplementari al "parco commerciale Atalanta - Emmen". Infine, va rilevato che sarà lanciata una massiccia compagna di informazione sui risultati dell'attuale programma. La campagna sarà organizzata in coordinamento con il programma dell'obiettivo 5b per la regione Groninga-Drenthe. Nella zona Arnhem-Nimega, nell'ambito della priorità accordata al turismo, l'attenzione si è spostata dal turismo congressuale e sanitario verso le attrazioni turistiche. I progetti in fase di esecuzione per la sottomisura "Accessibilità dei centri urbani" sono numerosi. Nel Brabante sudorientale, la Commissione ha approvato un fondo di capitali di rischio, destinato a coprire la quota di stanziamenti e di capitale eccedente i fondi previsti per le imprese in fase di avviamento, quali il fondo regionale per le nuove imprese tecnologiche ("techno-fund").

Nel settore delle risorse umane, gli interventi relativi alle zone dell'obiettivo 2 si sono concentrati sulla formazione dei lavoratori, fornendo loro nuove qualifiche nel contesto di un'economia regionale caratterizzata dal cambiamento delle attività economiche. Un'altra importante attività del FSE per quanto riguarda l'obiettivo 2 è l'inserimento nel mercato del lavoro dei disoccupati di lunga durata.

Nel 1999 si è conclusa la valutazione intermedia del programma. Secondo tale valutazione, il programma ha raggiunto pienamente i suoi obiettivi per quanto riguarda l'attuazione della priorità più importante "Rafforzamento delle reti industriali". Tuttavia, suscita preoccupazione il turismo, settore in cui l'assenza di un approccio regionale ha ostacolato lo sviluppo di progetti.

OBIETTIVI 3 E 4

Il fatto più importante del 1999 è stato la scoperta, durante una missione di controllo, di irregolarità contenute nelle dichiarazioni finali di una serie di progetti del FSE. La Commissione ha differito tutti i pagamenti a titolo del FSE, eccetto che per l'obiettivo 4, fino al momento in cui le autorità olandesi non sono state in grado di dimostrare che erano state adottate tutte le contromisure necessarie per correggere e prevenire tali irregolarità. A seguito della pronta reazione delle autorità olandesi, i pagamenti sono stati ripresi.

Sempre nel 1999 i risultati della valutazione finale provvisoria sono stati resi disponibili appena in tempo prima dell'inizio della programmazione per il nuovo periodo.

Le principali conclusioni per l'obiettivo 3 sono le seguenti: i risultati raggiunti sono piuttosto positivi, anche in termini di impatto, i tassi di collocamento (vale a dire il numero di persone che dopo aver partecipato ad un'azione hanno trovato un posto di lavoro) oscillano fra il 60% e il 90%, a seconda del gruppo destinatario della misura. La valutazione mostra che l'obiettivo 3 è riuscito a raggiungere le persone maggiormente escluse dal mercato del lavoro. Tuttavia, la percentuale di persone svantaggiate che hanno beneficiato degli stanziamenti del FSE è solo proporzionale al numero di persone svantaggiate tra i disoccupati, il che significa che nonostante la rapida crescita del mercato del lavoro, il FSE non è riuscito a migliorare la loro posizione relativa. Le principali conclusioni della valutazione finale provvisoria per l'obiettivo 4 sono le seguenti: la dotazione disponibile è stata completamente assorbita grazie all'eccellente infrastruttura per la formazione dei lavoratori, sotto forma dei cosiddetti fondi per la formazione e l'istruzione settoriali (O&O). questi fondi sono stati finanziati dalle parti sociali che versano una percentuale della massa salariale del settore (fra lo 0,2% e l'1,25%). Il principale obiettivo dell'obiettivo 4 sembra essere stato raggiunto. Esso ha contribuito massicciamente a sensibilizzare i lavoratori e i datori di lavoro sulla necessità di investire in forma continuativa nella formazione per garantire l'occupabilità. È difficile quantificare con esattezza la portata del contributo, ma possiamo dire che l'obiettivo 4 ha funzionato da catalizzatore. Alla fine del periodo, l'obiettivo 4 avrà raggiunto circa 170.000 lavoratori, con un contributo a titolo del FSE di 165 milioni di euro.

La copertura è stata globalmente soddisfacente: il 58% di tutti i partecipanti lavorava in PMI, ma hanno beneficiato della misura anche molti lavoratori scarsamente qualificati, occupati per lo più in imprese di maggiori dimensioni.

OBIETTIVO 5A - Agricoltura

Il DOCUP riguardante il miglioramento della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli e silvicoli ha avuto un ritmo di avanzamento soddisfacente. Gli aiuti sono stati concentrati nei settori delle carni, del latte e dei prodotti lattiero-caseari, degli ortofrutticoli, delle uova e del pollame e delle patate. Poiché il DOCUP era entrato nel suo ultimo anno di programmazione, le autorità olandesi hanno deciso di riprogrammarlo in modo da portare a termine la programmazione e inserire nel contempo l'importo previsto per la valutazione del programma.

Per l'obiettivo 5a - agricoltura in generale, alla fine del 1999 risultava impegnato l'81% degli stanziamenti. Quanto ai pagamenti, il tasso di esecuzione è meno soddisfacente: risulta infatti pagato solo il 32% degli stanziamenti. La Commissione ha palesato a più riprese la propria preoccupazione alle autorità olandesi in merito a tali lentezze, ma restano ancora due anni per portare a termine il programma.

OBIETTIVO 5A - Pesca

Dopo un avvio piuttosto lento all'inizio del periodo di programmazione 1994-1999, il 1999 è stato caratterizzato da un particolare sforzo per accelerare l'esecuzione del programma prima della chiusura fissata al 31 dicembre 1999. Nel 1999 i Paesi Bassi sono riusciti a recuperare il tempo perduto e ad eseguire una parte essenziale del programma, in particolare per quanto riguarda le "attrezzature portuali". I pagamenti non hanno tuttavia registrato alcun avanzamento, con un tasso globale di esecuzione limitato al 28%.

OBIETTIVO 5B

Nel 1999 l'attuazione dei programmi dell'obiettivo 5b nei Paesi Bassi è progredita in maniera soddisfacente. Per l'insieme dei DOCUP, alla fine del 1999 era stato impegnato il 96% degli stanziamenti e pagato il 46%. Tuttavia, gli uffici regionali per l'occupazione responsabili dell'attuazione del FSE dovevano ancora impegnare la metà del contributo FSE, a causa del tardivo inizio dell'attuazione e dei bassi livelli di assorbimento nei primi anni del periodo di programmazione. Nel 1999 sono state adottate cinque modifiche concernenti i DOCUP delle regioni Frisia, Groninga-Drenthe, Overijssel, Limburgo e Zelanda. Tali modifiche riguardano trasferimenti fra assi prioritari o misure, riporti di stanziamenti non utilizzati nonché l'assegnazione dell'importo risultante dall'indicizzazione.

Fra le cinque regioni interessate, quattro (Frisia, Groninga-Drenthe, Overijssel e Limburgo) si concentrano sulla creazione di nuove imprese, il turismo e la valorizzazione del paesaggio, mentre la Zelanda mette l'accento più specificamente sulla diversificazione agricola.

2. Le iniziative comunitarie

Per quanto riguarda URBAN, l'importo risultante dall'indicizzazione di tutti e quattro i programmi URBAN dei Paesi Bassi ammontava complessivamente a 1.058.000 EUR. Ai programmi per Amsterdam e L'Aia sono stati aggiunti 155.000 EUR. Il programma di Rotterdam ha assorbito 548.000 EUR, mentre 200.000 EUR sono andati al programma PEACE per l'Irlanda del Nord. Nel programma Amsterdam "Sud-Est", è stato posto maggiormente l'accento sul miglioramento delle infrastrutture materiali e sulla promozione dell'occupazione, ad esempio fornendo fabbricati alle piccole imprese nuove. Nel programma per L'Aia "Schilderswijk", nel 1999 si è resa necessaria una modifica del tasso di aiuto una volta constatata l'inammissibilità di gran parte del cofinanziamento URBAN. Di conseguenza, alcuni progetti non hanno più potuto essere attuati in base al nuovo piano finanziario. Per quanto riguarda il programma di Rotterdam "Delfshaven", il comitato di sorveglianza ha deciso di riassegnare lo stanziamento del FESR ripartendolo fra le varie misure, visti i progetti in via di realizzazione. La valutazione intermedia ha posto maggiormente l'accento sui progetti di infrastrutture, a scapito delle misure più orientate verso il sociale e le imprese. Per quanto riguarda il programma Utrecht "Kanaalstraat", il 1° luglio 1999 il comitato di sorveglianza ha approvato una seconda modifica delle tabelle finanziarie dato che era ormai chiaro che gli stanziamenti relativi ad una serie di progetti di infrastrutture non sarebbero stati impegnati prima della scadenza a causa delle procedure legali e di pianificazione. Gli stanziamenti resi disponibili sono stati impiegati per il cofinanziamento di ulteriori progetti nell'ambito della misura "Attività economiche", tra cui un centro di servizi per le imprese.

Quanto al programma INTERREG II-C IRMA (lotta contro le inondazioni e le piene nei bacini del Reno e della Mosa), le sovvenzioni maggiori sono state assegnate ai progetti di infrastrutture che riguardano segnatamente lo spostamento di dighe o la permeabilizzazione di superfici. Il programma IRMA privilegia le iniziative transfrontaliere. I Paesi Bassi hanno partecipato, con un importo di 10 milioni di euro, a spostamenti di dighe e alla creazione di bacini di ritenuta nel Land Renania settentrionale-Vestfalia (Germania). I progetti in questione contribuiscono a fronteggiare i rischi di piena sia in Germania che nei Paesi Bassi. I Paesi Bassi cooperano altresì con il Belgio nel quadro di un progetto relativo alle dighe sulla Mosa, denominato " Maasdijkenplan". Tale iniziativa fiamminga è stata adottata a seguito delle inondazioni verificatesi nel 1993 e 1995. I piani, le idee ed i risultati di questo progetto saranno scambiati con i servizi olandesi responsabili della gestione delle acque della Mosa (Rijkswaterstaat).

Nell'ambito dell'iniziativa OCCUPAZIONE, hanno continuato ad operare i 112 progetti che erano stati selezionati al momento del secondo invito a presentare proposte nel 1997. Inoltre, a livello nazionale è stata tenuta una serie di incontri tematici, tra cui alcune conferenze in cui sono stati affrontati aspetti delle iniziative NOW, Youthstart e Integra. I risultati di tali incontri saranno inseriti nell'attività di integrazione trasversale. Per quanto riguarda l'iniziativa ADAPT, nel 1999 erano operativi 142 progetti della seconda serie. Nella maggior parte di tali progetti, una delle componenti più importanti era rappresentata dall'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TCI). Nel corso dell'anno si sono svolti diversi seminari tematici a livello nazionale ed è stata pubblicata una guida dei progetti più importanti. Tutto ciò ha contribuito a migliorare la diffusione dei risultati. Nel 1999 i "gruppi tematici" hanno continuato ad operare nell'ambito delle iniziative OCCUPAZIONE e ADAPT. I Paesi Bassi partecipano a 4 gruppi; "nuovi posti di lavoro" e "Ingresso nel mondo del lavoro", che sono temi trasversali, "Conferimento di autonomia agli emarginati" (OCCUPAZIONE-Integra) e "Coinvolgimento attivo dei giovani" (Youthstart). I Paesi Bassi sono altresì associati ad altri temi, tra cui "Disaggregazione del mercato del lavoro" (OCCUPAZIONE-NOW).

Quanto all'iniziativa LEADER II, l'attuazione del programma procede conformemente alle previsioni. Fino al 1999 è stato pagato allo Stato membro un importo di circa 2,2 milioni di euro per i quattro programmi, cifra che rappresenta il 48% circa del contributo del FEAOG-Orientamento.

Per quanto riguarda l'iniziativa PESCA, gli speciali sforzi compiuti nel 1999 hanno favorito un'attuazione quasi completa del programma per quanto riguarda la parte non compresa nella zona dell'obiettivo 1, mentre l'attuazione nella zona dell'obiettivo 1 (la parte minore) non è stata molto soddisfacente.

2.2.11. AUSTRIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne in Austria

Nell'ambito del programma URBAN a Graz è stato realizzato un progetto concernente l'organizzazione di corsi di formazione all'uso di Internet destinati alle donne, dato che solo un quarto degli utenti di Internet è rappresentato da donne. Nella zona coperta da URBAN, nei cosiddetti "Internet-Café" vengono organizzati corsi di formazione finalizzati al superamento delle barriere esistenti per le donne con figli piccoli, con uno scarso livello di istruzione o straniere. Parallelamente, gli "Internet-Café" prevedono lo svolgimento di corsi di formazione decentrati per raggiungere più capillarmente i gruppi bersaglio.

Nell'ambito del programma INTERREG II-A, il progetto Alpenrhein-Bodensee-Hochrhein mira a creare una rete di centri di servizi e d'informazione per le donne e le ragazze residenti nel Vorarlberg, nel Liechtenstein e in Svizzera al fine di promuovere la raccolta di informazioni, condividere risorse e sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione delle donne.

OBIETTIVO 1

Il positivo sviluppo economico del Burgenland, l'unica regione austriaca ammissibile all'obiettivo 1, è proseguito anche nel 1999. Il numero di nuovi posti di lavoro è aumentato leggermente, ma a causa della crescita della forza lavoro il tasso di disoccupazione è rimasto allo stesso livello (relativamente basso). Il numero dei posti di lavoro nel Burgenland è cresciuto di oltre 80.000 unità, il dato più elevato di tutti i tempi. Va sottolineato soprattutto l'aumento dei posti di lavoro occupati da donne. I risultati ottenuti dal Burgenland sono i migliori di tutta l'Austria anche per quanto riguarda la disoccupazione in generale e la disoccupazione di lunga durata, ma i dati nascondono alti livelli di pendolarità legati al lavoro fuori della regione.

L'attuazione del programma 1994-1999 si è incentrata sull'impegno dell'intera dotazione comunitaria e nazionale disponibile prima della fine di dicembre. Dall'avvio del programma, sono stati valutati 1.070 progetti, 779 dei quali sono stati sottoposti ad approvazione. Il comitato di sorveglianza ha raccomandato numerose modifiche per consentire il pieno assorbimento degli stanziamenti. La modifica principale è stata il passaggio dalla priorità "economia e industria" alla priorità "ricerca e sviluppo", in linea con le priorità comunitarie. I risultati attesi dal programma sono la creazione o la conservazione di 6.600 posti di lavoro, il sostegno a 225 imprese nuove o consolidate, la creazione di 1.060 nuovi posti nel settore del turismo e la formazione di 11.000 persone a titolo del FSE. Il tasso di partecipazione femminile ai progetti cofinanziati dal FSE ha raggiunto il 45%, anche in considerazione dell'aumento della partecipazione femminile ai corsi di qualificazione per impiegati. La partecipazione delle donne ai progetti di ricerca e sviluppo e ai corsi di gestione è stata scarsa. Il 36% dei beneficiari del programma finanziato dal FSE era costituito da giovani di età inferiore ai 25 anni.

Per il periodo 2000-2006, il governo austriaco ha presentato ufficialmente alla Commissione il progetto di programma per l'obiettivo 1 il 27 ottobre. La Commissione ha accettato il programma il 9 novembre. I negoziati relativi si sono aperti il 17 dicembre a Eisenstadt. Rispetto al programma 1995-99, il nuovo programma dovrebbe puntare maggiormente sul potenziale locale della regione, piuttosto che attirare investimenti su vasta scala dall'esterno. Il programma dovrebbe quindi prestare maggiore attenzione al settore delle PMI e all'avviamento di nuove imprese. Analogamente, sarà maggiormente posto l'accento sull'internazionalizzazione, l'innovazione e il trasferimento di tecnologie e sullo sviluppo di reti di cooperazione fra imprese. Un importante cambiamento è dato anche dal passaggio da piani di investimento classici a strumenti più innovativi.

OBIETTIVO 2

Nel programma più importate, che è quello per la Stiria, sono finanziati 2.488 progetti; è prevista la creazione di 2.895 posti di lavoro e il mantenimento di altri 23.354. Saranno finanziati 166 progetti di R&S e saranno realizzati e/o estesi 10 centri tecnologici e incubatori di imprese. Nell'Austria inferiore saranno finanziati 274 progetti di investimento (29 per l'ambiente, 52 di R&S), 574 progetti di consulenza e 38 progetti di assistenza tecnica. Nel settore industriale e commerciale è prevista la creazione di 1.094 nuovi posti di lavoro e il mantenimento di altri 7.120; per il turismo sono previsti 62 nuovi posti di lavoro e il mantenimento di altri 155. Il piccolo programma per l'Austria superiore prevede il finanziamento di 212 progetti; saranno creati 345 posti di lavoro e ne saranno mantenuti 2.195. Il programma più piccolo per il Vorarlberg sostiene 303 progetti; è prevista la creazione di 458 nuovi posti di lavoro e il mantenimento di altri 3.069.

Nel 1999 hanno avuto luogo numerosi incontri fra la Commissione e le regioni austriache per chiarire gli orientamenti della Commissione in merito al nuovo periodo di programmazione e discutere i piani relativi. L'attenzione verso le PMI, la creazione di cluster di imprese e di reti di cooperazione ed uno spostamento di accento verso piani maggiormente innovativi, in taluni casi anche con fondi di capitale di rischio, costituiscono la base delle strategie di sviluppo di tutti i nuovi programmi.

OBIETTIVI 3 E 4

Per quanto riguarda l'obiettivo 3, nell'ottobre 1999 il comitato di sorveglianza ha discusso dell'attuazione del programma fino alla fine del 1998. Risultano avere beneficiato dei programmi 46.000 persone, 28.000 delle quali attraverso corsi di formazione e 18.000 mediante aiuti all'occupazione. Le donne rappresentavano la metà di beneficiari. Per la prima volta, la maggior parte (54%) dei beneficiari aveva un'età inferiore ai 25 anni. La fascia di età superiore ai 45 anni rappresentava l'11% dei gruppi bersaglio, con una preponderanza di disoccupati di lunga durata. Dalla valutazione del programma è emerso che una buona integrazione nel mercato del lavoro dipende dal tipo di misura di qualificazione di cui ha usufruito una persona e dalla combinazione dei moduli relativi. La maggior parte dei beneficiari ha usufruito del modulo relativo all'orientamento professionale. Le persone che seguono un corso di formazione specializzata hanno maggiori possibilità di trovare un posto di lavoro dopo un periodo di sei mesi.

Quanto all'obiettivo 4, le discussioni a livello nazionale e in seno al comitato di sorveglianza si sono concentrate sugli insegnamenti da trarre per il nuovo periodo di programmazione. Si è constatato che il programma era riuscito a qualificare i dipendenti delle PMI e che l'ammodernamento dell'organizzazione delle imprese e la formazione in materia di tecnologie delle comunicazioni erano gli obiettivi più importanti dell'attuazione del programma. Tuttavia, la dispersione in una miriade di attività (34.000 fino alla fine del 1997) e la mancanza di obiettivi predefiniti hanno reso difficile la misurazione dell'impatto del programma.

OBIETTIVO 5A - Agricoltura

Per quanto riguarda le misure volte a migliorare l'efficienza delle strutture agricole, sono stati utilizzati 185 milioni di euro per compensare gli handicap naturali a cui devono far fronte 99.000 agricoltori nelle zone svantaggiate dell'Austria, che coprono attualmente il 69% della superficie agricola utile.

Quanto agli aiuti a favore della trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli e silvicoli, alla fine del 1999 risultavano approvati 651 progetti. L'intervento del FEAOG-Orientamento è incentrato sui settori delle carni, del latte e dei prodotti lattiero-caseari. I prodotti forestali sono stati inseriti nel programma nel 1997.

OBIETTIVO 5A - Pesca

Il programma relativo all'obiettivo 5a-pesca a favore dell'Austria prevede logicamente una dotazione assai limitata (2,1 milioni di euro). Tutti gli stanziamenti sono stati impegnati al 31 dicembre 1999.

OBIETTIVO 5B

Nel corso dell'esercizio 1999, i comitati di sorveglianza hanno fatto il punto dello stato di realizzazione delle diverse componenti dei DOCUP relativi all'obiettivo 5b, che è risultato molto avanzato. Le modifiche delle programmazioni finanziarie avevano l'obiettivo di consentire l'impegno della totalità degli stanziamenti comunitari nonché di procedere ad un aggiustamento quanto più preciso possibile delle previsioni di spesa restanti in funzione dei risultati ottenuti (stanziamenti assorbiti) come pure delle richieste di contributo già presentate e ancora da trattare. Analogamente agli anni precedenti, i sette comitati di sorveglianza hanno effettuato un'analisi approfondita delle diverse voci dell'assistenza tecnica e hanno sentito gli argomenti dei vari servizi e ministeri dello Stato membro oggetto di controlli nazionali o comunitari. La Cancelleria ha proceduto ad un controllo nazionale nell'ambito del FESR in Stiria, che è servito a correggere al ribasso le spese ammissibili a titolo di questo Fondo.

2. Le iniziative comunitarie

Per garantire il pieno utilizzo degli stanziamenti comunitari per tutti i programmi di iniziativa comunitaria, i comitati di sorveglianza hanno proposto modifiche, confermate dalla Commissione.

Come per l'anno precedente, anche nel 1999 i comitati di sorveglianza di tutti i programmi INTERREG II A concernenti le frontiere esterne dell'Austria con l'Ungheria, la Repubblica ceca, la Slovacchia e la Slovenia hanno tenuto riunioni in comune o in stretto coordinamento con i comitati del programma PHARE CTF (Cooperazione transfrontaliera) per migliorare il coordinamento fra i due strumenti. Per quanto riguarda le frontiere interne, è proseguita l'esecuzione di tutta una serie di progetti. Per tutti i programmi INTERREG l'Austria e i paesi confinanti hanno avviato i preparativi per il nuovo periodo di programmazione. Quanto al programma INTERREG II-C CADSES (Centro, Adriatico, Danubio e Sud-Est), a metà febbraio 1999 si è concluso il terzo invito a presentare proposte e il comitato di sorveglianza ha approvato la valutazione intermedia del programma. Inoltre, sono stati trasferiti ulteriori fondi provenienti dal programma PMI italiano (l'Italia è uno dei quattro Stati membri che partecipano al programma) e dall'indicizzazione.

Grazie all'avanzato stato di attuazione dei programmi URBAN, i programmi per Graz e Vienna hanno ricevuto ulteriori finanziamenti stornati da altri programmi austriaci di iniziativa comunitaria.

Nel settore delle risorse umane, l'iniziativa ADAPT si è incentrata sull'integrazione trasversale delle politiche di pari opportunità attraverso lo scambio di esperienze. Una serie di progetti ha lavorato alla messa in rete di PMI. Nell'ambito di un'altra serie di progetti relativi al collegamento in rete su scala regionale è stata tenuta a Graz un'importante conferenza sul tema "Regioni che apprendono". Le altre priorità tematiche per l'Austria sono state la formazione permanente e l'istruzione a distanza. La seconda serie di iniziative comunitarie ADAPT & OCCUPAZIONE (1997-1999) comprendeva 98 progetti, la maggior parte dei quali erano già conclusi alla fine del 1999. Nell'ambito di OCCUPAZIONE, l'Austria ha dato priorità a taluni gruppi bersaglio quali i disoccupati di lunga durata e le persone con nessuna o poche qualifiche formali, in particolare i lavoratori più anziani, le donne e i giovani. La costruzione della società dell'informazione, la lotta contro il razzismo e le pari opportunità sono stati temi chiave a livello sia di progetto che di programma. Un esiguo numero di progetti (11 a titolo di OCCUPAZIONE e 7 di ADAPT) ha ricevuto stanziamenti supplementari per continuare l'attività nel 2000. Tali proroghe sono finalizzate al completamento dei programmi, alla diffusione dei prodotti e al lancio delle attività di integrazione trasversale. I risultati delle iniziative sono stati resi noti nel corso di due grandi manifestazioni nazionali: una conferenza HORIZON (novembre 1999) ha posto l'accento sulle reti di datori di lavoro come opportunità per rafforzare l'occupazione dei disabili mentre nel corso di un seminario finale (maggio 2000) si è fatto il punto sui risultati del progetto e sull'impatto politico delle due iniziative. L'Austria sta inoltre pubblicando un compendio sui "nuovi posti di lavoro", collegato alla sua partecipazione al gruppo tematico pertinente, e menzionerà gli esempi più significativi di buone pratiche nell'ambito sia di ADAPT sia di OCCUPAZIONE.

Il programma LEADER II ha registrato un buon andamento. Esso ha favorito, innanzitutto, le azioni a favore di uno sviluppo rurale sostenibile. Sono stati creati 31 gruppi d'azione locale, cui si aggiungono altri 9 enti collettivi. Grazie a progetti culturali, essi hanno contribuito, soprattutto nel centro e nel sud del Burgenland, a rafforzare la coesione interna e l'identità dei gruppi di popolazione. Va segnalata l'iniziativa coordinata dal Voralberg per promuovere disciplinari molto rigorosi per la produzione di formaggi tradizionali fondata su un'alimentazione degli animali a base di erba e fieno.

2.2.12. PORTOGALLO

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne in Portogallo

Ad eccezione del programma RIME (regime di aiuti alle microimprese) che prevede una maggiorazione per la creazione di posti di lavoro per le donne, il QCS portoghese non comporta misure o azioni specifiche a favore delle donne. RIME ha contribuito alla creazione di 18.479 posti di lavoro, 9.919 dei quali occupati da donne.

Per quanto riguarda i Fondi strutturali, con gli stanziamenti del FSE sono state realizzate azioni nel settore della formazione, ma la maggior parte dei progetti elaborati dalle donne è stata attuata nell'ambito delle iniziative comunitarie OCCUPAZIONE-NOW (FSE+FESR) e LEADER (FEAOG+FESR). Tra gli esempi che si possono citare si annoverano, per quanto riguarda NOW, centri di accoglienza per bambini e adulti non autosufficienti, incubatori di imprese, servizi di informazione, di assistenza tecnica e di consulenza, e per quanto riguarda LEADER, il sostegno alla diversificazione di attività economiche finalizzate alla riconversione agricola.

Nel quadro del FSE, il progetto ORIANA, ad esempio, ha avuto come finalità la prevenzione dell'esclusione sociale attraverso la qualificazione personale e professionale delle donne disoccupate, in vista del loro (re)inserimento nel mondo del lavoro. L'azione di formazione si è incentrata sullo sviluppo delle competenze tecniche nel settore dell'assistenza agli anziani nonché delle competenze relazionali. Sono stati organizzati corsi di formazione, in parte nel luogo di lavoro, adattati (dal punto di vista organizzativo e contenutistico) alla situazione particolare delle donne partecipanti. In considerazione del fatto che tutte le donne coinvolte nel progetto avevano figli a carico, è stato creato un asilo - aperto anche ai figli di persone non partecipanti al progetto - per consentire loro di seguire con successo la formazione.

Un altro esempio degno di nota per l'approccio globale che lo caratterizza è il progetto VIRAR attuato a Almada (centro alla periferia di Lisbona). Il progetto prevedeva la creazione di un "Centro di risorse" (informazioni sull'occupazione, consulenza giuridica, sostegno psicosociale), la formazione professionale in servizi di prossimità, giardinaggio, ecc., in modo da diversificare le possibilità di accesso al mercato del lavoro, nonché la creazione di un "incubatore di imprese" nel settore dei servizi di prossimità, con l'obiettivo di dare seguito alle iniziative di creazione di autoimpiego e di microimprese da parte delle donne.

Per quanto riguarda gli altri programmi, segnatamente il sottoprogramma SANITÀ, va menzionata la pubblicazione nel 1999 di uno studio sul ruolo delle donne nel sistema sanitario che ha evidenziato l'importanza attribuita al principio della parità di opportunità. Inoltre, attraverso la misura finanziata a titolo del FSE, è stato organizzato un corso di formazione sulla violenza contro le donne, rivolto ai professionisti del settore, per sensibilizzarli al ruolo che sono tenuti a svolgere in situazioni di questo tipo.

OBIETTIVO 1

L'intero territorio portoghese è ammissibile all'obiettivo 1 per il periodo 1994-1999.

Il 1999 è stato caratterizzato dal recupero dei ritardi accumulati da alcuni interventi (alcune misure del programma «Promozione del potenziale di sviluppo regionale», del programma «Integrazione sociale» e, in particolare, del regime di sostegno al commercio - Procom). Alla fine dell'anno, era stato impegnato il 99% degli stanziamenti totali del periodo, garantendo la piena attuazione del QCS. Il tasso di pagamento è dell'89% ed indica un eccellente tasso di esecuzione. I pagamenti infatti potranno essere effettuati fino alla fine del 2001. Per quanto riguarda l'approvazione dei grandi progetti, si può menzionare l'acquisto di 12 unità elettriche per la linea ferroviaria Norte e 4 per la linea suburbana di Sintra al fine di sostenere gli sforzi di ammodernamento delle ferrovie portoghesi, segnatamente in termini di miglioramento della sicurezza e della comodità dei passeggeri.

In materia di risorse umane, la riprogrammazione del PO «Formazione professionale e occupazione» ha consentito di liberare importi, non utilizzati nel 1998, a titolo delle misure relative alla formazione iniziale e alla formazione dei formatori, con l'obiettivo di rafforzare la formazione continua dei disoccupati, gli aiuti all'assunzione, il sistema di apprendistato e la formazione professionale in seno all'amministrazione pubblica. D'altro lato, sono stati rafforzati il sottoprogramma «Istruzione» (circa 20 milioni di euro per le scuole professionali) e il sottoprogramma «Scienza e tecnologia» (9,5 milioni di euro per la formazione avanzata delle risorse umane). Il sottoprogramma «Sanità» ha beneficiato di un contributo supplementare di 3,7 milioni di euro mentre per il sottoprogramma INTEGRAR sono stati previsti contributi supplementari a favore della misura relativa ai disoccupati di lunga durata (circa 6 milioni di euro) e della misura relativa all'integrazione socioeconomica dei disabili (15 milioni di euro). È stata avviata la valutazione finale dell'impatto dell'intervento FSE nel periodo di attuazione del QCS 1994-1999. Nel quadro di tale studio, sono stati ripresi i risultati delle valutazioni già effettuate per i programmi PRODEP, PAMAF, PESSOA e PEDIP e sono state realizzate nuove valutazioni su misure relative alla formazione professionale continua del programma PESSOA e del sottoprogramma «Turismo», ai tirocini professionali previsti dal programma PESSOA, all'integrazione socioeconomica dei gruppi svantaggiati e dei disoccupati nonché al sostegno allo sviluppo sociale del programma INTEGRAR.

Nel settore agricolo e dello sviluppo rurale, i finanziamenti a titolo del FEAOG previsti dal QCS 1994-1999 sono stati oggetto di un esercizio globale di riprogrammazione inteso a consentire l'assorbimento totale degli stanziamenti ancora disponibili. Tale riprogrammazione, che ha riguardato anche la ripartizione delle risorse risultanti dall'indicizzazione del 1999 (10 milioni di euro), ha comportato un rafforzamento del sottoprogramma "agricoltura" e della parte relativa all'agricoltura dei PO plurifondo delle Azzorre e di Madera nonché una riduzione degli stanziamenti destinati ai programmi PEDIZA e PPDR.

Nel settore della pesca, nel 1999 i piani finanziari per i tre sottoprogrammi "Continente", "Azzorre" e "Madera" sono stati modificati due volte. Per il sottoprogramma Continente, il contributo a titolo dello SFOP è stato ridotto di 10 milioni di euro, importo equamente ripartito fra i programmi di pesca delle Azzorre e di Madera. Successivamente si è avuta un'ulteriore riduzione di 7,873 milioni di euro. La spesa si è concentrata sulle misure relative alle flotte e alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti della pesca. Per i sottoprogrammi "Azzorre" e "Madera", il contributo dello SFOP è stato aumentato di 5 milioni di euro per ciascun sottoprogramma, provenienti dalla sezione pesca del sottoprogramma "Continente", e i relativi piani finanziari sono stati adeguati per tenere conto delle spese reali. Le spese hanno riguardato le misure relative alle flotte e alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca.

Le autorità nazionali hanno presentato il piano di sviluppo regionale relativo all'obiettivo 1 (2000-2006) nel mese di ottobre e subito dopo sono stati presentati i programmi operativi. Questo calendario deve consentire l'adozione del nuovo QCS nel mese di marzo 2000, a cui faranno seguito le decisioni di approvazione dei programmi. In tal modo, il passaggio dal 2° al 3° QCS dovrebbe avvenire senza grandi problemi.

2. Le iniziative comunitarie

I programmi INTERREG II C «Sud-Ovest europeo» e REGIS sono stati potenziati sotto il profilo finanziario. Per contro, è stato ridotto il finanziamento dei programmi INTERREG II A «Cooperazione transfrontaliera», INTERREG II-C «Siccità» e PMI. Nel contesto dell'iniziativa comunitaria INTERREG II-C, nel mese di maggio del 1999 è stato approvato un nuovo programma per il Portogallo, destinato a sostenere azioni di cooperazione transnazionale con alcune regioni di Spagna, Francia, Irlanda e Regno Unito. Il programma, denominato INTERREG II-C «Arco atlantico», è dotato di un contributo comunitario di 13,381 milioni di euro (dei quali 1,083 milioni di euro a favore del Portogallo). Il programma finanzierà essenzialmente studi, azioni di cooperazione, la creazione di reti, ecc., soprattutto nei settori del turismo, dell'ambiente, della ricerca, dello sviluppo e del trasferimento di tecnologie, e dei trasporti.

Per quanto riguarda le risorse umane, la maggior parte dei 316 progetti selezionati nel quadro di ADAPT e OCCUPAZIONE per il periodo di programmazione 1994-1999 risultavano ultimati nel dicembre 1999. Nella prima metà del 1999 è stata lanciata la terza fase di un numero limitato di progetti, con i finanziamenti residui del programma ADAPT. L'obiettivo era quello di finanziare progetti strategici volti a rispondere, a livello nazionale, alle esigenze specifiche di formazione innovativa dei formatori e di formazione nelle PMI. Nel 1999 l'autorità di gestione ha concentrato i propri sforzi per trarre insegnamenti dall'esperienza dei progetti, specialmente attraverso una serie di incontri tematici ai quali i promotori erano strettamente associati. Sono state organizzate importanti manifestazioni nel contesto di due gruppi tematici europei - "Conciliazione di vita professionale e vita familiare" e "Empowerment" - che hanno potuto contare sull'appoggio governativo. Le attività sulla "riconciliazione" si sono inserite nel quadro di una campagna nazionale sul tema svoltasi nel mese di marzo. L'integrazione trasversale delle pari opportunità a titolo del FSE e i promotori NOW hanno contribuito considerevolmente alle attività di informazione e al dibattito pubblico che è stato portato avanti in forum organizzati in tutto il paese e nei media.

In materia di sviluppo rurale, l'ultima riprogrammazione di LEADER II è stata approvata con decisione della Commissione del 6 dicembre 1999. Tale riprogrammazione riguardava l'assegnazione dell'importo risultante dall'indicizzazione degli anni 1998 e 1999 nonché aggiustamenti fra misure e Fondi, segnatamente lo storno degli importi non utilizzati dal FSE verso il FEAOG-Orientamento e il FESR. La realizzazione del programma è proseguita a buon ritmo.

Per quanto riguarda l'iniziativa PESCA, nel 1999 si è proceduto a due revisioni. La prima ha riguardato l'ampliamento delle zone ammissibili all'aiuto, mentre con la seconda modifica sono stati assegnati altri 0,608 milioni di euro provenienti dall'indicizzazione, sono stati stornati allo SFOP 1,7 milioni di euro provenienti dal FESR e 1,993 milioni di euro provenienti dal FSE, mentre il piano finanziario è stato adeguato per tenere conto delle spese effettive del programma. Le spese riguardano essenzialmente le misure relative alla ristrutturazione del settore della pesca.

2.2.13. FINLANDIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne in Finlandia

L'obiettivo del progetto MoniNainen è aiutare le donne a prendere iniziative indipendenti. Si tratta di un progetto flessibile basato sulle reali esigenze di formazione delle donne. Per l'ammissione al progetto era necessario proporre un'idea imprenditoriale. L'Università della Lapponia ha attuato il progetto, che è stato avviato nel gennaio 1997 ed ampliato nel 1998 per coprire l'intera provincia della Lapponia. Nel corso di esecuzione del progetto sono state formate complessivamente 90 donne all'imprenditoria o a nuove carriere. Tutte le partecipanti hanno ricevuto una formazione orientativa prima di intraprendere il proprio percorso professionale. Insieme alla formazione congiunta per tutte le partecipanti, sono stati organizzati periodi di formazione specifica. Sono stati impartiti vari tipi di formazione su tutto il territorio della Finlandia, laddove era necessario. Le partecipanti hanno provveduto al pagamento delle proprie spese di viaggio e di alloggio. Lo spirito d'iniziativa delle partecipanti è stato dimostrato, ad esempio, dal fatto che ciascuna di esse ha dovuto cercarsi un posto per il tirocinio pratico. L'iniziativa ha avuto reazioni positive, nella misura in cui le imprese della zona sono state ben disposte a partecipare alla formazione.

Dato che MoniNainen è un progetto destinato alle donne, la formazione ha incluso anche "cose femminili", ad esempio capacità di interrelazione, discussione su definizioni positive dell'identità femminile, partecipazione a progetti di imprenditoria femminile e discussione su temi che interessano le donne. Questi aspetti e lo spirito di gruppo hanno favorito la sicurezza e la fiducia in se stesse, rafforzate ulteriormente grazie alla formazione. Infine, MoniNainen lascia alle partecipanti la loro rete di sostegno costituita dalle donne che hanno partecipato al progetto e dai partner che vi hanno cooperato.

Grazie a MoniNainen sono state create sette nuove imprese e altre quattro sono in corso di istituzione. Il 55% delle donne che hanno completato i corsi ha trovato un'occupazione. Si tratta di una percentuale elevata se si tiene conto del fatto che tutte le partecipanti erano inizialmente disoccupate e che il progetto è stato attuato in una regione con un alto tasso di disoccupazione.

OBIETTIVO 2

Si calcola complessivamente che i programmi 1995-1996 e 1997-1999 relativi all'obiettivo 2 abbiano sensibilmente contribuito alla crescita delle attività economiche e alla creazione di numerosi posti di lavoro nelle otto regioni della Finlandia occidentale e meridionale. Secondo i valutatori, l'impatto dei programmi in termini di creazione di imprese è stato tuttavia limitato, dato che gli aiuti sono andati per lo più ad industrie manifatturiere esistenti, mentre la maggior parte delle imprese di nuova creazione è attiva nel settore dei servizi. Di questo aspetto si dovrà tenere conto per il nuovo programma 2000-2006.

Per garantire il massimo assorbimento degli stanziamenti comunitari del programma 1997-1999 dell'obiettivo 2, gli importi risultanti dall'indicizzazione, i fondi supplementari reperiti sul mercato finlandese (dalla conversione in EUR) e gli stanziamenti a titolo del FSE non utilizzati sono stati raccolti e riassegnati ad altri progetti, tenendo conto degli ultimi dati di sorveglianza disponibili in autunno. Per lo stesso motivo, alla fine dell'anno sono stati apportati alcuni piccoli adeguamenti al piano finanziario. I progetti noti dovrebbero garantire l'assorbimento di quasi il 100% degli stanziamenti comunitari. Alla fine del 1999, è stato pagato ai beneficiari finali circa il 44% dei finanziamenti pubblici. Il programma ha sostenuto circa 2.400 progetti. La relazione finale del programma 1995-1996 dell'obiettivo 2 è stata presentata nel giugno 1999, e subito dopo è stata presentata domanda di pagamento finale.

OBIETTIVI 3 E 4

Alla fine del 1999, risultavano avviati nel periodo di programmazione complessivamente 914 progetti e 125 000 persone avevano partecipato ad azioni nell'ambito del programma dell'obiettivo 3. La Commissione ha impegnato l'intera dotazione finanziaria del programma, di cui alla fine del 1999 risultava pagato alla Finlandia il 76%. Al programma dell'obiettivo 4 avviato nel 1995 hanno partecipato 150.000 persone, con 845 progetti. La Commissione ha pagato alla Finlandia il 74% della dotazione finanziaria totale, che è stata impegnata totalmente nel 1999.

Nel maggio 1999 si è svolto in Finlandia un forum di valutazione. In tale occasione i valutatori del programma hanno fornito la loro analisi relativa all'attuazione del programma e ai risultati raggiunti dalle operazioni del FSE. Delle raccomandazioni formulate in tale contesto si è tenuto conto nella programmazione per il periodo 2000-2006.

OBIETTIVO 5A - Agricoltura

Per quanto riguarda le misure intese a migliorare l'efficienza delle strutture agricole, la priorità è stata accordata alle indennità compensative degli svantaggi naturali, per circa 1,3 milioni di ettari. Gli stanziamenti rimanenti sono stati utilizzati per gli aiuti all'avviamento, per un totale di 2.065 beneficiari sull'intero periodo, nonché per gli aiuti all'investimento a favore di 1.015 beneficiari, 273 dei quali erano giovani agricoltori.

Quanto alle misure relative alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli, alla fine del 1999 era stato impegnato il 96% degli stanziamenti ad esse assegnati. Le autorità hanno approvato 219 progetti, dei quali 118 nel settore delle carni, 49 nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, 27 nel settore dei prodotti ortofrutticoli, 15 nel settore delle patate ed infine 10 nel settore delle uova e del pollame.

Alla fine del 1999 vi erano complessivamente 10 organizzazioni di produttori riconosciute nel settore agricolo, di cui 8 nel settore delle patate e 2 in quello della produzione di semi biologici e 5 organizzazioni di produttori riconosciute nel settore ortofrutticolo.

OBIETTIVO 5A - Pesca

Tutti gli stanziamenti disponibili sono stati già impegnati, mentre il tasso di esecuzione dei pagamenti ai beneficiari finali si è attestato sul 61%. Sono stati approvati 1.308 progetti. Circa il 40% degli stanziamenti impegnati è stato investito nella trasformazione e nella commercializzazione. L'acquacoltura e l'ammodernamento della flotta hanno assorbito ciascuno circa il 15% e l'adeguamento dello sforzo di pesca circa il 10% delle spese impegnate. Nel 1999, l'importo dei finanziamenti comunitari è aumentato grazie all'assegnazione dell'importo risultante dall'indicizzazione per l'intero periodo 1995-1999.

OBIETTIVO 5B

La dotazione complessiva è stata totalmente impegnata. Il tasso medio del cofinanziamento comunitario è stato del 36%, mentre la quota privata nelle spese totali era del 42,6%. In seno al programma sono stati approvati 6.251 progetti, di cui 1.600 progetti di sviluppo (72% del finanziamento pubblico totale) e 4.651 progetti di imprese (28% del finanziamento pubblico totale) collegati ai progetti di sviluppo. Grazie all'esperienza maturata alla fine del periodo, l'esecuzione è stata più efficiente e, ad esempio, il numero di progetti di sviluppo aziendale è aumentato rapidamente.

Il programma dell'obiettivo 5b per la Finlandia continentale mira allo sviluppo e alla diversificazione di piccole imprese e servizi, al miglioramento della competitività dell'agricoltura e all'adeguamento ai requisiti della politica agricola comune (PAC). Un programma separato di minore entità relativo alle isole Åland è incentrato sul turismo, sulle piccole imprese e sullo sviluppo sostenibile.

Nel corso dell'anno, al finanziamento del programma per la Finlandia continentale sono state apportate lievi modifiche fra le regioni e le misure FESR e FSE, per garantire l'utilizzazione effettiva degli stanziamenti verso la fine del periodo di programmazione. Il comitato di sorveglianza ha seguito l'attuazione di alcuni progetti di cooperazione di maggiore entità, ai quali ha assegnato l'importo risultante dall'indicizzazione. Per il futuro, i valutatori hanno raccomandato una semplificazione del processo di decisione e la fissazione di un periodo massimo per la trattazione delle domande relative ai grandi progetti di cooperazione. Nell'ultima riunione dell'anno, il comitato ha approvato la relazione finale della serie di valutazioni intermedie.

OBIETTIVO 6

Nel 1999 la priorità per il programma dell'obiettivo 6 è stata quella di garantire che gli stanziamenti rimanenti fossero impegnati prima della scadenza di fine anno. Le autorità hanno pertanto esaminato tutti i progetti ancora in sospeso per individuare risorse inutilizzate. In maggio-giugno, il comitato di sorveglianza ha approvato le modifiche finali al piano finanziario, ha effettuato storni di fondi fra misure e priorità, ha assegnato l'importo risultante dall'indicizzazione per il 1998 e 1999 e stornato 35,827 milioni di euro dall'obiettivo 5a alle zone finlandesi non comprese nell'obiettivo 6. Questa importante riprogrammazione finale è stata approvata dalla Commissione il 29 novembre. In dicembre, sono state apportate al piano finanziario modifiche di minor entità, al fine di adeguarlo ulteriormente agli impegni in loco. La Commissione ha approvato queste modifiche nell'aprile 2000. Il programma ha raggiunto un tasso di assorbimento dei finanziamenti comunitari inizialmente impegnati vicino al 100%.

2. Le iniziative comunitarie

La priorità dei programmi INTERREG è consistita nell'adeguamento dei piani finanziari alle realtà locali in termini di progetti finanziati e di progetti in fase di esecuzione. I tre programmi lungo la frontiera russa (Barents, Karelia e Finlandia sudorientale) e il programma "Finlandia sudorientale/Estonia" sono stati largamente riprogrammati prima dell'estate, con ulteriori adeguamenti di minore entità alla fine dell'anno. È stata così impegnata l'intera dotazione di tutti i programmi.

Il programma PMI attuato nelle zone degli obiettivi 2, 5b e 6 è riuscito ad accelerare il suo ritmo di esecuzione rispetto agli anni precedenti, anche se i finanziamenti non risultavano interamente impegnati alla fine del 1999. I valutatori ritengono che il programma sia stato particolarmente efficace nella promozione di reti, nella cooperazione e nello sviluppo di servizi alle PMI. In autunno è stato organizzato un incontro dei realizzatori dei progetti che si è rivelato prezioso per i promotori dei progetti.

I programmi URBAN attuati nelle città di Joensuu e Helsinki-Vantaa sono intesi a sviluppare le economie locali e l'occupazione. L'accento è posto in generale sull'attivazione e su azioni destinate ai disoccupati di lunga durata e ai giovani dei quartieri periferici scelti per l'intervento. Nel 1999 il tasso di esecuzione dei pagamenti per entrambe le aree è stato del 78%.

Per quanto riguarda le risorse umane, la priorità in seno alle iniziative OCCUPAZIONE e ADAPT è stata accordata alle attività di diffusione dei risultati e di integrazione trasversale. I lavori nel quadro del progetto nordico di diffusione (PTS) fra Finlandia e Svezia sono proseguiti, consentendo una più ampia diffusione, segnatamente dell'iniziativa OCCUPAZIONE. La Finlandia ha ospitato una conferenza nell'ambito del gruppo tematico "Ingresso nel mondo del lavoro". Anche il gruppo tematico nazionale è stato molto attivo. Entrambe le iniziative hanno dato un contributo diretto al PNA finlandese (piano nazionale d'azione per l'occupazione) nel 1999.

Per lo sviluppo rurale, alla fine del 1999 risultavano finanziati in totale 2.775 progetti LEADER e 13 progetti di cooperazione transnazionale. Una misura è stata praticamente completata già nel 1998 ed è stato impegnato il 100% del relativo finanziamento.

Per quanto riguarda PESCA, la dotazione del programma è stata interamente impegnata, mentre le spese effettive sostenute dai beneficiari finali ammontano al 20%. Sono stati approvati 68 progetti. I finanziamenti sono stati utilizzati principalmente per progetti specifici, per la diversificazione di attività e la formazione.

2.2.13. SVEZIA

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi per obiettivo

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne in Svezia

Obiettivo 5b: Uno dei progetti del programma per la Svezia sudorientale mira a indurre un maggior numero di donne a creare una propria impresa, a promuovere una più ampia competenza nei settori dei servizi e del commercio e a rafforzare l'importanza di settori tradizionalmente appannaggio delle donne. Il progetto vuole sottolineare il potenziale di sviluppo fra le piccole imprese, dare maggiore visibilità alle donne e alle piccole imprese ed attirare persone nella zona creando condizioni favorevoli per l'imprenditoria femminile. In loco opererà un consulente aziendale che fornirà consulenza, informazioni, ecc., alle imprenditrici. L'obiettivo è la creazione di 30 imprese e di 35 posti di lavoro.

Un altro progetto, "Elektra", è inteso a fornire una formazione alle donne in materia di tecnica del suono ed inserirle quindi sul mercato del lavoro come tecnici del suono, un settore questo dominato dagli uomini. L'obiettivo è che le donne creino modelli di ruolo per le giovani donne le quali, a loro volta, nel lungo periodo, stimoleranno un numero crescente di donne ad operare scelte professionali non tradizionali e, in tal modo, ad inserirsi nel mercato del lavoro. 20 giovani donne che hanno partecipato al corso introduttivo dovrebbero acquisire una conoscenza approfondita degli aspetti tecnici nel settore culturale e l'80% di esse dovrebbe intraprendere professioni tecniche. Sono svolti due corsi introduttivi, orientati verso il settore culturale (musica e altro), concernenti le tecniche del suono, delle luci e di produzione. La durata del corso è di tre mesi e comprende insegnamento teorico, visite guidate, conferenze e tirocini. Durante l'attuazione del progetto, sono previsti ulteriori corsi di formazione nei settori sopra menzionati. Un gruppo di giovani donne, "Tjejernas", dovrebbe avviare un dialogo ed evidenziare le strutture discriminanti, in relazione con i corsi, attraverso attività di valutazione e organizzazione di forum. Il progetto è realizzato in cooperazione con esponenti locali della categoria dei tecnici attivi nel settore culturale, quali società di produzione, studi di registrazione musicale, Radio Gotland e Länsteatern.

OBIETTIVO 2

Nel 1999 il ritmo di avanzamento dei programmi svedesi dell'obiettivo 2 è stato molto soddisfacente. Alla fine dell'anno, risultava impegnata la totalità degli stanziamenti di tutti e cinque i programmi, con un tasso di esecuzione dei pagamenti del 69% circa. Per migliorare l'assorbimento dei contributi, nel corso del 1999 sono stati apportati ai programmi alcuni piccoli adeguamenti.

L'obiettivo dei cinque programmi è creare 19.350 posti di lavoro e 1.750 imprese. Con tutta probabilità tali previsioni saranno ampiamente superate. Alla fine del 1999, erano stati già creati 7.700 posti di lavoro e 2.100 imprese e con le decisioni finora adottate si dovrebbe permettere la creazione di altri 22.500 posti di lavoro e di 6.000 nuove imprese.

OBIETTIVI 3 E 4

Nel 1999 il ritmo di attuazione dell'obiettivo 3 ha continuato ad essere soddisfacente. Per il periodo 1995-1999 è stata impegnata la totalità degli stanziamenti. Alla fine del 1999 erano stati avviati complessivamente 1.929 progetti, 1.591 dei quali sono stati completati. I partecipanti sono stati 165.000, il che dimostra il pieno raggiungimento dell'obiettivo quantitativo del programma, fissato a 151.000 partecipanti. Si calcola che il numero totale di partecipanti arriverà a 180.000 entro la fine del periodo di attuazione. Il 49% dei partecipanti era rappresentato da disoccupati di lunga durata, il 40% da giovani e l'11% da immigranti e disabili. Il 53% dei partecipanti era costituito da donne. Il 52% dei progetti ha riguardato l'attuazione della misura relativa allo sviluppo di competenze, il 16% i centri informatici, il 18% l'attività di consulenza e il 14% la misura "Avviare la propria impresa". Dopo un inizio piuttosto lento, quest'ultima misura ha registrato molto successo ed è progredita rapidamente. I comuni sono i stati i maggiori promotori del progetto, ma è cresciuta anche la partecipazione delle imprese e delle organizzazioni non profit. I comuni sono i maggiori organizzatori dei progetti, seguiti dalle imprese e dagli enti di pubblica utilità.

Dalla valutazione finale emerge che il valore aggiunto del programma dell'obiettivo 3 è stato il carattere innovativo finalizzato alla creazione di nuove forme di cooperazione, segnatamente fra i partner locali, al coinvolgimento di nuovi soggetti, alla promozione di nuove assunzioni e alla definizione di nuovi metodi e approcci. Un'ulteriore esperienza innovativa e positiva è stata la creazione di reti, comprese le reti in seno ai comitati regionali e quelle create grazie ai contatti resi possibili dai progetti.

L'attuazione dell'obiettivo 4 è proceduta anch'essa a ritmo sostenuto nel 1999. Sono stati infatti impegnati tutti gli stanziamenti e completati circa 16.000 progetti della fase 1 e 6.000 della fase 2. Oltre il 90% dei progetti della fase 1 che sono stati completati, sono passati alla fase 2. Nel 1999 il numero dei partecipanti è continuato ad aumentare: alla fine dell'anno, quasi 300.000 persone partecipavano alla fase 1 e 100.000 alla fase 2, numero questo cinque volte superiore a quello dell'anno precedente.

La relazione di valutazione dell'obiettivo 4 ha evidenziato un notevole successo. La soluzione equilibrata consistente in un modello in due fasi è stato il fattore che ha più contribuito alla riuscita del programma. Il modello è stato applicato anche nel settore pubblico. La fase 1, caratterizzata dall'analisi dell'ammodernamento dell'organizzazione del lavoro e dell'esigenza di sviluppare le competenze di tutto il personale delle imprese, è stata la condizione preliminare per il passaggio alla fase 2. L'approccio in due fasi è stato un successo. Anche se la fase 1 ha ricevuto maggiore attenzione, le due fasi insieme hanno rappresentato il principale fattore di successo del programma. Il programma ha saputo coinvolgere in larga misura sia i datori di lavoro che i dipendenti nonché le imprese e gli enti pubblici. Una procedura amministrativa semplice e flessibile e la fiducia e la cooperazione instauratesi fra il livello centrale e quello regionale sono considerate in generale come elementi determinanti di questo successo.

OBIETTIVO 5A - Agricoltura

Al momento dell'adesione alla Comunità nel 1995, nel quadro del miglioramento dell'efficienza delle strutture agricole la Svezia ha optato solo per gli aiuti alle zone svantaggiate e per gli aiuti all'insediamento dei giovani agricoltori. Nel 1997 sono stati aggiunti gli aiuti agli investimenti nelle aziende agricole. La maggior parte dei 15,6 milioni di euro assegnati nel 1999 per migliorare l'efficienza delle strutture agricole è stata destinata agli aiuti alle zone svantaggiate (11,6 milioni di euro). La seconda quota in ordine di importanza è andata agli aiuti agli investimenti nelle aziende agricole, seguiti dagli aiuti all'insediamento dei giovani agricoltori.

Per quanto riguarda la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, nel dicembre 1999 la Commissione ha approvato una nuova decisione con la quale ha aumentato la dotazione finanziaria mediante l'importo risultante dall'indicizzazione, l'assegnazione di stanziamenti supplementari già destinati alla Svezia, ma non ancora utilizzati, ed un ulteriore contributo per coprire i costi della valutazione. Inoltre, si è proceduto ad una riassegnazione della dotazione finanziaria fra i vari settori. Sono stati aumentati gli stanziamenti per i settori delle carni, degli ortofrutticoli e delle bacche e del pollame in tutte le zone non comprese nell'obiettivo 6 e del latte nelle zone non comprese negli obiettivi 6 e 5b, mentre sono state ridotte le risorse per il settore del latte nelle zone dell'obiettivo 5b, delle patate e dei prodotti forestali in tutte le zone non comprese nell'obiettivo 6 e per il settore delle piante nelle zone non comprese negli obiettivi 6 e 5b. Nel 1999, sono stati finanziati a titolo del FEAOG 126 progetti, 46 dei quali riguardavano i settori delle carni, 36 il settore del latte, 6 il settore del pollame, 18 il settore degli ortofrutticoli e delle bacche, 10 il settore delle patate, 7 il settore delle piante, 2 il settore dei prodotti forestali. Un ultimo progetto infine riguardava le renne. Alla fine del 1999 le autorità svedesi avevano approvato 627 progetti nell'ambito del regime di aiuti.

OBIETTIVO 5A - Pesca

Il programma Pesca dell'obiettivo 5a ha riscosso notevole successo in Svezia e alla fine del 1999 il 95% degli stanziamenti comunitari era stato impegnato. Per alcuni settori, ad esempio quello della trasformazione, il numero di domande era assai superiore ai fondi disponibili. Il tasso di partecipazione comunitario si è aggirato intorno al 60%, mentre la percentuale di spesa è stata dell'80%. Gli investimenti hanno interessato soprattutto i settori "Ammodernamento della flotta" e "Trasformazione", ciascuno dei quali ha assorbito oltre un terzo degli investimenti complessivi, nonché il settore dell'acquacoltura (10%). Nel corso del 1999 sono state apportate due modifiche alle tabelle finanziarie, al fine di assegnare gli importi restanti risultanti dall'indicizzazione e procedere ad una nuova ripartizione dei fondi tra i diversi settori beneficiari dell'aiuto. Lo SFOP ha cofinanziato più di 1.000 progetti.

OBIETTIVO 5B

Dopo un avvio piuttosto lento, il tasso di esecuzione degli impegni ha registrato una netta accelerazione nel 1998 e in particolare nel 1999. Il contributo comunitario totale destinato ai programmi svedesi dell'obiettivo 5b ammonta a 153 milioni di euro. I programmi svedesi dell'obiettivo 5b sono stati modificati nel corso dell'anno e si è proceduto a storni fra le diverse misure. Le ultime modifiche sono state decise nell'autunno 1999.

Alla fine del 1999, era stato impegnato il 94% degli stanziamenti globali e pagato il 55%. Il programma per la Svezia sudorientale registra un certo ritardo rispetto agli altri quattro programmi, con un tasso di impegno dell'84%.

L'obiettivo dei programmi è creare 10.300 posti di lavoro e 610 imprese. Alla fine del 1999 erano stati creati circa 6.400 posti di lavoro e 900 imprese, e con le decisioni adottate si dovrebbe arrivare alla creazione di altri 16.900 posti di lavoro e di 2.700 nuove imprese, superando largamente gli obiettivi fissati.

OBIETTIVO 6

Dopo un avvio piuttosto lento, l'attuazione del programma si è fatta più rapida. Alla fine del 1999 era stata impegnata la totalità degli stanziamenti. Il tasso di esecuzione dei pagamenti nel corso dell'anno ha registrato un netto aumento e alla fine dell'anno era stato versato circa il 70% degli stanziamenti. Il programma dell'obiettivo 6 prevede la creazione di 9.500 posti di lavoro e di 900 imprese. Le ultime indicazioni mostrano che tali previsioni sono state superate. Alla fine del 1999 erano stati creati circa 5.800 posti di lavoro e 1.370 imprese, e con le decisioni adottate si dovrebbero creare altri 16.600 posti di lavoro e 3.500 nuove imprese.

2. Le iniziative comunitarie

Gli otto programmi INTERREG II-A hanno tutti registrato notevoli progressi nel 1999. Il tasso di impegno per i sei programmi Öresund, Cooperazione senza frontiera, Scandinavia interna, Cintura verde nordica, Kvarken-Mittskandia e Calotta nordica è stato del 100%, mentre il tasso di esecuzione dei pagamenti varia fra il 28% e il 77%.

Le attività di diffusione e di integrazione trasversale delle pari opportunità sono state predominanti in seno alle iniziative OCCUPAZIONE e ADAPT. Nell'ambito dell'iniziativa OCCUPAZIONE, sono state organizzate numerose azioni nazionali per diffondere e stimolare le possibilità di integrazione trasversale. Nel quadro di ADAPT, è stato lanciato un progetto denominato "Importazione e diffusione" per individuare i prodotti particolarmente validi realizzati grazie ad ADAPT in altri Stati membri e per incoraggiare le organizzazioni professionali in Svezia ad importare, adeguare e trasferire questi prodotti ai gruppi bersaglio svedesi. Entrambe le iniziative hanno dato un contributo diretto al PNA svedese (piano nazionale d'azione per l'occupazione) nel 1999.

Dopo un avvio piuttosto lento, il programma svedese LEADER II ha ripreso terreno nel 1998 e nel 1999. Nel corso dell'anno sono stati effettuati storni fra misure, gli ultimi dei quali nell'autunno 1999. Complessivamente, alla fine del 1999, era stata impegnata la quasi totalità degli stanziamenti (98%).

Quanto all'iniziativa PESCA, dopo un lentissimo avvio, l'attuazione del programma è migliorata considerevolmente. Al 31 dicembre 1999 era stato impegnato il 100% degli stanziamenti. Il 60% degli investimenti globali riguarda le misure per accrescere la diversificazione delle imprese nel settore della pesca. Le attività di formazione hanno beneficiato del 25% degli investimenti totali. Nel 1999, la dotazione finanziaria del programma è stata modificata due volte: la prima volta per ridurre gli stanziamenti comunitari e trasferirli al programma PEACE e la seconda per raggruppare alcuni settori di intervento dello SFOP al fine di rendere il programma più flessibile.

2.2.14. REGNO UNITO

1. Gli elementi salienti dell'attuazione degli interventi nel Regno Unito

Azioni intese a promuovere le pari opportunità fra uomini e donne nel Regno Unito

Accesso delle donne ai fondi di investimento (obiettivo 2, Scozia occidentale ): Il progetto è stato attuato dal Wellpark Enterprise Centre, una struttura unica nel suo genere nel Regno Unito. Si tratta di un centro per l'imprenditoria femminile che fornisce una serie di servizi alle donne imprenditrici. Il progetto mira a introdurre investimenti informali ("business angel" o finanziamento con tutoraggio) come prima fonte di finanziamento per la crescita di imprese gestite da donne nelle zone dell'obiettivo 2 della Scozia occidentale. Il progetto dovrebbe inoltre sensibilizzare le imprenditrici sui vantaggi dei finanziamenti privati e degli investimenti per la crescita delle imprese, fornire opportunità di investimento supplementari, individuare nuove forme di investimento informale, analizzare i motivi che impediscono attualmente alle donne di creare imprese a forte crescita e infine integrare i programmi di sviluppo aziendale esistenti. I partecipanti seguiranno corsi di formazione personalizzati e riceveranno un'assistenza su misura per quanto riguarda gli investimenti, la preparazione di casi aziendali, compresa la presentazione di piani d'impresa, lo sviluppo delle competenze in materia di messa in rete e di marketing.

Il progetto dovrebbe sostenere 8 imprese di proprietà di donne, con elevato potenziale di crescita, ed assistere nella fase di avviamento due nuove imprese ad alto potenziale. L'obiettivo è aumentare il fatturato delle imprese partecipanti. Alle imprese saranno presentati venticinque investitori. Con il sostegno della Banca di Scozia sarà pubblicata una guida al capitale esterno, rivolta alle imprese di proprietà di donne, che sarà distribuita a cura del centro. Il costo totale del progetto sarà di 132.000 EUR, con un finanziamento a titolo del FESR di circa pari a 65.000 EUR. Gli altri finanziamenti provengono principalmente dalle agenzie di sviluppo locale e dalla Banca di Scozia.

Si tratta di uno dei numerosi progetti sostenuti dal Wellpark Centre dal 1997, tutti intesi a dare specifiche opportunità alle donne. Fra di essi si possono ricordare la creazione di sistemi di microcrediti mirati per le zone che presentano particolari bisogni dal punto di vista sociale nella città di Glasgow e in altre località della Scozia occidentale, e l'offerta di un sostegno alle imprese innovative, di infrastrutture e di luoghi di lavoro "ad hoc" che rispondano alle esigenze delle donne imprenditrici.

OBIETTIVO 1

Il DOCUP delle Highlands & Islands è stato oggetto di un'importante modifica consistente nell'assegnazione dell'importo risultante dall'indicizzazione, in una serie di storni fra misure finanziate a titolo del FESR e del FSE e nell'adeguamento dei contributi del settore privato al programma. La modifica ha altresì permesso il completamento della valutazione degli indicatori d'impatto a livello delle singole misure. La nuova analisi dell'impatto si è basata sugli obiettivi espressi in termini di esecuzione e di risultato modificati nel 1998 a seguito della valutazione intermedia.

Il DOCUP del Merseyside è rimasto inalterato nel 1999, dopo essere stato profondamente modificato nel 1998 a seguito della valutazione intermedia. Alla fine del 1999 entrambi i programmi erano stati impegnati al 100% e per quanto riguarda i pagamenti la situazione era migliorata. Nell'ambito dei programmi dell'obiettivo 1 non sono stati approvati grandi progetti, ma è stato prorogato il progetto, approvato nel 1996, relativo ad un fondo speciale di investimento per il Merseyside. Nel settore delle risorse umane, sembra che gli obiettivi sia in termini di beneficiari effettivi che di nuovi posti di lavoro creati siano stati ampiamente superati.

Nell'Irlanda del Nord, alla fine del 1999 era stato impegnato il 94% degli stanziamenti. Il numero degli occupati nell'Irlanda del Nord è passato da 628.000 nel 1993 a 700.000 nel 1999, superando le aspettative e le previsioni. La disoccupazione calcolata al netto delle variazioni stagionali è scesa dal 13,3% della forza lavoro nel dicembre 1993 al 6,1% nel settembre 1999 (la percentuale corrispondente nel Regno Unito è del 4,2%). Dai dati dell'indagine sulla popolazione attiva risulta che nell'Irlanda del Nord la percentuale delle donne occupate nelle prime tre categorie della ripartizione professionale standard della popolazione è salita dal 28% al 31%. Il PIL pro capite, rispetto a quello generale del Regno Unito, è rimasto pressoché stabile negli ultimi anni, nonostante la maggiore crescita della popolazione nell'Irlanda del Nord. Il PIL ha superato la soglia di ammissibilità all'obiettivo 1. Nel periodo 2000-2006 l'Irlanda del Nord è una regione in fase di transizione dalla condizione di ammissibilità all'obiettivo 1.

Per il periodo 2000-2006 sono state dichiarate ammissibili all'obiettivo 1 quattro regioni: Cornovaglia, Merseyside, South Yorkshire, Galles occidentale e Valleys. Nel novembre 1999 la Commissione ha ricevuto i piani per queste regioni, nonché il programma transitorio per le Highlands & Islands che non potranno più beneficiare dell'obiettivo 1.

Un primo incontro fra la Commissione e i partenariati regionali in ciascuna delle regioni interessate si è svolto alla fine di novembre e ai primi di dicembre, quando la Commissione stava preparando la sua risposta ufficiale ai programmi. Da un confronto fra questi piani e i piani dell'obiettivo 1 presentati nel 1994 si vede un netto miglioramento della qualità dei documenti, in quanto la maggior parte delle regioni ha condotto analisi socioeconomiche approfondite per sviluppare la propria strategia.

OBIETTIVO 2

In ciascuna delle regioni dell'obiettivo 2 sono state effettuate una valutazione intermedia combinata dei programmi del periodo 1997-1999 ed una valutazione ex post dei programmi del periodo 1994-1996. I risultati principali sono sintetizzati qui di seguito.

Lo sviluppo economico della comunità locale è una delle priorità dei programmi dell'obiettivo 2, con cui si affrontano i problemi delle comunità escluse, mirando a concentrare gli investimenti sulle aree che ne hanno maggiormente bisogno e a conferire poteri alle comunità locali per potere sfruttare appieno le opportunità di investimento. Si tratta di un importante successo dei programmi regionali. Le restrizioni di bilancio imposte dalle autorità locali hanno avuto l'effetto di rallentare in una certa misura l'impegno delle risorse disponibili nell'ambito di questo tipo di priorità. Tuttavia, le attività di sviluppo delle risorse umane hanno registrato risultati particolarmente positivi, in sinergia con le azioni finanziate dal FESR. Quanto al sostegno alle PMI in generale, alla scarsità di finanziamenti provenienti dal settore pubblico per i progetti del FESR si sono aggiunte talune difficoltà nel collegare tali azioni con lo sviluppo delle risorse umane.

In materia di risorse umane, si calcola che alla fine del 1999 abbiano beneficiato del sostegno del FSE oltre 1,6 milioni di persone. Il 74% circa dei beneficiari del FSE ha ottenuto risultati positivi (ad esempio ha iniziato un'attività lavorativa dipendente, un'attività lavorativa autonoma o ha proseguito gli studi dopo la formazione) e quasi il 40% ha migliorato la propria occupabilità. La promozione delle pari opportunità è un elemento orizzontale che attraversa tutti i programmi dell'obiettivo 2. I programmi comunque hanno affrontato questo aspetto in maniera diversa, in base alle caratteristiche particolari della popolazione di ciascuna regione. Talune zone industriali ad esempio presentano livelli particolarmente elevati di disoccupazione maschile di lunga durata. In altre zone, ad esempio nella Scozia orientale, oltre il 60% dei beneficiari della formazione finanziata dal FSE era rappresentato da donne. Tendenzialmente, le donne erano sovrarappresentate nei corsi relativi ad attività come il turismo, settori attualmente caratterizzati da bassi livelli salariali, ma decisamente sottorappresentate nei settori tecnologici.

Per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile, la valutazione dell'impatto dei programmi si è rivelata problematica in tutte le zone per una serie di motivi: la difficoltà di stabilire un punto di riferimento iniziale a partire dal quale valutare gli sviluppi successivi, gli elevati costi del controllo dell'impatto ambientale, ecc. L'esperienza maturata dai programmi e i dati disponibili nel settore permetteranno di introdurre ulteriori miglioramenti nel periodo 2000-2006. La regione più avanzata al riguardo è la Scozia orientale, in cui un progetto pilota di sviluppo sostenibile, che riceve il sostegno diretto della Commissione, ha portato all'elaborazione di una guida per integrare lo sviluppo sostenibile nei nuovi programmi dei Fondi strutturali.

La valutazione ha anche esaminato in maniera approfondita le barriere che si frappongono ad una maggiore sinergia fra le azioni del FESR e quelle del FSE nello stesso programma. Uno dei problemi principali è costituito dall'introduzione a livello nazionale di norme differenti per i due Fondi in quanto essi dipendono da ministeri diversi.

I risultati delle valutazioni sono stati ben accolti nella maggior parte delle regioni. Tutti i comitati di sorveglianza hanno concordato un piano di azione per migliorare il funzionamento e l'esecuzione degli attuali programmi, estremamente importante per la diffusione di una cultura della valutazione fra tutti i membri dei partenariati regionali.

Per quanto riguarda l'esecuzione finanziaria, alla fine dell'anno le dotazioni della maggior parte dei programmi erano state totalmente impegnate. Tale risultato è stato reso possibile dalle modifiche apportate alle assegnazioni finanziarie annue. I programmi sono stati inoltre modificati per aggiungere l'importo risultante dall'indicizzazione. Per quanto riguarda i pagamenti, sono state registrate talune difficoltà.

Nel corso dell'anno la Commissione ha esaminato e approvato numerosi grandi progetti che le erano stati presentati: un'estensione del progetto "Sunderland Metro" nell'Inghilterra nordorientale; Newburn Riverside, un sito industriale nella stessa regione; due nuove attrazioni turistiche nello Yorkshire e nell'Humber - "Magna" e "The Deep"; l'"Imperial War Museum of the North" a Manchester; il "Wales Millennium Centre" e la seconda fase del progetto "National Botanic Gardens" nel Galles, entrambi nel quadro del programma per il sud industriale del Galles; la linea tranviaria Nottingham Express Transit nel quadro del programma dell'obiettivo 2 per i Midlands orientali. Verso la fine dell'anno sono stati approvati vari programmi di prestito e di capitale di rischio, che si traducono in un aumento considerevole del capitale disponibile per gli imprenditori nelle regioni ammissibili. Uno di questi, il West Midlands Creative Industries Fund, è stato il primo ad essere mirato specificamente alle PMI attive nel settore dell'"economia culturale".

OBIETTIVI 3 E 4

Verso la fine del 1999, è stata pubblicata la valutazione finale del programma dell'obiettivo 3 finanziato dal FSE in Gran Bretagna (1994-1999). Stando alle principali conclusioni della valutazione, il 30% dei partecipanti ha trovato un'occupazione dopo avere partecipato ai progetti finanziati dal FSE e il 70% ha conseguito un risultato comunque positivo (lavoro subordinato, lavoro autonomo, ulteriore istruzione e formazione). Le donne hanno maggiori probabilità degli uomini di trovare un posto di lavoro nei sei mesi successivi alla conclusione dei progetti del FSE. In generale, sembra che le tecniche di ricerca di un lavoro e alcune forme di sussidi salariali incidano in modo molto positivo sulle possibilità dei partecipanti ai progetti finanziati dal FSE di trovare lavoro. I pacchetti integrati di sostegno sembrano fornire risultati migliori rispetto alla semplice formazione. Tuttavia, i pacchetti integrati sono più costosi e si rilevano più adeguati per gruppi particolari. Alla fine del 1999, era stato impegnato il 100% degli stanziamenti assegnati all'obiettivo 3 a titolo del FSE e ne era stato versato l'83,9%.

Il 1999 è stato il secondo anno di attuazione del programma dell'obiettivo 4 in Gran Bretagna. A causa di un inizio tardivo nel 1998, i primi progetti sono stati approvati in settembre e i promotori selezionati hanno avuto solo quattro mesi per avviare i progetti nel primo periodo del programma. Le priorità politiche del DOCUP dell'obiettivo 4 sono: pianificare il cambiamento, precorrendo i mutamenti del mercato del lavoro a livello nazionale, regionale e locale; affrontare il cambiamento mediante la preparazione della forza lavoro, il che implica la formazione e la preparazione di lavoratori chiave e di gruppi bersaglio in seno alla forza lavoro; consolidare infine le soluzioni attuate, compresi lo sviluppo di nuovi sistemi di formazione e il miglioramento della messa in rete. Nel 1998 i progetti a titolo dell'obiettivo 4 erano più di 1.000. Ne hanno beneficiato i dipendenti di 90.000 imprese e oltre 167.000 persone a titolo individuale, il 60% delle quali era ad alto rischio di disoccupazione. Nonostante l'elevato numero di progetti, circa 50 milioni di euro sono stati riportati all'esercizio 1999. I rimanenti finanziamenti sono stati tuttavia assegnati a progetti nel corso delle fasi di presentazione delle domande nel 1999. L'attuazione dei progetti proseguirà fino alla metà del 2000.

OBIETTIVO 5A - Agricoltura

Dei 154 milioni di euro assegnati al miglioramento delle strutture agricole, circa il 95% è destinato alle indennità compensative, mentre la parte rimanente finanzia i progetti d'investimento. In totale, dall'inizio del periodo di programmazione hanno beneficiato di tali finanziamenti circa 7.000 agricoltori. Per quanto riguarda le misure di aiuto alla produzione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli, il Regno Unito è stato autorizzato a limitarne l'applicazione, in Inghilterra, ai progetti ricevuti fino alla fine del marzo 1996. In Scozia e nel Galles, tali misure restano applicabili fino alla fine del 1999. Di conseguenza, il contributo del FEAOG che in origine era di 227 milioni di euro è stato ridotto a 51 milioni di euro. Nel periodo di programmazione 1994-1999, sono state attuate nel Regno Unito solo due misure a compartecipazione finanziaria - gli aiuti agli investimenti nelle aziende agricole e le indennità compensative. La prima misura era già stata chiusa alla fine del 1994. Nel 1998 sono stati pagati circa 5,3 milioni di euro e sono stati chiesti i rimborsi per i miglioramenti realizzati in base ai piani di sovvenzioni cofinanziate. Gli investimenti ammissibili comprendono: sovvenzioni a tutela dell'ambiente, per la conservazione e il potenziamento del valore paesistico dell'ambiente rurale attraverso la promozione di attività agricole con un impatto positivo sull'ambiente, sovvenzioni per il miglioramento dei terreni per contribuire a mantenere la capacità produttiva dei pascoli e quindi dell'allevamento di bestiame, in particolare nelle zone collinari. Le indennità compensative sono corrisposte sotto forma di indennità compensative per il bestiame di collina ("Hill Livestock Compensatory Allowances - HLCA") ai conduttori agricoli che allevano bovini e ovini nelle zone svantaggiate che comprendono tutte le principali zone montane e le isole Scilly, per un totale di quasi 10 milioni di ettari.

Per quanto riguarda la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, alla fine del 1999 sono stati approvati circa 200 progetti (di cui 120 in Inghilterra), principalmente nei settori degli ortofrutticoli, delle carni, delle patate e del latte.

OBIETTIVO 5A - Pesca

Il programma del Regno Unito non ha potuto essere completamente eseguito. Nel secondo semestre 1999 il Regno Unito ha restituito alla Commissione circa un terzo degli 89 milioni di euro ricevuti a titolo dello SFOP per questo programma. La restituzione è dovuta ai vincoli di bilancio nazionali che hanno ridotto le possibilità di cofinanziamento degli investimenti. Pertanto, le misure a favore dell'acquacoltura in Inghilterra hanno dovuto essere abbandonate. Inoltre, le esigenze in materia di smantellamento dei pescherecci per conseguire gli obiettivi dei programmi di orientamento pluriennali relativi alle flotte si sono rilevate meno pressanti del previsto.

OBIETTIVO 5B

Negli ultimi mesi dell'anno tutti i comitati di sorveglianza dei programmi del Regno Unito hanno proposto modifiche al profilo di spesa, in misura minore alla ripartizione delle risorse fra priorità e misure. Ciò nonostante, non sono state apportate modifiche sostanziali alle priorità della programmazione. Tali modifiche non hanno invalidato le strategie iniziali, confermate dalle valutazioni intermedie degli undici programmi, né l'assegnazione delle risorse nella maggior parte dei casi. Cosa più importante, nel 1999 il Regno Unito, viste le osservazioni contenute nella relazione del 1998 sulla rapidità di esecuzione, ha accelerato nettamente il tasso di esecuzione globale. Alla fine dell'anno, era impegnato il 94% degli stanziamenti comunitari per gli undici programmi regionali.

2. Le iniziative comunitarie

Nel complesso, l'attuazione delle iniziative comunitarie è proseguita senza particolari problemi. Quasi tutti i programmi sono stati modificati nel corso dell'anno per assegnare l'importo risultante dall'indicizzazione, effettuare storni fra le varie priorità, liberare le risorse inutilizzate in alcuni programmi in modo da destinare altri 100 milioni di euro all'iniziativa PEACE. È stata impegnata la dotazione totale della maggior parte dei programmi, anche se sono state registrate difficoltà nei casi in cui i gruppi bersaglio erano stati definiti in modo eccessivamente restrittivo, come nel caso di PESCA, o laddove le strutture di attuazione sono state sviluppate in ritardo, come per l'iniziativa PMI in Inghilterra. In questi casi sono stati effettuati storni da una regione all'altra per garantire il pieno impegno degli stanziamenti a livello nazionale. Sono sorte difficoltà anche per l'impegno di risorse nell'ambito dell'iniziativa URBAN, in parte a causa del carattere innovativo dei programmi e dell'ampio coinvolgimento degli abitanti e dei militanti locali che in passato non avevano mai partecipato a programmi europei. Ciò nonostante, il tasso di esecuzione degli impegni alla fine dell'anno era molto elevato, se non proprio del 100%.

Uno dei principali compiti del 1999 è stato l'avvio di una valutazione intermedia dell'iniziativa URBAN. La caratteristiche essenziali di URBAN sono state: partecipazione attiva della comunità allo sviluppo di un piano d'azione; rafforzamento iniziale delle capacità (animazione) per consentire alle associazioni (community groups) di partecipare in modo efficace; la delega del potere decisionale ad un partenariato locale (gruppo di partenariato URBAN), con un livello elevato di rappresentanza locale; la delega del controllo finanziario e di altri tipi di controllo ad un intermediario, e il rafforzamento continuo delle capacità per consentire alle organizzazioni di partecipare all'attuazione del piano d'azione, alle strutture decisionali e all'esecuzione di singoli progetti. La stragrande maggioranza dei partenariati locali ritiene che il "sistema del cofinanziamento di entità equivalente" sia il principale ostacolo ad una piena partecipazione delle organizzazioni locali ad URBAN. In alcuni casi, le autorità locali hanno previsto in anticipo un bilancio specifico per i programmi. Tale decisione si è rivelata molto utile. Infatti, la prassi generale del Regno Unito di chiedere ai promotori dei singoli progetti di ricorrere al sistema di cofinanziamento suddetto ha impedito l'attuazione dei programmi URBAN nelle zone beneficiarie.

In materia di risorse umane, nel quadro dell'iniziativa OCCUPAZIONE per la Gran Bretagna sono in corso di esecuzione 283 progetti. Il programma distinto per l'Irlanda del Nord prevedeva 27 progetti. Quanto ad ADAPT, in Gran Bretagna sono stati approvati 293 progetti. Nell'Irlanda del Nord proseguono i 9 progetti approvati nel 1998. In seno ad ADAPT, nella primavera 1999 è stato pubblicato un terzo invito a presentare progetti (limitato alla sola Gran Bretagna), in relazione alla proposta del governo britannico di creare una «Università per l'industria». Tale proposta mira a rafforzare la competitività delle imprese e a consentire ai singoli individui di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per migliorare la propria occupabilità. Uno storno di 34 milioni di euro dall'iniziativa OCCUPAZIONE all'iniziativa ADAPT ha consentito di finanziare altri 55 progetti ADAPT della terza serie. La Gran Bretagna è capofila del gruppo tematico a livello europeo «Conferimento di autonomia agli emarginati», che si basa essenzialmente sui risultati dei progetti INTEGRA nei vari Stati membri, con l'intento di elaborare una sintesi delle proposte pratiche. Sul tema in questione ha organizzato una conferenza ed un'esposizione a Birmingham nel giugno 1999. La Gran Bretagna partecipa inoltre ai lavori di ADAPT sul tema "Nuove forme di organizzazione del lavoro". In un incontro tematico tenutosi nel mese di maggio 1999 sono stati individuati progetti per lo studio di esempi delle migliori pratiche. L'Irlanda del Nord dal canto suo è capofila per il tema "Approcci territoriali", per il quale nel gennaio 1999 si è svolta una fruttuosa conferenza multisito nell'Irlanda del Nord dal titolo "Costruire territori per il millennio".

Per quanto riguarda LEADER II, verso la fine del 1999 tutti i programmi finanziati sono stati modificati stornando a favore di misure per lo sviluppo locale una quota delle risorse assegnate ad altre misure. Tale modifica ha consentito l'impegno della totalità degli stanziamenti. I tassi di esecuzione dei pagamenti, pur essendo migliorati nel 1999, rimangono considerevolmente al di sotto del tasso di impegno e variano a seconda delle regioni: ad esempio nell'Irlanda del Nord il tasso è del 55% mentre in Scozia è dell'80%.

L'attuazione dell'iniziativa comunitaria PESCA è stata molto lenta e si sono fatti degli sforzi per accelerare il ritmo di esecuzione del programma.

La lentezza è dipesa principalmente dal fatto che il Regno Unito ha adottato l'approccio "dal basso verso l'alto", in base al quale il programma è stato gestito da 20 gruppi e comitati di lavoro PESCA nelle 66 zone dipendenti dalla pesca designate. L'industria del settore da parte sua ha accolto l'iniziativa PESCA con scarso entusiasmo. Nel 1999 il ritmo di esecuzione è nettamente migliorato e il programma, in definitiva, è stato un successo. Sono stati assorbiti tutti gli stanziamenti assegnati all'iniziativa, compresa la riserva della Commissione.

CAPITOLO 3: VALUTAZIONE E ANALISI DELL'IMPATTO DEI FONDI STRUTTURALI

3.1. Valutazione ex ante e nuova programmazione degli obiettivi 1 e 3, dei programmi di sviluppo rurale e dello SFOP

Obiettivo 1:

La valutazione ex ante costituisce un'innovazione introdotta nel nuovo regolamento sui Fondi strutturali (2000-2006). L'articolo 41 specifica che rientra nella responsabilità delle autorità competenti in materia organizzare una valutazione ex ante all'atto della preparazione dei piani, degli interventi e del complemento di programmazione dei quali essa è parte integrante.

a) La procedura di valutazione si articola in una serie di punti chiave la cui analisi ha lo scopo di garantire la qualità dei documenti di programmazione nonché l'efficacia delle azioni previste, vigilando a che gli obiettivi prescelti possano essere conseguiti attraverso un'efficace ripartizione delle risorse fra le varie priorità d'intervento. Tali punti non fanno che rispecchiare i temi principali della programmazione: analisi approfondita della regione o del settore d'intervento considerato; coerenza della strategia e degli obiettivi prescelti rispetto alle risorse assegnate; quantificazione globale degli impatti attesi rispetto alla situazione di partenza; scelta di indicatori adeguati e quantificazione di obiettivi specifici; valutazioni specifiche in settori prioritari quali la competitività e l'innovazione, il mercato del lavoro, l'ambiente e la parità fra uomini e donne.

Valutazione ex ante: fasi principali

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Il punto di partenza comune a questo doppio sistema di programmazione e di valutazione è costituito dal bilancio del periodo di programmazione precedente e dagli insegnamenti tratti da tale esperienza. Ogni piano o intervento trasmesso alla Commissione ingloba quindi i risultati delle valutazioni precedenti, come capitolo specifico inserito all'interno dei documenti di programmazione o come capitolo presentato in allegato.

b) L'organizzazione dei lavori di valutazione ex ante ha assunto forme diverse nei vari Stati membri, la maggior parte dei quali tuttavia ha scelto di ricorrere a valutatori esterni selezionati attraverso gare d'appalto pubbliche. L'Italia, l'Irlanda, l'Irlanda del Nord e la regione Nord-Pas-de-Calais (F) si sono appoggiate a strutture di valutazione interne e indipendenti delle autorità responsabili della programmazione. Fra tutti i programmi trasmessi per via ufficiale, alcuni erano corredati di una relazione di valutazione aggiunta come allegato, mentre la maggior parte comprendeva un capitolo specifico o presentava una sintesi dei lavori di valutazione. Negli altri casi, gli elementi di valutazione sono stati inseriti nei vari capitoli dei documenti di programmazione.

c) Il ruolo effettivo svolto da questa metodologia di valutazione può essere verificato attraverso un certo numero di indicatori obiettivi: migliore qualità della redazione dei piani; argomentazione più particolareggiata sulla fondatezza della strategia; maggiore trasparenza del processo di elaborazione dei piani.

In linea generale, il contenuto dei piani rispetta gli orientamenti metodologici ripresi nei documenti di inquadramento elaborati dalla Commissione, in particolare per quanto attiene alla valutazione ex ante e agli indicatori di controllo. Tuttavia, i piani che si sono rivelati maggiormente validi sotto il profilo qualitativo sono quelli che si sono basati su un sistema di valutazione strutturato, se non addirittura su scambi interattivi con i valutatori. In questo modo, le valutazioni ex ante attinenti ai QCS e ai DOCUP dell'obiettivo 1 hanno potuto svolgere un triplice ruolo: critico, rispetto all'esperienza della programmazione precedente; di contributo strategico, riguardo all'elaborazione del piano in quanto risposta alle caratteristiche socioeconomiche nelle quali si inserisce; di giustificazione delle priorità e degli obiettivi presi in considerazione, tramite indicatori quantificati.

La valutazione ex ante è stata condotta anche a livello dei programmi operativi, consentendo di verificare la coerenza fra gli orientamenti definiti a livello di piani/QCS e quelli stabiliti a livello più specifico. Una verifica concreta della pertinenza degli obiettivi quantificati potrà essere effettuata solo quando verranno presentati i complementi di programmazione.

Per quanto riguarda le priorità orizzontali, quali l'ambiente e la parità tra donne e uomini, la maggior parte dei piani presenta un'analisi approfondita della situazione di partenza. Tuttavia, le descrizioni della situazione ambientale risentono talvolta della mancanza di dati di riferimento esaurienti e attendibili. In certi casi, la descrizione necessiterebbe di un aggiornamento prima della valutazione intermedia. Quanto alla stima del prevedibile impatto della strategia e degli interventi sulla situazione ambientale, i risultati sono di qualità assai variabile, sicché nel corso dei negoziati sono stati intrapresi diversi tentativi per migliorarne il contenuto. Per ambiente e pari opportunità, le analisi d'impatto proseguiranno durante le fasi successive della programmazione e verranno condotte in maniera più minuziosa, sulla base di informazioni precise circa i tipi di misure progettate e la loro localizzazione geografica.

Obiettivo 3:

L'analisi delle valutazioni ex ante fornite con i vari piani di sviluppo delle regioni dell'obiettivo 3 consente al momento di trarre solo alcune conclusioni preliminari. Quasi tutte le valutazioni pervenute insieme ai piani sono state considerate ricevibili. Molti Stati membri hanno fatto ricorso a valutatori esterni, anche se il regolamento non lo richiedeva esplicitamente. Il processo di programmazione e ciò che dovrebbe essere uno sguardo esterno volto a garantirne la trasparenza sono stati articolati tra loro solo in modo limitato. Infatti, il contributo della valutazione ex ante alla programmazione non è sempre chiaramente identificato e sembra essere stato spesso parziale. In molti casi le priorità strategiche e la struttura dei piani secondo assi non sono adeguatamente giustificate nelle valutazioni ex ante. Inoltre, occorrerebbe specificare maggiormente le disposizioni regolamentari dell'articolo 41, che sono state oggetto di interpretazioni alquanto diverse nei vari Stati membri, quali ad esempio l'esigenza di un'analisi SWOT (Punti di forza/Debolezze/Opportunità/Rischi), o ancora le analisi trasversali sull'ambiente, il mercato del lavoro e la parità tra donne e uomini. Per quanto riguarda quest'ultimo contesto, è opportuno sottolineare che la valutazione dell'impatto atteso degli interventi in materia di pari opportunità ha presentato alcune difficoltà legate alla metodologia.

Programmi di sviluppo rurale:

Dopo aver ricevuto nel 1998 le relazioni intermedie di valutazione del periodo 1994-1999, la Commissione ha ritenuto opportuno rivedere la strategia di valutazione dei programmi di sviluppo rurale allo scopo di disporre di informazioni utili e comparabili a livello dell'Unione europea. Gli articoli del nuovo regolamento sullo sviluppo rurale relativi alla valutazione sono stati chiariti con la definizione di linee direttrici per il periodo 2000-2006 presentate agli Stati membri nel luglio del 1999. Sono stati elaborati orientamenti anche per la valutazione ex ante dei programmi del SAPARD.

SFOP:

La maggior parte dei piani che comprendono il contributo dello SFOP è stata trasmessa prima della fine del 1999, ma a tale data non era pervenuto ufficialmente alcun programma di attuazione dello SFOP al di fuori dell'obiettivo 1. L'attenzione riservata alla pesca nelle valutazioni ex ante era alquanto variabile: in alcuni rari casi (Spagna) veniva presentata la quantificazione degli indicatori più significativi; in molti casi (Italia, Regno Unito, ecc.) lo spazio dedicato a tale settore era assai limitato e talvolta non era neppure citato (Svezia).

Sono state avanzate richieste di miglioramento del contenuto delle valutazioni ex ante dello SFOP, insistendo in modo particolare sulla necessità di presentare gli impatti attesi dei programmi e di quantificare gli obiettivi di tali programmi.

È stata eseguita una valutazione del bilancio delle società miste nel contesto degli interventi strutturali dello SFOP. Tale valutazione, effettuata per ogni singolo progetto, ha analizzato in particolare l'impatto di queste società sull'occupazione, l'economia del settore della pesca e l'approvvigionamento comunitario di prodotti ittici. I risultati della valutazione sono stati utilizzati per affinare il contenuto (e il livello dei premi) dell'articolo del nuovo regolamento SFOP relativo alle società miste.

3.2. Bilancio dell'esperienza dei periodi precedenti

I programmi dell'obiettivo 2 (1989-1999):

La Commissione ha intrapreso una valutazione indipendente dei risultati, delle esperienze e degli insegnamenti degli interventi a titolo dell'obiettivo 2, allo scopo di fornire nuove indicazioni per il futuro periodo di programmazione. Nell'esaminare l'esperienza relativa all'obiettivo 2 dell'ultimo decennio, lo studio ha analizzato le principali strategie di riconversione e le scelte strategiche intese a sostenere priorità specifiche (creazione di posti di lavoro, ricerca e sviluppo, ambiente, pari opportunità), le questioni legate alla gestione dei programmi nonché l'impatto socioeconomico dei programmi, oltre a fornire raccomandazioni particolareggiate sulle varie questioni affrontate.

Le principali conclusioni dello studio si possono sintetizzare come segue:

In termini di preparazione di piani e strategie, nell'ultimo decennio è stato registrato un progresso significativo, in particolare riguardo alla concezione e alla programmazione strategica, al coinvolgimento di una più ampia serie di organizzazioni e ad una migliore focalizzazione sulle priorità strategiche (ad esempio, discostandosi dalla mera promozione delle attività economiche tradizionali). Esiste tuttavia ancora un margine per migliorare ulteriormente lo sviluppo delle strategie nell'ambito di un normale processo di continua evoluzione nonché per dedicare il prossimo periodo di programmazione alla sperimentazione e all'innovazione.

La gestione e i risultati dei programmi hanno beneficiato di graduali miglioramenti nel corso dei periodi di programmazione che si sono succeduti: inserimento del concetto di programmazione e di gestione strategica; approccio proattivo nell'elaborazione e nella selezione di progetti; procedure di selezione e di valutazione formali e sistematiche; efficaci sistemi informatici di gestione. I limiti principali sono consistiti, in particolare, nella frammentazione delle responsabilità di gestione dei programmi, nella mancanza di informazione e formazione e nella scarsa diffusione di 'esempi delle migliori pratiche'.

Le priorità strategiche dell'Unione europea sono state integrate in misura sempre maggiore nei programmi relativi all'obiettivo 2. La dimensione ambientale è inserita in modo più completo come tema orizzontale, unitamente a profili e basi ambientali migliori, l'uso di criteri di selezione ambientali, la valutazione degli impatti a livello di misure nonché orientamenti politici più forti; il limite principale è costituito dal fatto che le strategie non sono ancora pienamente coerenti con uno "sviluppo sostenibile", nel senso del conseguimento di una crescita compatibile con la tutela dell'ambiente. Le pari opportunità sono state sviluppate in misura minore, con alcune misure di "azione positiva" e criteri di selezione e obiettivi legati alla specificità di genere, ma i programmi non includono risposte o azioni positive pienamente integrate nel quadro di una strategia più ampia basata su una solida analisi. L'aspetto della ricerca e sviluppo è ampiamente riconosciuto come fattore chiave per la promozione della competitività e di una crescita indipendente. Si registra una crescente esperienza in questo settore, con un maggiore accento posto su misure meno rigide e misure complementari in materia di risorse umane. Anche se sono stati compiuti progressi strategici in termini di elaborazione delle politiche, in particolare nelle regioni in cui sono state attuate iniziative del tipo SIR (strategie di innovazione regionale), è ancora necessario migliorare i risultati dei programmi, coinvolgere maggiormente ampi partenariati e valutare con più attenzione gli impatti sulla capacità innovativa. La creazione di posti di lavoro è stata ampiamente riconosciuta come una delle massime priorità, il che rispecchia le mutate condizioni economiche e le priorità dell'Unione europea. Ne consegue che è stata rivolta una crescente attenzione a questo settore prioritario in termini di contenuto politico, di accento posto sulla creazione di posti di lavoro nei sistemi di selezione, nonché di migliori previsioni e valutazioni degli impatti sull'occupazione. È tuttavia necessario compiere ulteriori progressi riguardo all'estensione e all'affidabilità degli obiettivi, al coordinamento fra le azioni del FESR e quelle del FSE nonché alla valutazione degli effetti netti.

La sorveglianza e la valutazione sono state ulteriormente rafforzate, grazie a valutazioni ex ante volte a migliorare i DOCUP, all'elaborazione di quadri di valutazione da parte delle autorità nazionali (ad esempio, Austria, Francia, Regno Unito) nonché a un lavoro rilevante su indicatori e sulla quantificazione degli obiettivi. Nonostante questi notevoli progressi, occorre ancora inserire sistemi di sorveglianza nella gestione dei programmi assicurando sistemi di raccolta di dati coerenti e regolari, soprattutto in merito ai prodotti e ai risultati materiali, nonché definendo efficaci approcci metodologici per la valutazione degli impatti.

Il FSE negli obiettivi 1, 3 e 4 e le iniziative comunitarie ADAPT e OCCUPAZIONE:

La valutazione finale è stata avviata quale seguito della valutazione intermedia e allo scopo di fornire informazioni per il prossimo periodo di programmazione. Tale valutazione è stata organizzata in modo analogo a quella intermedia nel senso che gli Stati membri hanno affidato l'incarico a soggetti esterni al programma. Il lavoro si sta avviando alla conclusione e l'intenzione è di consolidare i risultati a livello nazionale e di Unione europea. La maggior parte del lavoro si è concentrata finora sul feedback di questi risultati nel prossimo periodo di programmazione.

I risultati della valutazione sono disponibili per la valutazione finale delle iniziative comunitarie del FSE, in cui è stata inclusa una specifica componente a livello di Unione europea. Lo scopo era di fornire un orientamento metodologico ed esaminare la transnazionalità dal punto di vista dell'Unione europea. Dal lavoro di valutazione sono emerse alcune raccomandazioni:

- impulso al contenuto e alle ambizioni transnazionali dei progetti attraverso, inter alia, la creazione di una fase di elaborazione dei progetti che sia di ausilio ai candidati potenziali; ampi termini temporali per le attività di ricerca di partner; nomina di un coordinatore di programma transnazionale, ecc.,

- semplificazione delle procedure amministrative,

- intensificazione della cooperazione fra operatori del sistema nazionale del mercato del lavoro e quelli responsabili delle iniziative comunitarie a vari livelli, per migliorare l'integrazione di genere e la diffusione delle informazioni,

- la strategia di integrazione di genere deve avere inizio già a livello di progetto per creare una forte consapevolezza e strategie di diffusione di prodotti e risultati,

- elaborazione di procedure di controllo e creazione di un sistema di indicatori di controllo volti a sostenere i progetti e le procedure di valutazione, in particolare attraverso una maggiore assistenza in merito alle modalità di valutazione dell'impatto delle iniziative, di elaborazione di adeguati indicatori di risultato, e di collegamento della transnazionalità e dell'innovazione all'efficacia del mercato del lavoro.

Molte di queste raccomandazioni sono state inserite nell'elaborazione della nuova iniziativa EQUAL.

I programmi di sviluppo rurale e LEADER II:

Nel 1999 alla Commissione sono pervenute le relazioni di valutazione intermedia degli Stati membri, due delle quali relative ai nuovi Stati membri per l'obiettivo 5b (Svezia e Finlandia). Nel quadro di LEADER II, sono pervenute 23 relazioni di valutazione intermedia. A questo proposito va notato che a causa dell'avvio tardivo di quest'iniziativa comunitaria non si è potuto disporre anticipatamente delle valutazioni.

Allo scopo di disporre di informazioni utili e comparabili a livello di Unione europea, sono state elaborati orientamenti per le valutazioni ex post dell'obiettivo 5b, di LEADER II e di due regolamenti relativi all'obiettivo 5a nel quadro della programmazione 1994-1999.

3.2. Valutazioni tematiche

Trasporti:

La valutazione aveva lo scopo di definire una diagnosi e un'analisi dell'impatto degli investimenti effettuati nelle infrastrutture di trasporto nelle regioni dell'obiettivo 1 per i seguenti paesi: Spagna, Portogallo, Irlanda, Grecia, Italia e Germania. L'obiettivo era anche verificare l'efficacia degli interventi dei Fondi strutturali e di coesione in questo settore nonché individuare esempi di buona pratica.

Dalla valutazione emerge che le spese per gli investimenti sono largamente concentrate sulle strade (intorno al 57%) e, in misura minore, sulle infrastrutture ferroviarie (23% circa). Anche se gli investimenti nel settore stradale rappresentano il capitolo di spesa più importante (ad esclusione di Germania e Italia), i paesi che hanno puntato maggiormente su tali investimenti sono la Spagna e l'Irlanda (rispettivamente il 73 e il 68% del totale). Queste scelte strategiche sono state analizzate nella relazione che, fra gli altri aspetti, evidenzia la disparità iniziale di livello di questi sistemi stradali rispetto alla media europea. Tuttavia, non emerge alcuna correlazione significativa fra l'aumento delle dotazioni in termini di infrastrutture (misurate in km) e un maggiore sviluppo economico. Ciò tende a confermare che gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto sono un fattore importante ma non sufficiente nello sforzo di sviluppo economico delle regioni periferiche.

Gli studi condotti hanno anche potuto porre in evidenza impatti positivi degli investimenti nelle infrastrutture dei trasporti. Ad esempio, gli investimenti consentiranno di ridurre di più di un'ora i tempi di percorrenza del tragitto Atene - Tessalonica. Grazie ai miglioramenti della rete stradale, in Irlanda è stato possibile registrare notevoli economie in termini di tempo risparmiato (dell'ordine di 50 milioni di euro). In Portogallo, gli investimenti infrastrutturali hanno permesso di ridurre del 70% in certi casi il tempo di viaggio per il trasporto merci e in Spagna le spese per l'ammodernamento del sistema autostradale hanno consentito di risparmiare il 20% circa sul tempo di percorrenza.

Inoltre, la valutazione ritiene che gli investimenti abbiano contribuito a migliorare la sicurezza, in particolare quella stradale, e l'attrattiva di una regione grazie ad una maggiore accessibilità e, infine, abbiano favorito la creazione delle condizioni di base per lo sviluppo di determinati settori quali, ad esempio, l'industria del turismo (in particolare in Grecia).

La maggior parte dei paesi considerati ha utilizzato con successo gli schemi di tipo «partenariato pubblico-privato» (PPP), grazie ai quali il Portogallo ha incluso il settore privato nella costruzione e nella gestione di alcune strade (pedaggi) e in Italia i progetti previsti per il porto di Gioia Tauro hanno beneficiato di investimenti privati/pubblici. In Grecia, il progetto più importante è l'aeroporto di Spata, ma sono interessate anche altre forme di infrastruttura quale, ad esempio, l'autostrada Rio-Antirio. La valutazione sottolinea invece che i PPP non sono utilizzabili per tutti i progetti, come, ad esempio, nel caso degli investimenti nel settore ferroviario (non privatizzato).

Le stime riguardo alla creazione di posti di lavoro sono le seguenti: nelle infrastrutture dei trasporti il costo medio per posto di lavoro varia fra 20.000 e 70.000 euro, con un valore medio che si situa attorno ai 25.000 euro. Sembra inoltre che i progetti infrastrutturali per il trasporto pubblico favoriscano la creazione di un maggior numero di posti di lavoro per unità d'investimento, rispetto agli investimenti nel settore stradale.

La valutazione conclude altresì che l'attuazione di un progetto è molto rapida quando i Fondi strutturali e di coesione rappresentano una larga parte dell'investimento. In caso contrario, l'attuazione è nettamente meno rapida. Ne deriva la raccomandazione di concentrare le risorse laddove esse rappresentano una massa critica (individuata al di sopra del 30%).

CAPITOLO 4: ESECUZIONE DEL BILANCIO, CONTROLLO FINANZIARIO E VERIFICA DELL'ADDIZIONALITÀ

4.1. Esecuzione del bilancio nel 1999 per tutti i periodi di programmazione

Questa sezione esamina l'esecuzione del bilancio 1999 nel suo complesso, vale a dire l'esecuzione degli stanziamenti a titolo del periodo di programmazione 1994-1999, ma anche a titolo degli esercizi precedenti.

Origine ed esecuzione degli stanziamenti d'impegno nel 1999 (in milioni di euro)

>SPAZIO PER TABELLA>

Come per il 1997 e il 1998, i riporti di stanziamenti nell'esercizio 1999 sono stati assai modesti (28,93 milioni di euro) e hanno riguardato in gran parte le iniziative comunitarie. Si osserva altresì che alcuni stanziamenti d'impegno sono stati ricostituiti o riutilizzati, per importi comunque limitati rispetto alle dotazioni iniziali: 104,48 milioni di euro di stanziamenti ricostituiti e 2,82 milioni di euro di stanziamenti riutilizzati.

A titolo eccezionale, la Commissione può infatti ricostituire stanziamenti d'impegno corrispondenti a disimpegni precedenti, qualora sia indispensabile realizzare il programma inizialmente progettato, a meno che il bilancio dell'esercizio in corso non preveda disponibilità in tal senso. Per il 1999, le ricostituzioni provengono essenzialmente dal FESR (76,18 milioni di euro). Questi stanziamenti aggiuntivi non hanno impedito un'esecuzione quasi completa degli stanziamenti d'impegno, poiché il 97% degli stanziamenti disponibili per il 1999 è stato impegnato dal FESR.

Gli stanziamenti riutilizzati corrispondono a entrate provenienti dal trasferimento di anticipi effettuato dai beneficiari di aiuti comunitari (in caso di versamenti indebiti o di mancata realizzazione delle azioni previste). Per il 1999, gli stanziamenti riutilizzati sono stati pari ad appena 2,82 milioni di euro e hanno riguardato esclusivamente il FESR.

Per quanto concerne gli stanziamenti nuovi relativi al 1999, sono stati effettuati alcuni storni interni, che non hanno influito sul saldo complessivo degli stanziamenti disponibili a titolo dell'insieme dei Fondi. I prelievi sono stati effettuati principalmente sulle dotazioni dello SFOP e del FSE, nonché sulle azioni innovative, ed a beneficiarne sono state le iniziative comunitarie ed i programmi del FESR e del FEAOG. Questo trasferimento di stanziamenti aggiuntivi verso le iniziative comunitarie ha comportato «automaticamente» un tasso di esecuzione degli stanziamenti inferiore a quello dell'anno precedente per le IC (82% degli stanziamenti disponibili impegnati, rispetto al 93% nel 1998).

Complessivamente, degli stanziamenti disponibili per il 1999 non hanno potuto essere eseguiti impegni per 2 347 milioni di euro, ossia il 6,5% del totale. Questo importo può sembrare elevato, ma il tasso di esecuzione globale è del 93%, che si può considerare soddisfacente trattandosi dell'ultimo anno di programmazione che subisce il contraccolpo dei successivi riporti di stanziamenti effettuati dal 1994.

Impegni nel 1999 (esclusi disimpegni e riporti - in milioni di euro)

>SPAZIO PER TABELLA>

Il tasso di esecuzione degli impegni a titolo dei QCS è del 95%, con alcune differenze a seconda degli obiettivi considerati: gli obiettivi 4 e 6 registrano un'esecuzione completa, gli obiettivi 1, 5a e 5b si collocano nella media o al di sopra, mentre gli obiettivi 2 e 3 registrano tassi di esecuzione più modesti.

Pagamenti nel 1999 (esclusi i riporti - in milioni di euro)

>SPAZIO PER TABELLA>

Il tasso globale dei pagamenti è dell'89%, ossia un tasso inferiore rispetto agli anni precedenti. Si osservi, tuttavia, che per gli obiettivi 3, 4 e 5a è stata eseguita la totalità dei rispettivi pagamenti disponibili.

Pagamenti nel 1999 a titolo di interventi precedenti il periodo di programmazione attuale (riporti inclusi - in milioni di euro)

>SPAZIO PER TABELLA>

La diminuzione della quota di pagamenti effettuati a titolo dei periodi precedenti e registrata a partire dal 1997 non ha subito battute d'arresto. Infatti, nel 1999 solo 216 milioni di euro di pagamenti corrispondevano ad interventi precedenti al 1994 (rispetto ai 555 milioni di euro nel 1998). Tale importo rappresenta meno dello 0,9% del totale dei pagamenti effettuati nel corso dell'anno. Inoltre, una grande maggioranza di questi pagamenti (88%) corrisponde ad impegni del periodo di programmazione immediatamente precedente (1989-1993). I pagamenti corrispondenti a «vecchi» impegni (precedenti al 1989) risultano pertanto ridotti al minimo (25,5 milioni di euro). Si osservi che in pratica la metà dei pagamenti a titolo di interventi precedenti è stata effettuata per l'Italia. Tali pagamenti sono connessi principalmente alla chiusura dei programmi dell'obiettivo 1 del periodo 1989-1993.

Stanziamenti ancora da liquidare al 31 dicembre 1999 (in milioni di euro)

>SPAZIO PER TABELLA>

Gli stanziamenti ancora da liquidare corrispondono alla differenza tra gli impegni contratti e i corrispondenti pagamenti liquidati. Nel 1999 gli stanziamenti ancora da liquidare relativi agli anni precedenti non rappresentano più del 4% del totale degli stanziamenti ancora da liquidare (rispetto al 7% nel 1998 e al 12% nel 1997). Questa continua diminuzione è dovuta alla conclusione di un gran numero di programmi precedenti.

Evoluzione degli stanziamenti ancora da liquidare (in milioni di euro)

>SPAZIO PER TABELLA>

4.2. Controlli effettuati dai servizi dei Fondi, dal Controllo finanziario e dall'UCLAF/OLAF

* FESR:

Nel 1999 la Direzione generale della politica regionale, responsabile della gestione del FESR, ha effettuato in tutti gli Stati membri (tranne il Lussemburgo) [20] 36 missioni di controllo, attività questa che ha quindi registrato un aumento del 60% rispetto al 1998. L'obiettivo dei controlli è stato verificare i sistemi di gestione e di controllo degli Stati membri rispetto ai principi di gestione finanziaria sana ed efficace e alla corretta applicazione della normativa comunitaria relativa al FESR.

[20] Austria (2 missioni), Belgio (1 missione), Danimarca (1 missione), Finlandia (2 missioni), Francia (4 missioni), Germania (4 missioni), Grecia (3 missioni), Irlanda (2 missioni), Italia (3 missioni), Paesi Bassi (1 missione), Portogallo (4 missioni), Spagna (3 missioni), Svezia (2 missioni), Regno Unito (3 missioni), azioni innovative di cui all'articolo 10 (1 missione).

Questi controlli hanno anche rivestito un carattere pedagogico e preventivo, allo scopo di fornire agli Stati membri consigli e raccomandazioni volti a migliorare i loro sistemi di controllo e di gestione. In tale contesto, la maggior parte dei controlli ha riguardato interventi del periodo 1994-1999.

D'altro canto, è stato intrapreso uno sforzo particolare per il controllo dei progetti innovativi e di assistenza tecnica (articoli 10 e 7 del regolamento FESR, cfr. punto 2.1.9), al fine di verificare il rispetto delle disposizioni contrattuali di finanziamento che legano direttamente la Commissione ed i beneficiari finali (senza passare attraverso lo Stato membro), e che implicano una responsabilità finanziaria diretta della Commissione. I controlli dei progetti dell'articolo 10 in linea generale sono stati inclusi nei programmi delle missioni di controllo relative ai PO effettuate negli Stati membri. Per quanto riguarda i progetti dell'articolo 7 sono state invece organizzate 10 missioni ad hoc della durata di uno o due giorni.

I risultati dei controlli hanno evidenziato errori sistematici e sporadici che hanno influenzato l'attendibilità delle dichiarazioni di spesa presentate alla Commissione.

L'inammissibilità di talune spese dichiarate sembra essere il problema più frequente, seguito dal non corretto funzionamento dei sistemi di gestione e di controllo. È stato altresì constatato il mancato rispetto delle disposizioni comunitarie in materia di pubblicità e di appalti pubblici. In alcuni Stati membri sono state riscontrate difficoltà a prevedere una pista di controllo adeguata («audit trail», secondo le disposizioni del regolamento (CE) n. 2064/97).

Sono state richieste le rettifiche finanziarie e funzionali delle irregolarità risultanti dai controlli effettuati. È stata decisa la sospensione dei pagamenti per 6 interventi per i quali sono state constatate gravi carenze.

* FSE:

Nel 1999 i servizi della Commissione hanno effettuato 60 missioni per verificare l'impiego degli stanziamenti del FSE. I controlli, discussi dapprima con le autorità nazionali di ispezione in riunioni di coordinamento, sono stati condotti sulla base del programma annuale inviato agli Stati membri alla fine dell'anno precedente. Questo coordinamento (Stato membro, servizi della Commissione responsabili del FSE e dei controlli) è inteso ad aumentare l'efficacia a livello di controllo. Sono previsti due tipi di controlli: verifica dei sistemi e delle procedure. Nel primo caso, vengono verificati i sistemi predisposti dalle autorità nazionali per la gestione dei programmi, mentre nel secondo caso i controlli vengono eseguiti a livello di promotori. Nel quadro dell'attività di controllo vengono verificate anche le sovvenzioni dirette concesse dalla Commissione.

Nel 1999, nel quadro dei controlli dei sistemi, è stata dedicata una particolare attenzione al controllo dei programmi operativi che hanno registrato un basso tasso di esecuzione rispetto a quanto previsto a livello di programmazione e alle più recenti tabelle finanziarie. Lo scopo era individuare le maggiori difficoltà in merito all'esecuzione dei programmi e le ragioni principali del basso tasso di esecuzione.

Dall'attività di controllo effettuata nel 1999 è emerso soprattutto che l'approvazione del quadro giuridico dei programmi, il processo decisionale e la creazione delle strutture di gestione sono ostacolati da notevoli ritardi, che le procedure non sono sempre uniformi all'interno di uno stesso Stato membro e che le strutture amministrative non sono sufficientemente adeguate ai compiti da svolgere nel quadro del FSE. Inoltre, l'attività di controllo non è sufficiente e mancano informazioni adeguate sul cofinanziamento del FSE. A livello finanziario sono stati riscontrati il moltiplicarsi artificioso di finanziamenti integrativi, la mancata dichiarazione delle entrate, una scarsa conoscenza del contributo nazionale e un'eccessiva richiesta di spesa da parte degli Stati membri. A livello di promotori è stato rilevato che si accetta la dichiarazione di spesa come importo forfettario anziché la dichiarazione della spesa sostenuta, non si stipulano contratti con consulenti e mancano orientamenti per i promotori in merito alle modalità di imputazione dei costi, soprattutto le spese generali.

* FEAOG-Orientamento:

Nel 1999 sono state effettuate 16 missioni di controllo per verificare l'impiego degli stanziamenti del FEAOG-Orientamento gestiti dagli Stati membri. Gli obiettivi principali delle missioni consistevano nella valutazione dei sistemi di gestione e di controllo applicati, nella verifica della conformità dei rapporti finanziari e contabili e dell'esecuzione materiale con la normativa comunitaria, le decisioni di concessione degli aiuti e le spese dichiarate al FEAOG-Orientamento. Si è cercato di garantire una rappresentazione più ampia possibile delle regioni e delle amministrazioni interessate.Soprattutto in questa fase finale del periodo di programmazione l'attenzione è stata rivolta ai programmi i cui sistemi di gestione istituiti a livello regionale non sono ancora stati controllati o sono stati modificati.

In più Stati membri e per numerose misure sono state individuate alcune carenze e irregolarità. Si ricorda in particolare la mancanza di conformità con la normativa comunitaria sugli appalti pubblici, la concessione di aiuti per spese non ammissibili (per la loro natura o la data di pagamento), i notevoli ritardi nel pagamento ai beneficiari, l'assenza di pubblicità e informazione sul cofinanziamento comunitario, le misure di controllo insufficienti e l'applicazione non corretta dei tassi di conversione. Le lacune dei sistemi di gestione dei pagamenti sono state segnalate alle amministrazioni competenti. In seguito all'individuazione di tali problemi, le dichiarazioni di spesa sono state modificate verso il basso e, in determinati casi, è stato ridotto il cofinanziamento comunitario.

Particolare attenzione è stata inoltre riservata alle azioni gestite direttamente dalla Commissione (progetti pilota dell'articolo 8) e sono stati effettuati numerosi controlli (16) a tale riguardo. In seguito ai controlli in parola, la Commissione potrebbe adottare un certo numero di decisioni per recuperare i contributi concessi a titolo dei progetti pilota del FEAOG-Orientamento.

* SFOP:

Nel 1999 la Direzione generale della pesca, responsabile della gestione dello SFOP, ha effettuato 8 missioni di controllo in loco. La maggior parte dei progetti sottoposti a controllo è stata finanziata nel quadro dello SFOP, ma i controlli hanno riguardato anche alcuni vecchi progetti, in particolare relativi a società miste. I controlli hanno interessato in modo particolare progetti di acquacoltura, di trasformazione, di demolizione e di costruzione. In Italia controlli hanno riguardato i centri di servizi.

Inoltre, hanno avuto luogo controlli sul rispetto della clausola dei 5/10 anni per le navi che tra il 1984 e il 1993 avevano beneficiato di un aiuto alla costruzione o alla modernizzazione. Le missioni effettuate nei vari Stati membri sono state così suddivise: due in Spagna (Catalogna e Galizia), due in Portogallo (Lisbona e Norte) e una in Finlandia, Danimarca, Italia e Francia.

La Direzione generale della pesca ha anche preso parte alla missione effettuata in Irlanda dal Controllo finanziario della Commissione.

Controlli effettuati dal Controllo finanziario della Commissione:

Nel 1999 la DG Controllo finanziario ha effettuato 54 missioni inerenti ai Fondi strutturali, suddivise per ciascun singolo Fondo nel modo seguente:

FSE: 24 missioni

FESR: 18 missioni

FEAOG-Orientamento: 7 missioni

SFOP: 5 missioni

Le principali raccomandazioni scaturite da queste missioni hanno riguardato:

- il miglioramento dei sistemi nazionali di gestione e di controllo;

- il miglioramento dell'attendibilità delle dichiarazioni di spesa, in particolare con la garanzia dell'ammissibilità delle spese e la corretta imputazione delle spese generali; un'imputazione più adeguata delle retribuzioni (evitando di imputarle erroneamente all'assistenza tecnica); un maggiore rispetto della normativa applicabile agli appalti pubblici e alla selezione dei progetti; un controllo più rigoroso dei rischi di cumulo di finanziamenti in caso di operazioni che rientrano in programmi diversi; un maggiore rispetto della normativa che disciplina la pubblicità e l'informazione; il corretto utilizzo degli importi forfettari anticipati dalla Commissione; la dichiarazione di tutte le entrate generate dai progetti.

Per quanto riguarda il FSE, le raccomandazioni essenziali erano incentrate, da un lato, sulla necessità di rafforzare i sistemi di gestione e di controllo allo scopo di prevenire, individuare e correggere le carenze e le irregolarità sistematiche e, dall'altro lato, sul fatto che gli Stati membri devono vigilare a che le disposizioni di esecuzione dei programmi operativi siano dotate di una struttura ad hoc per il periodo di programmazione 2000-2006. Inoltre, con la DG "Occupazione e affari sociali" è stato deciso di adottare un approccio comune che consenta l'applicazione di un metodo coerente, trasparente e regolare per l'imputazione delle spese in forma forfettaria.

Per quanto attiene al FEAOG-Orientamento e allo SFOP, i controlli effettuati sui progetti LEADER e PESCA si sono conclusi con la formulazione di raccomandazioni affinché si definiscano orientamenti sui costi non ammissibili per una maggior precisione delle domande presentate nel quadro di queste iniziative plurifondo. Per quanto riguarda i progetti di costruzione/rinnovo delle navi finanziati dallo SFOP, le raccomandazioni hanno insistito soprattutto sulla necessità di dichiarare dati esatti sull'immatricolazione delle navi, di notificare alla Commissione, secondo le forme prescritte, le attività che rientrano in questo regime e di fare in modo che i beneficiari abbiano dichiarato le sovvenzioni ricevute e gli introiti derivanti dalle loro attività in conti separati. In un caso particolare, il Controllo finanziario della Commissione ha chiesto di chiarire alcune norme e disposizioni in materia di ammissibilità delle spese (e, se del caso, la loro trasmissione ai revisori dei conti del settore privato delegati dall'autorità competente) ai fini della validità e della coerenza della certificazione dei pagamenti per la Commissione.

Quanto al controllo del FESR, le raccomandazioni si sono incentrate sulla necessità di adottare misure volte ad ovviare agli errori sistematici che sono stati rilevati e che hanno creato un rischio di duplicazione delle sovvenzioni riportate nelle dichiarazioni di spesa, garantire il rispetto degli orientamenti concordati con la Commissione in merito al trattamento degli oneri sociali e delle spese generali imputabili ai progetti ed assicurare che le spese dichiarate alla Commissione non comportino importi non effettivamente impegnati alla data della dichiarazione, in violazione delle disposizioni sull'esecuzione finanziaria.

Inoltre, nel 1999 sono stati effettuati controlli sui restanti 46 progetti pilota approvati nel periodo 1987-1996 per il FEAOG-Orientamento. Sono stati sottoposti a controllo anche diversi progetti pilota che erano stati oggetto di contratti diretti a titolo del FSE e del FESR, approvati nel periodo 1995-1999. Alcuni di tali controlli hanno dato luogo a recuperi finanziari.

Indagini effettuate dall'UCLAF/OLAF:

Il 1° giugno 1999 la Task force «Coordinamento della lotta antifrode» (UCLAF) è stata sostituita dall'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), servizio della Commissione che esercita in piena indipendenza le proprie attività operative [21]. Il regolamento (CE) n. 1073/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (Euratom) n. 1074/1999 del Consiglio relativi alle indagini svolte dall'OLAF precisano le condizioni nelle quali l'Ufficio eserciterà le proprie funzioni operative, in particolare per quanto riguarda le indagini interne, tenuto conto della sua vocazione interistituzionale. Questo dispositivo legislativo prevede inoltre che il direttore riferisca regolarmente al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti i risultati delle indagini svolte dall'Ufficio, nel rispetto della riservatezza delle medesime. A tal fine, il direttore generale dell'Ufficio deve redigere una relazione delle attività.

[21] Il nuovo quadro giuridico per la tutela degli interessi finanziari delle Comunità e la lotta contro le frodi è pubblicato nella GU L 136 del 31.5.1999.

Conformemente al nuovo dispositivo, la responsabilità dell'Ufficio riguarda, oltre alla tutela degli interessi finanziari, le attività legate alla protezione di interessi comunitari. Esso apporta il contributo della Commissione agli Stati membri per organizzare una collaborazione stretta e regolare tra le rispettive autorità competenti, al fine di coordinare la loro azione mirante a proteggere dalla frode gli interessi finanziari della Comunità.

Sulla base dei lavori dell'Ufficio e degli Stati membri, la Commissione, ai sensi dell'articolo 280, paragrafo 5 del trattato di Amsterdam, presenta ogni anno una relazione sulle misure adottate per la tutela degli interessi finanziari della Comunità e la lotta contro la frode e qualsiasi altra attività illegale. I dati quantificati trasmessi dagli Stati membri alla Commissione per illustrare alcune di queste misure vengono inseriti in questa relazione generale della Commissione sulla tutela degli interessi finanziari della Comunità.

4.3. Verifica dell'addizionalità

Il principio di addizionalità

L'addizionalità è un principio generale su cui si basa il funzionamento dei Fondi strutturali. Scopo dell'addizionalità è evitare che le risorse dei fondi servano esclusivamente a sostituire gli aiuti strutturali nazionali. In pratica ciò significa che ciascuno Stato membro deve mantenere, per ogni obiettivo, le proprie spese strutturali pubbliche o assimilabili almeno allo stesso livello del periodo di programmazione precedente.

Periodo di programmazione 1994-1999

Nel 1999 è proseguita la verifica intermedia dell'addizionalità sulla base di informazioni aggiornate. Per l'obiettivo 1, che assorbe circa il 70% dei Fondi strutturali, sono pervenute tabelle aggiornate riguardo a nove degli undici Stati membri ammissibili (Francia e Belgio non hanno inviato alcuna tabella). Quanto all'obiettivo 2, tutti gli Stati membri ammissibili hanno comunicato cifre aggiornate, fatta eccezione per Belgio e Danimarca. Nel caso dell'obiettivo 5b, sono state fornite cifre aggiornate da Germania, Italia, Paesi Bassi, Austria, Svezia e Regno Unito. Per l'obiettivo 6 sono pervenuti nuovi dati da Svezia e Finlandia.

Sulla base del concetto generale di verifica "in corso d'attuazione", (che consiste nel controllare l'andamento delle spese strutturali pubbliche degli Stati membri durante il periodo di programmazione allo scopo di garantire la conformità ex post) la verifica dell'addizionalità per il periodo 1994-1999 si può ora considerare conclusa.

Periodo di programmazione 2000-2006

L'articolo 11 del nuovo regolamento che stabilisce disposizioni generali sui Fondi strutturali comporta alcune modifiche del principio di addizionalità rispetto all'articolo 9 del regolamento di coordinamento precedente. Anche se ne viene conservato il principio base - i Fondi strutturali non possono sostituirsi alle spese pubbliche, o assimilabili, di uno Stato membro - sono state comunque introdotte alcune importanti modifiche della procedura di verifica.

* Mentre la verifica dell'addizionalità per l'obiettivo 1 continua ad essere basata sul livello delle spese pubbliche o assimilabili, a finalità strutturale, che lo Stato membro deve conservare nell'insieme delle sue regioni cui si applica detto obiettivo 1, per gli obiettivi 2 e 3, considerati complessivamente, l'addizionalità si deve determinare in riferimento al livello delle spese da destinare alla politica attiva a favore del mercato del lavoro che lo Stato membro conserva a livello nazionale.

* Il numero totale delle verifiche dell'addizionalità è ridotto a tre: una verifica ex ante dei documenti di programmazione, una verifica intermedia entro il 31 dicembre 2003 e una verifica di "fine periodo" entro il 31 dicembre 2005.

* Nella verifica ex ante viene introdotto un elemento di negoziato fra lo Stato membro e la Commissione quando si stabilisce il livello delle spese da raggiungere, che "di norma" è pari almeno all'importo delle spese del periodo di programmazione precedente.

* Dopo aver stabilito, nella verifica ex ante, il livello di spese che uno Stato membro deve mantenere, la flessibilità nelle verifiche successive non consiste più in esenzioni generali che dipendono dalle circostanze economiche, ma nella possibilità di una revisione del livello delle spese strutturali da raggiungere a seguito della verifica intermedia, qualora l'andamento delle entrate pubbliche determinato dalla situazione economica si discosti in misura significativa da quello previsto nella verifica ex ante.

Alla fine del 1999 gli Stati membri hanno presentato i loro piani di sviluppo per il periodo 2000-2006 relativi alle regioni ammissibili all'obiettivo 1, compresi i dati necessari per negoziare le condizioni dell'addizionalità. All'inizio del 2000 per alcuni Stati membri la verifica era stata completata ed erano ancora in corso i negoziati per gli altri. Quanto agli obiettivi 2 e 3, tenuto conto che in linea generale i piani sono stati presentati con ritardo, i negoziati sull'addizionalità sono stati avviati solo all'inizio del 2000.

Relazione speciale della Corte dei conti sul principio di addizionalità

Nel corso del 1999 la Corte dei conti ha esaminato l'applicazione del principio di addizionalità. L'esame si è basato su visite della Corte presso i servizi della Commissione, su visite in cinque Stati membri e su questionari inviati a tutti gli Stati membri. La Corte ha redatto una relazione speciale sull'addizionalità, pubblicata all'inizio del 2000.

La relazione riporta diverse critiche della Corte dei conti riguardanti l'assenza di sanzioni contro il mancato rispetto del principio di addizionalità, carenze metodologiche e difficoltà organizzative all'interno dei servizi della Commissione. Nelle risposte riportate nella relazione, la Commissione sottolinea di convenire che la mancanza di un sistema sanzionatorio costituisce una grave lacuna del principio di addizionalità. Tuttavia, nelle discussioni sul regolamento sui Fondi strutturali per il nuovo periodo di programmazione, la maggior parte degli Stati membri aveva respinto la proposta della Commissione di inserire il rispetto di tale principio tra i criteri per l'assegnazione della riserva di efficacia. Quanto ai problemi metodologici, nel periodo di programmazione precedente si sono registrati notevoli miglioramenti nella gestione e nella trasparenza del sistema. Molti dei problemi evidenziati nella relazione riguardavano regioni non interessate dall'obiettivo 1 nelle quali esistono problemi di disponibilità dei dati, a causa delle dimensioni ridotte delle regioni ammissibili. Rispetto all'obiettivo 1, la Commissione ha dovuto quindi essere molto più pragmatica per quanto riguarda i requisiti metodologici, tenendo conto della situazione specifica di ciascuno Stato membro. Infine, la rilevante semplificazione delle procedure di verifica dell'addizionalità nel nuovo periodo di programmazione, in particolare le modifiche previste per i nuovi obiettivi 2 e 3, dovrebbe migliorare notevolmente la situazione.

CAPITOLO 5: COORDINAMENTO CON GLI ALTRI STRUMENTI FINANZIARI

Il regolamento di coordinamento dei Fondi strutturali (CEE) n. 2083/93 del Consiglio prevede che la Commissione garantisca il coordinamento e la coerenza tra il contributo dei Fondi e l'intervento di altri strumenti finanziari. Tale coordinamento avviene nel rispetto degli obiettivi propri degli altri strumenti.

5.1. Coordinamento con il Fondo di coesione

Il Fondo di coesione è uno strumento al servizio della coesione economica e sociale, che opera parallelamente ai Fondi strutturali. Il regolamento del Fondo di coesione prevede infatti che esso possa contribuire a fasi di progetti che sono finanziariamente e tecnicamente indipendenti. Esso sancisce inoltre che nessuna voce di spesa può essere oggetto allo stesso tempo di imputazioni a titolo del Fondo di coesione e dei Fondi strutturali. Allo scopo di evitare sovrapposizioni tra contributi comunitari di diversa origine, sono state definite fasi che possono essere individuate separatamente in funzione di indicatori fisici: il Fondo di coesione può essere utilizzato per finanziare una fase chiaramente individuata di un progetto di cui il FESR sovvenziona altre fasi. Ciò riguarda soprattutto i grandi progetti in materia di trasporti. I responsabili della gestione del Fondo di coesione organizzano ad intervalli regolari riunioni interservizi con gli altri strumenti finanziari, in particolare il FESR, per assicurare il miglior coordinamento possibile. Grazie alle procedure di coordinamento, nelle varie visite di controllo non è stato rilevato alcun caso di doppio finanziamento.

Inoltre, va osservato che per armonizzare le diverse strategie, quando ciò risulta possibile, le informazioni richieste agli Stati membri sui grandi progetti finanziati dal FESR (il cui costo totale supera i 50 milioni di euro) sono identiche a quelle chieste per i progetti finanziati dal Fondo di coesione.

Infine, ogni anno la Commissione prepara una relazione in materia ambientale sui grandi progetti del FESR e del Fondo di coesione (con costo totale superiore a 50 milioni di euro), destinata al Parlamento europeo (cfr. elenco grandi progetti FESR nell'allegato 5).

5.2. Coordinamento con la Banca europea per gli investimenti (BEI)

Nel 1999 l'attività di concessione di prestiti da parte della Banca ha registrato un aumento del +8% rispetto al 1998.L'importo globale dei prestiti concessi nell'Unione ha raggiunto 27,8 miliardi di euro contro 25,1 miliardi di euro nel 1998, con un incremento del +10,8%. I principali Stati membri beneficiari dei prestiti concessi dalla BEI nel 1999 sono stati la Germania (17,3% dei prestiti), l'Italia (16,9%), la Spagna (13,2%), il Regno Unito (12,8%) e la Francia (12,6%), ossia una ripartizione analoga a quella del 1998.

Gli investimenti a favore delle regioni meno favorite dell'Unione hanno rappresentato il 61% dei prestiti concessi all'interno dell'Unione. I prestiti destinati alle regioni dell'obiettivo 1 hanno registrato un netto aumento (45% del totale nel 1999, contro il 36% nel 1998). Negli Stati membri beneficiari del Fondo di coesione (Spagna, Portogallo, Irlanda, Grecia), i prestiti hanno raggiunto 7 miliardi di euro, ossia il 25% del totale (17,5% nel 1998).

Nel 1999 la BEI ha compiuto quindi un notevole sforzo allo scopo di orientare una parte maggiore dei suoi prestiti verso le regioni meno favorite dell'Unione, contribuendo direttamente all'obiettivo di coesione economica e sociale sancito nel trattato.

BEI - Finanziamenti a favore dello sviluppo regionale (in milioni di euro)

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5.3. Coordinamento con il Fondo europeo per gli investimenti (FEI)

Il FEI è l'istituzione finanziaria dell'Unione specializzata nella concessione di garanzie e nei movimenti di capitali (fondi propri). Esso serve a sostenere gli investimenti a medio e lungo termine in due campi essenziali per l'Unione: le reti transeuropee (RTE), in cui esso cerca di facilitare il partenariato tra il settore pubblico e quello privato, e le PMI, per le quali esso cerca di facilitare l'accesso ai mezzi di finanziamento a un costo ragionevole. Si tratta pertanto di uno strumento al servizio dello sviluppo economico generale dell'Unione, senza una predisposizione particolare a favore della coesione. Ne consegue che i suoi effetti sull'insieme del territorio europeo possono avvantaggiare anche le regioni in via di sviluppo o di riconversione.

Nel 1999 il FEI ha concesso garanzie per un importo totale di 406,6 milioni di euro. Di tale somma 388,8 milioni hanno riguardato le infrastrutture RTE e 17,8 milioni le PMI. Inoltre, sono state firmate controgaranzie a titolo della linea «garanzie PMI», che non si riferiscono a impegni propri del FEI.

Progetto pilota «crescita e ambiente»

Nell'ambito di questo progetto, promosso su iniziativa del Parlamento europeo, il FEI concede gratuitamente una garanzia a intermediari finanziari per facilitare l'accesso delle PMI a prestiti per investimenti nel settore dell'ambiente. Alla fine del 1999, il FEI aveva concluso 28 accordi di questo tipo nell'insieme degli Stati membri. L'importo totale delle garanzie concesse in tale ambito nel corso del 1999 è stato di 17,75 milioni di euro.

Meccanismo Europeo per le Tecnologie (MET)

Il Consiglio europeo di Amsterdam del giugno 1997 aveva chiesto alla BEI, in collaborazione con il FEI, di mettere a punto un meccanismo per il finanziamento di progetti di alta tecnologia delle PMI. La BEI ha quindi incaricato il FEI di investire fino a 125 milioni di euro in tre anni in fondi di capitale di rischio a favore delle PMI che creano o utilizzano alte tecnologie. Alla fine del 1999 sono stati investiti in tale contesto 13,8 milioni di euro aggiuntivi, il che porta l'impegno globale del FEI al 68,7% dei 125 milioni di euro previsti.

Iniziativa «crescita e occupazione»

Questa iniziativa è un programma di assistenza finanziaria a favore delle PMI innovative e creatrici di posti di lavoro. Il FEI gestisce due componenti di questo programma:

* finanziamento dell'avvio di progetti (start-up) tecnologici: lo stanziamento previsto, compreso tra 150 e 190 milioni di euro, dovrà essere impegnato entro il 31 dicembre 2002; in tale contesto, nel corso del 1999 sono stati impegnati circa 30,6 milioni di euro a favore di 4 Stati membri (Francia, Regno Unito, Finlandia, Svezia);

* linea "garanzie PMI": il FEI concede controgaranzie e cogaranzie a favore di progetti pubblici o privati; l'obiettivo è migliorare l'accesso ai prestiti per i progetti, grazie alla condivisione del rischio con gli organismi nazionali di garanzia; nel corso del 1999 il FEI ha concesso contributi per un importo totale di oltre 1 155 milioni di euro a favore di società di capitali di rischio in 8 Stati membri.

5.4. Meccanismo finanziario dello Spazio economico europeo (SEE)

Nel quadro dell'accordo sullo spazio economico europeo il 1° gennaio 1994 è stato introdotto un meccanismo finanziario per sostenere gli obiettivi di coesione economica e sociale della Comunità, mediante la concessione di sovvenzioni e abbuoni di interesse da parte degli Stati membri del SEE (Norvegia, Islanda, Liechtenstein).

L'entità della sua dotazione finanziaria è stabilita dal protocollo 38 dell'accordo: tra il 1994 e il 1998, l'importo totale delle sovvenzioni che può concedere è di 500 milioni di euro e l'abbuono di interessi del 2% annuo, su un importo totale di prestiti BEI pari a 1,5 miliardi di euro.

I beneficiari del sostegno finanziario di questo meccanismo sono la Grecia, l'Irlanda, l'Irlanda del Nord, il Portogallo e le regioni spagnole dell'obiettivo 1 (periodo 1989-1993). I progetti cofinanziati pongono l'accento sull'ambiente, i trasporti, l'istruzione e la formazione.

L'attuazione del meccanismo è stata analizzata in una serie di relazioni, l'ultima relativa al periodo 1° luglio 1998-30 giugno 1999.

Il 1998 è stato l'ultimo anno per l'impegno delle dotazioni previste. Nel 1999 non è stata quindi concessa alcuna nuova sovvenzione.

Il Consiglio del SEE, in occasione della sua riunione del 18 maggio 1999, ha stabilito gli elementi fondamentali di un nuovo dispositivo finanziario, le cui modalità dovrebbero essere adottate dal Comitato misto SEE nel corso del secondo trimestre del 2000.

5.5. Coordinamento con i programmi di istruzione e formazione

Nel 1999 è proseguito il coordinamento tra gli interventi dei Fondi strutturali e i programmi nel settore dell'istruzione e in quello della formazione, in particolare il programma LEONARDO DA VINCI. In tale contesto, la Commissione ha consolidato i principi di coerenza e complementarità tra le due politiche, conformemente agli articoli 149 (ex articolo 126) e 150 (ex articolo 127) del trattato. Nel 1999 sono state infatti presentate nuove iniziative politiche impostate secondo questo orientamento.

* una decisione del Consiglio che istituisce la seconda fase del programma d'azione comunitario LEONARDO DA VINCI per il periodo 2000-2006. La decisione prevede una più marcata complementarità con gli interventi strutturali, segnatamente con il FSE [22]. Inoltre, in futuro le azioni comunitarie in questi settori dovranno essere attuate in modo da favorire l'istruzione e la formazione lungo tutto l'arco della vita.

[22] 1999/382/CE del 26 aprile 1999, in particolare il "considerando" 10 e gli articoli 6 e 9.

* Una decisione del Consiglio relativa alla «promozione di percorsi europei di formazione integrata dal lavoro ivi compreso l'apprendistato», entrata in vigore il 1° gennaio 2000. Questa decisione [23] ha istituito EUROPASS-Formazione, un documento comunitario d'informazione che certifica che il percorso europeo è stato effettuato. Questo approccio è inteso alla formazione di persone in formazione integrata, ivi compreso l'apprendistato, indipendentemente dal contesto nel quale si inserisce la mobilità, in particolare nel quadro dei programmi e delle iniziative comunitarie nel settore dell'istruzione e della formazione, ivi compreso il programma LEONARDO DA VINCI.

[23] 1999/51/CE del 21 dicembre 1998.

5.6. Coordinamento con il contributo finanziario nel settore delle reti transeuropee (RTE)

Sebbene il regolamento RTE non autorizzi, in linea di principio, il finanziamento cumulativo della stessa fase di un progetto a titolo del bilancio RTE e di altre fonti comunitarie, il coordinamento tra il bilancio RTE e i Fondi strutturali è importante per il corretto svolgimento degli interventi: ad esempio, il finanziamento di studi di fattibilità sul bilancio RTE può essere seguito da un sostegno dei Fondi strutturali e della BEI nel (co)finanziamento degli investimenti materiali.

Nel settore dei trasporti spesso il FESR finanzia lavori destinati a dare accesso a un collegamento a sua volta finanziato nella linea di bilancio relativa alle RTE, la cui dotazione per il 1999 era pari a 29 milioni di euro in stanziamenti d'impegno e 16 milioni di euro in stanziamenti di pagamento, per il settore dell'energia, ed a 499 milioni di euro in stanziamenti d'impegno e 84 milioni di euro in stanziamenti di pagamento, per il settore dei trasporti. A metà del 1999, all'incirca nello stesso periodo in cui nel quadro del programma comunitario "Agenda 2000" è stata decisa la riforma dei Fondi strutturali, il regolamento (CE) n. 2236/95, che stabilisce i principi generali per la concessione di un contributo finanziario della Comunità nel settore delle reti transeuropee, è stato modificato dal regolamento (CE) n. 1655/1999 allo scopo di favorire una programmazione a medio termine attraverso programmi di investimento pluriennali e di incoraggiare i partenariati tra settore pubblico e settore privato nonché l'utilizzo di una piccola parte della linea di bilancio (1-2%) a sostegno di progetti che comportano capitale di rischio. Il regolamento di modifica prevede un importo totale di 4,6 miliardi di euro per i 3 programmi relativi alle reti transeuropee per gli anni fino al 2005 e un contributo comunitario che può arrivare fino al 20% del costo totale degli investimenti a sostegno dei sistemi di posizionamento e di navigazione satellitare a decorrere dal 2003. Gli orientamenti comunitari per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (decisione n. 1692/96/CE) sono stati oggetto di una proposta della Commissione relativa al sostegno a favore di porti marittimi, porti di navigazione interna e terminali intermodali, presentata nel 1997, in merito alla quale nel giugno 1999 il Consiglio ha raggiunto un accordo politico su una posizione comune.

CAPITOLO 6: COMPATIBILITÀ E SINERGIA CON LE ALTRE POLITICHE COMUNITARIE

Le azioni finanziate dai Fondi strutturali, dalla BEI o da un altro strumento finanziario devono essere conformi alle disposizioni dei trattati, in particolare per quanto riguarda le regole di concorrenza e di aggiudicazione degli appalti pubblici. Tali azioni debbono inoltre essere compatibili con le altre grandi politiche dell'Unione. Nel 1999, alcune politiche comunitarie sono state anche modificate.

La compatibilità dei Fondi strutturali con la politica dell'occupazione è già stata trattata al capitolo 1.2 («approfondimento delle priorità tematiche della coesione »), al punto 1.2.1. Di conseguenza, tale tema non sarà esaminato in questa sede.

6.1. Fondi strutturali, politica agricola comune (PAC) e politica comune della pesca

La riforma della PAC

La riforma della politica agricola comune decisa in occasione del Consiglio europeo di Berlino del 24 e 25 marzo 1999 è intesa a fornire all'agricoltura europea gli strumenti necessari per affrontare le sfide interne ed esterne che si delineano nel 2000.

Questa riforma favorisce infatti un'agricoltura più competitiva, ma anche più rispettosa dell'ambiente, segnando altresì un'ulteriore tappa verso una politica di sostegno degli agricoltori anziché dei prodotti, e di remunerazione non solo della produzione degli agricoltori, ma anche del loro contributo supplementare a favore della società.

La riforma costituirà inoltre l'elemento basilare per la definizione della posizione dell'Unione nel corso del prossimo ciclo di negoziati commerciali multilaterali, apertosi nel novembre 1999 sotto l'egida dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC).

A più lungo termine, le riforme oggi intraprese creeranno le condizioni favorevoli al ravvicinamento delle economie agricole dei paesi candidati all'adesione, il cui adeguamento verrà favorito dal finanziamento di misure strutturali cosiddette di «preadesione».

La PAC e lo sviluppo rurale

Il futuro del settore agricolo è strettamente legato allo sviluppo equilibrato del territorio rurale, che copre l'80% del territorio europeo, e quindi è innegabile che questo problema assuma una dimensione comunitaria: la politica agricola e rurale ha un ruolo importante da svolgere nella coesione territoriale, economica e sociale dell'Unione.

La nuova politica di sviluppo rurale, divenuta il «secondo pilastro» della PAC, risponde a tali preoccupazioni. Elemento essenziale del modello agricolo europeo, essa mira ad istituite un quadro coerente ed ecocompatibile che garantisca il futuro delle zone rurali e favorisca il mantenimento e la creazione di posti di lavoro.

La politica comune della pesca

Lo scopo prioritario della politica strutturale della pesca, una delle componenti della politica comune in questo campo, è ricercare un equilibrio sostenibile tra le risorse alieutiche ed il loro sfruttamento. Essa deve contribuire altresì al mantenimento ed alla crescita razionale, anche dal punto di vista ecologico, delle imprese del settore, migliorare l'approvvigionamento e la valorizzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura e contribuire alla rivitalizzazione delle zone che dipendono dalla pesca.

Gli aiuti alla flotta di pescherecci, comunitari o nazionali, non devono in alcun caso contribuire ad aumentare lo sforzo di pesca. Oltre agli aiuti al ritiro definitivo di capacità, che restano disponibili, gli aiuti pubblici alla costruzione di nuove navi sono autorizzati solo in caso di ritiro definitivo (senza aiuti pubblici) di capacità di pesca almeno equivalenti, se non addirittura in certi casi notevolmente superiori.

Gli interventi cofinanziati dallo SFOP devono inoltre aiutare tutte le componenti del settore (flotta, trasformazione e commercializzazione dei prodotti, acquacoltura, infrastrutture portuali) ad affrontare diverse sfide: mondializzazione delle economie, maggiori esigenze del consumatore in termini di qualità dei prodotti, norme sanitarie più severe, miglioramento delle condizioni di lavoro a bordo delle navi.

6.2. Fondi strutturali e ambiente

Regolamenti dei Fondi e potenziamento della dimensione ambientale

I regolamenti dei Fondi per il periodo 2000-2006 prevedono che gli aspetti ambientali vengano presi in considerazione in modo più sistematico. Problematiche come lo sviluppo sostenibile e la tutela e riqualificazione dell'ambiente costituiscono ormai un elemento trasversale che ricorre in tutti gli obiettivi dei Fondi strutturali e di cui si deve tener conto in ciascuna delle fasi di elaborazione, sorveglianza e valutazione dei programmi.

A questo principio sono infatti improntate le disposizioni concernenti la designazione del partenariato, la compatibilità delle operazioni finanziate dai Fondi e la differenziazione delle aliquote di partecipazione, soprattutto attraverso l'applicazione del criterio precauzionale, di quello preventivo e del principio «chi inquina paga».

Inoltre, piani e interventi devono essere corredati di una valutazione ex ante della situazione ambientale nella regione interessata, comprendente dati quantitativi che illustrino tale situazione, una previsione dell'impatto che la strategia e gli interventi dovrebbero avere sull'ambiente, nonché le disposizioni destinate a garantire che l'intervento tenga debitamente conto della dimensione ambientale e rispetti la normativa comunitaria in materia ambientale.

Oltre ai regolamenti, anche le «Linee direttrici per i programmi del periodo 2000-2006» attribuiscono particolare importanza all'integrazione della dimensione ambientale in tutte le politiche comunitarie, conformemente ai due principi orizzontali che informano queste linee direttrici, cioè lo sviluppo sostenibile e la parità di opportunità.

Le linee direttrici sottolineano altresì la necessità di investimenti infrastrutturali per migliorare la qualità dell'ambiente, in particolare nel settore idrico e in quello dello smaltimento dei rifiuti. Infine, la qualità e la salvaguardia dell'ambiente sono ritenuti fattori di competitività per le piccole e medie imprese.

Normativa ambientale e Fondi strutturali

Il rispetto della normativa ambientale nel quadro degli interventi dei Fondi strutturali si applica particolarmente a due ambiti importanti di tale normativa : la protezione della natura e la valutazione dell'impatto ambientale.

Per quanto riguarda la protezione della natura, la materia è disciplinata da due direttive : la direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 2 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (direttiva « habitat ») [24] e la direttiva 79/409/CEE del Consiglio, concernente la conservazione degli uccelli selvatici (direttiva « uccelli ») [25].

[24] GU L 206 del 22.7.1992.

[25] GU L 103 del 25.4.1979.

La prima di queste due direttive prevede la costituzione di una rete europea di aree protette (Natura 2000) comprendente le aree di protezione speciale designate nel quadro delle due direttive. Sono stati registrati alcuni problemi e ritardi nell'esecuzione dei programmi per il periodo 1994-1999, dovuti al fatto che diversi Stati membri non avevano ancora designato le aree soggette a protezione, lasciando nell'incertezza lo statuto di talune zone interessate da interventi cofinanziati dai Fondi strutturali.

Nell'intento di evitare problemi analoghi per il periodo 2000-2006 e garantire la conformità di tutti gli interventi con la normativa comunitaria in materia ambientale, la Commission ha trasmesso una circolare agli Stati membri ricordando loro gli obblighi connessi alle suddette direttive ed esortandoli a completare al più presto possibile l'elenco delle aree protette.

Con questa iniziativa, i commissari hanno ribadito il loro impegno a far sí che venga rispettata la politica comunitaria nel suo insieme e, più in particolare, la politica ambientale e le direttive sulla protezione della natura.

La direttiva 85/337/CEE [26] sulla valutazione d'impatto ambientale (VIA) è stata modificata dalla direttiva 97/11/CE, entrata in vigore nel marzo 1999. Ne sono stati rafforzati alcuni aspetti, come i tipi di progetti infrastrutturali citati nell'allegato I, per i quali la VIA è sempre obbligatoria. La nuova direttiva ha inoltre precisato le modalità con cui gli Stati membri decidono se altri tipi di progetti, figuranti nell'allegato II, debbano essere soggetti alla VIA secondo la procedura prevista dalla direttiva stessa.

[26] GU L 175 del 5.7.1985.

Sono state inoltre chiarite e rafforzate le disposizioni concernenti il conferimento di specifiche competenze ambientali alle autorità nazionali e la consultazione del pubblico in generale, con il risultato di promuovere e agevolare la partecipazione in prima persona dei pubblici poteri e dei cittadini.

6.3. Fondi strutturali e politica imprenditoriale

Gli orientamenti della Commissione per i Fondi strutturali (2000-2006) adottati nel luglio 1999 sottolineano l'importanza di creare le condizioni necessarie e un ambiente favorevole all'attività imprenditoriale per rafforzare la competitività nelle regioni ed aumentare e stimolare l'occupazione: la politica imprenditoriale contribuisce in larga misura all'obiettivo di politica regionale dello sviluppo economico regionale.

Uno degli eventi salienti che ha caratterizzato la politica imprenditoriale nel 1999 è stato l'avvio del piano d'azione BEST "Promuovere spirito imprenditoriale e concorrenzialità", che riunisce per la prima volta tutte le azioni che hanno un impatto sull'impresa e sullo spirito imprenditoriale. Le azioni concertate rivestono un ruolo importante nel prosieguo del piano d'azione BEST; esse sono state riconosciute come uno strumento pratico, flessibile ed efficace di cui la Commissione e gli Stati membri dispongono per una collaborazione finalizzata a migliorare la competitività attraverso l'individuazione delle migliori pratiche. Il 9 novembre 1999 la Commissione ha adottato una relazione [27] sui risultati delle azioni concertate, comprese le buone pratiche nell'ambito della formazione e dell'informazione a favore delle imprese in fase di avviamento, al finanziamento e ai servizi di sostegno diretti delle "incubatrici".

[27] Relazione sulle azioni concertate con gli Stati membri nel campo della politica delle imprese,COM (99)569 def.

Per quanto riguarda il settore dell'artigianato, l'azione si è incentrata sul controllo e sulla diffusione dell'esito di azioni pilota in materia di cooperazione transnazionale e formazione a favore di micro e piccole imprese. A tale riguardo è stato pubblicato un opuscolo, disponibile anche su Internet.

Quanto al settore commerciale, nell'ambito del «Libro bianco sul commercio» [28] i servizi della Commissione hanno individuato le buone pratiche applicate al commercio nelle zone rurali svantaggiate. Queste pratiche sono state ampiamente divulgate per consentirne l'utilizzo in loco, in particolare nel quadro dell'attuazione dei Fondi strutturali. La Commissione ha altresì iniziato ad individuare le buone pratiche in materia commerciale nelle zone urbane svantaggiate.

[28] COM(1999)6 def.

Nel corso del 1999 sono proseguite anche le attività incentrate sulla creazione di reti tra imprese quali EUROPARTENARIATO (cfr. punto 2.1.9).

Nel settore dell'innovazione, la Commissione ha riconosciuto il carattere regionale dell'innovazione e si è adoperata per contribuire allo sviluppo delle strategie regionali d'innovazione (RTT/RIS - cfr. punto 2.1.9.). Nel 1999 è stata introdotta la base di dati sulle misure di politica regionale d'innovazione (RINNO), un nuovo strumento per lo scambio di buone pratiche tra le regioni europee. Questo progetto fornirà agli operatori regionali una base di dati sulle misure inerenti alle buone pratiche, contenente analisi di casi specifici ed un repertorio di misure di sostegno regionale per la promozione dell'innovazione nell'Unione europea.

6.4. Fondi strutturali, ricerca e sviluppo tecnologico (RST)

Il 1999 è stato caratterizzato da due importanti serie di eventi per quanto attiene al coordinamento tra la politica di RST e la politica strutturale: l'approvazione di programmi specifici del quinto programma quadro e l'approvazione del regolamento sui Fondi strutturali per il periodo 2000-2006.

La RST e l'innovazione nella riforma dei Fondi strutturali

La riforma dei Fondi strutturali ha avuto un effetto positivo sulle possibilità di finanziamento di azioni legate alla RST e all'innovazione nei futuri interventi strutturali del periodo 2000-2006.

Il FESR consente, oltre al finanziamento di infrastrutture, lo sviluppo del potenziale endogeno attraverso «il finanziamento del trasferimento di tecnologia, con particolare riferimento alla raccolta e alla diffusione dell'informazione, all'organizzazione comune di imprese e istituti di ricerca nonché al finanziamento dell'attuazione dell'innovazione aziendale». Il FESR sostiene in particolare la ricerca e lo sviluppo tecnologico allo scopo di favorire l'attuazione delle nuove tecnologie e l'innovazione o di potenziare le capacità di ricerca e di sviluppo tecnologico che contribuiscano allo sviluppo regionale.

Il FSE comprende nel suo campo d'azione la promozione dell'innovazione e dell'adattabilità nell'organizzazione del lavoro, dello sviluppo dello spirito imprenditoriale, delle condizioni che agevolino la creazione di posti di lavoro nonché della qualificazione e del rafforzamento del potenziale umano nella ricerca, nella scienza e nella tecnologia.

Il regolamento sullo sviluppo rurale [29] prevede che il FEAOG può sostenere l'introduzione di nuove tecnologie e il miglioramento della qualità dei prodotti. Nessun sostegno a titolo del FEAOG può essere accordato invece alle misure volte a sostenere progetti di ricerca.

[29] GU L 160 del 26.6.99 - Regolamento FEAOG n. 1257/1999 del Consiglio del 17 maggio 1999.

Infine, le valutazioni ex ante effettuate sui programmi 2000-2006 devono tener conto in particolare della situazione relativa alla competitività e all'innovazione. I primi elementi di analisi inducono a ritenere che la RST e l'innovazione continueranno a rivestire un ruolo importante nell'ambito degli interventi dei Fondi strutturali. La Commissione intende difendere la posizione adottata il 27 maggio 1998 nella sua comunicazione «Rafforzare la coesione e la competitività mediante la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione», a sostegno dello sviluppo di strategie integrate di RST e di innovazione nel contesto di modernizzazione e diversificazione delle strutture economiche regionali. Le relazioni finali delle due valutazioni tematiche presentate nel 1999, relative agli interventi strutturali del periodo di programmazione 1994-1999 nelle regioni degli obiettivi 1 e 2, hanno confermato gli orientamenti indicati nella comunicazione.

Coesione e programma quadro di RST e di dimostrazione

Al 31 ottobre 1999 il numero di progetti approvati dopo i primi inviti a presentare proposte del quinto programma quadro di ricerca che coinvolge i paesi interessati dal Fondo di coesione era pari a 642 per la Grecia, 1.161 per la Spagna, 274 per l'Irlanda, e 304 per il Portogallo. Queste cifre rappresentano rispettivamente il 3,6%, il 6,5%, l'1,5% e l'1,7% dell'insieme dei paesi partecipanti. Tali percentuali sono inferiori a quelle delle proposte presentate, che sono pari rispettivamente a 4,3%, 7,1%, 1,6% e 2,1%, elemento questo che induce a pensare che per questi paesi si devono compiere ulteriori sforzi a livello di qualità delle proposte.

Infine, nel 1999 è stata preparata la comunicazione della Commissione "Verso uno spazio europeo della ricerca" (COM(2000)6 del 18 gennaio 2000), di cui è opportuno segnalare l'apertura verso il livello regionale. La Commissione propone di rafforzare il ruolo delle regioni nell'attività di ricerca europea e in particolare nella costituzione dello spazio europeo di ricerca.

6.5. Fondi strutturali e reti transeuropee (RTE)

Mentre i progetti di interesse comune nel settore delle RTE per l'energia e per i trasporti sono finanziati sulla linea di bilancio relativa alle RTE, il Fondo di coesione finanzia specificamente le infrastrutture dei trasporti e il FESR sia quelle dei trasporti che quelle dell'energia. L'articolo 2 del regolamento (CE) n. 1783/1999 relativo al FESR dispone che, nel perseguire l'obiettivo 1, il Fondo partecipa al finanziamento di investimenti nel settore delle infrastrutture che contribuiscono alla creazione e allo sviluppo delle reti transeuropee. Esso deve adoperarsi per il miglioramento delle possibilità di accesso delle aziende al finanziamento e al credito, attraverso la creazione e lo sviluppo di idonei strumenti di finanziamento. A questo proposito, la Comunità incoraggia inoltre i partenariati tra i settori pubblico e privato attraverso, inter alia, un maggior tasso di intervento laddove il suo contributo non consiste in sovvenzioni.

6.6. Fondi strutturali, cultura e turismo

Il 1999 è stato un anno particolarmente ricco di risultati per il settore culturale nel contesto dello sviluppo regionale. La maggior parte dei 32 progetti pilota di cooperazione culturale interregionale ai sensi dell'articolo 10 del FESR sono infatti giunti a termine (cfr. punto 2.1.9). La relazione finale e la valutazione dei suoi risultati consentiranno di trarre esperienze ed insegnamenti allo scopo di promuovere la cultura in quanto fattore di coesione e di affermazione di identità rispetto a un territorio.

Il nuovo regolamento generale sui Fondi strutturali riconosce l'importanza della dimensione culturale delle condizioni di vita per favorire lo sviluppo regionale. In questo spirito, il nuovo regolamento FESR prevede per la prima volta nel suo campo d'applicazione "gli investimenti culturali, compresa la protezione del patrimonio culturale e naturale, a condizione che creino posti di lavoro duraturi" (articolo 2). Questo quadro giuridico consente di nutrire buone speranze che la cultura possa potenziare il proprio ruolo di forza trainante associato allo sviluppo regionale per il periodo 2000-2006.

L'importanza del turismo per l'economia delle regioni è stata ribadita nel 1999 con le azioni avviate a seguito delle conclusioni del Gruppo ad alto livello sul turismo e sull'occupazione [30]. La Commissione, nella sua comunicazione del 28 aprile 1999 «Rafforzare il potenziale del turismo per l'occupazione» [31], accorda al turismo "un ruolo essenziale nell'integrazione delle economie delle regioni europee e nella valorizzazione delle loro risorse culturali e naturali" nonché il ruolo di "forza trainante dell'attività economica in molte zone della Comunità, in particolare nelle zone rurali e in quelle colpite dal declino industriale". Essa conclude che "affinché questi cospicui finanziamenti siano utilizzati nel modo migliore possibile, è essenziale integrare strategie durevoli in materia di turismo in una più ampia prospettiva di sviluppo economico".

[30] Turismo europeo - Nuovi partenariati per l'occupazione. Commissione europea - DG XXIII, Bruxelles, ottobre 1998. Cfr. anche la Decima relazione annuale dei Fondi strutturali (1998), capitolo 6.7.

[31] GU C 178 del 23.6.1999, pag. 3.

Le conclusioni del Consiglio "Mercato interno" del 21 giugno 1999 sul turismo e l'occupazione hanno individuato quattro aspetti per un lavoro approfondito: agevolare lo scambio e la diffusione delle informazioni, segnatamente attraverso le nuove tecnologie; migliorare la formazione al fine di promuovere le competenze nell'industria turistica; migliorare la qualità dei prodotti turistici; promuovere la protezione ambientale e lo sviluppo sostenibile nel campo del turismo.

La Commissione ha anche redatto tre pubblicazioni sulla gestione integrata della qualità delle destinazioni turistiche costiere, rurali e urbane rispettivamente [32].

[32] Pour un tourisme côtier de qualité/Pour un tourisme rural de qualité/Pour un tourisme urbain de qualité. Commissione europea - DG Imprese, Unità Turismo, Bruxelles. Lussemburgo (OPOCE) 1999.

6.7. Fondi strutturali e politica di concorrenza

La politica di coesione economica e sociale mira in particolare a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni. Poiché la politica strutturale è una politica di accompagnamento, i doveri di solidarietà in materia di sviluppo delle economie regionali si esercitano in primo luogo ai livelli nazionale e regionale. Occorre quindi che le zone ammissibili agli aiuti di Stato a finalità regionale coincidano il più possibile con le zone ammissibili all'intervento dei Fondi strutturali.

La Commissione, nella sua comunicazione sulla coerenza tra gli aiuti a finalità regionale e gli interventi dei Fondi strutturali [33], ha proposto quindi che i criteri di ammissibilità degli aiuti di cui all'articolo 87, paragrafo 3, lettera a) del trattato e quelli applicati per l'individuazione delle regioni in ritardo di sviluppo dell'obiettivo 1 siano rigorosamente identici. Si deve inoltre ricercare la massima coerenza possibile fra le zone di cui all'articolo 87, paragrafo 3, lettera c) del trattato, da un lato, e quelle dell'obiettivo 2 nonché dell'ex obiettivo 6, dall'altro lato. Questi principi sono stati sostenuti dal Consiglio, e vengono ripresi nel sedicesimo "considerando" del regolamento generale sui Fondi strutturali, che stabilisce che l'obiettivo della Comunità dovrebbe essere il miglioramento di questa coerenza alla fine del periodo 2000-2006 tramite uno sforzo appropriato degli Stati membri rispetto alla loro situazione attuale.

[33] GU C 90 del 26.3.1998.

La complementarità e la sinergia delle due politiche si manifesta inoltre quando si tratta di esaminare la compatibilità degli aiuti a finalità regionale con il mercato unico. In tale contesto, la Commissione riserva una particolare attenzione agli effetti potenzialmente positivi degli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni maggiormente svantaggiate, qualora non alterino le condizioni di concorrenza e non compromettano gli scambi fra Stati membri in misura contraria all'interesse comune. Questi principi si applicano non solo quando si esaminano regimi specifici, ma anche nel quadro delle disposizioni a carattere orizzontale. In questo modo, i nuovi orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà [34] comportano una modifica degli aiuti di Stato a finalità regionale [35]. che permetta di considerare il rilevamento di un'impresa in difficoltà rientrante nel campo della definizione di investimento iniziale e quindi ammissibile agli aiuti regionali.

[34] GU C 288 del 9.10.1999.

[35] GU C 74 del 10.3.1998.

Infine, in forza del regolamento (CE) n. 994/98 del Consiglio [36], relativo all'applicazione degli articoli 87 (ex articolo 92) e 88 (ex articolo 93) del trattato a determinate categorie di aiuti di Stato orizzontali, la Commissione ha proseguito la sua attività in materia di riforma delle norme procedurali applicabili nel quadro degli aiuti che presentano minori possibilità di creare distorsioni della concorrenza. Sono quindi stati resi pubblici progetti di regolamenti di esenzione relativi agli aiuti de minimis, agli aiuti alla formazione e agli aiuti a favore delle PMI, che si dovrebbero tradurre in una semplificazione delle procedure di cofinanziamento comunitario di determinati regimi di aiuto nel corso dell'intero periodo di programmazione 2000-2006.

[36] GU L 142 del 14.5.1998.

6.8. Fondi strutturali e trasparenza degli appalti pubblici

L'articolo 12 del regolamento generale sui Fondi strutturali prevede che le operazioni oggetto di un finanziamento comunitario «devono essere conformi alle disposizioni del trattato e degli atti emanati in virtù dello stesso, nonché alle politiche comunitarie, ivi comprese (...) le norme concernenti l'aggiudicazione di appalti pubblici». La gestione dei Fondi strutturali è stata maggiormente decentrata, accrescendo le competenze degli Stati membri e, in particolare, delle autorità di gestione per quanto riguarda l'aggiudicazione degli appalti finanziati dai Fondi comunitari. Ai fini della conformità di queste procedure alle norme comunitarie, la Commissione, fatti salvi i suoi poteri di intervento in caso di violazione del diritto comunitario, incoraggia l'adozione di misure preventive da parte della autorità nazionali, quali l'adeguata formazione del personale preposto all'aggiudicazione degli appalti, e la redazione di guide e vademecum in materia.

La Commissione vigila a che le procedure di aggiudicazione degli appalti siano conformi al diritto comunitario verificando il recepimento delle direttive comunitarie pertinenti e ricorrendo al proprio potere di intervento in caso di violazione.

CAPITOLO 7: DIALOGO INTERISTITUZIONALE, DIALOGO CON LE PARTI ECONOMICHE E SOCIALI, INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

7.1. Dialogo interistituzionale

Il dialogo permanente tra le varie istituzioni dell'Unione è parte integrante del processo di attuazione delle politiche comunitarie e le politiche strutturali non sfuggono ovviamente a questo principio. Tale dialogo può assumere varie forme, di carattere formale (ad esempio, le sessioni del Parlamento europeo o delle sue commissioni, le riunioni ministeriali) o informale (seminari o gruppi di lavoro comuni). Nel 1999, come l'anno precedente, la principale questione trattata è stata la riforma dei Fondi strutturali e segnatamente l'attuazione della nuova programmazione.

7.1.1. Dialogo con il Parlamento europeo

Il dialogo con il Parlamento europeo avviene essenzialmente nel quadro delle commissioni parlamentari settoriali.

La «commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo» è stata creata dopo le elezioni del 13 giugno 1999 con la fusione della commissione per la politica regionale con quella per i trasporti. Tale fusione ha comportato una certa preponderanza delle questioni relative ai trasporti.

Il primo semestre del 1999 è stato contrassegnato essenzialmente dalla preparazione dei nuovi regolamenti sui Fondi. A questo argomento sono state dedicate quattro riunioni ordinarie ed una straordinaria. La Commissione era rappresentata al più alto livello. La signora Wulf-Mathies, in quel periodo Commissario incaricato della politica regionale, ha partecipato più volte alle discussioni della commissione parlamentare, in particolare nel mese di gennaio per fare il punto sull'avanzamento dei lavori e nel mese di marzo per illustrare i risultati del Consiglio di Berlino. La riforma dei Fondi strutturali ha dato luogo all'elaborazione di un gran numero di relazioni. La signora Wulf-Mathies ha anche presentato gli orientamenti della Commissione per il nuovo periodo di programmazione. La commissione parlamentare ha anche preso conoscenza della sesta relazione periodica sulla situazione e sullo sviluppo economico e sociale delle regioni, che è stata oggetto di un intervento illustrativo del Direttore generale della politica regionale. Dopo l'investitura della nuova Commissione, ha avuto luogo l'audizione dei nuovi Commissari dinanzi al Parlamento.

Il Commissario Barnier, nella riunione del mese di ottobre, ha illustrato personalmente i progetti di orientamenti per le iniziative comunitarie INTERREG III e URBAN, adottati dalla Commissione. Infine, su richiesta della commissione parlamentare, a margine della riunione di ottobre è stato organizzato un seminario tecnico sulla politica regionale destinato ai nuovi Commissari.

A determinare le relazioni con il Parlamento europeo, in particolare con la commissione responsabile della politica regionale, dei trasporti e del turismo, è essenzialmente il nuovo codice di condotta sull'attuazione delle politiche strutturali, firmato il 6 maggio 1999 dal Presidente della Commissione Jacques Santer e dal Presidente del Parlamento europeo Gil Robles. Tale codice prevede numerosi obblighi della Commissione verso il Parlamento europeo, in particolare per quanto riguarda la programmazione, le iniziative comunitarie, le azioni innovative, il partenariato, la valutazione, l'esecuzione finanziaria, i regolamenti di esecuzione e le relazioni annuali.

Nel 1999 il Fondo sociale europeo ha mantenuto rapporti molto stretti con la commissione parlamentare per gli affari sociali e l'occupazione. Nel quadro del nuovo codice di condotta, la Commissione ha incontrato più volte il segretariato della suddetta commissione parlamentare per definire le modalità e il funzionamento pratico dell'accordo che prevede un maggior coinvolgimento del Parlamento nei vari settori che riguardano il Fondo sociale europeo. Al tempo stesso, il FSE si è confrontato con i nuovi deputati eletti nel quadro del gruppo di lavoro ad hoc per valutare i vari aspetti attinenti al nuovo periodo di programmazione 2000-2006. Nel corso di queste riunioni sono stati esaminati temi di carattere generale riguardanti i diversi aspetti della riforma del FSE nonché l'utilizzo delle disponibilità finanziarie, le azioni innovative e gli orientamenti relativi a EQUAL.

Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, il dialogo con il Parlamento europeo è stato caratterizzato dall'adozione del nuovo regolamento (CE) n. 1257/1999 sul quale il Parlamento ha espresso il proprio parere il 6 maggio. Inoltre, il 29 e 30 novembre la Commissione ha partecipato alla discussione su LEADER+, organizzata dalla commissione parlamentare per l'agricoltura e lo sviluppo rurale e, il 6 e 7 dicembre, alla discussione sul documento «coordinamento dei Fondi strutturali e di coesione», redatto dalla medesima commissione.

Nel settore della pesca, il Parlamento, nella sua seduta plenaria del 6 maggio 1999, ha adottato una risoluzione sulle due proposte di regolamento del Consiglio.

Seguito dato alle osservazioni del Parlamento europeo sulla precedente relazione annuale dei fondi strutturali (1998):

La relazione dell'onorevole Turco (commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo) sulla Decima relazione annuale sui Fondi strutturali (1998), esprime osservazioni ed invita la Commissione a precisare certi punti e ad intraprendere nuove azioni. Nel presente capitolo si propone di presentare le principali richieste del Parlamento e di darvi risposta.

* Il Parlamento «invita la Commissione e gli Stati membri ad accelerare l'attuale programmazione (2000-2006)». La Commissione ha avviato il processo di programmazione per il periodo 2000-2006 subito dopo l'adozione dei nuovi regolamenti sui Fondi strutturali. Agli Stati membri sono stati forniti alcuni orientamenti per aiutarli a tener conto più adeguatamente delle priorità comunitarie per l'intero periodo di programmazione. I primi piani (progetti di programmi) sono pervenuti alla Commissione alla fine del 1999, per quanto riguarda gli obiettivi 1 e 3, e in modo scaglionato dal mese di gennaio al mese di giugno 2000, per l'obiettivo 2. Dopo l'analisi di ricevibilità dei piani effettuata dai servizi della Commissione (10 giorni lavorativi), sono stati avviati i negoziati con le autorità responsabili in ciascuno Stato membro. I primi documenti di programmazione sono stati adottati nel mese di aprile 2000. Inoltre, le spese afferenti a un programma, indipendentemente dalla data della sua approvazione, sono ammissibili alla data di ricezione del piano da parte della Commissione, a condizione che esso sia considerato ricevibile.

* Il Parlamento invita la Commissione a migliorare il coordinamento e la convergenza strategica tra i vari obiettivi. La semplificazione introdotta nel nuovo periodo di programmazione consente di rispondere a questa preoccupazione: la presenza di 3 obiettivi, anziché i 7 previsti nel corso del periodo 1994-1999, permetterà di fatto un migliore coordinamento tra gli obiettivi. Si richiede peraltro che nel testo dei programmi sia chiaramente esplicitato un legame tra le azioni del FSE previste ai fini dell'obiettivo 3 (orizzontale) a titolo dei piani nazionali per l'occupazione e le azioni previste nei programmi dell'obiettivo 2 (regionalizzati).

* Il Parlamento chiede di essere informato sullo stato e sulla valutazione dei patti territoriali per l'occupazione. La seconda relazione intermedia sui patti territoriali, redatta nel novembre 1999, è stata trasmessa al Parlamento europeo, che è anche stato invitato alla Conferenza di divulgazione dei risultati (molti rappresentanti del Parlamento vi hanno partecipato).

* Il Parlamento «esorta la Commissione affinché si garantisca la protezione dei luoghi indicati come siti di importanza comunitaria o considerati tali nelle azioni di sviluppo regionale». Per far sì che i programmi possano essere adottati dalla Commissione, gli Stati membri devono fornire innanzitutto gli elenchi dei siti protetti a titolo della direttiva NATURA 2000, nonché impegnarsi a fornire l'elenco dei siti complementari entro un termine non superiore a sei mesi dall'adozione del relativo programma.

* Il Parlamento invita la Commissione a trovare i mezzi per verificare meglio l'applicazione del principio di addizionalità. Durante il periodo 2000-2006, la verifica del principio di addizionalità verrà effettuata in tre momenti chiave della programmazione: una verifica ex ante, presentata dallo Stato membro nel suo piano; una verifica intermedia a metà del periodo di programmazione; una verifica poco prima della fine del periodo. Inoltre, sono anche state semplificate le procedure di verifica, che continuerà ad essere effettuata come avveniva in precedenza per i programmi dell'obiettivo 1, che non ponevano problemi di metodo, mentre per gli obiettivi 2 e 3 considerati complessivamente verrà eseguita su un campione di misure attive in materia di mercato del lavoro.

* Il Parlamento invita la Commissione a rafforzare il controllo dell'esecuzione dei programmi. L'attività di controllo è parte integrante dell'attuazione dei Fondi strutturali. A tale titolo, essa costituisce una priorità definita dalla Commissione per il nuovo periodo 2000-2006. Nel 1998 alcune missioni di controllo in loco dei servizi responsabili della gestione dei Fondi strutturali hanno purtroppo dovuto essere annullate per mancanza di personale sufficiente. Nel 1999 il numero di missioni di controllo effettuate dal FESR è tuttavia aumentato (36 missioni, rispetto alle 22 nel 1998). La nuova responsabilità attribuita alla Commissione dai nuovi regolamenti in materia di controllo dovrebbe consentire di rispondere a questa preoccupazione: la responsabilità principale dei controlli spetta pur sempre allo Stato membro, ma, dal canto suo, la Commissione è responsabile del controllo dei sistemi istituiti in ciascuno Stato membro. La creazione dell'OLAF (Ufficio per la lotta antifrode) permetterà inoltre di rafforzare l'attività di controllo.

* Il Parlamento chiede alla Commissione di trasmettergli relazioni maggiormente dettagliate e trasparenti sui risultati della sua azione di controllo. L'accordo-quadro concluso nel mese di giugno 2000 tra la Commissione e il Parlamento in merito alla trasmissione di documenti definisce ormai in maniera più chiara la diffusione di questo tipo di documenti tra le due istituzioni.

7.1.2. Pareri dei comitati dei Fondi strutturali

Nel 1999, il Comitato per lo sviluppo e la riconversione delle regioni (CSRR), competente per gli obiettivi 1, 2 e 6, si è riunito cinque volte, la prima volta il 12 marzo nella sua vecchia composizione in quanto comitato consultivo, e le altre quattro dopo la riforma dei Fondi strutturali. In base al nuovo regolamento sui Fondi, il CSRR esercita, a seconda dei casi, una funzione di gestione o una funzione di comitato consultivo. Nella sua funzione di gestione, il CSRR ha esaminato in particolare le iniziative comunitarie INTERREG e URBAN, senza tuttavia esprimere alcun parere formale prima della fine dell'anno, mentre nella sua funzione consultiva si è espresso sulla delimitazione delle zone ammissibili all'obiettivo 2 per il Belgio, i Paesi Bassi, la Danimarca, la Finlandia e la Germania. Esso ha anche avviato i lavori su tre regolamenti di esecuzione ai sensi dell'articolo 53 del regolamento generale, vale a dire l'utilizzazione dell'euro nell'esecuzione del bilancio dei Fondi strutturali, le azioni d'informazione e di pubblicità che gli Stati membri devono condurre in merito agli interventi dei Fondi strutturali, nonché l'ammissibilità delle spese nel quadro delle operazioni cofinanziate dai Fondi strutturali. Infine, il Comitato di gestione per le iniziative comunitarie si è riunito un'ultima volta il 23 aprile 1999.

Il calendario del Comitato del FSE prevedeva tre riunioni nel 1999. Ad ogni riunione i membri del Comitato sono stati tenuti al corrente sull'andamento della strategia europea per l'occupazione e hanno ricevuto tutti i documenti al riguardo. Essi sono stati informati anche sullo sviluppo delle discussioni e sulla portata del nuovo regolamento del FSE, che era in fase di dibattimento. Nella riunione di settembre molti Stati membri hanno presentato i settori prioritari e gli aspetti politici considerati nella nuova programmazione, concentrandosi sul quadro di riferimento, sul contenuto del programma del nuovo obiettivo 3 e sul rapporto tra il FSE e la strategia europea per l'occupazione. Nel corso di diverse riunioni è stata anche esaminata la nuova iniziativa comunitaria EQUAL. Alla riunione di dicembre 1999, dopo lunghe discussioni sui vari aspetti e implicazioni del testo in esame, il Comitato ha adottato un parere su EQUAL. Inoltre, sono stati ampiamente trattati anche gli indicatori per la valutazione ex ante dei nuovi programmi, nonché i controlli. Il Comitato ha altresì espresso un parere sul progetto di regolamento applicativo della Commissione sull'utilizzazione dell'euro e un parere sul regolamento applicativo in materia di informazione e di pubblicità. Nel corso della riunione di dicembre è stata avviata una discussione sul regolamento applicativo sull'ammissibilità delle spese, che proseguirà nel 2000.

Nel 1999 il Comitato di gestione delle strutture agricole e dello sviluppo rurale (comitato STAR) ha tenuto diciannove riunioni e ha espresso 102 pareri favorevoli; una consultazione si è conclusa senza che venisse formulato alcun parere. Tali pareri hanno riguardato principalmente le modalità del controllo finanziario che gli Stati membri devono effettuare, le misure previste dal regolamento (CE) n. 950/97 relativo al miglioramento dell'efficienza delle strutture agricole, dal regolamento (CE) n. 2078/92 relativo a metodi di produzione agricola compatibili con le esigenze di protezione dell'ambiente e dal regolamento (CE) n. 951/97 sulla trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli. Il Comitato ha proceduto altresì ad uno scambio di opinioni su vari argomenti, quali il regolamento d'applicazione sull'utilizzazione dell'euro, gli orientamenti sulla valutazione ex post dei programmi dell'obiettivo 5b, dell'iniziativa LEADER II e delle misure relative ai regolamenti (CE) n. 950/97 e (CE) n. 2078/92, le norme transitorie per l'applicazione dell'articolo 53 del regolamento sullo sviluppo rurale per il periodo 2000-2006, la ripartizione finanziaria fra i paesi candidati all'adesione all'Unione nel quadro del SAPARD, il progetto di regolamento relativo alle modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1268/1999 relativo al SAPARD e gli orientamenti della nuova iniziativa LEADER+.

7.1.3. Dialogo con il Comitato economico e sociale

La Commissione ha continuato a seguire attentamente i lavori del Comitato economico e sociale (CES). Nel settore della politica regionale, oltre ai pareri sulle relazioni annuali sui Fondi strutturali e sul Fondo di coesione, che consentono di tracciare un bilancio d'insieme, il CES ha rivolto particolare attenzione alla sesta relazione periodica sulla situazione e sullo sviluppo economico e sociale delle regioni dell'Unione europea, nonché alle iniziative comunitarie INTERREG III e URBAN. Per quanto riguarda quest'ultima, è opportuno segnalare che il CES aveva espresso un parere, di propria iniziativa, sullo sviluppo urbano sostenibile.

Nella sessione del mese di maggio 1999 il CES ha inoltre formulato un parere sulla proposta di regolamento del Consiglio che definisce le modalità delle azioni strutturali nel settore della pesca.

7.1.4. Dialogo con il Comitato delle regioni

Nel 1999 l'attività del Comitato delle regioni in materia di politica regionale è consistita nel complesso nell'elaborazione di 22 pareri. Il dialogo con la Commissione si è concentrato su tre temi principali.

- Gli orientamenti per il nuovo periodo di programmazione 2000-2006, per i quali il Comitato ha adottato una risoluzione sul principio di partenariato e sulla sua attuazione nel quadro della riforma dei Fondi. Tale risoluzione ribadisce la valenza attribuita dal Comitato a detto principio. Il Comitato ha espresso altresì un parere positivo sugli orientamenti relativi alle iniziative comunitarie per il periodo 2000-2006, previa audizione delle organizzazioni europee degli enti regionali e locali. In tale occasione, il Direttore generale della «politica regionale» della Commissione è intervenuto dinanzi al Comitato ribadendo la necessità di mobilitare gli operatori, semplificare la gestione dei programmi e dare ampia diffusione alle esperienze.

- Le questioni legate alla coesione e all'assetto territoriale, a proposito delle quali sono stati formulati pareri sulle misure di incentivazione agli investimenti, sulla comunicazione «Coesione e trasporti» della Commissione, e infine sulla strategia europea in materia di assetto delle zone costiere.

- Le relazioni regolamentari sui Fondi strutturali, in merito alle quali il Comitato si è pronunciato nei suoi pareri sulla relazione annuale del Fondo di coesione (1997) e sulla sesta relazione periodica sulla situazione delle regioni.

Inoltre, la Direzione generale della «politica regionale» ha accolto 12 pareri del Comitato, fra cui quelli riguardanti «i patti territoriali per l'occupazione e il loro legame con le politiche strutturali dell'Unione», e il «quadro d'azione per uno sviluppo urbano sostenibile».

Infine, il Comitato ha espresso un parere sulla proposta di regolamento relativo alle azioni strutturali nel settore della pesca, nonché sulla proposta di regolamento del Consiglio sulle modalità e sulle condizioni delle azioni strutturali nel settore della pesca.

7.2. Dialogo con le parti economiche e sociali

Nel 1999 il dialogo con le parti economiche e sociali si è concentrato sulla preparazione del nuovo periodo di programmazione 2000-2006. La consultazione annuale delle parti sociali a livello europeo ha avuto luogo nel gennaio 1999. Le parti hanno potuto manifestare quindi le loro osservazioni e preoccupazioni sullo stato della riforma esprimendo il timore di una rinazionalizzazione degli interventi dei Fondi derivante dal margine di azione più ampio lasciato agli Stati membri, in particolare nel caso dell'obiettivo 2, l'auspicio di assistere al processo di decentralizzazione dell'attuazione ai livelli infranazionali (regioni e autorità locali), il rammarico che i nuovi regolamenti sui Fondi non facciano riferimento ai servizi d'interesse generale, l'auspicio di assistere allo sviluppo di nuove forme di cofinanziamento (ingegneria finanziaria).

Le parti hanno inoltre espresso le loro opinioni riguardo al progetto di SSSE (schema di sviluppo dello spazio europeo), presentato dalla Commissione. Pur sostenendo lo sforzo compiuto dalla Commissione in materia di assetto territoriale, esse hanno mosso alcune critiche. In particolare, le parti economiche e sociali deplorano il fatto di non essere state coinvolte da taluni Stati membri nel processo di elaborazione dello SSSE, nonostante il ruolo importante che rivestono in loco. Esse hanno inoltre disapprovato l'assenza della dimensione sociale nel progetto di SSSE. Infine, alcuni si sono interrogati sul carattere vincolante o meno dello SSSE nei confronti delle autorità nazionali, regionali e locali.

Il Comitato consultivo della pesca, di cui fanno parte rappresentanti delle organizzazioni professionali, in una riunione svoltasi nel febbraio 1999 è stato informato dalla Direzione generale della pesca della proposta di regolamento del Consiglio che definisce le modalità e le condizioni delle azioni strutturali nel settore della pesca. In una riunione tenutasi il 3 marzo 1999, lo stesso testo è stato presentato al gruppo di contatto tra la Commissione e le organizzazioni non governative (ONG) dei settori dell'ambiente e dello sviluppo.

7.3. Informazione e comunicazione, scambio di esperienze

Il fatto saliente nel settore dell'informazione è stato l'elaborazione del regolamento d'applicazione della Commissione relativo alle azioni informative e pubblicitarie che gli Stati membri devono condurre in merito agli interventi dei Fondi strutturali per il periodo 2000-2006. Il 24 novembre 1999 il regolamento è stato oggetto di una decisione di principio della Commissione. Esso precisa in particolare le modalità delle misure che le autorità di gestione devono attuare sotto forma di un piano di azioni di comunicazione, i responsabili nonché il finanziamento.

Nel settore della politica regionale, il 25 ottobre la Commissione ha organizzato un seminario sull'attuazione delle disposizioni relative all'informazione e alla pubblicità per il periodo di programmazione dei Fondi strutturali 2000-2006, cui hanno partecipato i rappresentanti delle amministrazioni centrali nonché un gran numero di regioni e il cui scopo era tracciare un bilancio delle attività degli Stati membri in materia d'informazione e di pubblicità nel periodo di programmazione 1994-1999. La relazione finale di questa manifestazione è stata ampiamente diffusa. Il programma di lavoro 1999 ha previsto l'organizzazione o il sostegno di 48 manifestazioni e conferenze.

Gli altri avvenimenti principali sono stati i seguenti:

- quattro riunioni d'informazione destinate ai rappresentanti degli uffici delle regioni situati a Bruxelles,

- il forum sulle conclusioni dello SSSE, il 2 e 3 febbraio a Bruxelles,

- la conferenza sulla diffusione dei patti territoriali per l'occupazione, dall'8 al 10 novembre 1999,

- la giornata d'informazione su INTERREG III, il 29 novembre.

Durante la Presidenza tedesca, il 28 aprile 1999 è stato organizzato a Leipzig un seminario su «l'impatto e il futuro della politica regionale europea in Germania», riservato alla stampa regionale tedesca. Allo stesso modo, durante la Presidenza finlandese, il 28 e 29 ottobre 1999 è stato organizzato a Oulu un seminario su «l'impatto e le sfide della politica regionale europea nell'Europa del Nord» riservato alla stampa regionale finlandese, svedese e norvegese nonché ad alcuni determinati giornalisti dei Paesi baltici e della Russia.

Durante la Presidenza finlandese, la Commissione ha partecipato a diverse manifestazioni in Finlandia:

- il congresso delle organizzazioni sindacali europee, dal 28 giugno al 2 luglio a Helsinki,

- la riunione delle associazioni degli enti municipali, 16-17 settembre a Helsinki,

- la conferenza delle regioni marittime e periferiche, 22-24 settembre a Vaasa,

- l'incontro «Helsinki Millennium», 21-22 ottobre a Helsinki.

Da tre anni la Direzione generale della politica regionale premia alcuni programmi televisivi regionali in occasione della conferenza annuale del CIRCOM. Quest'anno, il 2 giugno a Cavtat in Croazia, i premi sono stati consegnati dinanzi ad un pubblico di 600 rappresentanti delle televisioni pubbliche regionali.

Il regolamento sui Fondi strutturali (2000-2006) nonché il bilancio delle azioni del FESR per il periodo 1994-1999 sono stati oggetto di pubblicazioni disponibili sia su carta che in formato elettronico. Sono stati pubblicati anche documenti riguardanti aspetti specifici della politica regionale: assetto territoriale, patti territoriali, politica urbana, cultura, valutazione, iniziative comunitarie.

Fra le principali pubblicazioni dell'anno figurano i due opuscoli che contengono selezioni di progetti significativi attuati in Francia e Regno Unito con il contributo del FESR (Tour de France des régions e Driving regional development), la raccolta dei volumi di valutazione MEANS, lo Schema di sviluppo dello spazio europeo (la cui produzione prosegue nel 2000), diversi volumi sul Fondo di coesione, raccolte di note informative sui patti territoriali per l'occupazione, la nota informativa INFOREGIO URBAN: ridare speranza ai quartieri svantaggiati, l'opuscolo La cultura, una risorsa per le regioni. La lettera d'informazione INFOREGIO NEWS è stata pubblicata nelle undici lingue dell'Unione.

Il sito Internet INFOREGIO nonché le pagine del sito EUROPA dedicate alla politica regionale sono stati regolarmente aggiornati.

Per quanto riguarda il FSE, le principali azioni d'informazione e di comunicazione condotte nel 1999 sono state volte a

- migliorare la trasparenza del funzionamento del Fondo con una spiegazione dei suoi obiettivi e delle modalità di intervento e la presentazione dei suoi risultati sulla base di esempi concreti;

- rafforzare la visibilità del Fondo presso i vari destinatari con azioni di comunicazione ponendo l'accento sulla dimensione «strategia europea per l'occupazione».

È stata inoltre riservata una particolare attenzione al sostegno delle azioni realizzate dalle autorità nazionali che riguardano gli stessi obiettivi. La rete informale dei responsabili nazionali dell'informazione sul FSE, creata dalla Commissione nel 1995, ha proseguito le sue attività. Nel giugno 1999 a Uppsala, in Svezia, ha avuto luogo il sesto seminario su questa rete. È stato anche condotto un importante studio sull'attuazione, in tutti gli Stati membri, delle misure di pubblicità nazionali relative al FSE. Infine, il programma delle pubblicazioni FSE 1994-1999 si è concluso con la pubblicazione di una relazione annuale d'attività «occupazione/FSE» per l'anno 1998 rivolta ad un ampio pubblico, nonché del periodico «InfoReview FSE».

Nell'ambito della rete europea di sviluppo rurale, l'associazione europea per l'informazione sullo sviluppo locale (AEIDL) svolge un ruolo parimenti importante nella divulgazione delle informazioni. Essa pubblica un bollettino della rete «INFO-Leader» (10 numeri l'anno in sette lingue); «Leader-magazine» (tre numeri nel 1999, di cui uno dedicato alla «cooperazione transnazionale tra territori», uno alla «creazione di occupazione nelle zone rurali» e l'altro allo «sviluppo rurale nella società dell'informazione»). Nel 1999 essa ha pubblicato anche le due guide metodologiche «Sviluppare i servizi per la popolazione in ambito rurale» e «Fonti energetiche rinnovabili, fonti di sviluppo sostenibile», nonché l'opuscolo «Integrare gli insegnamenti di LEADER nelle politiche rurali». In vari paesi dell'Unione, l'associazione ha inoltre organizzato diversi seminari, ciascuno dei quali dedicato ad un tema specifico come, ad esempio, «il turismo familiare», «la ricerca e lo sviluppo rurale», «il finanziamento privato, una risorsa capitale». La maggior parte delle informazioni è disponibile anche sul sito Internet della Commissione (EUROPA), collegato al sito «Rural Europe», che fornisce informazioni in sei lingue e consente scambi di opinioni tra gli operatori rurali nonché la partecipazione a forum.

Nel quadro dello SFOP, nel 1999 le attività sono state dedicate alla diffusione di informazioni destinate in particolare agli organi d'informazione specializzati nel settore della pesca, nonché all'aggiornamento degli strumenti di comunicazione e del materiale sulla politica comune della pesca:

- preparazione di un opuscolo rivolto ai potenziali beneficiari delle misure strutturali a favore della pesca;

- produzione di una serie di videocassette sulla politica comune della pesca;

- adattamento del sito Internet sulla politica comune della pesca.

In occasione della fiera internazionale «European Seafood Exposition» (Bruxelles, 20-22 aprile), dedicata alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura, è stato organizzato un seminario sull'informazione e sulla commercializzazione dei prodotti ittici dell'Unione europea rivolto ai professionisti del settore.

È stata avviata la preparazione di un nuovo periodico in sostituzione del bollettino d'informazione «PESCA Info», dedicato all'iniziativa comunitaria PESCA. Il nuovo periodico destinato al settore è pubblicato nelle 11 lingue comunitarie.

ALLEGATI

Allegato 1: Esecuzione finanziaria 1994-1999 per obiettivo

Allegato 2: Esecuzione finanziaria 1994-1999 delle iniziative comunitarie

Allegato 3: Esecuzione finanziaria 1994-1999 delle misure transitorie e azioni innovative

Allegato 4: Progetti pilota e azioni innovative

Allegato 5: Grandi progetti 1994-1999

Allegato 6: Esecuzione degli stanziamenti nel 1999 per voce di bilancio (esclusi disimpegni e riporti)

Allegato 7: Esecuzione dei programmi per Stato membro (obiettivi e iniziative comunitarie) - 1999 nell'ambito della programmazione 1994-1999

SIGLE E ABBREVIAZIONI

ADAPT // Iniziativa comunitaria per l'adeguamento della forza lavoro ai mutamenti industriali

BEI // Banca europea per gli investimenti

CECA // Comunità europea del carbone e dell'acciaio

CEII // Centro europeo d'impresa e innovazione

CEIP // Centro europeo impresa pubblica

CES // Confederazione europea dei sindacati

DOCUP // Documento unico di programmazione

DOM // Dipartimenti d'oltremare (Francia)

ECOS-OUVERTURE // Rete di cooperazione con le città dell'Europa centrale e orientale

EFTA // Associazione europea di libero scambio

EUROPARTENARIAT // Promozione dei contatti tra imprese di regioni ammissibili ai Fondi strutturali e imprese del resto della Comunità o di paesi terzi

FEAOG // Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia

FEI // Fondo europeo per gli investimenti

FESR // Fondo europeo di sviluppo regionale

FORCEM // Fondazione per la formazione permanente (Spagna)

FSE // Fondo sociale europeo

GAL // Gruppo di azione locale

GP // Grande progetto

HORIZON // Iniziativa comunitaria per l'inserimento professionale delle persone handicappate e di taluni gruppi svantaggiati

IC // Iniziativa comunitaria

INTERREG // Iniziativa comunitaria per la promozione della cooperazione transfrontaliera e interregionale

KONVER // Iniziativa comunitaria per la riconversione delle regioni dipendenti dall'industria degli armamenti e delle basi militari

LEADER // Iniziativa comunitaria a sostegno dei progetti di sviluppo rurale

NOW // Iniziativa comunitaria per l'inserimento professionale delle donne

OCCUPAZIONE // Iniziativa comunitaria per lo sviluppo delle risorse umane

PAC // Politica agraria comune

PACTE // Programma per lo scambio di esperienze tra le autorità locali e regionali d'Europa

PEACE // Iniziativa comunitaria per la riconciliazione nell'Irlanda del Nord e nelle contee limitrofe dell'Irlanda

PECO // Paesi dell'Europa centrale e orientale

PESCA // Iniziativa comunitaria nel settore della pesca

PHARE // Programma d'aiuto per la riconversione economica dei paesi dell'Europa centrale e orientale

PIC // Programma d'iniziativa comunitaria

PMI // Piccole e medie imprese

PMI // Iniziativa comunitaria per l'adeguamento delle PMI al mercato unico

PO // Programma operativo

POP // Programma di orientamento pluriennale nel settore della pesca

QCS // Quadro comunitario di sostegno

R & S // Ricerca e sviluppo

RECHAR // Iniziativa comunitaria concernente la riconversione economica dei bacini carboniferi

RECITE // Programma per la costruzione di reti tra le regioni e le città dell'Europa

REGEN // Iniziativa comunitaria concernente le reti di distribuzione del gas

REGIS // Iniziativa comunitaria a favore delle regioni isolate

RESIDER // Iniziativa comunitaria per la riconversione delle zone siderurgiche

RETEX // Iniziativa comunitaria per la diversificazione delle attività economiche delle regioni dipendenti dall'industria tessile

RIS // "Regional Innovation Strategy" - Strategia d'innovazione regionale

RISI // "Regional Information Society Initiative" - Iniziativa regionale per la società dell'informazione

RNIS // Rete digitale di servizi integrati

RST // Ricerca e sviluppo tecnologico

RTE // Reti transeuropee

SFOP // Strumento finanziario di orientamento per la pesca

SG // Sovvenzione globale

SSSE // Schema di sviluppo dello spazio europeo

STRIDE // Iniziativa comunitaria "Scienza e tecnologia per l'innovazione e lo sviluppo regionale in Europa"

UNICE // Unione delle industrie della Comunità europea

URBAN // Iniziativa comunitaria concernente le zone urbane

YOUTHSTART // Iniziativa comunitaria per l'inserimento professionale dei giovani

Allegato 1: Esecuzione finanziaria 1994-1999 per obiettivo*

OBIETTIVO 2 - QCS

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Allegato 1: Esecuzione finanziaria 1994-1999 per obiettivo*

OBIETTIVO 1 - QCS

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 1: Esecuzione finanziaria 1994-1999 per obiettivo*

OBIETTIVO 3 - QCS

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 1: Esecuzione finanziaria 1994-1999 per obiettivo*

OBIETTIVO 4 - QCS

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 1: Esecuzione finanziaria 1994-1999 per obiettivo*

OBIETTIVO 5a Agricoltura - QCS

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Allegato 1: Esecuzione finanziaria 1994-1999 per obiettivo*

OBIETTIVO 5a Pesca - QCS

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Allegato 1: Esecuzione finanziaria 1994-1999 per obiettivo*

OBIETTIVO 5b - QCS

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 1: Esecuzione finanziaria 1994-1999 per obiettivo*

OBIETTIVO 6 - QCS

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 2: Esecuzione finanziaria 1994-1999* delle iniziative comunitarie**

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 3: Esecuzione finanziaria 1994-1999* delle misure transitorie e azioni innovative**

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 4: Azioni di assistenza tecnica 'ai sensi dell'articolo 7 FESR adottate nel 1999

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 4: Progetti pilota e azioni innovative

Progetti pilota a titolo dell'articolo 10 FESR adottati nel 1999

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 4: Progetti pilota e azioni innovative

Progetti pilota e assistenza tecnica ai sensi dell'articolo 6 FSE adottati nel 1999

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 4: Progetti pilota e azioni innovative

Azioni innovative e assistenza tecnica ai sensi dell'articolo 8 FEAOG adottate nel 1999

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 5: Grandi progetti 1994-1999 individualizzati*

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 5: Grandi progetti 1994-1999 inseriti nell'ambito dei programmi operativi*

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 6: Esecuzione degli stanziamenti nel 1999 per voce di bilancio (esclusi disimpegni e riporti) (in EUR)

>SPAZIO PER TABELLA>

Allegato 7: Esecuzione dei programmi per Stato membro (obiettivi e iniziative comunitarie) - 1999 nell'ambito della programmazione 1994-1999 (milioni di EUR)

>SPAZIO PER TABELLA>