52005PC0121

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma quadro per la competitività e l’innovazione (2007-2013) {SEC(2005) 433} /* COM/2005/0121 def. - COD 2005/0050 */


Bruxelles, 6.4.2005

COM(2005) 121 definitivo

2005/0050 (COD)

.

Proposta di

DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

che istituisce un programma quadro per la competitività e l’innovazione (2007-2013)

(presentata dalla Commissione){SEC(2005) 433}

RELAZIONE

INTRODUZIONE

Il Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 ha fissato l’obiettivo di fare dell’Europa l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, ha sottolineato l’importanza di creare un clima favorevole alle PMI e ha riconosciuto l’importanza di diffondere le migliori pratiche e garantire una maggiore convergenza tra gli Stati membri. Il Consiglio europeo di Göteborg del giugno 2001 ha definito la strategia UE per lo sviluppo sostenibile, al fine di garantire che la crescita economica, l’integrazione sociale e la tutela dell’ambiente procedano di pari passo. Le modalità produttive delle imprese rivestono un ruolo importante per lo sviluppo sostenibile.

Nella sua comunicazione relativa al rilancio della strategia di Lisbona del febbraio 2005, la Commissione propone di concentrare gli sforzi per “realizzare una crescita più stabile e duratura e creare nuovi e migliori posti di lavoro” [1]. È dunque necessario agire per conseguire crescita e competitività e rendere l’Europa un luogo più attraente per chi investe e lavora. Ne risulta sottolineata la necessità di stimolare l’iniziativa imprenditoriale, attrarre capitali di rischio in misura sufficiente per l’avvio di nuove imprese e sostenere una forte base industriale europea agevolando allo stesso tempo l’innovazione, in particolare nel settore ecologico, investimenti maggiori e migliori nell’istruzione e nella formazione, il recepimento delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e l’uso sostenibile delle risorse.

Il processo di Lisbona ha collocato saldamente la competitività al centro dell’attenzione politica. Negli ultimi anni sono aumentate le riflessioni su come ottenere una maggiore coerenza e sinergia nei programmi e negli strumenti comunitari in modo da raggiungere gli obiettivi di Lisbona. Il Consiglio europeo di primavera del 2003 ha richiesto[2] “una strategia integrata in materia di competitività che deve essere elaborata dalla Commissione, valutando periodicamente le questioni sia orizzontali che settoriali”. Nella sua risposta[3], la Commissione ha presentato un’analisi preliminare dei settori d’attività rilevanti, ma ha espresso l’intenzione di presentare proposte nel quadro del lavoro preparatorio per il prossimo esercizio finanziario, che definisce il progetto politico per l’Unione allargata 2007-2013. Nel luglio 2004 pertanto la Commissione ha suggerito[4], nel contesto delle sue proposte per le prossime prospettive finanziarie, un programma quadro per la competitività e l’innovazione.

IL PROGRAMMA QUADRO PER LA COMPETITIVITÀ E L’INNOVAZIONE

Il programma quadro per la competitività e l’innovazione (CIP) riunirà in un quadro comune i specifici programmi comunitari e parti pertinenti di altri programmi comunitari in settori chiave per la promozione della produttività, della capacità d’innovazione e della crescita sostenibile europea, dando contemporaneamente risposta ai problemi ambientali che vi si accompagnano. Sono interessate le seguenti misure comunitarie attualmente vigenti: decisione 96/413/CE[5] del Consiglio relativa all’attuazione di un programma di azioni comunitarie a favore della competitività dell’industria europea; decisione 2000/819/CE[6] del Consiglio relativa ad un programma pluriennale a favore dell’impresa e dell’imprenditorialità, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI); regolamento (CE) n. 1655/2000[7] del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante lo strumento finanziario per l’ambiente (LIFE); decisione 2256/2003/CE del Parlamento europeo e del Consiglio recante adozione di un programma pluriennale per il monitoraggio del piano d’azione e Europe 2005, la diffusione delle buone prassi e il miglioramento della sicurezza delle reti e dell’informazione; decisione 2001/48/CE del Consiglio che adotta un programma comunitario pluriennale inteso a incentivare lo sviluppo e l’utilizzo dei contenuti digitali europei nelle reti globali e a promuovere la diversità linguistica nella società dell’informazione; regolamento (CE) n. 2236/95 del Consiglio che stabilisce i principi generali per la concessione di un contributo finanziario della Comunità nel settore delle reti transeuropee; decisione 1336/97/CE[8] del Parlamento europeo e del Consiglio in merito a una serie di orientamenti sulle reti di telecomunicazione transeuropee; decisione 1230/2003/CE[9] del Parlamento europeo e del Consiglio che adotta un programma pluriennale di azioni nel settore dell’energia: “Energia intelligente – Europa” per sostenere l’efficienza energetica e fonti energetiche nuove e rinnovabili in tutti i settori, compreso il trasporto.

Il CIP fornirà una base giuridica importante e coerente per le azioni comunitarie che condividono gli obiettivi di fondo di aumentare la competitivitàe l’innovazione in maniera complementare alle attività improntate alla ricerca promosse dal programma quadro comunitario di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione. In tal modo, esso risulterà più visibile e comprensibile per il pubblico. Gli obiettivi e le categorie destinatarie del CIP sono però molto vari, per cui la struttura del programma riconosce la necessità di mantenere la visibilità delle singole componenti. Il CIP sarà quindi composto da sottoprogrammi specifici: il programma per l’innovazione e l’imprenditorialità, il programma di sostegno alla politica in materia di TIC, il programma Energia intelligente – Europa.

Il CIP sarà aperto alla partecipazione degli Stati membri del SEE, dei paesi candidati e dei paesi dei Balcani occidentali. Altri paesi terzi, in particolare quelli vicini o interessati a cooperare con la Comunità relativamente alle attività nel campo dell’innovazione, possono partecipare al programma quadro se previsto da accordi bilaterali.

Il programma per l’innovazione e l’imprenditorialità

Il Consiglio europeo di primavera del 2004 ha sottolineato[10] che “la competitività, l’innovazione e la promozione di una cultura imprenditoriale sono condizioni determinanti per la crescita - essenziali per l’economia nel suo insieme - e particolarmente importanti per le piccole e medie imprese”. Esso ha altresì posto l’accento[11] sul fatto che “Per essere sostenibile, la crescita dev’essere rispettosa dell’ambiente. La crescita dev’essere dissociata dagli impatti ambientali negativi [...]. Le tecnologie pulite sono fondamentali per sfruttare pienamente le sinergie tra le imprese e l’ambiente”.

Il trattato[12] fornisce alla Comunità e agli Stati membri la base per garantire le condizioni necessarie alla competitività delle imprese comunitarie. Tra queste rientrano le attività volte a promuovere l’adattamento ai mutamenti strutturali, a incoraggiare un contesto favorevole per l’imprenditorialità e le PMI e per la cooperazione tra imprese, nonché ad agevolare un migliore sfruttamento del potenziale innovativo delle imprese stesse.

La Comunità attualmente sostiene lo sviluppo di politiche nel settore delle imprese e dell’imprenditorialità, nonché servizi di sostegno alle aziende e strumenti finanziari comunitari per le PMI nel quadro del programma pluriennale. Inoltre, la Commissione effettua analisi e svolge azioni per definire e promuovere strategie a favore della competitività per l’industria e il settore dei servizi europeo, compresi i determinanti settoriali della competitività industriale. Il sesto programma quadro di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione sostiene una vasta gamma di azioni necessarie per rafforzare la capacità tecnologica dell’Europa e migliorarne i risultati in termini d’innovazione[13]. Il programma LIFE prevede un sostegno alle tecniche e ai metodi innovativi in campo ambientale. Parte importante di tale sostegno è riservata alle PMI, per la dimostrazione di una varietà di tecnologie pulite in settori chiave come la qualità dell’acqua e il riciclaggio dei rifiuti.

Il programma per l’innovazione e l’imprenditorialità riunirà le attività sull’imprenditorialità, le PMI, la competitività industriale e l’innovazione. Esso si rivolgerà in modo specifico alle piccole e medie imprese[14], dalle “gazzelle” ad alta tecnologia alle tradizionali microimprese e aziende a conduzione familiare, che formano la grande maggioranza delle imprese in Europa. Riguarderà i settori delle industrie e dei servizi; incoraggerà inoltre lo spirito imprenditoriale e i potenziali imprenditori, sia in generale sia in termini di categorie particolari, con un’attenzione speciale per le questioni di parità uomo-donna. Esso poi contribuirà a incoraggiare i giovani a sviluppare uno spirito imprenditoriale e a promuovere l’emergere di giovani imprenditori, come previsto dal Patto europeo per la gioventù[15]. Sarà uno strumento importante, ma non l’unico, per realizzare le azioni fondamentali nei settori politici strategici definiti dall’Agenda europea per l’imprenditorialità[16] e per fornire un sostegno comunitario alle azioni degli Stati membri volte a dare un seguito alla Carta europea per le piccole imprese[17]. Anche se costituiscono l’oggetto specifico del programma per l’innovazione e l’imprenditorialità, gli interessi delle PMI si rifletteranno in tutta l’attività del CIP.

Il programma per l’innovazione e l’imprenditorialità sarà anche uno degli strumenti di sostegno alla realizzazione del piano d’azione per le tecnologie ambientali[18], che mira a rimuovere gli ostacoli per sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie ambientali per proteggere l’ambiente contribuendo nel contempo alla competitività e alla crescita economica, garantendo che, nei prossimi anni, l’Unione europea assuma il ruolo guida nello sviluppo e applicazione delle tecnologie ambientali e mobilitando tutte le parti interessate per raggiungere questi obiettivi. Il Consiglio europeo di primavera del 2004 ha accolto con favore il piano d’azione e ne ha auspicato l’attuazione. Esso in particolare ha invitato la Commissione e la Banca europea per gli investimenti (BEI) a esplorare la possibilità di mobilitare l’intera serie degli strumenti finanziari per promuovere le suddette tecnologie. La comunicazione della Commissione[19] al Consiglio europeo di primavera del 2005 ha ulteriormente sottolineato la necessità di promuovere con forza l’eco-innovazione, e ha affermato che la Commissione dovrà accelerare la promozione delle tecnologie ambientali.

L’innovazione è un processo aziendale connesso con lo sfruttamento delle opportunità offerte dal mercato ai prodotti, servizi e processi aziendali nuovi. Una forte pressione concorrenziale è in effetti indispensabile per fornire forti incentivi alle imprese affinché continuino a impegnarsi nell’innovazione e nella ricerca e sviluppo. Questo aspetto è fortemente interconnesso con la volontà di assumere rischi e sperimentare nuove idee sul mercato; la disponibilità di capitali di rischio ne rappresenta un elemento essenziale. L’insufficiente innovazione è una delle cause principali dei risultati deludenti della crescita europea. Il programma per l’innovazione e l’imprenditorialità sosterrà dunque attività orizzontali volte a migliorare, incoraggiare e promuovere l’innovazione (compresa l’eco-innovazione) nelle imprese. Ciò includerà anche la promozione dell’innovazione specifica per settori, i raggruppamenti, la cooperazione pubblico-privato per l’innovazione e l’applicazione della gestione dell’innovazione. Vi sarà anche un contributo alla fornitura di servizi di sostegno all’innovazione a livello regionale, in particolare per quanto riguarda la conoscenza transnazionale e il trasferimento di tecnologia e la gestione della proprietà intellettuale e industriale.

Il Consiglio Competitività del 13 maggio 2003 ha invitato gli Stati membri a definire obiettivi strategici nel settore dell’innovazione, tenendo conto delle specifiche caratteristiche dei rispettivi sistemi in materia d’innovazione. Il programma per l’innovazione e l’imprenditorialità sosterrà lo sviluppo della buona gestione e della cultura dell’innovazione, mediante analisi e monitoraggio dei risultati in materia d’innovazione e lo sviluppo e il coordinamento della politica relativa. Il programma sosterrà l’apprendimento reciproco dell’eccellenza nell’elaborazione delle politiche per l’innovazione a livello nazionale e regionale, incoraggerà la cooperazione tra soggetti pubblici e privati competenti, condurrà opera di sensibilizzazione in merito e diffonderà le migliori pratiche relative all’innovazione.

Uno scarso accesso a forme di finanziamento adeguate è spesso indicato come una delle principali barriere all’imprenditorialità e all’innovazione nelle imprese[20]. Il problema può essere esasperato da nuove norme contabili che renderanno le banche più sensibili ai rischi e che porteranno a una cultura del rating . Il programma per l’innovazione e l’imprenditorialità affronterà le persistenti e note carenze del mercato che sono causa di uno scarso accesso ai capitali netti ( equity ), ai capitali di rischio e ai prestiti per le PMI, per il tramite degli strumenti finanziari comunitari gestiti per conto della Commissione dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI), l’organismo comunitario specializzato per la fornitura di capitale di rischio e strumenti di garanzia alle PMI. Nel quadro del programma pluriennale, Rapporti di valutazione indipendenti hanno riconosciuto nell’approccio basato sul mercato e nell’attuazione degli strumenti tramite il FEI una migliore pratica[21]. Pertanto, tali elementi continueranno e saranno adattati nel nuovo programma.

Gli strumenti finanziari comunitari per le PMI aiuteranno a mettere a disposizione capitale per la costituzione e le prime fasi di attività di nuove aziende innovative e giovani imprese. Il meccanismo a favore delle PMI innovative e a forte crescita («GIF») condividerà rischi e utili con gli investitori privati, fornendo una leva importante per la messa a disposizione di capitale netto alle imprese innovative. Gli strumenti del «GIF» aumenteranno la disponibilità di capitale netto per lo sviluppo per le PMI innovative ai loro inizi e nella fase di espansione, aprendo l’accesso successivo ai capitali necessari per portare prodotti e servizi sul mercato e continuare le attività di ricerca e sviluppo.

Il meccanismo di garanzia a favore delle PMI continuerà a fornire meccanismi di controgaranzia o cogaranzia operanti nei paesi ammessi a partecipare, e a dirigere le garanzie verso gli intermediari finanziari. Esso si concentrerà sulla soluzione delle inefficienze del mercato: i) nell’accesso delle PMI con potenziale di crescita ai prestiti (o loro sostituti, come il leasing ); ii) nella messa a disposizione di microcrediti e iii) nell’accesso al capitale netto o al quasi capitale netto. Una iv) nuova sezione dedicata alla cartolarizzazione mobiliterà risorse supplementari per il finanziamento mediante il prestito per le PMI nel quadro di adeguati accordi di condivisione del rischio con le istituzioni interessate.

Un piano per lo sviluppo di capacità sosterrà la capacità degli intermediari finanziari di concentrarsi sugli aspetti ulteriori legati agli investimenti e alle tecnologie. Si avvieranno azioni anche per agevolare il finanziamento alle PMI nei paesi in cui l’intermediazione bancaria è a livelli significativamente più bassi della media UE.

I servizi europei di sostegno alle imprese e all’innovazione sono molto importanti per garantire l’accesso delle PMI alle informazioni relative al funzionamento e alle opportunità del mercato interno dei beni e dei servizi, nonché per quanto riguarda il trasferimento transnazionale di innovazione, conoscenze e tecnologie. Tali servizi possono svolgere un ruolo trasversale, in particolare nella promozione e diffusione delle informazioni e dei risultati inerenti ai programmi comunitari, nonché nel creare interazioni tra la Commissione e le PMI.

Il programma per l’innovazione e l’imprenditorialità sosterrà anche un’elaborazione delle politiche mediante analisi comparative ( benchmarking ), studi e scambi di buone prassi tra autorità nazionali e regionali e altri esperti nel campo della politica d’impresa, imprenditoria, innovazione e competitività. Esso agirà di concerto con gli Stati membri e gli altri paesi partecipanti per migliorare il contesto normativo e amministrativo per le imprese. Potranno essere intraprese azioni di gemellaggio tra autorità nazionali e regionali per dare seguito alle raccomandazioni dell’attività di elaborazione delle politiche.

Il programma di sostegno alla politica in materia di TIC

Le azioni volte a promuovere l’adozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) nelle imprese, presso le amministrazioni e i servizi del settore pubblico sono state portate avanti in particolare nel contesto dell’iniziativa e Europe, che promuove il coordinamento tra le azioni degli Stati membri[22]. Fra queste vi è il finanziamento comunitario per il sistema e TEN (TEN Telecom)[23], che sostiene la validazione e il lancio di servizi transeuropei basati sulle TIC. Esso comprende anche il programma e Content[24], volto a promuovere lo sviluppo di contenuti digitali europei innovativi, e MODINIS, che fornisce un sostegno diretto alle attività di analisi comparativa, agli studi, al dibattito e alle azioni di promozione e sensibilizzazione che concorrono a realizzare e Europe.

L’assorbimento delle TIC da parte del settore privato e pubblico è un elemento fondamentale per migliorare i risultati in termini di innovazione e competitività. Le TIC sono la spina dorsale dell’economia della conoscenza, un catalizzatore per il cambiamento organizzativo e l’innovazione. Oltre a essere un settore a crescita elevata, le TIC rappresentano una parte sostanziale e crescente del valore aggiunto di tutti i prodotti e i servizi. Nell’UE ad esempio si calcola che, su circa l’1,4% di incremento produttivo annuo registrato fra il 1995 e il 2000, lo 0,7% sia dovuto alle TIC.

Le TIC aiutano a rispondere alla crescente domanda di una migliore assistenza sanitaria ( e Health), di un’istruzione e di un apprendimento permanente efficace ( e Learning), di una migliore qualità della vita durante l’invecchiamento, di una maggiore sicurezza e integrazione, nonché di una migliore partecipazione. Le TIC consentono di fornire servizi pubblici e nuovi contenuti digitali in modo più efficiente e mirato, su misura e accessibile. In Europa però gli investimenti in queste tecnologie e l’uso dei servizi in linea sono minori e più lenti rispetto a quanto accade presso i nostri principali concorrenti, in particolare nel settore dei servizi. Tra il 1995 e il 2001 l’investimento in beni strumentali informatici, con l’1,6% del PIL, è risultato inferiore a quello degli USA[25]. Anche se la responsabilità primaria per programmi d’investimento resta nelle mani delle aziende e delle amministrazioni nazionali, anche la Comunità ha un ruolo. Il Consiglio Telecomunicazioni pertanto ha chiesto, nel dicembre 2004, la formulazione di una politica esaustiva in materia di TIC. L’auspicio è stato raccolto dal Consiglio europeo del marzo 2005, che ha chiesto alla Commissione di preparare una nuova iniziativa in materia di società dell’informazione.

Il programma specifico di sostegno alla politica in materia di TIC sarà uno dei mezzi per sostenere le azioni individuate dalla nuova iniziativa “i2010: Società dell’informazione europea” come annunciato nella comunicazione della Commissione relativa al rilancio della strategia di Lisbona del febbraio 2005[26]. Esso stimolerà un maggiore utilizzo delle TIC da parte di cittadini, imprese e governi e cercherà di intensificare gli investimenti pubblici nelle TIC. Il programma si baserà sugli insegnamenti tratti dai programmi e TEN, e Content e MODINIS, migliorando al tempo stesso le sinergie tra loro e aumentandone l’impatto. Esso inoltre sosterrà azioni volte a sviluppare lo spazio unico europeo dell’informazione e a rafforzare il mercato interno dei prodotti e dei servizi dell’informazione. Cercherà anche di stimolare l’innovazione attraverso una maggiore adozione delle TIC e un investimento nelle stesse al fine di sviluppare una società dell’informazione inclusiva e servizi più efficienti ed efficaci in settori d’interesse pubblico, nonché di migliorare la qualità della vita. Il programma cercherà di ovviare alla frammentazione del mercato europeo dei contenuti digitali, sostenendo la produzione e distribuzione in linea di contenuti europei e promuovendo la diversità culturale e linguistica dell’Europa; esso succederà inoltre, a partire dal 2008, al programma e Contentplus recentemente adottato dal Consiglio e dal Parlamento europeo.

Anche se la maggior parte del sostegno finanziario per il lancio e il buon uso delle TIC viene dal settore privato e dagli Stati membri, l’intervento comunitario consente, in particolare, di sviluppare approcci comuni e azioni coordinate, di condividere le buone prassi e di sviluppare soluzioni all’insegna dell’interoperabilità in tutta l’Unione. Esso svolge anche un ruolo fondamentale nella promozione di un contesto multilingue rispettoso della diversità culturale. L’azione comunitaria risulta anche essenziale per garantire un adeguato collegamento con altre politiche dell’UE, compresi i quadri normativi per le comunicazioni elettroniche e la televisione senza frontiere, il mercato interno, l’occupazione, l’istruzione e la gioventù, lo sviluppo sostenibile, la sicurezza e la politica commerciale.

Il programma Energia intelligente – Europa

Il programma Energia intelligente – Europa (2003-2006)[27] continuerà e sarà ampliato nel quadro del CIP. In base all’articolo 175, paragrafo 1, del trattato, l’obiettivo del programma Energia intelligente – Europa è quello di promuovere lo sviluppo sostenibile per quanto riguarda l’energia e contribuire al raggiungimento degli obiettivi generali di tutela ambientale, di sicurezza degli approvvigionamenti e di competitività.

Quasi il 94% delle emissioni di gas a effetto serra è dovuto al consumo di energia, e i trasporti sono responsabili del 90% dell’aumento delle emissioni di CO2. L’efficienza energetica e le fonti energetiche rinnovabili sono essenziali per raggiungere gli obiettivi di Kyoto e ridurre la crescente dipendenza dell’Europa dalle importazioni di energia, dipendenza che potrebbe raggiungere quasi il 70% nel 2030. L’Unione lavora per raggiungere l’ambizioso obiettivo di arrivare al 12% di energia rinnovabile nel consumo interno lordo entro il 2010[28] e di ridurre ulteriormente il consumo finale di energia, ma questi risultati non saranno raggiunti se a livello comunitario e degli Stati membri non si avvieranno significative azioni supplementari. L’UE si è fissata obiettivi quantitativi chiari per la messa in pratica dell’energia intelligente entro il 2010. Fra questi figurano il raddoppio della quota di fonti energetiche rinnovabili nel consumo di energia europea fino al livello del 12%, l’aumento al 21% della quota di elettricità generata con fonti rinnovabili e l’aumento della quota di biocombustibili fino al 5,75% di tutto il petrolio e il carburante diesel usato per i trasporti. Occorrerà realizzare anche un certo numero di obiettivi più qualitativi, come un aumento nelle vendite di prodotti e applicazioni efficienti dal punto di vista energetico e l’aumento della cogenerazione ad alto rendimento. Sono state avanzate due importanti proposte affinché gli Stati membri riducano ulteriormente la quantità di energia utilizzata per il consumo finale dell’1% annuo e per diminuire i consumi dei prodotti che usano energia e di diversi prodotti in linea con le norme in materia di eco-design .

Parallelamente a queste misure normative, la Comunità gestisce programmi volti ad assistere l’attuazione della legislazione comunitaria. Il programma Energia intelligente – Europa è il programma non tecnologico della Comunità nel settore dell’energia, che si concentra sulla rimozione delle barriere non tecniche, sulla creazione di opportunità di mercato e sulla sensibilizzazione.

Una valutazione ex ante del programma successore di Energia intelligente – Europa ha rilevato che il programma attuale ha un buon rapporto costo/efficacia e che quello nuovo dovrebbe inserirsi in un’ottica di continuità.

Il programma Energia intelligente – Europa nel quadro del CIP cerca pertanto di accelerare l’azione connessa con la strategia e gli obiettivi stabiliti a livello comunitario nel settore delle energie rinnovabili, in particolare per: agevolare lo sviluppo e l’attuazione del quadro normativo in materia di energia; aumentare il livello degli investimenti in tecnologie nuove e di rendimento ottimale e accrescere l’assorbimento e la richiesta di efficienza energetica, fonti energetiche rinnovabili e diversificazione dell’energia, anche nel settore dei trasporti, mediante iniziative di sensibilizzazione tra i principali soggetti interessati nell’UE. Il programma aiuterà a superare il divario tra la dimostrazione riuscita delle tecnologie innovative e la loro effettiva introduzione nel mercato per arrivare a un lancio su vasta scala. Esso contribuirà anche a rafforzare la capacità amministrativa di sviluppare strategie e politiche e dare attuazione alle normative esistenti, in particolare per quanto riguarda i nuovi Stati membri, e cercherà di ottenere una crescita economica sostenibile con la creazione di posti di lavoro, maggiore coesione sociale e più elevata qualità della vita, prevenendo nel contempo lo spreco delle risorse naturali.

Il programma sarà ripartito su tre settori specifici: i) efficienza energetica e uso razionale dell’energia, in particolare nei settori delle costruzioni e dell’industria (“SAVE”); ii) fonti energetiche nuove e rinnovabili per la produzione centralizzata e decentrata di elettricità e calore e loro inserimento nell’ambiente e nei sistemi energetici locali (“ALTENER”); iii) aspetti energetici dei trasporti, diversificazione dei combustibili, ad esempio mediante fonti energetiche nuove e rinnovabili in via di sviluppo e combustibili rinnovabili ed efficienza energetica nei trasporti (“STEER”). Inoltre il programma fornirà finanziamenti per iniziative orizzontali occupandosi dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili d’energia in diversi settori dell’economia e/o combinando vari strumenti e coinvolgendo vari soggetti nell’ambito della stessa azione o progetto.

La dimensione internazionale del programma Energia intelligente (“COOPENER”) sarà portata avanti nel quadro dei nuovi strumenti di assistenza esterna proposti dalla Commissione nel settembre 2004[29].

Si sosterranno due tipi principali di progetti: da una parte, progetti di promozione e divulgazione che dovrebbero promuovere condizioni generali favorevoli per le tecnologie energetiche sostenibili, comprese strutture amministrative, sensibilizzazione del grande pubblico, cooperazione orizzontale e verticale e attività di rete, nonché una migliore attuazione delle norme; dall’altra, progetti di prima applicazione commerciale che promuovono in modo sistematico il lancio di nuove tecnologie energetiche sostenibili.

Per quanto riguarda l’attuazione e gestione del programma, la Commissione sta pensando di prolungare il termine della neonata “Agenzia esecutiva per l’energia intelligente” e di delegarle i compiti di gestione del programma che non richiedano l’adozione di scelte politiche.

GESTIONE DEL NUOVO PROGRAMMA QUADRO PER LA COMPETITIVITÀ E L’INNOVAZIONE

Anche se i programmi che compongono il CIP saranno diretti da comitati di gestione propri e stabiliranno i rispettivi piani di lavoro, il CIP garantirà un’impostazione coerente degli obiettivi di fondo. Gli strumenti di attuazione saranno spesso al servizio di più di un programma, il che li renderà più chiari per gli utilizzatori. Il CIP quindi sarà più semplice rispetto ai meccanismi attuali, in cui coesistono diversi strumenti e sistemi di finanziamento.

Ad esempio:

- gli strumenti finanziari comunitari sosterranno le PMI nei settori tradizionali e i soggetti che investono in TIC, innovazione e tecnologie ambientali;

- i servizi di sostegno alle imprese e all’innovazione rivestiranno un ruolo importante nel garantire l’accesso delle PMI alle informazioni relative al funzionamento e alle opportunità del mercato interno, permettendo un ritorno di informazione da parte delle PMI a fini di elaborazione delle politiche e valutazioni d’impatto, e nell’aiutare le imprese a cooperare a livello transfrontaliero; essi inoltre divulgheranno informazioni e svolgeranno un’opera di sensibilizzazione per quanto riguarda le politiche e le norme relative all’innovazione, sosterranno programmi, promuoveranno lo sfruttamento dei risultati dei programmi di ricerca e offriranno servizi d’intermediazione per il trasferimento di tecnologia e di conoscenze, nonché per l’avvio di cooperazione tra i soggetti attivi nel settore dell’innovazione[30];

- le attività di rete tra le parti interessate saranno un elemento essenziale del programma, poiché agevolano il flusso di conoscenze e idee, il che in sé è una condizione essenziale per l’innovazione.

Alcuni compiti relativi ai programmi specifici dovrebbero essere gestiti indirettamente dalla Commissione, mediante nuove agenzie esecutive e/o l’adattamento di quelle esistenti. Ciò vale soprattutto per i progetti nel settore dell’energia, che saranno gestiti e messi in pratica dall’Agenzia esecutiva per l’energia intelligente ampliata. Gli strumenti finanziari della Comunità per le PMI saranno gestiti principalmente dal FEI. La cooperazione con le istituzioni finanziarie internazionali coinvolgerà le banche internazionali per lo sviluppo, come la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS).

Coerenza con altre politiche

Il CIP, i Fondi strutturali e lo sviluppo rurale

La dimensione regionale è essenziale per migliorare la competitività e l’innovazione europee. La nuova politica di coesione proposta dalla Commissione affronterà le disparità regionali persistenti in questi settori, facendo della competitività e dell’innovazione una base esplicita e centrale per l’intervento dei Fondi strutturali nel quadro degli obiettivi di “convergenza” e “competitività regionale e occupazione”. Inoltre, la Commissione proporrà orientamenti strategici comunitari sulla coesione, che stabiliranno come le priorità dell’UE, comprese la competitività e l’innovazione, debbano essere tenute in conto dalle autorità nazionali e regionali responsabili della gestione dei Fondi strutturali. Gli orientamenti saranno un’opportunità per incoraggiare con forza le autorità competenti a compiere investimenti complementari alla politica europea in materia di competitività e innovazione. Se si vogliono raggiungere con successo questi obiettivi, gli interventi devono basarsi sulla comprensione dei bisogni delle PMI, su politiche efficaci di promozione delle imprese e dell’imprenditorialità, innovazione e uso delle TIC, investimenti in tecnologie ambientali, uso dell’energia, buone prassi in materia di debito e strumenti finanziari, e in trasferimento di tecnologie.

Considerazioni analoghe valgono per molti interventi della nuova politica di sviluppo rurale. Quest’ultima, avendo come obiettivi di fondo una migliore competitività della catena agroalimentare, una gestione sostenibile del territorio, la diversificazione economica e lo sviluppo locale, contribuisce a portare le aree rurali di tutta l’UE verso lo sviluppo sostenibile, la crescita e l’occupazione. Un accento particolare è messo sull’innovazione; la maggior parte delle aziende nelle aree rurali è rappresentata da PMI, con un’elevata quota anche di micro e piccole imprese, per le quali l’accesso all’innovazione e alle TIC è vitale.

Le regioni ammissibili nell’ambito dell’obiettivo di convergenza dei Fondi strutturali sono incoraggiate a partecipare agli scambi organizzati nel contesto del CIP, in modo che le loro situazioni specifiche siano considerate per individuare buone prassi adatte alle loro esigenze.

Dove il CIP individui e promuovi le migliori pratiche ed eccellenza in questi settori, i fondi di coesione e il nuovo fondo per lo sviluppo rurale dovrebbero di preferenza essere utilizzati dalle autorità nazionali e regionali come strumento principale per elevare chi è rimasto indietro a questi livelli di eccellenza, promuovendo la competitività e l’innovazione regionali e riducendo così le disparità. Le proposte di finanziamento per le regioni saranno elaborate da enti regionali, in modo da rispecchiarne le esigenze e le ambizioni, in base ai principi rafforzati di sussidiarietà e proporzionalità. Occorre pertanto fare attenzione a non compromettere il principio di coesione o la struttura gestionale dal basso verso l’alto prevista per i Fondi strutturali. Gli Stati membri e le regioni dovrebbero però essere attivamente incoraggiati dal CIP a garantire che le misure sostenute dal FESR e dal FEASR seguano gli esempi di migliori pratiche nel settore, sviluppati e individuati nel contesto delle azioni del CIP, in particolare mediante le attività di rete.

Il CIP e PQ7-RST

La competitività e l’innovazione in Europa saranno sostenute sia dal Settimo programma quadro di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (PQ7-RST) sia dal CIP. Questi programmi saranno complementari e si appoggeranno a vicenda nel sostegno agli obiettivi di Lisbona.

Il CIP si occuperà sia degli aspetti tecnologici che di quelli non tecnologici dell’innovazione. Riguardo all’innovazione tecnologica, si concentrerà sulle parti a valle del processo di ricerca e innovazione. Più specificamente, esso promuoverà i servizi di sostegno all’innovazione per il trasferimento e l’uso della tecnologia, i progetti per l’attuazione e l’assorbimento, da parte del mercato, delle nuove tecnologie in settori come le TIC, l’energia e la tutela ambientale[31], nonché lo sviluppo e il coordinamento dei programmi e delle politiche regionali per l’innovazione. Migliorerà inoltre la disponibilità e l’accesso delle PMI innovative alle fonti esterne di finanziamento, anche per le attività di RST e innovazione, e promuoverà la partecipazione delle PMI al PQ7-RST.

Da parte sua, il PQ7-RST continuerà e rafforzerà il proprio sostegno alla cooperazione transnazionale nel campo della ricerca, dello sviluppo tecnologico e della dimostrazione, in particolare tra imprese e organizzazioni pubbliche di ricerca, per sistemi specifici di RST a favore delle PMI e per la mobilità dei ricercatori tra imprese e istituti accademici. Così facendo, si concentrerà più sulle esigenze delle industrie in materia di innovazione tecnologica e introdurrà nuove azioni sotto forma di iniziative tecnologiche congiunte in settori chiave d’interesse industriale. Esso promuoverà ulteriormente la diffusione e l’uso dei risultati della ricerca all’interno dei progetti e in settori tematici specifici, nonché il coordinamento dei programmi e delle politiche nazionali di ricerca. Il sostegno alla cooperazione transnazionale tra gruppi regionali orientati verso la ricerca affiancherà le attività analoghe del CIP che si concentrano sulle azioni e le politiche regionali in materia d’innovazione.

Il CIP e l’apprendimento permanente

L’istruzione e la formazione sono essenziali per garantire che il capitale umano dell’Europa resti aggiornato e possegga le capacità e conoscenze necessarie per l’innovazione. Una forza lavoro altamente qualificata risponde meglio alle esigenze in rapido mutamento delle imprese e trova più facilmente nuovi lavori. L’istruzione e la formazione contribuiscono anche alla diffusione delle conoscenze e al processo mediante il quale le organizzazioni imparano dalle proprie esperienze precedenti e migliorano i propri processi, prodotti e servizi. L’Europa necessita di investimenti maggiori e migliori nel settore dell’istruzione e della formazione, e l’adozione del “programma d’azione integrato nel campo dell’apprendimento permanente”[32] contribuirà a promuovere l’imprenditorialità, a sostenere l’istruzione e formazione professionale e ad aiutare le diverse organizzazioni a divenire ‘organizzazioni che apprendono’.

Il Fondo sociale europeo (FSE) sosterrà anche sistemi di apprendimento permanente nel quadro della sua priorità volta ad aumentare l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese, in particolare promuovendo maggiori investimenti nelle risorse umane da parte delle imprese, in specie le PMI, e per quanto riguarda i lavoratori.

Il CIP, l’FSE e il programma per l’apprendimento permanente, in particolare le azioni di Leonardo da Vinci, si appoggiano dunque a vicenda.

Le azioni per sostenere l’alfabetizzazione informatica terranno conto del lavoro sulle competenze di base svolto sotto gli auspici di “Istruzione e formazione 2010” e del sostegno offerto per l’alfabetizzazione informatica dal programma per l’apprendimento permanente.

Il CIP e le reti transeuropee

È vitale per la competitività e la coesione socioeconomica dell’Unione europea che le reti transeuropee dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni siano completate e funzionanti. L’accesso alle reti è un fattore di fondamentale importanza che consente il successo delle PMI nel mercato unico, come ricordato dall’articolo 154 del trattato. Il CIP e la politica relativa alle reti transeuropee si rafforzano a vicenda, aiutando a promuovere la competitività delle imprese: ad esempio, il programma Energia intelligente – Europa promuoverà modi più razionali, efficienti e sostenibili di usare l’energia, individuando e rimuovendo gli ostacoli amministrativi, comunicativi e barriere non tecnologici di altro tipo. In questo modo, il CIP faciliterà l’interconnessione e l’accesso alla rete energetica transeuropea.

Consultazioni e valutazione d ’IMPATTO

La proposta della Commissione relativa al CIP è stata sottoposta a una valutazione d’impatto e ad una consultazione pubblica. Fra il dicembre 2004 e il febbraio 2005 si sono raccolti i pareri delle parti interessate, sulla base di un documento di consultazione che si concentrava sui benefici e il valore aggiunto dell’integrazione dei diversi elementi in un unico programma, e su come il programma avrebbe dovuto interagire con altre misure comunitarie in materia di competitività e innovazione. Le consultazioni delle parte interessate in merito alle componenti specifiche del CIP si sono svolte separatamente.

L’idea di creare un quadro per le azioni volte a promuovere la competitività e l’innovazione è stata generalmente accolta in modo positivo, anche se alcuni hanno espresso il timore che l’identità, la visibilità e la rilevanza politica dei singoli programmi potrebbero risultarne indeboliti. Anche i principali obiettivi del programma sono stati condivisi da una schiacciante maggioranza, in particolare il sostegno all’innovazione. Chi ha risposto alla consultazione ha espresso il proprio accordo sulla chiara necessità di un intervento a livello europeo in questi settori, fatta salva la competenza primaria degli Stati membri. La maggioranza delle parti interessate ha visto nella proposta di programma quadro l’opportunità di rendere i programmi che compongono il CIP più pratici e facilmente accessibili per le PMI.

Il processo di consultazione ha fatto emergere molti commenti e suggerimenti utili; questi però sono risultati più rilevanti per le fasi di programmazione e attuazione piuttosto che per per l’atto giuridico in sé, per cui se ne terrà conto al momento opportuno.

Sussidiarietà e proporzionalità

Nel rispetto della sua base giuridica, il programma affronterà i problemi individuati in modo proporzionato e conforme al principio di sussidiarietà[33]. Tutti i settori interessati dal CIP sono di comune competenza degli Stati membri e della Comunità[34]. Il CIP interverrà soltanto dove vi è un dimostrabile valore aggiunto europeo nell’operare con strumenti comunitari, per migliorare la realizzazione ai livelli nazionale e subnazionale o per raggiungere obiettivi comunitari. I comitati di gestione istituiti per le componenti del programma garantiranno che le attività sostenute siano in linea con le priorità degli Stati membri. La proporzionalità sarà garantita anzitutto dirigendo gli interventi verso le inefficienze del mercato.

Anche gli strumenti del programma rispettano i principi di sussidiarietà e proporzionalità:

- gli strumenti finanziari comunitari per le PMI forniranno un appoggio in più agli strumenti nazionali, col sostegno del rating AAA del FEI. La proporzionalità di questi strumenti è garantita dal sostegno degli intermediari che operano sul mercato. Essi affronteranno i problemi che persistono malgrado l’integrazione del mercato dei servizi finanziari, in ragione di inefficienze di mercato croniche e riconosciute, e integreranno altri interventi (finanziati con risorse proprie) del FEI e attività delle altre istituzioni finanziarie internazionali. La dimensione europea garantirà la diffusione delle buone prassi nella realizzazione degli strumenti e stimolerà attività coordinate. In molti Stati membri questo aspetto è carente, e l’accesso a finanziamenti adeguati rimane un ostacolo per l’imprenditorialità, l’innovazione, lo sviluppo della società dell’informazione e l’elaborazione e applicazione delle tecnologie ambientali.

- Il sostegno comunitario alle imprese europee e i servizi di appoggio all’innovazione aiuteranno le organizzazioni associate che operano negli Stati membri a fornire alle PMI servizi aggiuntivi di sostegno alle imprese e all’innovazione e a sostenere la cooperazione tra aziende in tutta l’UE. Con una struttura comune di sostegno, i singoli centri potranno offrire servizi decentrati d’informazione e consulenza. La proporzionalità è garantita mediante la cooperazione con le organizzazioni associate, ben integrate nella vita economica della loro regione.

- Le azioni di elaborazione delle politiche, come scambi di esperienze, analisi comparative e coordinamento delle politiche nazionali, aiuteranno le autorità a migliorare gli approcci strategici in materia di imprenditorialità, sviluppo delle PMI, innovazione, eco-innovazione e sviluppo e adozione delle TIC. Tali scambi rientrano nel metodo di coordinamento aperto e sono usati come strumento per aiutare le autorità nazionali a migliorare le proprie risposte politiche. Potrebbero essere seguiti da azioni di gemellaggio il cui valore aggiunto comunitario deriverebbe dalla loro natura transfrontaliera.

- Il principale sostegno ai progetti d’innovazione aziendale in Europa deriva da programmi e meccanismi nazionali e regionali. I programmi però sono ancora frammentati in base ai confini nazionali e regionali e spesso dunque non possono attingere al potenziale creativo disponibile negli altri paesi dell’UE. Il sostegno alla cooperazione tra programmi nazionali e regionali riguardanti l’innovazione aziendale cerca di risolvere questo problema, in particolare mediante gli scambi e la promozione delle miglori pratiche.

- I progetti a costi condivisi, come quelli di attuazione, sperimentazione e prima applicazione commerciale, mireranno a incoraggiare l’innovazione, le attività di rete tra le parti interessate e il trasferimento e l’assorbimento da parte dei mercati delle nuove tecnologie, spesso su base transfrontaliera. L’assistenza finanziaria assegnata ai progetti sarà stabilita in base al valore aggiunto comunitario dell’azione e in conformità degli obiettivi e del piano di lavoro del programma relativo.

Incidenza di bilancio

La “scheda finanziaria legislativa” presentata insieme a questa decisione definisce in modo indicativo l’incidenza di bilancio. Essa è compatibile con la programmazione finanziaria per il periodo 2007-2013 proposta dalla Commissione[35].

2005/0050 (COD)

Proposta di

DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

che istituisce un programma quadro per la competitività e l’innovazione (2007-2013)

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL ’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare gli articoli 156, 157 paragrafo 3 e 175 paragrafo 1,

vista la proposta della Commissione[36],

visto il parere del Comitato economico e sociale europeo[37],

visto il parere del Comitato delle regioni[38],

deliberando secondo la procedura di cui all’articolo 251 del trattato[39],

considerando quanto segue:

Il Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 ha fissato l’obiettivo di fare dell’Europa l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo. Esso ha sottolineato l’importanza di creare un clima favorevole alle piccole e medie imprese (PMI) e ha riconosciuto l’importanza di diffondere le migliori pratiche e garantire una maggiore convergenza tra gli Stati membri. Il Consiglio europeo di Göteborg del giugno 2001 ha definito la strategia comunitaria per lo sviluppo sostenibile, al fine di garantire che la crescita economica, l’integrazione sociale e la tutela dell’ambiente procedano di pari passo. Le modalità produttive delle imprese rivestono un ruolo importante per lo sviluppo sostenibile.

Per contribuire ad accrescere la competitività e la capacità innovativa della Comunità, il progresso della società della conoscenza e uno sviluppo sostenibile basato su una crescita economica equilibrata, occorre varare un Programma quadro per la competitività e l’innovazione (qui di seguito denominato “il programma quadro”).

Ciò è in linea con la comunicazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera “Lavorare insieme per la crescita e l’occupazione - Il rilancio della strategia di Lisbona” [40], in cui si auspicano azioni per ottenere crescita e competitività e rendere l’Europa un luogo più attraente per chi investe e lavora, e si ricorda che occorre stimolare l’iniziativa imprenditoriale, attrarre capitale di rischio sufficiente per dare vita a nuove imprese e sostenere una forte base industriale europea, promuovendo l’innovazione e in particolare l’eco-innovazione, cioè le innovazioni connesse alle tecnologie ambientali o che ne fanno uso, l’assorbimento delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e l’uso sostenibile delle risorse. Mentre la competitività è in larga misura promossa da aziende molto dinamiche che operano in mercati aperti e concorrenziali e sono sostenute da un contesto adatto, in particolare da un quadro normativo che stimola l’innovazione, il finanziamento comunitario ha un ruolo di sostegno e di finanziamento complementare, per risolvere le carenze del mercato.

Il programma quadro dovrebbe riunire le misure comunitarie specifiche in materie di imprenditorialità, PMI, competitività industriale, innovazione, tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), tecnologie ambientali ed energia intelligente che, finora, sono state disciplinate dalla decisione 96/413/CE del Consiglio, del 25 giugno 1996, relativa all’attuazione di un programma di azioni comunitarie a favore della competitività dell’industria europea[41], dalla decisione 2000/819/CE del Consiglio, del 20 dicembre 2000, relativa ad un programma pluriennale a favore dell’impresa e dell’imprenditorialità, in particolare per le piccole e medie imprese[42], dal regolamento (CE) n. 1655/2000 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 luglio 2000, riguardante lo strumento finanziario per l’ambiente (LIFE)[43], dalla decisione 2256/2003/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 novembre 2003, recante adozione di un programma pluriennale (2003-2005) per il monitoraggio del piano d’azione e Europe 2005, la diffusione delle buone prassi e il miglioramento della sicurezza delle reti e dell’informazione[44], dalla decisione 2001/48/CE del Consiglio, del 22 dicembre 2000, che adotta un programma comunitario pluriennale inteso a incentivare lo sviluppo e l’utilizzo dei contenuti digitali europei nelle reti globali e a promuovere la diversità linguistica nella società dell’informazione[45], dalla decisione 1336/97/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 giugno 1997 in merito a una serie di orientamenti sulle reti di telecomunicazione transeuropee[46] e dalla decisione 1230/2003/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2003, che adotta un programma pluriennale di azioni nel settore dell’energia: “Energia intelligente – Europa” per sostenere lo sviluppo sostenibile nel settore dell’energia[47].

Il programma quadro stabilisce una serie di obiettivi comuni, la dotazione finanziaria complessiva per il perseguimento di tali obiettivi, diversi tipi di dispositivi di attuazione e i meccanismi per il monitoraggio e la valutazione, nonché per la protezione degli interessi finanziari della Comunità.

Il programma quadro dovrebbe escludere le attività di ricerca e sviluppo tecnologico effettuate in conformità dell’articolo 166 del trattato e dovrebbe essere complementare al programma quadro della Comunità in materia di ricerca e sviluppo tecnologico varato dalla decisione [...] del Parlamento europeo e del Consiglio, del ... [48].

Gli obiettivi comuni del programma quadro dovrebbero essere perseguiti mediante programmi specifici denominati “programma per l’innovazione e l’imprenditorialità”, “programma di sostegno alla politica in materia di TIC” e “programma Energia intelligente – Europa”.

La presente decisione determina, per tutta la durata del programma, un quadro finanziario che costituisce per l’autorità di bilancio il riferimento privilegiato ai sensi del punto 33 dell’accordo interistituzionale del 6 maggio 1999 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e il miglioramento della procedura di bilancio[49].

Occorrerebbe riservare un bilancio specifico e indicativo per ciascun programma specifico.

Per garantire che il finanziamento si limiti ad affrontare le inefficienze del mercato, e al fine di evitare distorsioni dello stesso, i finanziamenti del programma quadro dovrebbero essere conformi alle norme comunitarie in materia di aiuti pubblici e agli strumenti di accompagnamento, nonché alla definizione comunitaria di PMI attualmente vigente.

L’accordo sullo Spazio economico europeo (SEE) e i protocolli aggiuntivi degli accordi di associazione prevedono la partecipazione dei paesi firmatari ai programmi comunitari. La partecipazione di altri paesi dovrebbe essere resa possibile quando consentito da accordi e procedure.

Il programma quadro e i programmi specifici dovrebbero essere monitorati e valutati regolarmente per consentirne eventuali modifiche.

Occorre inoltre adottare misure appropriate per evitare irregolarità e frodi e compiere i passi necessari per recuperare i fondi perduti, indebitamente versati o non correttamente utilizzati secondo i regolamenti del Consiglio (CE, Euratom) n. 2988/95, del 18 dicembre 1995, relativo alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità[50], (CE, Euratom) n. 2185/96 dell’11 novembre 1996, relativo ai controlli e alle verifiche sul posto effettuati dalla Commissione ai fini della tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee contro le frodi e altre irregolarità[51] e (CE) n. 1073/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle indagini svolte dall’Ufficio per la lotta antifrode (OLAF) [52].

La crescita e la competitività delle imprese nei settori dell’industria e dei servizi dipende dalla loro capacità di adeguarsi rapidamente ai cambiamenti e di sfruttare il proprio potenziale innovativo. Si tratta di una scommessa importante per le imprese di tutti i tipi, ma in particolare per quelle più piccole. È pertanto opportuno istituire un programma specifico, denominato “programma per l’innovazione e l’imprenditorialità”.

La Comunità può essere il catalizzatore e coordinatore degli sforzi degli Stati membri. Essa può contribuire alle loro attività e integrarle, in particolare promuovendo lo scambio di esperienze e prassi nazionali e regionali, individuando e divulgando le migliori pratiche e contribuendo a rendere disponibile l’ampia gamma di servizi europei a sostegno delle imprese e dell’innovazione, in particolare per le PMI.

La comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo “Incentivare le tecnologie per lo sviluppo sostenibile: piano d’azione per le tecnologie ambientali nell’Unione europea”[53] chiede che siano varati programmi comunitari di sostegno allo sviluppo e all’assorbimento delle tecnologie ambientali e invita a mobilitare strumenti finanziari di condivisione dei rischi connessi con gli investimenti in tali tecnologie.

Gli strumenti finanziari comunitari a favore delle PMI basati sul mercato integrano e sostengono i meccanismi finanziari a livello nazionale. Essi possono promuovere gli investimenti privati per la creazione di nuove aziende innovative, e possono sostenere le aziende con un elevato potenziale di crescita nella loro fase di espansione per ridurre un’evidente insufficienza in termini di capitali netti. Essi inoltre possono migliorare l’accesso delle PMI esistenti ai prestiti per attività che ne sostengono la competitività e il potenziale di crescita.

Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) è il veicolo specializzato della Comunità per mettere a disposizione capitali di rischio e fornire strumenti alle PMI. Esso contribuisce al perseguimento degli obiettivi comunitari, compresi quelli riguardanti la società basata sulla conoscenza, l’innovazione, la crescita, l’occupazione e la promozione dello spirito imprenditoriale. Il FEI assicura la necessaria continuità nella gestione dei programmi comunitari e ha ormai accumulato un’ampia esperienza in merito. La gestione degli strumenti finanziari comunitari per le PMI da parte del FEI per conto della Commissione è pertanto stata ritenuta una buona prassi dalle valutazioni indipendenti. Il FEI ha anche l’esperienza necessaria per sostenere le azioni emergenti basate su cooperazioni pubblico-privato lanciate dagli Stati membri con lo scopo di attirare i flussi di investimenti ad alto rischio dai mercati finanziari, a beneficio delle piccole imprese innovative.

Le imminenti mutazioni del contesto finanziario e le nuove norme contabili rendono le istituzioni finanziarie più sensibili al rischio portandole a una cultura del rating , e possono restringere l’accesso ai crediti per le PMI, almeno in una fase transitoria. Il programma per l’innovazione e l’imprenditorialità dovrebbe pertanto rispondere alle mutate esigenze finanziarie delle PMI, considerando anche la necessità di finanziamenti locali e di un adeguamento al nuovo contesto finanziario, evitando nel contempo le distorsioni del mercato.

I servizi di sostegno alle imprese e all’innovazione sono molto importanti per garantire l’accesso delle PMI alle informazioni relative al funzionamento e alle opportunità del mercato interno dei beni e dei servizi, nonché per quanto riguarda il trasferimento transnazionale di innovazioni, conoscenze e tecnologie. Essi hanno anche un ruolo fondamentale da svolgere nel facilitare l’accesso delle PMI alle informazioni sulle normative comunitarie che le interessano e sulle normative future, cui le PMI possonoprepararsi e adeguarsi in modo efficace ed economicamente sostenibile. Le valutazioni esterne hanno sottolineato che la funzione orizzontale di fornitura di servizi europei di sostegno alle imprese dovrebbe essere rafforzata. Ciò vale per la divulgazione delle informazioni sui programmi comunitari e la promozione della partecipazione delle PMI a tali programmi, in particolare al programma quadro di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione. Le valutazioni hanno anche sottolineato l’importanza di agevolare l’interazione tra la Commissione e le PMI.

La Comunità deve dotarsi di una solida base analitica per sostenere la formulazione delle politiche in materia di PMI, imprenditorialità, innovazione e competitività nei settori industriali. Questa base dovrebbe conferire un valore aggiunto alle informazioni disponibili a livello nazionale in questi settori. La Comunità dovrebbe prevedere l’elaborazione comune di strategie in materia di competitività per i settori dell’industria e dei servizi e per la promozione delle migliori pratiche in relazione a un contesto e una cultura imprenditoriali, compresa la responsabilità sociale delle imprese e la pari opportunità, nonché promuovere l’emergere dei giovani imprenditori.

Il Consiglio europeo del 20 e 21 marzo 2003 ha dato la priorità all’innovazione e all’imprenditorialità e sottolineato la necessità per l’Europa di fare di più al fine di trasformare le idee in un valore aggiunto reale. Esso ha chiesto ulteriori azioni per creare condizioni in cui le imprese possano rinnovarsi. Il modello lineare secondo cui la ricerca porta direttamente all’innovazione si è rivelato insufficiente a spiegare i risultati dell’innovazione stessa e a elaborare risposte politiche adeguate in materia. Una volta riconosciuto che le imprese sono al cuore del processo d’innovazione, ne deriva che occorre inserire i finanziamenti volti a stimolare le attività d’innovazione delle imprese e a preparare l’assorbimento dell’innovazione da parte del mercato, nonché la gestione e la cultura dell’innovazione, nel contesto del programma per l’innovazione e l’imprenditorialità. In tal modo si dovrebbe poter garantire che l’innovazione contribuisca a promuovere la competitività e si traduca in applicazioni pratiche a livello commerciale. Il Consiglio europeo del 25 e 26 marzo 2004 ha aggiunto che le tecnologie pulite sono essenziali per sfruttare appieno le sinergie possibili tra imprese e ambiente. La promozione dell’eco-innovazione, che comprende le tecnologie pulite innovative, può aiutare a sfruttare questo potenziale.

Il mercato del trasferimento e assorbimento della conoscenza è spesso opaco, e la mancanza d’informazione o l’incapacità di creare connessioni è causa di ostacoli al mercato. Le imprese incontrano difficoltà ad assorbire tecnologie che non rientrano nel loro tradizionale campo di attività, o ad accedere a nuovi tipi di competenze. I rischi finanziari possono essere alti con l’innovazione, il ritorno degli investimenti può essere ritardato da diversi intoppi e le imposte possono fare la differenza tra successo e insuccesso. Le qualifiche necessarie per cogliere certe opportunità possono scarseggiare. Gli ostacoli istituzionali o normativi possono ritardare o impedire l’emergere o l’aprirsi di nuovi mercati. Inoltre, le circostanze economiche possono determinare il generarsi o meno di un’innovazione.

Queste barriere alla penetrazione sul mercato delle tecnologie innovative sono particolarmente rilevanti nel caso delle tecnologie ambientali. I prezzi di mercato troppo spesso non riflettono completamente i costi ambientali dei prodotti e dei servizi. La parte dei costi che non si riflette in tali prezzi è sostenuta dalla società nel suo insieme anziché da chi causa l’inquinamento. Questa insufficienza del mercato, unitamente all’interesse comunitario rappresentato da un miglior rapporto costi/benefici nella conservazione delle risorse, nella lotta all’inquinamento e nella tutela dell’ambiente, giustifica un maggiore sostegno per l’eco-innovazione.

Le azioni comunitarie in materia di innovazione mirano a sostenere lo sviluppo di una politica dell’innovazione negli Stati membri e nelle loro regioni, e a facilitare lo sfruttamento degli effetti sinergici tra politica nazionale, regionale ed europea in materia d’innovazione, con le relative attività di sostegno. La Comunità è in grado di agevolare gli scambi transnazionali, l’apprendimento reciproco e le attività di rete, e può guidare la cooperazione sulla politica dell’innovazione. Le attività di rete fra le parti interessate sono fondamentali per favorire il flusso di competenze e idee necessario per l’innovazione.

La risoluzione del Consiglio approvata dal Consiglio Telecomunicazioni del 9 dicembre 2004 è la base per la proposta riguardante una nuova iniziativa in materia di società dell’informazione, al fine di rafforzare il contributo di quest’ultima ai risultati economici dell’Europa. Nella sua comunicazione relativa al rilancio della strategia di Lisbona, la Commissione propone di concentrare gli sforzi per “realizzare una crescita più stabile e duratura e creare nuovi e migliori posti di lavoro” . Essa sottolinea che l’assorbimento delle TIC da parte del settore privato e pubblico è un elemento fondamentale per migliorare i risultati dell’innovazione e la competitività. Dovrebbe pertanto essere istituito uno specifico “programma di sostegno alla politica in materia di TIC”.

Le TIC sono la spina dorsale dell’economia della conoscenza, e rappresentano circa la metà della crescita produttiva delle economie moderne, oltre a fornire soluzioni straordinarie per risolvere le sfide fondamentali per la società. Il miglioramento dei servizi del settore pubblico e di interesse generale deve avvenire in stretta collaborazione con le politiche comunitarie pertinenti, ad esempio nel campo della sanità pubblica, dell’istruzione e formazione, dell’ambiente, dello sviluppo dei trasporti e del mercato interno, della concorrenza.

Si dovrebbero stimolare il lancio e il miglior uso di soluzioni basate su TIC innovative, in particolare per i servizi in settori di pubblico interesse. Il sostegno comunitario dovrebbe anche facilitare il coordinamento e l’attuazione delle azioni volte a sviluppare la società dell’informazione in tutti gli Stati membri.

La valutazione intermedia del programma e TEN (Reti transeuropee per le telecomunicazioni) raccomanda di usare un approccio orientato alla domanda per gli interventi comunitari rispetto ai progetti che sostengono i servizi transeuropei nei settori d’interesse pubblico.

Le comunicazioni della Commissione su e Government[54] e e Health[55] e le relative conclusioni del Consiglio chiedono uno sforzo maggiore a favore di innovazione, scambio delle buone prassi e interoperabilità e rilevano la necessità di maggiori sinergie tra i programmi connessi con l’UE.

È stato fissato un quadro normativo per rispondere alle sfide aperte dal contenuto digitale nella società dell’informazione. Tale quadro è definito dalla direttiva 2003/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 novembre 2003, relativa al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico[56], dalla direttiva 2001/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2001, sull’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione[57] e dalla direttiva 96/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 marzo 1996, relativa alla tutela giuridica delle banche di dati[58].

Prassi diverse tra uno Stato membro e l’altro continuano a creare ostacoli tecnici che impediscono un ampio accesso e un riutilizzo nella Comunità delle informazioni del settore pubblico.

Le azioni comunitarie riguardanti il contenuto digitale dovrebbero tenere conto della specificità multilinguistica e multiculturale dell’Europa.

Le risorse naturali, di cui l’articolo 174 del trattato prevede l’utilizzazione accorta e razionale, comprendono, oltre alle fonti energetiche rinnovabili, il petrolio, il gas naturale e i combustibili solidi, che sono fonti energetiche essenziali ma costituiscono anche le principali fonti di emissioni di biossido di carbonio.

Il Libro verde “Verso una strategia europea di sicurezza dell’approvvigionamento energetico”[59] rileva che l’Unione europea sta diventando sempre più dipendente da fonti d’energia esterne, e che questa dipendenza potrebbe arrivare al 70% in 20-30 anni. Esso pertanto sottolinea la necessità di equilibrare la politica in materia di approvvigionamento con un’azione chiara relativa a una politica della domanda, e auspica che si arrivi a un consumo meglio gestito e più ecocompatibile, in particolare per quanto riguarda i settori dei trasporti e delle costruzioni. Il Libro verde inoltre chiede di elevare a priorità lo sviluppo delle fonti nuove e rinnovabili di approvvigionamento energetico, per rispondere al problema dell’effetto serra e raggiungere l’obiettivo, definito dai precedenti piani e risoluzioni, di un 12% di energia rinnovabile nel consumo interno lordo entro il 2010.

La direttiva 2001/77/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, sulla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità[60] chiede agli Stati membri di fissare obiettivi indicativi a livello nazionale coerenti con l’obiettivo indicativo globale per la Comunità consistente nell’arrivare al 12% del consumo nazionale lordo entro il 2010 e in particolare con la quota indicativa del 21% di elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel consumo totale di elettricità della Comunità entro il 2010. La comunicazione della Commissione “La quota di fonti energetiche rinnovabili nell’UE”[61] avvisa che l’obiettivo del 12% in energia rinnovabile del consumo complessivo di energia nella Comunità entro il 2010 non sarà raggiunto se non si avvieranno significative azioni supplementari.

La direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, sul rendimento energetico nell’edilizia [62] chiede agli Stati membri di applicare norme minime di rendimento energetico agli edifici nuovi e a quelli esistenti ai fini di una certificazione energetica degli edifici, nonché per l’ispezione regolare delle caldaie e degli impianti di condizionamento nei fabbricati.

La direttiva 2003/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’8 maggio 2003, sulla promozione dell’uso dei biocarburanti o di altri carburanti rinnovabili nei trasporti [63] chiede agli Stati membri di garantire l’immissione sul mercato di almeno una quota minima di biocarburanti e altri carburanti rinnovabili.

La direttiva 2004/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 febbraio 2004, sulla promozione della cogenerazione basata su una domanda di calore utile nel mercato interno dell’energia e che modifica la direttiva 92/42/CEE[64] chiede agli Stati membri di effettuare analisi del loro potenziale in termini di cogenerazione ad alto rendimento, e di istituire meccanismi di sostegno conformi ai potenziali nazionali rilevati.

Per facilitare l’attuazione di queste misure comunitarie, ottenere una maggiore penetrazione sul mercato da parte delle fonti energetiche rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica occorrono programmi specifici di promozione a livello comunitario, che creino le condizioni per un progresso in direzione di sistemi energetici sostenibili, in particolare con un sostegno alla standardizzazione delle attrezzature che producono o consumano energia rinnovabile, per aumentare lo sviluppo delle tecnologie e diffondere le migliori pratiche nella gestione della domanda. Lo stesso vale per le misure comunitarie connesse all’etichettatura dell’efficienza energetica delle attrezzature elettriche, elettroniche, per ufficio e per le comunicazioni, e alla standardizzazione degli impianti d’illuminazione, riscaldamento e condizionamento dell’aria. Dovrebbe pertanto essere istituito uno specifico “programma Energia intelligente – Europa”.

Per ottenere un successo pieno nella strategia relativa all’energia sostenibile occorre non soltanto continuità col sostegno comunitario all’elaborazione delle politiche, all’attuazione e alla rimozione delle barriere non tecnologiche mediante campagne di promozione più ampie, ma anche e soprattutto un sostegno all’accelerazione degli investimenti e uno stimolo all’assorbimento da parte dei mercati delle tecnologie innovative in tutta la Comunità.

Oltre a dare vantaggi ambientali, le fonti energetiche rinnovabili e l’efficienza energetica sono tra le industrie in più rapida crescita della Comunità, e creano posti di lavoro nuovi e innovativi. L’industria europea dell’energia rinnovabile è numero uno al mondo nello sviluppo di tecnologie per la generazione di elettricità mediante fonti rinnovabili, ha effetti benefici sulla coesione economica e sociale ed evita lo spreco delle risorse.

La decisione 1230/2003/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2003, che adotta un programma pluriennale di azioni nel settore dell’energia: “Energia intelligente – Europa” (2003-2006)[65] scadrà il 31 dicembre 2006.

Tre dei quattro settori specifici del programma istituito dalla decisione 1230/2003/CE dovrebbero essere portati avanti dal presente programma. Si tratta di: i) promuovere l’efficienza energetica e l’uso razionale delle risorse energetiche (“SAVE”); ii) promuovere le fonti d’energia nuove e rinnovabili (“ALTENER”); iii) promuovere l’efficienza energetica e l’uso delle fonti energetiche nuove e rinnovabili nel settore dei trasporti (“STEER”).

La dimensione internazionale (“COOPENER”) del programma istituito dalla decisione 1230/2003/CE dovrebbe continuare nel quadro dei nuovi strumenti comunitari per l’assistenza esterna[66].

In conformità con i principi di buona gestione della cosa pubblica e per una migliore regolamentazione, la Commissione ha chiesto ad esperti indipendenti di effettuare la valutazione ex ante di un programma comunitario pluriennale rinnovato nel settore dell’energia, che dovrebbe succedere all’attuale programma “Energia intelligente – Europa” dopo il 31 dicembre 2006. Nella loro relazione, gli esperti hanno rilevato la necessità di garantire la continuità del programma Energia intelligente – Europa dopo il 2006 e di rinnovarlo facendone uno strumento più ampio e ambizioso.

Poiché gli obiettivi delle azioni da adottare rispetto al potenziamento della competitività e innovazione della Comunità non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri in quanto sono necessari partenariati multilaterali, una mobilità transnazionale e scambi di informazioni su scala comunitaria, e poiché detti obiettivi possono dunque, date le azioni e le misure necessarie, essere realizzati meglio a livello comunitario, la Comunità può intervenire in conformità del principio di sussidiarietà di cui all’articolo 5 del trattato. La presente decisione non va al di là di quanto necessario per il raggiungimento di tali scopi, in ottemperanza al principio di proporzionalità enunciato nello stesso articolo.

Le misure necessarie per l’attuazione della presente decisione sono adottate secondo la decisione 1999/468/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, recante modalità per l’esercizio delle competenze di esecuzione conferite alla Commissione[67].

Tenuto conto della natura dei problemi da affrontare nel quadro dei programmi specifici, la Commissione dovrebbe essere assistita da diversi comitati per l’attuazione di ciascun programma specifico.

La decisione xxx/2005/CE del Parlamento europeo e del Consiglio istituisce un programma pluriennale, denominato e Contentplus, per rendere il contenuto digitale in Europa più accessibile, utilizzabile e sfruttabile. Tale decisione giungerà a scadenza alla fine del 2008. Pertanto, le misure volte a rendere il contenuto digitale in Europa più accessibile, utilizzabile e sfruttabile dovrebbero essere portate avanti nel quadro del programma di sostegno alla politica in materia di TIC istituita da tale decisione[68].

Le misure di cui alla decisione 96/413/CE dovrebbero essere inserite nel programma per l’innovazione e l’imprenditorialità. La decisione 96/413/CE dovrebbe pertanto essere abrogata,

DECIDONO:

TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI

Capo I Il programma quadro per la competitività e l’innovazione

Articolo 1 Istituzione

1. Per il periodo dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2013 è istituito un programma quadro di azione comunitaria nel settore della competitività e dell’innovazione, qui di seguito denominato “il programma quadro”.

2. Il programma quadro contribuisce alla competitività e alla capacità innovativa della Comunità in quanto società della conoscenza avanzata, con uno sviluppo sostenibile basato su una crescita economica equilibrata e un’economia sociale di mercato altamente concorrenziale con un elevato livello di tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente.

3. Il programma quadro non riguarda le attività di ricerca e sviluppo tecnologico effettuate in conformità dell’articolo 166 del trattato.

Articolo 2 Obiettivi

1. Il programma quadro persegue i seguenti obiettivi:

a) promuovere la competitività delle imprese, in particolare delle piccole e medie imprese (PMI);

b) promuovere l’innovazione, compresa l’eco-innovazione;

c) accelerare lo sviluppo di una società dell’informazione competitiva, innovativa e capace d’integrazione;

d) promuovere l’efficienza energetica e fonti energetiche nuove e rinnovabili in tutti i settori, compreso il trasporto.

2. Gli obiettivi del programma quadro sono perseguiti mediante l’attuazione dei seguenti programmi specifici istituiti al titolo II, qui di seguito denominati “i programmi specifici”:

a) il programma per l’innovazione e l’imprenditorialità;

b) il programma di sostegno alla politica in materia di TIC;

c) il programma Energia intelligente – Europa.

Articolo 3 Bilancio

1. L’importo di riferimento finanziario per l’attuazione del programma quadro è di 4 212,6 milioni di euro.

2. L’allegato I contiene una ripartizione indicativa per i programmi specifici.

3. Gli stanziamenti annuali sono autorizzati dall’autorità di bilancio entro i limiti delle prospettive finanziarie.

Articolo 4 Partecipazione di paesi terzi

Il programma quadro è aperto alla partecipazione dei seguenti paesi:

a) paesi EFTA membri del SEE, conformemente alle condizioni previste dall’accordo SEE;

b) paesi candidati nei cui confronti si applichi una strategia di preadesione, conformemente ai principi generali e alle condizioni generali per la partecipazione di questi paesi ai programmi comunitari stabiliti nel rispettivo accordo quadro e nelle rispettive decisioni dei consigli di associazione;

c) paesi dei Balcani occidentali, conformemente alle disposizioni da definire con detti paesi a seguito della conclusione di accordi quadro relativi alla loro partecipazione a programmi comunitari;

d) altri paesi terzi qualora consentito dagli accordi.

Capo II Attuazione del programma quadro

Articolo 5 Piani di lavoro

1. La Commissione adotta piani di lavoro annuali per i programmi specifici in conformità con la procedura di cui all’articolo 46, paragrafo 2.

La Commissione provvede alla loro realizzazione.

2. Le modifiche ai piani di lavoro annuali di cui al paragrafo 1 per quanto riguarda gli stanziamenti di bilancio superiori a 1 milione di euro sono adottati in conformità della procedura di cui all’articolo 46, paragrafo 2.

Articolo 6 Tipo di dispositivi di attuazione

1. I dispositivi per l ’attuazione dei piani di lavoro sono, in particolare:

a) strumenti finanziari comunitari per le PMI;

b) reti fra diversi soggetti interessati;

c) progetti pilota, prima applicazione commerciale, progetti e altre misure per sostenere l’assorbimento dell’innovazione;

d) analisi, sviluppo e coordinamento delle politiche con i paesi partecipanti;

e) condivisione delle informazioni, divulgazione e sensibilizzazione;

f) sostegno ad azioni congiunte degli Stati membri o delle regioni;

g) appalti basati su specifiche tecniche elaborate in cooperazione con gli Stati membri;

h) gemellaggi tra autorità a livello nazionale e regionale.

2. Questi e altri dispositivi d’attuazione stabiliti dalla sezione 2 dei capi I, II e III del titolo II possono applicarsi a ciascuno dei programmi specifici se previsto dai relativi piani di lavoro.

3. I finanziamenti assegnati devono rispettare interamente le norme comunitarie in materia di aiuti pubblici e gli strumenti di accompagnamento.

Articolo 7 Assistenza tecnica

La dotazione finanziaria definita nel quadro della presente decisione può anche coprire le spese connesse alle azioni di preparazione, monitoraggio, controllo, audit e valutazione direttamente necessarie per l’attuazione della decisione e per raggiungerne gli obiettivi.

Tali azioni possono, in particolare, comprendere studi, incontri, attività informative, pubblicazioni, spese per attrezzature, sistemi e reti informatiche atti allo scambio e al trattamento delle informazioni, nonché ogni altra spesa per assistenza e consulenza tecnica, scientifica e amministrativa di cui la Commissione potrebbe aver bisogno ai fini dell’attuazione della presente decisione.

Articolo 8 Monitoraggio e valutazione

1. La Commissione esamina regolarmente l ’attuazione del programma quadro e dei programmi specifici.

Essa inoltre elabora una relazione annuale sull’attuazione di ciascun programma specifico relativamente alle attività sostenute mediante indicatori riguardanti attuazione finanziaria, risultati ed effetti.

2. Il programma quadro e i programmi specifici sono soggetti a valutazione intermedia e finale allo scopo di esaminarne aspetti quali pertinenza, coerenza e sinergie, efficacia, efficienza, sostenibilità e utilità.

Delle valutazioni intermedie possono far parte anche elementi di valutazione ex post relativi ai programmi precedenti.

3. Le valutazioni intermedie e finali dei programmi specifici e le necessarie dotazioni finanziarie sono inserite nei piani di lavoro rispettivi.

Le valutazioni intermedie e finali del programma quadro e le necessarie dotazioni finanziarie sono inserite nel piano di lavoro del programma specifico per l’innovazione e l’imprenditorialità di cui al capo I del titolo II.

4. La valutazione intermedia del programma quadro è completata entro il 31 dicembre 2009, la valutazione finale entro il 31 dicembre 2011.

Le valutazioni intermedie e finali dei programmi specifici sono organizzate in modo che si tenga conto dei rispettivi risultati nella valutazione intermedia e finale del programma quadro.

5. La Commissione comunica i principali risultati delle valutazioni intermedie e finali del programma quadro e dei programmi specifici al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni.

Articolo 9 Tutela degli interessi finanziari della Comunità

1. In sede di attuazione delle azioni finanziate a norma della presente decisione, la Commissione assicura la tutela degli interessi finanziari della Comunità mediante l’applicazione di misure di prevenzione contro le frodi, la corruzione e qualsiasi altra attività illecita, attraverso controlli effettivi e il recupero delle somme indebitamente corrisposte e, nel caso in cui siano riscontrate irregolarità, mediante l’applicazione di sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive, secondo quanto disposto dai regolamenti (CE, Euratom) n. 2988/95 e (CE, Euratom) n. 2185/96 e dal regolamento (CE) n. 1073/1999.

2. Per le azioni comunitarie finanziate nell’ambito della presente decisione, i regolamenti (CE, Euratom) n. 2988/95 e 2185/96 si applicano a qualsiasi violazione di una disposizione del diritto comunitario o qualsiasi inadempimento di un obbligo del contratto stipulato in base al programma che derivi da un atto o da un’omissione da parte di un operatore economico che ha o potrebbe avere l’effetto di arrecare pregiudizio al bilancio generale delle Comunità europee o ai bilanci gestiti da queste ultime a causa di una spesa indebita.

3. Tutte le misure di attuazione risultanti dalla presente decisione prevedono, in particolare, la supervisione e il controllo finanziario da parte della Commissione o di rappresentanti autorizzati dalla Commissione stessa e dai revisori della Corte dei conti, se necessario anche in loco.

TITOLO II I PROGRAMMI SPECIFICI

Capo I Il programma per l’innovazione e l’imprenditorialità

Sezione 1 Obiettivi e settori d’azione

Articolo 10 Istituzione e obiettivi

1. È istituito un programma a favore delle imprese e delle PMI, dell’imprenditorialità, dell’innovazione e della competitività industriale, denominato qui di seguito “programma per l’innovazione e l’imprenditorialità”.

2. Il programma per l’innovazione e l’imprenditorialità prevede azioni destinate a sostenere, migliorare, incoraggiare e promuovere:

a) l’accesso al credito per l’avviamento e la crescita delle PMI e per l’investimento in progetti di innovazione, in particolare nel settore dell’eco-innovazione;

b) la creazione di un ambiente favorevole alla cooperazione tra le PMI;

c) l’innovazione nelle imprese, compresa l’eco-innovazione;

d) la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione;

e) riforme economiche ed amministrative a favore delle imprese e dell’innovazione.

Articolo 11 Accesso al credito per l’avviamento e la crescita delle PMI

Le azioni riguardanti l’accesso al credito per l’avviamento e la crescita delle PMI e per l’investimento in progetti di innovazione, in particolare nel settore dell’eco-innovazione, sono dirette tra l’altro:

a) ad aumentare il volume degli investimenti effettuati dai fondi di capitale di rischio e gli strumenti di investimento dei business angel ;

b) a mobilitare gli strumenti di finanziamento mediante il prestito a favore delle PMI;

c) a migliorare il quadro finanziario per le PMI.

Articolo 12 Cooperazione tra PMI

Le azioni riguardanti la cooperazione tra le PMI sono dirette tra l’altro:

a) a promuovere i servizi di sostegno alle PMI;

b) a sostenere le misure che aiutano le PMI a cooperare con imprese straniere, cercando in particolare di coinvolgere le PMI nella normalizzazione europea;

c) a incoraggiare e facilitare la cooperazione internazionale delle imprese.

Articolo 13 Innovazione nelle imprese, compresa l’eco-innovazione

Le azioni riguardanti l’innovazione, compresa l’eco-innovazione, sono dirette tra l’altro:

a) a incoraggiare l’innovazione settoriale, i raggruppamenti, le reti di innovazione, la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato in materia d’innovazione, la cooperazione con le organizzazioni internazionali interessate e la gestione dell’innovazione;

b) a sostenere i programmi nazionali e regionali per l’innovazione nelle imprese;

c) a incoraggiare l’adozione di tecnologie innovative;

d) a sostenere i servizi di trasferimento transnazionale delle conoscenze e delle tecnologie e i servizi di gestione della proprietà intellettuale ed industriale;

e) a studiare nuovi tipi di servizi per l’innovazione;

f) a promuovere la tecnologia e la conoscenza mediante sistemi di archiviazione e di trasferimento dei dati.

Articolo 14 Cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione

Le azioni riguardanti la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione sono dirette tra l’altro:

a) a promuovere la mentalità, la capacità e la cultura imprenditoriale e a favorire il bilanciamento dei rischi e dei vantaggi legati all’attività imprenditoriale, in particolare per i giovani imprenditori;

b) a incoraggiare un ambiente favorevole all’innovazione e allo sviluppo delle imprese;

c) a sostenere l’elaborazione delle politiche e la cooperazione tra i soggetti interessati, compresi gli amministratori di programmi nazionali e regionali.

Articolo 15 Riforme economiche ed amministrative a favore delle imprese e dell’innovazione

Le azioni riguardanti le riforme economiche ed amministrative a favore delle imprese e dell’innovazione sono dirette tra l’altro:

a) a raccogliere dati, analizzare e monitorare i risultati, elaborare e coordinare le politiche;

b) a contribuire alla definizione ed alla promozione di strategie per il miglioramento della competitività nel settore industriale e in quello dei servizi;

c) a incoraggiare lo scambio di esperienze tra le amministrazioni nazionali e regionali al fine di raggiungere l’eccellenza.

SEZIONE 2 ATTUAZIONE

Articolo 16 Strumenti finanziari comunitari a favore delle PMI

1. Gli strumenti finanziari comunitari sono gestiti in modo da permettere alle PMI di accedere più facilmente al credito in determinate fasi della loro vita: costituzione, avviamento, espansione e trasferimento dell’impresa. Nell’ ambito di applicazione di questi strumenti rientrano anche gli investimenti realizzati dalle PMI in attività come lo sviluppo tecnologico, l’innovazione e il trasferimento di tecnologie.

2. Gli strumenti di cui al paragrafo 1 sono:

a) lo strumento a favore delle PMI innovative e a forte crescita (SIC);

b) lo strumento relativo alle garanzie per le PMI (strumento GPMI);

c) il piano per lo sviluppo di capacità (PSC).

3. Le modalità d’attuazione dei vari strumenti sono stabilite nell’allegato II.

Articolo 17 Il SIC

1. Lo strumento a favore delle PMI innovative e a forte crescita (SIC) è gestito dal FEI per conto della Commissione.

Esso persegue gli obiettivi seguenti:

a) contribuire alla creazione e al finanziamento delle PMI e a ridurre il deficit di capitale netto e di capitale di rischio che impedisce alle PMI di sfruttare il loro potenziale di crescita;

b) sostenere le PMI innovative aventi un elevato potenziale di crescita, in particolare quelle che svolgono attività di ricerca, sviluppo o innovazione.

2. Il SIC consta di due sezioni.

La prima, denominata “SIC 1”, riguarda gli investimenti da effettuare nelle fasi iniziali (costituzione e avviamento dell’impresa). Si tratterà di investimenti in fondi specializzati di capitale di rischio come i fondi di avviamento, i fondi che operano a livello regionale, i fondi che si concentrano su settori, tecnologie o iniziative RST specifiche ed i fondi legati a imprese incubatrici, che a loro volta forniranno capitali alle PMI. Il SIC 1 può anche co-investire in fondi e strumenti d’investimento dei business angel .

La seconda sezione, denominata “SIC 2”, riguarda gli investimenti, da effettuare nella fase di espansione delle imprese, in fondi specializzati di capitale di rischio che a loro volta forniranno capitale netto o quasi capitale netto a PMI innovative aventi un elevato potenziale di crescita nella fase d’espansione. Gli investimenti SIC 2 evitano i capitali di rilevazione e di sostituzione.

Il SIC può investire in intermediari, eventualmente collaborando con programmi nazionali destinati a sviluppare le società d’investimento nelle piccole imprese.

Articolo 18 Lo strumento GPMI

1. Lo strumento relativo alle garanzie per le PMI (strumento GPMI) è gestito dal FEI per conto della Commissione.

Esso persegue gli obiettivi seguenti:

a) fornire controgaranzie o, se necessario, cogaranzie ai sistemi di garanzia operanti nei paesi partecipanti;

b) fornire garanzie dirette ad altri intermediari finanziari adeguati.

2. Lo strumento GPMI consta di quattro sezioni.

La prima, denominata “Finanziamento mediante emissione di debiti (prestiti o leasing )”, riduce le particolari difficoltà che le PMI incontrano nell’ottenere crediti, dovute al fatto che gli investimenti in attività legate alla conoscenza, quali lo sviluppo tecnologico, l’innovazione ed il trasferimento di tecnologie, sono percepiti come più rischiosi e al fatto che queste imprese non dispongono di garanzie sufficienti.

La seconda sezione, denominata “Microcredito”, incoraggia le istituzioni finanziarie a svolgere un ruolo più attivo nell’offerta di prestiti di importo limitato, i quali solitamente comportano costi di gestione unitari proporzionalmente più elevati per mutuatari che non dispongono di garanzie sufficienti. Oltre alle garanzie o controgaranzie, gli intermediari finanziari possono ricevere sovvenzioni volte a ridurre le elevate spese amministrative legate al microcredito.

La terza sezione, denominata “Garanzie per investimenti di capitale netto o di quasi capitale netto in PMI”, riguarda gli investimenti effettuati da fondi locali o regionali che forniscono capitale per la creazione e/o l’avviamento di imprese nonché da fondi di mezzanine finance , allo scopo di ridurre le particolari difficoltà che le PMI incontrano a causa della loro debole struttura finanziaria e le difficoltà legate ai trasferimenti di imprese.

La quarta sezione, denominata “Cartolarizzazione di portafogli di crediti concessi a PMI”, mobilita risorse supplementari per il finanziamento delle PMI mediante il prestito, nel quadro di adeguati accordi di condivisione del rischio con le istituzioni finanziarie creditrici. Per poter beneficiare dell’aiuto, queste ultime devono impegnarsi a destinare una parte significativa delle liquidità derivanti dai capitali mobilitati alla concessione di nuovi prestiti a PMI entro un termine ragionevole.

Articolo 19 Il PSC

1. Il piano per lo sviluppo di capacità (PSC) è gestito con istituzioni finanziarie internazionali, tra cui la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), la Banca europea per gli investimenti (BEI), il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) e la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB).

Esso persegue gli obiettivi seguenti:

a) migliorare le competenze tecniche in materia di investimenti e tecnologia dei fondi che investono in PMI innovative o aventi un potenziale di crescita;

b) stimolare l’offerta di credito alle PMI migliorando le procedure di valutazione delle domande di credito delle PMI.

2. Il PSC è costituito da una azione “Capitale d’avviamento” e da una azione “Collaborazione”.

L’azione “Capitale d’avviamento” accorda sovvenzioni destinate a stimolare l’offerta di capitale di rischio a PMI innovative e ad altre PMI aventi un potenziale di crescita, comprese quelle appartenenti all’economia tradizionale, tramite il sostegno offerto a fondi che investono nella costituzione e nell’avviamento di imprese o ad organismi simili. Sono concesse sovvenzioni per l’assunzione a lungo termine di personale supplementare dotato di competenze specifiche in materia di investimenti o tecnologia.

L’azione “Collaborazione” accorda sovvenzioni a intermediari finanziari per coprire il costo dell’assistenza tecnica necessaria per il miglioramento delle loro procedure di valutazione delle domande di credito delle PMI, allo scopo di stimolare l’offerta di finanziamenti alle PMI nei paesi in cui l’intermediazione bancaria è debole.

Ai fini dell’azione “Collaborazione”, l’intermediazione bancaria in un determinato paese è considerata debole quando il credito interno espresso in percentuale del prodotto interno lordo del paese è nettamente inferiore alla media comunitaria, secondo i dati della Banca centrale europea o del Fondo monetario internazionale.

L’azione “Collaborazione” accompagna le linee di credito o i sistemi di condivisione del rischio che le istituzioni finanziarie internazionali istituiscono a favore dei loro partner (banche o istituti finanziari) nei paesi ammessi a partecipare. Una parte significativa dell’azione è diretta a migliorare la capacità delle banche di valutare la vitalità commerciale di progetti aventi una componente significativa di eco-innovazione.

Articolo 20 Servizi a sostegno delle imprese e dell’innovazione

1. Sono incoraggiati i servizi a sostegno delle imprese e dell’innovazione, in particolare quelli a favore delle PMI.

2. Ai fini del paragrafo 1, un aiuto finanziario può essere concesso ai membri di reti allo scopo di offrire in particolare:

a) servizi di informazione, di feedback e di cooperazione tra imprese;

b) servizi di trasferimento di innovazioni, tecnologie e conoscenze;

c) servizi che incoraggiano la partecipazione delle PMI al programma quadro comunitario in materia di RST.

Precisazioni su questi servizi figurano nell’allegato III.

3. La Commissione seleziona i membri delle reti mediante inviti a presentare proposte relativi ai diversi servizi di cui al paragrafo 2, lettere a), b) e c). In esito a tali inviti, la Commissione può concludere una convenzione quadro di collaborazione con i membri di reti prescelti, precisando il tipo di attività che devono svolgere, la procedura che devono seguire per ottenere le sovvenzioni nonché i diritti e gli obblighi generali delle parti. La convenzione quadro può essere conclusa per tutto il periodo di esecuzione del programma.

4. Oltre ai servizi di cui al paragrafo 2, lettere a), b) e c), la Commissione può accordare un aiuto finanziario per altre attività rientranti nell’ambito del programma quadro, mediante inviti a presentare proposte diretti esclusivamente ai membri della rete.

5. La Commissione sostiene i membri della rete offrendo l’assistenza operativa ed il coordinamento necessari. La possibilità di beneficiare di questo sostegno può essere offerta anche a organizzazioni aventi sede in paesi che non partecipano al programma.

6. La Commissione si assicura che i membri della rete cooperino tra di loro e che, quando un membro della rete non è in grado di soddisfare una richiesta, la trasmetta ad un altro membro che sia in grado di farlo.

Articolo 21 Strumento di sostegno dell’innovazione nelle imprese

1. Lo strumento di sostegno dell’innovazione nelle imprese incoraggia la cooperazione transnazionale tra programmi di promozione dell’innovazione nelle imprese.

2. Un gruppo di programmi associati può beneficiare dell’aiuto comunitario purché tali programmi:

a) siano gestiti individualmente da autorità pubbliche a livello nazionale o sub-nazionale,

b) coinvolgano almeno tre paesi partecipanti e

c) siano coordinati o gestiti congiuntamente.

3. L’aiuto comunitario può essere concesso a gruppi di programmi associati che soddisfino le suddette condizioni e che siano stati selezionati mediante inviti a presentare proposte pubblicati dalla Comunità.

4. L’aiuto comunitario può essere concesso a gruppi di programmi associati al fine di aggiungere valore all’insieme di un gruppo o ad una o più iniziative specifiche nell’ambito di un gruppo, di creare sinergie tra i programmi associati o di raggiungere la massa critica.

5. L’aiuto può concretarsi in finanziamenti comunitari supplementari concessi a gruppi di programmi associati mediante contributi:

a) ad un fondo comune diretto a sostenere azioni condotte nel quadro di un gruppo di programmi associati o

b) al finanziamento di azioni comuni specifiche condotte nel quadro di un gruppo di programmi associati.

6. Le azioni sostenute da un siffatto fondo comune e le azioni comuni specifiche che hanno ricevuto un finanziamento comunitario sono aperte a tutti coloro che sarebbero stati ammessi a partecipare alle azioni corrispondenti nel quadro di uno dei programmi associati del gruppo.

Articolo 22 Analisi, elaborazione e coordinamento delle politiche con i paesi partecipanti

Al fine di sostenere l’analisi, l’elaborazione ed il coordinamento delle politiche con i paesi partecipanti, si può procedere:

a) a studi, raccolte di dati, indagini e pubblicazioni che si basino, se possibile, su statistiche ufficiali;

b) a riunioni di esperti, in particolare di esperti che rappresentano istituzioni pubbliche e parti interessate, a conferenze e ad altri eventi;

c) a campagne di sensibilizzazione, alla costituzione di reti e ad altre iniziative rilevanti;

d) a analisi comparative delle prestazioni nazionali e regionali nonché alla individuazione, diffusione e applicazione delle buone prassi.

Articolo 23 Gemellaggio tra autorità a livello nazionale e regionale

1. Ai fini di una cooperazione amministrativa mirata, possono essere realizzate azioni di gemellaggio sulla base di inviti a presentare proposte a punti di contatto nazionali. Questi ultimi possono poi individuare, in accordo con le competenti autorità regionali o nazionali, un esperto che funga da capofila o un gruppo di esperti.

2. La Commissione esamina il piano di lavoro definito dall’esperto capofila o dal gruppo di esperti e può accordare una sovvenzione ad amministrazioni pubbliche.

3. I gemellaggi possono beneficiare dell’appoggio di servizi centrali della Commissione.

Articolo 24 Misure di sostegno del programma

La Commissione può:

a) analizzare e monitorare la competitività e aspetti settoriali, in particolare ai fini della stesura della relazione annuale della Commissione sulla competitività dell’industria europea;

b) analizzare l’impatto di misure comunitarie che incidono sulla competitività delle imprese;

c) valutare determinati aspetti o specifiche misure d’attuazione riguardanti il presente programma;

d) divulgare informazioni relative al presente programma.

SEZIONE 3 PIANO DI LAVORO

Articolo 25 Piano di lavoro

Il piano di lavoro espone dettagliatamente gli obiettivi, le priorità, i calendari operativi, le norme di partecipazione nonché i criteri di selezione e di valutazione delle misure di cui agli articoli da 16 a 23.

Capo II Il programma di sostegno alla politica in materia di TIC

SEZIONE 1 OBIETTIVI E SETTORI D’AZIONE

Articolo 26 Istituzione e obiettivi

1. È istituito un programma di sostegno alla politica in materia di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, denominato qui di seguito “programma di sostegno alla politica in materia di TIC”.

2. Il programma di sostegno alla politica in materia di TIC prevede misure intese a:

a) sviluppare lo spazio unico europeo dell’informazione e rafforzare il mercato interno dei prodotti e servizi dell’informazione;

b) stimolare l’innovazione incoraggiando una più ampia adozione delle TIC e maggiori investimenti in queste tecnologie;

c) creare una società dell’informazione aperta a tutti, sviluppare servizi più efficienti ed efficaci in settori d’interesse generale e migliorare la qualità della vita.

3. Le misure di cui al paragrafo 2 sono attuate provvedendo in particolare a far conoscere meglio le possibilità e i vantaggi che le TIC offrono ai cittadini e alle imprese.

Articolo 27 Lo spazio unico europeo dell’informazione

Le iniziative attinenti allo spazio unico europeo dell’informazione sono dirette a:

a) garantire un accesso agevole ai servizi basati sulle TIC e creare condizioni generali favorevoli ad un’adozione rapida e adeguata di comunicazioni e servizi digitali convergenti, tenendo conto degli aspetti relativi all’interoperabilità, alla sicurezza e all’affidabilità;

b) migliorare le condizioni che favoriscono lo sviluppo dei contenuti digitali, tenendo conto in particolare del multilinguismo e della diversità culturale;

c) monitorare la società dell’informazione in Europa raccogliendo ed analizzando dati sullo sviluppo, sulla disponibilità e sull’uso dei servizi di comunicazione digitale, compresi il diffondersi di Internet, l’accesso a banda larga e l’evoluzione dei contenuti e dei servizi.

Articolo 28 Stimolare l’innovazione incoraggiando una più ampia adozione delle TIC e maggiori investimenti in queste tecnologie

Le iniziative aventi l’obiettivo di stimolare l’innovazione incoraggiando una più ampia adozione delle TIC e maggiori investimenti in queste tecnologie sono dirette a:

a) promuovere l’innovazione di processi, servizi e prodotti mediante le TIC, in particolare nelle PMI e nei servizi pubblici, considerando i necessari requisiti di competenza;

b) favorire le interazioni e le collaborazioni tra settore pubblico e privato per accelerare l’innovazione e gli investimenti nelle TIC;

c) far conoscere meglio le possibilità e i vantaggi che le TIC offrono ai cittadini ed alle imprese e incoraggiare la discussione a livello europeo sulle nuove tendenze in materia di TIC.

Articolo 29 Creare una società dell’informazione aperta a tutti, sviluppare servizi più efficienti ed efficaci in settori d’interesse generale e migliorare la qualità della vita

Le iniziative aventi l’obiettivo di creare una società dell’informazione aperta a tutti, di sviluppare servizi più efficienti ed efficaci in settori d’interesse generale e di migliorare la qualità della vita sono dirette a:

a) rendere le TIC più accessibili e diffondere l’alfabetizzazione informatica;

b) accrescere la fiducia nelle TIC e migliorare l’assistenza agli utenti, prestando particolare attenzione alla tutela della vita privata;

c) migliorare la qualità, l’efficienza e la disponibilità dei servizi elettronici in settori d’interesse generale e stimolare la partecipazione alla vita sociale mediante le TIC, in particolare creando servizi pubblici interoperabili paneuropei o transfrontalieri, sviluppando elementi d’interesse comune e favorendo lo scambio di buone prassi.

SEZIONE 2 ATTUAZIONE

Sotto-sezione 1Attuazione di progetti, di azioni relative allemigliori pratiche e di reti tematiche

Articolo 30 Aspetti generali

Il programma di sostegno alla politica in materia di TIC può essere attuato mediante progetti, azioni relative alle migliori pratiche e reti tematiche, in particolare mediante iniziative per la sperimentazione e dimostrazione su vasta scala di servizi pubblici innovativi a dimensione paneuropea.

I progetti, le azioni relative alle migliori pratiche e le reti tematiche sono volte a stimolare la diffusione e l’uso ottimale di soluzioni innovative basate sulle TIC, in particolare con riferimento ai servizi d’interesse generale. Inoltre, l’aiuto comunitario agevola il coordinamento e l’attuazione di misure intese a sviluppare la società dell’informazione in tutti gli Stati membri.

Articolo 31 Progetti, azioni relative alle migliori pratiche e reti tematiche

1. Vengono sostenuti:

a) progetti, compresi i progetti d’attuazione, i progetti pilota e i progetti di prima applicazione commerciale;

b) azioni relative alle migliori pratiche al fine di diffondere la conoscenza e condividere le esperienze nella Comunità;

c) reti tematiche che riuniscono diversi soggetti interessati attorno ad un obiettivo determinato, in modo da facilitare le attività di coordinamento e il trasferimento di conoscenze.

2. I progetti promuovono l’innovazione, il trasferimento di tecnologie e la diffusione di nuove tecnologie mature per essere lanciate sul mercato.

Per quanto riguarda i progetti di cui al paragrafo 1, lettera a), la Comunità può accordare sovvenzioni che non superino il 50% del costo totale. Gli organismi del settore pubblico possono ottenere il rimborso del 100% dei costi addizionali.

3. Le azioni relative alle migliori pratiche sono condotte nell’ambito di raggruppamenti specializzati collegati mediante reti tematiche.

Il contributo comunitario alle misure di cui al paragrafo 1, lettera b), è limitato ai costi diretti giudicati necessari o appropriati per raggiungere gli obiettivi specifici dell’azione.

4. Le reti tematiche possono essere legate ad azioni relative alle migliori pratiche.

Il sostegno alle attività tematiche riguarda i costi addizionali rimborsabili relativi al coordinamento e all’attuazione della rete. La partecipazione della Comunità può coprire i costi addizionali rimborsabili di queste misure.

Sotto-sezione 2Altre disposizioni

Articolo 32 Domande

Le domande di aiuto comunitario sono accompagnate, se necessario, da un piano finanziario che elenca tutti gli elementi del finanziamento dei progetti, compreso l’aiuto finanziario chiesto alla Comunità e le altre domande di aiuto eventualmente presentate presso altri enti.

Articolo 33 Analisi, elaborazione e coordinamento delle politiche con i paesi partecipanti

Al fine di sostenere l’analisi, l’elaborazione ed il coordinamento delle politiche con i paesi partecipanti, si procede:

a) a studi, raccolte di dati, indagini e pubblicazioni che si basino, se possibile, su statistiche ufficiali;

b) a riunioni di esperti che rappresentano istituzioni pubbliche e parti interessate, a conferenze e ad altri eventi;

c) a campagne di sensibilizzazione, alla costituzione di reti e ad altre iniziative rilevanti tra esperti che rappresentano istituzioni pubbliche e parti interessate;

d) a analisi comparative delle prestazioni nazionali e alla individuazione, diffusione e applicazione delle buone prassi.

Articolo 34 Promozione, comunicazione, scambio di informazioni e divulgazione

1. Al fine di sostenere l’attuazione del programma e la preparazione di attività future, si procede:

a) a campagne di promozione, divulgazione, informazione e comunicazione;

b) a scambi di informazioni, conoscenze ed esperienze, a conferenze, seminari, workshop o altre riunioni e alla gestione di attività raggruppate.

2. L’aiuto non può essere concesso né per attività di commercializzazione di prodotti, processi o servizi né per attività di marketing o promozione delle vendite.

Articolo 35 Progetti d’interesse comune: appalti pubblici basati su specifiche tecniche elaborate in concertazione con gli Stati membri

Ove ciò risulti necessario per conseguire gli obiettivi del programma di sostegno alla politica in materia di TIC e purché esista un evidente interesse comune degli Stati membri a che prodotti, servizi o elementi costitutivi fondamentali di questi ultimi vengano diffusi a livello europeo, la Commissione può varare progetti d’interesse comune che prevedano i compiti tecnici ed organizzativi necessari.

La Commissione adotta, di concerto con gli Stati membri, le specifiche tecniche ed i calendari d’attuazione congiunti dei progetti. Sulla base di tali specifiche e calendari, la Commissione pubblica gare d’appalto per la realizzazione dei progetti. Gli appalti sono aggiudicati dalla sola Commissione conformemente alle norme relative agli appalti pubblici della Comunità.

SEZIONE 3 PIANO DI LAVORO

Articolo 36 Piano di lavoro

Il piano di lavoro espone dettagliatamente gli obiettivi, le priorità, le misure d’attuazione, i calendari operativi nonché i criteri di valutazione e selezione delle misure d’attuazione conformemente agli obiettivi definiti dall’articolo 26.

Capo III Il programma Energia intelligente – Europa

SEZIONE 1 OBIETTIVI E SETTORI D’AZIONE

Articolo 37 Istituzione e obiettivi

1. È istituito un programma a favore dell’efficienza energetica, delle fonti di energia rinnovabili e della diversificazione energetica, denominato qui di seguito “programma Energia intelligente – Europa”.

2. Il programma Energia intelligente – Europa prevede misure dirette in particolare a:

a) incoraggiare l’efficienza energetica e l’uso razionale delle risorse energetiche;

b) promuovere le fonti d’energia nuove e rinnovabili e incoraggiare la diversificazione energetica;

c) promuovere l’efficienza energetica e l’uso di fonti d’energia nuove e rinnovabili nei trasporti.

Articolo 38 Obiettivi operativi

Gli obiettivi operativi del programma Energia intelligente – Europa sono i seguenti:

a) Fornire gli elementi necessari per migliorare la sostenibilità, per sviluppare il potenziale delle città e delle regioni e per preparare le misure legislative grazie alle quali potranno essere raggiunti i relativi obiettivi strategici; mettere a punto mezzi e strumenti che consentano di seguire, monitorare e valutare l’incidenza delle misure adottate dalla Comunità e dagli Stati membri nei settori d’azione del programma.

b) Sostenere, in tutti gli Stati membri, gli investimenti in tecnologie nuove e altamente redditizie in termini di efficienza energetica, uso di fonti d’energia rinnovabili e diversificazione energetica, anche nel settore dei trasporti, colmando la lacuna esistente tra la dimostrazione riuscita di tecnologie innovative e la loro effettiva commercializzazione su vasta scala al fine di stimolare gli investimenti pubblici e privati, promuovere tecnologie strategiche chiave, diminuire i costi, aumentare l’esperienza di mercato, ridurre i rischi finanziari e di altro tipo ed eliminare gli ostacoli che frenano gli investimenti in queste tecnologie.

c) Eliminare gli ostacoli non tecnologici che frenano l’adozione di modelli efficienti e intelligenti di produzione e consumo di energia, incoraggiando il miglioramento delle capacità delle istituzioni, anche a livello locale e regionale, sensibilizzando il pubblico, in particolare attraverso il sistema educativo, favorendo gli scambi di esperienze e di know-how tra i principali soggetti interessati, le imprese ed i cittadini in generale e stimolando la diffusione delle migliori pratiche e delle migliori tecnologie disponibili, in particolare mediante campagne promozionali a livello comunitario.

Articolo 39 Efficienza energetica e uso razionale delle risorse (SAVE)

Le misure a favore dell’efficienza energetica e dell’uso razionale delle risorse energetiche sono dirette tra l’altro:

a) a migliorare l’efficienza energetica e l’uso razionale dell’energia, in particolare nei settori industriale ed edilizio, a eccezione delle iniziative di cui all’articolo 41;

b) a sostenere l’elaborazione e l’attuazione di provvedimenti legislativi.

Articolo 40 Fonti d’energia nuove e rinnovabili (ALTENER)

Le misure a favore delle fonti d’energia nuove e rinnovabili sono dirette tra l’altro:

a) a promuovere le fonti d’energia nuove e rinnovabili per la produzione centralizzata e decentrata di elettricità e di calore e a sostenere la diversificazione delle fonti d’energia, a eccezione delle iniziative di cui all’articolo 41;

b) a integrare le fonti d’energia nuove e rinnovabili nel contesto locale e nei sistemi energetici;

c) a sostenere l’elaborazione e l’attuazione di provvedimenti legislativi.

Articolo 41 Energia e trasporti (STEER)

Le misure a favore dell’efficienza energetica e dell’uso di fonti d’energia nuove e rinnovabili nei trasporti sono dirette tra l’altro:

a) a sostenere iniziative riguardanti tutti gli aspetti energetici dei trasporti e la diversificazione dei carburanti;

b) a promuovere i carburanti rinnovabili e l’efficienza energetica nei trasporti;

c) a sostenere l’elaborazione e l’attuazione di provvedimenti legislativi.

Articolo 42 Iniziative orizzontali

Le misure che riguardano due o più dei settori specifici di cui agli articoli 39, 40 e 41 o che si riferiscono ad alcune priorità comunitarie sono dirette tra l’altro:

a) a integrare l’efficienza energetica e le fonti d’energia rinnovabili in diversi settori economici;

b) ad associare vari strumenti e soggetti nel quadro della stessa iniziativa o dello stesso progetto.

SEZIONE 2 ATTUAZIONE

Articolo 43 Progetti di promozione e di diffusione

Vengono sostenuti:

a) gli studi strategici basati su analisi condivise e sul monitoraggio regolare dell’evoluzione del mercato e delle tendenze in materia energetica, al fine di preparare provvedimenti legislativi nuovi o modificare la normativa esistente per quanto riguarda in particolare il funzionamento del mercato interno dell’energia, al fine di attuare la strategia energetica di medio e lungo periodo a favore dello sviluppo sostenibile, al fine di porre le basi per impegni volontari a lungo termine da parte dell’industria e di altri soggetti interessati nonché al fine di sviluppare norme e sistemi di etichettatura e di certificazione;

b) la creazione, l’estensione o la riorganizzazione di strutture e di strumenti per lo sviluppo energetico sostenibile, compresa la gestione energetica locale e regionale e lo sviluppo di prodotti finanziari e di strumenti di mercato adeguati;

c) le iniziative promozionali volte ad accelerare ulteriormente la penetrazione sul mercato di sistemi e attrezzature energetici sostenibili e a stimolare investimenti che agevolino la transizione dalla dimostrazione alla commercializzazione di tecnologie più efficienti, le campagne di sensibilizzazione e il miglioramento delle capacità delle istituzioni, in particolare ai fini dell’attuazione del meccanismo per lo sviluppo pulito e dell’applicazione congiunta nel quadro del protocollo di Kyoto;

d) lo sviluppo di strutture di informazione, istruzione e formazione, l’uso dei risultati, la promozione e la diffusione del know-how e delle migliori pratiche, anche presso i consumatori, la divulgazione dei risultati delle azioni e dei progetti nonché la cooperazione con gli Stati membri attraverso reti operative;

e) il monitoraggio dell’attuazione e dell’incidenza dei provvedimenti legislativi e di sostegno comunitari.

Articolo 44 Progetti di prima applicazione commerciale

La Comunità finanzia iniziative e progetti riguardanti la prima applicazione commerciale di tecnologie d’interesse europeo appena collaudate e diretti a diffondere negli Stati membri – in condizioni economiche o geografiche diverse o in diverse varianti tecniche – l’uso di tecnologie, processi o prodotti innovativi la cui dimostrazione è stata già conclusa con successo ma che, a causa dei rischi residui, non sono stati ancora commercializzati, in modo che la Comunità assuma una parte dei rischi legati allo sfruttamento economico dei risultati delle attività di ricerca, di sviluppo tecnologico e di dimostrazione.

SEZIONE 3 PIANO DI LAVORO

Articolo 45 Piano di lavoro

Il piano di lavoro definisce le norme relative a ciascuna delle azioni e misure specifiche per realizzare gli obiettivi di cui all’articolo 37, le modalità d’attuazione e di finanziamento nonché le norme sulla partecipazione. Esso determina i criteri di selezione conformemente agli obiettivi del programma Energia intelligente – Europa e fissa il calendario indicativo di attuazione, in particolare per quanto riguarda il contenuto degli inviti a presentare proposte.

TITOLO III DISPOSIZIONI GENERALI E FINALI

Articolo 46 Comitati

1. La Commissione è assistita dai comitati seguenti:

a) con riferimento al programma per l’innovazione e l’imprenditorialità, da un comitato denominato “comitato di gestione PII (CPII)”;

b) con riferimento al programma di sostegno alla politica in materia di TIC, da un comitato denominato “comitato di gestione TIC (CTIC)”;

c) con riferimento al programma Energia intelligente – Europa, da un comitato denominato “comitato di gestione EIE (CEIE)”.

2. Quando è fatto riferimento al presente paragrafo, si applicano gli articoli 4 e 7 della decisione 1999/468/CE, fatto salvo l’articolo 8 di tale decisione.

Il periodo di cui all’articolo 4, paragrafo 3, della decisione 1999/468/CE è fissato a tre mesi.

3. I comitati di cui al paragrafo 1 adottano il loro regolamento interno.

Articolo 47 Abrogazione

La decisione 96/413/CE è abrogata.

Articolo 48 Disposizioni transitorie

Le misure d’attuazione relative all’obiettivo indicato nell’articolo 27, lettera b), sono eseguite conformemente alla decisione …/…/CE del Parlamento europeo e del Consiglio[69] fino al 31 dicembre 2008.

Dopo questa data, le iniziative avviate a norma della decisione ..../…/CE fino al 31 dicembre 2008 sono gestite conformemente a tale decisione, tranne per quanto riguarda il comitato istituito da tale decisione, che è sostituito dal comitato istituito dall’articolo 46, paragrafo 1, lettera b), della presente decisione.

Articolo 49 Entrata in vigore

La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea .

Fatto a Bruxelles, il […]

Per il Parlamento europeo Per il Consiglio

Il Presidente Il Presidente

[…] […]

ALLEGATO I Ripartizione di bilancio indicativa

Le dotazioni di bilancio indicative per i programmi specifici sono le seguenti:

a) 2 631 milioni di euro per la realizzazione del programma per l’innovazione e l’imprenditorialità, di cui 520 milioni al massimo per la promozione dell’eco-innovazione;

b) 801,6 milioni di euro per la realizzazione del programma di sostegno alla politica in materia di TIC;

c) 780 milioni di euro per la realizzazione del programma Energia intelligente – Europa.

ALLEGATO II Modalità d’attuazione degli strumenti finanziari comunitari a favore delle PMI di cui all’articolo 16

1. Modalità comuni a tutti gli strumenti finanziari comunitari a favore delle PMI

A. Bilancio

La dotazione di bilancio copre l’intero costo di ogni strumento, compresi gli obblighi di pagamento verso gli intermediari finanziari come le perdite derivanti dalle garanzie, le commissioni dovute al FEI ed alle istituzioni finanziarie internazionali per la gestione delle risorse UE, nonché tutti gli altri costi o spese rimborsabili.

Il trasferimento di risorse tra strumenti deve restare flessibile in modo da rispondere ai nuovi sviluppi ed ai cambiamenti delle condizioni di mercato durante l’attuazione del programma.

B. Conti fiduciari

Il FEI e le istituzioni finanziarie internazionali interessate istituiscono conti fiduciari distinti per i fondi di bilancio relativi a ciascuno strumento. Questi conti possono essere produttivi di interessi. Gli interessi ricevuti fino al 31 dicembre 2013 possono essere aggiunti alle risorse e utilizzati per attuare lo strumento cui si riferiscono.

I pagamenti effettuati dall’amministratore fiduciario per onorare gli obblighi di pagamento verso gli intermediari finanziari sono addebitati sul conto fiduciario corrispondente. Gli importi che l’amministratore fiduciario deve rimborsare al bilancio generale delle Comunità europee, le commissioni di gestione dovute all’amministratore fiduciario e gli altri costi e spese rimborsabili sono addebitati sul conto fiduciario conformemente ai termini stabiliti negli accordi conclusi tra la Commissione e l’amministratore fiduciario. Sul conto fiduciario sono accreditate le entrate provenienti dalla Commissione, dagli interessi e, a seconda dello strumento, dagli investimenti realizzati (SIC) oppure dalle commissioni d’impegno e di garanzia nonché dagli altri crediti a breve termine (strumento GPMI).

Dopo il 31 dicembre 2013, i saldi dei conti fiduciari, eccetto i fondi impegnati e non ancora erogati e quelli probabilmente necessari per coprire costi e spese rimborsabili, tornano nel bilancio generale delle Comunità europee.

C. Commissioni

La gestione degli strumenti è oggetto di un’adeguata politica in materia di commissioni. Queste sono fissate dalla Commissione conformemente alle pratiche di mercato e tengono conto degli elementi seguenti:

- la durata totale dello strumento e gli obblighi di monitoraggio al di là del periodo d’impegno di bilancio;

- i paesi ammessi a partecipare;

- il grado di novità e di complessità dello strumento;

- il numero di attività associate, quali gli studi di mercato, l’individuazione degli intermediari e i negoziati con gli stessi, la strutturazione degli accordi, la chiusura, il monitoraggio e la presentazione di relazioni.

D. Visibilità

Ogni intermediario deve garantire una visibilità adeguata del sostegno fornito dalla Comunità.

2. Attuazione dello strumento a favore delle PMI innovative e a forte crescita (SIC)

A. Introduzione

Gli aspetti relativi al negozio fiduciario, alla gestione e al monitoraggio sono oggetto di un accordo tra la Commissione ed il FEI. La Commissione applica orientamenti specifici in materia di gestione della tesoreria.

B. Intermediari

Il SIC 1 ed il SIC 2 riguardano intermediari ad orientamento commerciale gestiti da team indipendenti che posseggono una miscela appropriata di competenze e di esperienza. Gli intermediari sono scelti, secondo le migliori pratiche commerciali e di mercato, in modo trasparente e non discriminatorio ed evitando qualsiasi conflitto d’interesse; essi operano attraverso un’ampia gamma di fondi specializzati o di strutture simili.

C. Criteri d’ammissibilità

Assumendo un livello di rischio più elevato per quanto riguarda i fondi intermediari e le loro politiche d’investimento, il SIC completa le attività che il gruppo della Banca europea per gli investimenti, cui appartiene il FEI, svolge con risorse proprie.

SIC 1

Il SIC 1 investe in fondi intermediari di capitale di rischio che a loro volta investono in PMI esistenti da non oltre 10 anni, generalmente a partire dalle fasi pre-A (costituzione dell’impresa) e A (avviamento dell’impresa) e, eventualmente, in una fase successiva. L’investimento complessivo in un fondo intermediario di capitale di rischio non supera il 25% del capitale totale del fondo; l’investimento complessivo può arrivare sino al 50% del capitale totale ove si tratti di fondi nuovi che probabilmente svolgeranno un ruolo di catalizzatore particolarmente importante nello sviluppo dei mercati dei capitali di rischio per una tecnologia specifica, in una regione determinata o per l’attività dei business angel . L’investimento complessivo in un fondo intermediario di capitale di rischio può arrivare sino al 50% nei casi in cui gli investimenti del fondo si concentrano sulle PMI attive nel settore dell’eco-innovazione. Almeno il 50% del capitale investito in un fondo proviene da investitori che operano in condizioni corrispondenti alle normali condizioni di mercato (secondo il “principio dell’investitore in economia di mercato”), senza che sia rilevante la loro natura giuridica o il loro assetto proprietario. L’impegno globale in uno stesso fondo non supera i 30 milioni di euro. Il SIC 1 può co-investire con risorse proprie del FEI, con risorse sotto mandato BEI o con altre risorse gestite dal FEI.

SIC 2

Il SIC 2 investe in fondi intermediari di capitale di rischio che investono a loro volta in PMI, generalmente nelle fasi B e C (espansione). L’investimento complessivo in un fondo intermediario di capitale di rischio non supera di norma il 15% del capitale totale del fondo e può raggiungere il 25% ove si tratti di:

- fondi nuovi che probabilmente svolgeranno un ruolo di catalizzatore particolarmente importante nello sviluppo dei mercati dei capitali di rischio per una tecnologia specifica o in una regione determinata;

- fondi che investono principalmente nelle PMI attive nel settore dell’eco-innovazione;

- fondi costituiti da gruppi di gestione nuovi.

In caso di co-investimento con risorse proprie del FEI, con risorse sotto mandato BEI o con altre risorse gestite dal FEI, il contributo massimo del SIC 2 è pari al 15%. Almeno il 50% del capitale investito in un fondo proviene da investitori che operano in condizioni corrispondenti alle normali condizioni di mercato (secondo il “principio dell’investitore in economia di mercato”), senza che sia rilevante la loro natura giuridica o il loro assetto proprietario. L’impegno globale in uno stesso fondo non supera i 30 milioni di euro.

D. Pari grado degli investimenti

Gli investimenti effettuati nel quadro del SIC in un fondo intermediario sono dello stesso grado di quelli effettuati dagli investitori privati.

E. Durata dello strumento

Il SIC è uno strumento a lungo termine i cui investimenti in fondi intermediari sono di norma compresi tra i 5 e i 12 anni. In ogni caso, la durata degli investimenti effettuati nel quadro del SIC non supera 19 anni a decorrere dalla firma dell’accordo di delega concluso tra la Commissione ed il FEI. Negli accordi conclusi tra il FEI e gli intermediari vengono definite strategie di uscita adeguate.

F. Realizzo degli investimenti

Poiché la maggior parte degli investimenti effettuati nel quadro del SIC assume la forma di titoli non quotati e non liquidi, il realizzo di tali investimenti si basa sulla distribuzione dei proventi che l’intermediario ricava dalla cessione dei suoi investimenti nelle PMI.

G. Reinvestimento dei proventi degli investimenti realizzati

I proventi, compresi i dividendi ed i rimborsi percepiti dal FEI fino al 31 dicembre 2013, sono aggiunti alle risorse e utilizzati ai fini dello strumento.

3. Attuazione dello strumento relativo alle garanzie per le PMI (strumento GPMI)

A. Introduzione

Gli aspetti relativi al negozio fiduciario, alla gestione e al monitoraggio sono oggetto di un accordo tra la Commissione ed il FEI. La Commissione applica orientamenti specifici in materia di gestione della tesoreria.

B. Intermediari

Gli intermediari sono scelti tra i sistemi di garanzia già operanti o che possono essere istituiti nei paesi ammessi a partecipare, comprese le organizzazioni di garanzia reciproca e qualsiasi altro istituto finanziario che risponda ai criteri fissati. Le procedure di selezione sono trasparenti e non discriminatorie. Vanno evitati i conflitti d’interesse.

Gli intermediari sono scelti conformemente alle migliori pratiche commerciali tenendo conto di uno o più degli elementi seguenti:

- l’effetto sul volume del finanziamento messo a disposizione delle PMI (sotto forma di prestiti, capitale netto o quasi capitale netto);

- l’impatto sull’accesso delle PMI al finanziamento;

- l’effetto sui rischi in materia di finanziamento delle PMI assunti dall’intermediario interessato.

C. Ammissibilità

I criteri finanziari che disciplinano l’ammissibilità nel quadro dello strumento GPMI sono determinati per ciascun intermediario sulla base delle sue attività, allo scopo di raggiungere il maggior numero di PMI possibile. Queste norme tengono conto delle condizioni e pratiche del mercato nel territorio interessato.

Il finanziamento per l’acquisizione di attività materiali ed immateriali, comprese le attività legate all’innovazione, lo sviluppo tecnologico e l’acquisizione di licenze rientrano nell’ambito dello strumento GPMI.

Nell’ambito della quarta sezione dello strumento GPMI, denominata “Cartolarizzazione di portafogli di crediti concessi a PMI”, rientrano transazioni individuali, transazioni con più partner e transazioni multinazionali. L’ammissibilità è determinata in base alle migliori pratiche del mercato, in particolare per quanto riguarda la qualità del credito e la diversificazione dei rischi del portafoglio cartolarizzato.

D. Condizioni delle garanzie

Le garanzie accordate dal FEI per conto della Commissione nel quadro della prima, della seconda e della terza sezione dello strumento GPMI (“Finanziamento mediante emissione di debiti”, “Microcredito” e “Garanzie per investimenti di capitale netto o di quasi capitale netto in PMI”) coprono una parte del rischio assunto dall’intermediario finanziario in un portafoglio di finanziamento di transazioni individuali. Nell’ambito della quarta sezione (“Cartolarizzazione di portafogli di crediti concessi a PMI”) viene assunta una parte del rischio relativo ad alcune tranche cartolarizzate prioritarie rispetto alla tranche di primo rischio oppure il rischio relativo ad una parte rilevante della tranche di primo rischio viene interamente assunto dall’istituzione finanziaria creditrice e il rischio relativo alla parte restante viene condiviso.

Le garanzie accordate dal FEI nel quadro della prima, della seconda e della terza sezione dello strumento GPMI (“Finanziamento mediante emissione di debiti”, “Microcredito” e “Garanzie per investimenti di capitale netto o di quasi capitale netto in PMI”) sono generalmente dello stesso grado delle garanzie o, eventualmente, dei finanziamenti offerti dall’intermediario.

Il FEI può addebitare ad un intermediario finanziario una commissione calcolata sulla base degli importi impegnati ma non utilizzati conformemente ad una tabella convenuta (“commissioni d’impegno”) e commissioni di garanzia. Esso può anche addebitare commissioni relative a transazioni di cartolarizzazione individuali.

E. Massimale delle perdite cumulate del FEI

Le risorse del bilancio generale delle Comunità europee stanziate per lo strumento GPMI sono sottoposte a un massimale, in modo che non possano in nessun caso superare la dotazione di bilancio messa a disposizione del FEI nel quadro di tale strumento. Non vi possono essere sopravvenienze passive sul bilancio.

L’obbligo incombente al FEI di pagare la sua parte delle perdite subite dall’intermediario esiste fino al momento in cui l’importo cumulativo dei pagamenti effettuati per coprire le perdite derivanti da un determinato portafoglio di finanziamento raggiunge – previa deduzione dell’importo cumulativo dei corrispondenti recuperi di perdite – un importo predeterminato; dopo tale momento la garanzia del FEI è automaticamente estinta.

F. Recuperi delle perdite ed altre entrate da versare sul conto fiduciario

I recuperi di perdite ricevuti da un intermediario sono accreditati sul conto fiduciario e presi in considerazione ai fini del calcolo del massimale delle perdite cumulative del FEI nei confronti dell’intermediario. Tutte le altre entrate, quali le commissioni d’impegno e le commissioni di garanzia, sono accreditate sul conto fiduciario e, se sono percepite prima del 31 dicembre 2013, vengono aggiunte alle risorse dello strumento.

G. Durata dello strumento

La scadenza massima delle singole garanzie PMI non può superare i 10 anni.

4. Attuazione del piano per lo sviluppo di capacità (PSC)

A. Introduzione

Le modalità d’attuazione dell’azione “Capitale d’avviamento” e dell’azione “Collaborazione”, compresi gli aspetti relativi al negozio fiduciario, alla gestione e al monitoraggio, sono oggetto di un accordo tra la Commissione ed il FEI o le istituzioni finanziarie internazionali interessate.

Gli intermediari sono scelti conformemente alle migliori pratiche di mercato.

Le procedure di selezione relative al servizio d’assistenza tecnica sono trasparenti e non discriminatorie. Vanno evitati i conflitti d’interesse.

B. Azione “Capitale d’avviamento”

L’azione “Capitale d’avviamento” è gestita su base fiduciaria. La dotazione di bilancio copre l’intero costo dell’azione, comprese le commissioni di gestione e gli altri costi o spese rimborsabili. Gli aiuti, concessi a fondi che nel loro programma d’investimento globale comprendono investimenti in capitale d’avviamento, coprono parte delle relative spese di gestione.

C. Azione “Collaborazione”

L’azione “Collaborazione” è condotta tramite il FEI o le istituzioni finanziarie internazionali interessate. Essa copre l’assistenza tecnica, le commissioni di gestione e gli altri costi rimborsabili relativi al miglioramento delle capacità.

5. Valutazione

Le valutazioni esterne sono svolte da esperti indipendenti, considerando l’impatto dell’“iniziativa a favore della crescita e dell’occupazione”, prevista dalla decisione 98/347/CE del Consiglio, e del “programma pluriennale a favore dell’impresa e dell’imprenditorialità, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI)”, istituito dalla decisione 2000/819/CE del Consiglio. Le valutazioni esterne esaminano l’impatto degli strumenti finanziari comunitari a favore delle PMI e presentano un’analisi qualitativa dei risultati ottenuti, in particolare valutando l’effetto moltiplicatore e il rapporto costi/benefici di ciascuno strumento. Le relazioni di valutazione presentano dati statistici riguardanti tra l’altro:

- per quanto riguarda il SIC, il numero di PMI raggiunte ed il numero di posti di lavoro creati;

- per quanto riguarda lo strumento GPMI, il volume totale dei prestiti concessi dagli intermediari finanziari a PMI ed il numero di PMI raggiunte;

- per quanto riguarda l’azione “Capitale d’avviamento”, il numero di organizzazioni sostenute ed il volume degli investimenti in capitale d’avviamento;

- per quanto riguarda l’azione “Collaborazione”, il numero di intermediari sostenuti e di PMI raggiunte;

- i risultati specifici in materia di eco-innovazione.

Una visibilità adeguata è data ai risultati ed alle lezioni tratte dalle relazioni degli esperti esterni e allo scambio delle migliori pratiche tra i soggetti interessati.

ALLEGATO IIIPrecisazioni riguardanti i servizi a sostegno delle imprese e dell’innovazionedi cui all’articolo 20

a. Servizi di informazione, di feedback e di cooperazione tra imprese

- Divulgare informazioni relative al funzionamento ed alle opportunità offerte dal mercato interno dei beni e dei servizi;

- Promuovere attivamente i programmi, le iniziative e le politiche della Comunità riguardanti le PMI;

- Utilizzare strumenti che consentono di misurare l’impatto sulle PMI della normativa vigente;

- Contribuire alla realizzazione di analisi d’impatto della Commissione;

- Utilizzare altri mezzi appropriati per far partecipare le PMI al processo decisionale europeo;

- Aiutare le PMI a sviluppare attività transfrontaliere;

- Aiutare le PMI a trovare partner commerciali tramite strumenti adeguati.

b. Servizi di trasferimento di innovazioni, tecnologie e conoscenze

- Fare conoscere meglio le politiche, la legislazione ed i programmi di sostegno riguardanti l’innovazione;

- Partecipare alla diffusione ed allo sfruttamento dei risultati della ricerca;

- Prestare servizi di intermediazione diretti a promuovere il trasferimento di tecnologie e conoscenze e la collaborazione tra protagonisti dell’innovazione;

- Stimolare la capacità di innovazione delle imprese, in particolare delle PMI;

- Facilitare il collegamento con altri servizi nel settore dell’innovazione.

c. Servizi che incoraggiano la partecipazione delle PMI al programma quadro comunitario in materia di RST

- Far conoscere meglio alle PMI il programma quadro comunitario in materia di RST;

- Aiutare le PMI a identificare le loro esigenze in materia di RST ed a trovare partner con esigenze analoghe;

- Assistere le PMI nella preparazione e nel coordinamento delle proposte di progetti che intendono presentare in vista di una partecipazione al programma quadro comunitario in materia di RST.

LEGISLATIVE FINANCIAL STATEMENT

NAME OF THE PROPOSAL :

Proposal for a Decision of the European Parliament and of the Council establishing a Competitiveness and Innovation framework Programme (2007-2013)

ABM / ABB FRAMEWORK

Policy area: Enterprise and Industry

Activities: Competitiveness, Industrial Policy, Innovation and Entrepreneurship

Policy area: Economic and Financial Affairs

Activities: Operations and Financial Instruments

Policy area: Information Society and Media

Activities: eEurope

Policy area: Environment

Activities: Environmental programmes and projects

Policy area: Energy and Transport

Activities: “Intelligent Energy Europe” Programme

BUDGET LINES

Budget lines (operational lines and related technical and administrative assistance lines (ex- B.A lines)) including headings :

Headings within the Financial Perspectives 2007-2013

1. Sustainable Growth;

1a) Competitiveness for growth and employment

A new budget structure will be defined after approval of the Interinstitutional agreement on the Financial Perspective 2007-2013. For information, the current budget lines corresponding to the activities that will be carried on in the Competitiveness and Innovation Programme are listed below.

Economic and financial affairs

01 04 05 (Programme for enterprise and entrepreneurship – improvement of the financial environment for SMEs, Council Decision 2000/819/EC);

Enterprise and Industry

02 02 03 01 (Multiannual Programme for enterprise and entrepreneurship, and particularly for SMEs, Council Decision 2000/819/EC);

02 02 03 02 Support for SMEs in the New Financial Environment

02 02 03 03 Pilot project: Transfer of expertise through mentoring

02 03 01 Research and Innovation

02 03 02 Support for the coherent development of policies

02 05 (Competitiveness and sustainable development, Council Decision 96/419/EC);

02 01 04 03 Industrial competitiveness policy for the European Union — Expenditure on administrative management

02 01 04 04 (Programme for enterprise and entrepreneurship, administrative support, Council Decision 2000/819/EC);

02 01 05 01Expenditure related to research staff

02 01 05 02 Research extern al staff

02 01 05 03 Other management expenditure for research

Information Society and Media

09 030100 Modinis

09 030200 Promotion of the European digital presence in global networks

09 010402 Promotion of the European digital presence in global networks - Expenditure on administrative management

09 030400 Trans-European telecommunications networks

09 010403 Trans-European telecommunications networks - Expenditure on administrative management

Environment

07 03 04 LIFE III (Financial Instrument for the Environment — 2000 to 2006) — Projects on Community territory—Part II (environmental protection)

07 01 04 03 LIFE III (2000-2006) – part II (environmental protection) – expenditure on administrative management

Energy and Transport

ABB 06 04 01: "Intelligent Energy for Europe" Programme (2003-2006)

ABB 06 01 04 08: "Intelligent Energy for Europe" Programme (2003-2006) - Expenditure on administrative management

ABB 06 01 04 30: “Intelligent Energy Executive Agency

Duration of the action and of the financial impact:

Period of application: 1st January 2007 – 31st December 2013

Payments from the EU budget may be made beyond 31st December 2013

Budgetary characteristics ( add rows if necessary ) :

Budget line | Type of expenditure | New | EFTA contribution | Contributions from applicant countries | Heading in financial perspective |

Operational expenditure Entrepreneurship and Innovation programme | Non-comp | Diff[70] | YES | YES | YES | As of 2007: 1a |

Operational expenditure ICT Policy support programme | Non-comp | Diff | YES | YES | YES | As of 2007: 1a |

Operational expenditure Intelligent Energy Europe Programme | Non-comp | Diff | YES | YES | YES | As of 2007: 1a |

Administrative expenditure for the framework Programme | Non-comp | Non-Diff | YES | YES | YES | As of 2007: 1a |

SUMMARY OF RESOURCES

Financial Resources (current prices)

Summary of commitment appropriations (CA) and payment appropriations (PA)

EUR million (to 3 decimal places)

TOTAL PA including cost of Human Resources | b+c+d+e | 204,040 | 296,940 | 422,240 | 519,540 | 675,240 | 690,840 | 725,640700,800[76] | 4235,280 |

Compatibility with Financial Programming

The proposal is compatible with financial programming as proposed by the Commission (COM(2004)101 of 26 February 2004)

Financial impact on Revenue

The proposal has no financial implications on revenue

Human Resources FTE (including officials, temporary and external staff) – see detail under point 8.2.1.

Annual requirements[77] | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 |

Total number of human resources | 30 | - | - | - | - | - | - |

CHARACTERISTICS AND OBJECTIVES

Need to be met in the short or long term

As an essential instrument in support of the strategy for growth and jobs, the Competitiveness and Innovation Programme will have to meet the following needs:

- Foster the competitiveness of enterprises and in particular SMEs, by improving access to finance, providing Europe-wide business and innovation support services, encouraging entrepreneurial spirit in Europe.

- Boosting innovation, including eco-innovation, as one of the keys to productivity growth.

- Encouraging the development and uptake of Information and Communication Technologies (ICT) [78] , one of the main innovative means to improve productivity.

- Accelerating action in the fields of energy efficiency, renewable energy sources and energy diversification in Europe.

Beyond addressing the problems outlined above, the underlying motive force is to bring together Community programmes and activities in the field of competitiveness and innovation into one coherent and synergetic framework, while also addressing complementary environmental concerns.

Value-added of Community involvement and coherence of the proposal with other financial instruments and possible synergies

All the areas covered by the framework Programme (which is based on Articles 156, 157(3) and 175(1) of the Treaty) fall under shared responsibility of Member States and Community. The CIP will therefore intervene only where a demonstrable European added value is present, and the management committees of each specific programme will ensure coherence and complementarity with actions at Member States level. As an instrument to implement the Community strategy for growth and jobs, the Competitiveness and Innovation framework Programme clearly finds its place in the context of a partnership between different actors, and its instruments are designed to provide a leverage effect. Moreover, the innovation and business support networks will perform a feedback function and help the Commission in constantly assessing the actual needs, the proportionality of actions and the respect of subsidiarity.

There are certain system/market failures that can best be tackled via public interventions. The Competitiveness and Innovation framework Programme will add value to national interventions by:

- Providing a European dimension in support of innovation for enterprises, through assistance services in the areas of transfer of technology, clustering and networking. Innovation policy takes place mostly at national and regional levels but there is a need for intervention at Community level, as international co-operation is developing rapidly in innovation matters, and for trans-national exchange of experience, networking and benchmarking. Therefore Community action will add value to national interventions by providing a European dimension in support of innovation for enterprises, through assistance services in the areas of transfer of technology, clustering and networking.

- einforcing competitiveness and facilitating SMEs’ access to finance; the Community intervention has a leverage potential on other existing financial instruments, and details on the expected impact are made available in the Impact Assessment.

- ccelerating the uptake of environmental technologies leading to a more efficient use of resources and the opening of new markets, while protecting the environment more cost-efficiently. This should contribute to improving the competitiveness of European industry and creating the conditions for sustainable economic growth.

- Stimulating a wider uptake of ICT by businesses, public sector and citizens across Europe, and developing an information society for all, based on trustworthy and secure products and services. ICT uptake and best use are affected by perceived concerns with regard to returns on investments and security aspects, with a genuine European dimension (if not global, for example in the security field). The EU level, for reasons of scale and scope, is also best suited to fostering interoperability for the users' benefit[79].

- Accelerating the uptake of sustainable energy technologies, in the context of EU targets for sustainable energy and the Millennium Development goals.

As far as synergies with other Community programmes are concerned, please refer to chapter 4 of the explanatory memorandum.

Finally, the very structure and concept of the CIP reflects the intention to create synergies between several Community programmes that existed separately up to 2006 by bringing them under a common framework.

Objectives, expected results and related indicators[80] of the proposal in the context of the ABM framework

The Competitiveness and Innovation framework Programme

The framework Programme has the following objectives:

(a) to foster the competitiveness of enterprises and in particular Small and Medium sized Enterprises (SMEs);

(b) to promote innovation including eco-innovation;

(c) to accelerate the development of a competitive, innovative and inclusive Information Society;

(d) to promote energy efficiency and new and renewable energy sources in all sectors including transport.

These objectives are pursued through the implementation of specific programmes. Indicators are established at the level of specific programmes.

The Entrepreneurship and Innovation programme :

The programme shall provide for action to support, improve, encourage and promote:

access to finance for the start-up and growth of SMEs and investment in innovation activities;

SME co-operation;

Innovation, including eco-innovation in enterprises;

innovation governance and culture;

economic and administrative reform for more entrepreneurship and competitiveness in industry and service sectors.

Access to finance for the start-up and growth of SMEs[81] and investment in innovation activities |

Objective | Indicators | Verification source |

increasing investment volumes of venture capital funds and investment vehicles promoted by business angels | Degree of change (in investment volumes of venture capital funds and investment vehicles promoted by business angels) | Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

providing leverage to SME debt financing instruments | Change in volume of investment financing The number of SMEs receiving new financing Jobs created in SMEs receiving new financing Total net disbursement | Annual reporting and monitoring, programme evaluation Annual reporting and monitoring, programme evaluation Annual reporting and monitoring, programme evaluation Annual reporting and monitoring |

improving the financial environment for SMEs | The number of SMEs receiving new financing | Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

SME co-operation |

Objective | Indicators | Verification source |

fostering services in support of SMEs | Number of queries answered Number of awareness raising campaigns Number of on-line consultations carried out | Annual reporting and monitoring Annual reporting and monitoring Annual reporting and monitoring |

contributing to measures helping SMEs to cooperate with other enterprises across borders, including SME cooperation in the field of European standardisation | Number of cross-border cooperation projects carried out | Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

promoting and facilitating international business cooperation | Number of international cooperation projects carried out | Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

Innovation, including eco-innovation in Enterprises |

Objective | Indicators | Verification source |

Better innovation performance of EU enterprises | Employment in high-tech services (% of total workforce) High-tech exports - Exports of high technology products as a share of total exports Sales of new-to-market products (% of turnover) Sales of new-to-firm not new-to-market products (% of turnover) Employment in medium-high and high-tech manufacturing (% of total workforce) EPO patents registration per million population USPTO patents registration per million population Triadic patent families per million population Number of domestic community trademarks registration per million population Number of domestic industrial designs registration per million population | European Innovation Scoreboard (this corresponds to the out-put indicators currently used in the EIS) |

To foster sector-specific innovation, clusters, networks of excellence, public-private innovation partnerships and cooperation with relevant international organisations, initiatives and networks, and the use of innovation management | More information on sector specific innovation needs and performances. Increase of interaction and cooperation among, clusters, networks of excellence, public-private innovation partnerships including science-industry cooperation SMEs using non-technological change (% of SMEs) University R&D expenditures financed by business sector Innovative SMEs co-operating with others (% of SMEs) | Annual reporting and monitoring, programme evaluation Annual reporting and monitoring, programme evaluation Annual reporting and monitoring, programme evaluation European Innovation Scoreboard European Innovation Scoreboard European Innovation Scoreboard |

To support national and regional programmes for business innovation | Number of joint or coordinated programmes or actions. Number of enterprises benefiting from the support from these joint or coordinated programmes or actions. Amount of national and regional funding, as well as private co-funding leveraged for business innovation per € 1 million CIP contribution. | Annual reporting and monitoring, programme evaluation Annual reporting and monitoring, programme evaluation Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

supporting services, in particular for trans-national knowledge and technology transfer and management of intellectual and industrial property | Number of services provided Number of technology transfer agreements resulting from the services. | Annual reporting and monitoring, programme evaluation Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

exploring new types of innovation services | Results of evaluation with regard to any new types of innovation services tested | Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

To support the market replication of innovative technologies | Number of demonstrations performed | Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

To support the uptake and wider use of environmental technologies, to improve the eco-efficiency of EU industry | Number of environmental technologies supported Indicators under development on eco-efficiency and on the market penetration of environmental technologies | Annual reporting and monitoring, programme evaluation Innovation scoreboard, programme evaluation |

Entrepreneurship and Innovation culture |

Objective | Indicators | Verification source |

Encouraging entrepreneurial mindsets, skills and culture, and the balancing of entrepreneurial risk and reward | Degree of change in propensity to become an entrepreneur Quality of regulatory and administrative environment | Eurobarometer, programme evaluation Eurobarometer, programme evaluation |

Contributing to the definition and promotion of competitiveness strategies for industry and service sectors | Number and quality of contributions | Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

Facilitating mutual understanding and learning between national and regional actors | Number of initiatives launched in the area, including conferences and studies | Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

Economic and Administrative Reform |

Objective | Indicators | Verification source |

Collecting data, analysing and monitoring performance, and developing and coordinating policy | Number of qualitative studies in the area | Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

To support mutual learning for excellence in national and regional administrations | Number of new mutual learning and cooperation projects and networks | Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

To promote awareness of innovation and disseminating good innovation practices | Number of awareness-raising events/campaigns completed Number of hits on Innovation Portal web-site | Annual monitoring, programme evaluation |

The ICT Policy support programme

The ICT Policy Support Programme shall provide for the following actions:

(a) development of the Single European information space and strengthening of the internal market for information products and services;

(b) stimulation of innovation through a wider adoption of and investment in ICTs;

(c) development of an inclusive information society and more efficient and effective services in areas of public interest, and improvement of the quality of life.

The indicators relevant to the ICT policy support programme build on the existing and used Eurostat Information Society Policy and Structural indicators and on the eEurope indicators. When these indicators are not sufficient to best capture measures of quality of objectives or effectiveness of policy measures, other “soft” indicators are to be used based on Eurobarometer surveys.

It should be remembered that these indicators are also subject to review and update.

Objective | Indicators | Verification source |

Development of single European information space; ensuring seamless access to ICT–based services and establishing appropriate framework conditions for rapid and appropriate take up of converging digital communications and services. Issues at stake include interoperability and higher levels of security and trust | Quality and effectiveness of content accessibility by different devices Speed of interconnections and services available between and within national research and education networks (NRENs) within EU and world-wide Percentage of EU web sites in the national top 50 visited Perceived quality of public service multilingual websites Citizens access to and use of the Internet Enterprises access to and use of ICTs Information Society Policy Indicators Perceived security. Quality of filtering technologies. Number of network security concerns. Number of criminal cases on the internet. Internet users' experience and usage regarding ICT-security. (** see below). | Eurostat Information Society Structural Indicators; Euro-barometer survey - Annual reporting and monitoring, programme evaluation eEurope Indicator[82] 4 - Annual reporting and monitoring, programme evaluation eEurope Indicator 22 - Annual reporting and monitoring, programme evaluation Eurobarometer survey - Annual reporting and monitoring, programme evaluation Eurostat Eurostat Eurostat ENISA monitoring; Eurobarometer survey; Eurostat - Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

Wider adoption of and investment in ICTs, promoting innovation in processes, services and products enabled by ICT, notably in SMEs and public services, taking into account the necessary skills requirements, accelerating the translation of ICT research results into practical applications facilitating public and private interaction as well as partnerships for accelerating innovation and investments in ICTs, increasing the attractiveness of Europe as a place to invest in innovation in ICT promoting and raising awareness of the opportunities and benefits that ICT brings to citizens and businesses, stimulating debate at the European level on emerging ICT trends | Eurostat / OECD indicators on ICT investment Amount of government information (by pages or by megabytes) which is digitalised and available on line Employment in the on-line content sector Percentage of companies that buy and sell over the Internet Definition Public use of government on-line services - for information/ for submission of forms Percentage of public procurement which can be carried out on-line | Eurostat Information Society Structural Indicators – OECD statistical reports - Annual reporting and monitoring, programme evaluation eEurope indicator (22- iii – iv) - Annual reporting and monitoring, programme evaluation eSkills reports; Eurostat eLearning indicators - Annual reporting and monitoring, programme evaluation eEurope indicator 16 - Annual reporting and monitoring, programme evaluation eEurope indicator 18 - Annual reporting and monitoring, programme evaluation eEurope indicator 19 - Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

Inclusive Information Society, more efficient and effective services in areas of public interest and improved quality of life. widening ICT accessibility and digital literacy; reinforcing trust and confidence as well as support of ICT use, addressing in particular privacy concerns; improving the quality, efficiency and availability of electronic services in areas of public interest and for ICT enabled participation, [including interoperable pan-European or cross border public services as well as the development of common interest building blocks and sharing good practices]. | Information Society Policy Indicators Quality and efficiency of on-line services. Impact on quality of life Information Society Policy Indicators Percentage of teachers using the Internet for non-computing teaching on a regular basis Percentage of workforce with (at least) basic IT training Number of places and graduates in ICT related third level education Percentage of workforce using telework Definition ** (as above) | Eurostat - Annual reporting and monitoring, programme evaluation Eurobarometer survey - Annual reporting and monitoring, programme evaluation eEurope indicator 10 - Annual reporting and monitoring, programme evaluation eEurope indicator 11 - Annual reporting and monitoring, programme evaluation eEurope indicator 12 - Annual reporting and monitoring, programme evaluation eEurope indicator 13 - Annual reporting and monitoring, programme evaluation |

The Intelligent Energy Europe Programme

The proposed programme aims to support sustainable development in the energy context, making a balanced contribution to the achievement of the following general objectives: security of energy supply, competitiveness, and environmental protection . The Union has set itself clear quantitative targets for the uptake of sustainable energy to be achieved by 2010. These include:

- doubling the share of renewable energy sources in EU energy consumption to reach 12%,

- increasing to 22% the share of electricity generated by renewable sources and

- increasing up to 5.75% the share of bio-fuels in all petrol and diesel used for transport.

- Rationalise and stabilise energy consumption to reduce energy intensity, aiming at saving at least 1% more energy each year.

A number of more qualitative targets are also to be achieved such as increased sales of energy efficient products/appliances, expand high-efficient cogeneration, reduced energy consumption of energy-using products and number of products complying with eco-design requirements. A proposal has also been made for Member States to further reduce the amount of energy distributed to final consumers by 1% per year.

The objectives and a non-exhaustive list of key baseline indicators are presented in the table below:

Objectives | Key baseline indicators | Justification / source |

To provide 22% of electricity from renewable sources in EU-15 (21% in EU-25) | Contribution of renewable energy sources to total electricity generation. (Eurostat data). | 2001/77/EC: The Promotion of Electricity from renewable energy sources in the internal energy market |

To have 5.75% of biofuels in all petrol and diesel used for transport by 2010 | Biofuels production (contribution to total petrol and diesel market). Hectares growing biomass for biofuel production. (Eurostat data) | 2003/30/EC. Promotion of the use of biofuels or other renewable fuels for transport |

Rationalise and stabilise energy consumption to reduce energy intensity, aiming at saving at least 1% more energy each year. | Electricity generated by CHP plant (Eurostat data) Other indicators can also be used to indirectly measure the impact of a number of energy savings Directives. They can be used to measure impacts in terms of CO2 emissions, energy intensity and energy and electricity consumption: CO2 emissions per capita Energy intensity Final energy consumption Final household energy consumption by fuel | 2004/08/EC: Promotion of cogeneration based on useful heat demand. 2002/91/EC. Directive on the Energy Performance of Buildings COM(2003) 739: Proposal for a Directive on energy end use efficiency and energy services. |

(Voluntary initiatives) Energy efficiency labelling to contribute towards reducing energy consumption | Baseline indicators could include data on the average energy efficiency of appliances sold, the improvements in energy efficiency of appliances (rating A to G, now to be A++) For eco-design, could cover a wide range of products, including heating and water heating equipment, electric motor systems, lighting, domestic appliances, office equipment, consumer electronics and air conditioning systems. | Energy labelling Directives: 95/12/EC – Household washing machines 95/13/EC – Household electric tumble driers 96/60/EC – Household combined washers-driers 97/17/EC – Household dishwashers 98/11/EC – Household lamps 2002/40/EC -Household electric ovens 2002/31/EC - Household air-conditioners 2003/66/EC - household electric refrigerators, freezers and their combinations Minimum energy efficiency requirements for energy using products: 92/42/EC – Hot water boilers 96/57/EC – Household electric refrigerators, freezers and combinations 2000/55/EC – Ballasts for fluorescent lighting Regulation (EC) No 2422/2001 - energy efficiency labelling programme for office equipment (Energy Star) COM(2003)453: Proposal for a Directive on establishing a framework for the setting of Eco-design requirements for energy using products |

Establishing the internal energy market | Degree of openness for gas and electricity markets (Eurostat data) | Electricity and Gas Directives on establishing the internal energy market (Directives 96/92/EC and 98/30/EC respectively) |

Method of Implementation (indicative)

The method chosen for the implementation of the action is:

Centralised Management .

The action will be partly directly managed by the Commission and partly indirectly by delegation to national public-sector bodies/bodies with public-service mission (the European Investment Fund) for the implementation of the Community financial instruments for SMEs.

Concerning other possibilities for indirect management and given the nature of the actions and projects planned within the proposed programme (2007-2013), the Commission considers making use of an existing executive agency or creating a new one. This will concern only tasks that do not involve political choices.

MONITORING AND EVALUATION

Regular monitoring of the implementation of the framework Programme and of its specific programmes is foreseen, in accordance with the principles of sound financial management. Monitoring shall include the drawing up of regular reports on progress made in implementing the supported activities by means of financial implementation, results and impact indicators. Audits of individual programme elements will also be carried out on a regular basis, as part of the annual programming and management cycle of the Commission.

The Commission shall also establish, for each specific programme, an annual implementation report regarding the supported activities by means of financial implementation, results and impact indicators.

Evaluation

Ex-ante evaluation

The Entrepreneurship and Innovation Programme [83]

A combined impact assessment and ex-ante evaluation for a Programme of Community Support for Entrepreneurship and Enterprise Competitiveness was carried out in 2004. The current multiannual programme (MAP) for enterprise and entrepreneurship, and in particular for small and medium-sized enterprises (SMEs), adopted by Council Decision 2000/819/EC will end at the end of 2006[84]. The Commission therefore undertook an extensive combined impact assessment and ex-ante evaluation of the programme foreseen to follow on from the MAP, which would also incorporate certain Innovation activities from the Framework Programme for Research and Technical Development.

The combined impact assessment and ex-ante evaluation was used to formally verify that the financial intervention as proposed is based on a coherent strategy, which is relevant to the needs, problems and issues that it is supposed to address. It also helped to ensure that this intervention is complementary to, coherent with and not in contradiction with other public interventions and that the necessary monitoring and evaluation systems are being designed into the programme in order to facilitate the intermediate and ex-post evaluations to take place at a later date. It examined alternative policy approaches in view of the pursued objectives and explains why the Commission opted for the proposed programme design and its delivery method. It presented the expected economic, social and environmental impacts of the proposed new programme, and dealt with the cost-effectiveness of the proposed programme. It described what was considered to ensure that monitoring and future evaluations of the programme will be possible and reliable. Potential risks for fraud and counter measures were also contemplated. A detailed public consultation of stakeholders was carried out when designing the proposal for the new programme. The combined impact assessment and ex-ante presents its design, the results obtained and how the gathered views and comments have been dealt with in preparing the programme[85].

The ICT policy support Programme

Today, investments in ICTs and the use of on-line services in Europe is lower and slower than our major competitors[86], especially in service sectors. This is undermining the Union’s potential for economic growth, for improving its public sector services and for addressing major upcoming societal and economic challenges.

While the prime responsibility remains with business and national public administrations when making their investment programmes, Community actions play a key role. Without sufficient financial support:

- There will be insufficient support to pilot actions demonstrating the benefits of ICT to citizens and businesses.

- The development of fragmented and non interoperable ICT based services of public interest in the member states. Investment in ICT in public services in the member states will be tens of Billion Euro per year in the next decade. Community support is essential to ensure sharing best practice, costs reductions and above all the development of interoperable solutions and pan European services.

- A reduced budget will lead to a wide digital divide between a Europe that is aware of ICT potential and a Europe that is far from innovation and best use of ICT.

- This also has effects on the integration of an enlarged Europe and will lead also to the loss of cultural assets stemming from multilingualism and cultural diversity.

What impact will it have on the Lisbon goals?

A clear evidence of the role of ICT in achieving the Lisbon goals is its impact on productivity growth. More than half of the productivity growth gap between Europe and the US in the last decade was due to under investment in ICT.

In addition to being a high growth sector, ICTs represent a substantial and increasing part of the added value of all innovative products and services which are the sources of new economic activities and jobs creation.

The Intelligent Energy Europe Programme

An ex-ante evaluation of the renewal of the multiannual Community programme for action in the field of energy “Intelligent Energy – Europe II” (2007-2013) was conducted by a committed panel of high-level, independent experts, chaired by Ms. Lis Broome, all belonging to the consortium that was formed by ECORYS Nederland BV, ECOTEC Research and Consulting Ltd and COWI A/S. The experts have carried out a thorough study based on a variety of inputs, including existing assessments of previous programmes, relevant market reports and taking into account the results from wider stakeholder consultations. The evaluation comprised seven stages, whose outcomes and recommendations are summarised below. Some parts of it are further developed elsewhere in this Financial Statement.

This evaluation has been used to formally verify that the financial intervention as proposed is based on a coherent strategy, which is relevant to the needs, problems and issues that it is supposed to address. It also helps to ensure that this intervention is complementary to, coherent with and not in contradiction with other public interventions and that the necessary monitoring and evaluation systems are being designed into the programme in order to facilitate the intermediate and ex-post evaluations to take place at a later date.

The final report has been submitted to the Commission services on 26 May 2004 and is available on request at tren-info@cec.eu.int.

Measures taken following an intermediate/ex-post evaluation (lessons learned from similar experiences in the past)

The Entrepreneurship and Innovation Programme

External evaluations by independent experts[87] have confirmed that the multiannual programme (MAP) for enterprise and entrepreneurship, and in particular for small and medium-sized enterprises (SMEs) (Council Decision 2000/819/EC), met its overall objectives and that its delivery instruments are effective:

- The Community financial instruments for SMEs were found to have contributed successfully to facilitating SMEs’ access to finance. They address recognised market gaps or market failures which will continue to exist despite the integration of the financial services market. In addition, greater visibility for the Community financial instruments should be achieved. The role of the European Investment Fund (EIF) in operating Community financial instruments for SMEs has been considered a best practice.

- The evaluations have positively stressed the role of business support services for SMEs. However, these evaluations suggested strengthening their transversal role Network in the delivery of the programme, including raising awareness, promoting and disseminating the programme including its instruments, activities and results.

- It was also suggested that activities aiming to exchanging experience and identifying good practices between the Member States with a view to improve the environment for entrepreneurship and enterprise become more focussed. Also, monitoring the follow-up activities carried out by the Member States would add value in this regard.

The lessons learnt from evaluations are being applied directly in the new programme, as demonstrated below:

What the evaluators found: | How it is addressed by the proposed programme: |

Lack of consistency between the objectives of the programme and actions carried out under the programme | Clear objectives and actions |

Better integration of various policy making instruments | Focus on stable objectives and transversal delivery instruments for the entire programme |

Visibility of the programme, including financial instruments, should be improved | More awareness raising via programme support and the transversal role of the business and innovation support services |

Allocated resources do not correspond to the programme’s targets | Objectives and resources have been reviewed |

Best projects, best practices studies should be better promoted | More awareness raising via programme support and the transversal role of the business and innovation support services |

Overall number of actions should be reduced to enhance visibility | Will be achieved via the framework clear objectives and actions |

The business support services Mission should be redefined & adapted to the needs of enterprises | Not only their mission, but also the management support will be re-oriented |

As regards environmental technologies, the mid-term evaluation of the LIFE III instrument confirmed that its part on Environment (LIFE-Environment) has demonstrated and proven a variety of clean technologies in key areas, such as improving water quality and recycling waste, the adoption of which will aid the implementation of EU environmental policy.

Member States value the programme and feel that LIFE complements and fills the gaps in national programmes. It is felt that LIFE projects are most effective where the private and public sectors work together and where larger SME’s are involved. There has been considerable debate both in the Commission and amongst Member States over the definition of innovation and whether only projects that are innovative across Europe should qualify for support. The evaluation criteria regarding the innovation character of proposals has been reinforced consequently. In addition, nearly all stakeholders feel that LIFE-Environment should improve the dissemination in particular as regards the replication of the results of the projects funded.

The ICT policy support Programme

External evaluations by independent experts have confirmed that eContent, eTEN and PROMISE (now Modinis) programmes, contribute to the achievement of their overall objectives and guarantee value added. However, evaluations stated that the following improvements are to be achieved in a number of areas, where the ICT Policy Support Programme could provide ground for increased synergy, effectiveness and impact.

eContent

Main emerging needs have been identified as follows:

- to help overcome barriers originated by cultural, linguistic, legal, organisational and technical European specificity that hamper usability and reusability, searchability and interoperability of digital content in areas of public interest;

- to pursue further the potential of digital content technologies for the availability of “quality” content-based information services for businesses and citizens, particularly those stimulated by the cross border re-use of public sector information consequent to adoption of the Public Sector Information (PSI) Directive 6;

- to accompany the roll out of broadband networks and the deployment of “3G” services by enhancing the process of development, use and exploitation of suitable content;

- to help attaining the full potential of distributed systems such as the World Wide Web;

- to improve structured access to existing good practices and initiatives;to facilitate a more structured co-operation in the field of digital content at European level.

eTEN

The evaluation also pointed to the importance of the programme and the need to re-shape it. In this sense too, the Commission should consider if needs may be better fulfilled by supporting the roll-out of services that are operable in one MS to other MSs (i.e replication of validated services) rather than simply looking to fund new services across borders[88]

MODINIS (former PROMISE)

The MODINIS programme takes stock of the PROMISE experience and established the necessary tools for improving coordination among member States and between them and the EU, hence, possibly reinforcing the means of the Open Method of Coordination.

The Intelligent Energy Europe Programme

The outcomes and recommendations of available evaluations can be summarised as follows.

- There is a real need for a Community led financial instrument to follow on from the current programme beyond 2006. It will be an essential contribution to achieving the EU targets and objectives for sustainable energy. It brings added-value to other Community and national initiatives.

- The new programme should provide continuity to the support under the current programme. It should concentrate on increasing the level of investment in sustainable energy technologies, increasing the demand for sustainable energy and strengthening administrative capacity to develop strategies and policies as well as to implement existing regulations. It is very important that the programme links directly with other Community and Member States programmes and policies in order to guarantee mainstream funding, exploit synergies and multiply the impact of the Community financial intervention.

- The increased financial framework for the programme is in line with the evolution proposed for the follow-on programme.

- As regards management, the Commission should later evaluate the performance of the Intelligent Energy Executive Agency and consider the externalisation of the programme management to this body.

- The development of a monitoring indicator system is difficult, mainly because the intervention favours both “hard” (result from the concrete replication projects) and “soft” (result from the other measures funded through the programmes, e.g. promotion, dissemination) impacts.

- There are a number of potential risks that the proposed programme might face, but most of them can be minimised through the careful design of the Work Programme.

Terms and frequency of future evaluation

The framework Programme and its specific programmes shall be subject to interim and final evaluations which shall examine issues such as relevance, coherence and synergies, effectiveness, efficiency, sustainability and utility. The interim evaluations may also include ex-post evaluation elements with regard to previous programmes.

The interim and final evaluations of the specific programmes and the necessary budgetary allocations shall be included in the respective work programmes of those programmes.

The interim evaluation of the framework Programme shall be completed by 31 December 2009, the final evaluation by 31 December 2011.

The interim and final evaluations of the specific programmes shall be arranged in a way that their results can be taken into account in the interim and final evaluation of the framework Programme.

ANTI-FRAUD MEASURES

A large number of financial and administrative control mechanisms are provided for, corresponding to the specific nature of the action concerned. They apply throughout the process and include in particular:

Before contract signature:

- Responsible definition of actions and drafting of specifications ensuring controllability of the achievement of the required results and of the costs incurred;

- Qualitative and financial analysis of the tenders, proposals or applications for subsidy;

- Involvement of other Commission departments concerned in order to avoid any duplication of work;

After contract signature:

- Examination of the statements of expenditure before payment, at several levels (financial manager, responsible technical officers) and consultation of the Commission departments concerned as regards the results;

- Payment for the work, after acceptance, on the basis of a percentage estimated before awarding the contract and in the light of a final financial report on the action;

- Internal audit by the financial controller;

- Local inspection to detect errors or other irregularities by examination of the supporting documentation.

Information and monitoring of compliance with procedures by experts from the Member States invited to the meetings of the Programme Committee referred to in Article 8(2). Other bodies concerned, such as the European Parliament, will be fully informed about the results

A large part of the proposed budget for the new programme will be dedicated to the Community financial instruments. It is proposed that their management is continued to be carried out with the European Investment Fund (EIF), building on the control and monitoring arrangements currently in place. The EIF deals with intermediaries from the financial sector with high professional standards. The EIF’s monitoring and control procedures have been subject to multiple audits by external auditors and by the European Court of Auditors and are found to operating satisfactorily. Additionally, it is proposed to cooperate with International Financial Institutions such as the European Bank for Reconstruction and Development (EBRD) for the Capacity building. In these cases management agreements will require the same standards of monitoring and control as those with the EIF. In addition, the proposed Decision provides for monitoring and financial control by the Commission (or any authorised representative), including the European Anti-Fraud Office, and for audits by the Court of Auditors, which may be undertaken in situ as necessary.

DETAILS OF RESOURCES

Objectives of the proposal in terms of their financial cost

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Administrative Expenditure

The needs for human and administrative resources shall be covered within the allocation granted to the managing DG in the framework of the annual allocation procedure. The allocation of posts should take into account an eventual reallocation of posts between departments on the basis of the new financial perspectives

Number and type of human resources

This table only shows ADDITIONAL posts needed for the framework Programme implementation .

Types of post | Staff to be assigned to management of the action using additional resources (number of posts/FTEs) |

Description of tasks deriving from the action

11 additional posts (5 AD and 6 AST) are necessary for the increased workload in DG Economic and Financial Affairs related to the increase of budget for the financial instruments for SMEs and the implementation of the capacity building.

10 additional posts (4 AD and 6 AST) are necessary for ensuring the overall coordination of the programme in DG Enterprise and Industry and to the implementation of the new instruments in support of innovation.

5 additional posts (2 AD and 3 AST) are necessary for the increased workload in DG Environment related to the follow-up of the programme and the implementation of new actions regarding eco-innovation. It should be noted that the phasing out of the current LIFE programme and the launch of the future LIFE+ will allow only limited re-allocation of staff to these new tasks.

4 additional posts (4 AD) are required to manage the ICT actions in DG Information Society and Media.

Sources of human resources (statutory)

The Programme will mainly be managed by posts currently allocated to the management of the programmes to be replaced by the CIP.

If the structure of the new financial perspectives allows for a shift between the two establishment plans:

- 23 Research posts in DG Enterprise and Industry currently working in Innovation (FP6) are to be transformed in “Fonctionnement” posts, as from 2007 (14 AD, 9 AST), as some activities, currently performed under the FP6, will be continued under the CIP;

- 16 Research posts in DG Information Society and Media are currently working on non Research area and are to be transformed in “Fonctionnement” posts, as from 2007 (11 AD and 5 AST) to work in the ICT Programme. This is a “part” of the compensation already requested by DG INFSO in the framework of the APS exercise 2006, where 50 Research posts were requested to be transformed in “fonctionnement“ posts.

- Other Administrative expenditure included in reference amount (XX 01 04/05 – Expenditure on administrative management)

EUR million (to 3 decimal places)

Officials and temporary staff (XX 01 01) | 3,240 | 3,240 | 3,240 | 3,240 | 3,240 | 3,240 | 3,240 |

Staff financed by Art XX 01 02 (auxiliary, END, contract staff, etc.) (specify budget line) | - | - | - | - | - | - | - |

Total cost of Human Resources and associated costs (NOT in reference amount) | 3,240 | 3,240 | 3,240 | 3,240 | 3,240 | 3,240 | 3,240 |

Calculation– Officials and Temporary agents

The cost of the 30 additional officials and temporary staff (XX 01 01) posts has been calculated at an average cost of 108000 € per post year.

Total: 3.240.000

8.2.6 Other administrative expenditure not included in reference amount EUR million (to 3 decimal places) |

XX 01 02 11 02 – Meetings & Conferences | - | - | - | - | - | - | - |

XX 01 02 11 03 – Committees[94] | - | - | - | - | - | - | - |

XX 01 02 11 04 – Studies & consultations | - | - | - | - | - | - | - |

XX 01 02 11 05 - Information systems | - | - | - | - | - | - | - |

2 Total Other Management Expenditure (XX 01 02 11) | - | - | - | - | - | - | - |

3 Other expenditure of an administrative nature (specify including reference to budget line) | - | - | - | - | - | - | - |

Total Administrative expenditure, other than human resources and associated costs (NOT included in reference amount) | - | - | - | - | - | - | - |

Calculation - Other administrative expenditure not included in reference amount

It is envisaged to run the framework Programme with no additional administrative expenditure not included in the reference amount, as compared to the current expenditure for the implementation of the Programme’s elements as existing today.

[1] COM (2005) 24 del 2 febbraio 2005.

[2] Conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles, 20-21 marzo 2003, punto 21; 8410/03 del 5 maggio 2003.

[3] Alcune questioni fondamentali in tema di competitività europea - Verso un approccio integrato, COM(2003) 704 def. del 21.11.2003.

[4] Comunicazione sulle prospettive finanziarie 2007-2013, COM(2004) 487 def. del 14 luglio 2004.

[5] GU L 167 del 6.07.1996, pag. 55.

[6] GU C 333 del 29.12.2000, pag. 84. Modificata da ultimo dalla decisione 593/2004/CE (GU L 268 del 16.08.2004, pag. 3).

[7] GU L 192 del 28.07.2000, pag. 1. Modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 1682/2004 (GU L 308 del 5.10.2004, pag. 1).

[8] GU L 183 dell’11.07.1997, pag. 12. Modificata da ultimo dalla decisione 1376/2002/CE (GU L 200 del 30.07.2002, pag. 1).

[9] GU L 176 del 15.07.2003, pag. 29.

[10] Conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles, 25-26 marzo 2004, capo III, sezione ii) “Competitività e innovazione”, punti 17-28; 9048/04 del 19 maggio 2004.

[11] Idem, capo III, sezione iv) “Crescita sostenibile sotto il profilo ambientale”, punti 30-33.

[12] Articolo 157.

[13] Decisione 1513/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.

[14] Come stabilito dalla raccomandazione della Commissione del 6 maggio 2003, GU L 124 del 20.05.2003, pagg. 36-41.

[15] Conclusioni del Consiglio europeo, 22-23 marzo 2005, allegato 1, Patto europeo per la gioventù.

[16] COM(2004) 70 def. dell’11.02.2004.

[17] Adottata dal Consiglio il 13 giugno 2000 e approvata dal Consiglio europeo del 19 e 20 giugno 2000.

[18] COM(2004) 38 def.

[19] Lavorare insieme per la crescita e l’occupazione - Il rilancio della strategia di Lisbona. COM(2005) 24 def.

[20] Flash Eurobarometro n. 160 sull’atteggiamento verso l'imprenditorialità.

[21] Strategic Evaluation of Financial Assistance Schemes to SMEs, Deloitte & Touche, relazione finale, dicembre 2003.

[22] Decisione 2256/2003/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.

[23] Decisione 1336/97/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.

[24] Decisione 2001/48/CE del Consiglio; nel 2005 sarà seguito dal programma e Contentplus.

[25] OCSE (2003): ICT and economic growth.

[26] COM(2005) 24 del 2.02.2005.

[27] Decisione n. 1230/2003/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2003, GU L 176 del 15.07.2003, pag. 29.

[28] Comunicazione della Commissione “La quota di fonti energetiche rinnovabili nell'UE”, COM (2004) 366 def. del 26.05.2004.

[29] Comunicazione relativa agli strumenti di assistenza esterna nel quadro delle future prospettive finanziarie 2007-2013, COM (2004) 626 def.; proposta di regolamento che istituisce uno Strumento di assistenza preadesione (IPA), COM (2004) 627 def.; proposta di regolamento recante disposizioni generali che istituiscono uno strumento europeo di vicinato e partenariato, COM (2004) 628 def.; proposta di regolamento che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo e della cooperazione economica, COM (2004) 629 def.

[30] Compresi i servizi per l’innovazione di CORDIS.

[31] Un esempio concreto è il progetto Galileo, grazie al quale le PMI innovative hanno potuto sviluppare applicazioni offerte dal sistema di posizionamento satellitare Galileo a fini logistici, di trasporto e sicurezza.

[32] COM(2004) 474 def.

[33] Articolo 5 del trattato CE e del protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità allegato al trattato di Amsterdam.

[34] Le basi giuridiche del CIP sono gli articoli 156, 157 paragrafo 3, e 175 paragrafo 1 del trattato.

[35] COM (2004) 101 del 26.02.2004.

[36] GU C […] del […], pag. […].

[37] GU C […] del […], pag. […].

[38] GU C […] del […], pag. […].

[39] GU C […] del […], pag. […].

[40] COM (2005) 24 del 2.02.2005.

[41] GU L 167 del 6.07.1996, pag. 55.

[42] GU L 333 del 29.12.2000, pag. 84. Modificata da ultimo dalla decisione 593/2004/CE (GU L 268 del 16.08.2004, pag. 3).

[43] GU L 192 del 28.07.2000, pag. 1. Modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 1682/2004 (GU L 308 del 5.10.2004, pag. 1).

[44] GU L 336 del 23.12.2003, pag. 1.

[45] GU L 14 del 18.01.2001, pag. 32.

[46] GU L 183 dell’11.07.1997, pag. 12. Modificata da ultimo dalla decisione 1376/2002/CE (GU L 200 del 30.07.2002, pag. 1).

[47] GU L 176 del 15.07.2003, pag. 29.

[48] GU L

[49] GU C 172 del 18.06.1999, pag. 1.

[50] GU L 312 del 23.12.1995, pag. 1.

[51] GU L 292 del 15.11.1996, pag. 2.

[52] GU L 136 del 31.05.1999, pag. 1.

[53] COM(2004) 38 def. del 28.01.2004.

[54] COM (2003) 567.

[55] COM (2004) 356.

[56] GU L 345 del 31.12.2003, pag. 90.

[57] GU L 167 del 22.06.2001, pag. 10.

[58] GU L 77 del 27.03.1996, pag. 20.

[59] COM (2000) 769 def. del 29.11.2000.

[60] GU L 283 del 27.10.2001, pag. 33.

[61] COM (2004) 366 def. del 26.05.2004.

[62] GU L 1 del 4.01.2003, pag. 65.

[63] GU L 123 del 17.05.2003, pag. 42.

[64] GU L 52 del 21.02.2004, pag. 50.

[65] GU L 176 del 15.07.2003, pag. 29.

[66] GU C 64 del 16.03.2005, pag. 4.

[67] GU L 184 del 17.07.1999, pag. 23.

[68] GU L

[69] GU L (…) del (…), pag. (…).

[70] Differentiated appropriations

[71] Expenditure that does not fall under Chapter xx 01 of the Title xx concerned.

[72] Beyond 2013.

[73] Expenditure within article xx 01 04 of Title xx. Note: part of this amount should finance the Executive agency, subject to a preliminary cost-benefit study.

[74] Beyond 2013.

[75] Expenditure within chapter xx 01 other than articles xx 01 04 or xx 01 05. Additional costs compared to current expenditure for the implementation of the Programme’s elements as existing today.

[76] Beyond 2013.

[77] The 19 posts shown are additional human resources as compared to 2006. After 2007, no further additional human resources are required.

[78] Enterprise Policy Scoreboard, SEC(2003) 1278, 4.11.2003.

[79] Preliminary Analysis of the Contributions of the EU Information Society Policies and Programmes to the Lisbon and Sustainable Development Strategies – ongoing study by DG INFSO C3, 2005.

[80] The indicators relevant to the policy development and coordination activities are, by necessity, rather “soft”. This is due to the fact that their direct impacts are difficult to measure because (a) they are often influential in nature, rather than direct actions, (b) they are therefore difficult be isolate from contextual factors, and it is thus difficult to establish direct causal relationships, (c) the impact on the final beneficiaries usually depends on subsequent implementation of recommendations by Member States.

[81] With regard to the Community Financial Instruments it should be the indicators shown are subject to external variables and influences, not least the state of the economy and political conditions at local, regional, national, and Community level.

[82] Liste des indicateurs d’étalonnage pour le plan d’action eEurope - 13493/00 - ECO 338 - n° doc préc. : 10486/00 ECO 216 CAB 7 SOC 266 EDUC 117. The eEurope indicators are subject to a process of periodical revision and update in the course of eEurope Action Plans and follow-up initiatives.

[83]

[84] It was originally due to end at the end of 2005. However, due to the decision to examine the possibility to establish a Competitiveness and Innovation framework Programme, a procedure to prolong the multiannual programme (MAP) for enterprise and entrepreneurship, and in particular for small and medium-sized enterprises to 31 December 2006 is currently underway.

[85] Final report available on request at ENTR-DEVELOP-ENTERPR-POLICY@cec.eu.int

[86] Between 1995 and 2001, investment in IT capital goods ran at 1.6 % of GDP less than the US; from Francesco Daveri, Why is there a productivity problem in the EU?, Centre for European Policy Studies.

[87] Final Evaluation on the Multiannual Programme for enterprise and entrepreneurship and in particular for SMEs, SEC (2004) 1460 of 15.11.2004, also available at http://europa.eu.int/comm/enterprise/enterprise_policy/mult_entr_programme/doc/sec_2004_1460_en.pdf

[88] Intermediate Evaluation of the eTEN (formerly TEN-Telecom) Programmes (Executive Summary) – European Commission, DG Information Society, December 2004.

[89] Cost of which is NOT covered by the reference amount.

[90] Cost of which is NOT covered by the reference amount.

[91] Cost of which is included within the reference amount.

[92] To be determined; as far as the Intelligent Energy – Europe Programme is concerned, the same proportion of expenses for the executive agency will be aimed for as under the Intelligent Energy – Europe (2003-2006) programme.

[93] Increase in staff only foreseen for the first year (2007), therefore costs remain stable throughout the period.

[94] Specify the type of committee and the group to which it belongs.